Verona. Al museo di Storia Naturale presentazione del libro “Roma preistorica” di Alessandro Guidi, terzo degli incontri “La Biblioteca di Nemo. Dialoghi di storia e di scienza al museo di Storia maturale di Verona” a cura di Massimo Saracino e Andrea Tenca
Giovedì 15 maggio 2025, alle 17, nella sala conferenze “Sandro Ruffo” del museo civico di Storia naturale di Verona, presentazione del libro “Roma preistorica” di Alessandro Guidi (Carocci, 2024), terzo incontro del ciclo “La Biblioteca di Nemo. Dialoghi di storia e di scienza al Museo di Storia Naturale di Verona” realizzati dal museo di Storia naturale di Verona e dal Servizio Biblioteche specialistiche e Archivi storici dei Musei, in collaborazione con il dipartimento Culture e Civiltà dell’università di Verona e con il patrocinio della Società italiana di Storia della Scienza: sette appuntamenti a cura di Massimo Saracino e Andrea Tenca. Guidi discuterà con Alfredo Buonopane (università di Verona) e Massimo Saracino (Musei Civici di Verona) in merito alla preistoria dell’Agro romano per rispondere alla domanda: “Come è nata Roma?”. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Roma preistorica. Come è nata Roma? Perché si è scelto di vivere proprio lì? Come si fa a trovare le tracce delle sue origini tra le molte stratificazioni che ha avuto nel tempo? Il libro parte dal più antico popolamento dell’Agro romano mezzo milione di anni fa, passando per le vicende dei primi agricoltori, fino alla concentrazione di genti attorno al guado sul Tevere e alla veloce crescita che le fece assumere le dimensioni di città, per arrestarsi proprio poco dopo la data mitica della fondazione, il 753 a.C. Fanno parte della trattazione la ricostruzione dei mutamenti del paesaggio a partire dal Pleistocene, una breve rassegna della fortuna del mito delle origini nell’arte, nella letteratura e nel cinema, una “guida” a musei e siti archeologici legati alle testimonianze della “prima” Roma.
Alessandro Guidi è stato professore ordinario di Archeologia preistorica e protostorica nelle università di Verona e Roma Tre. Fra i suoi libri: Storia della paletnologia (Laterza, 1988), Preistoria della complessità sociale (Laterza, 2000).
Bologna. “Scoprire l’acqua calda tra etruscologi e idrogeologi. I Bronzi etruschi del Bagno Grande di San Casciano” con Jacopo Tabolli e Marco Petitta. Secondo incontro, in presenza e on line, all’Accademia delle Scienze del ciclo “Le nuove frontiere dell’archeologia”


Una statua in bronzo riemersa dallo scavo del Bagno Grande del santuario etrusco-romano a San Casciano dei Bagni (Si) (foto mic)
“Scoprire l’acqua calda tra etruscologi e idrogeologi. I Bronzi etruschi del Bagno Grande di San Casciano” è il tema affrontato da Jacopo Tabolli (università per stranieri di Siena) e Marco Petitta (università di Roma La Sapienza) nel secondo appuntamento del ciclo di conferenze “Le nuove frontiere dell’archeologia” a cura del prof. Giuseppe Sassatelli (Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna) (vedi San Casciano dei Bagni (Si). Dai fanghi della sorgente termale del Bagno Grande del santuario etrusco-romano emergono oltre 20 statue in bronzo, molti ex-voto, cinquemila monete in oro argento e bronzo di oltre duemila anni fa. L’archeologo Tabolli: si riscrive la storia della statuaria antica e della romanizzazione del territorio. È la scoperta più importante dai Bronzi di Riace del 1972 | archeologiavocidalpassato). Appuntamento lunedì 12 giugno 2023, alle 17, in presenza nella sede dell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna, in via Zamboni 31, oppure oppure online tramite il seguente link: Avvia riunione – Zoom. Introduce Giuseppe Sassatelli. Il ciclo di conferenze “Le nuove frontiere dell’archeologia” intende affrontare, con la collaborazione dei diretti interessati alle diverse imprese oggetto degli incontri, alcuni di questi aspetti innovativi, dal grande progetto Pompei (oggetto del primo incontro il 26 maggio 2023 col direttore generale musei Massimo Osanna e il prof. Enrico Giorgi dell’università di Bologna su “Archeologia e scienze a confronto. Il progetto Pompei”), alla collaborazione tra archeologi e antropologi, al recentissimo scavo dei bronzi etruschi di San Casciano che tanto eco ha avuto sulla stampa e che intreccia nei culti della salute aspetti archeologici e idrogeologici. Non senza trascurare il problema dell’impatto che le scoperte archeologiche hanno sulla vita dei nostri giorni, sulla nostra contemporaneità, urbanistica e sociale.
“L’archeologia – spiega l’organizzatore – è una disciplina relativamente giovane che ha subito nel corso del tempo molte modifiche sul piano del metodo e dei contenuti. Soprattutto negli ultimi decenni, si è caratterizzata per una straordinaria apertura verso altre discipline sempre più strettamente coinvolte sia nella raccolta dei dati con lo scavo archeologico che nella loro interpretazione. Geologi, antropologi, geografi, informatici, architetti, ingegneri, esperti delle scienze dure lavorano sempre più frequentemente insieme agli archeologi con risultati molto innovativi”. Il ciclo di conferenze riprenderà dopo la pausa estiva: il 26 settembre 2023, alle 17, con Giovanna Belcastro (università di Bologna) e Alessandro Guidi (università Roma Tre) su “Archeologi e antropologi: nuove prospettive teoriche e metodologiche”; e il 29 settembre 2023, alle 17, con Giuliano Volpe (università di Bari) su “L’Archeologia pubblica per un nuovo rapporto coi cittadini”.
Fara Sabina (Ri). Conferenza “L’età del ferro nella Sabina Tiberina” con il prof. Guidi (UniTre) per il ciclo del Fai “Sabina, le strade della storia”. Segue visita al museo Archeologico
Terzo incontro del ciclo di conferenze “Sabina: le strade della storia” promosse dal Fai a Fara Sabina (Ri). Sabato 28 gennaio 2023, appuntamento alle 9.30, in via di Santa Maria in Castello 28, davanti all’ingresso del Teatro Potlach, a Fara Sabina. Alle 10, nella cornice del Teatro Potlach, il professor Alessandro Guidi, docente ordinario di Preistoria e Protostoria europea all’università di Roma Tre, nella conferenza “L’età del ferro nella Sabina Tiberina” parlerà di “Cures Sabini, le prime città e i primi sistemi statali tra VIII e VII secolo a.C.”. Dopo la conferenza è prevista la visita del museo civico Archeologico di Fara in Sabina con il prof. Guidi. Disponibilità massimo 40 persone. Prenotazioni a questo link. Evento a contributo a partire da 3 euro, da versare in loco. È previsto un contributo di euro 3 euro per l’accesso alla visita del museo Archeologico. Possibilità di iscriversi al FAI in loco.
Gender archeology: al Pigorini di Roma si presenta il primo manuale in italiano su “Archeologia delle identità e delle differenze”
Cosa si intende quando si parla di identità e differenze nell’indagine archeologica sulle genti del passato? A questa domanda cerca di dare una risposta il libro “Archeologia delle identità e delle differenze” di Mariassunta Cuozzo e Alessandro Guidi, che sarà presentato sabato 12 aprile, alle 16, al museo preistorico-etnografico “Luigi Pigorini” di Roma. Ai saluti del soprintendente del Pigorini, Francesco di Gennaro, seguiranno la presentazione curata da Annamaria Bietti Sestieri (Accademia Nazionale dei Lincei), Laura Guidi (Università Federico II, Napoli), Daniele Manacorda (Università Roma Tre). All’incontro saranno presenti gli autori. Mariassunta Cuozzo, professore associato di Etruscologia e Archeologia italica all’Università del Molise e all’Università di Napoli “Orientale” e direttore di scavo nel sito etrusco-campano di Pontecagnano, si interessa principalmente della presenza degli Etruschi in Campania, dell’incontro tra genti italiche e popoli del Mediterraneo, dell’archeologia teorica e di genere. Tra i suoi lavori: “Reinventando la tradizione. Immaginario sociale, ideologie e rappresentazione nelle necropoli orientalizzanti di Pontecagnano” (Paestum 2003); “Gli Etruschi in Campania” in Introduzione all’Etruscologia (Milano 2012). Alessandro Guidi, professore ordinario di Paletnologia all’Università di Roma Tre, tra le sue attività scavi e ricognizioni di superficie in vari siti protostorici dell’Italia centromeridionale. I suoi temi di ricerca preferiti sono la nascita della città e dello stato in Italia, la storia dell’archeologia e l’archeologia teorica. Tra i suoi lavori Storia della Paletnologia (Roma-Bari 1988), I metodi della ricerca archeologica (Roma-Bari 1994, 20052),Preistoria della complessità sociale (Roma-Bari 2000).
Il testo di Cuozzo e Guidi descrive il contributo dell’Archeologia a tematiche di scottante attualità connesse alla definizione delle identità di genere, di età, alle differenze culturali ed etniche raccontando la storia della “gender archaeology”, una corrente di pensiero scaturita nei paesi anglofoni dall’incontro tra l’archeologia teorica, movimenti femministi e alcune agguerrite minoranze etniche. Si tratta di un modo nuovo di studiare i dati del passato partendo dall’analisi di quelle differenze che costituiscono il nucleo stesso dell’identità di ogni comunità umana, del passato e del presente. Un manuale che finora mancava nella nostra lingua e, allo stesso tempo, una guida per orientarsi in una letteratura sempre più vasta e complessa.



Sono passati cinque mesi da quel 2 luglio 2023 quando, a ottant’anni, dopo lunga malattia, si è spenta Anna Maria Bietti Sestieri, accademica dei Lincei, professoressa emerita dell’università del Salento, già presidente dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria. Oltre che a problemi teorici e metodologici, la sua attività di ricerca si era rivolta principalmente alla protostoria dell’Italia e del Mediterraneo, con numerosi lavori sull’Italia in generale, sul Lazio antico, sulla Sicilia e sulle regioni meridionali, sui rapporti fra Oriente e Occidente mediterranei (vedi 
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