Roma. Tra il Foro romano e il Palatino fervono i lavori per completare l’allestimento della mostra “Giacomo Boni. L’alba della modernità” promossa dal parco archeologico del Colosseo

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Locandina della mostra “Giacomo Boni. L’alba della modernità” al Foro Romano e al Palatino dal 15 dicembre 2021 al 30 aprile 2022

Al parco archeologico del Colosseo, dal complesso di Santa Maria Nova che sarà aperta per la prima volta al pubblico alle Uccelliere Farnesiane, fervono i lavori per completare l’allestimento della mostra “Giacomo Boni. L’alba della modernità” (vedi https://www.facebook.com/parcocolosseo/videos/583617956072135): dal 15 dicembre 2021 al 30 aprile 2022 il parco archeologico del Colosseo dedica una grande mostra alla figura di Giacomo Boni (Venezia, 1859 – Roma, 1925) nei luoghi in cui l’archeologo e architetto operò principalmente: il Foro Romano e il Palatino. Curata da Alfonsina Russo, Roberta Alteri, Andrea Paribeni con Patrizia Fortini, Alessio De Cristofaro e Anna De Santis, organizzazione e promozione di Electa editore, la mostra “Giacomo Boni. L’alba della modernità” si articola in quattro sezioni: l’attività archeologica e il museo forense, nel Complesso di Santa Maria Nova; la vita di Boni, al Tempio di Romolo; la scoperta della chiesa e del ciclo pittorico bizantino, a Santa Maria Antiqua e nella rampa domizianea; il contesto culturale e artistico del primo Novecento, nelle Uccelliere farnesiane. Ne scaturisce la visione complessiva di un uomo che autodidatta, con una formazione di disegnatore nei cantieri veneziani, col tempo diviene archeologo e architetto sviluppando metodi innovativi di scavo – a cominciare da quello stratigrafico –, di restauro e di valorizzazione. Attento divulgatore delle proprie scoperte archeologiche che rivelano una Roma prerepubblicana e medievale, si dimostra precursore anche nel campo della documentazione degli scavi e della comunicazione nell’utilizzo delle fotografie dall’alto, con l’uso del pallone aerostatico.

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2 risposte a “Roma. Tra il Foro romano e il Palatino fervono i lavori per completare l’allestimento della mostra “Giacomo Boni. L’alba della modernità” promossa dal parco archeologico del Colosseo”

  1. Marco De Donno dice :

    Ottima segnalazione.

    Beh in realtà quella della presentazione qui riportata è un po’ la “vecchia vulgata” riguardo a Giacomo Boni, che in realtà fu molto di più e soprattutto fu una figura problematica, per esempio nei rapporti con l’Archeologia anglosassone o quanto all’idea della compatibilità fra resti archeologici e vegetazione, per non parlare di una certa visione economico-sociale dell’indagine archeologica e della sensibilità culturale rispetto ai mondi più lontani (quello giapponese, per dirne uno). Fino alla contaminazione eclettica fra le competenze archeologiche e quelle di tecnico progettista e direttore lavori di nuove opere.

    Vedremo. In particolare vedremo se con questa iniziativa si riusciranno a superare i pregiudizi di carattere ideologico politico nei quali la sua figura era rimasta ingabbiata nella seconda metà del XX sec., particolarmente per sfortunato effetto di una rilettura non sufficientemente accorta dei testi dei suoi primi biografi.

  2. Italina Bacciga dice :

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