Parco archeologico di Pompei. Scoperto a Villa Arianna un serbatoio in piombo decorato dell’antico sistema idrico: elemento straordinario per conservazione e decorazioni a vista. Sarà visibile al pubblico in “Cantieri aperti”

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Il serbatoio in piombo, trovato a Villa Arianna di Stabia, parte dell’antico sistema idrico (foto parco archeologico pompei)

Ricorda un po’ il nostro bollitore o scaldabagno che dir si voglia. Ma quel serbatoio in piombo decorato trovato a Villa Arianna di Stabia ha duemila anni ed è un reperto straordinario per le caratteristiche di conservazione e per le decorazioni a vista. Così anche l’antica Stabiae restituisce eccezionali reperti sulla vita quotidiana di epoca romana. Elementi del sistema idrico, tra cui appunto un serbatoio in piombo decorato, sono riemersi nel corso dei lavori per la fruizione ampliata e l’abbattimento delle barriere architettoniche in corso a Villa Arianna. La pulizia archeologica condotta nel peristilio piccolo (giardino colonnato) della Villa ha permesso di riportare nuovamente alla luce questo elemento, già individuato circa un decennio fa, che faceva parte dell’antico sistema di distribuzione dell’acqua all’interno dell’edificio. Ora questo reperto unico, posto nel giardino a pochi passi dall’ingresso dell’atrio, sarà visibile all’interno del cantiere per alcune settimane prima della definitiva musealizzazione in situ, a partire da mercoledì 26 ottobre 2022 dalle 15 alle 16 nell’ambito delle iniziative dei “Cantieri aperti” del parco archeologico di Pompei, senza obbligo di prenotazione. Ingresso gratuito.

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Il direttore del parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel (foto parco archeologico di pompei)

Il serbatoio, in particolare, rappresenta uno straordinario rinvenimento per l’area vesuviana, per lo stato di conservazione e perché rinvenuto nella sua posizione originaria che consente insieme agli altri tratti rinvenuti, di apprezzarne il funzionamento, che era quello sia di regolare il flusso dell’acqua sia di smistarlo nei vari ambienti della villa. Collegate al pezzo centrale sono emerse due tubazioni che alimentavano rispettivamente l’impianto termale della villa e il gioco d’acqua che probabilmente abbelliva l’impluvio (vasca centrale di raccolta delle acque) presente nell’atrio. Le decorazioni infine ornavano la struttura che doveva essere parzialmente a vista, per permettere l’accesso alle due chiavi di arresto che consentivano di regolare il flusso dell’acqua o di chiuderlo completamente per permettere le operazioni di manutenzione degli impianti.

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L’antico serbatoio in piombo con le chiavi di arresto ritrovato a Villa Arianna dell’antica Stabia (foto parco archeologico pompei)

“Un serbatoio come questo, con le sue chiavi di arresto, rientra in quella tipologia di impianti e apprestamenti che possono sembrare quasi moderni per come sono fatti e che hanno sempre destato stupore sin dalle prime scoperte tra Stabia, Pompei e Oplontis”, sottolinea Gabriel Zuchtriegel direttore del parco archeologico di Pompei. “Gli antichi anche in questo caso non hanno rinunciato a un elemento ornamentale, un astragalo in rilievo, che forse caratterizzava la bottega che l’ha prodotto, a mo’ di un marchio moderno, e che in ogni caso doveva essere visibile, poiché il serbatoio fu collocato al di sopra del livello di calpestio. Un ulteriore esempio di come accessibilità, conoscenza e tutela si integrano, che andremo a raccontare al pubblico in corso d’opera nell’ambito dei cantieri aperti del Parco”.

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2 risposte a “Parco archeologico di Pompei. Scoperto a Villa Arianna un serbatoio in piombo decorato dell’antico sistema idrico: elemento straordinario per conservazione e decorazioni a vista. Sarà visibile al pubblico in “Cantieri aperti”

  1. Italina Bacciga dice :

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  2. MDD dice :

    Non direi che quel serbatoio possa sembrare qualcosa di “moderno”, al contrario sembra piuttosto rudimentale ed “empirico”.
    Anche sulla “decorazione” avrei qualche perplessità, ma fidiamoci intanto di chi ha potuto fare osservazioni dirette.

    Questo al netto del fatto che non ci stiamo dicendo quale dovesse essere la sua funzione (notare come la posizione orizzontale del serbatoio e l’altezza quasi costante di innesto dei tubi sembrino escludere le ipotesi più generiche come quella di sifone, defangatore etc.).
    Azzarderei forse di provare a chiederci se non si trattasse di un rudimentale riduttore o compensatore di pressione, per fare sì (complici il cambio di sezione idraulica e l’inevitabile presenza anche di aria) che una eventuale pressione anomala nel tubo di adduzione non potesse troppo facilmente causare effetti imprevisti su quelli a valle.
    L’unica alternativa che mi venga in mente sarebbe un modo francamente raffazzonato di creare lì per lì con quanto casualmente disponibile un raccordo a tre vie non avendo un pezzo speciale prefabbricato, oggettivamente un po’ più difficile da costruirsi sul momento.

    Meriterebbe un minimo di archeologia sperimentale (magari con la consulenza di qualche vecchio fontaniere, di quelli di una volta).

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