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Roma. Tra i cieli del Colosseo: inaugurato il nuovo ascensore, totalmente reversibile, che permette a tutti di raggiungere i livelli più elevati della cavea e godere di una vista mozzafiato sull’anfiteatro flavio

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Vedute mozzafiato sull’arena dell’anfiteatro flavio dal terzo ordine del Colosseo (foto PArCo)

 

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Il nuovo ascensore posto all’interno del fornice XXVII del Colosseo (foto PArCo)

Tra i cieli del Colosseo, in ascensore. Cento gradini avevano finora impedito la fruizione della galleria posta tra il II e il III ordine del Colosseo. Il nuovo ascensore posizionato all’interno del fornice XXVII del Colosseo, inaugurato il 31 maggio 2023 alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, supera questi ostacoli, permette a tutti i visitatori del parco archeologico del Colosseo di raggiungere i livelli più elevati della cavea e, grazie alla sua struttura vetrata, offre una vista mozzafiato sull’arena del Colosseo. L’opera è stata realizzata da: Metal Working per le strutture metalliche, Ahrcos per le opere edili e Maspero Elevatori per la realizzazione della cabina dell’ascensore. Le visite con l’ascensore panoramico alla galleria intermedia e da qui all’attico del Colosseo sono previste a partire dal mese di giugno 2023, tutti i giorni della settimana, con un orario eccezionale e ricco di suggestioni, compreso tra le 7.30 e le 9.00 del mattino. Le modalità di visita sono disponibili sul sito https://colosseo.it nella sezione Biglietti / Early Morning.

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Il ministro Gennaro Sangiuliano all’inaugurazione del nuovo ascensore al Colosseo (foto PArCo)

“Da oggi il Colosseo è ancora di più patrimonio dell’umanità, accessibile a tutti fino al III ordine dal quale è possibile ammirare la magnificenza di un monumento straordinario, opera della romanità senza pari al mondo. Grazie a questa realizzazione, cittadini e turisti avranno un’ulteriore opportunità per poter godere, senza impedimenti, di una visita la più agevole possibile all’Anfiteatro Flavio, nel nome di una cultura autenticamente inclusiva”, ha dichiarato il Ministro Sangiuliano.

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Il nuovo ascensore del Colosseo che porta al III ordine dell’anfiteatro flavio (foto PArCo)

Sin dalla sua istituzione il parco archeologico del Colosseo ha inserito nella sua mission il tema dell’accessibilità fisica, culturale e cognitiva, adoperandosi per accogliere tutto il pubblico con adeguati sussidi alla visita (segnaletica, mappe tattili, guide easy to read) e ovviamente con percorsi in grado di superare i dislivelli. Nell’ambito di questo obiettivo il PArCo ha ampliato ulteriormente la già estesa fruibilità del Colosseo, inaugurando un ascensore che garantisce a tutti i visitatori, con maggiore attenzione nei confronti di chi ha difficoltà motorie, di superare i 100 ripidi gradini che separano il I ordine dalla galleria intermedia, godendo di una visuale unica dell’intero monumento.

L’ascensore nasce dalla sinergia tra il PArCo e l’Orchestra Italiana del Cinema, protagonista nel 2018 di un evento finalizzato alla eradicazione della poliomelite nel mondo. In tale occasione fu proiettato nell’arena dell’Anfiteatro Flavio il film “Il Gladiatore” di Ridley Scott, alla presenza di Russel Crowe con le celebri musiche di Hans Zimmer eseguite dal vivo. Marco Patrignani, Presidente dell’Orchestra, in quella occasione prese anche l’impegno di sponsorizzare il nuovo ascensore. Il taglio del nastro è stato preceduto da una speciale performance a cura dell’Orchestra Italiana del Cinema che si è esibita sulle indimenticabili note del premio Oscar Hans Zimmer.

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Il punto di uscita dall’ascensore al III ordine del Colosseo (foto

“Il Colosseo è patrimonio dell’umanità e come tale è importante il suo ruolo sociale e umanitario”, ha dichiarato il direttore del parco archeologico del Colosseo Alfonsina Russo. “Ringrazio Marco Patrignani e l’Orchestra Italiana del Cinema, perché si sono impegnati a realizzare un impianto che concretizza un principio fondamentale, ossia che la cultura è e dovrà essere sempre più un diritto da cui nessuno deve sentirsi escluso. Uno degli obiettivi prioritari che, da sempre, caratterizza l’attività del PArCo è quello dell’accessibilità sia culturale che fisica, con percorsi attrezzati per tutte le tipologie di pubblico. Da oggi, grazie al nuovo ascensore sarà possibile, per tutti i visitatori, godere di uno sguardo di grande suggestione sui cieli di Roma”. E Marco Patrignani: “Non avrei mai pensato, essendo un uomo che si occupa di musica e cinema, di seguire personalmente la realizzazione di un nuovo ascensore al Colosseo, dalla fase progettuale alla sua inaugurazione. Cinque lunghi anni per far sì che una poderosa struttura di ferro e cristallo potesse dare gioia a milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo. È come se fosse stato costruito con la forza delle emozioni e dei sogni, che sembrano eterei e sono invece potentissimi”.

Realizzato nel pieno rispetto delle indicazioni del PArCo e delle normative vigenti, l’ascensore è in linea con la specificità del luogo e si inserisce in modo armonico nel monumento, riducendo al minimo l’occupazione degli spazi e nell’assoluto rispetto delle murature esistenti, grazie all’utilizzo di punti di ancoraggio a pressione che garantiscono la totale reversibilità dell’opera. La realizzazione dell’ascensore consente a tutti, senza alcuna esclusione, di raggiungere la galleria tra il II e III ordine, restituita alla fruizione dopo un accurato lavoro di restauro, con finalità conservative e di messa in sicurezza. Uno spazio oggi pienamente percepibile nella sua lunga storia anche grazie ad un suggestivo e mirato sistema di illuminazione che valorizza le strutture, le superfici intonacate e i graffiti, e ad un allestimento didattico volto ad un’efficace esperienza di visita.

Roma. Per l’International Museum Day in Curia Iulia conferenza su “Sostenibilità, benessere e natura al Parco archeologico del Colosseo”

roma_PArCo_international-museum-day_locandinaIn occasione della Giornata Internazionale dei Musei ICOM la Curia Iulia ospita una conferenza di approfondimento sui progetti del PArCo dedicati al benessere ispirati dal principio “Salus per Artem”, sulle attività di sostenibilità ambientale, monitoraggio e protezione del patrimonio archeologico attraverso le biotecnologie. Appuntamento giovedì 18 maggio 2023, alle 16.30, in Curia Iulia. Ingresso da largo della Salara Vecchia, 5. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti su www.eventbrite.it. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming dalla Curia Iulia sulla pagina Facebook del parco archeologico del Colosseo: https://www.facebook.com/parcocolosseo. Introduce Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo. Intervengono Francesca Boldrighini, parco archeologico del Colosseo, su “Il progetto Parco Green”; Andrea Schiappelli, parco archeologico del Colosseo, su “Salus per Artem: stare bene al PArCo”; Gabriella Strano, parco archeologico del Colosseo, su “L’ecosistema PArCo tra passato, presente e futuro”; Aldo Winkler, istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, su “Foglie e licheni per il controllo delle polveri sottili al Palatino”; Gianluca Damiani, associazione Ornis Italica, su “Osservare la biodiversità del PArCo”.

Roma. Per “Dialoghi in Curia” incontro, in presenza e on line, con Domenico Palombi (Sapienza università di Roma) su “Horrea Piperataria: lo scavo, la storia, il contesto”: presentazione dei risultati del “Progetto Velia. Archeologia e storia urbana di un quartiere centrale di Roma antica”

roma_dialoghi-in-curia_horrea-piperataria_palombi_locandina“Horrea Piperataria: lo scavo, la storia, il contesto” è il titolo del nuovo appuntamento, in presenza e on line, di “Dialoghi in Curia” promossi dal parco archeologico del Colosseo. Giovedì 4 maggio 2023, alle 16.30, la Curia Iulia ospita la conferenza di Domenico Palombi, dipartimento di Scienze dell’Antichità di Sapienza università di Roma, che presenta i risultati del “Progetto Velia. Archeologia e storia urbana di un quartiere centrale di Roma antica”, nato nel 2018 grazie alla sinergia tra il dipartimento di Scienze dell’Antichità di Sapienza università di Roma e il parco archeologico del Colosseo. Introduce Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti via eventbrite: https://www.eventbrite.it/e/604772048477. Posti individuali riservati per i titolari della Membership Card. Ingresso da Largo della Salara Vecchia, 5. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming dalla Curia Iulia sulla pagina Facebook del parco archeologico del Colosseo. Il progetto mira alla ricostruzione storico-topografica dell’antico, centralissimo quartiere della Velia e intende approfondire la conoscenza del contesto urbanistico, storico e architettonico connesso al sito, alla architettura e alle funzioni degli Horrea Piperataria. Il rinnovato studio di questo particolare complesso di magazzini imperiali, così come dell’intero settore urbano della Velia, si avvale di indagini geofisiche, stratigrafiche, ricerche archivistiche e nuove analisi sulle strutture antiche al fine ricostruire la forma, le componenti e la storia urbana di una delle aree più rappresentative del centro di Roma, ripetutamente coinvolta nelle trasformazioni della città antica e dagli sconvolgimenti che hanno avuto luogo dal Medioevo all’età contemporanea.

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Domenico Palombi (Sapienza università di Roma)

Domenico Palombi è professore associato di Archeologia classica alla Sapienza università di Roma, dipartimento di Scienze dell’Antichità. Dal 2018 è direttore del “Progetto Velia”. Socio della Pontificia accademia romana di Archeologia e di altre Istituzioni d ricerca, Direttore responsabile della rivista Archeologia classica, ha ricoperto diversi incarichi accademici e ricevuto onorificenze scientifiche. Si occupa, in particolare, della storia urbana di Roma, con particolare attenzione alla ricostruzione dei significati culturali, politici, sociali, religiosi e ideologici delle singole componenti del paesaggio urbano. Al valore simbolico dell’antico e alla storia dell’archeologia romana nel periodo compreso tra l’istituzione di Roma Capitale e l’affermazione del regime fascista ha dedicato alcuni contributi, concentrandosi su contesti significativi della città contemporanea e su importanti figure della scena archeologica italiana ed europea.  Tra i suoi filoni di ricerca rientrano, inoltre, i rapporti politici e culturali tra Roma e il Lazio in epoca arcaica e repubblicana, la memoria dell’antico nella storia della cultura dal Rinascimento all’età contemporanea, l’analisi storico-archeologica del suburbio di Roma e la ricomposizione della forma della città imperiale.

Roma. Per “Dialoghi in Curia” incontro, in presenza e on line, presentazione del libro “Basilica Iulia I. Gli Scavi di Laura Fabbrini (1960 – 1964). Strutture, Stratigrafie e Materiali dalla prima età Repubblicana alla Costruzione Augustea” a cura di Marco Galli (Sapienza università di Roma) e Tommaso Ismaelli (CNR)

roma_dialoghi-in-curia_libro-basilica-iulia-I-gli-scavi-di-laura-fabbrini_presentazione_locandinaLa Curia Iulia ospita la presentazione del volume dedicato ai risultati del Progetto Basilica Iulia, finalizzato alla pubblicazione degli scavi condotti tra 1960 e 1964 al di sotto del grande edificio augusteo. Appuntamento giovedì 27 aprile 2023, alle 16.30, in Curia Iulia, con la presentazione del libro “Basilica Iulia I. Gli Scavi di Laura Fabbrini (1960 – 1964). Strutture Stratigrafie e Materiali dalla prima età Repubblicana alla Costruzione Augustea” a cura di Marco Galli, dipartimento di Scienze dell’Antichità Sapienza università di Roma, e Tommaso Ismaelli, CNR Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale. Introduce Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo. Intervengono Johannes Lipps, Johannes Gutenberg-Universität Mainz, e Paolo Liverani, università di Firenze. Saranno presenti gli autori. L’evento potrà essere seguito in presenza con prenotazione su eventbrite.it o, in alternativa, in streaming su https://www.facebook.com/parcocolosseo.

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Copertina del libro “Basilica Iulia I. Gli Scavi di Laura Fabbrini (1960 – 1964). Strutture, Stratigrafie e Materiali dalla prima età Repubblicana alla Costruzione Augustea”

Il volume presenta i risultati del Progetto Basilica Iulia, sviluppato in collaborazione tra Consiglio nazionale delle Ricerche, parco archeologico del Colosseo e Sapienza università di Roma, e finalizzato alla pubblicazione degli scavi condotti da Laura Fabbrini (soprintendenza Archeologica di Roma IV) tra 1960 e 1964 al di sotto della vasta fabbrica augustea. La valorizzazione della fondamentale documentazione di scavo, la realizzazione di nuove campagne di rilievo e di prospezioni geofisiche, lo studio sistematico dei materiali archeologici, accompagnato da analisi archeometriche, costituiscono la solida base per un’approfondita rilettura delle trasformazioni del lato meridionale del Foro Romano, tra la prima età repubblicana e la riscoperta in età moderna della Basilica Iulia. Nella prima parte del volume si ricostruisce un quadro del tutto inedito delle vicende dell’edificio augusteo in età imperiale e tardo-antica, restituendo viva concretezza alle funzioni amministrative, politiche ed economiche del grandioso monumento forense. Lo sguardo si estende poi alle trasformazioni del paesaggio d’età medievale e rinascimentale, fino a evidenziare il ruolo centrale svolto della Basilica Iulia per la storia della ricerca archeologica nel Foro Romano. Nella seconda parte, si indagano le fasi più antiche dell’area occupata dal monumento augusteo, grazie alla ricchissima messe di dati raccolti da Fabbrini. Significative novità riguardano innanzitutto la prima frequentazione dell’area, all’alba della fondazione della repubblica, il profondo riassetto del quartiere nella media età repubblicana, con la creazione dell’aedes poi appartenuta a Publio Cornelio Scipione Africano, e la realizzazione della Basilica Sempronia (169 a.C.) per la prima volta oggetto di una proposta ricostruttiva. In seguito, della Basilica di Cesare si evidenzia il collegamento con le gallerie del Foro, mentre viene ricostruito l’imponente cantiere augusteo. Ampio spazio, infine, è dedicato agli approcci metodologici più innovativi, dal rilievo alle prospezioni geofisiche, così come all’approfondita discussione della cultura materiale, fondamentale per definire non solo la lunga diacronia del settore meridionale del Foro Romano ma anche i consumi e le pratiche alimentari, anche grazie ad analisi gas-cromatografiche e allo studio di resti archeobotanici e archeozoologici.

Roma. Per “Dialoghi in Curia” incontro, in presenza e on line, con Paolo Sommella (accademico dei Lincei e professore emerito di Topografia Antica alla Sapienza Università di Roma) su “Enea nel Lazio. A cinquant’anni dalla scoperta dell’Heroon di Lavinium” nell’ambito della mostra “Il viaggio di Enea. Da Troia a Roma” al Tempio di Romolo nel Foro Romano

roma_dialoghi-in-curia_conferenza-enea-nel-lazio_sommella_locandina“Enea nel Lazio. A cinquant’anni dalla scoperta dell’Heroon di Lavinium” con Paolo Sommella, accademico dei Lincei e professore emerito di Topografia Antica alla Sapienza Università di Roma, è il nuovo appuntamento della rassegna “Dialoghi in Curia” del parco archeologico del Colosseo, inserito nel ciclo di conferenze attorno alla mostra “Il viaggio di Enea da Troia a Roma” allestita al Tempio di Romolo nel Foro Romano, cui appunto è legato un interessante programma di conferenze e visite guidate mirate all’approfondimento di temi specifici o dei luoghi del parco archeologico del Colosseo legati al mito di Enea. Martedì 4 aprile 2023, alle 16.30, la Curia Iulia ospita la conferenza “Enea nel Lazio. A cinquant’anni dalla scoperta dell’Heroon di Lavinium”. Introduce Alfonsina Russo, direttrice del parco archeologico del Colosseo. Ingresso da largo della Salara Vecchia, 5. L’evento potrà essere seguito in presenza con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti su www.eventbrite.it o, in alternativa, in streaming su https://www.facebook.com/parcocolosseo.

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L’Heroon di Enea a Lavinium (foto museo archeologico lavinium)

Mezzo secolo fa veniva alla luce a Lavinium, grazie ad uno scavo di emergenza dovuto ad una aratura pesante, un complesso monumentale che fu poi al centro dell’interesse scientifico per vari anni, a causa dei suoi significati storici e cultuali. L’Heroon di Enea è l’evidenza archeologica più antica dei tre gruppi distinti di monumenti (XIII Altari ed edificio arcaico) del Santuario extraurbano (Aphrodision) posto a Sud Ovest dell’odierno borgo di Pratica di Mare. Si tratta di un tumulo funerario risalente al VII sec. a.C., che conteneva una tomba ad inumazione con una cassa in lastre tufacee, da attribuire ad un eminente personaggio del centro laurentino, verosimilmente un principe, sepolto con gli oggetti personali e un ricco corredo tra cui decine di vasi, oggetti in metallo, alari e spiedi in ferro ed un carro simbolo del potere.

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Paolo Sommella, accademico dei Lincei

Paolo Sommella, già professore ordinario (prima di Topografia e urbanistica poi di Topografia di Roma e dell’Italia antica) alla Sapienza università di Roma, ha pubblicato oltre 120 titoli, con saggi monografici, articoli e relazioni di scavo. È presidente della Commissione Internazionale per la Tabula Imperii Romani, su nomina dell’Union Académique Internationale (UAI) di Bruxelles e direttore della Forma Italiae, patrocinata dall’Unione Accademica Nazionale. Ha eseguito e diretto scavi archeologici a Roma (Sant’Omobono), Pratica di Mare (Lavinium), Sibari, Atri, Peltuinum (L’Aquila), Venosa, Grumentum e in altri centri italiani. Dirige le collane editoriali “Forma Italiae” (Olschki, Firenze) e “Città antiche in Italia” (L’Erma di Bretschneider, Roma). Tra i numerosissimi e prestigiosi incarichi e riconoscimenti accademici si ricordano quelli di socio dell’Accademia nazionale dei Lincei e di presidente dell’Istituto nazionale di Studi romani.

Roma. Nella chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, conclusi i lavori di restauro del tetto crollato, presentazione – in presenza e on line – del libro “Carcer Tullianum. Il Mamertino al Foro Romano” a cura di Alfonsina Russo e Patrizia Fortini (L’Erma di Bretschneider)

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La chiesa di San Giuseppe dei Falegnami che insiste sul Carcer-Tullianum a Roma (foto PArCo)

La chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, già di San Giuseppe a Campo Vaccino, sorge alle pendici orientali del Campidoglio, in prossimità del Foro Romano e della chiesa dei Santi Luca e Martina. La chiesa originaria venne eretta al di sopra del Carcere Mamertino, a sua volta sovrastante il Tullianum. Si tratta di due ambienti sovrapposti che costituisco quello che per i Romani era il “carcer”: un ambiente di passaggio in attesa dell’esecuzione capitale dei condannati. In queste carceri perirono personaggi famosi come Giugurta, Vercingetorige, i partecipanti alla congiura di Catilina e secondo la tradizione vi furono rinchiusi anche San Pietro e San Paolo. Nel 1540 la Congregazione dei Falegnami aveva preso in affitto la chiesa di San Pietro in Carcere sopra il Carcere Mamertino per svolgere le proprie riunioni e funzioni religiose. Tuttavia, ben presto, data l’inadeguatezza dell’angusto edificio, la confraternita sentì l’esigenza di erigere una chiesa più ampia e accogliente. La chiesa fu consacrata l’11 novembre del 1663.

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Il soffitto cassettonato della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami dopo i restauri (foto PArCo)

Martedì 28 Marzo 2023, alle 11, nella chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, a 5 anni dal crollo del tetto e a conclusione dei lunghi lavori di ricostruzione e di restauro del cassettonato, sarà presentato il libro “Carcer Tullianum. Il Mamertino al Foro Romano” a cura di Alfonsina Russo e Patrizia Fortini (L’Erma di Bretschneider). Sono previste visite all’Oratorio, al museo e all’area archeologica. Saranno illustrate le più recenti indagini e la storia del complesso che si trova a ridosso delle pendici NE del Colle Capitolino, al di sotto della seicentesca chiesa di S. Giuseppe dei Falegnami con annesso Oratorio. Le strutture del Carcer Tullianum (“Carcere Mamertino” di comune memoria) costituiscono uno dei complessi monumentali di età repubblicana più rilevanti del Foro Romano (area del Comizio) e più cari alla fede cristiana perché legato alla figura di San Pietro. Connesso al sistema sostruttivo/difensivo del Campidoglio sin dall’età arcaica (le cosiddette “Mura Serviane”), il Carcer Tullianum, secondo quanto attestato dalle fonti classiche, fungeva da luogo di reclusione dei nemici di Roma condannati a morte ed era composto da due nuclei distinti, il Carcer ed il Tullianum (ambiente ipogeo). Introducono monsignor Remo Chiavarini, responsabile Opera Romana Pellegrinaggi; Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo. Intervengono monsignor Pasquale Iacobone, presidente della Pontificia commissione di Archeologia Sacra; Fulvio Cairoli Giuliani, accademico dei Lincei e professore emerito di Sapienza Università di Roma; Andrea Augenti; professore di Archeologia medievale all’università di Bologna. Conclude Patrizia Fortini, archeologa, già funzionaria del parco archeologico del Colosseo. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti su www.eventbrite.it. Ingresso da Clivo Argentario 1. Diretta streaming sul profilo Facebook del parco archeologico del Colosseo.

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Copertina del libro “Carcer Tullianum. Il Mamertino al Foro Romano” di Alfonsina Russo e Patrizia Fortini

“Carcer Tullianum. Il Mamertino al Foro Romano”. A ridosso delle pendici NE del Colle Capitolino, al di sotto della seicentesca chiesa di S. Giuseppe dei Falegnami con annesso Oratorio, si conservano le strutture del Carcer-Tullianum (“Carcere Mamertino” di comune memoria) uno dei complessi monumentali di età repubblicana più rilevanti del Foro Romano (area del Comizio) e più cari alla fede cristiana perché legato alla figura di San Pietro. Connesso al sistema sostruttivo/difensivo del Campidoglio sin dall’età arcaica (le cd. “Mura Serviane”) il Carcer-Tullianum, secondo quanto attestato dalle fonti classiche, fungeva da luogo di reclusione dei nemici di Roma condannati a morte ed era composto da due nuclei distinti, il Carcer ed il Tullianum (ambiente ipogeo). Con Carcer si intende l’ambiente a pianta trapezoidale con gli ambienti attigui, di età repubblicana (fine IV-II a.C.), che fu monumentalizzato nel I d.C. per disposizione senatoria, come recita l’iscrizione dedicatoria posta a coronamento della facciata in travertino che si apre rivolta verso il Foro Romano, edificata in quella occasione. Nel suo insieme si presenta come un sistema di strutture lapidee in opera quadrata, articolate e a varie quote, a ridosso delle pendici dell’Arce capitolina rivolte verso la valle del Foro Romano. Il complesso creava una possente quinta muraria che fa da sfondo al Foro Romano e in stretta relazione con gli edifici dove si svolgeva la vita politica, giudiziaria e giuridica di Roma: la Curia, il Comizio e i tribunali. Tullianum è la denominazione dell’ambiente ipogeo in blocchi di peperino (IV a.C. con una probabile fase di fine V a.C.) caratterizzato dalla sorgente che risale, per pressione, dal piano pavimentale attraverso una piccola apertura quadrata in fase con il pavimento stesso. Originariamente a pianta circolare (tholos) – come rivelato dagli scavi – assume la forma in pianta ad arco di cerchio, quando la costruzione del prospetto esterno del Carcer ne determina in parte lo smantellamento. Nessun dato è emerso dallo scavo per riconoscervi la funzione di cisterna; lo stesso condotto, che fino all’ultima campagna d’indagine scaricava all’esterno l’acqua raccolta nel pozzo, è moderno. Risale sicuramente alla prima età imperiale la teca rinvenuta sul piano pavimentale scavata appositamente per ospitare il materiale di età arcaica e repubblicana deposto dopo un’azione rituale svoltasi in un giorno d’autunno. Questo deposito e la sorgente portano a concludere, con un certo margine di sicurezza, che il Tullianum originariamente fosse stato costruito per una sorgente sacralizzata: forte il richiamo alla fonte dove, raccontano gli autori antichi, Tarpea incontra per la prima volta il re dei Sabini nemici dei Romani, Tito Tazio, e prendono avvio la serie di accadimenti che portano al tradimento da parte della giovane e alla sua morte È suggestivo pensare che l’acqua del Tullianum (“Acqua Tulliana”) sia quella presente nel racconto del tradimento di Tarpeia. La giovane romana, figlia di Spurio Tarpeio comandante della rocca capitolina, incontra Tito Tazio, capo dei nemici Sabini, presso una fonte (non se ne tramanda il nome) situata al di fuori delle mura dell’arce capitolina verso la piana che ospiterà poi il Foro Romano. Segue il tradimento e la punizione: Tarpea è uccisa seppellita viva sotto il cumulo degli scudi sabini. Anche il padre, ritenuto colpevole per aver perso la postazione, è giustiziato, precipitato per mano degli stessi Romani dall’alto della rupe ricordata come Rupes Tarpeia o Saxum Tarpeium. La rupe che oggi si tende a collocare sull’Arx nel settore che sovrasta il Carcer-Tullianum, il luogo votato per eccellenza alla uccisione dei nemici del Popolo Romano. Il complesso continua a vivere trasformato in età alto medievale in luogo di un culto cristiano, luogo che dal XII secolo si connota dedicato agli Apostoli Pietro e Paolo: la chiesa di S. Pietro in Carcere. Anche se coperta dalle fondazioni della chiesa S. Giuseppe dei Falegnami costruita nel XVI secolo, rimarrà sempre aperta al culto, impedendone così la distruzione. In un vano del Carcer coperto dalle fondazioni della chiesa seicentesca è ricavata alla metà del XIX secolo una cappella destinata ad ospitare il “Crocifisso delle Carceri”, un crocifisso ligneo esposto in precedenza alla pietà popolare sulla facciata in travertino del Carcer. Il Carcer-Tullianum e le strutture rinvenute dopo i recenti scavi fanno oggi parte del percorso espositivo del museo che ne racconta la complessa storia.

Roma. Per “Dialoghi in Curia” incontro, in presenza e on line, con Rüstem Aslan, direttore degli scavi archeologici di Troia in Turchia, su “Troy. Story of a City from Myth to Archaeology” nell’ambito della mostra “Il viaggio di Enea. Da Troia a Roma” al Tempio di Romolo nel Foro Romano

roma_dialoghi-in-curia_troy-story-of-a-city-from-myth-to-archaeology_locandina“Troy. Story of a City from Myth to Archaeology” con Rüstem Aslan, direttore degli scavi archeologici di Troia in Turchia, è il nuovo appuntamento della rassegna “Dialoghi in Curia” del parco archeologico del Colosseo, inserito nel ciclo di conferenze attorno alla mostra “Il viaggio di Enea da Troia a Roma” allestita al Tempio di Romolo nel Foro Romano, cui appunto è legato un interessante programma di conferenze e visite guidate mirate all’approfondimento di temi specifici o dei luoghi del parco archeologico del Colosseo legati al mito di Enea. Venerdì 24 marzo 2023, alle 16.30, la Curia Iulia ospita la conferenza “Troy. Story of a City from Myth to Archaeology” di Rüstem Aslan, direttore degli scavi archeologici di Troia in Turchia, che illustrerà la storia del sito e delle indagini che, iniziate più di un secolo fa, hanno stabilito una cronologia fondamentale per lo studio di questa area del Mediterraneo orientale. Introduce Alfonsina Russo, direttrice del parco archeologico del Colosseo. La conferenza sarà tenuta in lingua inglese. Saranno distribuite copie della relazione in lingua italiana. Ingresso da largo della Salara Vecchia, 5. L’evento potrà essere seguito in presenza con prenotazione su https://www.eventbrite.it/e/565153227517 o, in alternativa, in streaming su https://www.facebook.com/parcocolosseo. Successivamente pubblicato su YouTube.

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Rüstem Aslan, responsabile dell’area archeologica di Troia

Rüstem Aslan si è laureato all’università di Istanbul, Facoltà di Lettere, Dipartimento di Preistoria. Nel 1988 ha partecipato come studente agli scavi archeologici di Troia iniziati dal prof. dr. M. Osman Korfmann. Dopo gli studi universitari, ha svolto gli studi di master e di dottorato su Troia e Troas sotto la guida del prof. Korfmann all’università di Tubinga (Germania). Dal 1988, oltre al suo lavoro in qualità di archeologo in diverse zone dell’Anatolia (Tekirdag, Urfa, Diyarbakir), ha partecipato ininterrottamente agli scavi di Troia. Dopo la morte del prof. Korfmann nel 2005, è diventato co-direttore degli scavi di Troia per poi divenirne direttore dal 2013. Rüstem Aslan è inoltre docente al Dipartimento di Archeologia dell’università Onsekiz Mart di Çanakkale, autore di numerosi libri e articoli su Troia e Troas in turco, inglese e tedesco, nonché di libri tradotti in inglese e in tedesco.

8 marzo 2023, Giornata internazionale della donna: non solo ingresso gratuito per le donne. Ecco alcune iniziative da Cividale ad Agrigento. Qualche idea anche da enti civici o privati

ministero-cultura_8-marzo-2023_locandinaMercoledì 8 marzo 2023, Giornata internazionale della donna, su proposta del ministro della Cgiornata ultura, Gennaro Sangiuliano, l’ingresso per le donne in musei, parchi archeologici, complessi monumentali, castelli, ville e giardini storici e altri luoghi della cultura statali sarà gratuito. Numerose iniziative sono state organizzate per sensibilizzare e riflettere sull’importanza culturale della Giornata. Ecco qualcuna, da Nord a Sud.

cividale_archeologico_8-marzo_locandinaCIVIDALE Al museo Archeologico nazionale mercoledì 8 marzo 2023 un regalo Speciale per donne Speciali: ingresso gratuito con la possibilità di usufruire di due visite guidate: alle 10.30 e alle 16.

altino_archeologico_8-marzo_locandinaALTINO Al museo Archeologico nazionale oltre all’ingresso gratuito per le donne durante tutta la giornata, sono in programma importanti novità: alle 17, sarà inaugurata la nuova sala conferenze, alla presenza della direttrice Marianna Bressan, del sindaco del Comune di Quarto d’Altino Claudio Grosso e di Cristina Gasparini, assessore alla cultura del Comune di Quarto d’Altino. Per l’occasione è prevista una conferenza di Francesca Ghedini, professoressa emerita di Archeologia classica all’università di Padova, dal titolo: “Donne di potere nella Roma Imperiale”. Seguirà un brindisi a cura del Comune di Quarto d’Altino e della Pro loco di Quarto d’Altino. L’evento, su prenotazione, è gratuito per le donne e gli abbonati, mentre è incluso nel biglietto d’ingresso per tutti gli altri. Info: drm-ven.museoaltino@cultura.gov.it | 0422789443.

ravenna_classis_8-marzo_locandinaRAVENNA Al Museo Classis: la fortuna è donna? In occasione della Festa della Donna, mercoledì 8 marzo 2023, ingresso ridotto per tutte le donne al Museo Classis. Inoltre, alle 16, RavennAntica propone la conversazione “… tutto l’oro ch’è sotto la luna: la fortuna è donna?”: protagoniste Letizia Lodi, direttrice del museo nazionale di Ravenna, e Francesca Masi, direttrice della Fondazione RavennAntica. Partendo dai versi di Dante Alighieri, si affronteranno alcune riflessioni sul legame che intercorre tra il fato e le figure femminili, sia analizzando le vicende di alcune celebri eroine della storia sia attraverso i reperti contenuti in museo, a partire dal volto della Tyche, la personificazione della dea Fortuna, divinità che garantiva la floridezza di una città e il suo destino, rinvenuta negli scavi dell’area di Classe e divenuta il simbolo di Ravenna. Conversazione ad ingresso libero. Prenotazione consigliata: tel. 0544 473717 (tutti i giorni 10 – 17).

roma_capitale_8-marzo_locandinaROMA CAPITALE Mercoledì 8 marzo 2023, in occasione della Giornata internazionale della Donna, tante le iniziative della Sovrintendenza Capitolina dedicate alla valorizzazione del talento femminile nell’arte e nella cultura e alle protagoniste della vita culturale e sociale della città lungo le vie, nei musei e nei siti archeologici. Appuntamenti anche con traduzione in Lingua dei segni italiana – LIS. La visita al museo della Repubblica Romana mette in scena le figure femminili che svolsero un ruolo di primo piano nella difesa di Roma nel 1849. Ai Musei Capitolini sono di scena figure di donne, sante, eroine e dee, dai capolavori della Pinacoteca Capitolina. Di grande suggestione anche le vicende di alcune donne tra Medioevo ed epoca barocca, rievocate con una passeggiata ai Fori Imperiali, mentre nella Galleria d’Arte Moderna si svolge un appassionante storytelling sui corpi e i volti delle donne che emergono dalle esposizioni in corso; il Museo della Scuola Romana di Villa Torlonia omaggia le artiste che hanno rinnovato l’ambiente culturale romano interbellico e al Museo Napoleonico sono di scena le numerose figure femminili che popolano l’immaginario visivo del museo stesso. Ancora, alla Centrale Montemartini le opere di arte antica raccontano di donne comuni e di principesse, imperatrici e dee, mentre l’incontro al Museo delle Mura è dedicato alla Spiritualità e devozione femminile nelle Mura Aureliane, luogo dove furono assicurati, con la diffusione del Cristianesimo, spazi devozionali, in particolare proprio per le donne. Infine, al Museo di Roma è rievocata la figura della poetessa e femminista ante litteram del Settecento, Petronilla Paolini. Nel ricco programma non mancano itinerari per le vie della città: “Come diventare donne rispettabili”, sul ruolo sociale della donna nel passato attraverso un percorso nell’area del Campo Marzio, mentre “Donne tra mito e realtà” a S. Urbano alla Caffarella si concentra su alcune figure che hanno lasciato traccia nella storia del tempio antico, poi trasformato in chiesa. Il percorso “Street art a San Lorenzo: tra Resistenza e diritti civili” pone, invece, l’attenzione sulle principali opere di Street art nello storico quartiere, raccontandone la storia e l’identità attraverso temi quali la Resistenza, l’accoglienza, la solidarietà e i diritti civili. Infine, appuntamento a piazza di Porta Capena per “Egeria e le altre ninfe” che secondo gli antichi abitavano l’area e nel rione Campo Marzio, Meretrici, partorienti, mammane e modelle, una passeggiata per ripercorrere la storia attraverso le vicende delle figure femminili tra il XVI e il XIX secolo.

roma_parco_8-marzo_locandinaROMA / PARCO ARCHEOLOGICO DEL COLOSSEO In occasione della Giornata Internazionale della Donna l’ingresso al Parco archeologico del Colosseo è gratuito per tutte le donne con prenotazione del biglietto gratuito senza costi aggiuntivi sul sito del concessionario CoopCulture selezionando la data di mercoledì 8 marzo e successivamente l’opzione “Biglietto gratuito per le donne”. Attenzione: il biglietto gratuito può essere utilizzato durante tutto l’orario di apertura del monumento. L’orario indicato per la prenotazione e sul biglietto è l’ultimo orario di accesso consentito per il giorno prenotato.

roma_dialoghi-in-curia_8-marzo_locandinaInoltre, mercoledì 8 marzo 2023, alle 11, la Curia Iulia ospita la presentazione del volume “Non è un Paese per madri” di Alessandra Minello (Editori Laterza). Introduce Alfonsina Russo, direttrice del parco archeologico del Colosseo. Intervengono Alessandra Minello, università di Padova; Giulia Pedrucci, università di Verona; Stefania Solare, UNICEF Italia, Coordinatrice programma “Insieme per l’allattamento”. Modera Maria Lombardi, Il Messaggero. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti via eventbrite https://www.eventbrite.it/e/565183778897. Ingresso da Largo della Salara Vecchia, 5. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming dalla Curia Iulia sulla pagina Facebook del Parco archeologico del Colosseo. Il libro: in Italia nascono sempre meno bambini, aumentano le donne senza figli, chi diventa madre lo fa sempre più tardi. Perché una dimensione della vita che dovrebbe essere semplice è diventata così complicata? Per rispondere bisogna affrontare sia gli aspetti culturali sia quelli strutturali che pesano sulle spalle delle italiane. Tra i primi, il mito della maternità che esercita una pressione fortissima nel nome di un ideale di perfezione. Tra gli aspetti strutturali, mancanza di servizi per l’infanzia, congedi parentali non equamente distribuiti e incertezza lavorativa. In questo saggio – informatissimo e ricco di dati – idee e proposte per superare la crisi demografica e per immaginare una società in cui vita professionale e vita privata siano in armonia.

roma_villa-giulia_8-marzo_questione-di-stile_locandinaROMA / MUSEO DI VILLA GIULIA Mercoledì 8 marzo 2023, in occasione della Giornata internazionale della donna, al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia l’ingresso per le donne sarà gratuito. Inoltre, alle 11, visita guidata speciale “QUESTIONE DI STILE. Acconciature antiche al Museo ETRU” per scoprire la moda etrusca in fatto di pettinature, attraverso le opere del Museo e la performance live dell’hair stylist Paolo Fasulo. Vi siete mai chiesti come si pettinavano le donne etrusche? Quali potevano essere le loro acconciature e le tecniche per realizzarle? Un tema certamente curioso e affascinante che ci svela un aspetto delle abitudini e delle tendenze in fatto di moda, in voga al tempo degli Etruschi. Acconciature elaborate, capigliature ribelli, domate in crocchie o divise in trecce elaborate, insomma alla moda. Le acconciature antiche sono ancora oggi oggetto di grande fascino e curiosità. E noi oggi come possiamo leggerle e capirle? È davvero tutta una questione di stile? Sarà un evento corale per vivere il mondo etrusco al femminile con una visita guidata tematica a più voci, introdotta dal direttore Valentino Nizzo e condotta dall’archeologa Romina Laurito e dall’hair stylist Paolo Fasulo. Un itinerario attraverso le opere che, con le loro acconciature, hanno molto da raccontare del mondo antico e ci svelano tutta la loro modernità, in fatto di stile. Al termine della visita, l’emiciclo si animerà di una performance live di acconciature antiche a cura dell’hair stylist Paolo Fasulo e della makeup artist Rossella Zeppetella. Prenotazione richiesta all’indirizzo mn-etru.comunicazione@cultura.gov.it

roma_museo-delle-civiltà_8-marzo_locandinaROMA / MUSEO DELLE CIVILTà Il Museo delle Civiltà a Roma Eur aderisce alla proposta del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, riservando a tutte le donne l’ingresso gratuito per l’intera giornata di apertura, dalle 8 alle 19 (ultimo ingresso ore 18.30). Le visite guidate e i laboratori a cura di Aditum Cultura sono a pagamento e con prenotazione. Alle 16.30, “La Venere paleolitica. Dee, donne e madri”: visita guidata e laboratorio per bambini e bambine dai 6 anni: costo 12 euro. Una visita alla scoperta delle rappresentazioni femminili più antiche, le veneri gravettiane, e delle loro forti connessioni con la natura. Partendo dalle osservazioni sui manufatti trattati durante la visita guidata saranno poi riprodotti, in laboratorio, alcuni modelli delle statuine in argilla.

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Shyama Tara (Tara “verde”), scultura in lega metallica dorata del XVII secolo, proveniente da Tibet o Nepal, parte delle Collezioni delle Arti e Culture Asiatiche (foto muciv)

Tra le tante opere che celebrano il femminile presenti nelle collezioni del museo delle Civiltà,  in occasione della Giornata Internazionale della Donna il Muciv sceglie di raccontare Il bodhisattva femminile Shyama Tara (Tara “verde”), una scultura in lega metallica dorata del XVII secolo, proveniente da Tibet o Nepal, parte delle Collezioni delle Arti e Culture Asiatiche. Considerata come dea madre nel Buddhismo indo-tibetano, il nome di questa divinità ha almeno due connotazioni che concorrono a definirne il carattere protettivo: stella, e quindi guida dei viaggiatori, e salvatriceTara è colei che salva dalle acque degli oceani fisici e dalla sofferenza ciclica, simboleggia la conoscenza e la saggezza, e ci proteggerà dal pericolo dell’ignoranza guidandoci sul sentiero del risveglio (bodhi). Tara è il potere dei buddha e l’energia femminile primordiale, la saggezza madre di tutti buddha i vittoriosi.

napoli_mann_8-marzo_locandinaNAPOLI Il museo Archeologico nazionale, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, propone alle 16.30 una visita speciale “Il filo di Arianna”, gratuita di un’ora: percorso narrante che tratta storie di donne protagoniste o vittime di vicende dolorose, sanguinose o fantastiche, nelle quali i personaggi femminili sono stati sconfitti o ne sono usciti vittoriosi. Un modo per riflettere ulteriormente sulla condizione della donna, l’origine e il tramandarsi di ataviche tradizioni. Sarà affidato ai partecipanti un filo, un simbolico filo che dovrà condurre il gruppo fuori dal labirinto dei luoghi comuni, dei cliché, delle tradizioni che riguardano la donna. Si comincia con Minosse, incarnazione della violenza, dei pregiudizi della sopraffazione, nei confronti della donna, per esorcizzarlo, e stanarlo. Ogni mito, narrato prendendo spunto da un’opera, tratterà di un argomento o di una condizione nella quale ciascuna in qualche modo potrà riconoscersi, per riflettere e discutere. E allora Dirce, Medea, Andromeda, le figlie di Niobe, Europa e per finire Arianna, tutte ci raccontano la storia di se… per liberarci.

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Valeria Amoretti, funzionaria antropologa del Parco Archeologico di Pompei (foto parco archeologico di pompei)

POMPEI Il parco archeologico mercoledì 8 marzo 2023, in occasione della “Giornata internazionale della donna”, prevede ingresso gratuito a tutte le donne e visite speciali riservate alle donne titolari della My Pompeii card e un accompagnatore, al Laboratorio di ricerche applicate del Parco, centro di ricerche e analisi del Parco, custode di reperti organici unici rinvenuti nell’area vesuviana.

taranto_archeologico_8-marzo_locandinaTARANTO Al museo Archeologico nazionale per la Giornata Internazionale della Donna, ingressi gratuiti per le donne, visite guidate e laboratori didattici per bambini dedicati all’universo femminile. Dalle 10.30 alle 12.30 i visitatori potranno partecipare a “Bellezza e forza. Storie di donne greche e romane”: visita guidata multisensoriale con approfondimenti sulla moda, la cosmesi, la cura del corpo e le donne nella Taranto greca e romana (prenotarsi scrivendo all’indirizzo mail man-ta.didattica@cultura.gov.it  ACQUISTA IL BIGLIETTO). Dalle 17 alle 19 per i bambini dai 6 agli 11 anni sarà possibile partecipare a “Storie di principesse, dee e bambine”: visita tematica e al laboratorio didattico sulle fanciulle greche e romane (PRENOTA IL BIGLIETTO: BAMBINI  ACQUISTA IL BIGLIETTO: ACCOMPAGNATORE). Per maggiori informazioni e per prenotare il proprio biglietto, consultare il link: https://bit.ly/8-marzo-al-marta. “L’intento è quello di creare sempre nuove occasioni di fruizione e di rendere la realtà museale accessibile per tutti, con proposte culturali diversificate che possano coinvolgere anche chi non abbia la possibilità di dedicare le proprie risorse alla cultura”, afferma il direttore regionale Musei Puglia, nonché delegato alla direzione del MArTA, Luca Mercuri. Tra i molteplici obiettivi dell’Agenda 2030 proclamati dall’Unione Europa, di rilevante importanza risulta infatti quello dell’accessibilità, concepito anche in termini di uguaglianza dei diritti e di partecipazione a tutti i livelli della società. Sebbene la parità di genere e l’empowerment femminile abbiano consentito di ottenere significativi progressi nella scolarizzazione delle donne e nell’inserimento delle stesse in ambito lavorativo, le indagini ISTAT nazionali dimostrano che ancora oggi i dati di consumo e di fruizione culturale, in particolar modo nel sud Italia, sono inferiori alla media nazionale ed europea.

reggio-calabria_archeologico_8-marzo_locandinaREGGIO CALABRIA Al museo Archeologico nazionale mercoledì 8 marzo 2023 ingresso gratuito per tutte le donne. L’iniziativa, promossa dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, viene arricchita al MArRC con due importanti appuntamenti. “Anche il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria vuole festeggiare questa giornata dedicata alle donne”, commenta il direttore del Museo, Carmelo Malacrino. “Il MArRC consolida la sua identità di luogo di cultura per tutta la comunità del territorio. Ed è proprio attraverso la cultura, nel senso più ampio del termine, che si vincono pregiudizi e stereotipi e si prende coscienza del valore delle persone, indipendentemente dal genere. Ringrazio lo staff del Museo e il CIS Calabria per condividere con entusiasmo l’impegno per la diffusione della conoscenza”. La mattina alle 11, le scuole in visita al Museo potranno partecipare al percorso tematico “Dee di Magna Grecia. Religione mito e figure femminili”, condotto da Daniela Costanzo, funzionario archeologa del Museo, e ideato con la collaborazione di Maria Domenica Lo Faro, archeologa e funzionario amministrativo. Sarà un percorso diffuso, con un focus su alcuni reperti esposti al livello B nella sezione dedicata ai santuari della Calabria greca. Il pomeriggio, invece, appuntamento in sala conferenze, alle 17, per l’incontro promosso dal Centro Internazionale Scrittori della Calabria dal titolo “La donna nell’antichità Classica”. Si parlerà di condizione e status sociale della donna a partire dall’epos omerico fino alla tarda età romana, nelle evidenze archeologiche, storiche e letterarie. Relatrici dell’incontro saranno la prof.ssa Paola Radici Colace, ordinario di Filologia classica al DiCAM dell’università di Messina, nonché presidente onorario e direttore scientifico del CIS, e la prof.ssa Rosa Santoro, aggregato di Letteratura latina nel medesimo Dipartimento. Introdurrà i lavori, dopo i saluti istituzionali del direttore Carmelo Malacrino, Loreley Rosita Borruto, presidente del CIS Calabria. “Ripercorrere la storia delle donne non è semplice curiosità erudita”, afferma la prof.ssa Radici Colace. “Nonostante i radicali mutamenti oggi intervenuti, con la conquista della parità formale, rivisitare il retaggio di una plurimillenaria ideologia discriminatoria consente di individuare nelle organizzazioni sociali dell’antichità il momento nel quale la divisione dei ruoli venne teorizzata e praticata non solo come fatto culturale, ma anche come conseguenza di una differenza biologica, tradotta in una inferiorità di genere codificata dalle leggi. È nell’antichità greca e romana che nascere femmina è passato da differenza biologica ad asimmetria e subalternità culturale.  Ed è in tali società che vanno ricercate le radici di certi stereotipi ancora oggi responsabili di pregiudizi nei confronti delle donne”. Sarà un viaggio nella storia al femminile, attraverso la formazione delle donne, il matrimonio, lo stato civile, la dote, l’eredità, il divorzio, l’adulterio, nonché le categorie di genere e la codificazione dell’inferiorità, sullo sfondo delle riflessioni filosofiche, giuridiche e religiose nell’antichità classica.

agrigento_valle-dei-templi_8-marzo_locandinaAGRIGENTO Il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi in occasione delle celebrazioni per la ricorrenza annuale della festa della donna aderisce all’evento “8 marzo al Museo” che prevede l’ingresso gratuito per le donne nei musei, parchi archeologici e luoghi della cultura statali, promuovendo inoltre un itinerario di visita tematico “Storie di donne e dee al museo Griffo” tra le vetrine del museo Archeologico regionale “Pietro Griffo”. Non tutti lo sanno o ci hanno mai fatto caso, ma tanti tra i reperti del museo “Pietro Griffo” di Agrigento raccontano delle storie tutte al femminile. Non si tratta soltanto dei preziosi vasi sui quali campeggiano bellissime figure che immortalano eroine, creature mostruose, guerriere e dee, ma anche di reperti che restituiscono uno spaccato della vita quotidiana di donne vissute anche più di 2500 anni fa: tra monili, epigrafi, “portagioie”, porta profumi e porta trucchi, ex voto di diverse fogge e materiali, pesi da telaio e tanti altri oggetti ancora, i visitatori avranno modo di riflettere sulla condizione sociale e culturale delle donne ai tempi di Akràgas ed Agrigentum condotti dagli archeologi Coopculture (azienda che gestisce i servizi aggiuntivi). Appuntamento alla biglietteria del museo Griffo alle 17.

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Ostrakon con scena di allattamento, conservato al museo del Louvre di Parigi, ed esposto nella mostra “I creatori dell’Egitto eterno” (foto marsilio)

VICENZA Mercoledì 8 marzo 2023, in occasione della Giornata internazionale della donna, tutte le donne potranno visitare la mostra “I creatori dell’Egitto eterno” con il biglietto ridotto da 11 euro. È possibile acquistare il biglietto direttamente in Basilica palladiana, il giorno stesso o online al link https://www.ticketlandia.com/m/i-creatori-dell-eterno-egitto. La mostra è aperta dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17). “L’8 marzo, Giornata internazionale della donna, proponiamo l’ingresso ridotto a tutte le donne che entreranno in mostra”, dichiarano il sindaco Francesco Rucco e l’assessore alla Cultura Simona Siotto. “Un piccolo riconoscimento che vuole essere un modo per invitare le donne a visitare l’esposizione che sta ricevendo riconoscimenti a livello internazionale”. I visitatori avranno a disposizione l’audioguida gratuita. Sarà sufficiente inquadrare il qrcode con il proprio smartphone per seguire il percorso accompagnati dalla voce del curatore della mostra e direttore del museo Egizio di Torino, Christian Greco. Si consiglia di portare gli auricolari. L’esposizione – curata da Christian Greco, Corinna Rossi, Paolo Marini e Cédric Gobeil. – è ideata e promossa dal Comune di Vicenza e dal museo Egizio, con il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Vicenza, in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio e la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza. La promozione e l’organizzazione sono curate da Marsilio Arte, che ne pubblica il catalogo. I partner dell’esposizione sono Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia – Vicenza, Fondazione Giuseppe Roi, AGSM AIM, Confindustria Vicenza, LD72, Beltrame Group ed Euphidra. Informazioni: https://www.mostreinbasilica.it/it/.

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Visita a lume di lucerna del criptoportico di Corte Sgarzerie a Verona (foto archeonaute)

VERONA L’associazione Archeonaute in occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale dei diritti della donna, propone una visita guidata archeologica del Criptoportico di Corte Sgarzerie a lume di… lucerna. Appuntamento mercoledì 8 marzo 2023, alle 18. Durata: 1 ora circa. Costo: 5 euro. Prenotazione obbligatoria (Prenota Ora). Posti limitati.

gallerie-d-italia_logoGALLERIE D’ITALIA In occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna, mercoledì 8 marzo 2023, tutte le donne potranno avere una riduzione del biglietto di ingresso per visitare le Gallerie d’Italia di Milano, Napoli, Torino e Vicenza. Inoltre, sono previste in tutte le sedi visite guidate speciali legate al tema dell’universo femminile nell’arte.

Le Gallerie d’Italia di Milano propongono alle 17.30 la visita guidata “Donne dentro e fuori la cornice”: un percorso ricco di luoghi e volti, dalle filande ottocentesche animate dal lavoro di giovani ragazze ai nobili rampolli ritratti da Angelica Kauffmann. Informazioni e prenotazioni: 5 euro a persona, escluso biglietto d’ingresso. Sarà applicata la tariffa di ingresso ridotta per ogni donna. L’attività sarà avviata al raggiungimento di un numero minimo di iscritti. Prenotazione obbligatoria al numero verde 800.167619 o via mail all’indirizzo milano@gallerieditalia.com.

Alle Gallerie d’Italia di Napoli è in programma alle 12.30 e alle 16 la visita guidata “La donna nell’arte”, dedicata alle figure femminili protagoniste di tante opere esposte in collezione e all’evoluzione della rappresentazione della donna nell’arte, dal XVII secolo ai primi anni del XX secolo. Informazioni e prenotazioni: 7 euro a persona, incluso il biglietto d’ingresso. L’attività sarà avviata al raggiungimento di un numero minimo di iscritti. Prenotazione obbligatoria al numero verde 800.167619 o via mail all’indirizzo napoli@gallerieditalia.com.

Alle Gallerie d’Italia di Torino è prevista alle 19 la visita guidata “Donnarte”, focalizzata sul progetto artistico di JR “Women are Heroes” e sulla condizione sociale delle donne nei campi di rifugio. La visita si concluderà in Archivio Publifoto ripercorrendo gli scatti più significativi di grandi personalità femminili della storia sociale italiana e internazionale. (Informazioni e prenotazioni: 5 euro a persona, escluso biglietto d’ingresso.  Ingresso ridotto per tutte le donne. Prenotazione obbligatoria al numero verde 800.167619 o scrivendo a torino@gallerieditalia.com.

Le Gallerie d’Italia di Vicenza propongono alle 18 la visita guidata con degustazione “Un simposio al femminile”: le forme e le raffigurazioni pittoriche delle ceramiche antiche diventano occasione di un viaggio alla scoperta degli spazi e dei tempi della donna. Un itinerario che scandisce i diversi momenti della sua vita nell’Antica Grecia: dalla moda alla cura del corpo, dai rituali della seduzione e del matrimonio alla vita nello spazio domestico. Il percorso all’interno della mostra Argilla. Storie di viaggi si concluderà con un aperitivo “in rosa”. (Informazioni e prenotazioni: 10 euro a persona, incluso biglietto d’ingresso e aperitivo. Prenotazione obbligatoria al numero verde 800.167619 o vicenza@gallerieditalia.com.

Roma. Per “Dialoghi in Curia”, in occasione della festa nazionale del Gatto, due conferenze, in presenza e on line, con Claudio Salone e Concetta Masseria sul felino più amato

roma_dialoghi-in-curia_giornata-nazionale-del-gatto_locandinaPer “Dialoghi in curia”, promossi dal parco archeologico del Colosseo, in occasione della festa nazionale del Gatto, venerdì 17 febbraio 2023, alle 16.30, la Curia Iulia ospita due conferenze dedicate al felino più amato. L’evento potrà essere seguito in presenza con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti su eventbrite al link https://www.eventbrite.it/e/531993856947. Ingresso da largo della Salara Vecchia n.5. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming dalla Curia Iulia sulla pagina Facebook del Parco archeologico del Colosseo (https://www.facebook.com/parcocolosseo). Introduce Alfonsina Russo, direttrice del parco archeologico del Colosseo. Intervengono l’archeologo Claudio Salone con “Il gatto al tempo dei greci e dei romani” e Concetta Masseria, già docente di archeologia classica e di storia dell’architettura, dell’università di Perugia, con “L’insospettabile testimone di un evento straordinario. Forme di comunicazione per dettagli”. In occasione della Festa del Gatto, inoltre, il Parco pubblicherà i nomi dei giovani vincitori del concorso di arti figurative “I gatti del Parco? Eccoci qui!”. Il concorso è dedicato ai ragazzi dai 4 ai 15 anni, che hanno inviato le loro opere d’arte ispirate al Parco e ai nostri amici gatti. Le creazioni più belle saranno pubblicate sul sito e sui social del PArCo, e i vincitori, oltre  a ricevere in regalo i gadgets del Parco, saranno invitati  in primavera a una speciale visita guidata, curata dall’Ufficio Didattica del Parco.

Roma. Per “Dialoghi in Curia” incontro, in presenza e on line, con i docenti dell’università di Siena Alessandro Fo e Filomena Giannotti su “Fra poesia e pandemia: presenze di Enea oggi” nell’ambito della mostra “Il viaggio di Enea. Da Troia a Roma” al Tempio di Romolo nel Foro Romano

roma_dialoghi-in-curia_tra-poesia-e-pandemia_enea-oggi_fo-e-giannotti_locandinaAlla mostra “Il viaggio di Enea. Da Troia a Roma” allestita al Tempio di Romolo, nel Foro romano, è legato un interessante programma di conferenze e visite guidate mirate all’approfondimento di temi specifici o dei luoghi del parco archeologico del Colosseo legati al mito di Enea. Per “Dialoghi in Curia”, promossi dal parco archeologico del Colosseo, giovedì 16 febbraio 2023, alle 16.30, la Curia Iulia ospita la conferenza “Fra poesia e pandemia: presenze di Enea oggi”. Introduce Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo; intervengono Alessandro Fo e Filomena Giannotti, studiosi entrambi afferenti al Dipartimento di Filologia e Critica delle Letterature antiche e moderne della università di Siena. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti su eventbrite https://www.eventbrite.it/e/522978040397. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming dalla Curia Iulia sulla pagina Facebook del Parco archeologico del Colosseo: https://www.facebook.com/parcocolosseo. Oltre a vantare un’incredibile fortuna nell’arte di tutti i tempi e nella letteratura contemporanea, il celebre episodio del secondo libro dell’Eneide, in cui Enea fugge da Troia in fiamme con il padre sulle spalle e il figlioletto per mano, ha ispirato in Italia una serie di riflessioni tra marzo 2020 e marzo 2021. Sullo sfondo della drammatica questione, emersa nel primo dilagare del contagio, circa la distribuzione delle cure in base alle aspettative di vita, saranno presentati vari testi, nati perlopiù nell’ambito della comunicazione di massa e tutti incentrati sulla figura di Enea e sul suo entrare in risonanza con la pandemia da Covid-19. Ne scaturisce la lezione dell’importanza della pietas verso i propri cari, a riprova di quanto l’archetipo di Enea continui ad agire sulla coscienza di noi moderni.