A Bologna “Imagines, obiettivo sul passato”, l’archeologia al cinema
Dal 29 novembre al 1° dicembre la rassegna del Gruppo archeologico bolognese
Per il Gruppo archeologico bolognese (Gabo) è un impegno che è divenuto ormai tradizionale appuntamento di fine novembre: “Imagines, obiettivo sul passato”, una tre giorni nella sala del Risorgimento del museo civico Archeologico di Bologna (ingresso libero fino a esaurimento di posti), che offre il meglio della cinematografia archeologica e permette di vedere o rivedere alcuni dei film più apprezzati alla Rassegna internazionale del Cinema archeologico di Rovereto. I temi che saranno presentati dal 29 novembre al 1° dicembre sono dei più vari e interessanti: da Stonehenge ai Micenei, dai miti greci alle popolazioni preincaiche, da Adulis romana a Petra nabatea. Ecco in dettaglio il programma.
VENERDÌ 29 NOVEMBRE La giornata di apertura inizia alle 15.15 con i saluti di Paola Giovetti, direttore tecnico del museo civico Archeologico di Bologna, e di Giuseppe Mantovani, vicedirettore del Gabo e curatore della rassegna “Imagines”. A seguire l’unico film in programma, lungo ma da non perdere: “Svelati i misteri di Stonehenge” (96’) di Christopher Spencer. Un misterioso cerchio di pietre si staglia fin dal neolitico sulla piana di Salisbury. Per secoli, storici, archeologi e appassionati di esoterismo si sono interrogati sul suo significato. A che cosa serviva quell’imponente monumento? Chi lo aveva costruito? Finora questi interrogativi sono rimasti senza risposta, alimentando il fascino misterioso di Stonehenge. Di recente però, un’equipe di archeologi è convinta di avere trovato una risposta: la storia di un monumento che racconta il rapporto dell’uomo con la morte agli albori del tempo. Introduce il film, che data la durata sarà diviso in due parti da un intervallo, l’archeologa Maria Longhena.
SABATO 30 NOVEMBRE Alle 15.15, introdotto da Antonio Gottarelli, docente di Metodologie della ricerca archeologica all’università di Bologna, il film “Appenninica” (40’) , di cui è anche regista alla scoperta delle campagne di ricognizione per la ricostruzione della demografia appenninica fra le valli dell’Idice e del Reno fino alle campagne di scavo dell’insediamento etrusco-celtico di Monte Bibele, nel comune di Monterenzio. Il filmato illustra inoltre Il collegamento ideale tra la nascita delle discipline geologiche e paleontologiche su un territorio che ne ha ospitato i principali rappresentanti in età post-unitaria. A seguire il film “Il vaso François. Il mito dipinto” (43’) di Franco Viviani. Il vaso François è uno dei capolavori dell’arte vascolare attica, celebre per le sue enormi dimensioni, ma ancora di più per l’armonia delle proporzioni e per la ricchezza delle sue decorazioni. Coniugando la precisione filologica al piacere della narrazione, con l’ausilio di ricostruzioni in 3D e di scene di animazione, il cortometraggio illustra nel dettaglio il complesso apparato decorativo del cratere, una vera e propria summa dei principali miti greci e una sorta di “catalogo” di dei ed eroi dell’antichità. Introduce Giuseppina Carlotta Cianferoni, direttore del museo Archeologico nazionale di Firenze. Dopo l’intervallo, si riprende con “Adulis. Cronache della missione 2012-2013” (43’) dei fratelli Alfredo e Angelo Castiglioni, documentaristi e ricercatori, che introdurranno la cronaca per immagini della missione ad Adulis in Eritrea. Giorno dopo giorno, il documentario presenta la vita delle trenta persone che hanno abitato il campo per oltre due mesi in un clima spesso assai difficile. Su di loro emerge la figura di Omar, il capo degli operai, sempre estremamente attento e presente in ogni situazione. L’attività di scavo e i ritrovamenti sono evidenziati e presentati dagli archeologi addetti ai lavori.
DOMENICA 1° DICEMBRE Alle 15.15 l’ultima giornata apre con la conferenza dell’archeologa Maria Longhena su”I Mochica” che introduce il cortometraggio “Guerra e sacrifici presso i Mochica”. Le testimonianze del popolo moche, nato e sviluppato in epoca preincaica, tra il I e il VII secolo d.C. dimostrano l’alto livello di sviluppo raggiunto nel campo dell’arte, della tecnica e dell’organizzazione complessa. Nello stesso tempo i loro rituali prevedevano la scarnificazione e l’offerta agli dei del sangue dei sacrificati. Un breve cortometraggio animato illustra questi rituali, dando lo spunto a Maria Longhena di fare il punto su questa civiltà e le sue usanze. Segue il film di Carlo Cestra “Costruttori di navi: i Micenei” (26’) , introdotto da Marco Bonino, docente di Archeologia navale all’università di Bologna. Come si svolgeva la navigazione nel Mediterraneo al tempo dei Micenei? Come erano costruite le navi che permisero ai Micenei di raggiungere le coste di quasi tutti i paesi che si affacciavano sul “Mare Nostrum”? Un esperto di navigazione antica, anche attraverso ricostruzioni virtuali di computer grafica, cerca di dare risposte a queste domande. Chiude la rassegna, dopo l’intervallo, il film di Alberto Castellani, tra i più esperti documentaristi delle culture del Mediterraneo nell’antichità, “Sulla via di Petra” (60’), introdotto dallo stesso regista. Il film ripercorre le principali tappe del viaggio in Giordania compiuto due secoli fa dall’archeologo e antropologo svizzero Johann Ludwig Burckardt, che riscopri la favolosa Petra, a lungo dimenticata e avvolta nella leggenda. Un’occasione per visitare, sulla scorta del suo diario, testimonianze archeologiche del territorio giordano note e inedite, contribuendo così ad una migliore conoscenza del popolo Nabateo, a lungo protagonista del commercio carovaniero dall’Arabia al Mediterraneo.
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