Aquileia. Dal 10 ottobre prime visite guidate ufficiali alla Domus di Tito Macro, una delle più grandi dimore di epoca romana scoperte nel Nord Italia

Neppure il lockdown aveva fermato il cantiere di salvaguardia e valorizzazione della Domus di Tito Macro ad Aquileia. La volontà era di giungere all’apertura quanto prima di quest’area archeologica, sicuramente uno dei luoghi più suggestivi di Aquileia. E dopo le prime visite guidate, sabato 26 settembre 2020, con apertura eccezionale in occasione delle Giornate europee del Patrimonio, ecco finalmente l’inaugurazione ufficiale della Domus di Tito Macro, una delle più grandi dimore di epoca romana tra quelle scoperte nel Nord Italia: la Fondazione Aquileia ha infatti programmato dal 10 ottobre al 1° novembre 2020 un servizio di visite guidate ogni sabato e domenica (con prenotazione obbligatoria). Sono 1700 metri quadrati di superficie che ci raccontano la vita in un’abitazione dell’antica città. La dimora si estendeva tra due strade lastricate all’interno di uno degli isolati meridionali. Con la visita guidata si scoprirà l’atrio d’ingresso, il tablinio, la cucina, la bellezza dei pavimenti a mosaico della facoltosa dimora. Ci saranno due turni al mattino (alle 10 e alle 11) e due al pomeriggio (alle 14.30 e alle 15.30). Il servizio è disponibile in italiano (in inglese solo su richiesta e previa prenotazione). La visita dura circa 40 minuti. Punto di partenza: Infopoint PromoTurismoFVG di Aquileia in via Giulia Augusta, 11. La visita guidata costa 3 euro a persona. L’ingresso alla Domus è gratuito. Gratis bambini/ragazzi sotto i 18 anni. Gratis con FVGcard. Gratis con FVGcardAquileia. Organizzazione: PromoTurismo FVG in collaborazione con Fondazione Aquileia. La visita guidata non verrà effettuata in caso di maltempo. Prenotazione obbligatoria contattando l’Infopoint PromoTurismoFVG di Aquileia: tel. 0431 919491, mail: info.aquileia@turismo.fvg.it

L’area è stata oggetto di un innovativo progetto di ricostruzione dei volumi della “Domus di Tito Macro”: si tratta della più ampia struttura di copertura in laterizio monocromo di un’area archeologica realizzata in Europa in modo da alludere alle forme della casa romana, con l’implicita sfida di dar forma alle letture interpretative più aggiornate delle tracce emerse dalle attività di scavo. L’elegante e agile struttura, sostenuta da pilastri d’acciaio verniciato in rosso pompeiano, allude nella sua articolazione ai volumi dell’antica domus: il tetto si compone di un’intelaiatura lignea, che sostiene la copertura in coppi e tegole, ispirati a quelli in uso in età romana. Ai lati la struttura è chiusa da elementi in laterizio, orientabili per una ventilazione ottimale dell’area coperta.


L’area archeologica del fondo Cossar dopo la realizzazione del primo lotto di lavori dell’innovativo progetto di ricostruzione dei volumi della domus di Tito Macro (foto fondazione Aquileia)
Domus di Tito Macro (I sec. d.C.). La casa è stata oggetto di scavo da parte dell’università di Padova, in convenzione con la soprintendenza per i Beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, sulla base di un progetto promosso e finanziato da Fondazione Aquileia, sostenuta dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, e da Arcus/Ales S.p.a. I recenti scavi hanno consentito di riconoscere nel settore centrale dell’area archeologica il perimetro di un’unica grande casa, con un’estensione di circa 1500 mq, che si sviluppava trasversalmente fra i due assi stradali. L’impianto, dell’inizio del I secolo d.C., gravitava su uno spazio centrale scoperto, circondato da un ambulacro mosaicato e dotato di una fontana, che si addossava al lato orientale. Su questo giardino si affacciava l’ambiente principale della casa, con semplice superficie musiva a fondo bianco, che fu oggetto nel corso del tempo di diversi rifacimenti. Verso est, adiacenti alla strada, sono state riconosciute delle botteghe; a ovest, invece, esisteva probabilmente una seconda area scoperta, sula quale si affacciavano diversi ambienti della parte privata della casa. La casa dovette appartenere a un certo Tito Macro, il cui nome è inciso su un peso in pietra rinvenuto durante gli scavi.
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Tag:area archeologica di Aquileia, domus di Tito Macro ad Aquileia, fondazione Aquileia, Regione Friuli Venezia Giulia, soprintendenza ai Beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, università di Padova
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Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de Il Gazzettino di Venezia, per il quale ho curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ho collaborato e/o collaboro con riviste specializzate come Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Curo l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (con testi in italiano)
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