Licodia Eubea. All’XI Rassegna del documentario e della comunicazione archeologica la storica Maria Stupia presenta il libro su Claudio, ricostruendo la figura dell’imperatore vittima della storiografia senatoria. E nella terza giornata performance in piazza, corollario della mostra fotografica “Madre Terra, Natura-Naturans. Tra materia, immagine e corpo”
L’imperatore Claudio protagonista del primo degli “Incontri di archeologia” in programma venerdì 15 ottobre 2021, seconda giornata dell’XI Rassegna del documentario e della comunicazione archeologica di Licodia Eubea. Ad approfondire il “discusso” imperatore romano la giovane storica Maria Stupia (che vediamo nel video per archeologiavocidalpassato.com) autrice del libro “Clavdio. L’imperatore fra opposizione e consenso. Dinamiche di esclusione e di integrazione” (Dielle edizioni, 2021). Considerato incapace e succube, Claudio è stato vittima della storiografia senatoria a lui ostile e, più tardi, di molti studi scientifici. In realtà, Claudio non è stato solo homo philologus e storico, ma anche raffinato politico, capace di comprendere a fondo le dinamiche di corte. Consapevole di dover costruire un solido consenso al suo potere, promuove la carriera di uomini fidati e l’ascesa di comunità provinciali come i Galli. I fenomeni di mobilità sociale e integrazione sono, quindi, la cifra distintiva della sua politica e ci permettono di riconsegnare al pubblico un’immagine rinnovata del penultimo imperatore giulio-claudio. Maria Stupia, laureata in Filologia Moderna all’università di Catania con un percorso di studi incentrato sulla storia e con un’attenzione particolare rivolta all’approfondimento della Storia Romana, ha preso parte a numerosi seminari e attività didattiche. Ha in attivo pubblicazioni all’interno di riviste scientifiche come Siculorum Gymnasium e Quaderni Friulani di Archeologia.
Dall’impero romano alla Madre Terra. Momento clou della terza giornata della rassegna di Licodia Eubea, sabato 16 ottobre 2021, ad arricchire il programma delle proiezioni, è la performance live di Margherita Peluso e Pamela Vindigni in piazza Stefania Noce, alle 18.30 (replica al Castello Santa Pau, domenica 17 ottobre, alle 10), collegata alla mostra fotografica di Andrea Iran e Giuseppe La Rosa “Madre Terra Natura-Naturans. Tra materia immagine e corpo”, aperta al museo Etnoantropologico “P. Angelo Coniglione” di Licodia Eubea, nei giorni della rassegna dalle 16 alle 22, e ogni sabato e domenica dal 23 ottobre al 14 novembre 2021 dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 20. La prima divinità di culto concepita dall’uomo è senz’altro la Grande Madre, come energia creatrice della natura e degli uomini. Gea e Rea, Pachamama, Ninhursag, Astarte, Hathor poi Iside, Demetra, la stessa Maria di Nazareth: nomi che uniscono differenti culture e tempi, ma che si riferiscono ad un’unica grande fonte di creazione, fertilità, sessualità, nutrimento, nascita. Pamela Vindigni con le sue sculture in terracotta e Margherita Peluso mettono in scena una performance condivisa tra materia e corpo in azione, in cui uomo e natura entrano in contatto, momenti immortalati grazie alle fotografie di Andrea Iran e Giuseppe La Rosa in mostra.
Mi piace