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Taranto. Il museo Archeologico nazionale si aggiudica il Travellers’ Choice Best of the Best conferito da Trip Advisor per il 2021

Il museo Archeologico nazionale di Taranto – MArTA si aggiudica il Travellers’ Choice Best of the Best 2021, ovvero il riconoscimento conferito da Trip Advisor per le esperienze più richieste ed apprezzate in tutto il mondo. Il risultato è il frutto di milioni di recensioni di viaggiatori, passate al vaglio dalla più grande piattaforma di viaggi del mondo. Negli anni dell’emergenza Covid, i viaggi, le esperienze di visita, la fruizione dei beni culturali, sono cambiate. Il turismo di prossimità è diventato importante. Quest’anno il MArTA conquista la categoria de “il meglio del meglio” e rientra di fatto nel 10% delle esperienze mondiali maggiormente consigliate in relazione all’offerta fornita, al servizio offerto, alla qualità e alla soddisfazione dei visitatori, alle attrazioni e alle esperienze proposte. Per stabilire i vincitori dei premi Travellers’ Choice Best of the Best, Tripadvisor usa un algoritmo che tiene conto della qualità, della quantità e dell’attualità delle recensioni e delle opinioni pubblicate dai viaggiatori su Tripadvisor in un periodo di 12 mesi e pertanto assegna il premio riferendosi alle esperienze di viaggio 2020. Eccellere in questo periodo significa aver dato alla crisi mondiale l’opportunità di trasformarsi in una occasione di analisi e crescita – spiega la direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti – e l’esperienza di visita al museo è diventata anche l’introduzione proseguire il viaggio sul territorio. È una vittoria che tutto lo staff del museo, i nostri collaboratori ed esperti esterni, condividono con il territorio – dice ancora la direttrice – e che ci fa comprendere che Taranto sta rinascendo grazie alla cultura.

Il museo Archeologico nazionale di Taranto nei giorni del Ferragosto fa il boom di presenze. La direttrice Eva Degl’Innocenti: “Risultati positivi. Grazie alle vacanze in Puglia e nei luoghi della cultura, anche Taranto in questi ultimi anni ha riscoperto, tra le altre, una vocazione turistica rinnovata”

La nuova identità visiva e digitale del museo Archeologico nazionale di Taranto – MArTa
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Eva Degl’Innocenti, direttrice del museo Archeologico nazionale di Taranto (foto MArTA)

Il museo Archeologico nazionale di Taranto nei giorni del Ferragosto fa il boom di presenze. È il risultato del gradimento dei visitatori, nonostante le prescrizioni anti-Covid limitino il numero di accessi e la durata della visita, che ha fatto registrare l’importante risultato di quasi +50% rispetto all’anno 2020. “Sono risultati positivi”, spiega la direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti, “considerato che l’inedita condizione dettata dalla pandemia e dalle regole anti-Covid ha ridotto la capienza del Museo al circa il 10% rispetto alla normalità. Un sold out registrato già alcuni giorni prima del periodo ferragostano e che conferma anche il trend di crescita registrato da tutti i musei italiani. Il museo è un luogo sicuro e protetto considerato che entrano 15 persone alla volta ogni mezz’ora e l’accesso ai piani di esposizione consente di creare delle vere e proprie bolle Covid-free negli ampi spazi delle 25 sale che ospitano i reperti – continua la direttrice – dalla preistoria, alla città greca, passando per l’importante collezione degli Ori di Taranto e dalla sezione dedicata agli atleti e guerrieri con la tomba dell’atleta di Taranto, fino alla città romana e per concludere con il Medioevo. Ha vinto la cultura e Taranto ha accolto i numerosi turisti stranieri che quest’anno hanno fatto tappa nella città bimare anche grazie all’approdo delle navi da crociera”.

Lo sguardo di meraviglia davanti a una vetrina degli ori di Taranto (foto MArTA)
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Simona Rafanelli, direttrice del museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia, ed Eva Degl’Innocenti, direttrice del museo Archeologico nazionale di Taranto, all’inaugurazione della mostra “Taras e Vatl. Dei del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia” (foto MArTa)

“L’offerta si è duplicata – afferma ancora la direttrice Eva Degl’Innocenti – perché nel costo del biglietto d’accesso alle collezioni è inserita la possibilità di visitare nell’area delle esposizioni temporanee, al piano terreno del MArTA, anche la mostra “Taras e Vatl. Protagonisti del Mediterraneo a confronto. Archeologia di Vetulonia a Taranto”, dedicata a due importanti civiltà dell’Italia antica Magna Grecia ed Etruschi. La mostra, curata dalla direttrice Eva Degl’Innocenti e dal funzionario archeologo del MArTA, Lorenzo Mancini, in collaborazione con la direttrice del museo “Isidoro Falchi” di Vetulonia, Simona Rafanelli, propone nell’esposizione tarantina anche la ricostruzione in scala 1:1 della tomba a tumulo di Poggio Pelliccia, monumentale complesso funerario etrusco nel territorio di Vetulonia”. La mostra “Taras e Vatl. Protagonisti del Mediterraneo a confronto. Archeologia di Vetulonia a Taranto” sarà visitabile fino al 9 gennaio 2022. L’ingresso alla mostra è incluso nel biglietto di accesso al Museo Archeologico Nazionale di Taranto.

“Grazie alle vacanze in Puglia e nei luoghi della cultura, anche Taranto, che in questi ultimi anni ha riscoperto, tra le altre, una vocazione turistica rinnovata, è stata premiata dal successo di presenze e gradimento dei turisti. È il frutto di un lavoro di squadra, composto da tanti tasselli. Piccoli e grandi. Per tale ragione il nostro sito – conclude la direttrice -, ma anche la nostra comunicazione sui social (da TikTok a Facebook oTripAdvisor) ha voluto condividere con tutti voi il grande patrimonio di Taranto”.

Vetulonia. Inaugurata la mostra-evento 2021: “Taras e Vatl. Dei del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia”. Due giganti delle civiltà antiche a confronto con oltre cento reperti: la colonia spartana di Taras-Taranto e la potente città etrusca di Vatl-Vetulonia. Le tappe di un progetto di studio su Etruschi e Magna Grecia

Simona Rafanelli, direttrice del museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia, ed Eva Degl’Innocenti, direttrice del museo Archeologico nazionale di Taranto, all’inaugurazione della mostra “Taras e Vatl. Dei del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia” (foto MArTa)

vetulonia_archeologico_mostra_taras-e-vetl_locandina_foto-muVetDue giganti delle civiltà antiche a confronto. Taras-Taranto, in Puglia, colonia spartana, uno dei centri più importanti della Magna Grecia e Vatl-Vetulonia, in Toscana, potente città della Dodecapoli etrusca. È in questo connubio stretto che si è inaugurata al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia la mostra “Taras e Vatl. Dei del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia” (fino al 7 novembre 2021) che segna il primo passo di un progetto più organico che culminerà con una mostra e un convegno internazionale al MArTA sui rapporti tra Taranto, Magna Grecia e Etruschi. Il mondo magno-greco e quello etrusco si incontrano tra similitudini e importanti correlazioni: oltre 70 reperti partiti dal MArTA, insieme a una trentina dal museo Archeologico nazionale di Firenze, cui si aggiunge una piccola selezione dai sequestri della Guardia di Finanza di Roma, ora ospitati al museo “Isidoro Falchi”, ora raccontano l’antica colonia spartana ma anche i popoli indigeni pugliesi, in un percorso espositivo che integra la narrazione etrusca con quella magno-greca.

Mosaico di immagini di alcuni reperti esposti nella mostra “Taras e Vatl. Dei del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia” al museo “Isidoro falchi” di Vetulonia (foto muVet)

La mostra “Taras e Vatl. Dei del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia” è aperta sempre dal martedì alla domenica con orario 10-14 e 15-19. Info: tel. 0564948058, 0564927241; mail: museo.vetulonia@comune.castiglionedellapescaia.gr.it. Per la visita della mostra gli ingressi saranno organizzati in piccoli gruppi in modo da mantenere il distanziamento sociale e svolgere l’attività in sicurezza, anche in questo caso nel rispetto delle direttive imposte per il Covid-19. Si ricorda che per l’accesso in Museo è obbligatorio l’uso della mascherina. Nel mese di luglio, dedicato alle #NottidellArcheologia2021, sono in programma eventi e serate dedicate alla nuova esposizione.

Il suggestivo allestimento della mostra “Taras & Vatl” al museo Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia (foto muVet-MArTa)

Primo passo di un grande progetto. “A quasi 30 anni dall’edizione del convegno di Studi sulla Magna Grecia che analizzò il rapporto tra queste civiltà”, spiega la direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti, “oggi dedichiamo un progetto di studio, educazione, conservazione e valorizzazione a questo dialogo culturale attraverso un lavoro scientifico e culturale congiunto tra il MArTA e il museo Isidoro Falchi dì Vetulonia”. Le tappe del progetto prevedono: dal 20 giugno al 7 novembre 2021, la mostra “Taras e Vatl. Dèi del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia”, nella sede del museo Ccvico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia; dal 23 luglio 2021 al 9 gennaio 2022 la mostra “Taras e Vatl. Protagonisti del Mediterraneo a confronto. Archeologia di Vetulonia a Taranto”: nelle sale del MArTA saranno esposti i reperti provenienti dal tumulo di Poggio Pelliccia a Vetulonia e appartenenti alle collezioni del museo civico Archeologico. Sarà ricostruito in scala 1:1 dai maestri cartapestai di Massafra e Putignano il tumulo di Poggio Pelliccia; dal 17 al 19 novembre 2021 a Taranto si svolgerà un convegno di studi internazionale sul rapporto tra Taras e Vatl, Magna Grecia e Etruschi.

Al museo Archeologico nazionale si è parlato di “Taranto e le risorse del mare”, prima conferenza del progetto FISH. & C.H.I.P.S, Il mare come valore identitario ed esperienziale da non perdere

Tutta la storia di Taranto è legata al mare: tema approfondito dal progetto FISH. & C.H.I.P.S. (Fisheries and Cultural Heritage, Identity and Participated Societies) che ha coinvolto anche il museo Archeologico nazionale di Taranto (foto MArTA)

Tutta la storia di Taranto è legata al mare. Dal mare arrivano, nel corso della storia del territorio, cultura, popoli, progresso, invenzioni, biodiversità, pratiche sociali e religiose, sviluppo e il talento di trarre dal mare i propri mezzi di sostentamento. E proprio al mare come valore identitario ed esperienziale da non perdere si è ricolto il progetto FISH. & C.H.I.P.S. (Fisheries and Cultural Heritage Identity and Participated Societies) tra Taranto e Corfù, realizzato nell’ambito del programma Interreg V/A Grecia-Italia 2014-2020 dall’università di Foggia (capofila), dalla Regione Puglia, da Confcommercio Taranto e dal museo Archeologico nazionale di Taranto, in collaborazione con l’Istituto Talassografico CNR, l’associazione Maremosso, il Teatro Le Forche, l’associazione I Cavalieri de le Terre Tarentine e il GAL Luoghi del Mito e delle Gravine, per l’Italia, e dall’università Ionia di Corfù, dall’Eforeia di Corfù (ministero della Cultura) e dalla comunità dei pescatori di Petriti, per la Grecia. Il progetto si è incentrato su uno studio globale e multi-interdisciplinare delle attività produttive legate al mare e/o che gravitavano intorno ad esso, analizzando il ruolo dello sfruttamento del mare nelle economie locali, regionali e mediterranee e la loro struttura sociale e organizzativa nella lunga durata, a partire dall’archeologia, e identificando e valorizzando gli aspetti identitari delle comunità costiere in relazione alla “memoria storica” del territorio (variazioni nel tempo dell’identità sociale dei pescatori). Il progetto ha valorizzato la tradizione e il grande patrimonio di esperienze nell’ambito della pesca e della mitilicoltura, creando intorno alla storia da recuperare nelle due aree del Mediterraneo oggetto del progetto, ovvero Taranto e Corfù, un asse di interventi conservativi e di valorizzazione dei beni culturali materiali e immateriali del patrimonio costiero e marino dell’Adriatico e dello Ionio.

Fin dall’antichità il mare ha rappresentato per Taranto una risorsa (foto MArTA)

“Il progetto FISH. & C.H.I.P.S., concepito nell’ambito Programma Interreg V-A Grecia-Italia 2014-2020 è nato per contribuire a ristabilire un rapporto tra Taranto e il mare, rarefattosi, se non del tutto annullatosi, negli ultimi decenni”, dichiara il prof. Danilo Leone, coordinatore scientifico del progetto. “Con l’aiuto delle comunità di pescatori pugliesi e greche, in questi tre anni abbiamo cercato di dare spessore storico e culturale a una pratica di lunga durata, di recente provata dalla crisi, e di avviare un processo di sviluppo sostenibile dei due territori, valorizzando il patrimonio culturale, materiale e immateriale, costiero e marino, e restituire agli stessi integrità e valore. In questi mesi siamo saliti sulle barche dei pescatori, abbiamo vissuto accanto a loro, registrando le singole azioni, gli strumenti, i racconti, le esperienze. Questa rassegna intende restituire alla comunità il racconto di questi viaggi, le tante storie delle acque di Taranto, storie di resilienza, di resistenza, di lavoro, di viaggio, di commercio”.

La conferenza introduttiva della rassegna FISH. & C.H.I.P.S. che si è tenuta on-line mercoledì 9 giugno 2021 racconta questo percorso. Relatori dell’appuntamento il prof. Danilo Leone, la prof.ssa Maria Turchiano e il prof. Giuliano De Felice, docenti dell’università di Foggia, introdotti dagli interventi della direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti, dell’assessore allo sviluppo economico e turismo del Comune di Taranto Fabrizio Manzulli e del direttore del dipartimento di studi umanistici dell’università di Foggia prof. Sebastiano Valerio. Una storia legata in realtà ai due mari, il mar Piccolo e il mar Grande, e alle loro risorse che da sempre, fino a tempi recenti, hanno costituito la base dell’economia e uno degli elementi identitari della città di Taranto. Non è un caso che Aristotele, in un passo della Politica, parli proprio di Taras, insieme a Bisanzio, come esempio di una polis il cui demos era prevalentemente costituito da pescatori. La strategica posizione e la favorevole conformazione geografica di Taranto furono sin dalla Preistoria alla base della fiorente economia del pescato. I porti di età greca e romana, che videro sbarcare le flotte di Silla, Cesare e Ottaviano, hanno lasciato poche tracce, ma sono noti attraverso le descrizioni di Strabone, Plutarco, Procopio di Cesarea e altri autori. Questo storico e imprescindibile rapporto con il mare si era rarefatto negli ultimi decenni, quasi trasformando quella che è sempre stata città di mare, in una città sul mare. Per chi avesse piacere di seguire (o rivedere) la conferenza del 9 giugno, ecco il link della diretta:

Taranto. Per i “Mercoledì del MArTA”, appuntamento on line con Franco Perrelli (università di Bari) su ‘’Il teatro greco come avanguardia’’, introdotto da Eva Degl’Innocenti direttrice del museo Archeologico nazionale

Locandina dell’incontro on line “Il teatro greco come avanguardia” con Franco Perrelli

I canoni del teatro greco e quelli dell’avanguardia, in una correlazione stretta tra il passato e il presente, saranno al centro della conferenza che il prof. Franco Perrelli, ordinario di Discipline dello spettacolo ed Estetica all’università “Aldo Moro” di Bari, nonché Premio Pirandello 2009 per la saggistica teatrale, terrà on-line mercoledì 26 maggio 2021 alle 18. La conferenza ‘’Il teatro greco come avanguardia’’ con il prof. Franco Perelli, che sarà introdotta dalla direttrice del museo Archeologico nazionale di Taranto, Eva Degl’Innocenti, l’ultimo degli appuntamenti di maggio, evocherà i momenti fondamentali di questa rinascita poetica e figurale del classico nel moderno teatro d’avanguardia. L’appuntamento è in diretta live sui canali Facebook e YouTube del museo Archeologico nazionale di Taranto, agli indirizzi: https://www.facebook.com/MuseoMARTA e https://www.youtube.com/channel/UCiMfIYMTR-HQKbrYWx3NlPQ

Teatro greco come avanguardia al museo Archeologico nazionale di Taranto (foto MArTA)
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Il prof. Franco Perrelli

“All’insegna di Nietzsche e di Artaud, l’avanguardia teatrale che si è imposta a partire dagli anni Sessanta del Novecento, si è insistentemente rivolta al teatro greco classico per trasformare l’esperienza scenica in quello che Ludwik Flaszen ha definito un genere di rituale o di cerimonia”, dice il prof. Perrelli, “Grotowski, Eugenio Barba, il Living, Schechner, Brook e Ariane Mnouchkine sono così tornati sui miti classici (Orfeo, Antigone, Alcesti, Medea ecc.) e sui grandi tragici, elaborando nuove forme di espressione teatrale e ispirandosi ampiamente alla pittura vascolare antica”.

La “primavera silenziosa” si risveglia al MArTA: apre al museo Archeologico nazionale di Taranto “Silent Spring” della scultrice Claudia Giannuli, la prima delle mostre del Circuito del Contemporaneo, in continuità e in dialogo con i tesori esposti

La locandina della mostra “Silent Spring” di Claudia Giannuli aperta al museo Archeologico nazionale di Taranto nell’ambito del Circuito del Contemporaneo (foto MArTA)

Con la riapertura al pubblico (mercoledì 12 maggio 2021) del museo Archeologico nazionale di Taranto – MArTA, dopo l’emergenza sanitaria, sabato 15 maggio 2021, alle 11.30, inaugura la prima delle mostre del Circuito del Contemporaneo al MArTA: “Silent Spring”, personale della scultrice pugliese Claudia Giannuli, a cura di Antonello Tolve, all’interno del Circuito del Contemporaneo, progetto con la direzione artistica di Giusy Caroppo, in continuità con le collezioni archeologiche tarantine. L’artista pugliese ha scelto infatti come sua cifra espressiva la ceramica che nel Museo di Taranto incontrerà una delle più importanti collezioni di ceramica antica del mondo. “La presenza di arte contemporanea all’interno dei musei archeologici di per sé non è una novità, ma è certamente più rara una compenetrazione così forte dei processi che ci hanno condotto a questa mostra”, dice la direttrice del museo Archeologico nazionale di Taranto, Eva Degl’Innocenti. “All’esposizione di Claudia Giannuli si giungerà attraverso una sorta di percorso catartico che dal passato condurrà al presente e al futuro, dal secondo al primo piano delle nostre collezioni, e attraverso le tracce cariche di simbolismo erotico e funerario, rintracciabili nei reperti del MArTA, fino a svelare la proposta della giovane artista contemporanea”.

Riparte dunque dal museo Archeologico nazionale di Taranto – MArTA, il Circuito del Contemporaneo, progetto strategico con la direzione artistica di Giusy Caroppo, che ha l’obiettivo di costituire stabilmente in Puglia una rete policentrica d’eccellenza per la produzione e fruizione di arte contemporanea (arti visive, performative, identitarie). Chiuse ad ottobre 2020 le mostre INHUMAN, con opere di Kendell Geers, Oleg Kulik e Andres Serrano, ed HEIMAT di Jasmine Pignatelli al Castello di Barletta (BT), il Circuito del Contemporaneo tocca il museo di Taranto in occasione della riapertura al pubblico, con “Silent Spring” mostra personale di Claudia Giannuli (Bari, 1979) a cura di Antonello Tolve, organizzata dal Museo MArTA in collaborazione con l’associazione culturale Eclettica – Cultura dell’Arte, vincitrice dell’avviso pubblico “Custodiamo la Cultura in Puglia” per la raccolta di progettualità artistico-culturali in attività di audience engagement, sviluppo e ricerca da realizzarsi nella Regione.

La direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti, alla presentazione della mostra “Silent Spring” (foto MArTA)

La mostra nasce dopo una lunga riflessione dell’artista, in sinergia con la politica di apertura a linguaggi e temi contemporanei avviata fin dall’insediamento da Eva Degl’Innocenti, direttrice del MArTA, museo archeologico fra i più importanti d’Italia, che espone reperti dalla Preistoria all’Alto Medioevo; un progetto che sigla il connubio tra l’alto valore culturale del Museo e il format di Giusy Caroppo che indica il MArTA di Taranto quale epicentro strategico del Circuito, aperto al Mediterraneo e a una rete di istituzioni museali nazionali e internazionali. “È la conferma”, continua la direttrice, “che quel past for future scelto come valore alla base della politica culturale del museo di Taranto è più che mai attuale. Gli oltre 20mila anni di storia conservati nel museo tarantino fanno parte del DNA di ognuno di noi e hanno bisogno di essere riconosciuti per generare valore in una visione di Archeologia al Futuro, con un dialogo e una interazione continua con la contemporaneità”.

Un’opera della scultrice Claudia Giannuli per la mostra “Silent Spring” al museo Archeologico nazionale di Taranto (foto MArTA)

Così i messaggi si fondono, e insieme ai miti e ai rituali narrati dall’archeologia e dai reperti del MArTA, gli avatar e le installazioni inedite di Claudia Giannuli scandiscono le tappe di un percorso di vigore e vitalità. MArTA è viva e silenziosamente riporta in luce i suoi monili, i fregi sulle vesti, e persino la sua femminilità anche grazie all’opera dell’artista pugliese intenzionalmente esplicita nelle sue espressioni muliebri. Alla mostra si arriverà infatti attraverso un percorso obbligato, una sorta di viaggio catartico tra i simbolismi naturali e sessuali riproposti dai reperti in esposizione, fino al primo che ospita la personale di Claudia Giannuli, “Silent Spring”. “È una strategia di condivisione di visioni, quella che ha portato il Circuito del Contemporaneo a incontrare il MArTA”, afferma il direttore artistico Giusy Caroppo, “con l’obiettivo di avviare un dialogo tra collezione e spazi del Museo ma, soprattutto, decretarne il valore di epicentro strategico del Circuito, per il ruolo che l’Istituzione ricopre nel sistema dei Musei Nazionali e nel Mediterraneo. Un elemento propulsore che si arricchisce delle sollecitazioni simboliche e concettuali che la città stessa di Taranto può offrire alla ricerca contemporanea. Ripartire dal MArTA – prosegue – vuole essere emblematico per ribadire la mission del Circuito che, con la produzione di progetti inediti, rafforzando partnership già fidelizzate, mira a ibridare linguaggi e saperi, identità, storia e futuro della nostra ricca Terra di Puglia. Una tessitura di relazioni e sollecitazioni, che intercetta collaborazioni proficue, come quella con Antonello Tolve, fine critico d’arte e curatore di Silent Spring, o quella del sound artist Piero Mottola che, dopo aver avviato workshop on-line durante le restrizioni di quest’inverno, attende di portare a termine la ricerca per l’opera collettiva Taranto Voices, in dialogo con il Conservatorio e i cittadini”.

La mostra “Silent Spring” è al primo piano del museo Archeologico nazionale di Taranto (foto MArTA)

Alla mostra, ospitata nelle sale espositive del primo piano del Museo, si può accedere dopo la visita alle collezioni del secondo piano, nei giorni di apertura del Museo. Come previsto dalla normativa vigente e dalle procedure per il contenimento del virus COVID-19, si accede alla mostra e al Museo con prenotazione obbligatoria e con l’acquisto del biglietto unicamente on-line, dal martedì alla domenica; il lunedì è riservato ai gruppi; dal lunedì al venerdì la prenotazione deve avvenire entro un’ora prima dell’orario di visita; sabato, domenica e tutti i giorni festivi la prenotazione (e quindi l’acquisto) del biglietto dovrà avvenire il giorno prima della visita, sempre on-line. Il Museo è aperto dal martedì al sabato dalle 8.30 alle 19.30, con ultimo accesso alle 17.30; la domenica dalle 9 alle 13 (ultimo accesso della mattina alle 11) e dalle 15.30 alle 19.30, con ultimo accesso alle 17.30. Il lunedì è riservato ai gruppi (un gruppo è costituito da un numero minimo di 3 persone e da un numero massimo di 15 persone). Il lunedì il Museo è aperto dalle 8.30 alle 19.30, con ultimo accesso alle 17.30. Come previsto dalla normativa vigente e dalle procedure per il contenimento del virus COVID-19, si può accedere al Museo in un numero massimo di 15 persone ogni 30 minuti. I biglietti saranno disponibili on-line sul sito del Museo all’indirizzo www.museotaranto.beniculturali.it

Taranto. Nel giorno della riapertura, il museo Archeologico nazionale di Taranto inaugura la prima edizione del “Festival della Cultura Classica” sui miti e le Metamorfosi: conversazione, reading, danza e concerto

Locandina del primo “Festival della Cultura classica” al museo Archeologico nazionale di Taranto

Nel giorno della sua riapertura, mercoledì 12 maggio 2021, il museo Archeologico nazionale di Taranto inaugura la prima edizione del “Festival della Cultura Classica”, voluto dal MArTA e dalla delegazione di Taranto dell’Aicc (Associazione Italiana di Cultura Classica”) intitolata ad Adolfo Mele, docente, storico e noto studioso tarantino e già componente del Comitato scientifico del MArTA. “Ci fa particolarmente piacere tornare a lavorare assieme, con la presidente dell’Aicc delegazione di Taranto, prof.ssa Francesca Poretti nel segno di quella tradizione storica, archeologica e filosofica che sta a cuore ad entrambi”, spiega la direttrice Eva Degl’Innocenti, presentando questa prima edizione del festival che si svilupperà tra contenuti virtuali e in presenza. Appuntamento alle 17. L’evento sarà in diretta live sui canali Facebook (https://www.facebook.com/MuseoMARTA) e YouTube (https://www.youtube.com/channel/UCiMfIYMTR-HQKbrYWx3NlPQ) del museo Archeologico nazionale di Taranto.

Dettaglio di un vaso esposto al museo Archeologico nazionale di Taranto sul tema dei miti (foto MArTa)

I miti e le Metamorfosi saranno al centro della manifestazione che, dopo gli interventi della direttrice Eva Degl’Innocenti e della presidente Francesca Poretti, presenterà  come programma: la conversazione della prof.ssa Patrizia De Luca, storica dell’arte, che parlerà della favola di Amore e Psiche nelle arti figurative, il reading di letture dedicate alle Metamorfosi di Apuleio recitate dagli attori tarantini Marina Lupo e Franco Nacca e le performance di danza del Centro Studi danza Koros – Mozart, concerto per pianoforte n. 23 con la coreografia di Angela Barbanente e con la danza di Vittoria Todaro.

Taranto. Il museo Archeologico nazionale riapre il 12 maggio con ingresso solo con prenotazione on line. Il lunedì riservato ai gruppi

Bentornati al MArTA! Il museo Archeologico nazionale di Taranto riaprirà al pubblico mercoledì 12 maggio 2021. Si accede al museo con prenotazione obbligatoria e con acquisto del biglietto unicamente on-line sul sito web del museo al seguente link www.shopmuseomarta.it. Potrà accedere al museo un numero massimo di 15 persone ogni 30 minuti. Il museo è aperto dal martedì al sabato dalle 8.30 alle 19.30, l’ultimo ingresso è alle 17.30. Il museo chiude alle 19.30. Il lunedì l’ingresso è riservato ai gruppi (ogni gruppo può essere costituito da un minimo di 3 persone ad un massimo di 15 persone), è aperto dalle 8.30 alle 19.30, l’ultimo ingresso è alle 17.30. Il museo chiude alle 19.30. La domenica il museo è aperto dalle 9 alle 13 (ultimo ingresso della mattina alle 11) e dalle 15.30 alle 19.30, l’ultimo ingresso è alle 17.30.

Taranto. Per i “Mercoledì del MArTA”, appuntamento on line con Federico Cantini (Università di Pisa) su “Aristocrazie e potere pubblico nella Toscana settentrionale tra tarda Antichità e Alto Medioevo” introdotta da Eva Degl’Innocenti direttrice del museo Archeologico nazionale. In giugno a Vetulonia la mostra “Taras e Vatl. Dèi del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia”

Locandina dell’incontro dei “Mercoledì del MArTA” con Federico Cantini sulle aristocrazie nella Toscana settentrionale tra tarda antichità e alto medioevo
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Il prof. Federico Cantini dell’università di Pisa

In vista dell’importante mostra che nel prossimo giugno metterà in correlazione Taranto con il mondo degli Etruschi e in particolare con il sito di Vetulonia, il MArTA crea un ponte ideale verso la Toscana settentrionale e le aristocrazie del luogo. Domenica 20 giugno 2021, infatti, apre a Vetulonia la mostra “Taras e Vatl. Dèi del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia”, già programmata per il 2020, in collaborazione con il museo Archeologico nazionale di Firenze, e in tandem con il museo Archeologico nazionale di Taranto, che nel medesimo periodo ospiterà un prestigioso corredo di Vetulonia. Sarà questo il tema della conferenza che nell’ambito dei “Mercoledì del MArTA”, il prof. Federico Cantini, professore ordinario di Archeologia medievale all’università di Pisa, tiene il 28 aprile 2021, alle 18, in diretta live sulle pagine Facebook e YouTube del museo Archeologico nazionale di Taranto. Titolo dell’appuntamento sarà “Aristocrazie e potere pubblico nella Toscana settentrionale tra tarda Antichità e Alto Medioevo”.

Mosaico pavimentale della villa dei Vetti a Capraia e Limite (Fi), metà IV secolo d.C. (foto unipi)

Nella conferenza, introdotta dalla direttrice del museo di Taranto, Eva Degl’Innocenti, saranno illustrati alcuni scavi archeologici che stanno permettendo di ricostruire il ruolo delle aristocrazie e dei rappresentanti del potere pubblico nella definizione dei nuovi paesaggi urbani e rurali tra IV e IX secolo d.C. Un focus particolare sarà acceso sulle città di Pisa, Lucca e Firenze e sui siti rurali di Villa dei Vetti e San Genesio, posti nella parte Nord della Toscana: area che l’università di Pisa sta investigando attraverso nuove indagini, integrate con la rilettura di vecchi scavi rimasti inediti.

Taranto. Per i “Mercoledì del MArTA”, appuntamento on line con Rita Auriemma (Università del Salento) su “Trasporti pesanti. Le vie liquide del marmo e della pietra” introdotta da Eva Degl’Innocenti e Barbara Davidde. Con Italo Spada (Cetma) presentazione dell’app interattiva “Nave delle colonne di Porto Cesareo: il viaggio incompiuto”

Locandina dell’incontro dei “Mercoledì al MArTa” con Rita Auriemma sulle vie liquide del marmo e della pietra

Numerosi relitti sulle coste pugliesi, calabre e siciliane attestano l’esistenza di una “via del marmo” diretta principalmente a Roma, ma anche l’Adriatico restituisce carichi analoghi, destinati ai programmi monumentali, e non solo, delle città prossime alle sue rive. Il 14 aprile 2021 nell’ambito dei “Mercoledì del MArTA”, incontro on line dal museo Archeologico nazionale di Taranto con la professoressa Rita Auriemma (università del Salento) che darà vita a un racconto avvincente “Trasporti pesanti. Le vie liquide del marmo e della pietra”. Introdurranno i lavori la direttrice del museo di Taranto, Eva Degl’Innocenti, e Barbara Davidde Petriaggi, soprintendente nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo. Vi sarà anche la presentazione dell’app immersiva e interattiva sulla “Nave delle colonne di Porto Cesareo: il viaggio incompiuto” a cura di Rita Auriemma e Italo Spada. L’appuntamento è mercoledì 14 aprile 2021, alle 18, in diretta sui canali Facebook e YouTube del MArTA.

La Nave delle Colonne di Porto Cesareo (Lecce) (foto MArTa)
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La professoressa Rita Auriemma dell’università del Salento

Il mare di Puglia conserva evidenze archeologiche sia lungo le sue coste, che sott’acqua. Ne sono validi esempi gli antichi luoghi di culto e le ville che sorgono sui litorali, ma anche i reperti che per secoli sono stati accolti dalle acque cristalline dello Ionio. È il segno di quel ponte, istmo tra Oriente e Occidente, che la regione del tacco d’Italia da sempre rappresenta. “Il relitto di Porto Cesareo racconta la storia di un tragico naufragio a largo delle coste del Salento ionico di una nave proveniente dall’Egeo tra il II e III sec. d.C. e quella di un prosperoso e prezioso commercio di marmi”, spiega Rita Auriemma. “Il mare è la via più adatta ai “trasporti pesanti”, come pietre e marmi per l’edilizia, l’arredo, la statuaria, le sepolture. Sebbene fosse praticato anche in età più antica, il commercio dei marmi, sia grezzi (semplici blocchi di cava), sia semilavorati o ultimati (colonne, capitelli, sarcofagi, lastre di rivestimento, statue, vasche, bacini, ecc.), assume in età romana, soprattutto imperiale, dimensioni considerevoli: fin dal I sec. d.C. si riscontra un’organizzazione statale per la raccolta e l’uso del marmo, che faceva capo all’imperatore. Le imbarcazioni impiegate per questi trasporti speciali (naves lapidariae) raggiungevano portate eccezionali; la nave che aveva trasportato dall’Egitto l’obelisco per il circo Vaticano (alto 26 metri, attualmente a piazza S. Pietro) fu affondata e riempita di calcestruzzo per creare le fondazioni del Faro del porto ostiense di Claudio. Da Assuan, sempre in Egitto, l’imperatore dalmata Diocleziano aveva fatto venire le colonne di granito rosso che decoravano il suo palazzo a Spalato, vanto dell’Adriatico”.

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Italo Spada del consorzio Cetma

Nel corso della conferenza di mercoledì 14 aprile 2021, Rita Auriemma con l’ausilio di Italo Spada (Area Manager per il gruppo di ricerca di Produzioni Virtuali e Design della Comunicazione della Divisione di Disegno Industriale del Consorzio CETMA) presenterà anche l’app interattiva, realizzata per raccontare in maniera immersiva e coinvolgente l’ultimo viaggio delle colonne di Porto Cesareo.