Caltanissetta. Alla Fondazione Sicana il convegno “Quali sono le buone pratiche dell’archeologia?” promosso da Italia Nostra: per tre giorni di studio e confronto alcuni tra i massimi archeologi illustreranno le buone pratiche nello scavo, nel restauro, nella manutenzione programmata, nella musealizzazione e nella valorizzazione
“Quali sono le buone pratiche dell’archeologia?” è una domanda ma anche il titolo del convegno promosso da Italia Nostra il 28, 29 e 30 ottobre 2024 nella sede della Fondazione Sicana di SICILBANCA a Caltanissetta, col patrocinio del Comune di Caltanissetta, Fondazione Sicana e Sicilbanca: per tre giorni di studio e confronto alcuni tra i massimi archeologi dell’accademia internazionale e italiana cercheranno di dare una risposta proprio a questa domanda.
A introdurci al convegno con un video di Italia Nostra sono Lorenzo Guzzardi, archeologo e già direttore della Villa del Casale di Piazza Armerina e di molti siti della soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali della Sicilia, e Caterina Greco, archeologa e già direttrice del museo Archeologico regionale ‘A. Salinas” di Palermo. “In un panorama scompaginato da attività tra le più disparate – Telamoni ricostruiti ad Agrigento, festini tra i templi di Selinunte, sfilate di moda nel Parco Archeologico di Nora e concerti rock nel Teatro greco di Siracusa – tutte tese a dare spazio esistenziale ad un turismo guarda e fuggi”, commentano gli organizzatori di Italia Nostra, “vogliamo ragionare oggi intorno alla possibilità per i nostri siti archeologici di essere riconosciuti per quello che sono: un diritto collettivo di godere della bellezza, partecipare della cultura, acquisire competenze e appartenenza a una storia identitaria e condivisa e mitigare le disuguaglianze sociali”. I relatori illustreranno le buone pratiche nello scavo, nel restauro, nella manutenzione programmata, nella musealizzazione e nella valorizzazione, con particolare attenzione ai rapporti tra siti archeologici e territorio.
PROGRAMMA LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2024. Alle 15, saluti istituzionali: sindaco di Caltanissetta, Walter Tesauro; vicesindaco e assessore alla Cultura e Turismo, Giovanna Candura; presidente di SICILBANCA, Giuseppe Di Forti; presidente del consiglio regionale Sicilia di Italia Nostra, Leandro Janni. Introduzione ai lavori: contributo del vicepresidente della Fondazione Sicana, Antonio Piraino. PRIMA SESSIONE: comunicazioni provenienti dalle aree europee. Alle 15.45, introduce e coordina: Michel Gras. Alcuni casi in ambito europeo: Dominique Garcia, “Il nuovo modello francese”; Giorgio Rocco, “Prospettive per una disciplina del restauro dell’antico”; Nikolaos Stampolidis, “Il caso studio di Eleutherna (Creta) dagli scavi al museo e sito UNESCO”.
PROGRAMMA MARTEDÌ 29 OTTOBRE 2024. Alle 10, SECONDA SESSIONE: esempi italiani provenienti da alcune aree gestite direttamente dal MiC ovvero da altre istituzioni. Coordina: Michele Campisi. Carlo Pavolini, “Il caso di Ostia e i Parchi archeologici come possibili esperienze di gestione multidisciplinare”; Silvia Guideri, “Un’esperienza di valorizzazione integrata di un patrimonio archeologico e paesaggistico: il Sistema dei parchi della Val di Cornia in Toscana”; Enrico Rinaldi, “Il Parco archeologico di Sepino: gestione, manutenzione programmata e valorizzazione”; Anna Maria Rotella, “Il caso di Vibo Valentia e il “parco archeologico diffuso”; Fabio Pagano, “Il Parco archeologico dei Campi Flegrei, una memoria relazionale”. Alle 15, TERZA SESSIONE: casi siciliani nelle varie forme delle organizzazioni al fine di identificare i punti di forza e quelli di debolezza. Coordina: Leandro Janni. Caterina Greco, “Musei in Sicilia: analisi, problemi e proposte”; Elisa Bonacini, contributo, “Esperienze, soluzioni e tecniche di comunicazione e valorizzazione per un patrimonio al digitale”; Lorenzo Guzzardi, “La grande esperienza delle istituzioni siciliane soprintendenze/parchi/musei”; Serena Raffiotta, “Archeologia e comunità d’eredità: buone pratiche dall’entroterra della Sicilia”; Simona Modeo, “La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale della Sicilia centrale e il ruolo delle Associazioni di volontariato: i casi di Sabucina, Montagna di Marzo e Monte Scalpello”; Rosa Lanteri, “Il Parco archeologico di Siracusa. Dalla perimetrazione alla gestione”.
PROGRAMMA MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2024. Alle 9.30, QUARTA SESSIONE: gli aspetti teorici e normativi: un problema aperto. Introduce e Coordina: Filippo Coarelli. Rita Paris, contributo, “La figura di Parco archeologico: creazione e funzionamento”; Adriana Laudani, “Il contesto normativo in Sicilia: la sua genesi e il suo tradimento?”; Francesca Valbruzzi, “Luoghi della Cultura in Sicilia: lo Stato dell’Arte”; Massimo Frasca, “Esempi di buone pratiche in archeologia: collaborazione fra le istituzioni”. Tavola rotonda: per l’elaborazione del documento finale delle giornate. Coordina: Massimo Frasca. Intervengono: Michel Gras, Michele Campisi, Massimo Cultraro, Dieter Mertens. I lavori si concluderanno con una relazione del prof. Filippo Coarelli con il compito di trarre le più opportune conclusioni e sullo “stato presente” dell’Archeologia in Sicilia.
Archeologia in lutto. A un mese dalla scomparsa a 61 anni dell’architetto Gionata Rizzi, il parco archeologico di Ercolano l’Herculaneum Conservation Project (HCP) si uniscono nel ricordo di questo straordinario professionista esperto nel restauro archeologico

L’architetto Gionata Rizzi, esperto nel restauro architettonico (foto paerco)
A un mese dalla scomparsa dell’architetto Gionata Rizzi, avvenuta a Milano lo scorso 16 agosto 2022, a 61 anni, il parco archeologico di Ercolano e l’Herculaneum Conservation Project (HCP) si uniscono nel ricordo di questo straordinario professionista, esperto noto a livello internazionale nel campo del restauro archeologico, che ha contribuito in maniera incisiva proprio all’avvio, nel 2001, dell’iniziativa pubblico-privata che unisce l’Ente Parco alle Fondazioni Packard. Considerato da molti una voce eterodossa e a tratti dissenziente nel campo del restauro, per Rizzi le rovine archeologiche rappresentavano una poesia intorno alla quale costruire, restituendo di significati il vuoto lasciato dal lungo abbandono.

L’atrio della Casa della Gemma, a Ercolano, come appariva nel 2002 prima dei restauri curati dall’architetto Gionata Rizzi (foto paerco)
Ad Ercolano ha sperimentato e riacceso la discussione intorno al restauro come non era più successo dall’epoca di Amedeo Maiuri. Le coperture dell’Insula Orientalis I sono state insieme un omaggio al grande archeologo e un approccio inedito al suo lascito. Nei molti anni di lavoro ad Ercolano, Rizzi con la sua sensibilità e visione poetica ha continuamente posto interrogativi e invitato alla riflessione i colleghi archeologi e architetti, sui temi della conservazione, dell’interpretazione, del significato delle rovine nel mondo attuale. Allievo di Sir Bernard Feilden e dell’architetto Andrea Bruno, Rizzi ha intrapreso da subito la carriera internazionale, diventando consulente delle più note organizzazioni internazionali che operano nel campo dei Beni Culturali, come UNESCO, ICCROM, Getty Conservation Institute. Tra i suoi progetti italiani più noti, oltre ad Ercolano figurano le nuove coperture del sito archeologico di Piazza Armerina.

L’atrio della Casa della Gemma a Ercolano riaperta al pubblico nel 2022, dopo i restauri curati anche dall’architetto Gionata Rizzi (foto paerco)
I colleghi dell’HCP si stringono intorno alla famiglia nel ricordo personale e professionale di Rizzi, amico oltre che collega, consigliere, punto di riferimento ed orientamento, instancabile contributore e acceso contestatore della mediocrità e del semplicismo. Jane Thompson, manager dell’HCP, si apre in un sorriso rievocando le discussioni infinite e stimolanti che Rizzi riusciva a suscitare intorno al delicato equilibrio tra tradizione e innovazione, gestione e creatività. Paola Pesaresi, architetto HCP e allieva di Rizzi, ricordala capacità dell’architetto milanese di guardare sempre ‘oltre’, immaginando la cura delle rovine come la sfida urgente e collettiva a preservare per le generazioni future non la loro materia ma il loro significato. Il direttore del parco archeologico Francesco Sirano e il personale del Parco, avendo condiviso con l’architetto Rizzi un importante tratto del suo cammino professionale, ne ricordano l’eccezionale spirito di iniziativa e la propensione all’innovazione, unica via possibile per dare nuovo slancio al mondo del restauro archeologico. Un lascito di pensiero e di idee che il Parco porterà avanti nelle sue molte sfide a venire.
Piazza Armerina (En). Finanziate le opere di completamento del restauro della Villa romana del Casale e gli interventi per la realizzazione delle nuove coperture

Finanziate le opere di completamento del restauro della Villa romana del Casale di Piazza Armerina (EN) e gli interventi per la realizzazione delle nuove coperture. Si tratta di lavori fortemente voluti dall’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, nell’ottica di una maggiore valorizzazione dei luoghi della cultura nelle aree interne della Sicilia. Il progetto, per un importo complessivo di 6.340.908,66 euro, grazie al finanziamento inserito nel “Piano di Sviluppo e Coesione”, sarà appaltato entro l’anno: il PSC, infatti, prevede che le opere finanziate vadano a gara entro la fine del 2022. Intanto, è in dirittura di arrivo un secondo progetto di poco più di tre milioni di euro che riguarderà, in particolare, le opere relative agli impianti musivi della Villa del Casale e che porta complessivamente l’investimento sul sito archeologico a oltre nove milioni di euro. Il progetto prevede interventi strutturali sui manufatti e, soprattutto, la realizzazione di adeguate e moderne coperture per la salvaguardia e il mantenimento dei preziosi mosaici. Tra le opere previste, la revisione e razionalizzazione del sistema di raccolta delle acque con la realizzazione di opere che ne consentano il drenaggio e la canalizzazione e la pulitura dei canali romani di raccolta delle acque stesse. Inoltre, è prevista la pulitura e il restauro dei mosaici e degli elementi lapidei decorativi, pavimentali e fittili, il ripristino della fontana ubicata all’interno del peristilio del portico quadrangolare, costituita da tre vasche mosaicate con tessere litiche, il restauro delle superfici parietali con rimozione delle superfetazioni, la posa degli impianti necessari a protezione dell’area nonché la posa delle coperture coibentate, l’apposizione delle pannellature e l’individuazione e segnalazione dei percorsi interni.
Sicilia. Il parco archeologico di Morgantina, il museo di Aidone e la Villa del Casale più accessibili a disabili uditivi e ipovedenti grazie a due nuove App

Una schermata della App per la Villa del casale a Piazza Armerina prodotta da Ett (foto regione siciliana)
Il parco archeologico di Morgantina, il museo Archeologico di Aidone e la Villa romana del Casale diventano più accessibili grazie alla realizzazione di un App mobile per disabili uditivi e ipovedenti. Il nuovo sistema è realizzato per la Regione Siciliana dalla ETT Spa, industria digitale e creativa internazionale specializzata nell’innovazione tecnologica applicata alla valorizzazione e fruizione dei beni culturali. Obiettivo del progetto è di aumentare la fruibilità dei siti, mediante l’uso di strumenti di nuova generazione in grado di favorire il superamento delle barriere cognitive e sensoriali, assicurando a chiunque il diritto di accesso e partecipazione alla vita culturale. Le nuove dotazioni riguardano due App, una con contenuti video in Lingua Italiana dei Segni (LIS) destinata a un pubblico di non udenti, una seconda che offre a un pubblico con disabilità visive tecnologie avanzate che rendono l’esperienza di visita più immersiva e coinvolgente. Le applicazioni verranno supportate da dispositivi multi-touch con l’utilizzo di pannelli tiflodidattici con bassorilievi tattili dei mosaici pavimentali che riprodurranno, in scala, i mosaici dei pavimenti. Grazie a queste due App, i siti godranno di una guida altamente innovativa, in grado di arricchire l’itinerario di spunti e di informazioni audio sui principali punti di interesse individuati. Le applicazioni mobili, che verranno realizzate per Smartphone e Tablet con sistema operativo IOS e Android, sono uno strumento che offre infinite potenzialità.

La Dea di Morgantina, trafugata in Sicilia nella seconda metà del Novecento e restituita a seguito di una lunga trattativa internazionale dal Paul Getty Museum (foto RDCA)
Le applicazioni si sviluppano in tre percorsi. In particolare alla Villa Romana del Casale di Piazza Armerina l’App migliorerà la comprensione del Triclinio, della Dieta di Orfeo, della Dieta di Arione e della Stanza di Ercole; all’area archeologica di Morgantina di Aidone saranno collegati all’App l’Agorà, il Teatro, il Santuario e i Granai e le Fornaci mentre il museo di Aidone offrirà una lettura aumentata degli Acroliti, della Venere di Morgantina, della Dieta di Arione e dei Reperti delle Terme Nord di contrada Agnese.
Quattordici siti Unesco, custodi di altrettante eccellenze archeologiche italiane, sono raccontati da Archeo3D’Italia, la nuova video-piattaforma dedicata ai siti archeologici italiani iscritti dall’UNESCO nella Lista del Patrimonio mondiale dell’Umanità, in rapporto con il loro contesto naturale, storico e culturale, promossa dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese, in collaborazione con la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO attraverso le ambasciate e gli istituti di cultura. La piattaforma è stata realizzata in collaborazione con Altair4 multimedia, realtà realizzata nella ricostruzione 3D di siti dell’antichità: regia, Alessandro Furlan; curatore, prof. Vincent Jolivet; virtual 3D, Pietro Galifi, Stefano Moretti; post produzione, Luigi Giannattasio; raccolta dati scientifici, Maria Grazia Nini.

Un portale per scoprire i Siti archeologici italiani Patrimonio mondiale Unesco. Le relazioni e gli scambi culturali internazionali sono profondamente radicati nella storia e rappresentano uno degli strumenti principali per favorire il dialogo, la comprensione e la pace tra i popoli. Le testimonianze archeologiche, storiche, artistiche e naturali rappresentano un palinsesto esteso e variegato su scala mondiale, come ben riflesso nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. L’Italia riconosce grande importanza a questo patrimonio impegnandosi nella sua tutela, conservazione e valorizzazione sia a livello nazionale che globale. Il nostro paese è uno dei principali sostenitori della cooperazione culturale multilaterale e un attivo organizzatore di missioni archeologiche, etnoantropologiche e di conservazione in tutto il mondo contribuendo a un sostanziale miglioramento delle relazioni tra gli Stati.












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