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#domenicalmuseo: il 6 aprile, prima domenica di primavera a ingresso gratuito, Pompei torna in testa alla classifica assoluta con 20mila ingressi seguita per la prima volta dalla Reggia di Caserta (17.413 ingressi), mentre il Colosseo con 15.252 ingressi “retrocede” al terzo posto

Grande affluenza di pubblico alla Reggia di Caserta per la #domenicalmuseo (foto reggia di caserta)

Nella prima domenica di primavera a ingresso gratuito, domenica 6 aprile 2025, per la #domenicalmuseo, l’iniziativa del ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali, sul gradino più alto del podio dei siti più visitati d’Italia tornano gli Scavi di Pompei con 20mila ingressi (a marzo erano stati 16.709, al secondo posto), seguiti – ed è una novità – dalla Reggia di Caserta con 17.413 ingressi (a marzo erano stati 14.171, al quarto posto). Chiude il podio il Colosseo con 15.252 ingressi (a marzo erano stati 17.386, che gli erano valsi il primo posto).

Tanto pubblico al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria per la #domenicalmuseo (foto marrc)

Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Area archeologica di Pompei 20.000; Colosseo. Anfiteatro Flavio 15.252; Foro Romano e Palatino 13.764; Pantheon – Basilica di Santa Maria ad Martyres 12.000; museo Archeologico nazionale di Napoli 6.900; museo e area archeologica di Paestum 5.726; Villa Adriana 5.216; area archeologica di Ostia antica 5.124; parco archeologico di Ercolano 5.103; Terme di Caracalla 3.482; Terme di Diocleziano 2.494; Grotte di Catullo e museo Archeologico di Sirmione 2.448; Palazzo Altemps 2.277; museo nazionale Etrusco di Villa Giulia 1.854; Palazzo Massimo 1.719; museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 1.715; necropoli dei Monterozzi e museo Archeologico nazionale di Tarquinia 1.651; necropoli della Banditaccia e museo nazionale Archeologico Cerite a Cerveteri 1.096; Mausoleo di Cecilia Metella e Chiesa di San Nicola 1.043; anfiteatro campano – Santa Maria Capua Vetere 945; museo delle Civiltà 930; parco archeologico di Cuma 904; museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia 900; Villa dei Quintili e Santa Maria Nova 866; musei nazionali di Cagliari 705; Ostia antica – Castello Giulio II 698; Villa di Poppea-Oplontis 695; Area archeologica di Velia 655; museo Archeologico nazionale di Firenze 617; museo Archeologico nazionale Mario Torelli e parco archeologico di Venosa 595; museo Archeologico nazionale di Canosa di Puglia 564; museo Archeologico dell’antica Capua e Mitreo di Santa Maria Capua Vetere 559; museo Archeologico nazionale del Melfese Massimo Pallottino e Castello svevo di Melfi 478; parco archeologico delle Terme di Baia 465; museo Archeologico nazionale Giuseppe Andreassi e parco archeologico di Egnazia 464; Anfiteatro Flavio di Pozzuoli 434; museo Archeologico nazionale di Aquileia 428; Appia antica – Villa di Capo di Bove 407; Mausoleo di Teodorico 402.

#domenicalmuseo: anche il 2 febbraio, seconda domenica a ingresso gratuito dell’anno, Roma fa il pieno nella classifica assoluta: 1° Colosseo (16.690 ingressi), 2° Foro romano e il Palatino (14.173 ingressi) e 3° Pantheon (12.569)

ministero_domenicalmuseo_2-febbraio-2025_locandinaDecine di migliaia di cittadini e turisti hanno visitato musei e parchi archeologici statali aperti gratuitamente per la #domenicalmuseo di febbraio, godendo liberamente del patrimonio culturale nazionale. E anche per la prima domenica del mese di febbraio 2025 Roma fa il pieno nella classifica assoluta: 1° Colosseo (16.690 ingressi), 2° Foro romano e il Palatino (14.173 ingressi) e 3° Pantheon (12.569). #domenicalmuseo “ha permesso di ammirare – ricordano al Mic -, oltre alle collezioni permanenti, i nuovi spazi e le opere presenti nelle diverse mostre in corso nei luoghi della cultura statali: dalla galleria nazionale d’Arte moderna e contemporanea di Roma con la mostra “Il tempo del futurismo” al parco archeologico del Colosseo con la nuova apertura degli Horrea Piperataria, dalla mostra “Gabriele Basilico. Roma” a Palazzo Altemps ai nuovi spazi di Palazzo Citterio al museo della Grande Brera di Milano, dai capolavori della GNAM in esposizione ai musei reali di Torino alle opere di Michelangelo Pistoletto alla Reggia di Caserta, solo per citarne alcune.

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Pieno di visitatori al museo Archeologico nazionale di Napoli per la #domenicalmuseo (foto mann)

Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Colosseo – Anfiteatro Flavio 16.690; Foro Romano e Palatino 14.173; Pantheon – Basilica di Santa Maria ad Martyres 12.569; area archeologica di Pompei 10.192; museo Archeologico nazionale di Napoli 4.760; Terme di Caracalla 4.096; museo nazionale romano – Palazzo Altemps 3.219; museo nazionale romano – Terme di Diocleziano 2.578; museo nazionale romano – Palazzo Massimo 2.383; museo nazionale Etrusco di Villa Giulia 2.217; Villa Adriana 1.971; museo Archeologico di Venezia 1.919; museo e area archeologica di Paestum 1.828; parco archeologico di Ercolano 1.488; Villa della Regina 1.464; museo delle Civiltà 1.209; grotte di Catullo e museo Archeologico di Sirmione 1.104; necropoli dei Monterozzi e museo Archeologico nazionale di Tarquinia 1.018; necropoli della Banditaccia e museo nazionale Archeologico Cerite a Cerveteri 784; museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 766; mausoleo di Cecilia Metella e chiesa di San Nicola 665; museo Archeologico nazionale di Firenze 663; museo Archeologico nazionale di Taranto 651; museo Archeologico nazionale di Ravenna 612; Ostia antica – Castello Giulio II 600; museo Archeologico nazionale di Aquileia 541.

Tivoli (Roma). A Villa Adriana la mostra “Sotto il segno del Capricorno. La pittura in età adrianea”: oltre 500 frammenti fanno il punto sulla pittura murale nella residenza imperiale

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Locandina della mostra “Sotto il segno del Capricorno. La pittura in età adrianea” a Villa Adriana dal 19 dicembre 2024 al 30 marzo 2025

Da giovedì 19 dicembre 2024 al 30 marzo 2025 a Villa Adriana a Tivoli (Roma) si può visitare la mostra “Sotto il segno del Capricorno. La pittura in età adrianea”, che indaga lo stato dell’arte della pittura murale del periodo adrianeo (117-138 d.C.) all’interno della residenza imperiale. Organizzata dall’Istituto Autonomo Villa Adriana e Villa d’Este – VILLÆ e curata dal direttore Andrea Bruciati con Veronica Fondi, restauratrice e conservatrice dell’Istituto, l’esposizione pone l’accento sulle ultime preziose scoperte di intonaci dipinti, per la prima volta in dialogo con le più note testimonianze pittoriche del complesso tiburtino ancora in situ. Nelle sale dei Mouseia sono esposti alcuni degli oltre cinquecento frammenti pittorici, il cui rinvenimento nell’area della così detta “Palestra” ha permesso di aggiungere un importante tassello di conoscenza sul tema poco indagato della pittura a Villa Adriana. Ad arricchire il percorso espositivo sono presentati per la prima volta gli affreschi dall’area del così detto Macchiozzo, dopo un delicato restauro. Inoltre, in occasione della mostra, è possibile visitare gli ambienti solitamente chiusi al pubblico delle sostruzioni occidentali del Canopo, dove le volte sono decorate da affreschi policromi con composizioni vegetali e motivi zoomorfi, che ispirano il titolo della mostra. Negli stessi ambienti sono allestiti alcuni dipinti murali staccati negli anni Settanta dalla decorazione della volta a botte del Serapeo.

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La mostra “Sotto il segno del Capricorno. La pittura in età adrianea” nelle sale dei Mouseia di Villa Adriana (foto villae)

“Le fonti – spiegano gli organizzatori – ci trasmettono un’immagine della villa variopinta e vivace e insieme a stucchi, mosaici e sectilia, anche la pittura contribuiva sensibilmente alla cospicua policromia del luogo. Nel II secolo d.C. la pittura va progressivamente semplificandosi e destrutturando i precedenti sistemi decorativi, prediligendo disposizioni lineari, esili e leggere, dove le pareti vengono scandite da semplici cornici colorate che inquadrano sintetici elementi o scenette schizzate rapidamente, superando così la pesantezza decorativa di età Flavia (dal 69 al 96 d.C.). In questo contesto, la pittura di età adrianea si colloca in una posizione di passaggio, dove convivono elementi mutuati dalle ricche decorazioni a grottesche, grandi campiture monocrome, spesso in giallo e rosso, figure antropomorfe ed elementi tratti dal mondo vegetale, assieme a disposizioni già più ariose e leggere, specie negli ambienti semi sotterranei e nei criptoportici, dove prevalgono i fondi bianchi su cui si vanno profilando filiformi ed eleganti tripartizioni, eseguite mediante fasce colorate o sottili pilastrini”.

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Decorazione pittorica da Villa Adriana: Incisione ad acquerello dell’inizio XIX sec. (Collezione Privata, Tivoli) (foto quirino berti)

“Le testimonianze di questo periodo – continuano – sono individuabili, in ambito romano, in alcune domus dell’Aventino, nella così detta domus di Vigna Guidi sotto le Terme di Caracalla e nelle Stanze Piranesi presso il Palazzo della Villa di Massenzio, e infine nel contesto ostiense, come nella Casa delle Muse e nella Casa delle Ierodule. Con questi esempi Villa Adriana si relaziona con tratti non sempre sovrapponibili ai contesti coevi, ma è rilevante specificare come spesso il sito tiburtino offra un panorama peculiare. Inoltre, le testimonianze pittoriche della Villa risultano numericamente ridotte, sebbene raccontate da diverse notizie antiquarie, dal Rinascimento all’inizio dell’Ottocento, come particolarmente ricche e preziose; le addizioni dai recenti ritrovamenti offrono, in questo senso, un contributo fondamentale per lo studio degli apparati decorativi pittorici e per l’approfondimento e la comunicazione dei nuovi dati acquisiti sui materiali costitutivi e sulle tecniche esecutive”.

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Frammento pittorico di intonaco dipinto di età adrianea da Villa Adriana: parte dei ritrovamenti del progetto “Valle Picta” (foto di ericka petullà / università di roma tor vergata)

IL PERCORSO. Le sale dei Mouseia accolgono una selezione tratta dai numerosi frammenti pittorici inediti (più di cinquecento), scoperti nel 2021 all’interno di un ambiente ipogeo situato nell’area della cosiddetta “Palestra”, individuato sotto la pavimentazione moderna nel corso di un progetto di indagine, recupero e valorizzazione, denominato ‘Valle Picta’; tale straordinario rinvenimento ha permesso di aggiungere un importante tassello di conoscenza sul tema poco indagato della pittura della Villa, allo stesso tempo aprendo la sfida allo studio e al tentativo di inquadramento di questo eccezionale giacimento, raccolta dall’equipe dell’università di Tor Vergata.

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Pannello con frammenti di intonaci dipinti policromi di età adrianea su supporto in legno e gesso da Villa Adriana, conservati nei depositi (foto veronica fondi)

Brani di intonaci e stucchi dipinti senza indicazioni di provenienza erano già noti a Villa Adriana, conservati all’interno dei depositi, restaurati e raccolti, nel secolo scorso, in veri e propri quadretti, quasi a richiamare lo stile dei pastiches di frammenti pompeiani. Tre di questi pannelli, esposti nel 2023 a San Paolo del Brasile, sono mostrati qui accompagnati da prime ipotesi di contestualizzazione.

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Particolare della decorazione di età adrianea di soffitto da un edificio “a medianum” dall’area del cd. Macchiozzo di Villa Adriana (restituzione grafica P. Tomassini)

Di grande rilevanza è poi la testimonianza offerta dai rivestimenti pittorici emersi durante le campagne di scavo condotte in concessione negli ultimi anni, nell’area del così detto “Macchiozzo”, dalla Columbia University di New York nell’ambito del progetto APAHA-Tibur. All’interno di un edificio a medianum sono venuti alla luce soffitti dipinti di età adrianea, studiati e minuziosamente ricomposti nel 2017 all’interno di un workshop internazionale ad essi dedicato, organizzato dall’École française de Rome, l’università di Poitiers, il laboratorio AOROC e il Centro Studi Pittura Romana Ostiense. Di tale mole di materiale, alcune aree più significative e ben conservate di uno dei soffitti sono per l’occasione restaurate e per la prima volta presentate al pubblico, fruibili sia dal lato decorato che da quello opposto, prezioso per le tracce perfettamente leggibili della tecnica esecutiva che suggeriscono come fosse costruita questa tipologia di soffitto.

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Volte a bitte nel Serapeo di Villa Adriana (foto villae)

Una delle rare attestazioni di estese superfici di pittura murale della Villa (circa 250 mq) è rappresentata dalla decorazione della volta a botte dell’ambulacro monumentale nel complesso del così detto “Serapeo”. Tale rivestimento è stato, negli anni 1976-78, oggetto di distacco dalle strutture murarie originarie e trasporto su nuovi supporti sagomati, con l’obiettivo di una ricollocazione in loco dopo il risanamento dell’ambiente. Tale intervento ha trasformato questi dipinti murali in opere mobili, che giacciono negli ambienti antichi delle sostruzioni occidentali del Canopo, solitamente chiusi al pubblico. In occasione della mostra è possibile accedere a questa zona e visionare uno dei pannelli distaccati recante decorazioni policrome con riquadri geometrici, un tempo campiti da motivi vegetali. Gli stessi ambienti che ospitano i pannelli posseggono volte decorate ad affresco (di possibile datazione posteriore al periodo adrianeo), caratterizzati da decorazioni lineari policrome concentriche su fondo bianco con composizioni vegetali e motivi figurativi zoomorfi, di ispirazione per il titolo della mostra stessa.

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Volta a botte dipinta di un corridoio delle Piccole Terme di Villa Adriana (foto veronica fondi)

Infine, il tema della pittura murale considera tutte quelle testimonianze presenti ancora in situ: motivo per il quale la mostra è stata concepita in stretto e continuo dialogo con la Villa e le sue architetture dipinte, raccontate attraverso immagini in video, ma anche mediante visite guidate all’interno dei monumenti che ancora recano le tracce della decorazione pittorica originale, siano esse fruibili all’interno dell’attuale percorso di visita (come le Piccole Terme, gli Hospitalia, il Triclinio Imperiale), o siano esse invece parte di aree solitamente chiuse al pubblico (come il Criptoportico della Peschiera e il così detto Giardino-Stadio).

#domenicalmuseo: il 1° dicembre, ultima domenica a ingresso gratuito dell’anno, Pompei esce dal podio: il sito più frequentato è il Colosseo, seguito da Pantheon e Reggia di Caserta

ministero_domenicalmuseo_dicembre-2024_locandina#domenicalmuseo: per domenica 1° dicembre 2024, l’ultima dell’anno a ingresso gratuito, l’iniziativa del ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali, Pompei esce dal podio dei primi tre posti della classifica assoluta dei siti visitati: sul primo gradino torna il Colosseo con 13.691 ingressi, seguito dal Pantheon (12.564) e dalla Reggia di Caserta (11.675).

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Grande affluenza di visitatori alla Reggia di Caserta (foto reggia caserta)

Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Colosseo – Anfiteatro Flavio 13.691; Pantheon – Basilica di Santa Maria ad Martyres 12.564; Foro Romano e Palatino 11.459; Area archeologica di Pompei 11.207; Terme di Caracalla 3.641; museo Archeologico nazionale di Napoli 3.600; Area archeologica di Ostia antica 2.109; museo nazionale Romano – Terme di Diocleziano 1.903; Area archeologica e museo di Paestum 1.635; museo nazionale romano – Palazzo Massimo 1.538; Villa Adriana 1.522; parco archeologico di Ercolano 1.467; museo nazionale Romano – Palazzo Altemps 1.403; Anfiteatro Campano – Santa Maria Capua a Vetere 1.300; museo Archeologico di Venezia 1.194; museo nazionale Etrusco di Villa Giulia 965; museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 925; museo Archeologico nazionale di Taranto 880; museo di Palazzo Grimani 859; Grotte di Catullo e museo Archeologico di Sirmione 720; Mausoleo di Cecilia Metella e chiesa di San Nicola 491; Ostia antica – Castello Giulio II 472; museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia 461; Villa dei Quintili e Santa Maria Nova 411; Basilica di Sant’Apollinare in Classe 354; necropoli dei Monterozzi e museo Archeologico nazionale di Tarquinia 348; necropoli della Banditaccia e museo nazionale Archeologico Cerite a Cerveteri 339; museo Archeologico nazionale di Ravenna 336; parco archeologico di Cuma 317.

#domenicalmuseo: Pompei si conferma il sito più frequentato anche nella domenica a ingresso gratuito di novembre, seguito da Colosseo e Foro-Palatino

ministero_novembre-2024_domeincalmuseo_locandina#domenicalmuseo: per domenica 3 novembre 2024 a ingresso gratuito, l’iniziativa del ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali, si confermano, nello stesso ordine di ottobre 2024, ai primi tre posti della classifica assoluta dei siti visitati Pompei (25.604 ingressi, 10mila in meno di ottobre, ma 7mila in più di settembre), seguita al secondo posto dal Colosseo (16.358) e al terzo dal Foro Romano-Palatino (14.167).

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Casa degli Augustali ad Ercolano: il parco ha registrato 3806 ingressi nella domenica di novembre a ingresso gratuito (foto paerco)

Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Area archeologica di Pompei 25.604; Colosseo – Anfiteatro Flavio 16.358; Foro Romano e Palatino 14.167; Pantheon – Basilica di Santa Maria ad Martyres 13.365; Terme di Caracalla 5.708; Museo e area archeologica di Paestum 5.536; Museo archeologico nazionale di Napoli 5.150; Villa Adriana 3.947; Parco archeologico di Ercolano 3.806; Grotte di Catullo e Museo archeologico di Sirmione 2.950; Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria 2.216;  MAN Mario Torelli, parco archeologico e catacombe ebraiche di Venosa 1.845; Museo nazionale etrusco di Villa Giulia 1.704; Museo di Palazzo Grimani 1.567; Museo nazionale romano – Palazzo Massimo 1.461; Necropoli dei Monterozzi e Museo archeologico nazionale di Tarquinia 1.344; Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano 1.302; Mausoleo di Cecilia Metella e Chiesa di San Nicola 1.121; Necropoli della Banditaccia e Museo nazionale archeologico Cerite a Cerveteri 1.060; Museo archeologico nazionale del Melfese “Massimo Pallottino” 1.050; Museo delle Civiltà 957; Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila 926; Musei Nazionali di Cagliari 875; Parco archeologico dell’Appia antica – Villa dei Quintili e Santa Maria Nova 7.14; Museo Archeologico Nazionale di Ravenna 560; Museo Nazionale Romano – Palazzo Altemps 558; Villa di Poppea-Oplontis 487; Parco archeologico di Cuma 457; Museo archeologico nazionale Giuseppe Andreassi e Parco archeologico di Egnazia 447; Capo di Bove 440; Le castella 440; MAN e Castello di Manfredonia 434; Parco archeologico delle Terme di Baia 414; Parco archeologico di Siponto 402; MAN di Sperlonga e Villa di Tiberio 349; MAN e teatro romano di Spoleto 336; MAN della Sibaritide 300.

Tivoli (Roma). Scoperto a Villa Adriana un grande complesso di epoca adrianea mai documentato nell’area dell’anfiteatro dalla missione dell’università di Urbino: “Fino a oggi non si conosceva un complesso così esteso e riccamente decorato, voluto da Adriano ma poi distrutto per lasciar spazio a una diversa struttura”

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Il gruppo diretto dal prof. Fabio Giorgio Cavallero impegnato nella prima campagna di scavo dell’università di Urbino nell’area dell’anfiteatro di Villa Adriana (foto uniurb/villae)

A Villa Adriana (Tivoli, Roma) scoperto un grande complesso di epoca adrianea mai documentato. È il risultato della campagna di scavo, diretta dal prof. Fabio Giorgio Cavallero, presso il cosiddetto Anfiteatro di Villa Adriana, intrapresa nel 2024 dal dipartimento di Studi umanistici (DISTUM) dell’università di Urbino, su indicazione del direttore dell’istituto Villae, Andrea Bruciati, e su concessione del ministero della Cultura.

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Il grande complesso di epoca adrianea, mai documentato prima, scoperto dalla missione dell’università di Urbino nell’area dell’anfiteatro di Villa Adriana (foto uniurb/villae)

Ai piedi di Piazza d’Oro si trova infatti una struttura di forma ellittica che fin dal Cinquecento è stata ritenuta una vasca destinata ai bagni o all’allevamento dei pesci. Negli anni Novanta del secolo scorso la pulizia del sito ha però messo in luce alcuni elementi forse riferibili a un anfiteatro. I risultati dell’attuale campagna sono stati sorprendenti: al di sotto di pochi centimetri di terra sono infatti emerse le murature di un grande complesso di epoca adrianea mai documentato finora. Si tratta di un edificio di oltre 25 metri di lunghezza per 15 di larghezza, composto da un’ampia aula rettangolare circondata da otto stanze aperte su un terrazzo sorretto da pilastri che si conservano per oltre tre metri di altezza. Questo edificio venne in parte distrutto per lasciar posto al cd. anfiteatro ma le macerie, invece che essere asportate, furono utilizzate per creare il piano sul quale si realizzò il pavimento della nuova struttura ellittica. Ed è per questo motivo che lo scavo ha permesso di recuperare sia i marmi che rivestivano l’esterno del complesso (compresi i pilastri), sia gli intonaci che ne decoravano le stanze: marmi bianchi, serpentino verde, porfido rosso e intonaci dipinti in giallo, rosso, verde e ornati da nastri intrecciati, acanti e melagrani.

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Frammenti di intonaci decorati del grande complesso di epoca adrianea scoperto dalla missione dell’università di Urbino nell’area dell’anfiteatro di Villa Adriana (foto uniurb/villae)

Fino a oggi, a Villa Adriana, non si conosceva un complesso così esteso e riccamente decorato, voluto da Adriano ma poi distrutto per lasciar spazio a una nuova e differente struttura. “Un dato è fin da ora chiaro”, dichiara Berta Martini, direttrice del DISTUM: “un nuovo grande edificio si deve aggiungere alla complessa articolazione della villa voluta e disegnata da Adriano, un sito Unesco che ancora oggi non smette di regalare, nonostante gli oltre cinquecento anni di scavi e ricerche, scoperte sorprendenti”.

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Elementi strutturali del grande complesso di epoca adrianea scoperto dalla missione dell’università di Urbino nell’area dell’anfiteatro di Villa Adriana (foto uniurb/villae)

“Villa Adriana”, interviene il direttore delle Villae, Andrea Bruciati, “è oggi più che mai un attivo cantiere di studi e una fucina di novità. L’équipe dell’università di Urbino ha rinvenuto un edificio ad oggi sconosciuto, aggiungendo una pagina del tutto inedita alla conoscenza del sito. Illuminato e ambizioso, l’imperatore Adriano si è dedicato a una progettualità costruttiva fatta di grandi e meravigliose opere, da cui è disceso l’insieme straordinario e vario della villa. L’eccezionalità del sito ne fa un palinsesto cangiante e primario al contempo, ispirando nell’Istituto un progetto di gestione e valorizzazione del patrimonio archeologico, monumentale e naturalistico improntato all’interdisciplinarità e alla trasversalità”.

#domenicalmuseo: Pompei con oltre 36mila visitatori (il doppio di settembre: un record) è il sito più frequentato nella domenica a ingresso gratuito di ottobre, seguito da Colosseo e Foro-Palatino. Zuchtriegel, direttore di Pompei: “Bisogna definire una visione condivisa per lo sviluppo sostenibile del sito e dell’area, una Pompei più slow. Punteremo maggiormente sulla Grande Pompei”

ministero_domenicalmuseo_ottobre-2024_locandinaPiù di 36mila visitatori in un giorno a Pompei: un record di ingressi mai prima raggiunto nelle domeniche gratuite, cui ha contribuito anche la concomitanza della supplica alla Madonna di Pompei e il bel tempo. Una tempesta perfetta! Per la prima domenica di ottobre 2024 a ingresso gratuito Pompei si conferma – nella classifica assoluta – il sito più visitato (36.480 ingressi: il doppio di settembre quando sono stati 18.356). Ma cambiano gli altri due gradini del podio: al secondo posto il Colosseo (21.423) e al terzo il Foro Romano-Palatino (14.098).

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#domenicalmuseo: con oltre 35mila ingressi è record di visitatori a Pompei la prima domenica del mese di ottobre 2024 (foto parco archeologico pompei)

“Grande merito dei colleghi e delle colleghe del Parco, in particolare del personale di vigilanza, di accoglienza, delle pulizie e di biglietteria, che ringrazio per la gestione altamente professionale della giornata”, ha detto il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel. “Ora bisogna riflettere come gestire al meglio questi flussi, che testimoniano il successo del modello Pompei ma che potrebbero esporre il patrimonio e la sicurezza anche a potenziali rischi. Siamo al lavoro insieme a Ministero, Prefettura e territorio per definire una visione condivisa per lo sviluppo sostenibile del sito e dell’area, una Pompei più slow. Punteremo maggiormente sulla Grande Pompei ovvero sulla rete di siti tra Castellammare, Lettere, Torre Annunziata, Boscoreale, Terzigno e Poggiomarino per canalizzare l’interesse del pubblico verso tesori che meritano di essere più conosciuti. E trasformeremo lo scavo di Civita Giuliana, che sta restituendo i quartieri servili di una villa romana in uno stato di conservazione unico, in un ulteriore nodo della rete territoriale dell’archeologia vesuviana, quell’avventura scientifica singolare che ebbe inizio nel 1748 a Pompei e continua tuttora”.

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#domenicalmuseo: al museo Archeologico nazionale di Napoli oltre 6mial visitatori a ottobre 2024 (foto mann)

Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Area archeologica di Pompei 36.480; Anfiteatro Flavio 21.423; Foro Romano e Palatino 14.098; Pantheon 10.076; museo e area archeologica di Paestum 9.011; Terme di Caracalla 7.457; museo Archeologico nazionale di Napoli 6.262; parco archeologico di Ercolano 4.699; Villa Adriana 3.916; parco archeologico di Siponto 3.610; Grotte di Catullo e museo Archeologico di Sirmione 3.490; museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 1.972; museo nazionale Etrusco di Villa Giulia 1.872; museo Archeologico nazionale di Taranto 1.364; museo nazionale romano – Palazzo Massimo 1.339; museo nazionale romano – Terme di Diocleziano 1.291; museo di Palazzo Grimani 1.167; necropoli dei Monterozzi e museo Archeologico nazionale di Tarquinia 1.151; Appia antica – Villa dei Quintili e Santa Maria Nova 1.150; museo nazionale romano – Palazzo Altemps  1.129; Villa della Regina 1.129; necropoli della Banditaccia e museo nazionale Archeologico Cerite a Cerveteri 1.124; Appia antica  – Mausoleo di Cecilia Metella e Chiesa di San Nicola 1.100; Villa di Poppea-Oplontis 777; parco archeologico delle Terme di Baia 587; museo Archeologico nazionale di Sperlonga e Villa di Tiberio 562; parco archeologico di Cuma 548; museo Archeologico nazionale Giuseppe Andreassi e parco archeologico di Egnazia 470; Santuario di Ercole vincitore 419; museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia 412; museo Archeologico nazionale del Melfese “Massimo Pallottino” 370; area archeologica di Velia 343; Appia antica  – Capo di Bove 300.

#domenicalmuseo: Pompei è il sito più visitato nella domenica a ingresso gratuito di settembre, seguito da Pantheon e Colosseo

ministero_domenicalmuseo_settembre_visitatori_locandinaPer la prima domenica di settembre 2024 a ingresso gratuito Pompei si conferma – nella classifica assoluta – il sito più visitato (18.356 ingressi), ma si invertono gli altri due gradini del podio: al secondo posto il Pantheon (14.759) e al terzo il Colosseo (14.576).

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Visitatori nell’area archeologica di Ostia antica (foto graziano tavan)

Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Area archeologica di Pompei 18.356; Pantheon – Basilica di Santa Maria ad Martyres 14.759; Colosseo 14.576; Foro Romano e Palatino 8.342; museo Archeologico nazionale di Napoli 3.600; museo e area archeologica di Paestum 2.569; Villa Adriana 2.468; Terme di Caracalla 2.157; parco archeologico di Ercolano 1.837; museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 1.755; Grotte di Catullo e museo Archeologico di Sirmione 1.750; area archeologica di Ostia antica 1.465; museo nazionale romano – Palazzo Massimo 1.074; Museo nazionale romano – Terme di Diocleziano 1.044; necropoli dei Monterozzi e museo Archeologico nazionale di Tarquinia 977; museo nazionale Etrusco di Villa Giulia 928; museo nazionale romano – Palazzo Altemps 881; musei nazionali di Cagliari 841; parco archeologico nazionale dei Massi di Cemmo 800; museo Archeologico nazionale di Taranto 709; museo delle Civiltà 683; museo di Palazzo Grimani 611; necropoli della Banditaccia e museo nazionale Archeologico Cerite a Cerveteri 392; museo Archeologico nazionale di Ravenna 352; museo Archeologico nazionale di Firenze 344.

#domenicalmuseo compie dieci anni: 2014-2024. Il ministro Sangiuliano: “Un’intuizione felice che in questi anni è diventata un appuntamento irrinunciabile molto apprezzato dai cittadini italiani e dai turisti che giungono qui da tutto il mondo”. Il Colosseo è il sito più visitato nella domenica a ingresso gratuito di luglio, seguito da Pompei e Pantheon

ministero_domenica-al-museo_7-luglio-2024_locandinaAnche per la prima domenica di luglio 2024 a ingresso gratuito il Colosseo si conferma – nella classifica assoluta – il sito più visitato (20.986 ingressi), seguito da Pompei (18.409) e dal Pantheon (11.821). Ma il 7 luglio 2024 rappresenta anche un anniversario importante: l’iniziativa #domenicalmuseo compie 10 anni. È stata infatti Istituita con il decreto n. 94 del 27 giugno 2014, prevedendo l’ingresso gratuito nei musei, nei parchi archeologici e in tutti i luoghi della cultura statali. “Si tratta di un’intuizione felice che in questi anni è diventata un appuntamento irrinunciabile molto apprezzato dai cittadini italiani e dai turisti che giungono qui da tutto il mondo”, dichiara il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano commentando i primi dati disponibili relativi alla #domenicalmuseo di luglio. “Alle 12 giornate gratuite previste in origine, ho fortemente voluto aggiungere altre tre date iconiche della storia italiana: il 25 aprile, il 2 giugno e il 4 novembre. In queste 15 giornate gratuite, come quella che s’è appena conclusa, molte centinaia di migliaia di visitatori hanno deciso di trascorrere alcune ore immersi nella bellezza e nell’arte del patrimonio culturale della Nazione. Numeri che confermano lo straordinario successo dei musei italiani, come dimostrano i dati degli ingressi che abbiamo presentato questa settimana che hanno fatto segnare, per il 2023, la cifra di 57.730.502 visitatori, mai registrato nelle serie storiche (vedi Sistema museale nazionale. Bilancio della App Musei Italiani a un anno dal lancio: oltre 400 musei presenti, 150 già con l’e-ticketing. E nel 2023 record di 57.730.502 visitatori (+23% sul 2022). Sul podio sempre il Colosseo con oltre 12 milioni di ingressi, ma tutti i musei e parchi hanno registrato incrementi significativi | archeologiavocidalpassato). I musei italiani hanno un immenso valore storico e identitario, a questo stiamo aggiungendo la qualità dei servizi tra cui la nuova app, uno strumento innovativo e moderno di accesso alle strutture museali che rappresenta una ulteriore tappa verso la modernizzazione e la valorizzazione nel solco di quanto previsto dall’art. 9 della Costituzione”.

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Visitatori sull’antica spiaggia di Ercolano, da poco aperta al pubblico (foto paerco)

Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Colosseo 20.986; area archeologica di Pompei 18.409; Pantheon 11.821; Foro Romano e Palatino 6.153; museo Archeologico nazionale di Napoli 3.381; Terme di Caracalla 2.821; museo e area archeologica di Paestum 2.435; parco archeologico di Ercolano 1.828; Villa Adriana 1.609; Grotte di Catullo e museo Archeologico di Sirmione 1.302; museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 1.088; museo nazionale Romano – Palazzo Massimo 1.032; museo nazionale Romano – Terme di Diocleziano 991; Villa Romana e Antiquarium di Desenzano 980; necropoli dei Monterozzi e museo Archeologico nazionale di Tarquinia 903; museo nazionale Romano – Palazzo Altemps 853; musei nazionali di Cagliari 792; museo Archeologico nazionale di Taranto 600; mausoleo di Cecilia Metella e chiesa di San Nicola 430; museo delle Civiltà 429; necropoli della Banditaccia e museo nazionale Archeologico Cerite a Cerveteri 411; mausoleo di Teodorico 382; museo Archeologico nazionale di Firenze 363; anfiteatro campano, museo Archeologico dell’antica Capua e mitreo di Santa Maria Capua Vetere 318; abbazia di Pomposa e museo Pomposiano 308; Battistero degli Ariani 302.

Sistema museale nazionale. Bilancio della App Musei Italiani a un anno dal lancio: oltre 400 musei presenti, 150 già con l’e-ticketing. E nel 2023 record di 57.730.502 visitatori (+23% sul 2022). Sul podio sempre il Colosseo con oltre 12 milioni di ingressi, ma tutti i musei e parchi hanno registrato incrementi significativi

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A un anno dall’avvio dell’app e della piattaforma del Sistema Museale Nazionale sono oltre 400 gli istituti statali presenti che offrono un servizio agile e intuitivo, con percorsi di conoscenza e scoperta del patrimonio culturale della Nazione, il vantaggio di informazioni sempre aggiornate e ufficiali e la possibilità di acquisto online dei biglietti di ingresso. È quanto è emerso alla presentazione del primo bilancio del servizio del ministero della Cultura: un’occasione anche simbolica per promuoverne la conoscenza e l’utilizzo e per fare il punto sui risultati raggiunti e le prospettive future. Nella stessa occasione, sono stati infatti presentati i dati relativi agli ingressi nei musei e parchi archeologici nazionali, per i quali l’anno 2023 ha segnato un record di visitatori e incassi, non solo per la conferma dell’andamento positivo già registrato nel 2022, ma anche per il superamento dei numeri di epoca pre-pandemica.

Promossa dal ministero della Cultura, l’app Musei italiani è stata sviluppata dalla Direzione generale Musei grazie ai fondi del PNRR dedicati al miglioramento dell’accessibilità fisica, cognitiva e senso-percettiva del patrimonio culturale nazionale, nell’ambito del “Progetto Ad Arte, piattaforma nazionale dei servizi per l’accessibilità nei luoghi della cultura”. Dotata di un’identità visiva ben riconoscibile grazie al logo Musei italiani e allo sfondo blu che richiama il colore istituzionale del ministero della Cultura, l’app, disponibile gratuitamente nei principali store, è stata rilasciata un anno fa, insieme alla piattaforma web ad essa collegata, in concomitanza con l’avvio della bigliettazione del Pantheon.

ministero_app-musei-italiani_biglietteria_locandinaPer la gestione della biglietteria, 130 di questi oltre 400 usufruiscono già oggi del sistema di gestione diretta offerto dalla piattaforma, completo ed efficiente, progettato per integrarsi con eventuali sistemi di cassa fisica o totem digitali sul posto e privo di costi di intermediazione: un’innovazione importante, se consideriamo che la gran parte di questi non aveva mai avuto la possibilità di gestire – e quindi di istituire – un biglietto di ingresso, oppure non aveva alcuna forma di e-ticketing o di pagamento elettronico sul posto. Il carattere vantaggioso di questa formula ha attratto anche grandi realtà come il museo nazionale Romano, le Terme di Caracalla o il museo di Capodimonte. Ad oggi i musei che usano questa modalità di gestione diretta in piattaforma hanno “staccato” oltre 3 milioni di biglietti, con un incasso superiore agli 11 milioni di euro: numeri rilevanti, sia perché in linea con gli obiettivi di trasformazione digitale del Paese, sia perché l’assenza di costi di intermediazione costituisce un vantaggio economico per l’Amministrazione e i visitatori. L’app, in conclusione, rappresenta uno strumento univoco e sicuro per guidare il visitatore all’acquisto del biglietto, o direttamente nella piattaforma di e-ticketing Musei italiani o reindirizzandolo negli altri canali ufficiali di vendita specifici, eventualmente previsti dai singoli Musei.

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Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, alla presentazione del bilancio dell’App Musei Italiani (foto emanuele antonio minerva / Mic)

“Lo straordinario successo dei musei italiani dimostra che stiamo lavorando nella direzione giusta nel segno della valorizzazione come recita l’art. 9 della Costituzione”, dichiara il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “I musei italiani hanno un immenso valore storico e identitario, a questo stiamo aggiungendo la qualità dei servizi, abbiamo idee e faremo molto di più. La app rappresenta una ulteriore tappa verso la modernizzazione e la valorizzazione. Possiamo offrire al mondo esperienze uniche grazie al nostro passato e alla nostra storia. Ogni italiano deve essere orgoglioso del suo patrimonio”.

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Il direttore generale Musei, Massimo Osanna, alla presentazione del bilancio dell’App Musei Italiani (foto emanuele antonio minerva / Mic)

“L’app Musei italiani, che costituisce uno dei primi risultati concreti del PNRR, segna un grande traguardo per il Sistema Museale Nazionale”, commenta il direttore generale Musei Massimo Osanna, “che si è in questo modo dotato di un’interfaccia ufficiale, intuitiva e completa, pensata per rendere il nostro patrimonio culturale sempre più accessibile. Già dai primi mesi di attività, Musei italiani si è affermata come punto di riferimento per tutti i cittadini e i visitatori interessati a scoprire i luoghi della cultura italiani. L’innovativo sistema di e-ticketing ha inoltre consentito di superare gli annosi ostacoli amministrativi, economici e logistici che i siti meno noti o di più piccole dimensioni – ma anche alcune realtà maggiori – incontravano nell’organizzare un proprio sistema di bigliettazione completo, nell’ottica di uno sviluppo complessivo ed equo dell’intera rete museale del nostro Paese. L’app infine, è da intendersi come uno strumento in divenire ed entrerà a breve in una nuova fase, accogliendo, oltre ai musei di competenza del MiC, anche i luoghi della cultura non statali, realizzando a pieno gli obiettivi del Sistema Museale Nazionale. Sono inoltre in fase di implementazione nuove funzionalità, presto disponibili, come gli itinerari consigliati o le audioguide e le videoguide che potranno accompagnare i visitatori specialmente in chiave di accessibilità e inclusione”. 

ministero_app-musei-italiani_locandinaI numeri dei Musei Italiani nel 2023. ministero_dati-ingressi-2023_dati-generali_locandinaIl numero assoluto di visitatori ha raggiunto nel 2023 il record di 57.730.502 visitatori, mai registrato nelle serie storiche. Il confronto con il 2022 indica un aumento di 10,7 milioni di visitatori, pari a un incremento di quasi il 23%. Se il confronto viene effettuato con l’anno 2018, che rappresenta, con i suoi 55,3 milioni di visitatori il picco di epoca pre-pandemica, si nota una variazione positiva di 2,4 milioni di visitatori, pari a un incremento percentuale di oltre il 4%. Il 2023 rappresenta un record anche per gli incassi che raggiungono la cifra 313,9 milioni di euro, con un incremento di quasi il 34% rispetto al 2022 (+79,3 milioni di euro). Il dato appare ancora più significativo se paragonato al periodo pre-pandemico e in particolare al 2019, picco massimo della serie storica per gli incassi, con un incremento di quasi il 30% (+71,5 milioni di euro). ministero_dati-ingressi-2023_top-25_locandinaI musei più visitati nel 2023 sono tutti in crescita rispetto al 2022. I primi tre in assoluto sono: il Colosseo, 12.298.246 visitatori, +25,34%; il Pantheon, 5.196.106, +5,47%; la Galleria degli Uffizi, 5.138.588, +26,37%. “Gli incrementi rilevati nel 2023 rispetto non solo all’anno precedente, già positivo, ma anche ai record di presenze registrate di epoca pre-pandemica”, osserva il direttore generale Musei, Massimo Osanna, “dimostrano che il nostro Paese vanta un Sistema Museale Nazionale in salute, in crescita e in grado di attrarre i pubblici, con un’offerta culturale ricca, inclusiva e sempre più accessibile. Questi risultati si devono a tutti i direttori e al personale dei siti che in sinergia con la Direzione generale Musei, lavorano incessantemente, in ottica di rete e in accordo con le comunità territoriali, per conservare e valorizzare il patrimonio culturale dei nostri musei”.

ministero_dati-ingressi-2023_colosseo_locandinaEcco il numero dei visitatori nel 2023 nei musei e parchi archeologici ministero_dati-ingressi-2023_egizio_locandinacon la differenza percentuale rispetto al 2022: parco archeologico del Colosseo, 12.298.246 visitatori, +25,34%; il Pantheon, 5.196.106, +5,47%; parco archeologico di Pompei, 4.087.164, +33,64%; museo Egizio di Torino, 1.061.157, +16,74%; Villa Adriana e Villa d’Este, 748.656, +37,74%; parco archeologico di Ercolano, 563.165, +28,86%; museo Archeologico nazionale di Napoli, 553.141, +25,54%; parchi archeologici di Paestum e Velia, 506.853, +29,62%; museo Archeologico di Venezia, 387.683 (dati comprensivi del circuito con alcuni musei civici), +4,64%; museo nazionale Romano, 318.434, +58,77% (il museo con il maggiore incremento in Italia); parco archeologico di Ostia antica, 314.511, +26,64%.