Taranto. Lunedì 22 febbraio ha riaperto il museo Archeologico nazionale: ingresso consentito a 15 persone ogni mezz’ora. La direttrice Eva Degl’Innocenti: “Attenzione alla prossimità. Abbonamenti a prezzi promozionali”
Il countdown è partito. E lunedì 22 febbraio 2021, alle 8.30, si sono riaperte le porte del museo Archeologico nazionale di Taranto. Il MArTA è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 19.30 (ultimo ingresso alle 17.30). L’ingresso avviene con una capienza massima di 15 persone ogni 30 minuti. La visita del Museo viene effettuata con percorso stabilito e accompagnato dallo staff del Museo. Il MArTA è chiuso il sabato e i giorni festivi, ai sensi del DPCM del 14 gennaio 2021. Si accede al Museo con prenotazione obbligatoria, prenotando al link https://buy.novaapulia.it/ingresso-marta.html. Per informazioni telefonare +39 099 4538639 E-mail: prenotazioni@novaapulia.it.

“Da questo lunedì siamo aperti”, interviene Eva Degl’Innocenti, direttrice del MArTA. “Il museo Archeologico nazionale di Taranto torna alla fruizione in presenza. La sospensione delle attività al pubblico in presenza ha dimostrato che i musei possono e devono tornare ad essere luoghi di creazione, condivisione e diffusione del sapere, di partecipazione, agorà del XXI secolo. Riapriamo con questo auspicio, sognando il giorno in cui si potrà riprendere a viaggiare e a ospitare visitatori provenienti da tutto il mondo, e continuando a concentrare la nostra attenzione sulla “prossimità” e sui progetti con il territorio. Dal lunedì al venerdì il MArTA, dalle 8.30 alle 19.30 (ultimo ingresso alle 17.30), sarà aperto ai visitatori. Per questa ragione, abbiamo creato abbonamenti che consentano di visitare il Museo più volte e a prezzi promozionali leggi qui, con la presenza, ma anche grazie alla formula h24 del museo digitale. Questa dimensione “figitale”, fisica e digitale insieme, iniziata prima della pandemia, ha prodotto importanti risultati: pertanto, crediamo che essa rappresenti il nuovo corso della fruizione culturale. Bit e atomi creano legame relazionale e empatico con le nostre radici”.
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