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Verona da oggi arricchisce il percorso archeologico con l’apertura dell’area sotterranea di via San Cosimo, nel cuore della città antica grazie all’accordo tra Sabap-Vr e associazione Archeonaute: conserva testimonianze delle mura urbane di Verona romana e di una ricca domus

L’area archeologica sotterranea di via San Cosimo a Verona viene aperta al pubblico (foto Sabap-Vr)

verona_archeonaute_logosoprintendenza-verona_logoUn nuovo tassello della Verona romana è ora a disposizione del pubblico: è l’area archeologica sotterranea di via San Cosimo, nel cuore della Verona antica, a ridosso delle mura urbiche, e a un tiro di schioppo dall’Arena. È stato presentato oggi, venerdì 26 febbraio 2021, l’accordo sottoscritto tra la soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza e l’associazione culturale Archeonaute per la valorizzazione e la fruizione dell’area archeologica di via San Cosimo a Verona. Erano presenti Vicenzo Tinè, soprintendente ABAP di Verona; Francesca Rossi, direttrice dei Musei Civici di Verona; Federica Gonzato, direttrice del museo Archeologico nazionale di Verona; Morena Tremonti, presidente dell’associazione Archeonaute; suor Letizia Iacopucci, rappresentante dell’Istituto Figlie di Gesù; Brunella Bruno, responsabile dell’area funzionale archeologia della Soprintendenza.

La domus romana nell’area archeologica sotterranea di San Cosimo a Verona (foto Sabap-Vr)

Scoperte nel 1971 in seguito ad alcuni lavori di servizio, le strutture antiche vennero scavate e messe in sicurezza tra il 1974 e il 1975 dall’allora Soprintendenza alle Antichità delle Venezia che volle realizzare un’area archeologica. Ma finora, tuttavia, l’area non era accessibile se non previo accordo con la Soprintendenza e con l’Istituto religioso. Da oggi il sito diventa fruibile dal grande pubblico e una nuova area archeologica viene restituita alla città di Verona, incrementando in tal modo l’offerta culturale e creando un vero e proprio “percorso archeologico” a disposizione dei cittadini e dei turisti.

I tratti delle mura antiche nell’area archeologica di via San Cosimo a Verona (foto Sabap-Vr)

Nell’area archeologica si conservano importanti testimonianze della Verona romana relative alle mura urbane della città e alla porzione di una ricca domus costruita non lontano dalla cinta. I resti, in ottimo stato di conservazione, permettono di comprendere chiaramente come erano costruite le mura della città, a partire dalla prima fase di metà I secolo a.C. fino agli sviluppi successivi quando vennero dotate di torri e speroni. A circa 10 metri dalle queste mura più antiche, l’area ospita un tratto delle mura di V secolo d.C., erette da re Teodorico, mediante l’utilizzo di molto materiale di reimpiego, come epigrafi e frammenti architettonici lavorati. Nell’area sono inoltre visibili alcuni ambienti di una domus, decorati con pregiati pavimenti a mosaici e intarsi marmorei e affreschi alle pareti.

I partecipanti alla presentazione dell’accordo Sabap-Vr e ass. Archeonaute per la gestione dell’area archeologica di via San Cosimo a Verona (foto da http://www.pantheon.veronanetwork.it)

Dopo i lavori di restauro, condotti dalla soprintendenza con fondi ministeriali nel 2016, che hanno riguardato la pulitura delle strutture antiche, nonché la messa in sicurezza del sito, la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione e l’istallazione di un efficace apparato di pannelli illustrativi, è stato stipulato l’accordo con Archeonaute onlus per la gestione dell’area archeologica ubicata all’interno dell’Istituto Suore Figlie di Gesù in via san Cosimo 3, che garantirà, d’intesa con l’istituto religioso, l’apertura gratuita dell’area tutte le settimane, oltre allo svolgimento di visite guidate e attività didattiche e fornirà un servizio di segreteria e prenotazione per i visitatori. “Il sito di via San Cosimo si aggiunge all’area archeologica di Corte Sgarzerie e alla villa romana di Valdonega di cui gestiamo aperture e visite guidate”, ricorda Morena Tramonti, presidente di Archeonaute. “Quest’area permette di mostrare l’evoluzione del sistema difensivo della città dal momento della sua fondazione intorno alla seconda metà del II secolo a.C. con le mura di età municipale ben conservate all’età medio e tardo imperiale con l’aggiunta di torri e speroni difensivi”, sottolinea Brunella Bruno della soprintendenza. “Di certo vale la visita la visione delle mura di Teodorico, costruire a pochi metri di distanza dalle mura municipali esclusivamente con materiali di reimpiego di edifici in rovina”.

Verona. Riapre con Archeonaute in sicurezza la villa romana di Valdonega. Visita guidata su richiesta

Una veduta generale della villa romana di Valdonega, a Verona, che risale al I d.C.

Lockdown finito. La villa romana di Valdonega a Verona riapre, in sicurezza, grazie all’associazione Archeonaute. Dal 14 giugno 2020 la Villa sarà visitabile ogni martedì e domenica in turni di apertura nei seguenti orari: 16, 17, 18, 19. Prenotazione obbligatoria. Visita guidata su richiesta con contributo minimo volontario (5 euro a persona). Ingresso libero con prenotazione obbligatoria. Posti limitati.

Una ricostruzione della villa romana di Valdonega a Verona

La residenza privata romana di Valdonega venne costruita nel I sec. d.C. al di fuori dell’impianto urbano di Verona. I dati oggi disponibili consentono di interpretarne parte del piano terra, ma si ipotizza che l’edificio fosse articolato su più piani e a livelli diversi, secondo il pendio del terreno. Della villa sono oggi visibili tre ambienti, affacciati su un portico a L (di cui si vedono le basi delle colonne) probabilmente aperto su un cortile o su un giardino e in stretta connessione con essi (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2017/10/10/la-villa-romana-di-valdonega-a-verona-come-non-lavete-mai-vista-in-soprintendenza-focus-sulla-residenza-del-i-sec-d-c-alle-pendici-suburbane-dei-lessini-con-un-filmato-in-3d/).

 

Verona. Con Archeonaute alla villa romana di Valdonega presentazione del libro “La Valdonega” e visita guidata al sito archeologico

Una veduta generale della villa romana di Valdonega, a Verona, che risale al I d.C.

Appuntamento doppio domenica 28 aprile 2019 alla villa romana di Valdonega, in via Zoppi a Verona, con l’associazione Archeonaute. Alle 17, presentazione del volume “La Valdonega. Un quartiere tra città e campagna” di Lucia Bisi e Gabriello Anselmi. Seguirà una visita guidata gratuita alla villa romana per tutti i partecipanti. Prenotazione obbligatoria. Per info e prenotazioni: archeonuate@gmail.com; sms 3472213090 – 3477696088.

Il libro “LA VALDONEGA. Un quartiere tra città e campagna” (Edizioni della Vita Nova)

Il libro “LA VALDONEGA. Un quartiere tra città e campagna” (Edizioni della Vita Nova) si propone di riempire un vuoto, indagando la storia di una vasta area di Verona, tra città e collina, finora non considerata negli studi di storiografia urbana: il quartiere della Valdonega. Chi sono i due autori? Lucia Bisi, architetto e scrittore. Vive lavora tra Verona e Milano. Ha svolto per diversi anni attività di docente alla Facoltà di Architettura Politecnico Milano-Bovisa. È autrice di numerosi saggi di storia dell’architettura e dell’urbanistica lombarda, e di opere i narrativa. Gabriello Anselmi, si laurea allo Iuav di Venezia nel 1974. Arte e architettura saranno gli strumenti d’indagine delle sue numerose iniziative che affronteranno importanti temi della contemporaneità. Autore di varie pubblicazioni sul tema del paesaggio, dell’arte in città e delle trasformazioni urbane.

La pianta della villa romana di Verona

La residenza privata romana di Valdonega venne costruita nel I sec. d.C. al di fuori dell’impianto urbano di Verona. I dati oggi disponibili consentono di interpretarne parte del piano terra, ma si ipotizza che l’edificio fosse articolato su più piani e a livelli diversi, secondo il pendio del terreno. Della villa sono oggi visibili tre ambienti, affacciati su un portico a L (di cui si vedono le basi delle colonne) probabilmente aperto su un cortile o su un giardino e in stretta connessione con essi (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2017/10/10/la-villa-romana-di-valdonega-a-verona-come-non-lavete-mai-vista-in-soprintendenza-focus-sulla-residenza-del-i-sec-d-c-alle-pendici-suburbane-dei-lessini-con-un-filmato-in-3d/).

Per Vinitaly, Pasqua e 25 aprile l’associazione Archeonaute accompagna gli ospiti alla scoperta della Verona romana meno nota: la villa romana di Valdonega e il criptoportico di Corte Sgarzerie

Visita guidata all’area archeologica di Corte Sgarzerie a Verona

Mattina e primo pomeriggio dedicati al Vinitaly con assaggi, degustazioni e affari. E poi ci si può concedere una pausa culturale, un viaggio alla scoperta della Verona romana meno nota, più nascosta: la villa romana di Valdonega e l’area archeologica di Corte Sgarzerie. Grazie ad Archeonaute. L’associazione culturale scaligera, cui la soprintendenza ha dato in gestione i due siti, In occasione di Vinitaly 2019 propone aperture straordinarie delle aree archeologiche del Criptoportico di Corte Sgarzerie e della Villa Romana di Valdonega, con il seguente calendario: Villa Romana di Valdonega, venerdì 5 aprile, ore 16; Criptoportico di Corte Sgarzerie, sabato 6 aprile, ore 18; Villa Romana di Valdonega, domenica 7 aprile, ore 16; Criptoportico di Corte Sgarzerie, lunedì 8 aprile, ore 18; Villa Romana di Valdonega, martedì 9 aprile, ore 16. Visite guidate a cura di un archeologo dell’associazione Archeonaute; contributo volontario richiesto per la visita (minimo 3 euro a persona); le visite hanno durata di circa 40 minuti; posti limitati: prenotazione obbligatoria ad archeonaute@gmail.com; il calendario è passibile di modifiche, consigliamo di scrivere per una verifica; i turni di visita si attiveranno solo con un minimo di iscritti, gli iscritti riceveranno una mail di conferma o disdetta il giorno stesso della visita.

Una ricostruzione della villa romana di Valdonega a Verona

La residenza privata romana di Valdonega venne costruita nel I sec. d.C. al di fuori dell’impianto urbano di Verona. I dati oggi disponibili consentono di interpretarne parte del piano terra, ma si ipotizza che l’edificio fosse articolato su più piani e a livelli diversi, secondo il pendio del terreno. Della villa sono oggi visibili tre ambienti, affacciati su un portico a L (di cui si vedono le basi delle colonne) probabilmente aperto su un cortile o su un giardino e in stretta connessione con essi (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2017/10/10/la-villa-romana-di-valdonega-a-verona-come-non-lavete-mai-vista-in-soprintendenza-focus-sulla-residenza-del-i-sec-d-c-alle-pendici-suburbane-dei-lessini-con-un-filmato-in-3d/).

L’area archeologica di Corte Sgarzerie di Verona con le strutture del criptoportico

L’area archeologica di Corte Sgarzerie è uno straordinario palinsesto di strutture archeologiche che consente di percorrere la storia del settore centrale di Verona dall’età romana al Medioevo. Il criptoportico visitabile nell’area si sviluppava per oltre 200 m sotto il portico. Diviso in due navate larghe 4,5 m da una spina di archi retti da 78 pilastri in pietra e coperta da volte a botte, era debolmente illuminato da finestre “a strombo” affacciate sulla terrazza superiore. Il complesso rimase in vita fino al IV secolo, quando, per effetto dell’affermazione del cristianesimo e probabilmente per un incendio cadde in abbandono (https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2014/02/01/a-verona-apre-al-pubblico-il-criptoportico-capitolino-in-corte-sgarzerie/).

L’imponente prospetto esterno dell’Arena di Verona

Visite guidate straordinarie non solo in occasione di Vinitaly, ma anche di Pasqua e 25 aprile, con prenotazione obbligatoria, contributo richiesto di 3 euro a persona. La visita all’area archeologica di Corte Sgarzerie è sempre alle 18 nei giorni sabato 13 aprile, venerdì 19 aprile, sabato 20 aprile, lunedì (Pasquetta) 22 aprile, mercoledì 24 aprile, venerdì 26 aprile, lunedì 29 aprile, mercoledì 1° maggio, sabato 4 maggio. La visita guidata straordinaria alla Villa Romana di Valdonega è sempre alle 16 nei giorni venerdì 12 aprile, domenica 14 aprile, domenica 21 aprile, martedì 23 aprile, giovedì 25 aprile, sabato 27 aprile, domenica 28 aprile, martedì 30 aprile.
Archeonaute propone anche visite guidate archeologiche nella città di Verona sabato 13 e domenica 14 aprile 2019, alle 10: “Verona e l’Adige, 2000 anni di storia”. L’itinerario si svolge tra il Ponte Scaligero, che si attraverserà per entrare in città, e la Dogana Veneta, che ci accompagnerà all’uscita. Lungo il tragitto si approfondiranno il rapporto tra l’Adige e la Verona romana, medievale e odierna, scoprendo insieme i segni lasciati dal fiume sulla città, e della città sul fiume. La visita guidata rientra nell’ambito del progetto “Adige via d’acqua”, del Canoa Club Verona, che intende attivare un percorso di turismo fluviale per canoe e imbarcazioni a remi nel fiume Adige. Costo: 10 euro a persona. Prenotazione obbligatoria.

Verona. Con l’associazione Archeonaute visite guidate mirate per i ragazzi dagli 8 ai 13 anni all’area archeologica di Corte Sgarzerie e alla villa romana di Valdonega

Giovani archeologi in visita all’area archeologica di Corte Sgarzerie di Verona

Piccoli archeologi crescono. Ne sono convinti all’associazione Archeonaute di Verona che hanno deciso di aprire le porte dell’area archeologica di Corte Sgarzerie e della villa romana di Valdonega, cioè i due siti che la soprintendenza ha dato in gestione alla onlus veronese per le visite guidate, ai ragazzi dagli 8 ai 13 anni con un programma pensato proprio per loro. La residenza privata romana di Valdonega venne costruita nel I sec. d.C. al di fuori dell’impianto urbano di Verona. I dati oggi disponibili consentono di interpretarne parte del piano terra, ma si ipotizza che l’edificio fosse articolato su più piani e a livelli diversi, secondo il pendio del terreno. Della villa sono oggi visibili tre ambienti, affacciati su un portico a L (di cui si vedono le basi delle colonne) probabilmente aperto su un cortile o su un giardino e in stretta connessione con essi (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2017/10/10/la-villa-romana-di-valdonega-a-verona-come-non-lavete-mai-vista-in-soprintendenza-focus-sulla-residenza-del-i-sec-d-c-alle-pendici-suburbane-dei-lessini-con-un-filmato-in-3d/). L’area archeologica di Corte Sgarzerie è uno straordinario palinsesto di strutture archeologiche che consente di percorrere la storia del settore centrale di Verona dall’età romana al Medioevo. Il criptoportico visitabile nell’area si sviluppava per oltre 200 m sotto il portico. Diviso in due navate larghe 4,5 m da una spina di archi retti da 78 pilastri in pietra e coperta da volte a botte, era debolmente illuminato da finestre “a strombo” affacciate sulla terrazza superiore. Il complesso rimase in vita fino al IV secolo, quando, per effetto dell’affermazione del cristianesimo e probabilmente per un incendio cadde in abbandono (https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2014/02/01/a-verona-apre-al-pubblico-il-criptoportico-capitolino-in-corte-sgarzerie/). “Il Criptoportico di Corte Sgarzerie e la Villa Romana di Valdonega”, assicurano ad Archeonaute, “saranno spiegati con parole semplici e tanto spazio per tutte le domande, perché un sito archeologico visto dagli occhi di un bambino è un viaggio meraviglioso, non vediamo l’ora di farlo insieme a voi!”. Appuntamenti per cinque sabati consecutivi, 26 gennaio 2019, e 2, 9, 16, 23 febbraio 2019, alle 15 alla villa romana di Valdonega, e alle 17 al criptoportico di Corte Sgarzerie. Le visite guidate durano un’ora, ma gli ingressi (gratuiti) sono a numero limitato. Quindi l’iscrizione è obbligatoria. Informazioni e prenotazioni: email: archeonaute@gmail.com, sms: 3472213090 – 3477696088.

La villa romana di Valdonega a Verona come non l’avete mai vista: in soprintendenza focus sulla residenza del I sec. d.C. alle pendici suburbane dei Lessini con un filmato in 3D

Una veduta generale della villa romana di Valdonega, a Verona, che risale al I d.C.

La locandina dell’incontro in soprintendenza a Verona

La villa romana di Valdonega come non l’avete mai vista. La soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Verona Rovigo e Vicenza giovedì 12 ottobre 2017 alle 17.30 organizza nella propria sede in piazza San Fermo a Verona un focus sull’edificio costruito nel I sec. d.C. sulle prime pendici dei monti Lessini, a circa 2 chilometri dal centro di Verona odierna e romana. La villa romana di Valdonega fu scoperta nel 1957 nel corso dei lavori per la costruzione di un condominio e quindi scavata dalla soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto. La conferenza del personale della soprintendenza sarà arricchito da un filmato in 3D che permetterà di avere un’idea precisa della villa, dall’architettura all’organizzazione degli spazi.

Il grande ambiente centrale della villa,romana di Verona forse una elegante sala da pranzo

La pianta della villa romana di Verona

La residenza privata romana di Valdonega, spiegano gli archeologi della soprintendenza, venne costruita nel I sec. d.C. al di fuori dell’impianto urbano. I dati oggi disponibili consentono di interpretarne parte del piano terra, ma si ipotizza che l’edificio fosse articolato su più piani e a livelli diversi, secondo il pendio del terreno. Della villa sono oggi visibili tre ambienti, affacciati su un portico a L (di cui si vedono le basi delle colonne) probabilmente aperto su un cortile o su un giardino e in stretta connessione con essi. L’ambiente principale (in pianta: A) è costituito da una sala rettangolare con colonne su tre lati e porta affiancata da due finestre sul quarto lato. La copertura della stanza era a volta nella parte centrale, mentre lo spazio tra le colonne e i muri perimetrali era a copertura piana. L’ambiente presentava pavimento a mosaico e pareti affrescate, ed è stato interpretato come oecus corinzio, cioè una elegante sala da pranzo.

Una ricostruzione della villa romana di Valdonega a Verona

Al secondo ambiente (in pianta: C) si accedeva tramite un piccolo vano (in pianta: B) con pavimentazione parte in cocciopesto e parte in mosaico nero con cornice bianca. Il secondo ambiente presentava un’ampia finestra sul portico esterno, ed era caratterizzato da pavimento a mosaico e pareti affrescate. Un vano (in pianta: D) lungo, stretto e privo di aperture e di rivestimento affiancava i tre ambienti sul lato occidentale e fungeva forse da intercapedine di isolamento dall’umidità.