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Aquileia (Ud). Vince la XVI edizione dell’Aquileia Film Festival il film “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni” di Eugenio Farioli Vecchioli e Brigida Gullo. Applausi per Corrado Augias davanti a una platea con tutti gli 800 posti a sedere occupati e con 6430 spettatori in streaming dall’Italia e dall’estero. Lunedì e martedì il Fuori Festival

Serata finale dell’Aquileia film festival 2025: sul palco, da sinistra, Giulia Pruneti, Emanuele Zorino, Cristiano Tiussi, Corrado Augias, Piero Pruneti, Roberto Corciulo (foto n.oleotto / fondazione aquileia)

Aquileia Film Festival: suggestiva panoramica di piazza Capitolo gremita vista da drone (foto n.oleotto / fondazione aquileia)

Il film “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni” di Eugenio Farioli Vecchioli e Brigida Gullo, vince la XVI edizione dell’Aquileia Film Festival, organizzata dalla Fondazione Aquileia con Archeologia Viva e Firenze Archeofilm, quest’anno interamente accessibile, con i film sottotitolati per sordi e ipoudenti e audio-descritti per ciechi e ipovedenti e le conversazioni trascritte in diretta. Il film prodotto da RAI Cultura si è aggiudicato il Premio Aquileia 2025 assegnato dalle votazioni di gradimento del pubblico che non ha risparmiato gli applausi per Corrado Augias, l’ospite dell’ultima serata, venerdì 1° agosto 2025. Davanti a una piazza Capitolo gremita con tutti gli 800 posti a sedere occupati e con 6430 spettatori in streaming dall’Italia e dall’estero, Corrado Augias, intervistato sul palco da Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva, ha dichiarato: “Aquileia è un luogo carico di emozioni e di scoperta, si avverte il respiro di civiltà che si sono incrociate”, incantando la platea con un appassionato dialogo che ha toccato temi di attualità, cultura e memoria. Augias ha condiviso la sua emozione per la bellezza e il significato profondo dei mosaici della basilica di Aquileia, che aveva avuto già modo di scoprire in passato e che ha rivisto ieri. Durante la conversazione si è spaziato tra tanti temi, dall’attualità al toccante viaggio del Milite Ignoto e al canto gregoriano, “un canto per voce sola, senza strumenti, all’unisono, la vox sola davanti a Dio, che potrebbe essere la colonna sonora ideale della Basilica”.

Il presidente della Fondazione Aquileia Roberto Corciulo consegna il Premio Aquileia 2025 a Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva, in rappresentanza di Eugenio Farioli Vecchioli e Brigida Gullo, registi del film vinctore “In carne e bronzo” (foto n.oleotto / fondazione aquileia)

San Casciano dei Bagni, scavi 2024: vasca sacra, recupero del serpente agatodemone in bronzo (foto ludovico salerno / SABAP-SI – Comune San Casciano – Unistrasi)

Primo classificato il film “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni” di Eugenio Farioli Vecchioli, Brigida Gullo (Italia 2024, 56’). Il documentario racconta l’ultima campagna di scavo presso il sito archeologico del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni (Si), terminata a ottobre 2024, che ha rivelato scoperte eccezionali. L’aspirazione più alta per uno studioso quella di produrre conoscenza: ovvero interrogare i reperti e restituire al pubblico la loro storia. Il presidente della Fondazione Aquileia Roberto Corciulo ha consegnato il Premio Aquileia, un mosaico realizzato dagli allievi della prestigiosa Scuola Mosaicisti del Friuli a Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva, in rappresentanza dei registi vincitori.

Frame del film “Luigi de Gregori. Salvare la creatura / Luigi De Gregori. Save the creature” di Tommaso Sestito, Lorenzo Chechi

Secondo classificato il film “Luigi de Gregori. Salvare la creatura / Luigi De Gregori. Save the creature” di Tommaso Sestito, Lorenzo Chechi (Italia 2024, 18’). Roma, 1936. La Seconda Guerra Mondiale è all’orizzonte. Il governo italiano decide di attuare un piano di protezione antiaerea per salvaguardare il patrimonio artistico e culturale nazionale. La difesa dei materiali librari più preziosi della Capitale è affidata a Luigi De Gregori, bibliotecario di fama internazionale e punto di riferimento per i direttori di biblioteche di tutta Italia. Inizia così la ricerca di nascondigli sicuri.

Il volto di Alessandro, dal grande mosaico del Mann. reso tridimensionale: frame del documentario di Vanni Gandolfo (foto mann)

Terzo classificato il film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo (Italia 2025, 52’). Un affascinante viaggio che svela i segreti e le sfide dietro il restauro di uno dei più straordinari tesori dell’arte antica: il leggendario mosaico di Alessandro e Dario raffigurante il volto di Alessandro Magno custodito al MANN. Il capolavoro, il mosaico più importante mai ritrovato a Pompei, costituisce una delle fonti più anomale, ma anche attendibili, per immaginare le vere sembianze del grande condottiero macedone. L’intervento di restauro, che combina tecnologie diagnostiche all’avanguardia e metodologie innovative, ha lo scopo di preservare un’opera importantissima, essenziale per la comprensione della cultura ellenistica. Parallelamente, il documentario dedica spazio significativo alla ricerca del volto “umano” di Alessandro mediante l’intelligenza artificiale.

Eros Cisilino e William Cisilino, presidente e direttore dell’ARLeF; Claudio Zorzenon, di Arte Video; Marco Fabbro, regista (foto fondazione aquileia)

Dopo la pausa di sabato 2 e domenica 3 agosto altre due serate eccezionali: il fuori festival prosegue lunedì 4 agosto 2025, alle 21, con il film “Marcho. L’ultima bandiera” (regia Marco Fabbro) che ricostruisce le vicende del nobile Marcho, signore di Moruzzo, l’ultimo alfiere del Patriarcato di Aquileia che sfidò la Repubblica di Venezia. Un evento rimasto segreto per 500 anni e tornato alla luce solo nel recente passato, nel 1986, durante un restauro, grazie a una lettera ritrovata tra le pagine di un libro conservato a La Brunelde, casaforte medievale (Fagagna). Alessandra Salvatori, direttrice di Telefriuli, converserà prima del film con Eros Cisilino e William Cisilino, presidente e direttore dell’ARLeF – Agenzia regionale per la lingua friulana, Claudio Zorzenon, di Arte Video srl, Marco Fabbro, regista.

Si chiude martedì 5 agosto 2025, alle 21, con un omaggio ad Altan, fumettista, vignettista e autore satirico, intervistato dalla giornalista e scrittrice Elena Commessatti e la proiezione di “Mi chiamo Altan e faccio vignette” (regia Stefano Consiglio), sulla sua vita e sulla sua carriera attraverso i suoi personaggi, fra tutti Pimpa e Cipputi, e con l’aiuto dei suoi amici e colleghi, come per esempio Paolo Rumiz, Michele Serra, Vauro, Sergio Staino e Zerocalcare. Partendo da Aquileia, dove vive e lavora, si giunge nella «sua» Torino, dove c’è la fabbrica per antonomasia: la Fiat di Cipputi. Un racconto della nostra storia più recente, vista attraverso l’ironia e la lucidità di uno dei più grandi autori italiani.

Grosseto. Il pubblico del IV Maremma Archeofilm ha assegnato il premio Maremma Archeofilm 2025 al film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo

Un momento delle premiazioni nella serata finale del Maremma Archeofilm 2025 (foto alessia piccinetti / AV)

Il film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo ha conquistato i favori del pubblico grossetano. Domenica 20 luglio 2025, in occasione della serata finale della IV edizione del Maremma Archeofilm, festival internazionale del cinema archeologico, nel Giardino dell’Archeologia (piazza San Francesco) a Grosseto, spostata di un giorno rispetto al programma ufficiale causa maltempo, è stato infatti attribuito il “Premio Maremma Archeofilm” 2025” per il film più votato dal pubblico. Il Maremma Archeofilm Festival è organizzato da Comune di Grosseto, Regione Toscana, associazione M.arte @Museo Archeologico e d’Arte della Maremma, Archeologia Viva, Firenze Archeofilm, con il contributo di Fondazione CR Firenze, Visit Tuscany, Toscana Promozione Turistica, In collaborazione con Fondazione Grosseto Cultura.

La proiezione del film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo al Maremma Archeofilm (foto alessia piccinetti /AV)

Dettaglio del volto di Alessandro del grande mosaico di Alessandro conservato al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo (Italia 2025, 52’). Un affascinante viaggio che svela i segreti e le sfide dietro il restauro di uno dei più straordinari tesori dell’arte antica: il leggendario mosaico di Alessandro e Dario raffigurante il volto di Alessandro Magno custodito al MANN. Il capolavoro, il mosaico più importante mai ritrovato a Pompei, costituisce una delle fonti più anomale, ma anche attendibili, per immaginare le vere sembianze del grande condottiero macedone. L’intervento di restauro, che combina tecnologie diagnostiche all’avanguardia e metodologie innovative, ha lo scopo di preservare un’opera importantissima, essenziale per la comprensione della cultura ellenistica. Parallelamente, il documentario dedica spazio significativo alla ricerca del volto “umano” di Alessandro mediante l’intelligenza artificiale.

Cabras (Or). Nell’area archeologica di Mont’e Prama al via il Sardegna Archeofilm Festival: quattro serate con proiezioni, incontri con registi e studiosi, e approfondimenti tematici

Si apre mercoledì 2 luglio 2025, nell’area archeologica di Mont’e Prama a Cabras (Or)la nuova edizione del Sardegna Archeofilm Festival, rassegna cinematografica dedicata all’archeologia e al racconto per immagini, organizzata dalla Fondazione Mont’e Prama in collaborazione con Firenze Archeofilm, Archeologia Viva e Giunti Editore. Per quattro serate consecutive, fino al 5 luglio 2025, l’area archeologica si trasforma in un’arena a cielo aperto, dove si alternano proiezioni, incontri con registi e studiosi, e approfondimenti tematici pensati per un pubblico curioso e appassionato. Ingresso libero e gratuito

Il volto di Alessandro, dal grande mosaico del Mann. reso tridimensionale: frame del documentario di Vanni Gandolfo (foto mann)

La serata inaugurale, mercoledì 2 luglio 2025, apre alle 21, con il film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo (Italia, 52’). Un affascinante viaggio che svela i segreti e le sfide dietro il restauro di uno dei più straordinari tesori dell’arte antica: il leggendario mosaico di Alessandro e Dario raffigurante il volto di Alessandro Magno custodito al MANN. Il capolavoro, il mosaico più importante mai ritrovato a Pompei, costituisce una delle fonti più anomale, ma anche attendibili, per immaginare le vere sembianze del grande condottiero macedone. L’intervento di restauro, che combina tecnologie diagnostiche all’avanguardia e metodologie innovative, ha lo scopo di preservare un’opera importantissima, essenziale per la comprensione della cultura ellenistica. Parallelamente, il documentario dedica spazio significativo alla ricerca del volto “umano” di Alessandro mediante l’intelligenza artificiale. Interviene il regista Vanni Gandolfo. Segue “Il Mito nella Storia del Cinema: dall’epica classica ai blockbuster”, un viaggio attraverso il cinema epico, dall’Odissea agli Avengers, per esplorare la rappresentazione del mito e della storia sul grande schermo. Incontro con Paolo Giulierini (etruscologo). Introducono Tore Cubeddu e Giulia Pruneti. Chiude la serata il film “Maasai Eunoto” di Kire Godal (Kenya, 34’). Gli indigeni Masai lottano ancora oggi per mantenere vive le loro tradizioni. Attraverso le voci di guerrieri e anziani durante il loro emotivo rito di passaggio nel 2022, Maasai Eunoto segue il passaggio del guerriero Masai allo stadio di anziano, rivelando il passato e il presente nascosti di una delle cerimonie di iniziazione culturale più importanti dell’Africa.

Giovedì 3 luglio 2025, alle 21, la serata apre con il film “Ojo” di Fry J. Apocaloso (Italia, 3’42’’).  In un ritmo serrato, immagini fluide e in continua trasformazione invadono il centro dello schermo, seguendo un moto centripeto che ha origine da un unico punto: l’occhio del gigante. Attraverso un gioco di forme e transizioni, assistiamo a tutto ciò di cui è stato il testimone metaforico, dalla sua costruzione in terra sarda fino alle sue esperienze nel mondo. Intervengono gli autori e i rappresentanti della FSFC, introduce Tore Cubeddu. Segue il film “Boreddu e i giganti di Mont’e Prama” di Salvo Carramusa (Italia, 6’). I giganti di pietra – custodi di una storia non ancora ben conosciuta –   giacevano, nascosti, nel sottosuolo del Sinis. Avrebbero voluto tornare alla luce – dopo quasi tre millenni.  Ma temevamo l’insidia dei tombaroli. Finché non incontrarono un bambino di nome Boreddu, una notte, capace di tender loro un tranello, farli arrestare e aiutarli a ritornare alla luce. Ora vivono, di nuovo, all’interno del museo di Cabras, e hanno incominciato a raccontarci la loro, e la nostra, storia. Intervengono gli autori, introducono Tore Cubeddu e Giulia Pruneti. Chiude il film “Balentes” di Giovanni Columbu (Italia, 70’).  Tratto da un fatto realmente accaduto in Sardegna nel 1940, sullo sfondo del fascismo e alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, il film racconta un furto di cavalli compiuto ai danni di un allevamento militare. Protagonisti sono due ragazzini di 11 e 14 anni. I loro propositi sono del tutto idealistici: liberare i cavalli affinché non muoiano in guerra. Riescono nell’intento ma sulla via del ritorno vengono intercettati dalla milizia e uno dei due viene ucciso. Interviene Giovanni Columbu, introducono Tore Cubeddu e Giulia Pruneti.

Venerdì 4 luglio 2025, è il programma, alle 21, il film “Nemos” di Marco Antonio Pani (Italia, 110’). L’Odissea interpretata da pastori, contadini, artigiani, pescatori e marinai della Sardegna, che attraverso l’improvvisazione guidata danno vita a un racconto dolceamaro, epico e universale, in cui la modernità si intreccia con la forza delle tradizioni. Quindi il Talk cinema e archeologia: Tonino Zera scenografo dialoga con Giulia Pruneti e Tore Cubeddu.

Frame del film “Carlo Tronchetti. La mia Sardegna archeologica” di Nicola Castangia

Sabato 5 luglio 2025, ultima serata, alle 21, si inizia con il film “I fratelli Champollion. Nel segreto dei geroglifici” di Jacques Plaisant  (Francia, 52’). Duecento anni fa, Jean-François Champollion decifrò per la prima volta i geroglifici egizi, risolvendo così uno dei più grandi enigmi della storia dell’umanità̀. Ciò̀ che è poco noto è che dietro questo genio si nasconde un uomo nell’ombra: Jacques-Joseph, il fratello maggiore della famiglia Champollion. Il recente studio degli archivi di famiglia getta nuova luce sull’avventura intellettuale della decifrazione. Segue l’incontro con Carlo Tronchetti archeologo. Interviene Nicola Castangia, introduce Giorgio Murru. Quindi il film “Carlo Tronchetti. La mia Sardegna archeologica” di Nicola Castangia (Italia, 45’I). L’archeologo Carlo Tronchetti racconta l’avventura degli scavi da lui diretti in Sardegna dal 1977 in poi nei siti di Nora, Mont’e Prama, Sant’Antioco e Tharros. Il documentario conduce lo spettatore attraverso un viaggio, narrato dallo stesso protagonista, che si rivela ricco di suggestione, dove il dato scientifico dello scavo archeologico viene intriso di aneddoti che consentono al racconto di scorrere leggero, accompagnato da suggestive riprese aeree, ricostruzioni virtuali e numerose immagini storiche d’archivio. Carlo Tronchetti riesce a miscelare nel suo racconto il dettaglio scientifico, i ricordi ricchi di spensieratezza e le profonde emozioni provate in quei luoghi duranti gli scavi archeologici nei siti che oggi, grazie anche al suo lavoro, hanno una rilevanza internazionale: Nora, Sant’Antioco con l’antica città di Sulky, Tharros e Mont’e Prama con le statue dei Giganti. Chiude la serata e il festival la cerimonia di premiazione con l’assegnazione del premio del pubblico “Sardegna Archeofilm” 2025, e l’assegnazione del premio del concorso “Archeociak”.

 

Alessandro Magno al centro di due appuntamenti speciali: un film (su Rai 5) e una conferenza alla SAIA (e on line)

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Il grande mosaico di Alessandro Magno e Dario al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto valentina cosentino)

Alessandro Magno al centro di due appuntamenti speciali, un film e una conferenza, mercoledì 2 aprile 2025: su Art Night (Rai 5) “Il volto di Alessandro”, alla Scuola archeologica italiana di Atene e on line “Painted Images of Alexander the Great in the Hellenistic Period”.

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Il volto di Alessandro, dal grande mosaico del Mann, reso tridimensionale: frame del documentario di Vanni Gandolfo (foto mann)

Il documentario Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario, scritto e diretto da Vanni Gandolfo, dopo l’anteprima mercoledì 26 marzo 2025 all’auditorium del museo Archeologico nazionale di Napoli (vedi Napoli. All’auditorium del museo Archeologico nazionale in anteprima il film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo, in prima tv mercoledì 5 aprile in “Art Night” (su Rai 5): narra l’intervento epocale sul mosaico scoperto nel 1831 nella Casa del Fauno a Pompei | archeologiavocidalpassato), arriva in prima TV mercoledì 2 aprile 2025, alle 21.15 su Rai 5, all’interno di Art Night. napoli_mann_film-il-volto-di-alessandro_di-vanni-gandolfo_presentazione_locandinaProdotto da GA&A Productions in associazione con DOCLAB e in collaborazione con Rai Cultura, il documentario offre uno sguardo esclusivo sul complesso restauro del celebre Mosaico di Alessandro e Dario, uno dei più grandi tesori dell’arte antica, custodito al MANN. Quest’opera straordinaria, scoperta nel 1831 nella Casa del Fauno a Pompei, raffigura il trionfo di Alessandro Magno su Dario III di Persia e rappresenta una delle fonti più rilevanti per ricostruire le sembianze reali del leggendario condottiero macedone. Grazie a un approccio interdisciplinare, il restauro ha combinato tecnologie diagnostiche avanzate e metodologie innovative per preservare il mosaico e valorizzarne il significato storico e culturale. Parallelamente, il documentario esplora la ricerca sul volto “umano” di Alessandro attraverso l’intelligenza artificiale, con il contributo degli studenti dell’Accademia delle Arti e delle Nuove Tecnologie di Roma, che hanno confrontato fonti storiche e iconografiche, tra cui il celebre ritratto di Lisippo. Il documentario racconta un’impresa senza precedenti, in cui ricerca e innovazione si intrecciano per restituire al mondo uno dei più grandi capolavori dell’antichità.

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Il direttore Paolo Giulierini nel gruppo di operatori che ha portato a termine il ribaltamento del mosaico di Alessandro al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto valentina cosentino)

Iniziato nel marzo 2021, per iniziativa dell’allora direttore del Mann, Paolo Giulierini, il restauro del Gran musaico è giunto all’ultimo step, con la seconda fase esecutiva: completare il consolidamento degli strati preparatori originari del mosaico e realizzare un nuovo supporto. L’opera è in posizione orizzontale. Si prevede di chiudere i lavori entro l’estate 2025.

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Fasi del restauro del grande mosaico di Alessandro al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

“Il restauro del Mosaico di Alessandro”, commenta il direttore generale dei Musei Italiani, Massimo Osanna, “dimostra come un approccio interdisciplinare, che unisce ricerca, innovazione e metodologie avanzate, sia fondamentale per la conservazione e la piena comprensione di uno straordinario capolavoro dell’antichità. Un intervento che non si limita alla tutela materiale dell’opera, ma ne rafforza il valore storico e culturale, migliorandone la leggibilità e l’accessibilità, affinché possa essere pienamente fruibile all’interno di una narrazione ampia e completa, capace di coinvolgere tutti i pubblici”.

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Alla Scuola Archeologica Italiana di Atene la conferenza “Painted Images of Alexander the Great in the Hellenistic Period” con la prof.ssa Olga Palagia (National and Kapodistrian University of Athens). Appuntamento mercoledì 2 aprile 2025, alle 19, nell’Aula Magna “Doro Levi”, in odòs Parthenonos 14 ad Atene. La conferenza può essere seguita anche a distanza sul canale YouTube della SAIA, https://www.youtube.com/results….

Napoli. All’auditorium del museo Archeologico nazionale in anteprima il film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo, in prima tv mercoledì 5 aprile in “Art Night” (su Rai 5): narra l’intervento epocale sul mosaico scoperto nel 1831 nella Casa del Fauno a Pompei

napoli_mann_film-il-volto-di-alessandro_di-vanni-gandolfo_presentazione_locandinaMercoledì 26 marzo 2025, alle 11, all’auditorium del museo Archeologico nazionale di Napoli, sarà proiettato in anteprima il documentario “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo, che andrà in onda in prima tv mercoledì 5 aprile 2025, alle 21.15, in “Art Night”, su Rai 5.

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Lo spostamento del Mosaico di Alessandro nel museo di Napoli nel 1917 (foto archivio mann)

È stato chiamato “il restauro del secolo”, “un intervento epocale”, “una prova di coraggio”: è l’operazione di restauro del cosiddetto “mosaico di Alessandro” che racconta la battaglia di Gaugamela, vinta dal generale macedone sul re dei persiani Dario III: un milione e mezzo di piccole tessere policrome marmoree che hanno attirato l’attenzione degli studiosi e dei tecnici fin dalla sua scoperta, nel 1831, nella Casa del Fauno a Pompei. Il Gran musaico (peso stimato circa 7 tonnellate) giunse a Napoli nel novembre del 1843, quando fu messo in cassa e condotto da Pompei al Real Museo Borbonico su un carro trainato da sedici buoi. Nel gennaio del 1845 le casse furono aperte e l’opera ebbe la sua prima collocazione sul pavimento di una sala al piano terra dell’ala occidentale; mentre nel 1916 fu spostato dove si trova attualmente, a parete, nella sezione mosaici, al piano ammezzato. Ed è qui che nel marzo 2021 è partita “l’operazione restauro” del Gran musaico che ora sta giungendo alle fasi finali. Anni di interventi delicati e specialistici che vengono narrati nel film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario”, scritto e diretto da Vanni Gandolfo, e prodotto da GA&A productions in associazione con DOCLAB e in collaborazione con Rai Cultura.

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Maria Teresa Operetto, responsabile del restauro del mosaico di Alessandro, mostra al ministro Gennaro Sangiuliano le fasi dell’intervento (foto graziano tavan)

“Ci vuole coraggio per affrontare un restauro di questo tipo, il coraggio che ci trasmette questo grande personaggio, che si lanciò alla conquista del mondo”, aveva detto il direttore del Mann, Paolo Giulierini. Era il marzo 2021. “Un coraggio che in parte è mancato nei tempi passati, quello di porsi il problema del mosaico di Alessandro. Ringrazio il prof. Antonio De Simone che mi ha subito sottolineato l’urgenza e l’importanza di questo restauro, il nostro architetto Amanda Piezzo. Il Museo, con il suo laboratorio di restauro guidato proprio da oggi (marzo 2021, ndr) da Maria Teresa Operetto, per questa impresa non si è chiuso in se stesso. Lavoriamo insieme a importanti partner scientifici, Università, alla Tim in collaborazione con NTT DATA e una tecnologia che si coniuga con il miracolo quotidiano delle mani dei nostri restauratori”. E aveva assicurato: “Sarà un restauro ‘trasparente’, visibile ai visitatori alla riapertura dei musei ed in alcune fasi anche on line. Tutti insieme ci prendiamo questa grande responsabilità, in coordinamento con l’Istituto centrale per il restauro (ICR) diretto da Alessandra Marino, che ringrazio. Tra un anno organizzeremo la grande mostra Alessandro e la via delle indie, con la Regione Campania. Perché il nostro Museo, simbolo dell’archeologia italiana nel mondo, guarda a Oriente e ad Occidente” (vedi Napoli. Aperto il cantiere di restauro del Mosaico della Battaglia di Isso o Mosaico di Alessandro, simbolo del Mann, in partnership con università e Tim con soluzioni digitali in via sperimentale per nuove tecniche di restauro. Sarà visibile ai visitatori | archeologiavocidalpassato).

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Il direttore Paolo Giulierini nel gruppo di operatori che ha portato a termine il ribaltamento del mosaico di Alessandro al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto valentina cosentino)

Due anni e mezzo dopo, nell’ottobre 2023, un altro momento importante nell’operazione restauro del mosaico di Alessandro. Si era da poco conclusa nella sala della Meridiana la grande mostra “Alessandro Magno e l’Oriente” dedicata alla figura del grande condottiero macedone: 170 opere che raccontano il percorso di conquista giunto fino alla lontana India, dopo aver annesso l’Egitto dei faraoni, il medio Oriente e la Persia dove Alessandro è incoronato Re dei re. Dal 30 ottobre 2023 il mosaico è a pancia in giù. Al museo Archeologico nazionale di Napoli è stato infatti effettuato con successo il delicato ribaltamento del mosaico di Alessandro. L’operazione è il passaggio indispensabile per entrare nel vivo della fase esecutiva del restauro. Un lavoro corale di alta specializzazione ha unito architetti, ingegneri, restauratori. E da mercoledì 1° novembre 2023 è aperto il “cantiere trasparente”, che ha permesso di assistere ai lavori guardando da una finestra installata nella sala adiacente (vedi Napoli. Al museo Archeologico nazionale effettuato con successo il delicato ribaltamento del mosaico di Alessandro. Ora entra nel vivo la fase esecutiva del restauro: dal 1° novembre cantiere trasparente e riapertura sezione Mosaici. Giulierini: “Mantenuto la parola data” | archeologiavocidalpassato).

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Tecnici e responsabili al via della seconda fase esecutiva del restauro del mosaico di Alessandro al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

E arriviamo all’ultimo step: mercoledì 3 luglio 2024 è iniziata la seconda fase esecutiva del restauro del Mosaico di Alessandro. I lavori, la cui conclusione è prevista nei primi mesi del 2025, devono completare il consolidamento degli strati preparatori originari del mosaico e la realizzazione di un nuovo supporto. L’opera deve essere nuovamente movimentata per essere collocata in posizione orizzontale, completando così l’intervento di restauro della superficie musiva.