Taranto. Il museo Archeologico nazionale si aggiudica il Travellers’ Choice Best of the Best conferito da Trip Advisor per il 2021

Il museo Archeologico nazionale di Taranto – MArTA si aggiudica il Travellers’ Choice Best of the Best 2021, ovvero il riconoscimento conferito da Trip Advisor per le esperienze più richieste ed apprezzate in tutto il mondo. Il risultato è il frutto di milioni di recensioni di viaggiatori, passate al vaglio dalla più grande piattaforma di viaggi del mondo. Negli anni dell’emergenza Covid, i viaggi, le esperienze di visita, la fruizione dei beni culturali, sono cambiate. Il turismo di prossimità è diventato importante. Quest’anno il MArTA conquista la categoria de “il meglio del meglio” e rientra di fatto nel 10% delle esperienze mondiali maggiormente consigliate in relazione all’offerta fornita, al servizio offerto, alla qualità e alla soddisfazione dei visitatori, alle attrazioni e alle esperienze proposte. Per stabilire i vincitori dei premi Travellers’ Choice Best of the Best, Tripadvisor usa un algoritmo che tiene conto della qualità, della quantità e dell’attualità delle recensioni e delle opinioni pubblicate dai viaggiatori su Tripadvisor in un periodo di 12 mesi e pertanto assegna il premio riferendosi alle esperienze di viaggio 2020. Eccellere in questo periodo significa aver dato alla crisi mondiale l’opportunità di trasformarsi in una occasione di analisi e crescita – spiega la direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti – e l’esperienza di visita al museo è diventata anche l’introduzione proseguire il viaggio sul territorio. È una vittoria che tutto lo staff del museo, i nostri collaboratori ed esperti esterni, condividono con il territorio – dice ancora la direttrice – e che ci fa comprendere che Taranto sta rinascendo grazie alla cultura.
Il museo Archeologico nazionale di Taranto nei giorni del Ferragosto fa il boom di presenze. La direttrice Eva Degl’Innocenti: “Risultati positivi. Grazie alle vacanze in Puglia e nei luoghi della cultura, anche Taranto in questi ultimi anni ha riscoperto, tra le altre, una vocazione turistica rinnovata”


Eva Degl’Innocenti, direttrice del museo Archeologico nazionale di Taranto (foto MArTA)
Il museo Archeologico nazionale di Taranto nei giorni del Ferragosto fa il boom di presenze. È il risultato del gradimento dei visitatori, nonostante le prescrizioni anti-Covid limitino il numero di accessi e la durata della visita, che ha fatto registrare l’importante risultato di quasi +50% rispetto all’anno 2020. “Sono risultati positivi”, spiega la direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti, “considerato che l’inedita condizione dettata dalla pandemia e dalle regole anti-Covid ha ridotto la capienza del Museo al circa il 10% rispetto alla normalità. Un sold out registrato già alcuni giorni prima del periodo ferragostano e che conferma anche il trend di crescita registrato da tutti i musei italiani. Il museo è un luogo sicuro e protetto considerato che entrano 15 persone alla volta ogni mezz’ora e l’accesso ai piani di esposizione consente di creare delle vere e proprie bolle Covid-free negli ampi spazi delle 25 sale che ospitano i reperti – continua la direttrice – dalla preistoria, alla città greca, passando per l’importante collezione degli Ori di Taranto e dalla sezione dedicata agli atleti e guerrieri con la tomba dell’atleta di Taranto, fino alla città romana e per concludere con il Medioevo. Ha vinto la cultura e Taranto ha accolto i numerosi turisti stranieri che quest’anno hanno fatto tappa nella città bimare anche grazie all’approdo delle navi da crociera”.


Simona Rafanelli, direttrice del museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia, ed Eva Degl’Innocenti, direttrice del museo Archeologico nazionale di Taranto, all’inaugurazione della mostra “Taras e Vatl. Dei del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia” (foto MArTa)
“L’offerta si è duplicata – afferma ancora la direttrice Eva Degl’Innocenti – perché nel costo del biglietto d’accesso alle collezioni è inserita la possibilità di visitare nell’area delle esposizioni temporanee, al piano terreno del MArTA, anche la mostra “Taras e Vatl. Protagonisti del Mediterraneo a confronto. Archeologia di Vetulonia a Taranto”, dedicata a due importanti civiltà dell’Italia antica Magna Grecia ed Etruschi. La mostra, curata dalla direttrice Eva Degl’Innocenti e dal funzionario archeologo del MArTA, Lorenzo Mancini, in collaborazione con la direttrice del museo “Isidoro Falchi” di Vetulonia, Simona Rafanelli, propone nell’esposizione tarantina anche la ricostruzione in scala 1:1 della tomba a tumulo di Poggio Pelliccia, monumentale complesso funerario etrusco nel territorio di Vetulonia”. La mostra “Taras e Vatl. Protagonisti del Mediterraneo a confronto. Archeologia di Vetulonia a Taranto” sarà visitabile fino al 9 gennaio 2022. L’ingresso alla mostra è incluso nel biglietto di accesso al Museo Archeologico Nazionale di Taranto.
“Grazie alle vacanze in Puglia e nei luoghi della cultura, anche Taranto, che in questi ultimi anni ha riscoperto, tra le altre, una vocazione turistica rinnovata, è stata premiata dal successo di presenze e gradimento dei turisti. È il frutto di un lavoro di squadra, composto da tanti tasselli. Piccoli e grandi. Per tale ragione il nostro sito – conclude la direttrice -, ma anche la nostra comunicazione sui social (da TikTok a Facebook oTripAdvisor) ha voluto condividere con tutti voi il grande patrimonio di Taranto”.
Vetulonia. Inaugurata la mostra-evento 2021: “Taras e Vatl. Dei del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia”. Due giganti delle civiltà antiche a confronto con oltre cento reperti: la colonia spartana di Taras-Taranto e la potente città etrusca di Vatl-Vetulonia. Le tappe di un progetto di studio su Etruschi e Magna Grecia

Due giganti delle civiltà antiche a confronto. Taras-Taranto, in Puglia, colonia spartana, uno dei centri più importanti della Magna Grecia e Vatl-Vetulonia, in Toscana, potente città della Dodecapoli etrusca. È in questo connubio stretto che si è inaugurata al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia la mostra “Taras e Vatl. Dei del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia” (fino al 7 novembre 2021) che segna il primo passo di un progetto più organico che culminerà con una mostra e un convegno internazionale al MArTA sui rapporti tra Taranto, Magna Grecia e Etruschi. Il mondo magno-greco e quello etrusco si incontrano tra similitudini e importanti correlazioni: oltre 70 reperti partiti dal MArTA, insieme a una trentina dal museo Archeologico nazionale di Firenze, cui si aggiunge una piccola selezione dai sequestri della Guardia di Finanza di Roma, ora ospitati al museo “Isidoro Falchi”, ora raccontano l’antica colonia spartana ma anche i popoli indigeni pugliesi, in un percorso espositivo che integra la narrazione etrusca con quella magno-greca.

La mostra “Taras e Vatl. Dei del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia” è aperta sempre dal martedì alla domenica con orario 10-14 e 15-19. Info: tel. 0564948058, 0564927241; mail: museo.vetulonia@comune.castiglionedellapescaia.gr.it. Per la visita della mostra gli ingressi saranno organizzati in piccoli gruppi in modo da mantenere il distanziamento sociale e svolgere l’attività in sicurezza, anche in questo caso nel rispetto delle direttive imposte per il Covid-19. Si ricorda che per l’accesso in Museo è obbligatorio l’uso della mascherina. Nel mese di luglio, dedicato alle #NottidellArcheologia2021, sono in programma eventi e serate dedicate alla nuova esposizione.

Primo passo di un grande progetto. “A quasi 30 anni dall’edizione del convegno di Studi sulla Magna Grecia che analizzò il rapporto tra queste civiltà”, spiega la direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti, “oggi dedichiamo un progetto di studio, educazione, conservazione e valorizzazione a questo dialogo culturale attraverso un lavoro scientifico e culturale congiunto tra il MArTA e il museo Isidoro Falchi dì Vetulonia”. Le tappe del progetto prevedono: dal 20 giugno al 7 novembre 2021, la mostra “Taras e Vatl. Dèi del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia”, nella sede del museo Ccvico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia; dal 23 luglio 2021 al 9 gennaio 2022 la mostra “Taras e Vatl. Protagonisti del Mediterraneo a confronto. Archeologia di Vetulonia a Taranto”: nelle sale del MArTA saranno esposti i reperti provenienti dal tumulo di Poggio Pelliccia a Vetulonia e appartenenti alle collezioni del museo civico Archeologico. Sarà ricostruito in scala 1:1 dai maestri cartapestai di Massafra e Putignano il tumulo di Poggio Pelliccia; dal 17 al 19 novembre 2021 a Taranto si svolgerà un convegno di studi internazionale sul rapporto tra Taras e Vatl, Magna Grecia e Etruschi.
Al museo Archeologico nazionale si è parlato di “Taranto e le risorse del mare”, prima conferenza del progetto FISH. & C.H.I.P.S, Il mare come valore identitario ed esperienziale da non perdere

Tutta la storia di Taranto è legata al mare. Dal mare arrivano, nel corso della storia del territorio, cultura, popoli, progresso, invenzioni, biodiversità, pratiche sociali e religiose, sviluppo e il talento di trarre dal mare i propri mezzi di sostentamento. E proprio al mare come valore identitario ed esperienziale da non perdere si è ricolto il progetto FISH. & C.H.I.P.S. (Fisheries and Cultural Heritage Identity and Participated Societies) tra Taranto e Corfù, realizzato nell’ambito del programma Interreg V/A Grecia-Italia 2014-2020 dall’università di Foggia (capofila), dalla Regione Puglia, da Confcommercio Taranto e dal museo Archeologico nazionale di Taranto, in collaborazione con l’Istituto Talassografico CNR, l’associazione Maremosso, il Teatro Le Forche, l’associazione I Cavalieri de le Terre Tarentine e il GAL Luoghi del Mito e delle Gravine, per l’Italia, e dall’università Ionia di Corfù, dall’Eforeia di Corfù (ministero della Cultura) e dalla comunità dei pescatori di Petriti, per la Grecia. Il progetto si è incentrato su uno studio globale e multi-interdisciplinare delle attività produttive legate al mare e/o che gravitavano intorno ad esso, analizzando il ruolo dello sfruttamento del mare nelle economie locali, regionali e mediterranee e la loro struttura sociale e organizzativa nella lunga durata, a partire dall’archeologia, e identificando e valorizzando gli aspetti identitari delle comunità costiere in relazione alla “memoria storica” del territorio (variazioni nel tempo dell’identità sociale dei pescatori). Il progetto ha valorizzato la tradizione e il grande patrimonio di esperienze nell’ambito della pesca e della mitilicoltura, creando intorno alla storia da recuperare nelle due aree del Mediterraneo oggetto del progetto, ovvero Taranto e Corfù, un asse di interventi conservativi e di valorizzazione dei beni culturali materiali e immateriali del patrimonio costiero e marino dell’Adriatico e dello Ionio.

“Il progetto FISH. & C.H.I.P.S., concepito nell’ambito Programma Interreg V-A Grecia-Italia 2014-2020 è nato per contribuire a ristabilire un rapporto tra Taranto e il mare, rarefattosi, se non del tutto annullatosi, negli ultimi decenni”, dichiara il prof. Danilo Leone, coordinatore scientifico del progetto. “Con l’aiuto delle comunità di pescatori pugliesi e greche, in questi tre anni abbiamo cercato di dare spessore storico e culturale a una pratica di lunga durata, di recente provata dalla crisi, e di avviare un processo di sviluppo sostenibile dei due territori, valorizzando il patrimonio culturale, materiale e immateriale, costiero e marino, e restituire agli stessi integrità e valore. In questi mesi siamo saliti sulle barche dei pescatori, abbiamo vissuto accanto a loro, registrando le singole azioni, gli strumenti, i racconti, le esperienze. Questa rassegna intende restituire alla comunità il racconto di questi viaggi, le tante storie delle acque di Taranto, storie di resilienza, di resistenza, di lavoro, di viaggio, di commercio”.

La conferenza introduttiva della rassegna FISH. & C.H.I.P.S. che si è tenuta on-line mercoledì 9 giugno 2021 racconta questo percorso. Relatori dell’appuntamento il prof. Danilo Leone, la prof.ssa Maria Turchiano e il prof. Giuliano De Felice, docenti dell’università di Foggia, introdotti dagli interventi della direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti, dell’assessore allo sviluppo economico e turismo del Comune di Taranto Fabrizio Manzulli e del direttore del dipartimento di studi umanistici dell’università di Foggia prof. Sebastiano Valerio. Una storia legata in realtà ai due mari, il mar Piccolo e il mar Grande, e alle loro risorse che da sempre, fino a tempi recenti, hanno costituito la base dell’economia e uno degli elementi identitari della città di Taranto. Non è un caso che Aristotele, in un passo della Politica, parli proprio di Taras, insieme a Bisanzio, come esempio di una polis il cui demos era prevalentemente costituito da pescatori. La strategica posizione e la favorevole conformazione geografica di Taranto furono sin dalla Preistoria alla base della fiorente economia del pescato. I porti di età greca e romana, che videro sbarcare le flotte di Silla, Cesare e Ottaviano, hanno lasciato poche tracce, ma sono noti attraverso le descrizioni di Strabone, Plutarco, Procopio di Cesarea e altri autori. Questo storico e imprescindibile rapporto con il mare si era rarefatto negli ultimi decenni, quasi trasformando quella che è sempre stata città di mare, in una città sul mare. Per chi avesse piacere di seguire (o rivedere) la conferenza del 9 giugno, ecco il link della diretta:
La “primavera silenziosa” si risveglia al MArTA: apre al museo Archeologico nazionale di Taranto “Silent Spring” della scultrice Claudia Giannuli, la prima delle mostre del Circuito del Contemporaneo, in continuità e in dialogo con i tesori esposti

Con la riapertura al pubblico (mercoledì 12 maggio 2021) del museo Archeologico nazionale di Taranto – MArTA, dopo l’emergenza sanitaria, sabato 15 maggio 2021, alle 11.30, inaugura la prima delle mostre del Circuito del Contemporaneo al MArTA: “Silent Spring”, personale della scultrice pugliese Claudia Giannuli, a cura di Antonello Tolve, all’interno del Circuito del Contemporaneo, progetto con la direzione artistica di Giusy Caroppo, in continuità con le collezioni archeologiche tarantine. L’artista pugliese ha scelto infatti come sua cifra espressiva la ceramica che nel Museo di Taranto incontrerà una delle più importanti collezioni di ceramica antica del mondo. “La presenza di arte contemporanea all’interno dei musei archeologici di per sé non è una novità, ma è certamente più rara una compenetrazione così forte dei processi che ci hanno condotto a questa mostra”, dice la direttrice del museo Archeologico nazionale di Taranto, Eva Degl’Innocenti. “All’esposizione di Claudia Giannuli si giungerà attraverso una sorta di percorso catartico che dal passato condurrà al presente e al futuro, dal secondo al primo piano delle nostre collezioni, e attraverso le tracce cariche di simbolismo erotico e funerario, rintracciabili nei reperti del MArTA, fino a svelare la proposta della giovane artista contemporanea”.
Riparte dunque dal museo Archeologico nazionale di Taranto – MArTA, il Circuito del Contemporaneo, progetto strategico con la direzione artistica di Giusy Caroppo, che ha l’obiettivo di costituire stabilmente in Puglia una rete policentrica d’eccellenza per la produzione e fruizione di arte contemporanea (arti visive, performative, identitarie). Chiuse ad ottobre 2020 le mostre INHUMAN, con opere di Kendell Geers, Oleg Kulik e Andres Serrano, ed HEIMAT di Jasmine Pignatelli al Castello di Barletta (BT), il Circuito del Contemporaneo tocca il museo di Taranto in occasione della riapertura al pubblico, con “Silent Spring” mostra personale di Claudia Giannuli (Bari, 1979) a cura di Antonello Tolve, organizzata dal Museo MArTA in collaborazione con l’associazione culturale Eclettica – Cultura dell’Arte, vincitrice dell’avviso pubblico “Custodiamo la Cultura in Puglia” per la raccolta di progettualità artistico-culturali in attività di audience engagement, sviluppo e ricerca da realizzarsi nella Regione.

La mostra nasce dopo una lunga riflessione dell’artista, in sinergia con la politica di apertura a linguaggi e temi contemporanei avviata fin dall’insediamento da Eva Degl’Innocenti, direttrice del MArTA, museo archeologico fra i più importanti d’Italia, che espone reperti dalla Preistoria all’Alto Medioevo; un progetto che sigla il connubio tra l’alto valore culturale del Museo e il format di Giusy Caroppo che indica il MArTA di Taranto quale epicentro strategico del Circuito, aperto al Mediterraneo e a una rete di istituzioni museali nazionali e internazionali. “È la conferma”, continua la direttrice, “che quel past for future scelto come valore alla base della politica culturale del museo di Taranto è più che mai attuale. Gli oltre 20mila anni di storia conservati nel museo tarantino fanno parte del DNA di ognuno di noi e hanno bisogno di essere riconosciuti per generare valore in una visione di Archeologia al Futuro, con un dialogo e una interazione continua con la contemporaneità”.

Così i messaggi si fondono, e insieme ai miti e ai rituali narrati dall’archeologia e dai reperti del MArTA, gli avatar e le installazioni inedite di Claudia Giannuli scandiscono le tappe di un percorso di vigore e vitalità. MArTA è viva e silenziosamente riporta in luce i suoi monili, i fregi sulle vesti, e persino la sua femminilità anche grazie all’opera dell’artista pugliese intenzionalmente esplicita nelle sue espressioni muliebri. Alla mostra si arriverà infatti attraverso un percorso obbligato, una sorta di viaggio catartico tra i simbolismi naturali e sessuali riproposti dai reperti in esposizione, fino al primo che ospita la personale di Claudia Giannuli, “Silent Spring”. “È una strategia di condivisione di visioni, quella che ha portato il Circuito del Contemporaneo a incontrare il MArTA”, afferma il direttore artistico Giusy Caroppo, “con l’obiettivo di avviare un dialogo tra collezione e spazi del Museo ma, soprattutto, decretarne il valore di epicentro strategico del Circuito, per il ruolo che l’Istituzione ricopre nel sistema dei Musei Nazionali e nel Mediterraneo. Un elemento propulsore che si arricchisce delle sollecitazioni simboliche e concettuali che la città stessa di Taranto può offrire alla ricerca contemporanea. Ripartire dal MArTA – prosegue – vuole essere emblematico per ribadire la mission del Circuito che, con la produzione di progetti inediti, rafforzando partnership già fidelizzate, mira a ibridare linguaggi e saperi, identità, storia e futuro della nostra ricca Terra di Puglia. Una tessitura di relazioni e sollecitazioni, che intercetta collaborazioni proficue, come quella con Antonello Tolve, fine critico d’arte e curatore di Silent Spring, o quella del sound artist Piero Mottola che, dopo aver avviato workshop on-line durante le restrizioni di quest’inverno, attende di portare a termine la ricerca per l’opera collettiva Taranto Voices, in dialogo con il Conservatorio e i cittadini”.

Alla mostra, ospitata nelle sale espositive del primo piano del Museo, si può accedere dopo la visita alle collezioni del secondo piano, nei giorni di apertura del Museo. Come previsto dalla normativa vigente e dalle procedure per il contenimento del virus COVID-19, si accede alla mostra e al Museo con prenotazione obbligatoria e con l’acquisto del biglietto unicamente on-line, dal martedì alla domenica; il lunedì è riservato ai gruppi; dal lunedì al venerdì la prenotazione deve avvenire entro un’ora prima dell’orario di visita; sabato, domenica e tutti i giorni festivi la prenotazione (e quindi l’acquisto) del biglietto dovrà avvenire il giorno prima della visita, sempre on-line. Il Museo è aperto dal martedì al sabato dalle 8.30 alle 19.30, con ultimo accesso alle 17.30; la domenica dalle 9 alle 13 (ultimo accesso della mattina alle 11) e dalle 15.30 alle 19.30, con ultimo accesso alle 17.30. Il lunedì è riservato ai gruppi (un gruppo è costituito da un numero minimo di 3 persone e da un numero massimo di 15 persone). Il lunedì il Museo è aperto dalle 8.30 alle 19.30, con ultimo accesso alle 17.30. Come previsto dalla normativa vigente e dalle procedure per il contenimento del virus COVID-19, si può accedere al Museo in un numero massimo di 15 persone ogni 30 minuti. I biglietti saranno disponibili on-line sul sito del Museo all’indirizzo www.museotaranto.beniculturali.it
Taranto. Il museo Archeologico nazionale riapre il 12 maggio con ingresso solo con prenotazione on line. Il lunedì riservato ai gruppi
Bentornati al MArTA! Il museo Archeologico nazionale di Taranto riaprirà al pubblico mercoledì 12 maggio 2021. Si accede al museo con prenotazione obbligatoria e con acquisto del biglietto unicamente on-line sul sito web del museo al seguente link www.shopmuseomarta.it. Potrà accedere al museo un numero massimo di 15 persone ogni 30 minuti. Il museo è aperto dal martedì al sabato dalle 8.30 alle 19.30, l’ultimo ingresso è alle 17.30. Il museo chiude alle 19.30. Il lunedì l’ingresso è riservato ai gruppi (ogni gruppo può essere costituito da un minimo di 3 persone ad un massimo di 15 persone), è aperto dalle 8.30 alle 19.30, l’ultimo ingresso è alle 17.30. Il museo chiude alle 19.30. La domenica il museo è aperto dalle 9 alle 13 (ultimo ingresso della mattina alle 11) e dalle 15.30 alle 19.30, l’ultimo ingresso è alle 17.30.
Taranto. Per i “Mercoledì del MArTA”, appuntamento on line con Federico Cantini (Università di Pisa) su “Aristocrazie e potere pubblico nella Toscana settentrionale tra tarda Antichità e Alto Medioevo” introdotta da Eva Degl’Innocenti direttrice del museo Archeologico nazionale. In giugno a Vetulonia la mostra “Taras e Vatl. Dèi del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia”


Il prof. Federico Cantini dell’università di Pisa
In vista dell’importante mostra che nel prossimo giugno metterà in correlazione Taranto con il mondo degli Etruschi e in particolare con il sito di Vetulonia, il MArTA crea un ponte ideale verso la Toscana settentrionale e le aristocrazie del luogo. Domenica 20 giugno 2021, infatti, apre a Vetulonia la mostra “Taras e Vatl. Dèi del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia”, già programmata per il 2020, in collaborazione con il museo Archeologico nazionale di Firenze, e in tandem con il museo Archeologico nazionale di Taranto, che nel medesimo periodo ospiterà un prestigioso corredo di Vetulonia. Sarà questo il tema della conferenza che nell’ambito dei “Mercoledì del MArTA”, il prof. Federico Cantini, professore ordinario di Archeologia medievale all’università di Pisa, tiene il 28 aprile 2021, alle 18, in diretta live sulle pagine Facebook e YouTube del museo Archeologico nazionale di Taranto. Titolo dell’appuntamento sarà “Aristocrazie e potere pubblico nella Toscana settentrionale tra tarda Antichità e Alto Medioevo”.

Nella conferenza, introdotta dalla direttrice del museo di Taranto, Eva Degl’Innocenti, saranno illustrati alcuni scavi archeologici che stanno permettendo di ricostruire il ruolo delle aristocrazie e dei rappresentanti del potere pubblico nella definizione dei nuovi paesaggi urbani e rurali tra IV e IX secolo d.C. Un focus particolare sarà acceso sulle città di Pisa, Lucca e Firenze e sui siti rurali di Villa dei Vetti e San Genesio, posti nella parte Nord della Toscana: area che l’università di Pisa sta investigando attraverso nuove indagini, integrate con la rilettura di vecchi scavi rimasti inediti.
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