Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale il concerto “8mm: Il suono del cinema italiano” con Orchestra Sinfonica Brutia per la Giornata Internazionale dei Musei
Domenica 18 maggio 2025, per celebrare la Giornata Internazionale dei Musei (International Museum Day) promossa dall’ICOM, il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria promuove un evento speciale dedicato alla valorizzazione della cultura in tutte le sue forme. Alle 18, nella suggestiva Piazza Paolo Orsi, si terrà il concerto “8mm: Il suono del cinema italiano”, un appuntamento imperdibile per gli appassionati di musica e cinema. Un concerto per archi e pianoforte che ripercorre la storia del nostro Paese attraverso le musiche che hanno segnato il cinema italiano del Novecento. Dalle atmosfere intime del neorealismo ai grandi scenari del boom economico, l’OSB – Orchestra Sinfonica Brutia, rilegge le colonne sonore di maestri come Carlo Rustichelli, Piero Piccioni, Manuel De Sica, Riz Ortolani, Stelvio Cipriani ed Ennio Morricone, restituendo al pubblico la forza evocativa e l’eleganza di un patrimonio artistico senza tempo. L’evento è a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, mentre per accedere alle sale del Museo è necessario acquistare il biglietto ordinario.
Taranto. Al museo Archeologico nazionale il concerto “Le fiabe di Italo Calvino” un evento che intreccia letteratura, musica e interpretazione teatrale: settimo appuntamento di “Un anno di concerti al MArTa – Domeniche in concerto musica e aperitivo” con visita guidata
Domenica 18 maggio 2025 settimo appuntamento del 2025 con “Un anno di concerti al MArTa – Domeniche in concerto musica e aperitivo”: le matinée di Musica e Archeologia organizzata dal museo Archeologico nazionale di Taranto, l’associazione le Corti Taras e L.A. Chorus. In programma il concerto “Le fiabe di Italo Calvino” un evento che intreccia letteratura, musica e interpretazione teatrale con Blas Roca Rey, attore; Monica Rogledi, attrice; Fabio Battistelli, clarinetto; Pino Cangialosi, pianoforte. Ingresso al museo da corso Umberto al costo di 10 euro. L’accesso sarà consentito dalle 10 per la visita guidata, con inizio visita alle 10.30. L’accesso per il concerto dalle 11, con inizio concerto alle 11.15. Per concludere l’aperitivo nella suggestiva cornice del chiostro del museo a partire dalle 12.15. Biglietti acquistabili alle Corti di Taras (via Giovinazzi, 28 – Taranto). Oppure su VIVATICKET qui https://www.vivaticket.com/…/le-fiabe-di-italo…/259758.
Notte europea dei Musei. A Paestum tra templi illuminati e storie di Roma, a Velia la poesia sussurrata delle rovine. Ecco tutto il programma con ingresso a 1 euro nei parchi archeologici
C’è un momento, quando il sole tramonta e il buio avvolge i paesaggi antichi, in cui i luoghi della memoria sembrano risvegliarsi sotto una nuova luce. È la magia della Notte Europea dei Musei, la manifestazione promossa dal Ministero della Cultura con il patrocinio di UNESCO, Consiglio d’Europa e ICOM, che sabato 17 maggio 2025 tornerà a incantare il pubblico con aperture serali straordinarie nei luoghi della cultura di tutta Europa. Anche quest’anno, i parchi archeologici di Paestum e Velia apriranno le porte alla notte, con la prima apertura straordinaria dell’anno in orario serale, che darà il via ad una serie di appuntamenti successivi. L’obiettivo è quello di offrire al pubblico la possibilità di vivere i due siti archeologici in una veste insolita e affascinante, tra templi illuminati, percorsi al chiaro di luna e suggestioni che si intrecciano tra suoni, parole e pietre millenarie. Il patrimonio che si accende di notte. Sabato 17 maggio 2025, dalle 20 alle 23 (ultimo ingresso alle 22.30), Paestum e Velia saranno visitabili in notturna al costo simbolico di 1 euro, permettendo a tutti di riscoprire il fascino del patrimonio alla luce discreta della sera. Un’occasione speciale che invita a rallentare il passo, ad ascoltare il silenzio e a lasciarsi sorprendere dalla forza evocativa dei luoghi quando tutto intorno si fa quiete.
Paestum: tra templi illuminati e storie di Roma. A Paestum, la notte diventa una macchina del tempo capace di restituire voci e volti della città romana. Alle 20.30, i visitatori iniziano il loro viaggio all’interno del Museo, immergendosi nella sezione dedicata alla Paestum Romana, per riscoprire come la colonia latina ha trasformato l’antica città greca lucana, lasciando impronte profonde nella sua architettura e nel tessuto urbano. Un percorso che racconta storie di conquista, integrazione e quotidianità che ancora oggi affiorano tra le sale del Museo. Ma il viaggio non finisce qui. Alle 21.30, nell’area archeologica è in programma una passeggiata guidata sotto le stelle, alla scoperta dei monumenti che animavano il Foro Romano, cuore pulsante della città antica. Un’occasione per vedere Paestum con occhi nuovi, avvolta da luci soffuse e silenzi che amplificano la suggestione di un tempo lontano, quando proprio lì si intrecciavano vita politica e incontri quotidiani.
Velia: la poesia sussurrata delle rovine. A Velia, invece, la notte si veste di poesia. Con “Suoni e Parole Notturne”, alle 20.30 e alle 21.30, l’antica città di Elea si prepara ad accogliere il pubblico lungo un percorso itinerante, scandito da letture evocative e delicate armonie musicali che si fondono con il respiro della notte. Un’esperienza pensata per chi desidera vivere Velia in una dimensione più intima e sensoriale, dove ogni passo è accompagnato da suoni, parole e ombre che evocano antiche presenze. E per chi desidera immergersi ancora di più nell’atmosfera sospesa della serata, l’invito è quello di portare con sé una coperta o una stuoia, per stendersi sotto le stelle e lasciarsi semplicemente incantare.
Paestum. Al museo Archeologico nazionale la tavola rotonda “Building social value beyond conservation” con apertura della mostra di fine workshop
Al museo Archeologico nazionale di Paestum, sabato 17 maggio 2025, alle 10.30, in sala Cella, workshop internazionale “Building social value beyond conservation” promosso dal Politecnico di Milano e l’università di Napoli “Federico II”, con la direzione scientifica di Tiziana D’Angelo. Alla tavola rotonda intervengono il direttore dei Parchi Tiziana D’Angelo, Valerio Tolve e Luisa Ferro del Politecnico di Milano, Renato Capozzi e Federica Visconti dell’università di Napoli “Federico II”, Oana Diaconescu e Daniel Armenciu dell’Universitatea de Arhitectură și Urbanism “Ion Mincu”, Luis Bosch Roig e María José Ballester dell’Universitat Politècnica de Valencia, Miguel Angel de La Iglesia Santamaria, Flavia Zelli, Carlos Rodríguez e Sagrario Fernández Raga dell’Universidad de Valladolid. Alle 12, inaugurazione della mostra di fine workshop (fino al 23 maggio 2025) con cinque visioni progettuali per ripensare il valore sociale dei Parchi archeologici di Paestum e Velia: frutto del lavoro congiunto di studenti, tutors e docenti delle Scuole di Architettura di Milano, Napoli, Bucarest, Valencia e Valladolid.
Taranto. Presentazione del libro “Ceramica sovraddipinta di Gnathia. Taranto – Museo Archeologico Nazionale” di Amelia De Amicis che rappresenta il V fascicolo del Corpus Vasorum Antiquorum, Italia LXXXVIII (L’Erma di Bretschneider)
Venerdì 16 maggio 2025, alle 17, al museo Archeologico nazionale di Taranto, presentazione del libro “Ceramica sovraddipinta di Gnathia. Taranto – Museo Archeologico Nazionale” di Amelia De Amicis che rappresenta il V fascicolo del Corpus Vasorum Antiquorum, Italia LXXXVIII (L’Erma di Bretschneider). Il volume esamina un ampio insieme di ceramiche della classe nota come “di Gnathia” provenienti da contesti tombali di Taranto ellenistica. Lo studio, attraverso l’analisi di reperti in gran parte inediti, evidenzia l’evoluzione dei corredi funerari tra IV e II secolo a.C., chiarendo le caratteristiche di una produzione destinata ai rituali funerari e distinguendola dalle manifatture rivolte ad altri ambiti funzionali. Interverranno: Stella Falzone, direttrice museo Archeologico nazionale di Taranto; Luigi Todisco, presidente della commissione italiana del CVA; Antonietta Dell’Aglio, già funzionario archeologo soprintendenza Archeologica della Puglia; Elisa Lanza, funzionario archeologo direzione regionale Musei nazionali del Piemonte.

Copertina del libro “Ceramica Sovraddipinta “Di Gnathia”. Taranto – Museo Archeologico Nazionale” di Amelia De Amicis
Ceramica Sovraddipinta “Di Gnathia”. Taranto – Museo Archeologico Nazionale. Dalla polis ellenistica tarantina provengono i materiali sovraddipinti analizzati nel presente fascicolo, relativi a quella particolare classe vascolare convenzionalmente identificata come “ceramica di Gnathia” e nota al mondo scientifico prevalentemente attraverso reperti di pregio decontestualizzati. Provenendo quasi esclusivamente da contesti tombali chiusi, i numerosi reperti esaminati, in massima parte inediti, hanno costituito un’importante occasione di studio, consentendo di avanzare proposte di datazione sull’analisi degli elementi in corredo, delle morfologie e delle caratteristiche tecniche delle ceramiche. Nuclei omogenei di reperti sono stati ricondotti a specifiche unità produttive in alcuni casi assimilabili a quelli riconosciuti dall’indagine stilistica, puntualizzando alcune caratteristiche che ampliano la conoscenza del lessico ornamentale utilizzato da queste officine. I vasi presentati costituiscono una campionatura indicativa dei vari tipi vascolari attestati nella necropoli e delle trasformazioni che si determinano nei corredi dalla metà del IV a.C. sino agli inizi del II secolo a.C., mentre il linguaggio sostanzialmente uniforme che li identifica esemplifica la funzione rituale e rappresentativa assegnata dal sistema produttivo locale ai materiali destinati all’ambito funerario, differenziandoli qualitativamente da quelli indirizzati ad altre tipologie di consumo, in una lettura analitica di questa manifattura.
Paestum (Sa). Al museo Archeologico nazionale presentazione in anteprima del corto “Elea – La Rinascita” da un’idea del direttore Tiziana D’Angelo: il progetto cinematografico si inserisce in un più ampio percorso di valorizzazione del sito di Velia
Il 15 maggio 2025, alle 10, nella sala Spazio pubblico del museo Archeologico nazionale di Paestum, i parchi archeologici di Paestum e Velia presentano in anteprima il cortometraggio “Elea – La Rinascita”, un progetto cinematografico che affonda le radici nell’antichità per riflettere su temi quanto mai attuali: migrazione, identità e rinascita. Nato da un’idea di Tiziana D’Angelo, direttore dei Parchi, con la regia di Luigi Marmo e la sceneggiatura di Luca Apolito, il corto è realizzato in collaborazione con il Giffoni Film Festival e co-finanziato dalla Regione Campania. L’opera si inserisce in un più ampio percorso di valorizzazione del sito di Velia, avviato con la mostra “Elea – La Rinascita” (2023–2024), e ispirato alle recenti e significative scoperte emerse durante gli scavi archeologici sull’Acropoli, tuttora in corso. L’anteprima sarà l’occasione per riflettere, insieme a studenti, istituzioni e pubblico, sull’universalità della storia antica e di come il cinema possa restituire senso, emozione e accessibilità a un passato che continua a parlare alle nuove generazioni.
Nel corso della giornata di presentazione, interverranno: Tiziana D’Angelo, direttore dei parchi archeologici di Paestum e Velia; Jacopo Gubitosi, direttore generale di Giffoni; Giuseppe Coccorullo, presidente del parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni; e Filippo Ungaro, portavoce di UNHCR Italia, il quale offrirà un contributo sul tema delle migrazioni, cuore pulsante del film. Presenti inoltre Luigi Marmo, regista del cortometraggio e, in rappresentanza del cast, l’attore Orazio Cerino, volto noto del cinema e del teatro. Porterà il saluto istituzionale anche il sindaco di Ascea, Stefano Sansone, in rappresentanza del territorio che ospita l’antica Velia. Saranno anche presenti le classi della scuola secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo Carducci Capaccio Trentinara e il Forum dei Giovani di Ascea.
Una proiezione permanente per tutti i visitatori. Dopo l’anteprima del 15 maggio 2025, il cortometraggio sarà proiettato quotidianamente presso l’Antiquarium della Canonica, sull’Acropoli di Velia, durante tutto l’orario di apertura del sito. A Paestum, invece, la proiezione avverrà ogni giorno alle 11 e alle 17 nella sala Spazio pubblico del museo Archeologico nazionale. Un’iniziativa che arricchisce l’esperienza di visita, offrendo a famiglie, studenti e viaggiatori un’occasione di approfondimento emozionale e visivo. Un modo nuovo per entrare in dialogo con il passato, attraverso la forza delle immagini e la potenza dei sentimenti.
La trama. Teos e Thalia: il viaggio di due fratelli tra storia e contemporaneità. Nel cuore della notte, Teos e Thalia, fratello e sorella adolescenti, fuggono da Focea, una città sotto assedio, prossima alla distruzione. Le mura tremano, il futuro è incerto. I genitori sono scomparsi, forse caduti in battaglia, e ai due giovani non resta che un’ultima indicazione: fuggire. Andare lontano. Attraversare il mare. Cercare una nuova terra dove ricominciare. È da questa premessa drammatica che prende vita il cortometraggio “Elea – La Rinascita”, ambientato in una Focea sospesa tra passato e presente, tra l’antica città ionica e una città contemporanea devastata dalla guerra. Il confine tra epoche si dissolve: la storia dei due fratelli si colloca in un tempo indefinito e, proprio per questo, profondamente universale. Una fuga attraverso paesaggi in rovina e mari agitati, dove ogni passo porta con sé la paura e la speranza. A rendere unico il cammino dei due protagonisti, il continuo mutamento dei loro volti e delle loro voci: a ogni tappa attori diversi, provenienti da contesti e paesi differenti. Un espediente narrativo potente e simbolico, che restituisce al racconto una dimensione collettiva e globale. I due adolescenti diventano così simboli di tutti i migranti, rifugiati, esuli di ogni epoca; la loro storia attraversa i secoli, unisce civiltà, culture, geografie. Il loro viaggio si conclude a Elea, la nuova patria, fondata da esuli come loro. Con questo racconto per immagini, il cortometraggio “Elea – La Rinascita” restituisce dignità e centralità a storie troppo spesso dimenticate, e ci invita a guardare alla storia antica non come a un frammento lontano, ma come a uno specchio del nostro presente.

L’archeologo Francesco Uliano Scelza con il direttore del parco archeologico di Paestum e Velia Tiziana D’Angelo (foto pa-paeve)
“Questo progetto”, sottolinea Tiziana D’Angelo, direttore dei parchi archeologici di Paestum e Velia, “rappresenta un modo nuovo e potente per raccontare la storia di Velia: attraverso il linguaggio simbolico del cinema, i valori di accoglienza, resilienza e trasformazione, che hanno segnato la nascita della polis, riaffiorano come insegnamenti vivi per il nostro tempo”. E Jacopo Gubitosi, direttore generale del Giffoni Film Festival, dichiara: “Abbiamo realizzato questo cortometraggio in stretta collaborazione con il parco archeologico di Paestum e Velia, condividendo l’obiettivo di avvicinare i giovani a un patrimonio culturale di straordinaria importanza. Velia, l’antica Elea, custodisce una storia che merita di essere raccontata con nuovi linguaggi: attraverso il cinema, abbiamo voluto dare forma a un racconto capace di emozionare, educare e creare connessioni profonde tra passato e presente. Unendo immagini, archeologia e memoria, abbiamo costruito insieme un ponte verso le nuove generazioni”.
“Questo cortometraggio e la storia di Elea sono di grandissima attualità, e ci portano a riflettere sul valore della solidarietà e dell’accoglienza”, afferma Filippo Ungaro, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati – UNHCR Italia. “Oggi più che mai, visto che il numero delle persone nel mondo che scappano da conflitti e persecuzioni ha raggiunto la cifra record di oltre 120 milioni. A fronte di questo aumento dei bisogni, le risorse a disposizione sono sempre più scarse. L’intero sistema umanitario è a un punto di rottura: alle carenze di lunga data nell’assistenza umanitaria, si somma l’attuale brutale crisi dei finanziamenti, il cui impatto sulla vita dei rifugiati è già devastante e peggiorerà ulteriormente. Non si tratta solo di una carenza di fondi, ma di una crisi di responsabilità. Il costo dell’inerzia si misurerà in sofferenza, instabilità e futuro perduto. Tagliando gli aiuti umanitari si tradiscono principi di solidarietà che definiscono la nostra umanità. È una ferita ai valori su cui si fondano le società giuste”.
Velia (Sa). Al parco archeologico presentato il progetto “Velia Immersive” che trasforma la scoperta del sito archeologico di Velia in un viaggio multisensoriale
Presentato al parco archeologico di Velia (Sa), il 14 maggio 2025, “Velia Immersive”, un progetto del parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Grazie all’integrazione di tecnologie digitali avanzate – tra cui visori Oculus Quest 3, ricostruzioni 3D e animazioni in realtà virtuale – il progetto trasforma la scoperta del sito archeologico di Velia in un viaggio multisensoriale: i visitatori non si limiteranno a scoprire i resti dell’antica polis della Magna Grecia, ma potranno «camminare» virtualmente tra le piazze e i templi, immergendosi nella vita quotidiana, negli spazi sacri e nei dibattiti filosofici dell’antica Elea–Velia. Grazie ai fondi della Legge 77 – che promuove misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO – il Parco ha dotato il sito di visori Oculus Quest 3, con i quali i visitatori potranno attraversare virtualmente le piazze e i templi dell’antica Elea–Velia. Indossando i visori, il pubblico viene catapultato nell’antica città: tra strade animate da cittadini in costume, edifici pubblici e privati che riprendono vita, e trasformazioni urbanistiche e ambientali svelate attraverso spettacolari ricostruzioni 3D, animazioni 2D e coinvolgenti sequenze in realtà virtuale. Al centro dell’allestimento, un video, guidato dal filosofo Senofane, conduce gli spettatori alla scoperta delle origini di Elea–Velia — dalle piazze agli spazi privati e pubblici, dalla vita quotidiana ai dibattiti filosofici di Parmenide e Zenone — in una narrazione avvincente che si conclude con un breve quiz interattivo per mettere alla prova le conoscenze acquisite.
Presentato al parco archeologico di Velia (Sa), il 14 maggio 2025, “Velia Immersive”, un progetto del parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Grazie all’integrazione di tecnologie digitali avanzate – tra cui visori Oculus Quest 3, ricostruzioni 3D e animazioni in realtà virtuale – il progetto trasforma la scoperta del sito archeologico di Velia in un viaggio multisensoriale: i visitatori non si limiteranno a scoprire i resti dell’antica polis della Magna Grecia, ma potranno «camminare» virtualmente tra le piazze e i templi, immergendosi nella vita quotidiana, negli spazi sacri e nei dibattiti filosofici dell’antica Elea–Velia. Grazie ai fondi della Legge 77 – che promuove misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO – il Parco ha dotato il sito di visori Oculus Quest 3, con i quali i visitatori potranno attraversare virtualmente le piazze e i templi dell’antica Elea–Velia. Indossando i visori, il pubblico viene catapultato nell’antica città: tra strade animate da cittadini in costume, edifici pubblici e privati che riprendono vita, e trasformazioni urbanistiche e ambientali svelate attraverso spettacolari ricostruzioni 3D, animazioni 2D e coinvolgenti sequenze in realtà virtuale. Al centro dell’allestimento, un video, guidato dal filosofo Senofane, conduce gli spettatori alla scoperta delle origini di Elea–Velia — dalle piazze agli spazi privati e pubblici, dalla vita quotidiana ai dibattiti filosofici di Parmenide e Zenone — in una narrazione avvincente che si conclude con un breve quiz interattivo per mettere alla prova le conoscenze acquisite.
“Nel nostro parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, ogni pietra racconta secoli di storia: è quindi naturale affidarsi alle nuove tecnologie per rendere il passato non solo più vivido, ma anche immediatamente fruibile”, dichiarano Giuseppe Coccorullo, presidente, e Romano Gregorio, direttore dell’ente. “Con Velia Immersive vogliamo accendere l’interesse di visitatori di ogni età, trasformando la scoperta di un sito UNESCO di portata mondiale – ancora poco conosciuto – in un’esperienza interattiva. Grazie a visori e contenuti immersivi, offriamo a studenti e appassionati una chiave di lettura dinamica della storia di Velia, restituendo vita e accessibilità a un patrimonio unico al mondo”.
“Velia Immersive aggiunge un’ulteriore dimensione al viaggio che i nostri visitatori intraprendono nella storia più antica di Velia”, dichiara il direttore dei parchi archeologici di Paestum e Velia, Tiziana D’Angelo. “Siamo grati al parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni per aver scelto il sito di Velia come protagonista di questo innovativo progetto. Il paesaggio naturale e quello archeologico si legano indissolubilmente e divengono sempre più chiari e coinvolgenti. Le nuove tecnologie rappresentano infatti una risorsa straordinaria per colmare la distanza tra passato e presente. Ai parchi archeologici di Paestum e Velia siamo fortemente impegnati sul fronte del miglioramento dell’accessibilità fisica, cognitiva e sensoriale ai nostri siti e alle nostre collezioni. Con questo progetto, il parco nazionale del Cilento si muove esattamente in tale direzione, dimostrando ancora una volta una straordinaria sensibilità e capacità di valorizzare e promuovere il nostro patrimonio”.
Ischia (Na). Al via l’edizione 2025 “Progetto Kepos. Incontri di archeologia e paesaggio”: la quarta stagione propone riflessioni e approfondimenti tecnico-scientifici su tutela e valorizzazione dei beni culturali in Italia e all’Estero
A Forio, sull’isola d’Ischia (Na), ritorna il “Progetto Kepos. Incontri di archeologia e paesaggio”, direttore scientifico Mariangela Catuogno. L’edizione 2025, quarta stagione del Progetto Kepos, propone una riflessione ed un approfondimento tecnico-scientifico sui temi della tutela e della valorizzazione dei beni culturali in Italia e all’Estero. Il primo appuntamento si svolgerà il 15 maggio 2025, ai Giardini La Mortella, alle 19, dedicato ad un tema attualissimo quale la tutela, la ricerca e la valorizzazione dei beni archeologici negli scenari di guerra e saranno gradite ospiti la prof.ssa Ida Oggiano e la prof.ssa Candida Felli, che lavorano in Medio Oriente. Ingresso libero dalle 18.30.
Nato per volere della Fondazione W. Walton e Giardini La Mortella, il Progetto Kepos ha sempre avuto una particolare attenzione alla promozione e divulgazione del patrimonio culturale ischitano, pertanto quest’anno saranno presentate le recenti attività archeologiche e di studio nel sito di Mazzola e di S. Restituta accanto a quelle di restauro poste in essere dalla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli dei beni architettonici ischitani. Nel solco della tradizione dell’impegno da parte della Fondazione W. Walton e Giardini La Mortella rivolto alla conoscenza della tradizione storica del Giardino e della Musica, quest’anno, due appuntamenti saranno dedicati alla presentazione del giardino in epoca medievale e alla storia dei Giardini dei Papi, mentre continuerà il dialogo con la Musica antica iniziato l’anno scorso con l’approfondimento del lascito di quest’ultima alla produzione musicale successiva. Il Progetto Kepos ha nella sua mission l’obiettivo di sensibilizzare la comunità cui si rivolge sui temi della gestione e dell’impegno politico e sociale nei confronti dei beni culturali: un appuntamento sarà quindi rivolto al concetto di cittadinanza attiva e di sperimentazione nella valorizzazione dei beni culturali di esperienze pubbliche e private.
Appia Antica (Roma). Al Casale di Santa Maria Nova, nel parco archeologico, la mostra “Agorà. Scienza e matematica dal mediterraneo antico” età alla scoperta delle origini della cultura scientifica occidentale, attraverso 18 postazioni interattive
Hai mai pensato di viaggiare nel tempo e nello spazio e di incontrare i più grandi scienziati e le più grandi scienziate dell’antichità come Archimede, Ipazia, Aristotele o Pitagora? Allora non perdere la mostra “Agorà. Scienza e matematica dal mediterraneo antico”, visitabile dal 10 maggio 2025 all’11 gennaio 2026 al Casale di Santa Maria Nova, nel parco archeologico dell’Appia Antica a Roma in via Appia Antica 251. Un percorso interattivo capace di trascinare il pubblico di tutte le età alla scoperta delle origini della cultura scientifica occidentale, attraverso 18 postazioni interattive. La mostra è organizzata dal CNR – Unità Relazioni con il Pubblico e Comunicazione Integrata in collaborazione con il parco archeologico dell’Appia Antica.

Allestimento della mostra “Agorà. Scienza e matematica dal mediterraneo antico” (foto parco archeologico appia antica)
Nella Grecia antica l’agorà era la piazza principale della città, la sede dell’assemblea dei cittadini riuniti per discutere i problemi della comunità, ma anche il luogo del mercato e il centro economico e politico, dove sorgevano edifici pubblici, uffici e teatri. Nell’agorà i grandi filosofi del passato esponevano e discutevano le loro idee, gettando le basi per la nascita del pensiero filosofico e scientifico occidentale. Partendo da questo concetto, la mostra ripercorre alcune pagine della storia della scienza in un viaggio ideale attraverso Grecia, Libia, Egitto, Turchia, Italia, sfiorando porti e città del Mediterraneo, vera e propria culla del pensiero occidentale e della nostra cultura scientifica. Ogni tappa mostra una piccola o grande conquista del pensiero umano, o una brillante soluzione, concepita da qualche illustre pensatore del passato per rispondere a un problema di ordine pratico del tempo.

Allestimento della mostra “Agorà. Scienza e matematica dal mediterraneo antico” (foto parco archeologico appia antica)
Attraverso 18 postazioni interattive si sperimentano teorie e principi di matematica, studi di astronomia, teoremi di geometria, invenzioni di ingegneria civile e bellica, e si incontrano alcune delle più importanti figure che hanno scritto la storia della scienza e della filosofia occidentale. La prima area della mostra è dedicata ad ‘Archimede: il genio della Magna Grecia’, uno dei più importanti matematici dell’antichità, entrato nel nostro immaginario come l’esempio dello scienziato-inventore per eccellenza. Si prosegue poi nella seconda area, ‘Il Mediterraneo oltre Archimede’, con postazioni interattive legate alle scoperte di altri personaggi straordinari come Pitagora, Euclide, Platone, Aristotele, Eratostene, Apollonio di Perga, Erone e lpazia.




















Commenti recenti