Roma. In Curia Iulia concerto “Per l’Ucraina. Raggi di speranza / ДЛЯ УКРАЇНИ. ПРОМЕНІ НАДІЇ” con musiche eseguite da giovani artisti italiani e ucraini. In presenza e on line
“Per l’Ucraina. Raggi di speranza / ДЛЯ УКРАЇНИ. ПРОМЕНІ НАДІЇ”: sabato 24 febbraio 2024, alle 11, in Curia Iulia concerto per l’Ucraina promosso dal parco archeologico del Colosseo con musiche eseguite da giovani artisti italiani e ucraini. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti su www.eventbrite.it. Diretta streaming su facebook.com/parcocolosseo. Saluti di Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo, e di Oksana Amdzhadin, ministro consigliere dell’ambasciata d’Ucraina nella Repubblica Italiana. Quindi il concerto con musiche di Viktor Kosenko, Bela Bartok, Zhanna Stankovych, Volodymyr Ivasiuk, Stepan Charnetskyy, Mykola Balema, Macej Kamienski, Volodymyr Vermenych, Samuil Maikapar, Volodymyr Kokhanovskyy, Ludvig Schytte, Ludovico Einaudi.
Perugia. Al museo Archeologico nazionale “Egregio Prof. Torelli, Caro Mario. Una vita per l’Archeologia”, tre giornate di studio: tre giornate di studio a poco più di tre anni dalla scomparsa del professor Mario Torelli, archeologo di fama internazionale, con alcuni tra i maggiori studiosi che con lui si sono formati e hanno incrociato la sua straordinaria attività professionale. Ecco il programma
A poco più di tre anni dalla scomparsa del professor Mario Torelli, archeologo di fama internazionale (vedi Archeologia in lutto. È morto Mario Torelli, grande etruscologo, archeologo e docente di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana. Stava preparando una grande mostra su Pompei e Roma | archeologiavocidalpassato), per 35 anni docente di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana all’università di Perugia, il museo Archeologico nazionale dell’Umbria gli dedica “Egregio Prof. Torelli, Caro Mario. Una vita per l’Archeologia”, tre giornate di studio, dal 21 al 23 febbraio 2024, alle quali parteciperanno alcuni tra i maggiori studiosi che con lui si sono formati e hanno incrociato la sua straordinaria attività professionale. La direzione regionale Musei Umbria ha così voluto onorare la memoria e la carriera del professor Torelli con un evento che vedrà la partecipazione di docenti universitari, allievi, professionisti e studiosi italiani e stranieri, che, insieme, lo ricorderanno coniugando omaggi accademici e ricordi personali. L’ingresso è libero, fino a esaurimento posti. Molti gli ospiti illustri che interverranno, tra i quali Massimo Osanna, direttore generale Musei del ministero della Cultura e Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo. L’iniziativa, promossa dai Musei nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei Umbria, diretti da Costantino D’Orazio, è curata da Tiziana Caponi, direttrice del museo Archeologico nazionale dell’Umbria.
PROGRAMMA MERCOLEDÌ 21 FEBBRAIO 2024. Alle 9, Costantino D’Orazio, Tiziana Caponi (Musei nazionali di Perugia – direzione regionale Musei Umbria), Massimo Osanna (direzione generale Musei), e Alfonsina Russo (parco archeologico del Colosseo): “A Mario Torelli dall’Etruria al Colosseo”; Attilio Mastino e Raimondo Zucca (università di Sassari): “Baruffe chiozzotte: la vicenda della Laurea Magistrale honoris causa in archeologia al prof. Mario Torelli a Sassari e altre storie”; Carlo Rescigno (università della Campania “Luigi Vanvitelli”): “Le fanciulle di Reggio”; Franco Nardella: “Dall’Archeologia al Cinema. La ricostruzione storica come metodo”; Marco Fabbri (università di Roma “Tor Vergata”): “Mario Torelli e la divulgazione della conoscenza archeologica”. Pausa pranzo. Alle 15, Stefano Bruni (università di Ferrara): “Le farfalle di Larthia Seianti”; Simonetta Angiolillo (università di Cagliari): “1969 – 1976: a Cagliari con Mario”; Lucio Fiorini (università di Perugia): “Cronache on the road per Gravisca (e oltre) insieme a Mario, mio Professore e compagno di viaggio”; Angelo Centini: “Mario Torelli cittadino onorario di Tarquinia”; Antonio Sgamellotti (già università di Perugia): “Un lungo rapporto di amicizia e collaborazione scientifica con Mario”; Dorica Manconi: “1970: primi studenti sardi allo scavo di Gravisca”.
PROGRAMMA DI GIOVEDÌ 22 FEBBRAIO 2024. Alle 9, Pedro Rodriguez Oliva (Universidad de Málaga): “Las relaciones de Mario Torelli con la Universidad de Málaga, Spagna”; Cristina Papa (già università di Perugia): “Mario Torelli e le intersezioni tra antropologia e archeologia”; Maurizio Di Puolo: “Un ricordo”; Francesca Silvestrelli (università del Salento): “Quand on voit soi-même on est sûr et le témoignage d’autrui n’est jamais aussi certain. I viaggi in Italia di Honoré d’Albert duca di Luynes (1825 e 1828)”; Arturo Ruiz (Universidad de Jaén): “El día que Mario Torelli vino a los campos de olivos”; Marco Arizza (CNR ISPC): “Tra i templi di Roma e le tombe di Veio. Incontri e ricordi con Mario Torelli”. Pausa pranzo. Alle 15, Nicola Terrenato (University of Michigan, Kelsey Museum of Archaeology): “La topografia più antica del Quirinale settentrionale alla luce delle nuove scoperte”; Roberto Marcucci (Casa editrice l’Erma di Bretschneider): “Un ricordo dell’amico Editore, Roberto Marcucci”; Maria Grazia Lungarotti (Fondazione Lungarotti): “L’Archeologo, l’Amico, una visione condivisa”; Elmo Mannarino (già università di Perugia): “Mario: l’amico e l’archeologo”; Lino Conti (Accademia delle Scienze dell’Umbria): Lara Anniboletti, Alessandro Mandolesi con Maria Rosa Lucidi (direzione generale Musei, museo Archeologico nazionale di Civitavecchia): “La dea Fortuna si era messa ad aiutarmi alla grande… Mario e il santuario di Punta della Vipera (S. Marinella)”.
PROGRAMMA DI VENERDÌ 23 FEBBRAIO 2024. Alle 9, Giuseppina Manca Di Mores (Accademia di Belle Arti di Sassari): “Troppe ali… Riflessioni sull’altorilievo fittile del tempio di Antas (Fluminimaggiore – Sud Sardegna)”; Massimo Cultraro (CNR ISPC): “Divagazioni sul Mediterraneo: Mario Torelli e la Grecia delle origini”; Francesco Marcattili (università di Perugia): “In viaggio con Mario, in viaggio con Enea”; Donatella Scortecci (università di Perugia): “Non solo il mondo classico… Mario Torelli e l’archeologia cristiana”; Massimo Nafissi (università di Perugia): “Mario Torelli, Sparta e il programma figurativo del Trono di Apollo ad Amicle”; Donato Loscalzo (università di Perugia): “L’ironia di Mario Torelli”; Pausa pranzo. Alle 15, Sabrina Boldrini (università di Perugia): “Libri e biblioteche di antichistica all’Università di Perugia”; Enrico Signorini, Olindo Stefanucci: “Con Mario, a Perugia, Cortona e oltre”; Primo Tenca: “Un amico leale e generoso”; Alberto Mori, Raffaele Davanzo: “Rinnovamento ippodameo di tracciati urbani etruschi”; Giancarlo Paoletti: “Pedagogia della polpetta”; Luana Cenciaioli: “La decorazione architettonica a Perugia in età romana ed il reimpiego degli elementi lapidei: il capitello con Scilla e i compagni di Ulisse”; Tiziana Caponi (museo Archeologico nazionale dell’Umbria): “Considerazioni conclusive”.
Roma. In Curia Iulia, in presenza e on line, presentazione del catalogo della mostra “I Dioscuri tornano a Roma”, con opere di Gianfranco Meggiato tra via Veneto e Porta Pinciana
È in corso a Roma, fino al 29 febbraio 2024, la mostra “I Dioscuri tornano a Roma”, una grande esposizione dello scultore Gianfranco Meggiato: undici monumentali sculture allestite in un luogo emblematico della Capitale, nel cuore del Municipio I, fra via Veneto e Porta Pinciana. Venerdì 16 Febbraio 2024, alle 16.30, la Curia Iulia ospita la presentazione del catalogo della mostra “I Dioscuri tornano a Roma” con opere di Gianfranco Meggiato, promossa dal Municipio Roma I Centro – assessorato alla Cultura e dall’associazione Via Veneto e organizzata dalla Fondazione di Arte e Cultura Gianfranco Meggiato con curatore scientifico Dimitri Ozerkov. Introduce Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo. Intervengono Giulia Silvia Ghia, assessore Cultura Municipio I Roma Capitale; Alberto Samonà, giornalista e scrittore; Peter Eustace, poeta. Sarà presente l’artista. Ingresso libero con prenotazione obbligatoria, fino ad esaurimento, posti su eventbrite: https://16febbraio_meggiato.eventbrite.it. Accesso da largo della Salara Vecchia. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook del Parco archeologico del Colosseo.
Roma. In Curia Iulia presentato il libro “Io, Nerone” di Andrea Carandini (Editori Laterza): “Chi si è occupato di Roma antica non può evitare di confrontarsi con quell’uragano che è stato Nerone”
Chi era Nerone? Andrea Carandini, uno dei più grandi studiosi di Roma antica, ne racconta vita e gesta in prima persona, ricostruendo la figura di uno dei più originali e controversi principi di Roma, nel libro “Io, Nerone” (Editori Laterza), che è stato presentato venerdì 19 gennaio 2024 in Curia Iulia per iniziativa del parco archeologico del Colosseo con l’intervento di Andrea Giardina, professore emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa e Accademico dei Lincei (vedi Facebook). “Dovevo fare i conti prima o poi con Nerone. Lo avevo già affrontato di lato, semplificandolo nel male, similmente a come si tende sempre più a fare semplificandolo nel bene”, confessa Andrea Carandini nel presentare il suo libro “Io, Nerone”. Chi si è occupato di Roma antica non può evitare di confrontarsi con quell’uragano che è stato Nerone. Per interpretare una personalità del passato romano fuori misura, come quella di Nerone, occorre con una parte di sé entrare nella sua logica, mentre con l’altra avversarla, evitando la soluzione facile e deludente del tiranno democratico e individuando i modelli a cui s’ispirava. Un progetto ambizioso che Andrea Carandini porta a compimento, dopo aver scritto la biografia della madre Agrippina, anch’essa in prima persona.
Roma. Al museo del Foro Romano presentazione del catalogo di KORAI, la mostra personale di Mattia Bosco allestita nel Tempio di Venere e Roma
Mercoledì 10 Gennaio 2024, alle 10.30, il museo del Foro Romano ospita la presentazione del catalogo di KORAI, mostra personale di Mattia Bosco (Milano, 1976), allestita nei suggestivi spazi del Tempio di Venere e Roma. Il catalogo è edito da Giunti Editore. Introduce Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo. Intervengono Daniele Fortuna, curatore della mostra; Paolo Conti, giornalista; Emanuele Dattilo, scrittore; Mattia Bosco, scultore. Modera Rachele Mannocchi, Comin & Partners. Ingresso gratuito con prenotazione.

Mostra KORAI: un’opera di Mattia Bosco al Tempio di Venere e Roma (foto PArCo)
Fino a domenica 3 marzo 2024 è possibile visitare la mostra personale di Mattia Bosco (Milano, 1976) intitolata Korai, nei suggestivi spazi del Tempio di Venere e Roma. Il progetto espositivo è a cura di Daniele Fortuna ed è promosso dal parco archeologico del Colosseo, dalla galleria d’arte Atipografia, diretta da Elena dal Molin, e da ArtVerona. La mostra nasce come esito della nona edizione del progetto Level 0, format di ArtVerona 2021 che ha invitato una selezione di musei e fondazioni private ad individuare ciascuno un artista presente in fiera da promuovere all’interno della loro programmazione futura. Mattia Bosco – rappresentato in Fiera da Atipografia – è stato scelto dal Parco archeologico del Colosseo per la realizzazione della mostra. Il progetto espositivo Korai prende vita da 12 sculture in marmo concepite appositamente per gli spazi del Tempio di Venere e Roma, il più grande Tempio della Roma antica, inaugurato nel 136 d.C. e rivestito in marmi preziosi provenienti da ogni parte dell’impero, spogliati nel corso dei secoli e oggi conservati solo in parte. Mattia Bosco reintroduce in forme nuove i preziosi materiali marmorei in uso nell’architettura romana di età imperiale nei resti dell’antico tempio: in profonda risonanza con il genius loci, vuole suscitare la sensazione di un rimosso che riaffiora, di antichi abitanti che tornano con sembianze diverse, rivelando però, dal loro modo di abitare lo spazio, di essere di casa. Il marmo Cipollino, il Portoro, il rosso Collemandina, il Paonazzo, il Fiordipesco e il bianco di Carrara – un tempo colonne, pavimenti intarsiati e rivestimenti parietali – ritornano qui come sculture, in una continuità materiale e temporale che unisce passato, presente e futuro. La sostenibilità rappresenta un elemento fondamentale nella pratica dell’artista. Bosco realizza le sue sculture partendo da pietre e da massi scartati dal lavoro di estrazione, perché privi di una forma adatta alla commercializzazione.

Mostra KORAI di Mattia Bosco al Tempio di Venere e Roma (foto PArCo)
Protagonista attivo del progetto è il tempio, suddiviso in due spazi adiacenti: la cella dedicata alla dea Roma, incarnazione della Città Eterna, e la cella di Venere, divinità dell’amore e della bellezza, progenitrice della Gens Iulia. Nella cella di Roma, disposte in cerchio come danzatrici, si trovano nove sculture della serie intitolata Korai, dal greco κόρη, “ragazza”, termine che indica una statua votiva femminile. Le nove sculture, plasmate in marmi che mostrano l’azione del tempo sulle stratificazioni della pietra, sono così descritte dall’artista Mattia Bosco: “Le immagino celebrare, come vestali nel tempio, il culto più antico del mondo: il culto della materia di cui è fatto il mondo stesso, la stessa materia che costituisce anche noi. Nel tempio di Roma saranno disposte in cerchio nove sculture a grandezza umana, realizzate in marmi diversi ma con il medesimo impianto formale, al contempo simili e differenti tra loro”.

Mostra KORAI: un’opera di Mattia Bosco al Tempio di Venere e Roma (foto PArCo)
Le due Sezioni Auree, situate nella cella di Venere sono tempo allo stato solido: un libro con le pagine saldate le une alle altre, la cui chiusura è vinta dalla scultura, che rompe la barriera e svela l’essenza segreta e luminosa della materia. Entrando nella pietra, si apre la porta verso il regno dell’immaginazione: la superficie opaca si trasforma in una superficie riflettente e affascinante, svelando la profonda bellezza che scorre attraverso ogni elemento come un filo d’oro. Lo Stonegate scavato nella pietra rappresenta un confine, una porta d’ingresso, un passaggio verso un’altra dimensione che collega il qui e l’altrove, il passato e il presente.
Roma. Al secondo ordine del Colosseo aperta la mostra “La Colonna Traiana. Il racconto di un simbolo” a 1910 anni dalla sua inaugurazione: il capolavoro di Apollodoro di Damasco è divenuto nei secoli simbolo universale a cui si ispirarono imperatori, Papi e sovrani

Il suggestivo allestimento della mostra “La Colonna Traiana. Il racconto di un simbolo” al Colosseo (foto simona murrone)

Il busto dell’imperatore Traiano nella mostra “La Colonna Traiana. Il racconto di un simbolo” (foto simona murrone)

Locandina della mostra “La Colonna Traiana. Il racconto di un simbolo” al Colosseo dal 22 dicembre 2023 al 30 aprile 2024
Sono passati 1910 anni dalla sua costruzione e non finisce ancora di stupire. La Colonna di Traiano veniva infatti inaugurata il 12 maggio 113 d.C. Sin dalla sua progettazione e costruzione la Colonna rappresentò una sfida per l’ingegno umano: l’estrazione del marmo dalla cava di Carrara, il trasporto via terra, via mare e via fiume, e infine la lavorazione e posa in opera nel cantiere del Foro di Traiano rappresentarono le tappe di un ardito processo ingegneristico e tecnologico ancora oggi fonte di stupore e meraviglia. Nei secoli a seguire, grazie alla sua fortuna e ai numerosi tentativi di replicarla, disegnarla, riprodurla, essa divenne nei secoli simbolo universale a cui si ispirarono imperatori, Papi e sovrani. Dal 22 dicembre 2023 al 30 aprile 2024 al secondo ordine del Colosseo la mostra “La Colonna Traiana. Il racconto di un simbolo”, a cura di Alfonsina Russo, Federica Rinaldi, Angelica Pujia e Giovanni Di Pasquale, organizzata e promossa dal Parco archeologico del Colosseo e dal Museo Galileo – Istituto e Museo di Storia della Scienza, narra e spiega questa funzione simbolica con due registri narrativi: quello più propriamente storico e artistico, con l’ardita ricostruzione del fregio in scala 1:1 le cui spire si avvolgono sui pilastri del Colosseo e quello invece più specificamente tecnico, con le tappe del trasporto e lavorazione del marmo, fino ad arrivare alla idolatria e all’uso politico dei sovrani d’Europa che ne pretesero la riproduzione attraverso le riproduzioni e i calchi.

Il busto dell’architetto Apollodoro di Damasco apre la mostra “La Colonna Traiana. Il racconto di un simbolo” (foto simona murrone)

Ruota da cantiere esposta nella mostra “La Colonna Traiana. Il racconto di un simbolo” al Colosseo (foto simona murrone)
La mostra si apre con l’architetto Apollodoro di Damasco, il geniale e innovativo architetto e ingegnere di origine siriana, e il suo illustre committente Traiano, di nuovo l’uno di fronte all’altro a distanza di quasi duemila anni. Per comprendere appieno il processo di costruzione della Colonna e con esso la fatica e la potenza muscolare di centinaia di uomini che contribuirono a realizzare questo indiscusso capolavoro, in un Colosseo fasciato di blu, sono esposti i principali strumenti antichi utilizzati per l’estrazione dei blocchi di marmo, per il trasporto su imbarcazione e per la messa in opera, assieme ai modelli ricostruttivi delle macchine da cantiere dell’epoca (gru, torri, ruote), realizzati da Claudio Capotondi, novello “Maestro delle Imprese di Traiano”.

L’ingresso della mostra “La Colonna Traiana. Il racconto di un simbolo” al Colosseo (foto simona murrone)
Video e proiezioni su schermo realizzati dal Museo Galileo assieme ad una grafica coinvolgente e a testi che superano le dimensioni dei pannelli didascalici per divenire narrazione anche visiva di un’unica Storia, offrono un racconto più didattico oltre che una maggior comprensione degli oggetti esposti in mostra. A contribuire al racconto permanente della Colonna è stata anche realizzata una webAPP in lingua italiana e inglese e, grazie al prezioso coinvolgimento e alla collaborazione dell’Ambasciata di Romania, anche in lingua romena.
Per iniziativa del parco archeologico del Colosseo mercoledì 7 Febbraio 2024, alle 16.30, la Curia Iulia ospita la presentazione del libro “Le tombe dipinte di Tarquinia. Vicenda conservativa, restauri, tecnica di esecuzione” di Adele Cecchini, edito da Nardini Editore. Introduce Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo. Interviene Maurizio Sannibale dei Musei Vaticani. Sarà presente l’autrice Adele Cecchini, da decenni principale riferimento insieme al marito Franco Adamo, scomparso nel maggio 2022, per gli interventi conservativi e di restauro alle tombe. Altri contributi di Germana Barone, Maria Cristina Caggiani, Alessia Coccato, Maura Fugazzotto, Paolo Mazzoleni, Alfonsina Russo. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti via eventbrite → 
Si conclude il ciclo di incontri e conferenze pensati per approfondire tematiche ed aspetti raccontati nella mostra “L’Amato di Iside. Nerone, la Domus Aurea e l’Egitto”, alla Domus Aurea fino al 14 gennaio 2024, con la conferenza “Iside, regina del mare” in Curia Iulia lunedì 8 gennaio 2024, alle 16.30, a cura di Laurent Bricault, professore all’Université Toulouse II Jean Jaurès. Introduce Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo. L’evento potrà essere seguito in presenza con prenotazione su
Martedì 19 dicembre 2023, alle 15, la Curia Iulia ospita la presentazione del Master di II livello in “Diritto e Nuove Tecnologie per la Tutela e la Valorizzazione dei Beni Culturali”. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti su
“Magna Grecia nel secondo dopoguerra tra scoperte e tutela: politiche culturali e protagonisti. Omaggio a Juliette de La Genière” è il titolo del convegno internazionale, organizzato dal Dipartimento federiciano di Studi umanistici (con la responsabilità scientifica di Bianca Ferrara) e in collaborazione con il Centre Jean Bèrard di Napoli, in programma il 27 e 28 novembre 2023 nel Complesso di San Marcellino di Napoli, a partire dalle 9.30. Teams diretta streaming ID riunione: 311 312 168 060 Passcode: ruWHxv. L’evento richiama l’attenzione sulle politiche culturali riguardanti il patrimonio archeologico della Magna Grecia nel corso della seconda metà del Novecento. Si tratta di anni che hanno visto profonde trasformazioni sia nel campo della ricerca sia nel campo delle idee e delle pratiche relative alla gestione e alla valorizzazione dei beni culturali dell’Italia meridionale e della Sicilia.
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