Cortona. A un mese dalla chiusura della mostra “Luci dalle tenebre. Dai lumi degli Etruschi ai bagliori di Pompei” al Maec, conferenza di Luigi Donati con considerazioni conclusive sulla mostra e presentazione del catalogo

La mostra “Luci dalle tenebre. Dai lumi degli Etruschi ai bagliori di Pompei” al museo dell’Accademia etrusca e della Città di Cortona (Maec) si è chiusa il 12 settembre 2021: in assoluto la prima mostra dedicata all’illuminazione nel mondo etrusco con reperti giunti dai più prestigiosi Musei italiani, una esposizione interamente dedicata alle tecniche di illuminazione e ai rituali connessi nell’epoca etrusca (vedi Cortona. Ancora poche settimane per visitare la mostra “Luci dalle tenebre, dai lumi degli Etruschi ai bagliori di Pompei” al MAEC – museo dell’Accademia etrusca e della Città di Cortona, la prima mostra dedicata all’illuminazione nel mondo etrusco | archeologiavocidalpassato). A distanza di poco più di un mese sabato 16 ottobre 2021, alle 16, in sala Medicea di Palazzo Casali a Cortona, sede del Maec, “Considerazioni conclusive sulla mostra Luci dalle tenebre” a cura del prof. Luigi Donati, lucumone dell’Accademia Etrusca di Cortona. Seguirà la presentazione del catalogo. Green pass e prenotazione obbligatori: 0575637235 – prenotazioni@cortonamaec.org.

In mostra, grazie alla collaborazione di docenti dei maggiori atenei italiani e di studiosi di fama internazionale, si sono potuti ammirare gli oggetti che testimoniano le tecniche di illuminazione naturale e gli strumenti di illuminazione artificiale usati dagli Etruschi. Dal celebre lampadario etrusco in bronzo già custodito nelle sale del Maec, stupefacente e prezioso strumento di illuminazione artificiale antica, all’eccezionale prestito dal Mann di Napoli: una statua ritrovata a Pompei rappresentante un efebo, cui è dedicato uno speciale allestimento nella sala dei Mappamondi. La statua in bronzo è alta circa un metro e mezzo e rappresenta un adolescente con un candelabro che svolgeva il ruolo di accoglienza per gli ospiti illustri nelle dimore dell’antichità. Una intera sezione è stata dedicata ai sistemi di illuminazione collegati alla cultura nuragica, sviluppata nella Sardegna preromana, ed una sezione, particolarmente ricca, è stata riservata ad alcune delle più prestigiose realizzazioni rinvenute nella città di Pompei – legata al mondo etrusco da antichi vincoli di dipendenza – fra cui – come si diceva – la splendida statua di efebo lampadoforo rinvenuta integra in una ricca dimora di via dell’Abbondanza.
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