Gambolò (Pv). Al via la nuova edizione del “Cinema di Archeologia – Festival internazionale del cinema di archeologia – Città di Gambolò” promosso dal museo Archeologico Lomellino in collaborazione con il RAM Film Festival di Rovereto: 11 film e due premi (del pubblico e della giuria)

Sabato 8 e domenica 9 novembre 2025, al Castello Litta-Beccaria di Gambolò (Pv), la nuova edizione del “Cinema di Archeologia – Festival internazionale del cinema di archeologia – Città di Gambolò” promosso dal museo Archeologico Lomellino e dal comune di Gambolò con il contributo di Regione Lombardia, in collaborazione con il RAM Film Festival di Rovereto. Due giornate dedicate ai migliori film internazionali a tema archeologico, con proiezioni, incontri e la premiazione dei film vincitori.

PROGRAMMA DI SABATO 8 NOVEMBRE 2025, 15-18.30: apertura della manifestazione. Si inizia con la proiezione del film “La civiltà perduta dell’Amazzonia / La civilisation perdue d’Amazonie” di Franck Cuveillier, Éric Ellena (Francia/Cile 2024, 53’). E se, tra le grandi civiltà che hanno brillato fin dalla preistoria, ce ne fosse una dimenticata? Una civiltà sommersa, cancellata, nascosta agli occhi del mondo nel rifugio più perfetto che esista sulla Terra: la foresta più grande del pianeta, quella amazzonica? Un piccolo gruppo di scienziati ha deciso di salvarla dall’oblio. Scavano, raccolgono, confrontano le tracce millenarie di piante, animali e esseri umani che hanno condiviso e modellato questo immenso territorio. Si addentrano nella giungla, riscoprono e interpretano migliaia di pitture rupestri lasciate sulle pareti di arenaria in Colombia e in Brasile. Esplorano una foresta che, per millenni, è stata coltivata e trasformata dai suoi primi abitanti. Attraverso i reperti archeologici ritrovati in Cile, ricostruiscono scene di vita dei primi amerindi, la fauna che incontravano e i paesaggi che frequentavano. Segue il film “Campo della Fiera e il pozzo del tempo” di Massimo D’Alessandro (Italia 2024, 50’). Nel cuore dell’Italia centrale, ai piedi della rupe di Orvieto, si trova Campo della Fiera, un luogo straordinario in cui sacralità e storia si intrecciano da oltre duemila anni. Identificato come la sede del leggendario Fanum Voltumnae, santuario federale degli Etruschi. Il sito ha poi visto passare le diverse epoche diventando un centro spirituale e amministrativo dei Romani e successivamente un insediamento francescano. Le indagini archeologiche condotte negli ultimi vent’anni hanno portato alla luce manufatti di inestimabile valore: antichi templi, mosaici, ceramiche pregiate e un profondo pozzo mai esplorato, custode di tesori dimenticati. Attraverso ricostruzioni storiche, interviste esclusive e riprese spettacolari, “Campo della Fiera e il pozzo del tempo” accompagna il pubblico in un affascinante viaggio alla scoperta della vita, del declino e della rinascita di questo sito unico. Uno dei reperti rinvenuti nel pozzo, inoltre, apre uno squarcio nel velo di mistero che avvolge i Templari e un possibile intrigo storico. Quindi il film “Gli umani prima dei Neanderthal / Humans before Neanderthals” di Emma Baus (Francia 2024, 52’). Molto prima dell’arrivo di Homo sapiens, o persino dei Neanderthal, altri esseri umani abitavano il territorio francese durante gli intensi periodi di glaciazione. Un luogo in particolare è stato testimone del loro passaggio: la grotta di Tautavel, ai piedi dei Pirenei. Come riuscivano a sopravvivere in un ambiente così ostile? Sulla base delle più recenti scoperte scientifiche, il film cambia il nostro punto di vista su questi antichi antenati, le cui sorprendenti capacità cognitive continuano a stupirci. Chiude la sezione pomeridiana il film “L’uomo di Val Rosna” di Stefano Zampini (Italia 2024, 20’). Un viaggio nelle ultime giornate dell’Uomo di Val Rosna, cacciatore paleolitico vissuto 14.000 anni fa. Il cortometraggio ne racconta la vita quotidiana, tra caccia, rituali di gruppo e momenti unici: il più antico intervento dentistico conosciuto, la trapanazione di una carie su un dente del giudizio. In un crepuscolo di luce e silenzio, il suo viaggio termina con una sepoltura onorata da una pietra dipinta, simbolo di rispetto e memoria ancestrale. A seguire una cena a tema archeologico presso la Locanda Milano (menù completo 30 euro).

Frame del film “Secret Sardinia, mysteries of the Nuraghi – Sardegna segreta, i misteri dei Nuraghi” di Thomas Marlier

PROGRAMMA SABATO 8 NOVEMBRE 2025, 21-23. Apre la sezione il film “Langobardi – Grimoaldo, il primo re friulano” di Sandra Lopez Cabrera (Italia 2024, 52’). Il docufilm narra le vicende di Grimoaldo, nobile discendente della stirpe di Alboino nato a Cividale attorno al 600, che nel corso di una lunga vita densa di avvenimenti riuscirà a divenire il primo re longobardo di stirpe friulana. Attraverso il racconto della vita di questo nostro illustre antenato friulano avremo anche modo di raccontare le vicende storiche della Penisola e del Friuli longobardo del VII secolo. Il docufilm è strutturato sotto forma di uno storytelling dallo stile cinematografico grazie al quale è possibile assimilare al meglio nozioni storiche ed etnografiche riguardanti le tracce longobarde presenti nei territori interessati. Segue il film “Faragola. Un Mondo Ritrovato” di Claudio d’Elia (Italia 2025, 15’). Il film racconta la storia di Faragola, una delle più lussuose ville romane tra il III e il IV secolo d.C. Con gli occhi di uno dei suoi visitatori ne scoprirete lo splendore degli ambienti e le peculiari caratteristiche costruttive, tra cui il complesso termale e la Coenatio, dove spicca un raro Stibadium in pietra, luogo di sontuosi banchetti. Un viaggio per comprenderne la funzione e il contesto, dal suo massimo splendore al suo declino. Chiude la serata il film “Sardegna segreta, i misteri dei Nuraghi / Secret Sardinia, Mysteries Of The Nuraghi” di Thomas Marlier (Francia 2024, 53’). La Sardegna, una piccola isola del Mediterraneo – poco più grande delle Hawaii – custodisce i resti di un’antica civiltà comparsa quasi 4.000 anni fa. Mentre i faraoni d’Egitto costruivano le loro ultime piramidi, questa potente civiltà dava vita a torri-fortezza chiamate nuraghi, a santuari religiosi e a straordinarie tombe dalla forma geometrica. Chi era il popolo nuragico, costruttore di questi monumenti? Negli ultimi cinque anni, un’équipe internazionale di archeologi e scienziati studia questi resti come mai prima, contribuendo a svelare i segreti di una delle più straordinarie civiltà dell’Età del Bronzo del Mediterraneo.

Frame del film “Il mondo perduto dei Giardini Pensili / Lost world of the Hanging Gardens” di Duncan Bulling

PROGRAMMA DOMENICA 9 NOVEMBRE 2025, 14.30-18. Apre il film “Roma e il suo Fiume” di Mattia Ippoliti (Italia 2024-2025, 52’). I fattori geografici hanno influenzato e influenzano ogni attività umana, ciò è particolarmente evidente guardando alla storia delle città fluviali. Alcune tra le più importanti città europee sono nate e si sono sviluppate lungo i corsi d’acqua, e grazie alla loro presenza. Tuttavia, il loro rapporto con i fiumi è sempre stato segnato da una dicotomia, ai vantaggi topografici si contrappongono i pericoli causati dalle loro esondazioni. Sin dall’antichità le città fluviali hanno dovuto concepire e sviluppare sistemi di gestione e irreggimentazione delle acque che hanno permesso loro di sopravvivere e prosperare. Nel corso del XX secolo i progressi tecnologici e ingegneristici sembravano aver raggiunto un livello tale da permettere di considerare il problema risolto. Oggi i cambiamenti climatici e gli eventi meteorologici estremi da loro causati tornano a minacciare le più belle e importanti città d’Europa. Questo documentario racconta la storia della città di Roma e della sua capacità, nel corso dei secoli, di trasformarsi e adattarsi per soddisfare ai bisogni del contesto urbano e a rispondere alle minacce ambientali e urbane contro le quali, ancora oggi, deve continuare a lottare per poter sopravvivere. Segue il film “Le città d’oro, il grande malinteso / Les cités d’Or, le grand malentendu” di Joséphine Duteuil (Francia 2024, 54’). Cinque secoli dopo la conquista delle Americhe, il documentario esplora la ricerca ossessiva dell’oro, motore principale della colonizzazione. Attraverso le testimonianze degli studiosi e gli scavi archeologici, il film indaga i miti delle leggendarie “Città d’oro” e l’idea di un Eldorado dalle ricchezze infinite. Per i popoli indigeni, l’oro non era una moneta, ma un materiale sacro e spirituale. Il film mette a confronto questa visione con quella dei conquistadores, ossessionati dalla ricchezza materiale. Rivela come questa brama abbia portato a immense violenze e alla distruzione di intere civiltà. Attraverso un viaggio in Colombia, Perù e Bolivia, gli scienziati riscrivono la storia, restituiscono dignità alle antiche culture e mettono in discussione i racconti tramandati dall’Europa. Un viaggio tra mito e realtà che fa luce sul vero rapporto con l’oro nelle Americhe precolombiane. Quindi il film “Diari di scavo – San Cassiano” di Camilla Ferrari, Alberto Gambato (Italia 2025, 6’). La villa rustica rinvenuta a San Cassiano tra il 1994 e il 2004 è direttamente collegata all’epopea della Chora di Adria, un’area produttiva dell’entroterra risalente al VI e V secolo a.C., periodo in cui la città portuale visse il suo massimo splendore, aperta agli scambi commerciali con la Grecia. “Diari di scavo – San Cassiano” riporta alla luce tale sito con il coinvolgimento di archeologi, ricercatori esperti e testimoni diretti, valorizzando le personalità che hanno contribuito a costruire l’identità del Polesine come contesto archeologico di rilevanza internazionale, attraverso il recupero di riproduzioni di archeologia sperimentale, documenti d’archivio, rassegne stampa storiche, fotografie d’epoca, cartografia antica e carte topografiche moderne, che a loro volta contribuiscono a comporre e ad alimentare il patrimonio culturale del Museo dei Grandi Fiumi. Si continua con il film “Il mondo perduto dei giardini pensili / The Lost World of the Hanging Gardens” di Duncan George Bulling (Regno Unito 2024, 55’). Per tre anni lo Stato Islamico ha terrorizzato Mosul e distrutto reperti archeologici di valore inestimabile. Ma la salvezza potrebbe forse arrivare proprio dal passato della città? Tremila anni fa, era la più grande e potente città del mondo: Ninive, capitale del misterioso impero assiro. Oggi, gli scavi archeologici stanno riportando alla luce nuove scoperte, svelando gli enigmi di questa civiltà e restituendo a Mosul l’orgoglio perduto. Come nacque il primo impero dell’umanità? Quali innovazioni permisero di costruire una città con oltre 100.000 abitanti? E se Ninive fosse in realtà il vero luogo dei leggendari Giardini Pensili di Babilonia, una delle Sette Meraviglie del Mondo? Chiude la sezione e il festival il film “Gargano Sacro” di Lorenzo Scaraggi (Italia 2025, 28’). Gargano Sacro segue il viaggio a piedi del regista Lorenzo Scaraggi, che attraversa l’intero promontorio del Gargano, in Puglia, percorrendo 120 chilometri da Rignano Garganico a Vieste. Il documentario esplora un paesaggio di forti contrasti, fra boschi secolari, eremi scavati nella roccia e abbazie millenarie affacciate sull’Adriatico. Le tappe centrali – San Matteo, Pulsano, Monte Sant’Angelo e Monte Sacro – rivelano la profonda sacralità di un territorio dove storia, natura e spiritualità si intrecciano. Ogni passo diventa esperienza intima, grazie al silenzio e alla lentezza che accompagnano il cammino, mentre lo sguardo si posa su antiche pietre e panorami sconfinati. “Gargano Sacro” mostra come la memoria di queste terre possa offrire una rilettura del presente, invitando a sostare e ad ascoltare i ritmi più profondi della Puglia garganica. È un racconto che riconnette con l’essenza del viaggio a piedi, fondendo fede, tradizioni e meraviglia in un’unica, intensa narrazione.

La giornata si concluderà alle 18 con la cerimonia di premiazione e un aperitivo “alla romana” curato da Il Convivio di Laura Mussi. Verranno assegnati due riconoscimenti: Premio “Città di Gambolò”, al film più votato dal pubblico; Premio “Museo Archeologico Lomellino”, al film scelto dalla giuria

 

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