Belgrado. Alla XXIV Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, Paese ospite il Giappone, l’Italia è presente con cinque film portati dall’IIC di Belgrado grazie alla collaborazione del RAM film festival

belgrado_istituto-italiano-cultura_XXIV-rassegna-cinema-archeologico_locandinaSarà il film “Firenze città d’acque” di Massimo Becattini, Sandro Nardoni, Luciano Nocentini ad aprire, alle 19, mercoledì 29 maggio 2024, la seconda giornata della XXIV Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Belgrado, ospite il Giappone, 25 film in programma, organizzata dal 28 maggio al 2 giugno 2024 dal Museo Nazionale della Serbia in collaborazione con principali istituzioni culturali serbe e internazionali attive nella capitale serba. La Rassegna offre agli esperti del settore e al vasto pubblico di appassionati la possibilità di conoscere le produzioni più recenti nel settore dell’archeologia e delle discipline affini. L’istituto italiano di Cultura di Belgrado, uno dei principali promotori della Rassegna fin dalla prima edizione, presenta cinque documentari italiani, che il RAM film festival di Rovereto ha messo a disposizione dell’Istituto. Tutti i documentari saranno presentati in versione originale italiana, con sottotitoli in lingua serba. Ecco i cinque film italiani in concorso con la data di proiezione.

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Frame del film “Firenze città d’acque” (2022) di Massimo Becattini, Sandro Nardoni, Luciano Nocentini

Mercoledì 29 maggio 2024, ore 19: “Firenze città d’acque” (2022), regia: Massimo Becattini, Sandro Nardoni, Luciano Nocentini. Il film vuol dare di Firenze un’immagine originale, lontana dagli stereotipi, superando una visione solo storico-artistica, legandola piuttosto ai miti, alle storie, ai personaggi che “corrono” lungo i fiumi minori che l’attraversano. Grazie all’elemento acqua il film attraversa temi di carattere storico, antropologico e artistico, proponendo un’esperienza visiva che trasporti lo spettatore in un “altrove” a lui ignoto, pur partendo da luoghi – solo in apparenza – familiari.

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Frame del film “La terra di Yrnm” (2022) di Nicola Ferrari

Giovedì 30 maggio 2024, ore 19.40, “La terra di Yrnm” (2022), regia: Nicola Ferrari. L’isola di Pantelleria, sinonimo di vacanze, passito e capperi, ospita una delle aree archeologiche più importanti del Mediterraneo. Da anni, ogni estate, più di 50 tra archeologi e studenti provenienti da tutto il mondo si recano sull’isola e riaprono gli scavi interrotti l’anno precedente. Ad accompagnare le loro attività il racconto di Sebastiano Tusa, archeologo siciliano di fama internazionale, Soprintendente del Mare e Assessore dei Beni culturali della Regione Siciliana, prematuramente scomparso.

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Frame del film “La terracotta preistorica” (2023) di Saverio Caracciolo

Venerdì 31 maggio 2024, ore 20.45, “La terracotta preistorica” (2023), regia: Saverio Caracciolo. In Calabria sull’altopiano del Monte Poro, in località Torre Galli, in provincia di Vibo Valentia, tra il 1922 e il 1923 l’archeologo Paolo Orsi portò alla luce una necropoli della prima età del Ferro rinvenendo più di 300 tombe dotate di numerose suppellettili sepolcrali. Lì vicino vive Cosmo Rombolà, 81 anni, fin da giovane affascinato da queste popolazioni; studiando i contenuti delle tombe è riuscito a riprodurne il vasellame, utilizzando le stesse misure e tecniche, come la cottura sotto terra.

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Frame del film “Panorami Sommersi. Le Origini di Venezia” (2023) di Samuele Gottardello

Sabato 1° giugno 2024, ore 19: “Panorami Sommersi. Le Origini di Venezia” (2023), regia: Samuele Gottardello. Un viaggio nella Laguna di Venezia, alla ricerca delle radici romane della città insieme a pescatori, archeologi, artisti, subacquei e a una ragazza non vedente. Nel film, racconto archeologico e antropologico si intrecciano in una narrazione non lineare come i canali della Laguna. Mentre le mani degli archeologi affondano nel fango e riscrivono la storia delle origini di Venezia, nell’acqua torbida si scorgono le vestigia di una civiltà scomparsa ma che si può ancora intravedere nei racconti dei protagonisti.

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Frame del film “Pablo di Neanderthal” (2022) di Antonello Matarazzo

Domenica 2 giugno 2024, ore 19.50: “Pablo di Neanderthal” (2022), regia: Antonello Matarazzo. Cosa sarebbe successo se l’uomo di Neanderthal fosse prevalso sull’Homo Sapiens? Come si sarebbe sviluppata la nostra specie Che relazione c’è tra l’arte e l’evoluzionismo? E perché mai l’evoluzione si comporta come un bricoleur? E infine: cosa c’entra in tutto questo Marcel Duchamp? Questo non è un documentario e non è il portrait dell’artista Pablo Echaurren, ma una riflessione in forma di caleidoscopio sul nostro passato, sul nostro presente e sul nostro futuro.

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Una risposta a “Belgrado. Alla XXIV Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, Paese ospite il Giappone, l’Italia è presente con cinque film portati dall’IIC di Belgrado grazie alla collaborazione del RAM film festival”

  1. Avatar di italinabacciga
    italinabacciga dice :

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