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Roma. In Curia Iulia, in presenza e on line, la conferenza “Non solo generale vittorioso. L’otium di Traiano: le ville di Arcinazzo Romano e di Centumcellae” a cura di Zaccaria Mari e Anna Maria Reggiani per “Dialoghi in Curia” promossi dal parco archeologico del Colosseo

Giovedì 3 aprile 2025 per “Dialoghi in Curia”, in Curia Iulia, alle 16.30, la conferenza “Non solo generale vittorioso. L’otium di Traiano: le ville di Arcinazzo Romano e di Centumcellae”, a cura di Zaccaria Mari e Anna Maria Reggiani. Introduce Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo. Intervengono Zaccaria Mari, già funzionario archeologo SABAP per l’area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti, e Anna Maria Reggiani, direttore emerito per l’archeologia del ministero della Cultura. Ingresso da largo della Salara Vecchia, libero con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti al link https://traiano3aprile.eventbrite.it. Diretta streaming sulla pagina Facebook del sito del parco archeologico del Colosseo. Anche l’imperatore M. Ulpio Traiano (98-117 d.C.), noto soprattutto per i successi militari contro i Daci e i Parti, non disdegnò, al pari dei predecessori e del successore Adriano, l’otium lontano dall’Urbe. Della villa ad Arcinazzo, fra i monti Affilani (km 60 ad Est di Roma), è stata scavata nel 1999-2011 la platea inferiore, che aveva carattere ufficiale e di rappresentanza, mentre la platea superiore ospitava il settore residenziale. Individuata già nell’Ottocento grazie al rinvenimento di tubi in piombo con la titolatura imperiale, frequentata per il soggiorno estivo e preceduta da un semplice “casino di caccia”, ad essa allude probabilmente Plinio il Giovane quando si sofferma sulla passione di Traiano per le venationes. L’individuazione della villa pulcherrima, illustrata da Plinio il Giovane nell’epistola inviata a Corneliano, è invece tuttora argomento di discussione e occupa un posto centrale nella storia di Civitavecchia/Centumcellae. Il linguaggio stilistico e la particolarità delle soluzioni architettoniche, combinati con la testimonianza dei bolli laterizi e la descrizione dello scrittore convergono per il riconoscimento di una residenza abitata da Traiano, all’avvio dei lavori di costruzione del porto di Centumcellae, nelle cosiddette Terme Taurine.

Roma. In Curia Iulia la conferenza “Adriano e l’immagine dell’Egitto tra Villa Adriana, Roma e la Grecia” con Zaccaria Mari e Anna Maria Reggiani. In presenza e on line

roma_curia-iulia_conferenza-adriano-e-l-immagine-dell-egitto-tra-villa-adriana-roma-e-la-grecia_locandinaMartedì 9 aprile 2024, alle 16.30, la Curia Iulia ospita la conferenza “Adriano e l’immagine dell’Egitto tra Villa Adriana Roma e la Grecia” a cura di Zaccaria Mari e Anna Maria Reggiani. Dopo i saluti di Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo, e di Andrea Bruciati, direttore di Villa Adriana e Villa d’Este, intervengono Zaccaria Mari, già funzionario archeologo SABAP per l’area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti, e Anna Maria Reggiani, direttore emerito per l’Archeologia del ministero della Cultura. Ingresso da largo della Salara Vecchia. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti via eventbrite: https://9aprile_adriano.eventbrite.it. L’incontro sarà trasmesso in streaming sulla pagina Facebook del Parco archeologico del Colosseo.

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L’Antinoeion, il complesso egittizzante a Villa Adriana a Tivoli (foto PArCo)

L’allora soprintendenza per i Beni archeologici del Lazio, al fine di adeguare Villa Adriana ai livelli qualitativi richiesti dall’UNESCO – che nel 1999 aveva incluso il comprensorio nella lista del Patrimonio dell’Umanità-WHL – pianificò un ambizioso programma per offrire un’immagine più adeguata al contesto internazionale. Gli scavi e le ricerche si indirizzarono sui grandi edifici dell’intorno dell’Area archeologica, da sempre i meno noti. Tra i principali risultati si giunse nell’arco di circa un decennio alla scoperta del periplo stradale di accesso al Grande Vestibolo e al vicino complesso egittizzante denominato Antinoeion, all’altro sito “egizio” tradizionalmente noto come Palestra e al c.d. Tempio di Pluto. Oltre alla migliore conoscenza delle strutture architettoniche, insufficientemente rappresentate nelle piante storiche, ai preziosi reperti, soprattutto scultorei, tornati alla luce e alle decorazioni, gli scavi hanno costituito l’occasione per riconsiderare l’intera problematica dei luoghi egittizzanti della Villa, anche con i suoi addentellati a Roma e nel mondo greco, ove un ruolo preminente ebbe senza dubbio la figura di Antinoo.

Roma. Alla fondazione Marco Besso, in presenza e on line, “Giornata in ricordo di Anna Maria Bietti Sestieri” a cinque mesi dalla sua scomparsa: collaboratori di lunga data si uniranno per condividere e narrare le memorie di una vita di ricerca condivisa

roma_fondazione-besso_giornata-in-ricordo-di-anna-maria-bietti-sestieri_locandinaSono passati cinque mesi da quel 2 luglio 2023 quando, a ottant’anni, dopo lunga malattia, si è spenta Anna Maria Bietti Sestieri, accademica dei Lincei, professoressa emerita dell’università del Salento, già presidente dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria. Oltre che a problemi teorici e metodologici, la sua attività di ricerca si era rivolta principalmente alla protostoria dell’Italia e del Mediterraneo, con numerosi lavori sull’Italia in generale, sul Lazio antico, sulla Sicilia e sulle regioni meridionali, sui rapporti fra Oriente e Occidente mediterranei (vedi Archeologia in lutto. Si è spenta a 80 anni, dopo lunga malattia, Anna Maria Bietti Sestieri, tra i massimi esperti della protostoria dell’Italia e del Mediterraneo, una delle protagoniste assolute dell’archeologia nell’ultimo cinquantennio | archeologiavocidalpassato). Giovedì 7 dicembre 2023, alla fondazione Marco Besso, in largo di Torre Argentina 11 a Roma, collaboratori di lunga data si uniranno per condividere e narrare le memorie di una vita di ricerca condivisa in una “Giornata in ricordo di Anna Maria Bietti Sestieri” coordinata dal Comitato scientifico composto da Anna De Santis, Monica Miari, Claudio Giardino e Paolo Bellintani. Per partecipare in presenza è obbligatoria la prenotazione al link http://fmb.my.to/15. Sarà possibile seguire l’evento anche in diretta streaming al link: www.fondazionemarcobesso.net/eventi.

Programma ore 9-13. Saluti: Gilda Bartoloni, Monica Miari, Giovanni Bietti, Massimo Bietti, Cristiana Morigi, Maurizia De Min. Interventi: Renata Grifoni, “Anna Maria, il ricordo di una cara amica dai tempi della gioventù”; Anna De Santis, Renato Sebastiani, Irene Baroni, Gianni Bulian, “L’impronta di Anna Maria Bietti Sestieri nella soprintendenza Archeologica di Roma”; Claudio Giardino, “L’attività di Anna Maria Bietti Sestieri presso l’università del Salento”; Mark Pearce, Ruth Whitehouse, “L’impatto internazionale di Anna Maria Bietti Sestieri”; Anna Maria Reggiani, “Anna Maria Bietti Sestieri e il museo Africano”; Maria Bernabò Brea, Anna Revedin, “La presidenza di Anna Maria Bietti Sestieri e i nuovi impulsi nella vita dell’istituto italiano di Preistoria e Protostoria”; Andrea Cardarelli, Paolo Bellintani, “Anna Maria Bietti Sestieri e Frattesina: le sue ricerche e la ripresa delle indagini”; Alberto Cazzella, “L’età del Bronzo nel territorio di Roma”; Pietro Giovanni Guzzo, “Qualche ulteriore considerazione sull’iscrizione della Tomba 482 dell’Osteria dell’Osa”; Michele Gras, “Rileggere Anna Maria”; Carmine Ampolo, “Formazione versus Fondazione”.

Programma ore 14.30-18. Patrizia Gastaldi, “Facies protovillanoviana e primo periodo laziale nella Campania settentrionale”; Alessandro Zanini, “Rileggendo Anna Maria: la formazione dell’Etruria fra Storia e Protostoria”; Raffaella Papi, “Tombe di bambini a Campovalano”; Nuccia Negroni Catacchio, Christian Metta, Veronica Gallo, “L’abitato di Sorgenti della Nova nel quadro delle culture coeve nell’Italia settentrionale”; Giovanna Bergonzi, “Sulla interpretazione delle società protostoriche nell’ultimo trentennio del secolo scorso”; Alessandro Guidi, “Il ruolo delle donne nello studio della Preistoria e della Protostoria italiana”; Anna De Santis, “Il processo formativo della cultura laziale vent’anni dopo”; Claudio Giardino, Serena Cosentino, Gianfranco Mieli, “Le ricerche archeometallurgiche in Abruzzo”; Albert Nijboer, “A portrait for Anna Maria Bietti Sestieri. An origin for the portraiture of Rembrandt von Rijn from 1548 to 1634”. Degustazione di vini offerti da Casale del Giglio.