#buonconsiglioadomicilio. Anna Paola Mosca presenta preziosi ornamenti di Età romana provenienti dal sito di Mechel in val di Non (Trento)

La sala del castello del Buonconsiglio che ospita i reperti di età romana dal sito di Mechel in val di Non (foto buonconsiglio)

Nuovo appuntamento, è il 31.mo, con i video #buonconsiglioadomicilio per la regia di Alessandro Ferrini: Anna Paola Mosca dei Servizi Educativi ci svela alcuni magnifici gioielli di epoca romana conservati nelle collezioni archeologiche del museo del Castello del Buonconsiglio provenienti dal sito di Mechel in val di Non.

Diverse collezioni archeologiche che sono conservate nel museo sono collegate al territorio trentino e documentano la storia dell’archeologia locale collegata alla macrostoria e permettono di delineare un quadro dell’organizzazione insediativa nelle vallate del Trentino. “Oggi analizziamo oggetti d’ornamento, splendidi gioielli che provengono dal distretto territoriale di Cles in Val di Non”, spiega Anna Paola Mosca. “Queste splendide fibule, cioè spille destinate a sostenere, a chiudere, abbellire vari capi d’abbigliamento, sono state recuperate a Mechel (Meclo) nel corso di scavi effettuati alla fine dell’Ottocento. Provengono dalla località Valle Importa ubicata poco a monte dell’attuale paese di Mechel alla periferia di Cles. Il sito era stato individuato da Luigi de Campi, avvocato politico e anche archeologo, originario della valle di Non. La portata delle scoperte effettuate da Luigi de Campi fu eccezionale in quanto gli scavi hanno permesso di documentare una continuità di vita dell’area archeologica dal Bronzo recente fino all’età romana. Luigi de Campi era convinto di avere individuato una necropoli, a causa degli strati di ceneri e della presenza di ossa combuste, mentre ora generalmente si ritiene che il sito fosse destinato a luogo di culto sulla base delle ossa di animali rinvenute, e a causa della presenza di oggetti di piccole dimensioni”.

Alcune fibule di età romana esposte al castello del Buonconsiglio provenienti dal sito di Mechel in val di Non (foto buonconsiglio)

“Le fibule in argento o in bronzo, conservate al Buonconsiglio”, continua Anna Paola Mosca, “sono nella maggior parte lavorate con la tecnica con alveoli o cavità che vengono scavati sulla superficie dell’oggetto metallico con l’uso del bulino o del punzone e vengono riempiti di smalto vitreo. Le fibule vengono poi riscaldate fino a quando lo smalto si scioglie e una volta raffreddate vengono levigate e lucidate. Queste fibule possono essere finite con particolari di vetro o di pietre preziose. Dovevano essere oggetti di ornamento raffinati, allegri e colorati, ispirati alle forme e ai colori della natura ma erano anche prodotti di lusso e indicatori di prestigio sociale. Nella cerniera di queste fibule possiamo ritrovare il motivo della losanga con decorazione a cerchielli decorati o del quadrato con appendici circolari con lavorazioni a smalto di vari colori. Sono presenti anche fibule a cerniera discoidale piatta con bande concentriche con bottone centrale sporgente decorato a smalto arancio, nero, bianco, blu. Deliziose sono le fibule con gli animali ritratti con naturalismo – continua Anna Paola Mosca -, come quella con la cerniera raffigurante una lepre in corsa, o quella a cavallo marino con tracce di smalto rosso bruno sul corpo. In alcuni esemplari di fibule la cerniera è conformata a civetta che risalta nei grandi occhi resi a incisione con funzione apotropaica. Sulla coda una decorazione realizzata a punzone e delle graffiature suggeriscono la presenza di piume. Dall’area di Mechel provengono anche 169 perle in pasta vitrea. Sono perle sferiche, costolate, di colore azzurro turchese: 57 di queste si trovano riunite a formare una collana esposta in vetrina. Sempre dall’area di Mechel proviene la fibula a tenaglia pure esposta nelle vetrine del museo”.

Anello d’oro con castone da Mechel in val di Non (foto buonconsiglio)

Nella zona di Cles sono attestate anche delle necropoli dislocate principalmente lungo la viabilità che prosegue verso i passi alpini. “Da una di queste necropoli, scoperta nel 1847, proviene lo splendido anello d’oro con castone inciso con scena di pesca. La verga anulare si allarga a forma di foglia in prossimità del castone ovale dove è inserita della pasta vitrea stratificata azzurro blu ad imitazione del più prezioso calcedonio. Vi è incisa la figura seduta di un pescatore con la canna e un pesce all’amo. Questa tipologia di anello ricorre nell’oreficeria tarda soprattutto nel II e III sec. d.C. Il distretto territoriale di Mechel – conclude Anna Paola Mosca – doveva la sua fortuna nell’antichità al fatto di essere collegato sia alla viabilità alpina che a quella di fondovalle. Manufatti potevano arrivare tramite le idrovie padane e il lago di Garda e la viabilità antica”.

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Una risposta a “#buonconsiglioadomicilio. Anna Paola Mosca presenta preziosi ornamenti di Età romana provenienti dal sito di Mechel in val di Non (Trento)”

  1. Italina Bacciga dice :

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