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Napoli. Alla Médiathèque de l’Institut français presentazione del libro “Terra sigillata della Baia di Napoli. Tipologia, produzione e diffusione” di Giovanni Borriello

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Martedì 19 novembre 2024, alle 17.30, alla Médiathèque de l’Institut français Napoli, a Palazzo “il Grenoble” in via Francesco Crispi 86 a Napoli, presentazione del libro “Terra sigillata della Baia di Napoli. Tipologia, produzione e diffusione” di Giovanni Borriello che si propone una nuova tipologia basata sia sui rinvenimenti effettuati nel porto di Neapolis che sulle evidenze edite. Oltre a raccogliere un elevato numero di reperti bollati, vengono definite le principali officine attive nella realizzazione di tali prodotti e la diffusione nelle province romane. Dopo i saluti di Lise Moutoumalaya, Console Generale di Francia a Napoli; Valérie Huet e Priscilla Munzi, Centre Jean Bérard, (CNRS – EFR); Matteo D’Acunto, università di Napoli L’Orientale; Stefano lavarone, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per il comune di Napoli; presentano Daniele Malfitana, università di Catania – Scuola Superiore; Laetitia Cavassa, CNRS, Centre Camille Jullian – Maison méditerranéenne des sciences de l’homme. Ne discutono con l’autore Gianluca Sorricelli, università del Molise; Marco Giglio, università di Napoli L’Orientale. Modera Marcella Leone, CNRS, Centre Jean Bérard. “Una bella occasione per riflettere sull’importanza degli studi sulla cultura materiale del mondo antico e sulle implicazioni storiche, politiche ed economiche che il frammento ceramico è in grado di dare. Un messaggio molto chiaro per gli studenti dei nostri corsi di laurea in archeologia”.

Lacco Ameno (Ischia, Na). Aprono al pubblico gli scavi nel quartiere metallurgico di Mazzola con tre giornate di visite guidate su prenotazione. Ecco il programma

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Campagna di scavo 2024 al quartiere metallurgico (VIII sec. a.C.) di Mazzola a Lacco Ameno sull’isola d’Ischia (foto sabap-na-met)

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Campagna di scavo 2024 al quartiere metallurgico (VIII sec. a.C.) di Mazzola a Lacco Ameno sull’isola d’Ischia (foto sabap-na-met)

Sono passate tre settimane dalla ripresa degli scavi nel quartiere artigianale metallurgico di Mazzola diretti da Matteo D’Acunto, a Lacco Ameno (Ischia, Na) (vedi Lacco Ameno (Ischia, Na). Al via gli scavi nel quartiere artigianale metallurgico di Mazzola diretti da Matteo D’Acunto, progetto di ricerca triennale condotto in sinergia tra L’Orientale, l’Or.Sa., la Sabap di Napoli e il Comune, per la prima volta aperto alla cittadinanza. Gli interventi dei protagonisti | archeologiavocidalpassato), nell’ambito del progetto triennale di ricerca condotto in sinergia tra L’Orientale, l’Or.Sa., la Sabap di Napoli e il Comune, ed è giunto il momento di presentare i primi risultati alla cittadinanza. Venerdì 20 settembre, lunedì 23 settembre e martedì 24 settembre 2024 uno staff di archeologi accompagnerà i visitatori alla scoperta delle tracce dell’antico insediamento greco dell’VIII sec. a.C. I turni per le visite su prenotazione sono stati così suddivisi: venerdì 20 settembre: turno 1, ore 10; turno 2, ore 10.30; turno 3, ore 11; turno 4, ore 11.30; turno 5, ore 12. Lunedì 23 settembre: turno 1, ore 14; turno 2, ore 14.30; turno 3, ore 15; turno 4, ore 15.30. Martedì 24 settembre: turno 1, ore 10; turno 2, 10.30; turno 3, ore 11; turno 4, ore 11.30; turno 5, ore 12. Per partecipare è necessario prenotarsi chiamando il numero 081 996103, tutti i giorni dalle 9 alle 13. L’appuntamento è nell’area parcheggio del museo Archeologico di Pithecusae – Villa Arbusto, 10 minuti prima dell’inizio della visita.

Lacco Ameno (Ischia, Na). Al via gli scavi nel quartiere artigianale metallurgico di Mazzola diretti da Matteo D’Acunto, progetto di ricerca triennale condotto in sinergia tra L’Orientale, l’Or.Sa., la Sabap di Napoli e il Comune, per la prima volta aperto alla cittadinanza. Gli interventi dei protagonisti

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Area archeologica del quartiere metallurgico di Mazzola (Lacco Ameno, isola d’Ischia): scavi anni Sessanta del Novecento (foto sabap-na-met)

L’annuncio lo scorso novembre 2023: “Dopo quasi 50 anni dai primi scavi sono ripresi i lavori nell’area archeologica di Mazzola (Lacco Ameno, isola d’Ischia), sulla collina di Mezzavia, indagata negli anni Sessanta del Novecento dall’archeologo tedesco Giorgio Buchner. Le evidenze, costituite da strutture databili a partire dall’VIII sec. a.C., sono riferibili ad un quartiere metallurgico, come dimostrano le varie tipologie di oggetti rinvenuti (vedi Ischia (Na). Nell’area archeologica di Mazzola (Lacco Ameno) si torna a scavare dopo 50 anni il quartiere metallurgico (VII sec. a.C.) dell’antica Pithekoussai | archeologiavocidalpassato). Non è stato uno scavo occasionale. Da lunedì 2 settembre 2024 ripartono le indagini archeologiche a Ischia / Pithekoussai, l’antico insediamento localizzato nell’attuale comune di Lacco Ameno, primo insediamento greco in Occidente. Un importante progetto di ricerca nel quartiere artigianale di Mazzola, parte di un progetto di ricerca triennale fortemente sostenuto dal soprintendente Mariano Nuzzo, si apre alla cittadinanza grazie a un nuovo ed entusiasmante progetto di ricerca, condotto in sinergia tra l’università di Napoli L’Orientale, la Scuola di specializzazione in Beni archeologici “Or.Sa.” (università di Salerno e università di Napoli L’Orientale)”, la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli e il Comune di Lacco Ameno.

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Area archeologica del quartiere metallurgico di Mazzola (dall’VIII sec. a.C.) (Lacco Ameno, isola d’Ischia) (foto sabap-na-met)

Si apre così un nuovo capitolo sulla storia, la struttura sociale, la produzione e i commerci di un centro che fu punto d’approdo e di transito imprescindibile lungo le rotte che collegavano le sponde opposte del Mediterraneo. La nuova campagna di scavo sarà realizzata sotto la direzione di Matteo D’Acunto, professore ordinario dell’università di Napoli L’Orientale, di Teresa E. Cinquantaquattro, direttrice del Segretariato Regionale del MiC per la Campania, e di Maria Luisa Tardugno, funzionaria archeologa della soprintendenza. Il lavoro sul campo sarà coordinato da Francesco Nitti (dottorando dell’università di Salerno), Marco Capurro (dottorando della Scuola Normale Superiore di Pisa), Chiara Improta e Cristiana Merluzzo (dottorande dell’università di Napoli L’Orientale).

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Area archeologica del quartiere metallurgico di Mazzola (Lacco Ameno, isola d’Ischia): sopralluogo con Matteo D’Acunto, Maria Luisa Tardugno e Mariano Nuzzo (foto sabap-na-met)

La missione archeologica sarà composta da giovani ricercatori e studenti dell’università di Napoli L’Orientale e della Scuola di specializzazione interateneo in Beni archeologici “Or.Sa.” (università di Salerno e università di Napoli L’Orientale). Le indagini previste offriranno nuove e preziose informazioni sulla vita quotidiana, le attività produttive, l’economia e l’organizzazione sociale degli antichi abitanti di Pithekoussai, creando un legame tangibile tra il passato e il presente. Inoltre, la missione dichiarata di questo progetto, con una connotazione di assoluta novità, è quella di presentarsi come uno scavo aperto alla cittadinanza, secondo un processo virtuoso che vede coinvolti gli enti di ricerca, di tutela, l’amministrazione comunale di Lacco Ameno e tutta la comunità locale.

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Area archeologica del quartiere metallurgico di Mazzola (dall’VIII sec. a.C.) (Lacco Ameno, isola d’Ischia) (foto sabap-na-met)

Il progetto è stato da subito sostenuto dal Comune di Lacco Ameno, e in particolare dal sindaco Giacomo Pascale e dal vice-sindaco e assessore alla Cultura Carla Tufano. Durante gli scavi saranno organizzate giornate aperte al pubblico (dalla seconda settimana di settembre, su prenotazione), durante le quali verranno mostrate le molteplici operazioni di indagine e saranno illustrate le evidenze archeologiche emerse e la storia del sito. Attraverso un accordo con il liceo classico Statale “G. Buchner”, saranno inoltre coinvolti nelle attività di studio, classificazione e interpretazione dei reperti alcuni giovani studenti, che avranno così la possibilità di toccare con mano la storia del proprio territorio. Infine, allo scopo di dare ampia pubblicità alle ricerche in corso, è previsto un incontro conclusivo della campagna, aperto al pubblico e ai media, durante il quale verranno resi noti i risultati dei nuovi scavi. La ripresa delle esplorazioni dell’antica Pithekoussai rappresenta una straordinaria opportunità per preservare e valorizzare il patrimonio storico dell’isola d’Ischia promuovendo al contempo il turismo culturale eco-sostenibile e favorendo il pieno coinvolgimento della comunità locale. Ci sono tutte le premesse perché il programma di ricerca conduca a importanti risultati: l’eccezionale interesse scientifico del progetto, che mira a proseguire il percorso virtuoso avviato dalle eccezionali scoperte di Giorgio Buchner, e l’entusiastico coinvolgimento e il supporto decisivo della comunità di Lacco Ameno.

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Roberto Tottoli, rettore dell’università di Napoli L’Orientale (foto unior)

“Con l’apertura di questo nuovo scavo archeologico a Ischia la scuola archeologica dell’Orientale condurrà ricerche nelle due più antiche fondazioni greche d’Occidente, Pithekoussai e Cuma”, interviene il rettore dell’Orientale, Roberto Tottoli. “Le attività, coordinate da nostri docenti, permettono agli studenti del nostro Ateneo di lavorare sul campo e acquisire competenze avanzate nel campo della ricerca archeologica sotto l’aspetto delle tecniche di indagine, dell’analisi e della classificazione dei materiali e dello studio dei siti, nonché sotto il profilo teorico e interpretativo più generale. La scuola di archeologia dell’Orientale, attiva anche all’estero in Oman, Arabia Saudita, Afghanistan, Sudan, Egitto, Etiopia, ha una lunga storia di scoperte e anche in questo caso siamo certi che arriveranno grandi risultati”. E Mariano Nuzzo, soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli: “Sono particolarmente lieto di annunciare l’avvio della nuova campagna di scavi nel quartiere di Mazzola a Lacco Ameno, un’iniziativa che non solo rappresenta un’importante occasione di ricerca scientifica, ma che si propone anche di coinvolgere attivamente la comunità locale e i giovani studenti. La riscoperta dell’antico insediamento di Pithekoussai non è solo un’opportunità per approfondire la nostra comprensione delle origini della colonizzazione greca in Occidente, ma anche per valorizzare e preservare un patrimonio di inestimabile valore storico e culturale. La partecipazione della cittadinanza e delle nuove generazioni alle giornate di scavo aperte al pubblico è un elemento centrale di questo progetto, poiché credo fermamente che la conoscenza e la tutela del nostro passato debbano essere condivise e vissute da tutti. Ringrazio le istituzioni e gli enti coinvolti per la loro preziosa collaborazione e sono convinto che, insieme, riusciremo a creare un ponte tra passato e presente che arricchirà non solo la nostra cultura, ma anche l’identità della comunità di Lacco Ameno”.

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Comune di Lacco Ameno (Ischia): il vicesindaco Carla Tufano e il sindaco Giacomo Pascale (foto ischiamondo blog)

“Siamo entusiasti della ripresa dei lavori di scavo in località Mazzola, un’opportunità straordinaria che apre una nuova pagina, e una nuova stagione, per tutta l’isola d’Ischia”, dichiara il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale. “Crediamo da tempo che il futuro della nostra terra e lo sviluppo del territorio passino attraverso il binomio indissolubile di turismo e cultura. Investire nella valorizzazione di siti archeologici e, più in generale, nei beni di rilevanza storica è la manifestazione precisa di un impegno concreto, da parte di questa Amministrazione, che punta a un duplice risultato: arricchire l’offerta culturale del nostro patrimonio archeologico a turisti e studiosi e avvalerci di una tradizione scientifica di alto prestigio ed esperienza per la conoscenza e la conservazione della nostra memoria, della nostra storia e della nostra identità”. E il vice-sindaca e assessore alla Cultura Carla Tufano: “La nuova campagna di scavo è parte di un progetto più ampio di tutela, valorizzazione e fruizione collettiva dell’area archeologica di Pithekoussai che prevede il pieno coinvolgimento della comunità locale. Finalmente i cittadini di Lacco Ameno e i nostri ospiti scopriranno i tesori nascosti nell’antica area artigianale di Mazzola. Potranno ammirare i resti di una civiltà che ha inciso profondamente nella storia del Mediterraneo e delle sue dinamiche interculturali. Le visite pubbliche al cantiere archeologico e alle indagini sul campo, pur richiedendo sforzi organizzativi eccezionali, avverranno nella consapevolezza che le tracce preziose del nostro passato sono destinate a diventare patrimonio comune da trasmettere con slancio e convinzione alle nuove generazioni”.

 

Isola d’Elba. Alla Fortezza Pisana di Marciana conferenza l’etruscologo Valentino Nizzo (università L’Orientale di Napoli) su “Isole di storia. Storie di isole”: miti e storie nelle quali isole come Ischia e l’Elba hanno senza dubbio giocato un ruolo da protagoniste

marciana_fortezza-pisana_conferenza-isole-di-storia-storie-di-isole_nizzo_locandina“Isole di storia. Storie di isole” è il titolo della conferenza con Valentino Nizzo (università L’Orientale di Napoli) in programma sabato 10 agosto 2024, alle 21, alla Fortezza Pisana di Marciana sull’isola d’Elba, un’occasione davvero speciale per la valorizzazione del patrimonio archeologico elbano. L’incontro è realizzato dalla Pro Loco di Marciana, con l’associazione Marciana AUREA, e il patrocinio del Comune Di Marciana e dello SMART – Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano e con Italia Nostra Arcipelago Toscano. L’ingresso è gratuito, per prenotazioni è possibile inviare mail a proloco.marciana.elba@gmail.com. È lo stesso etruscologo ad anticipare i temi che verranno toccati nel corso dell’incontro: “Ce ne stiamo intorno alle rive del mare come rane o formiche intorno a uno stagno: con questa metafora – spiega Nizzo – Platone nel Fedone dava un’idea efficace di come poteva apparire il Mediterraneo agli occhi di un filosofo greco intorno al principio del IV secolo a.C.  Il mare delle interminabili peregrinazioni di Ulisse descritte da Omero nell’Odissea non nascondeva ormai più alcun mistero alle soglie dell’epoca ellenistica, quando l’Occidente greco guidato da Alessandro Magno si preparava a proiettare la sua influenza militare, politica e culturale verso orizzonti ben più vasti e inesplorati. Eppure, con un’altra metafora, lo stesso Platone nei Dialoghi Crizia e Timeo dischiudeva nuovi orizzonti del mito e della storia evocando il nome dell’isola di Atlantide e descrivendo la sua drammatica fine; un rompicapo che avrebbe impegnato la critica nei millenni seguenti e che ancora oggi non ha smesso di affascinare il grande pubblico, sedotto dall’enigmista di turno che, con più o meno fantasia e metodo, ha provato a risolverlo. Di stagni e di isole più o meno misteriose – conclude Nizzo – tratterà la nostra conferenza, indagando le dinamiche di contatto, confronto, ibridazione, assimilazione e contrasto che impegnarono le diverse civiltà che si sono affacciate sul mare Tirreno nel corso della prima metà del primo millennio. Miti e storie nelle quali isole come Ischia e l’Elba hanno senza dubbio giocato un ruolo da protagoniste che l’archeologia ha solo negli ultimi anni consentito, almeno in parte, di ricostruire”.

Napoli. All’università L’Orientale incontro, in presenza e on line, col prof. Alexandros Mazarakis Ainian (università della Tessaglia – Grecia) che rivisiterà il suo libro del 1997 “From Rulers’ Dwellings to Temples”

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“From Rulers’ Dwellings to Temples. Revisited” (“Rivisitazione de Dalle dimore dei sovrani ai templi”) è il titolo dell’incontro che il prof. Alexandros Mazarakis Ainian (università della Tessaglia – Grecia) tiene, in italiano, lunedì 13 maggio 2024 all’università di Napoli “L’Orientale”. Appuntamento, alle 16, nella sala conferenze di Palazzo Corigliano a piazza San Domenico Maggiore a Napoli. Sono invitati a partecipare studenti, dottorandi, colleghi e chiunque fosse interessato. Sarà possibile anche seguire la conferenza in remoto, sulla piattaforma Teams (chiedere il link a c.improta6@unior.it o c.merluzzo@unior.it). Nella conferenza il prof. Alexandros Mazarakis Ainian rivisiterà il suo libro del 1997 “From Rulers’ Dwellings to Temples”, fondamentale sull’architettura greca del Dark Age e sul passaggio dalle residenze dei capi ai templi nel corso del periodo geometrico e nel contesto storico di strutturazione delle poleis.

Ischia. Al via il progetto Kepos 2024, ai Giardini La Mortella, con la conferenza “Maternità, nascita e infanzia a Pithekoussai” di Valentino Nizzo (università L’Orientale Napoli). In presenza e on line

ischia_kepos_conferenza-maternità-nascita-e-infanzi-a-pithekoussai_locandinaRitorna il Progetto Kepos, voluto dalla Fondazione W. Walton e Giardini La Mortella di Ischia, con la direzione scientifica di Mariangela Catuogno, che affronta con un approccio multidisciplinare i temi della gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico con il contributo di professori universitari, direttori di parchi archeologici e funzionari del Mic. Sabato 11 maggio 2024, ai Giardini La Mortella nella Recital Hall di Ischia, alle 19, il primo appuntamento del Progetto Kepos, in cui interverrà Valentino Nizzo, professore di Etruscologia all’università di Napoli L’Orientale dal titolo “Maternità, nascita e infanzia a Pithekoussai”. Dopo i saluti di Alessandra Vinciguerra, presidente della Fondazione W. Walton e Giardini La Mortella, la conferenza del prof. Valentino Nizzo moderata da Mariangela Catuogno. Ingresso libero. L’incontro sarà in diretta streaming sulla pagina Facebook di Kepos. Nascita e morte: il cerchio della vita che si chiude a volte ben prima che una esistenza si compia. Le necropoli antiche e, in particolare, quella dello stanziamento greco di Pithekoussai, ci hanno restituito a volte una documentazione eccezionale per approfondire le dinamiche che portano un individuo appena nato ad essere accolto nella comunità di appartenenza, divenendo a pieno titolo una “persona”. Le tombe degli infanti offrono infatti in molte culture un quadro unico per comprendere i meccanismi identitari di una società del passato ed esplorare attraverso una prospettiva spesso inedita le aspirazioni, le paure e le credenze dei sopravvissuti, dalla maternità alla nascita fino all’ideale rinascita dopo la morte.

ischia_kepos_programma-2024_locandinaKepos 2024 si articolerà in otto appuntamenti, due dei quali si svolgeranno a Villa Arbusto; quest’anno particolare attenzione sarà data al patrimonio archeologico dell’isola d’Ischia con l’obiettivo di offrire una conoscenza approfondita e aggiornata, attraverso i più recenti studi, delle dinamiche storiche e culturali isolane che hanno reso Ischia crocevia di culture e di rielaborazione di idee e di manufatti, oltre che luogo di incontro di uomini fin dalle epoche più remote. Il progetto Kepos rivolgerà particolare attenzione alla gestione e valorizzazione dei Beni culturali e del Paesaggio attraverso l’esempio delle strategie più virtuose rivolte ai parchi archeologici, ai giardini storici e a quell’eredità culturale antica che alimenta la storia del nostro Paese. Animeranno il dibattito di Kepos 2024 temi come la preistoria e la protostoria dell’isola d’Ischia, il ruolo dell’infanzia e della maternità nel mondo pithecusano, i contatti commerciali col mondo fenicio a Pithekoussai, la gestione e valorizzazione dei parchi archeologici in Italia fino all’importanza dei giardini storici, dell’iconografia del mondo vegetale nell’arte e della musica nel mondo antico accanto al tema fondamentale della Tutela del patrimonio culturale. Obiettivo del progetto Kepos è sottolineare il ruolo centrale di Ischia come sede privilegiata di conoscenza e di dialogo tra gli operatori dei Beni Culturali e la costruzione di una coscienza collettiva della comunità ischitana che avverta come una necessità imprescindibile la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico di Ischia.

Appia Antica. Per “Incontri di archeologia” alle Tombe di Via Latina con visita guidata alla Tomba dei Valeri, presentazione del libro “Archeologia del Nuovo Testamento. Introduzione” (Carocci editore) di Giancarlo Rinaldi (università “L’Orientale” di Napoli)

appia-antica_parco_incontri-archeologia-alle-tombe-di-via-latina_11-maggio_locandinaNuovo appuntamento con gli “Incontri di archeologia” alle Tombe della Via Latina, in via dell’Arco di Travertino a Roma, promossi dal parco archeologico dell’Appia Antica. Sono occasioni uniche per incontrare professionisti del settore e scoprire le loro ultime ricerche e pubblicazioni nella suggestiva cornice della sala superiore della Tomba dei Valeri. Sabato 11 maggio 2024, alle 10, Ingresso in via dell’Arco di Travertino 151, presentazione del libro “Archeologia del Nuovo Testamento. Introduzione” (Carocci editore) di Giancarlo Rinaldi, già docente di Storia del Cristianesimo all’università “L’Orientale” di Napoli. Dopo i saluti del direttore del parco archeologico dell’Appia antica Simone Quilici, e del responsabile del sito Santino Alessandro Cugno, interviene l’autore Giancarlo Rinaldi. Segue la visita guidata alla Tomba dei Valeri.

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Copertina del libro “Archeologia del Nuovo Testamento. Introduzione” di Giancarlo Rinaldi

Archeologia del Nuovo Testamento. Introduzione. Il libro propone di studiare la stesura dei ventisette libri del Nuovo Testamento e gli eventi che vi sono narrati avvalendosi anche delle informazioni fornite dai realia (scavi, iscrizioni, papiri, monete). Nello stesso tempo, invita a considerare questi scritti come una fonte utile per approfondire la conoscenza dell’impero romano nel i secolo d.C. L’archeologia non ha il compito di provare la “verità” della Bibbia; tuttavia l’analisi del contesto storico agevola una corretta lettura delle sue pagine, lontane da noi nel tempo ma importanti per comprendere una ancor viva vicenda culturale dipanatasi sulle coste del Mediterraneo tra Oriente e Occidente.

Acerra (Na). Al castello conferenza di Valentino Nizzo (L’Orientale) su “La scoperta degli Etruschi in Campania: intuizioni, fraintendimenti, trafugamenti” per il ciclo “Paesaggi culturali. Storia e storie tra spazio e tempo” ideato dalla sezione di Acerra dell’Archeoclub d’Italia

acerra_castello_conferenza-la-scoperta-degli-etruschi-in-campania_valentino-nizzo_locandinaPomeriggio con gli Etruschi ad Acerra (Na). Sabato 13 aprile 2024, alle 18.30, al Castello dei Conti di Acerra, nel primo appuntamento dell’anno del ciclo “Paesaggi culturali. Storia e storie tra spazio e tempo” ideato dalla sezione di Acerra dell’Archeoclub d’Italia, presieduta da Rosa Anatriello, con il patrocinio del Comune di Acerra, guidato dal sindaco Tito D’Errico, conferenza del prof. Valentino Nizzo, ordinario di Etruscologia all’università di Napoli “L”Orientale” e già direttore del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, su “La scoperta degli Etruschi in Campania: intuizioni, fraintendimenti, trafugamenti”. “Faremo un lungo viaggio attraverso il tempo alla scoperta degli Etruschi della Campania”, anticipa Valentino Nizzo. “Il luogo ha un valore simbolico molto particolare dato il contributo centrale dato da Marcello Spinelli alla conoscenza del patrimonio archeologico della sua terra. Una occasione persa, purtroppo, come molte altre a causa del clima del tempo che favorì la dispersione all’estero di molti inestimabili capolavori. Eppure la Campania si era mostrata precocemente attenta al suo passato più remoto, magnificato da Vico e da Cuoco nel solco dell’idea di una originaria sapienza degli Etruschi e degli Italici precocemente trasmessa ai Greci. Anche le tecniche di scavo e interpretazione degli archeologi napoletani mostravano tutti i segni di una inaspettata precocità, destinata purtroppo a svanire per l’incapacità delle istituzioni di tesaurizzare e trasmettere un inestimabile patrimonio di conoscenze. Per questo e altri motivi molti siti e necropoli come Capua, Pontecagnano e Sala Consilina avrebbero potuto essere scoperti con un secolo di anticipo rispetto all’avvio dei primi scavi regolari nella seconda metà del ‘900. Intuizioni, occasioni perse e trafugamenti più o meno leciti saranno protagonisti, dunque, del nostro racconto”.

Napoli. Durante la ripulitura delle “Grotte a finte rovine” della Villa Floridiana scoperte due distinte fasi edilizie: pilastri del I sec. d.C. raddoppiati successivamente e rivestiti in pietra lavica e intonaco in finta opera reticolata. Sangiuliano: “Nuova luce sul Vomero in età romana”. Osanna: “Probabile presenza di una villa romana”

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Strutture di età romana nel giardino di Villa Floridiana al Vomero a Napoli (foto mic)

Durante i recenti lavori di ripulitura delle “Grotte a finte rovine” della Villa Floridiana nel quartiere Vomero, a Napoli, sono avvenute importanti scoperte archeologiche. Le grotte, risalenti al XIX secolo, sono state oggetto del progetto di ricerca NesIS (Neapolis Information System) che punta a realizzare la carta archeologica dei quartieri dell’area occidentale di Napoli e mirato a verificare la presenza di preesistenze di epoca romana nell’area, a cura dei professori Marco Giglio e Gianluca Soricelli, in collaborazione con la direzione regionale Musei della Campania e con la partecipazione di studenti dell’università di Napoli “L’Orientale”. Terminato l’intervento di messa in sicurezza, le attività di ricerca proseguiranno con realizzazione del rilievo tridimensionale, fotogrammetrico e di virtual tour del complesso a cura della professoressa Angela Bosco e del dottor Rosario Valentini de “L’Orientale”.

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Pilastri di età romana con pietra lavica a Villa Floridiana al Vomero a Napoli (foto mic)

I lavori di pulizia delle superfici murarie, finalizzati alla preparazione dell’area per il rilievo mediante laser scanner, hanno portato alla scoperta di due distinte fasi edilizie: la prima risalente al I secolo d.C., con il rinvenimento di una serie di pilastri in opera vittata con blocchetti tufacei. Alla base di uno di questi pilastri è stato rinvenuto un lacerto di rivestimento in cocciopesto. Alla fase successiva, quando le strutture più antiche sono integrate in una sorta di finto rudere, appartengono i raddoppi dei pilastri, realizzati con blocchetti di tufo, nonché il rivestimento in pietra lavica e intonaco in finta opera reticolata. Nella fase conclusiva dell’intervento, inoltre, sono state individuate porzioni del rivestimento ottocentesco in pietra lavica. Le attività di pulizia hanno anche restituito frammenti di materiale ceramico (cosiddetta sigillata africana, anfore ecc.).

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Pilastri di età romana con blocchetti di tufo e intonaco a Villa Floridiana al Vomero a Napoli (foto mic)

“Queste scoperte archeologiche arricchiscono la conoscenza del quartiere Vomero in Età romana”, ha affermato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, “e offrono nuovi spunti di ricerca per ricostruire la storia della città e le forme di occupazione della fascia collinare occidentale di Napoli. In pochi mesi, con grande impegno, siamo riusciti a dare decoro alla Villa Floridiana. Mi sono recato personalmente più volte a verificare lo stato di avanzamento delle opere e altro faremo affinché questo luogo torni allo splendore che merita”. E il direttore generale Musei del MiC, Massimo Osanna: “L’intensa attività di lavori di messa in sicurezza, restauro e valorizzazione della Floridiana, iniziata lo scorso ottobre, è stata accompagnata sin da subito da un importante progetto di ricerca volto a conoscere la storia e la topografia del luogo in età antica. Grazie alla collaborazione con le università “Orientale” e del Molise, sono già emersi nuovi importanti dati che documentano la probabile presenza di una villa romana, i cui resti sono stati riutilizzati in parte per la realizzazione delle ‘Grotte a finte rovine’ del giardino ottocentesco (1817-1819) progettate dall’architetto Antonio Niccolini. Una nuova stagione per uno dei più bei giardini storici d’Italia, caratterizzata da un approccio che coniuga conoscenza, manutenzione, restauro e fruizione per rendere questo luogo sempre più aperto e accessibile alla comunità e al pubblico in aumento”.

Napoli. A Palazzo Corigliano per le conferenze dell’Or.Sa., in presenza e on line, incontro con Alexadros Mazarakis Ainian, direttore degli scavi, su “Recent research at the sanctuary of Demeter and Kore on the acropolis of Kythnos (Cyclades)”

napoli_palazzo-corigliano_conferenze-orsa_kythnos_locandinaSull’acropoli dell’isola di Citno, che vanta la più antica dimora conosciuta nelle isole Cicladi, un insediamento del Mesolitico (10.000 a.C. – 8.000 a.C.), domina la zona settentrionale un santuario costruito in onore di Demetra, sorella di Zeus, e alla figlia Kore. Qui un programma quinquennale di scavo, iniziato nel 2021, ha permesso agli archeologi di approfondire l’esplorazione di tre edifici, che ha portato al rinvenimento di diverse monete del passato e oltre 2mila statuette di tipo votivo, tutte realizzate in argilla. Delle ricerche sull’isola di Citno ne parlerà a Palazzo Corigliano di Napoli nell’ambito delle conferenze di OrSa, il prof. Alexadros Mazarakis Ainian, professore ordinario di Archeologia classica alla University of Thessaly (Volos), Grecia, direttore degli scavi di Oropos (Beozia) e Kythnos (Cicladi). È autore di studi fondamentali sull’archeologia e l’architettura della Grecia nella Prima Età del Ferro e nel periodo arcaico e sull’archeologia omerica, nonché sulla religione e sui santuari greci dal periodo geometrico a quello classico. Appuntamento martedì 19 marzo 2024, alle 10.30, nella sala conferenze al II piano di Palazzo Corigliano, con la conferenza “Recent research at the sanctuary of Demeter and Kore on the acropolis of Kythnos (Cyclades)”. Sarà possibile seguire le conferenze di Alexandros Mazarakis Ainian di martedì 19 su Kythnos (Cicladi) anche in remoto sulla piattaforma Zoom: per ottenere il link contattare la segreteria organizzativa, all’indirizzo e-mail c.improta6@unior.it.