Palermo. Al via i lavori per il nuovo allestimento del primo e secondo piano del museo Archeologico regionale “Antonio Salinas” di Palermo, il più antico della Sicilia

Museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo: la direttrice Caterina Greco con l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana Alberto Samonà (foto regione siciliana)
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Il museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo

Partono i lavori per il nuovo allestimento del primo e secondo piano del museo Archeologico regionale “Antonio Salinas” di Palermo, diretto da Caterina Greco, che consentiranno di completare e rendere fruibile l’intero percorso espositivo. Lo annuncia Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana. Le opere, aggiudicate all’impresa REPIN s.r.l. di Acicatena per un importo di € 1.357.515,93, saranno realizzate nell’arco di un anno. A dirigere i lavori sarà Eliana Mauro, dirigente dell’Unità Operativa ricerche, restauri e valorizzazione del museo Salinas. Nel periodo dei lavori Il museo resterà aperto al pubblico.

Reperti dai depositi del museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” destinati al nuovo allestimento (foto iole carollo)

Il nuovo allestimento, secondo il progetto elaborato dall’architetto Stefano Biondo, racconterà la storia del Museo, il più antico della Sicilia, a partire dal primo piano dove si potrà conoscere il percorso che ha portato alla nascita del Salinas, a partire dal Regio Museo dell’Università istituito nel 1820 e fino al primo museo nazionale della Sicilia riconosciuto dopo l’Unità d’Italia; un periodo di estremo interesse che intercetta sia le politiche di tutela e conservazione di epoca borbonica, sia i fermenti nazionali che animarono la costruzione risorgimentale dei nuovi musei pubblici italiani.

Reperti dai depositi del museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” destinati al nuovo allestimento (foto iole carollo)

Il secondo piano sarà dedicato all’attività scientifica svolta nella Sicilia Occidentale nel ‘900 dalla Soprintendenza Archeologica di cui il museo fu, per quasi un secolo, parte integrante e ospiterà le collezioni preistoriche e protostoriche, i reperti provenienti dai vari siti indigeni e da quelli fenicio-punici, le testimonianze delle epoche bizantina e medievale, con una esposizione fondata sulla combinazione ragionata dei criteri topografici e cronologici.

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