La villa romana di Valdonega a Verona come non l’avete mai vista: in soprintendenza focus sulla residenza del I sec. d.C. alle pendici suburbane dei Lessini con un filmato in 3D
La villa romana di Valdonega come non l’avete mai vista. La soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Verona Rovigo e Vicenza giovedì 12 ottobre 2017 alle 17.30 organizza nella propria sede in piazza San Fermo a Verona un focus sull’edificio costruito nel I sec. d.C. sulle prime pendici dei monti Lessini, a circa 2 chilometri dal centro di Verona odierna e romana. La villa romana di Valdonega fu scoperta nel 1957 nel corso dei lavori per la costruzione di un condominio e quindi scavata dalla soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto. La conferenza del personale della soprintendenza sarà arricchito da un filmato in 3D che permetterà di avere un’idea precisa della villa, dall’architettura all’organizzazione degli spazi.
La residenza privata romana di Valdonega, spiegano gli archeologi della soprintendenza, venne costruita nel I sec. d.C. al di fuori dell’impianto urbano. I dati oggi disponibili consentono di interpretarne parte del piano terra, ma si ipotizza che l’edificio fosse articolato su più piani e a livelli diversi, secondo il pendio del terreno. Della villa sono oggi visibili tre ambienti, affacciati su un portico a L (di cui si vedono le basi delle colonne) probabilmente aperto su un cortile o su un giardino e in stretta connessione con essi. L’ambiente principale (in pianta: A) è costituito da una sala rettangolare con colonne su tre lati e porta affiancata da due finestre sul quarto lato. La copertura della stanza era a volta nella parte centrale, mentre lo spazio tra le colonne e i muri perimetrali era a copertura piana. L’ambiente presentava pavimento a mosaico e pareti affrescate, ed è stato interpretato come oecus corinzio, cioè una elegante sala da pranzo.
Al secondo ambiente (in pianta: C) si accedeva tramite un piccolo vano (in pianta: B) con pavimentazione parte in cocciopesto e parte in mosaico nero con cornice bianca. Il secondo ambiente presentava un’ampia finestra sul portico esterno, ed era caratterizzato da pavimento a mosaico e pareti affrescate. Un vano (in pianta: D) lungo, stretto e privo di aperture e di rivestimento affiancava i tre ambienti sul lato occidentale e fungeva forse da intercapedine di isolamento dall’umidità.
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