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Roma. In Curia Iulia, in presenza e on line, presentazione del libro “Seneca e Faust. Dialoghi sulla morale tra origini e decadenza” di Andrea Carandini (Rubettino Editore)

Mercoledì 19 novembre 2025, in Curia Iulia, alle 16.30, il parco archeologico del Colosseo presenta il libro di Andrea Carandini “Seneca e Faust. Dialoghi sulla morale tra origini e decadenza” (Rubettino Editore). Introducono Alfonsina Russo, capo dipartimento per la Valorizzazione del Patrimonio culturale; Simone Quilici, direttore del parco archeologico del Colosseo. Interviene Martin Maria Morales, SJ, professore emerito di Storia moderna alla Pontificia università Gregoriana e direttore dell’archivio storico dell’università, in dialogo con Andrea Carandini, professore emerito di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana alla Sapienza Università di Roma. Diretta streaming sulla pagina Facebook del parco archeologico del Colosseo. Ingresso da largo della Salara Vecchia, libero con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti al link https://carandini19novembre.eventbrite.it.

Copertina del libro “Seneca e Faust. Dialoghi sulla morale tra origini e decadenza” di Andrea Carandini

Seneca e Faust. Dialoghi sulla morale tra origini e decadenza. “È come se al tuo tempo si sia creata un’inversa proporzione tra un avanzamento esteriore enorme e una maturazione interiore piccolissima”. Andrea Carandini, esploratore della terra e dello spirito umano, ci guida in un viaggio filosofico tra passato e futuro, scavando nei significati profondi della morale. In un dialogo immaginario tra Seneca, saggio dell’antichità, e Faust, simbolo della modernità, l’autore traccia un’archeologia e una futurologia della coscienza morale. Seneca introduce Faust alla saggezza del mondo antico, mentre Faust apre a Seneca le scoperte della modernità, dall’inconscio freudiano alla natura del rossore, l’unica espressione che distingue l’uomo dai primati. Ma nel mondo contemporaneo, il desiderio narcisistico e il culto dell’arbitrio hanno oscurato il senso morale, alimentando un’infelicità profonda persino nelle società più avanzate. Carandini riflette sulla necessità di bilanciare vizi e virtù, acceleratori e freni che guidano l’esistenza umana. Con lucidità, denuncia il crollo della cultura umanistica e invita a riscoprire una saggezza antica e universale, capace di sostenere una nuova speranza per l’uomo del XXI secolo. Un’opera intensa, che sfida il lettore a guardare oltre il moralismo per ritrovare la strada della responsabilità e della consapevolezza.

Lentini-Augusta-Carlentini (Sr). “Leontinoi, Megara Hyblaea e il territorio calcidese”: tre giornate di studio in memoria di Dario Palermo organizzate dal parco archeologico di Leontinoi e Megara Hyblaea. Ecco il programma

Dal 19 al 21 novembre 2025, “Leontinoi, Megara Hyblaea e il territorio calcidese”: tre giornate di studio in memoria di Dario Palermo organizzate dal parco archeologico di Leontinoi e Megara Hyblaea, in collaborazione con la Regione Siciliana – assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, i Comuni di Lentini, Augusta e Carlentini, e la soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Siracusa. Tre giornate, tre sedi. A Lentini, al cine teatro Odeon “Carlo Lo Presti” in via Cristoforo Colombo 12, mercoledì 19 novembre 2025, alle 9.30. Ad Augusta, al salone di rappresentanza “Rocco Chinnici” del Palazzo di Città in via Principe Umberto 89, giovedì 20 novembre 2025, alle 9.30. A Carlentini, al complesso “Gabriele Aicardi”, ex convento del Carmine, in via Nino Bixio 6, venerdì 21 novembre 2025, alle 9.30. Le giornate di studio rappresentano un momento di confronto e riflessione dedicato alla memoria del professore Dario Palermo, figura di grande rilievo nel panorama degli studi archeologici siciliani, venuto a mancare nel febbraio 2023 (vedi Archeologia in lutto. Febbraio si porta via due grandi archeologi: Marcello Piperno, innovatore degli studi preistorici, e Dario Palermo, esperto di archeologia siciliana ed egeo-cretese. Il ricordo di colleghi e amici | archeologiavocidalpassato)e costituiscono un’importante occasione per approfondire le conoscenze relative al territorio calcidese e alle sue antiche colonie greche.

PROGRAMMA DI MERCOLEDÌ 19 NOVEMBRE 2025 A LENTINI Alle 9.30, saluti istituzionali: Francesco Paolo Scarpinato (assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana), Mario La Rocca (dirigente generale assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana), Agostino Messana (direttore parco archeologico di Leontinoi e Megara Hyblaea) e Rosario Lo Faro (sindaco di Lentini). Introduzione al convegno di Massimo Frasca. Interventi, moderati da Luca Marino. Alle 10,20, Alessandra Molinari, “Vecchie e nuove indagini al Castellaccio di Lentini: un’area chiave della città nel corso dei secoli”; 10.40, Antonio Alfano e Alessandra Castorina, “Un butto di età rinascimentale dal Castellaccio”; 11, pausa caffè; 11.20, Marcella Pisani, “Nuove indagini sul colle San Mauro”; 11.40, Giusy Stagnitti, “Carlentini, contrada Pozzanghera. Tre tombe dell’età del bronzo finale”; 12, Francesco M. Galassi e Elena Varotto, “Indagini paleopatologiche nell’antica Leontinoi in memoria di Dario Palermo”; 12.20, Michela Ursino, “Gli scavi nel santuario di contrada Alaimo”; 12.40, Fabrizio Sudano, “Sacro e periferia: il santuario periurbano di Scala-Portazza a Leontini. Contesti e materiali”; discussione; 13.30, pausa pranzo; 15, Maria Musumeci, “Il Museo Archeologico di Lentini: le tappe della sua formazione”; 15.20, Umberto Spigo, “Il pittore di Hekate e la sua “scuola”. Un altro contributo lentinese alla conoscenza di un maestro della pittura vascolare siceliota dallo scavo del complesso rupestre del Crocifisso”; 15.40, Sebastiano Barresi, Alessandra Castorina, Italo Giordano e Luana Tesoro, “La memoria dell’assente e l’hydria delle dee. Saggi archeologici in contrada Carrubbazza-Bottigliere a Lentini”; 16, Fabio Caruso, “La nascita di Atena in un’anfora del Museo di Lentini”; 16.20, pausa caffè; 16.40, Giuseppe Guzzetta, “Rinvenimenti monetali a Lentini agli inizi degli anni ’90”; 17, Francesco Valenti, “Leontini, “misera in civitate atque inani”?”; 17.20, Saverio Scerra, “Le attività e gli scavi della Soprintendenza di Siracusa a Leontinoi negli anni Novanta: breve storia di un apprendistato”. Le associazioni: 17.40, Filadelfio Inserra, presidente archeoclub di Lentini “Alfio Sgalambro”; 18, Carlo Maci, gruppo archeologico leontino; 18.20, Cristina Stuto, presidente SiciliAntica Lentini Carlentini “Maurizio Introna”.

PROGRAMMA DI GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2025 AD AUGUSTA Alle 9.30, saluti istituzionali: Agostino Messana (direttore parco archeologico di Leontinoi e Megara Hyblaea) e Giuseppe Di Mare (sindaco di Augusta). Interventi moderati da Alessandra Cilio. Alle 10, Jean-Christophe Sourisseau e Reine-Marie Bérard, “Megara Hyblaea 2017-2025: bilancio sulla ripresa dei lavori sul sito”; 10.20, Massimo Cultraro, “Il CNR e le ricerche a Megara Hyblaea nell’ultimo decennio”; 10.40, Kristian Göransson, “Recenti scavi a Francavilla”; 11, pausa caffè; 11.20, Maria Giovanna Bacci, “La produzione ceramica di Zancle: affinità e divergenze con quella delle altre fondazioni calcidesi della Sicilia orientale: Naxos e Leontini”; 11.40, Maria Costanza Lentini, “Leontinoi e Naxos attraverso la produzione e circolazione della ceramica proto-arcaica”; 12, Rosa Maria Albanese, “La comunità di Villasmundo tra protostoria e arcaismo: rapporti con Leontinoi”; 12.20, Maria Teresa Magro, Michael Bratell, Niklas Kärrman, “Dinamiche insediative e viabilità tra Katane e Leontinoi”; 12.40, Giovanni Di Stefano, “Leontinoi e Camarina nella guerra del 427-424 a.C. e le chorai dopo la pace di Gela”; discussione; 13.30, pausa pranzo; 15, Lorenzo Guzzardi, “La chora di Leontinoi nell’età di Panezio alla luce della documentazione archeologica”; 15.20, Laura Maniscalco, Brian McConnell, “Un incidente per la Via del Grand Tour a Lentini”; 15.40, Orazio Palio, Maria Turco, “Strutture di recinzione e organizzazione degli insediamenti dell’età del bronzo nella piana di Catania”; 16, Grazia Calandra, Francesca Cannizzaro, Carla Cirino, Valeria Grasso, Milena Gusmano, Laura Sapuppo, “Insediamenti dell’antico bronzo nel territorio di Ramacca: aggiornamenti”; 16.40, pausa caffè; 17, Giuseppe Cacciaguerra, Alessandra Castorina, Rosa Lanteri, “Il territorio megarese dalla preistoria al medioevo”; 17.20, Rosario Patanè, “«Superata la pianura di Lentini, ammirò la bellezza del territorio». Contatti tra i Calcidesi e i nativi dell’interno”; 17.40, Francesco Tomasello, Zaira Raimondo, “Rileggere le tholoi in Sicilia: tra archeologia, interpretazione e memoria”. Le associazioni. Alle 18, Mariada Pansera, presidente archeoclub di Augusta; Ilario Saccomanno, presidente Hangar Team Augusta; 18.40, Giuseppe Tringali, presidente Rotary Club Megara Augusta. Discussione.

PROGRAMMA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2025 A CARLENTINI Alle 9.30, saluti istituzionali: Agostino Messana (direttore parco archeologico di Leontinoi e Megara Hyblaea) e Giuseppe Stefio (sindaco di Carlentini). Interventi moderati da Silvio Breci. Alle 10, Massimo Frasca e Marcella Pisani, “I recenti scavi archeologici dell’Università di Tor Vergata nella valle San Mauro”; 10.20, Giuseppina Monterosso, “Il kouros di Lentini. Storie note e meno note di un torso e della sua testa”; 10.40, Agostina Musumeci, “Abitazioni rupestri a Leontinoi: dalla rilettura di vecchi scavi una nuova riflessione”; 11, pausa caffè; 11.20, Angela Maria Manenti, “Un anello per… legare”; 11.40, Giacomo Biondi, “Cinture nel Museo di Lentini”; 12, Andrea Patanè, “Ricerche nel quartiere ellenistico nel Parco archeologico di Occhiolà-Grammichele”; 12.20, Annalisa Montironi e Zaira Raimondo, “Ipotesi di lavoro sull’insediamento di Colle San Basilio”. Le associazioni. Alle 12.40, Amedeo Sequenzia, presidente pro loco Carlentini; discussione; 13.30, pausa pranzo; 15-18, tavola rotonda “Dario Palermo: l’uomo, l’archeologo, l’accademico”. Interventi: Zaira Raimondo, “Itinerari di ricerca e memorie di Dario Palermo”; Irene Berlingò, “Ricordando Dario Palermo: tra Magna Grecia e Sicili”); Gioconda Lamagna, “Dario Palermo e gli ori di Sant’Angelo Muxaro: “incontri ravvicinati” al Museo Paolo Orsi”; Ignazio Alessi, “Dario Palermo a Sant’Angelo Muxaro”; Giuseppe Castellana, “Indagini nella necropoli di Sant’Angelo Muxaro”; Antonio Cucuzza, “Dario Palermo e il Museo di Ramacca”; Antonella Pautasso, “L’altra isola. Ricerche e scavi di Dario Palermo a Creta”; Eleonora Pappalardo, “L’attività di ricerca di Dario Palermo sulla Patela di Priniàs e a Polizzello”; Katia Perna, “Dario Palermo a Priniàs: uno sguardo appassionato sulle origini dell’abitato sulla Patela”; Fabrizio Sudano, “Dario Palermo e la sinergia istituzionale del sistema museale”; Flavia Zisa, “Dario Palermo e l’archeologia classica”; discussione generale e chiusura lavori.

Torino. Al museo Egizio, in presenza e on line, la conferenza “Yellow coffins: linee guida per la conservazione e casi studio” con le restauratrici Giovanna Prestipino (Vatican Coffin Project) e Paola Buscaglia (Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale)

Il Vatican Coffin Project è una grande iniziativa internazionale dedicata allo studio e alla conservazione dei sarcofagi lignei policromi dell’antico Egitto. Tra i più affascinanti reperti della civiltà egizia, i sarcofagi raccontano non solo la spiritualità dell’aldilà, ma anche trasformazioni sociali ed economiche. Il museo Egizio di Torino ne conserva più di 600: alcuni presentano una stratigrafia pittorica talmente ricca da porre grandi sfide ai restauratori contemporanei. Se ne parla martedì 18 novembre 2025, alle 18.30, in Sala Conferenze del museo Egizio, con ingresso da via Maria Vittoria 3M, nella conferenza “Yellow coffins: linee guida per la conservazione e casi studio” di Giovanna Prestipino e Paola Buscaglia. Ingresso libero. Prenotazione obbligatoria su Eventbrite. La conferenza sarà trasmessa anche in streaming, nei canali Facebook e YouTube del museo Egizio di Torino. Durante l’incontro verranno presentati approcci, risultati e metodologie del progetto, con un focus su casi emblematici di “sarcofagi gialli”, grazie agli interventi di Giovanna Prestipino (restauratrice ed esperta di manufatti lignei policromi egizi, coordinatrice del Conservation group del Vatican Coffin Project) e Paola Buscaglia (restauratrice senior del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e docente all’università di Torino).

La restauratrice Giovanna Prestipino (da FB)

Giovanna Prestipino. Dopo la tesi all’Istituto superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma incentrata su manufatti lignei policromi egizi, si è specializzata in questo settore lavorando su reperti lignei egizi presso i musei Vaticani, il museo Egizio di Torino e il museo civico Archeologico di Bologna.
Dal 2008 fa parte del Vatican Coffin Project, il progetto internazionale di ricerca sui sarcofagi lignei policromi egizi datati al Terzo Periodo Intermedio come coordinatore del “Conservation group”, il gruppo di lavoro che si occupa degli aspetti legati alla conservazione, allo studio dei materiali costitutivi e delle tecniche di esecuzione, delle vicende conservative e della ricerca di nuovi materiali e metodologie di intervento. Ha da poco ultimato l’intervento conservativo dei sarcofagi esterni di Kha e Merit, in vista del 120° anniversario della scoperta della tomba, previsto per il 2026.

La restauratrice Paola Buscaglia (foto centro restauro la venaria)

Paola Buscaglia lavora al Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale come restauratrice senior e come responsabile dell’area dedicata a dipinti, sculture, arredi lignei e arte contemporanea. Collabora con l’università di Torino come professore a contratto per l’insegnamento di Storia delle Tecniche esecutive III, dedicato alla scultura lignea policroma. La sua attività si orienta verso progetti di studio e di ricerca scientifica, con focus su manufatti di epoca egizia ed orientali. Partecipa ad attività di formazione e cooperazione internazionale per garantire l’accesso alla conoscenza, rompere l’isolamento, rafforzare la consapevolezza sul patrimonio culturale come risorsa per il dialogo interculturale. Recentemente ha concluso un Ph.D. in Metrologia al Politecnico di Torino, con una ricerca focalizzata sulla validazione di sistemi di monitoraggio per la pulitura di superfici policrome.

Roma. A Palazzo Massimo per la rassegna “Al centro di Roma” la conferenza “Odiata dal principe amata dal popolo: Iside a Roma tra testi e immagini” di Lara Nicolini (università di Firenze)

La più affascinante fra gli dei esotici, Iside, è al centro di molti bellissimi testi della letteratura latina, ma anche protagonista assoluta dell’immaginario egizio a Roma, come mostrano statue, monete, affreschi e obelischi giunti fino a noi. La sua lunghissima storia tra Repubblica e Impero, però, non fu affatto semplice e passò attraverso persecuzioni di ogni genere da parte dello stato, che la guardò sempre con sospetto: a difenderla furono soprattutto le classi umili, ma anche personaggi della più alta nobiltà e tra questi persino Giulia, la figlia del principe Augusto. In un itinerario tra parole e immagini, seguiremo la storia di questo culto misterico dagli inizi clandestini al definitivo trionfo.

Ne parla martedì 18 novembre 2025, a Palazzo Massimo a Roma, alle 18, Lara Nicolini, docente di Lingua e letteratura latina all’università di Firenze, nella conferenza “Odiata dal principe, amata dal popolo: Iside a Roma tra testi e immagini” per la rassegna “Al centro di Roma” del museo nazionale Romano, organizzata in collaborazione con il VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia. L’incontro rientra nel ciclo tematico sulla letteratura latina “Le parole e le immagini dell’arte: esplorazioni nella letteratura di Roma antica” a cura di Alessandro Schiesaro, direttore Scuola Normale Superiore di Pisa. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Prenotazioni al link https://www.eventbrite.com/…/biglietti-odiata-dal… Al termine della conferenza, il Museo resterà aperto dalle 19 alle 22.45, ultimo ingresso alle 22. Inclusi nel prezzo del biglietto, sono previsti percorsi didattici realizzati a cura del personale del Museo, prenotabili a questo link: https://www.eventbrite.it/…/biglietti-andiamo-al-museo

Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia presentazione del libro “Dioniso. Il dio dei misteri” (Giunti editore) di Cristoforo Gorno

Martedì 18 novembre 2025, alle 17.30, al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia presentazione dell’ultimo libro di Cristoforo Gorno “Dioniso. Il dio dei misteri” (Giunti editore) che racconta la grande avventura del Dio più ribelle dell’Olimpo, signore dei misteri e della follia: Dioniso. Introduce Luana Toniolo, direttrice del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia. Dialogano con l’Autore: Laura Maria Michetti, professoressa di Etruscologia, Università La Sapienza di Roma; e David Riondino, poeta e autore. Ingresso libero in sala fortuna fino ad esaurimento posti. Prenotazioni all’indirizzo mail mn-etru.comunicazione@cultura.gov.it.

Copertina del libro “Dioniso. Il dio dei misteri” di Cristoforo Gorno

Dioniso. Il dio dei misteri. Quando pensiamo a Dioniso, le prime cose che immaginiamo sono il vino, la dissolutezza, i rituali bacchici dove i partecipanti perdono la ragione per guadagnare l’estasi dei sensi. Ma il dio che conosciamo anche come Bacco è molto più di questo, ed è pronto a raccontare la sua storia. Figlio dell’amore clandestino tra Zeus e la giovane principessa tebana Semele, che muore nel metterlo al mondo, Dioniso viene respinto dalla famiglia della madre e perseguitato dalla gelosia di Era. In seguito, prende sempre più le distanze dalle altre divinità, rifiutandosi di andare a vivere sull’Olimpo e viaggiando tra i mortali, guidato dalla curiosità e dalla sua volontà di sedurre il mondo. Durante i suoi vagabondaggi conosce la bellezza dell’amore e il dolore della perdita, coltiva l’amicizia con gli uomini, gli animali e la natura selvaggia, diffonde il dono del vino e raccoglie intorno a sé un seguito di devoti, le Baccanti e i Satiri. Tuttavia, in molti dubitano di lui e del fatto che sia davvero un dio. La resa dei conti si avvicina sempre di più: Dioniso rischia di perdere tutto ciò che ha costruito…

Cristoforo Gorno, autore e divulgatore storico

Cristoforo Gorno, autore e divulgatore storico, dà voce al dio dei misteri in un romanzo appassionante tutto da scoprire: la verità, come insegna Dioniso, si nasconde nelle pieghe della follia, di cui solo lui conosce i segreti.

Aquileia (Ud). A Palazzo Brunner-Segrè “La storia romana transfrontaliera: un’opportunità concreta di sviluppo del territorio”, il 4° workshop formativo del progetto RIMROM. Ecco il programma

Martedì 18 novembre 2025, dalle 9 alle 13, si terrà ad Aquileia (Ud) “La storia romana transfrontaliera: un’opportunità concreta di sviluppo del territorio”, il 4° workshop formativo del progetto RIMROM, volto ad identificare, grazie alla collaborazione proattiva tra i partecipanti, le potenziali opportunità, idee manageriali, nuovi prodotti e servizi turistici derivanti dalla valorizzazione della storia romana di Aquileia e transfrontaliera, relativa alla Tarda Antichità. Con le precedenti sessioni formative è stato approfondito il contesto storico che lega l’antica Aquileia a Castra (odierna Ajdovščina), le aree archeologiche e i luoghi più significativi per la storia di IV secolo e si sono potute vivere in prima persona le appassionanti didattiche proposte dai gruppi di rievocazione storica durante l’evento “Aquileia Splendida Civitas”. In quest’ultima sessione i partecipanti potranno cimentarsi nello sviluppo di proposte concrete per la promozione del patrimonio romano transfrontaliero, attraverso un processo di progettazione partecipata. L’attività pratica sarà anticipata da un’introduzione sui trend di settore, sui touchpoints (ossia i punti di contatto) tra turista, destinazioni e operatori e sul concetto di esperienza. La partecipazione è gratuita su prenotazione online obbligatoria (i posti sono limitati). Per riservare il tuo posto clicca qui https://forms.gle/LKffkYMfbY7aWTJz9.

Programma. Alle 9, ritrovo e registrazione dei partecipanti a Palazzo Brunner-Segrè, in via Roma 20 ad Aquileia (nuova sede operativa di Fondazione Aquileia); 9.15, “Benvenuti!”, breve presentazione dell’attività: il progetto RIMROM e gli obiettivi del workshop, a cura di Fondazione Aquileia; 9.30, Sessione teorica: Il turista al centro della costruzione di esperienze. I bisogni e i comportamenti dei turisti sono in continua evoluzione, così come i trend di settore e la crescente attenzione alla sostenibilità e all’autenticità dell’esperienza. In questa sessione approfondiremo le tendenze del mercato, i touchpoints (ossia i punti di contatto) tra turista, destinazioni e operatori. L’obiettivo è quello di fornire informazioni utili e pratiche per proseguire con la successiva sessione di carattere operativo. A cura di Giovanna Tosetto, Destination Development Specialist | Sustainable Tourism Strategist & Green-Certification Advisor; 11.30, pausa; 11.45, Sessione operativa: Dalla Battaglia del Frigido allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi turistici transfrontalieri. Attività pratica dedicata alla progettazione partecipata e generazione di proposte concrete, attraverso cui poter potenzialmente differenziare l’offerta del territorio e creare valore per i visitatori. Le proposte saranno ispirate alle vicende storiche che hanno contraddistinto Aquileia ed Ajdovščina (Aidussina, Slovenia) nella Tarda Antichità, incentivando il dialogo e la collaborazione tra i partecipanti. A cura di Giovanna Tosetto, Destination Development Specialist | Sustainable Tourism Strategist & Green-Certification Advisor.

Grotte di Pertosa-Auletta (Sa). Per la prima volta i visitatori avranno la possibilità straordinaria e unica in Italia di assistere a un vero scavo archeologico direttamente all’interno della grotta, dove da anni si indagano i resti di un antico villaggio palafitticolo ipogeo, unico nel suo genere in Europa

Scavi archeologici nelle Grotte di Pertosa-Auletta (Sa) (foto mida)

Se non si è mai pensato di partecipare a uno scavo archeologico “da studente”, questa è la volta buona. Dal 18 al 29 novembre 2025, i visitatori delle Grotte di Pertosa-Auletta (Sa) avranno la possibilità straordinaria e unica in Italia di assistere a un vero scavo archeologico direttamente all’interno della grotta. Tra fiumi sotterranei, villaggi preistorici e centrali idroelettriche nascoste nella roccia, il nuovo progetto di Formazione Scuola Lavoro di Fondazione MIdA – Musei Integrati dell’Ambiente con la collaborazione di Iren Eduiren porta i partecipanti nel cuore della Terra per scoprire come scienza, archeologia e sostenibilità si incontrano davvero.

Scavi archeologici nelle Grotte di Pertosa-Auletta (Sa) (foto mida)

Per la prima volta, il pubblico potrà osservare da vicino come si svolge un’attività di ricerca scientifica in un contesto eccezionale: l’antro della Grotta dell’Angelo, dove da anni si indagano i resti di un antico villaggio palafitticolo ipogeo, unico nel suo genere in Europa. Un’occasione rara per vedere gli archeologi all’opera, comprendere le tecniche di scavo e osservare la ricchezza storica e culturale custodita nel ventre della terra. Un appuntamento da non perdere per chi ama la storia, la natura e la scoperta. Info e prenotazioni: www.fondazionemida.com | prenotazioni@fondazionemida.it | 0975 397037.

Grotte di Pertosa-Auletta : il fiume sotterraneo che i visitatori attraversano in barca (foto sabap-sa)

Per consentire le operazioni di scavo, in questo periodo sarà necessario abbassare temporaneamente le acque del fiume sotterraneo Negro che attraversa la cavità. Pertanto, il tratto di visita in barca non sarà disponibile per circa due settimane. I visitatori accederanno comunque alla grotta a piedi da un ingresso alternativo, proseguendo lungo un percorso suggestivo e completamente sicuro. Resta, però, intatta – e anzi amplificata – l’eccezionalità dell’esperienza: poter assistere dal vivo a un vero scavo archeologico in un luogo naturale di straordinaria bellezza, all’interno del letto di un fiume che, anno dopo anno, sta restituendo tesori preziosi e reperti di altissimo pregio e importanza storica.

Modulo 1. Le grotte, l’acqua e l’energia: Il respiro segreto dell’acqua: tra fiumi sotterranei ed energia rinnovabile. Le Grotte di Pertosa-Auletta rappresentano un unicum in Europa: qui è possibile osservare tutti e tre gli stadi evolutivi di una cavità carsica e navigare un fiume sotterraneo che da millenni plasma la roccia, custodisce memoria e genera bellezza. Il percorso si completa con la visita a una delle centrali idroelettriche IREN più antiche del Sud – Grotta dell’Angelo, testimonianza del legame profondo tra acqua, territorio e produzione di energia sostenibile.

Modulo 2. Le grotte e l’archeologia: Memorie dal sottosuolo: l’uomo e le sue tracce nel ventre della terra. Il Museo Speleo-Archeologico racconta la frequentazione umana delle grotte attraverso reperti straordinari, tra cui resti dell’unico impianto palafitticolo ipogeo d’Europa. Oltre alla visita, i ragazzi assisteranno agli scavi avvicinandosi al metodo archeologico e di sperimentare in prima persona come si ricostruisce la storia del rapporto tra uomo e ambiente

Modulo 3. Il suolo cuore segreto della natura: Il cuore della terra: il suolo come custode di vita. Il Museo del Suolo è una realtà museale unica in Italia e rara nel mondo. Qui si svelano i processi vitali che avvengono nei primi tre metri sotto i nostri piedi: quelli che garantiscono cibo, acqua e biodiversità. Un viaggio sorprendente che mostra come il suolo, spesso ignorato, sia in realtà un bene fragile e prezioso, essenziale per il futuro dell’umanità.

Modulo 4. Laboratori di sostenibilità: Dal rifiuto alla rinascita: il ciclo virtuoso del compost. Attraverso il laboratorio di compostaggio, gli studenti imparano a trasformare scarti organici in nuova vita. Seguendo il processo di decomposizione, comprendono come i rifiuti possano tornare a essere risorsa. Un’esperienza pratica che apre lo sguardo sui temi del riciclo, dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale, invitando i ragazzi a diventare protagonisti del cambiamento.

Le Grotte di Pertosa-Auletta custodiscono una storia che attraversa più di 8mila e che oggi torna alla luce grazie a migliaia di reperti, di cui 150 di altissimo pregio. Uno scalpello con manico ligneo di 3mila anni fa, incredibilmente conservato. Monete, gioielli, balsamari e bruciatori d’incenso. Resti vegetali combusti, testimonianza di antichi riti, accanto ai segni di una suggestiva struttura di culto ellenistica sorta nell’alveo del fiume sotterraneo. E ancora, la straordinaria palafitta protostorica di 3500 anni fa, unico esempio in Europa in ambiente ipogeo. Per il valore delle sue scoperte, il sito è stato riconosciuto come miglior sito archeologico d’Italia (Premio ACTA GIST 2025).

Veio (Roma). Nuova stagione di scoperte nel Parco archeologico con Etru e Sapienza università: realizzata la mappatura integrale dei cunicoli della città etrusca, un sistema sotterraneo complesso di gallerie, canali, cisterne e strutture idrauliche, grazie a nuove tecnologie e rover speciali

Veduta da drone dell’area del santuario del Portonaccio nel parco archeologico di Veio (Roma) (foto mic)

Una nuova stagione di scoperte nel Parco archeologico di Veio. Per la prima volta è stata realizzata la mappatura integrale dei cunicoli della città etrusca di Veio, un sistema sotterraneo complesso di gallerie, canali, cisterne e strutture idrauliche, esplorato grazie a tecnologie avanzate e rover progettati per operare in ambienti critici. Veio torna così al centro della ricerca archeologica italiana, dove innovazione, musei e università collaborano per far emergere – strato dopo strato – un patrimonio ancora tutto da scoprire. Il ministero della Cultura, guidato da Alessandro Giuli, sostiene la nuova stagione di ricerche nel parco archeologico di Veio attraverso la direzione generale Musei, affiancando il lavoro dei ricercatori impegnati nello studio e nella valorizzazione del Santuario del Portonaccio. “Il progetto di Veio”, afferma il direttore generale Musei Massimo Osanna, “si inserisce pienamente nell’azione che la direzione generale Musei sta portando avanti su tutto il territorio nazionale per sostenere programmi di ricerca nei nostri siti archeologici. Tornare a indagare il santuario del Portonaccio con scavi rigorosi e tecnologie d’avanguardia significa ampliare in modo decisivo la conoscenza di uno dei luoghi più significativi dell’Etruria. La mappatura dei cunicoli, resa possibile da metodologie non invasive e strumenti di ultima generazione, è una novità assoluta per questo sito e dimostra il valore della collaborazione tra musei, università e centri di ricerca”.

La nuova fase di attività si è aperta con la prima mappatura integrale dei cunicoli della città etrusca di Veio, un sistema sotterraneo articolato che comprende gallerie, strutture idrauliche, canali, cisterne, pozzi e la grande piscina sacra presso il tempio di Apollo. Il sostegno istituzionale si intreccia con il lavoro dei ricercatori, chiamati a rileggere un luogo dove la storia rimane viva sotto ogni strato di terra. Il 2025 ha segnato l’avvio della collaborazione tra il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia e la cattedra di Etruscologia del dipartimento di Scienze dell’Antichità della Sapienza università di Roma per il progetto “Scavi e ricerche nel Parco archeologico di Veio”. La nuova fase di attività si concentra sul Santuario del Portonaccio, uno dei complessi sacri più rilevanti dell’Etruria antica. Le ricerche sono condotte con un approccio multidisciplinare: la direzione scientifica degli scavi è affidata a Luana Toniolo (museo nazionale Etrusco di Villa Giulia) e Laura Maria Michetti (Sapienza università di Roma), mentre la campagna di prospezioni geofisiche è coordinata dal dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Elettronica e Telecomunicazioni della Sapienza. Un risultato di particolare rilievo riguarda la prima mappatura integrale dei cunicoli della città etrusca di Veio. Un team di ricercatori ha esplorato le gallerie sotterranee dell’antico abitato e dell’area santuariale utilizzando rover dotati di tecnologie avanzate, in grado di operare in spazi ristretti e complessi. Si tratta di strumenti già impiegati in ambito aerospaziale per l’esplorazione in ambienti critici, messi al servizio dello studio archeologico grazie a sistemi di navigazione e raccolta dati a distanza. “Ormai da un anno il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia gestisce l’area sacra di Portonaccio a Veio”, afferma la direttrice del Museo, Luana Toniolo. “Abbiamo da subito avviato progetti di valorizzazione e fruizione del Parco, ma soprattutto, in collaborazione con l’università La Sapienza e grazie al contributo della direzione generale Musei, abbiamo ripreso le indagini nell’area: scavi archeologici, ma anche ricerche che impiegano strumenti e metodologie completamente innovative come nell’importantissima e del tutto inedita mappatura dei cunicoli della città”.

Il rover Magellano utilizzato per esplorare i cunicoli sotterranei del santuario del Portonaccio a Veio (Roma) (foto mic)

La nuova stagione di ricerche comprende anche la mappatura completa delle strutture idrauliche che attraversano il sottosuolo dell’area sacra, un sistema articolato di canali, cisterne e pozzi che collega il pianoro dei Campetti con la terrazza del Santuario di Portonaccio e la valle di Cannetaccio. Tra gli elementi più rilevanti figura la grande piscina sacra situata accanto al tempio di Apollo, testimonianza delle pratiche rituali etrusche e successivamente riutilizzata in età romana dopo la conquista di Veio (396 a.C.). Nel quadro delle tecnologie impiegate spicca il rover Magellano, progettato per l’esplorazione autonoma di ambienti sotterranei. Il veicolo utilizza un sistema di sospensioni ispirato all’architettura “rocker-bogie” sviluppata dalla NASA per i rover delle missioni marziane Spirit, Opportunity e Curiosity. Durante le operazioni, Magellano trasmette in tempo reale immagini e dati tramite un ponte radio, consentendo un monitoraggio costante delle aree esplorate dall’esterno dei cunicoli.

Napoli. A Palazzo Reale il convegno “A tavola con l’arte. Le colture di eccellenza nella provincia di Napoli per la tutela e la conservazione del paesaggio”: le eccellenze agroalimentari come strumenti di tutela attiva del paesaggio e di continuità culturale. Ecco il programma

Nell’ambito degli eventi celebrativi dei 2500 anni dalla fondazione di Neapolis, la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli e il Palazzo Reale di Napoli promuovono il convegno “A tavola con l’arte. Le colture di eccellenza nella provincia di Napoli per la tutela e la conservazione del paesaggio”, in programma lunedì 17 novembre 2025, alle 9.30, nella sala conferenze del Palazzo Reale di Napoli. L’incontro si propone di approfondire il valore delle colture agricole tradizionali e delle eccellenze agroalimentari come strumenti di tutela attiva del paesaggio e di continuità culturale, capaci di intrecciare sapienza contadina, identità territoriale e innovazione produttiva. Studiosi, produttori, esperti del settore e storici dell’arte intervengono al convegno che intende restituire un’immagine viva del territorio napoletano, in cui il patrimonio materiale e immateriale si fonde con la cultura alimentare e con le forme storiche del paesaggio rurale.

Programma. Saluti e introduzione: Paola Ricciardi, soprintendente ABAP area metropolitana di Napoli; Tiziana D’Angelo, direttrice delegata del Palazzo Reale; Brunella Como, responsabile del settore Patrimonio demo-etnoantropologico della SABAP NA-MET. Casi studio: Mimmo De Gregorio, “La mela limoncella di Sant’Agata de’ Goti”; Francesco Scala, “La ciliegia Somma dei Monti Lattari”; Bruno Moresca, “Il limone di Sorrento IGP”. Giuseppe Orefice, esperto di sviluppo locale integrato; Alessandro Manna, presidente Associazione Siti Reali; “A tavola con l’arte dai Borbone ai Savoia nelle collezioni di Palazzo Reale e Villa Pignatelli” a cura di Stefania Gatto, Antonella Delli Paoli ed Elena Carrelli, funzionari del Palazzo Reale. Al termine del convegno visita guidata tematica all’Appartamento di Etichetta e al Giardino Pensile del Palazzo Reale di Napoli, alla scoperta dei legami tra arte, natura e cultura del cibo alla corte borbonica. La partecipazione all’evento è gratuita fino ad esaurimento posti (massimo 100 persone).

Adria (Ro). Al museo Archeologico nazionale presentazione del progetto “Patricom. I patrimoni delle comunità: nuove narrazioni per un turismo culturale sostenibile in Veneto” promosso dal dipartimento dei Beni culturali dell’università di Padova con Scatola Cultura. Ecco il programma

Una nuova risorsa digitale per un turismo culturale sostenibile e di comunità nel territorio rodigino. È la piattaforma Patricom che sarà presentata domenica 16 novembre 2025, alle 16.30, in sala conferenze del museo Archeologico nazionale di Adria, in via Badini 59 ad Adria (Ro), nell’ambito del progetto “Patricom. I patrimoni delle comunità: nuove narrazioni per un turismo culturale sostenibile in Veneto” promosso dal dipartimento dei Beni culturali dell’università di Padova in partenariato con l’impresa culturale Scatola Cultura. Il programma: I LUOGHI DEL CINEMA NEL POLESINE, nuove narrazioni per un turismo sostenibile. Presentazione pubblica dei testi e delle videointerviste sul cinema del Polesine realizzati nell’ambito della ricerca. A cura di Giulia Lavarone, Farah Polato e Martina Nisticò, con la collaborazione del Circolo del Cinema “Carlo Mazzacurati” di Adria. ARCHEOVENETO, il portale per conoscere l’archeologia nel Veneto. Presentazione pubblica del portale web dedicato al patrimonio archeologico regionale, con particolare riferimento alla provincia di Rovigo. A cura di Jacopo Bonetto, Andrea Raffaele Ghiotto e Vittoria Scaroni, con la collaborazione della Regione del Veneto, la direzione regionale Musei nazionali del Veneto e le soprintendenze Archeologia Belle arti e Paesaggio con sede a Padova Verona e Venezia. Interverrà all’incontro Stefania Paiola, in rappresentanza dell’impresa culturale Scatola Cultura. Alle 18 verrà offerto un piccolo rinfresco a tutti i presenti. Sono invitati a partecipare tutti gli interessati.