Napoli. Al museo Archeologico nazionale per “Lo scaffale del Mann” presentazione del libro “Bruciare da sola. Una notte di Nadja Mandel’štam con i suoi fantasmi” (Ponte alle Grazie) di Giovanni Greco

napoli_scaffale-del-mann_libro-bruciare-da-sola_giovanni-greco_locandina“È un monologo ininterrotto, un canto notturno con ospiti, ma anche una lunga lettera d’amore, il romanzo di Giovanni Greco Bruciare da sola. Una notte di Nadja Mandel’štam con i suoi fantasmi. Un canto per voce femminile, quella di Nadja Mandel’štam che dalla tragica scomparsa del marito, il grande poeta russo Osip Mandel’štam, “dissipato” come tanti della sua generazione dalle epurazioni staliniane, non smette di parlare, di ripetere senza sosta i versi proibiti e impronunciabili che sopravviveranno anche grazie alla sua memoria prodigiosa”: così Francesco Maselli alla presentazione del libro di Giovanni Greco al Premio Strega 2023 “Bruciare da sola. Una notte di Nadja Mandel’štam con i suoi fantasmi” (Ponte alle Grazie) che mercoledì 29 marzo 2023 sarà protagonista del nuovo appuntamento “Lo scaffale del Mann”, alle 17, nella sala conferenza del Braccio Nuovo del museo Archeologico nazionale di Napoli. Dopo i saluti del direttore Paolo Giulierini, interviene con l’autore Silvia Acocella, docente di Letteratura italiana contemporanea dell’università “Federico II” di Napoli. Letture sceniche di a cura di Susanna Lauletta e Fabrizio Botta. Evento in collaborazione con ICRA Project diretto da Lina Salvatore e Michele Monetta.

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Copertina del del libro “Bruciare da sola. Una notte di Nadja Mandel’štam con i suoi fantasmi” di Giovanni Greco

Bruciare da sola. Ventisette dicembre 1968: Nadežda Jakovlevna Khazina, vedova del grande poeta Osip Mandel’štam, ricorda. È il suo compito, ricordare. Da quando, trent’anni fa, suo marito Osip è stato definitivamente inghiottito dal gulag; da prima, da molto prima, quando pubblicare le opere dell’autore “sgradito” era diventato impossibile, farle circolare pericoloso, e solo alla memoria di Nadja era già affidata la sopravvivenza di quei versi proibiti. Ricorda, Nadežda, e dialoga con i fantasmi che sempre, per sempre, la circondano… Dando voce alla compagna di vita, arte, confino di Osip Mandel’štam, Giovanni Greco crea uno straordinario monologo che diventa spesso un coro, quando al canto della donna si uniscono, oltre al suo Osja, i tanti compagni degli anni terribili delle purghe staliniane, un’intera generazione di scrittori e di artisti soffocata, esiliata, trucidata (talvolta suicidatasi o “suicidata”): da Pasternak ad Achmatova a Cvetaeva e tanti altri ancora. E restituisce il dramma di un’epoca, nel passaggio dall’entusiasmo rivoluzionario all’angoscia quotidiana di una vita isolata, trascorsa nel terrore che il vicino, l’amico, ti possa tradire o che il Sistema, colpendo a casaccio, prenda proprio te. Eppure, dal ricordo ostinato di Nadja emerge qualcosa: la poesia, oltre a essere in grado di far tremare i potenti, è anche in grado di sopravvivere alla loro furia. E a loro stessi, destinati, loro sì, a svanire dalla memoria degli uomini.

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Una risposta a “Napoli. Al museo Archeologico nazionale per “Lo scaffale del Mann” presentazione del libro “Bruciare da sola. Una notte di Nadja Mandel’štam con i suoi fantasmi” (Ponte alle Grazie) di Giovanni Greco”

  1. Italina Bacciga dice :

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