Al castello di Lipari nelle Eolie un tuffo tra arte e archeologia col festival “Segni e sogni del Mediterraneo”
Arte contemporanea e archeologia a Lipari diventano un binomio vincente: grazie all’impegno dell’associazione tra imprese alla quale è stata aggiudicata la gara (Syremont, capofila, responsabile degli interventi architettonici e impiantistici, il Cigno, che progetta e coordina le mostre e gli eventi, e Artém, responsabile dell’identità, della comunicazione e dell’editoria) nella stessa area della principale isola delle Eolie coesisteranno le preziose collezioni del museo archeologico “Luigi Bernabò Brea” e un nuovo centro per l’arte contemporanea che occuperà le celle dell’ex carcere. Dal 5 al 7 settembre il castello di Lipari ospita il festival “Segni e sogni del Mediterraneo”, patrocinato dall’assessorato regionale dei Beni Culturali con la collaborazione del museo archeologico “Luigi Bernabò Brea” e voluta dal progetto “Mare Eolie”: per tre giorni critici, giornalisti e artisti si confronteranno sul tema dei significati dell’arte e sul rapporto tra arte e mercato. Il festival si articolerà in tre giornate, nella prima “A sud del mercato dell’arte”, la conduzione sarà affidata a Tahar Ben Jelloun con la partecipazione di ospiti quali: Mariolina Bassetti (Christie’s Italia) Roberta Cremoncini (Estorick Collection Londra) Marco di Capua (Panorama). Il 6 settembre sempre in teatro, alle 19, il tema sarà “Dal confino politico ai sogni degli artisti”, Tahar ben Jelloun e Lea Mattarella (La Repubblica) cureranno l’incontro con alcuni dei protagonisti. Il festival chiuderà poi i battenti il 7 settembre con la conferenza di Vittorio Sgarbi su “Archeologia e arte: dal pittore di Lipari all’arte contemporanea”.
Sabato 6 settembre alle 10.30 l’anteprima stampa del Festival d’arte contemporanea “Segni e Sogni del Mediterraneo”, primo appuntamento del progetto biennale “Mare Eolie”. All’ex chiesa di Santa Caterina di Lipari, gli interventi di Marco Giorgianni, sindaco di Lipari, Rocco Giovanni Scimone, soprintendente di Messina, Michele Benfari, ideatore del progetto “Mare Eolie” ed ex direttore del museo archeologico “Luigi Bernabò Brea”, Maria Amalia Mastelloni, direttrice del museo archeologico “Bernabò Brea”, e Lorenzo Zichichi, direttore de Il Cigno GG Edizioni e curatore della mostra 2Eolie 1950/2015. Mare Motus”, chiariranno le caratteristiche e gli obiettivi del progetto che prevede un intervento sull’area della cittadella fortificata di Lipari – il “Castello” – per rivelarne ed esaltarne gli elementi storici e culturali.
Nell’ultima giornata della rassegna, domenica 7 settembre, verrà inaugurata l’area del Castello che sarà dedicata all’arte contemporanea, quella dell’ex-carcere, con l’anteprima della mostra “Eolie 1950/2015. Mare Motus” che sarà aperta nella primavera 2015 con opere di Matteo Basilé, Tahar Ben Jelloun, Ettore de Conciliis con Alex Caminiti, Teresa Emanuele, Ernesto Lamagna, Igor Mitoraj, Piero Pizzi Cannella, Fabrizio Plessi e Maurizio Savini. L’assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana ha infatti destinato una misura di fondi europei PO-FESR 2007/2013 alla conoscenza dell’arte contemporanea, con il progetto “Centro per l’Arte Contemporanea nel Parco Archeologico delle Isole Eolie e Rassegna Internazionale Eolie”, di cui il Museo Archeologico Luigi Bernabò Brea è promotore. Con l’anteprima della mostra “Eolie 1950/2015. Mare Motus”, curata da Lea Mattarella e Lorenzo Zichichi, le celle dell’ex carcere diventano dunque ‘contenitori’ di opere d’arte (fotografia, scultura, video arte, pittura) di protagonisti della scena artistica contemporanea: Igor Mitoraj e Fabrizio Plessi, già in passato coinvolti in mostre imponenti in altri siti Unesco; Teresa Emanuele e Matteo Basilé, interpreti di un’esperienza analoga nella Valle dei Templi di Agrigento; Tahar Ben Jelloun, nelle cui tele brillano colori e intensità vitale mediterranei, memorie certe di viaggi in Sicilia; Piero Pizzi Cannella e Maurizio Savini, che trasformano un luogo di dolore e sofferenza in un sogno pittorico; Ettore de Conciliis con Alex Caminiti che, con il loro lavoro, trasfigurano l’entrata all’ex carcere nell’accesso a un luogo ‘altro’, dedicato al mare e, infine, il site specific di Ernesto Lamagna.
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