Pompei. All’auditorium la conferenza “Il sistema idraulico ipogeo del Foro Civile” con lo speleologo Graziano Ferrari e l’archeo-speleologo Daniele De Simone promosso dall’associazione internazionale “Amici di Pompei” sui risultati dell’associazione Cocceius

Particolare del sistema idraulico ipogeo dell’antica città di Pompei (foto associazione cocceius)
Sotto il Foro Civile di Pompei, via Marina e la cosiddetta Villa Imperiale si sviluppa un complesso sistema ipogeo di raccolta, conservazione e drenaggio delle acque piovane, risultato di diversi interventi, realizzato in antico e solo parzialmente indagato nel XX secolo per garantire un efficace smaltimento delle piogge al di fuori dell’area archeologico. Tale sistema, che alcuni anni fa ha mostrato limiti nella capacità di assorbimento delle acque meteoriche in caso di forti eventi temporaleschi, è stato oggetto nel 2018-2020 di un’attività di esplorazione attraverso tecniche speleologiche da parte dell’associazione Cocceius, grazie ad un accordo con il parco archeologico di Pompei: è stata perlustrata e studiata la zona sotterranea che si trova al di sotto del Foro Civile, di via Marina e della cosiddetta Villa Imperiale dell’antica città consentendo di aggiungere dati sulla gestione delle acque nel sottosuolo della città.

Esplorazioni dell’associazione Cocceius nel sistema idraulico ipogeo del Foro Civile di Pompei (foto associazione cocceius)
Venerdì 23 febbraio 2024, alle 17, all’auditorium scavi del parco archeologico di Pompei, l’associazione internazionale “Amici di Pompei” ETS ospita la conferenza “Il sistema idraulico ipogeo del Foro Civile” con lo speleologo Graziano Ferrari, presidente dell’associazione Cocceius, e l’archeo-speleologo Daniele De Simone che proporranno i risultati delle indagini realizzate dagli speleologi dell’associazione Cocceius. L’indagine, oltre a dare informazioni sull’evoluzione del sito tra il II a.C. e il I d.C., ha fornito dati sulle caratteristiche strutturali dei condotti, sulle potenziali cause di degrado e di dissesto della struttura che funziona tutt’oggi per il drenaggio del Foro Civile. Tali dati, che sono significativi per la comprensione delle scelte costruttive dei progettisti antichi, costituiscono anche una base di conoscenza fondamentale per le azioni future di conservazione e tutela che il parco archeologico di Pompei potrà intraprendere.

Esplorazioni dell’associazione Cocceius nel sistema idraulico ipogeo del Foro Civile di Pompei (foto associazione cocceius)
“I condotti oggetto della ricerca”, racconta Graziano Ferrari, “erano stati esplorati solo nell’anno 1900 dagli operai addetti agli scavi destinati al ripristino funzionale del sistema, per cui non ne era mai stato steso un rilievo. Gli scavi per il ripristino non furono completati mentre le recenti esplorazioni hanno così rivelato l’esistenza di un tratto di circa 15 metri di lunghezza in cui è ancora presente il riempimento originale ricco di materiale fittile. Si tratta di un cosiddetto record intatto che meriterebbe quindi una delicata operazione di scavo archeologico in ambiente confinato ipogeo. Tali informazioni forniscono dati utili alla comprensione dell’urbanistica delle domus soprastanti e dell’evoluzione nel tempo della gestione idrica del settore di Pompei compreso fra il Foro Civile e Porta Marina”.
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