Cosa ci porta il 2025? Ai musei Capitolini di Roma è in arrivo una grande mostra “I Farnese nella Roma del Cinquecento. Origini e fortuna di una collezione”, una delle più importanti espressioni del collezionismo italiano ed europeo

Cosa ci porta il 2025? Ai musei Capitolini di Roma è in arrivo una grande mostra “I Farnese nella Roma del Cinquecento. Origini e fortuna di una collezione”, una delle più importanti espressioni del collezionismo italiano ed europeo. Ospitata ai Musei Capitolini, Villa Caffarelli, dall’11 febbraio al 18 maggio 2025, la mostra “I Farnese nella Roma del Cinquecento. Origini e fortuna di una collezione”, a cura di Claudio Parisi Presicce e Chiara Rabbi Bernard, promossa da Roma Capitale, assessorato alla Cultura, sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata da Zètema Progetto Cultura in collaborazione con Civita Mostre e Musei, costituisce uno degli eventi di punta organizzati dalla sovrintendenza Capitolina all’interno dell’intervento “#Amanotesa” (PNRR CAPUT MUNDI), finalizzato a favorire l’inclusione sociale attraverso l’incremento dell’offerta culturale.
Piazza del Campidoglio a Roma, progettata da Michelangelo su commissione Papa Farnese (foto roma capitale)
Il progetto espositivo è dedicato al momento di profonda trasformazione urbanistica della città di Roma, promossa da Paolo III Farnese (r. 1534-1549). All’indomani del tragico Sacco del 1527, la città si ritrova di fronte alla necessità di una rinascita rapida e vigorosa. All’impulso di Papa Farnese, si devono alcuni grandiosi interventi, tra cui la monumentalizzazione della piazza del Campidoglio, affidata al genio di Michelangelo; la celebre statua equestre in bronzo di Marco Aurelio, trasferita nel 1538, per volontà del papa, dalla piazza del Laterano, diventa il centro del colle capitolino; attorno, simbolo del passato grandioso di Roma, Michelangelo progetta una quinta scenografica e monumentale.

L’Ercole Farnese, statua monumentale conservata al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto graziano tavan)
Paolo III avvia anche la più importane collezione di arte e di antichità della Roma del Cinquecento. Risale al 1545-1546 il rinvenimento nelle Terme di Caracalla di alcuni colossi in marmo, tra cui l’Ercole, il Toro e la Flora Farnese. Le statue sono subito trasferite nel cortile del Palazzo Farnese in Campo de’ Fiori. Erede della collezione alla morte del papa è il nipote Alessandro (1520-1589), che trasforma Palazzo Farnese in una residenza raffinatissima, espressione suprema del potere farnesiano a Roma, in cui convivono sculture, iscrizioni e gemme antiche, preziosi elementi di arredo, disegni, incisioni, dipinti e affreschi dei maggiori artisti del tempo, tra cui Tiziano e i fratelli Carracci. Se il Campidoglio monumentalizzato da Michelangelo costituisce la massima manifestazione dell’incisività “pubblica” dei Farnese, il palazzo in Campo de’ Fiori ne rappresenta il potere privato.
Ospitare una mostra sulla collezione Farnese ai musei Capitolini (Villa Caffarelli), dunque, diventa una occasione preziosa per presentare e spiegare questa dinamica pubblico/privato in un momento solo apparentemente remoto, gli anni centrali del Cinquecento, ma in realtà molto più vicino a noi di quanto possiamo immaginare. Come negli anni Quaranta del Cinquecento, alla vigilia del Giubileo indetto da Paolo III, anche oggi Roma si rinnova, spinta dalla necessità di cambiare e trasformarsi, tra molti conflitti e molte incertezze.

La statua in bronzo di Camillo, scultura del I sec. d.C. conservata ai musei Capitolini (foto roma capitale)
Articolata in sei sezioni, la mostra, ospitata negli spazi espositivi di Villa Caffarelli, è il risultato di una complessa campagna di prestiti che ha visto coinvolti numerosi musei italiani e stranieri. Il percorso espositivo prende l’avvio con la presentazione, attraverso planimetrie e incisioni, degli interventi di trasformazione della città alla vigilia del Giubileo del 1550. Il confronto tra il Camillo in bronzo delle collezioni capitoline, parte del nucleo dei bronzi lateranensi donati al “Popolo Romano” da Sisto IV nel 1471, e la sua copia in bronzo realizzata da Guglielmo della Porta per il Cardinale Alessandro Farnese negli anni Sessanta del Cinquecento, offre lo spunto per una prima riflessione sul rapporto tra collezione pubblica e collezione privata.

Ritratto di Papa Paolo III Farnese di Tiziano Vecellio (1543) conservato al museo e real bosco di Capodimonte a Napoli (foto capodimonte)
Segue una preziosa galleria di ritratti dei protagonisti della collezione negli anni del suo maggiore splendore, da papa Paolo III ai nipoti Alessandro e Ottavio (1524-1586). I grandi marmi rinvenuti nelle Terme di Caracalla, tra le prime sculture antiche a trovare posto nel cortile di Palazzo Farnese a Campo de’ Fiori, sono evocati da preziosi bronzetti, disegni e incisioni, nella sezione, intitolata “I Farnese e la passione per l’antichità”.

La “Venere Callipigia”, uno dei capolavori conservati al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto graziano tavan)
Il visitatore è quindi invitato a “entrare” nell’allestimento originario dell’antica collezione di Palazzo Farnese, percorrendo la “Sala dei Filosofi”, caratterizzata nel Cinquecento dalla presenza di statue, come la celebre Venere Callipigia del museo Archeologico di Napoli, e la splendida Galleria affrescata dai Carracci, qui evocata da importanti disegni preparatori degli affreschi e da alcune delle sculture più importanti esposte nel grande ambiente di rappresentanza, oggi conservate al museo Archeologico di Napoli, che tornano ad essere visibili a Roma dopo il loro trasferimento nel corso dell’ultimo decennio del XVIII secolo. Il percorso virtuale all’interno del palazzo riprende attraverso la ricostruzione del “Camerino” e della Galleria dei Quadri di Palazzo Farnese. La mostra si chiude con una stanza dedicata a un confronto tra due collezioni, quella dei Farnese e quella Orsini, appartenuta al celebre antiquario vicino alla nobile famiglia, accomunate entrambe da un comune destino di dispersione.
Capodanno a Roma con l’archeologia: aperture straordinarie delle Terme di caracalla, villa di Livia, Arco di Malborghetto e santuario Siriaco

Capodanno a Roma con l’archeologia. Apertura straordinaria di alcuni siti della soprintendenza speciale Archeologia Belle arti e Paesaggio di Roma che aderiscono all’iniziativa del ministero della Cultura “Buone feste al Museo”.
Alle Terme di Caracalla sarà possibile visitare la mostra “Narciso. Fotografia allo Specchio”. Il 1° gennaio 2025 è attivo, con le sue fontane e le sue nebulizzazioni, lo Specchio d’acqua. Ingresso con biglietto ordinario. Orario: 9 – 16.30, ultimo ingresso 15.30
I siti archeologici della via Flaminia sono il simbolo di due momenti fondamentali della storia romana: la Villa di Livia era il rifugio dove Augusto e sua moglie Livia Drusilla trovavano riposo dagli impegni pubblici del fondatore dell’impero. Ingresso libero, via Villa di Livia 187 (all’interno del parco comunale di Prima Porta). Orario: 9 – 16.30, ultimo ingresso 15.30
L’Arco di Malborghetto, immerso nel verde e nella natura, è il luogo dove Costantino passò la notte prima della battaglia di Ponte Milvio. Ingresso libero, via Barlassina 1. Orario 9 – 16.30, ultimo ingresso 15.30
Alle pendici di Villa Sciarra, sul Gianicolo, il Santuario Siriaco è la testimonianza dei culti misterici di origine orientale dell’epoca tardo antica, un luogo pieno di fascino da poco riaperto dopo un restauro conservativo. Ingresso libero, via Dandolo 47. Orario 9.30 – 13, ultimo ingresso 12.15
Roma. Week end di Ognissanti alle Terme di Caracalla con la mostra nel segno di Narciso e lo specchio d’acqua con i suoi giochi

Lo specchio d’acqua allestito alle Terme di Caracalla a Roma (foto ssabap-roma)
La mostra “Narciso. La fotografia allo specchio” che raccoglie 35 maestri della fotografia internazionale, lo specchio d’acqua con i suoi giochi ricchi di suggestioni e la maestosa imponenza delle Terme di Caracalla. Un mix di storia, archeologia, innovazione e bellezza da scoprire e riscoprire nel segno di Narciso che aspetta i visitatori anche in occasione delle festività di inizio novembre: il 1° e il 2 novembre l’area archeologica è aperta dalle 9 alle 16.30, ultimo ingresso alle 15.30 con biglietto ordinario acquistabile sul sito di museitaliani; il 3 e il 4 novembre apertura gratuita per tutti dalle 9 alle 16.30, ultimo ingresso alle 15.30, anche i biglietti gratuiti sono disponibili sul sito di museitaliani; il 5 novembre chiusura settimanale.
Roma. Alle Terme di Caracalla “Narciso allo specchio”: due giorni di incontri sullo Specchio d’Acqua e visite guidate, promossi dalla soprintendenza Speciale Roma con Electa, a corollario alla mostra fotografica “Narciso. La fotografia allo specchio”

Riflessi nello Specchio d’acqua alle Terme di Caracalla a Roma (foto leandro lentini)
“Narciso sullo specchio”: due giorni di incontri e visite guidate, sabato 19 e domenica 20 ottobre 2024, promossi dalla soprintendenza Speciale Roma, diretta da Daniela Porro, alle Terme di Caracalla, a Roma, a cura di Maurizio Bettini e Massimo Fusillo; programma ideato e realizzato con Electa editore e Fondamenta, Fondazione per le arti e la cultura. Gli incontri si tengono sul grande palco dello Specchio d’acqua delle Terme di Caracalla e sono corollario alla mostra fotografica “Narciso. La fotografia allo specchio” curata da Nunzio Giustozzi, prorogata fino al 12 gennaio 2025. Tutti gli incontri e le visite guidate sono gratuiti, previo acquisto del biglietto d’ingresso al monumento. In caso di pioggia il programma si terrà negli antichi sotterranei anziché sullo Specchio d’acqua.


Daniela Porro, soprintendente speciale ABAP di Roma
“Dialoghi allo specchio è un impaginato di incontri e visite guidate che come la mostra”, spiega Daniela Porro, soprintendente Speciale di Roma, “rientrano nelle proposte di eventi che celebrano il ritorno dell’acqua nel complesso termale severiano. Lo Specchio d’acqua si sta dimostrando sempre più un catalizzatore di incontri, di iniziative culturali, di spettacoli, per rendere le Terme di Caracalla il luogo dove l’archeologia incontra il presente della città”. E proprio il mito e la sua fortuna in antico e nella nostra società sono i temi degli incontri, della durata di 40’ ciascuno, che si svolgono nel pomeriggio di sabato 19 ottobre con Silvia Romani (ore 16.30: Narciso allo specchio, luci e ombre dei riflessi) e Tommaso Braccini (ore 17.20: Sfortune di Narciso nei riflessi del folklore), e con Anna Chiara Corradino (ore 16.30: Narciso, Endimione e gli altri ephebi formossisimi tra Rinascimento e Barocco) e Alessandro Grilli (ore 17.20: Narcisetti, adoncini. Sedotti o seduttori?) il pomeriggio di domenica 20.

L’archeologa Mirella Serlorenzi, direttore delle Terme di Caracalla (foto ica)
“Se lo Specchio d’acqua è una evocazione dell’elemento fondamentale delle terme imperiali, con Dialoghi allo specchio”, secondo Mirella Serlorenzi, direttore delle Terme di Caracalla, “ritroviamo, evocandola, la funzione delle sale dedicate a diverse attività culturali, le biblioteche e gli auditoria che vennero realizzate nel recinto delle Terme di Caracalla. Un programma sotto il segno di Narciso – il giovane che, come narra Ovidio, si innamora del suo bel volto adorabile riflesso in una fonte – e alle variazioni contemporanee sul suo mito, che si dimostra sempre più attuale”.

Maurizio Bettini, filologo e antropologo (università di Siena)

Massimo Fusillo, professore di Critica Letteraria e Letterature Comparate (Scuola Normale Superiore di Pisa)
La prima giornata (sabato 19 ottobre) è curata da Maurizio Bettini, filologo e antropologo, che ha pubblicato numerosi studi e saggi sulla cultura greca e quella latina. Professore di Filologia classica, è direttore del centro interdipartimentale di studi “Antropologia del mondo antico”, di cui è stato cofondatore nel 1986. È la sua lectio magistralis (alle 18.10: Narciso e le immagini gemelle) a chiudere la prima giornata. La curatela per il ciclo di domenica si deve a Massimo Fusillo, professore di Critica Letteraria e Letterature Comparate alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Si occupa della ricezione contemporanea del mito antico, di teoria e storia del romanzo, del rapporto tra letteratura e psicanalisi e tra letteratura e cinema, della teoria queer. Tutti temi di numerosi suoi saggi e di pubblicazioni di carattere scientifico. Ed è l’universo virtuale il tema della sua lectio conclusiva del programma domenica 20 ottobre (alle 18.10: Lo schermo come specchio d’acqua. Narciso nella dimensione virtuale).

Copertina del catalogo Electa delal mostra “Narciso. La fotografioa allo specchio” alle Terme di Caracalla di Roma
In questa occasione Electa pubblica un libro costruito in modo speculare, in stretta aderenza al tema trattato. Una prima sezione, a cura di Mirella Serlorenzi direttrice delle Terme di Caracalla, indaga archeologicamente la presenza dell’acqua come elemento naturale del complesso termale, restituito da una vasta e raffinatissima installazione minimalista: lo Specchio d’acqua che accoglie gli eventi in programma. Nella seconda parte, catalogo della mostra, le immagini dialogano con citazioni poetiche classiche e moderne, restituendo la passione dello sguardo attraverso l’opera di alcuni fra i più illustri fotografi e fotografe del Novecento – da Capa a Scianna, da Eisenstaedt a Doisneau, da Schapiro a Newton, da Claude Cahun a Florence Henri, da Inge Morath a Lisetta Carmi –, ma anche di nomi più attuali.

Allestimento della mostra fotografica “Narciso. La fotografia allo specchio” alle Terme di Caracalla a Roma (foto ssabap-roma)
Mostra fotografica “Narciso. La fotografia allo specchio. Il progetto espositivo è promosso dalla soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, e organizzato da Electa con la cura di Nunzio Giustozzi: 78 gli scatti iconici d’autore suddivisi in tre sezioni, allestiti in due ambienti coperti e nella natatio del monumento. Il visitatore può muoversi fra ritratti di celebrità, interni enigmatici e tranches de vie còlte nel tempo a diverse latitudini, duplici illusioni accostate per sintonia o per contrasto in un racconto teso, oltre l’occasione, alla storia di ogni singola immagine, soggetti e motivi che hanno continuato a ispirare autori anche molto distanti cronologicamente e nelle loro traiettorie o poetiche. In un cortocircuito visivo inedito e straniante, una sezione della mostra affronterà infine il topos dell’Autoritratto allo specchio, permettendo un ravvicinato confronto, occhi negli occhi, con i fotografi stessi, le cui sembianze sono divenute famose al pari dei loro memorabili scatti.
#domenicalmuseo: Pompei con oltre 36mila visitatori (il doppio di settembre: un record) è il sito più frequentato nella domenica a ingresso gratuito di ottobre, seguito da Colosseo e Foro-Palatino. Zuchtriegel, direttore di Pompei: “Bisogna definire una visione condivisa per lo sviluppo sostenibile del sito e dell’area, una Pompei più slow. Punteremo maggiormente sulla Grande Pompei”
Più di 36mila visitatori in un giorno a Pompei: un record di ingressi mai prima raggiunto nelle domeniche gratuite, cui ha contribuito anche la concomitanza della supplica alla Madonna di Pompei e il bel tempo. Una tempesta perfetta! Per la prima domenica di ottobre 2024 a ingresso gratuito Pompei si conferma – nella classifica assoluta – il sito più visitato (36.480 ingressi: il doppio di settembre quando sono stati 18.356). Ma cambiano gli altri due gradini del podio: al secondo posto il Colosseo (21.423) e al terzo il Foro Romano-Palatino (14.098).

#domenicalmuseo: con oltre 35mila ingressi è record di visitatori a Pompei la prima domenica del mese di ottobre 2024 (foto parco archeologico pompei)
“Grande merito dei colleghi e delle colleghe del Parco, in particolare del personale di vigilanza, di accoglienza, delle pulizie e di biglietteria, che ringrazio per la gestione altamente professionale della giornata”, ha detto il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel. “Ora bisogna riflettere come gestire al meglio questi flussi, che testimoniano il successo del modello Pompei ma che potrebbero esporre il patrimonio e la sicurezza anche a potenziali rischi. Siamo al lavoro insieme a Ministero, Prefettura e territorio per definire una visione condivisa per lo sviluppo sostenibile del sito e dell’area, una Pompei più slow. Punteremo maggiormente sulla Grande Pompei ovvero sulla rete di siti tra Castellammare, Lettere, Torre Annunziata, Boscoreale, Terzigno e Poggiomarino per canalizzare l’interesse del pubblico verso tesori che meritano di essere più conosciuti. E trasformeremo lo scavo di Civita Giuliana, che sta restituendo i quartieri servili di una villa romana in uno stato di conservazione unico, in un ulteriore nodo della rete territoriale dell’archeologia vesuviana, quell’avventura scientifica singolare che ebbe inizio nel 1748 a Pompei e continua tuttora”.

#domenicalmuseo: al museo Archeologico nazionale di Napoli oltre 6mial visitatori a ottobre 2024 (foto mann)
Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Area archeologica di Pompei 36.480; Anfiteatro Flavio 21.423; Foro Romano e Palatino 14.098; Pantheon 10.076; museo e area archeologica di Paestum 9.011; Terme di Caracalla 7.457; museo Archeologico nazionale di Napoli 6.262; parco archeologico di Ercolano 4.699; Villa Adriana 3.916; parco archeologico di Siponto 3.610; Grotte di Catullo e museo Archeologico di Sirmione 3.490; museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 1.972; museo nazionale Etrusco di Villa Giulia 1.872; museo Archeologico nazionale di Taranto 1.364; museo nazionale romano – Palazzo Massimo 1.339; museo nazionale romano – Terme di Diocleziano 1.291; museo di Palazzo Grimani 1.167; necropoli dei Monterozzi e museo Archeologico nazionale di Tarquinia 1.151; Appia antica – Villa dei Quintili e Santa Maria Nova 1.150; museo nazionale romano – Palazzo Altemps 1.129; Villa della Regina 1.129; necropoli della Banditaccia e museo nazionale Archeologico Cerite a Cerveteri 1.124; Appia antica – Mausoleo di Cecilia Metella e Chiesa di San Nicola 1.100; Villa di Poppea-Oplontis 777; parco archeologico delle Terme di Baia 587; museo Archeologico nazionale di Sperlonga e Villa di Tiberio 562; parco archeologico di Cuma 548; museo Archeologico nazionale Giuseppe Andreassi e parco archeologico di Egnazia 470; Santuario di Ercole vincitore 419; museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia 412; museo Archeologico nazionale del Melfese “Massimo Pallottino” 370; area archeologica di Velia 343; Appia antica – Capo di Bove 300.
Roma. Per GEP 2024 la Soprintendenza Speciale di Roma promuove un ricco programma di appuntamenti dal centro alla periferia: visite guidate, laboratori, convegni, aperture straordinarie ed eventi legati al patrimonio immateriale
Visite guidate, eventi, laboratori e incontri: tutto pronto per le GEP 2024. La Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, promuove un ricco programma di eventi e di iniziative in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio. Siti archeologici, palazzi, basiliche, un viaggio emozionante dal centro alla periferia per conoscere i tesori meno noti della città di Roma in una luce diversa. Il 28 e il 29 settembre 2024, sono tantissimi gli appuntamenti da mettere in agenda per conoscere le attività e i luoghi della cultura più ‘preziosi’ della Soprintendenza Speciale di Roma.
GLI APPUNTAMENTI DI SABATO 28 SETTEMBRE 2024

Il sito della Fonte di Anna Perenna (foto ssabap-roma)
La Fonte di Anna Perenna, il nuovo allestimento del sito. La fonte di Anna Perenna è stata rinvenuta nel 1999 durante gli scavi per un parcheggio interrato all’angolo tra piazza Euclide e via G. Dal Monte, nel quartiere Parioli a nord di Roma. Lo scavo ha portato alla luce i resti di una fontana con iscrizioni che riportano il nome di Anna Perenna, un’antica divinità festeggiata nel primitivo Capodanno romano, a marzo, così come racconta Ovidio nei Fasti. Nella cisterna retrostante la fontana sono stati trovati nel fango rappreso diversi oggetti utilizzati per pratiche magiche e riti religiosi: laminette in piombo con maledizioni, contenitori di piombo contenenti figurine antropomorfe, un pentolone di rame e diverse monete e lucerne. Questi ed altri oggetti sono oggi conservati presso il MNR – Terme di Diocleziano. La scoperta dei rituali magici praticati alla fontana di Anna Perenna, con la presenza di contenitori sigillati ermeticamente con vere e proprie “bambole voodoo” al loro interno, ha completamente cambiato la prospettiva e le conoscenze sul rapporto degli antichi con la sfera magico-religiosa. Il sito riapre dopo la pausa imposta dal Covid19, successivamente ai lavori realizzati nel sito nel corso del 2023 e del 2024 che hanno previsto il restauro dei resti archeologici, un nuovo impianto illuminotecnico dal carattere evocativo e la realizzazione di un breve filmato esplicativo. Le visite si terranno sabato 28 settembre alle 9.40 -10.40 -11.40 -12.40, sono gratuite con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo.

Lo Spazio Sottosopra nell’area archeologica del Testaccio a Roma (foto ssabap-roma)
Apertura dell’area archeologica di Testaccio e dello spazio di Sottosopra. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, che quest’anno coincide con la Giornata Mondiale delle Persone Sorde, sabato 28 settembre l’area archeologica del Mercato di Testaccio diventerà la sede di “NewpoLIS – Piccoli mercanti d’arte”, un evento speciale rivolto ai più piccoli e alle famiglie curato dal Servizio educativo della Soprintendenza Speciale di Roma con la cooperativa Il treno. L’appuntamento è alle ore 9.45 presso l’ingresso dell’area di Sottosopra. L’attività è rivolta ai bambini nella fascia di età compresa tra i 7 e gli 11 anni e prevede laboratori ludico-didattici e una visita guidata speciale alla scoperta degli scavi di Sottosopra. La volontà è quella di coinvolgere contemporaneamente persone sorde e udenti e trovare all’interno di questa giornata una interazione facilitata dal personale che condurrà le attività. NewpoLis è un progetto che in futuro verrà proposto anche alle scuole, nel segno dell’inclusività e della contaminazione di linguaggi diversi. L’iniziativa del 28 settembre è con prenotazione obbligatoria scrivendo a segreteria@iltreno33.it.

Tor San Michele alla foce del Tevere (foto ssabap-roma)
Tor San Michele, Un patrimonio in cammino alla foce del Tevere. La giornata prevede alle ore 10.30 una visita guidata a cura dell’associazione culturale Quattro Sassi a Tor San Michele all’Idroscalo di Ostia (X Municipio di Roma): si tratta di una torre michelangiolesca posizionata alla foce del Tevere voluta da papa Pio V nel 1568 per la difesa del litorale laziale. Un intervento iniziale a cura della Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma racconterà dei progetti di restauro e di valorizzazione futuri che interesseranno la Torre. Successivamente, i visitatori saranno accompagnati a visitare gli interni della torre fin sopra la piazza d’armi (la visita è su prenotazione). Negli spazi esterni della Torre, dalle ore 10.30 alle ore 12.30, tutti i bambini potranno partecipare al laboratorio didattico dal titolo “Introduzione al birdwatching” a cura della Lipu Ostia. Nel pomeriggio, alle 16, è prevista una visita guidata a Tor Boacciana a circa 4 km da Tor San Michele, a cura del Parco Archeologico di Ostia Antica (su prenotazione).
Un viaggio nel Palazzo della Sapienza attraverso i disegni di Plautilla Bricci. Visite guidate gratuite in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio al Palazzo della Sapienza in corso Rinascimento per un evento speciale ispirato alla figura di Plautilla Bricci. “L’architettrice nella Roma di Borromini”, è il titolo dell’iniziativa realizzata dalla soprintendenza Speciale di Roma e dall’Archivio di Stato di Roma. Attraverso i disegni di Plautilla Bricci si snoderà il viaggio nel Palazzo della Sapienza. La storia del Palazzo della Sapienza ha inizio nel 1431 quando il pontefice Eugenio IV con bolla papale conferisce allo studium urbis le entrate della gabella del vino con l’impegno di costruire un collegio per studenti, una struttura che in circa due secoli avrebbe monumentalizzato un isolato del rione Sant’Eustachio, oggi sito tra l’omonima piazza, via del Teatro Valle, via degli Staderari, via dei Sediari, corso Rinascimento. Con i proventi della gabella l’Università romana nel 1433 acquista alcune case su via dei sediari in cui trasferisce la sede. certamente non si trattava ancora di edifici organizzati per l’insegnamento ma, all’uso medievale, di abitazioni per docenti nelle quali si tenevano le lezioni. tra il 1492 e il 1570 queste abitazioni/scuole sul versante sud vennero trasformate con l’aggiunta di portici sul cortile centrale, mentre il resto dell’isolato era ancora occupato da abitazioni private. nel 1579, grazie anche all’acquisto delle altre case dell’isolato. Inizia la costruzione dell’ala nord, verso via degli Staderari, e il complesso acquista uno schema planimetrico preciso: due ali con due scaloni simmetrici, unite da un corridoio sul lato di facciata intorno ad un cortile centrale. un impianto architettonico elaborato dalla metà del XIV secolo per le sedi universitarie e che ha nel Collegio di Spagna di Bologna, voluto dal cardinale Albornoz nel 1365, un preciso riferimento tipologico ma che si ritrova reinterpretato in varie parti d’Italia, come a esempio nel Palazzo della Sapienza a Pisa. A Roma tuttavia a condurre i lavori dal 1595 al 1602 è Giacomo Della Porta, allievo di Michelangelo e del Vignola, che prosegue con la costruzione dell’esedra su lato est, che diventerà poi la facciata della chiesa di Sant’Ivo, con il completamento delle nuove aule sul lato nord e del portico fino all’esedra. nel 1602 alla morte di Giacomo Della Porta i lavori vengono affidati a Giovanni Paolo Maggi che nel lato est sistema l’ingresso su via del Teatro Valle attraverso il proseguimento del loggiato sud. Nel 1632 Francesco Borromini viene nominato architetto della Fabbrica della Sapienza e, dopo la demolizione di un albergo esistente dietro l’esedra di inizia la costruzione della chiesa di Sant’Ivo e poi, nel 1665, la realizzazione della Biblioteca Alessandrina e delle quattro sale poligonali ai lati della chiesa. tra il 1659 e il 1664, realizza infine il prospetto nord con la costruzione del portico che definisce il nuovo ingresso su piazza Sant’Eustachio. Le visite si terranno sabato 28 settembre alle 16 e alle 17 e saranno a cura della responsabile Maria Cristina Lapenna. Le visite sono gratuite con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo.
GLI APPUNTAMENTI SERALI DI SABATO 28 SETTEMBRE

L’altare maggiore della basilica di Sant’Agostino a Roma (foto ssabap-roma)
La basilica di Sant’Agostino: tra Rinascimento e Età Moderna. La chiesa di Sant’Agostino, situata nell’omonima piazza, venne eretta a partire dal XIV secolo, quando gli agostiniani, che già officiavano nella piccola chiesa di San Trifone in Posterula, decisero di costruire una nuova struttura per il loro convento e di dedicarla al santo ispiratore dell’ordine. Il nuovo edificio, ultimato soltanto nel 1420, risultò però di dimensioni troppo contenute per le esigenze della comunità religiosa ed era inoltre soggetto a continue piene del Tevere. Per questo motivo, tra il 1479 ed il 1483, per volontà del cardinale francese Guillaume d’Estouteville, la chiesa venne riedificata e rialzata dal piano stradale tramite una scalinata. Soltanto nel 1484 gli agostiniani vi si trasferirono, lasciando la chiesa di San Trifone alla Confraternita del Ss. Sacramento. Tra il 1746 e il 1750 Luigi Vanvitelli ingrandì il convento e trasformò radicalmente anche l’interno della chiesa, modificando la cupola emisferica con una volta a catino, aggiungendo le volute laterali della facciata e trasformando il campanile cuspidato quattrocentesco in una torre quadrata. All’interno della basilica si conservano importanti opere d’arte risalenti a varie epoche; tra queste si ricordano la Madonna del Parto di Jacopo Tatti detto “il Sansovino”, l’affresco raffigurante il Profeta Isaia di Raffaello, la Madonna dei Pellegrini di Caravaggio, le tele di Guercino e di Lanfranco che ornano cappella di Sant’Agostino e il grandioso altare maggiore marmoreo, progettato da Bernini e realizzato da Orazio Torriani. Le pareti e la volta della navata centrale, oggetto di un accurato restauro curato dalla SSABAP da poco concluso, ospitano un monumentale ciclo di affreschi con Storie della vita della Vergine e Storie e figure del Vecchio Testamento, realizzato fra il 1858 ed il 1868 dal Pietro Gagliardi. In occasione delle Giornate europee del Patrimonio 2024 la Soprintendenza Speciale ha promosso un’apertura straordinaria serale con visite guidate gratuite alle 19.30, alle 20.30 e alle 21.30 con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo

Il mausoleo di Sant’Elena a Roma (foto ssabap roma)
Mausoleo di Sant’Elena apertura straordinaria serale. Maestoso e monumentale. In origine era arricchito da decorazioni e sovrastato da un’imponente cupola alla base della quale, forse per alleggerire il peso della struttura, furono inserite delle anfore vuote, dette pignatte, oggi restaurate e ancora visibili. Da questa caratteristica la zona avrebbe preso la denominazione di “Torre Pignattara” attestata a partire dal 1547 dando il nome al quartiere moderno. Il Mausoleo di Sant’Elena e il suo Antiquarium saranno eccezionalmente aperti di sera in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio. Sabato 28 settembre il monumento in via Casilina 641 sarà aperto con visite libere dalle 19 alle 22, ultimo ingresso alle 21.30. L’evento è curato dalla Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, in accordo con la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra che ha in gestione il monumento insieme alle adiacenti Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro.

Il fascino delle Terme di Caracalla illuminate per le aperture serali (foto fabio caricchia)
Terme di Caracalla apertura serale straordinaria, ingresso con biglietto simbolico di 1 euro. “Tra le opere pubbliche che egli lasciò a Roma, vi furono le magnifiche Terme che portano il suo nome, la cui sala per i bagni caldi è costruita, secondo gli architetti, con una tecnica che non si può riprodurre con nessun tipo di imitazione”. Così nella Historia Augusta si descrivono le magnifiche Terme di Caracalla. Queste sono uno dei complessi termali più grandi e conservati dell’antichità, realizzate nella parte meridionale della città ed inaugurate per iniziativa di Caracalla nel 216 d.C. La pianta rettangolare è tipica delle grandi terme imperiali e le imponenti strutture, articolate nei diversi ambienti, riescono ancora ad evocare la vita e le attività degli antichi frequentatori e suggeriscono il lusso che le caratterizzava. Le terme, infatti, non erano solo un edificio per il bagno, lo sport e la cura del corpo, ma anche un luogo per il passeggio e lo studio. Si entrava nel corpo centrale dell’edificio da quattro porte sulla facciata nord-orientale. Sull’asse centrale si possono osservare in sequenza il calidarium, il tepidarium, il frigidarium e la natatio. Ai lati di questo asse sono disposti simmetricamente altri ambienti attorno alle due palestre. Ancora oggi le distese dei mosaici, i resti delle vasche e della decorazione architettonica, conservata negli estesi sotterranei, suggeriscono chiaramente il programma decorativo originario che le rende uno dei gioielli di Roma antica. Per l’approvvigionamento idrico fu creato un ramo speciale dell’Aqua Marcia, l’Aqua Antoniniana. Un recente intervento ha riportato l’acqua nelle Terme di Caracalla mediante l’installazione permanente di uno specchio d’acqua davanti al calidarium arricchita con suggestivi giochi d’acqua e di luce evocativi dell’antica atmosfera. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, la Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, promuove l’apertura serale straordinaria delle Terme di Caracalla con visite guidate al costo simbolico di 1 euro. I biglietti sono disponibili presso la biglietteria on line di Musei italiani e. Si specifica che le visite sono previste alle 20.15, alle 20.25, alle 21, alle 21.15 e alle 21.50 e sono della durata di 40 minuti, l’orario di fine visita inserita nello slot orario della biglietteria è puramente indicativo. Ad accompagnare i gruppi di massimo 40 partecipanti per turno ci saranno due guide specializzate.
GLI APPUNTAMENTI DIURNI DI SABATO 28 E DOMENICA 29 SETTEMBRE

Un prezioso pavimento a marmi colorati nella Villa di Livia a Prima Porta (Roma) (foto fabio caricchia)
Villa di Livia – A casa della prima imperatrice di Roma. La Villa di Livia è un incantevole luogo di otium dove l’imperatore Augusto e la moglie Livia solevano trascorrere il tempo libero lontani dagli affanni di Roma. Ricca di vegetazione e famosa per il suo lauretum, è stata riscoperta nel 1863, quando è tornata alla luce la celebre statua di Augusto, ora ai Musei Vaticani e la stanza sotterranea con l’affresco di giardino poi staccata ed ora uno dei gioielli di Palazzo Massimo. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2024 il sito sarà aperto al pubblico sabato 28 e domenica 29 settembre dalle 10.30 alle 18.30, ultimo ingresso alle 17.30. Le visite sono libere e gratuite.

Il modellino dell’Arco quadrifronte inglobato nel Medioevo in una chiesa fortificata, esposto nell’Antiquarium dell’Arco di Malborghetto (foto ssabap-roma)
Arco di Costantino – Il sogno prima della battaglia. L’Arco di Malborghetto fu costruito dall’imperatore Costantino in ricordo del suo sogno premonitore prima della battaglia contro Costantino del 28 ottobre 312. Intorno ad esso nei secoli sorse un piccolo borgo e si perse la memoria dell’imperatore, poi ritrovata con studi recenti della Soprintendenza. Nell’Arco è situato un piccolo Museo contenente materiali provenienti dagli scavi nell’area di Roma Nord. In occasione delle Giornate europee del Patrimonio la Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, promuove l’apertura straordinaria del complesso archeologico con visite libere, gratuite, senza prenotazione. Apertura sabato 28 settembre dalle 10.30 alle 21.30, ultimo ingresso alle 20.30 e domenica 29 settembre dalle 10.30 alle 18.30, ultimo ingresso alle 17.30.

La basilica sotterranea di Porta Maggiore (foto ssabap-roma)
I misteri della Basilica sotterranea di Porta Maggiore. La Basilica di Porta Maggiore non ha confronti: è unica nel suo genere. Un edificio sotterraneo, situato a 9 metri di profondità, a forma di basilica – prima attestazione a Roma, con vestibolo, atrio e aula basilicale, coperte di stucchi. Le scene rappresentate nei raffinati stucchi sono scene con divinità, oggetti rituali, ma anche scene di genere con giochi di bambini o giocolieri. Datata al I secolo d.C., ne è incerta la funzione: forse sede di Neopitagorici o funeraria. O forse entrambe. I segreti della Basilica sotterranea di Porta Maggiore si svelano sabato 28 e domenica 29 settembre in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio con visite guidate gratuite con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo
Patrimonio in cammino, verso l’Ecomuseo di Roma Ovest. La Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2024 promuove un evento speciale dedicato al progetto dell’Ecomuseo di Roma Ovest. Patrimonio in Cammino è il tema delle GEP che si terranno in tutta Europa il 28 e il 29 settembre e in cammino è il processo di realizzazione dell’Ecomuseo, inserito tra i progetti del PNRR. Una pratica museale nata in Francia negli anni ’70 del secolo scorso che si è diffusa in ogni parte del mondo e che mette al centro le esperienze di chi vive in un determinato territorio. Il progetto ideato dal Responsabile dell’Area funzionale Patrimonio DEA e Immateriale, Alessio De Cristofaro, ha iniziato a muovere i primi passi in primavera coinvolgendo associazioni, gruppi informali, cittadini, residenti nei territori dei Municipi XII, XIII e XIV che sono inseriti nella mappa del costituendo Ecomuseo di Roma Ovest. Le Giornate Europee del Patrimonio saranno l’occasione per incontrarsi e mettersi in dialogo con antropologi, attivisti, istituzioni e rappresentanti di esperienze ecomuseali già realizzate. Due giorni per fare rete, costruire insieme, valorizzare e promuovere le anime del progetto, imparare e scambiare competenze in un clima di festa.
Sabato 28 settembre la sede della manifestazione è la Cascina di Sotto, in via di Boccea 922. La mattinata sarà dedicata all’incontro “Ecomusei e Patrimonio immateriale”. La manifestazione sarà inaugurata dal saluto del Soprintendente Speciale Daniela Porro, con l’introduzione del responsabile del progetto Alessio De Cristofaro e gli interventi di Roberta Pardi, funzionario archeologo responsabile Municipio XIV su Ricostruire l’Ipogeo degli Ottavi: il progetto di valorizzazione digitale e di Alessia Argento, funzionario archeologo responsabile Municipio XII, su La Villa di Colonnacce: un progetto di riqualificazione. Seguiranno l’intervento del Dirigente dell’Area Comunicazione e Promozione dei Servizi Culturali della Regione Lazio, Roberto Ottaviani, e un focus su Ecomuseo Parco di Centocelle a cura di Giovanni Figà Talamanca. Ecomusei, patrimonio e cultura è il tema affrontato dallo storico e docente, già presidente ICOM, Daniele Jalla, seguirà un approfondimento sulle esperienze dell’Ecomuseo della via Latina con Vito Lattanzi in dialogo con Marco Vigliotti e dell’Ecomuseo del Litorale romano con Alessandro Portelli in dialogo con Paolo Isaja. La mattinata si concluderà con una tavola rotonda Il costituendo Ecomuseo di Roma Ovest, coordinata da Francesco Aliberti e Marcello Tagliente, con gli interventi del Presidente del Municipio XIV Marco Della Porta e dell’assessore alla Rigenerazione urbana e periferie, Giuseppe Strazzera, del Presidente del Municipio XIII, Sabrina Giuseppetti e dell’assessore allo sviluppo locale Cinzia Giardini, del Presidente del Municipio XII, Elio Tomassetti e dell’assessore alle Politiche dei lavori pubblici Francesco Geraci. La seconda parte della giornata sarà dedicata al patrimonio immateriale dell’Ecomuseo di Roma Ovest con una introduzione a cura di Alessandra Broccolini dal titolo Le rievocazioni storiche tra festa, storia e patrimonio culturale immateriale. Si terranno la Rievocazione storica del Palio dei fontanili, a cura della Proloco Testa di Lepre, un’esibizione di Danze medievali, a cura della Compagnia dei Virelai e per chiudere i Balli popolari, a cura dell’associazione culturale Lucchina-Ottavia. Per tutta la giornata ci sarà un info point delle Associazioni aderenti al progetto.
Domenica 29 settembre la carovana del costituendo Ecomuseo si sposterà al Museo pleistocenico La Polledrara di Cecanibbio dove dalle 10 alle 18, si terranno quattro visite guidate con prenotazione obbligatoria, compilando l’apposito modulo, al Museo a cura della Soprintendenza Speciale di Roma con Federica Marano. Dalle 10 alle 18 nell’area esterna al Museo sarà allestito il villaggio delle associazioni che hanno aderito al percorso dell’Ecomuseo di Roma Ovest che presenteranno le loro attività come il Laboratorio di uncinetto e riciclo creativo, a cura dell’associazione Ilfilocheciunisce ODV, il Laboratorio ambientale, a cura dell’associazione Amici degli alberi Ottavia, il Laboratorio di archeologia sperimentale La scheggiatura della pietra nel Paleolitico, a cura della Soprintendenza Speciale di Roma con la cooperativa Matrix 96, il Laboratorio didattico-rievocativo, a cura di Protectores Domini Nostri, un percorso di tutela attiva del territorio Casal Selce: passato e presente, a cura del Comitato DIfendiamo San Selce, un’esperienza di Archeotrekking alla Villa romana di Valle Santa, a cura di Soprintendenza Speciale in collaborazione con l’associazione Cornelia Antiqua, un laboratorio di tecniche di Survival dalla sussistenza primitiva all’età moderna, a cura di Endas con l’associazione Monolitik survival e un’attività di visual thinking strategies a cura dell’associazione Vtsitalia. Tutte le attività sono ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
#domenicalmuseo: Pompei è il sito più visitato nella domenica a ingresso gratuito di settembre, seguito da Pantheon e Colosseo
Per la prima domenica di settembre 2024 a ingresso gratuito Pompei si conferma – nella classifica assoluta – il sito più visitato (18.356 ingressi), ma si invertono gli altri due gradini del podio: al secondo posto il Pantheon (14.759) e al terzo il Colosseo (14.576).

Visitatori nell’area archeologica di Ostia antica (foto graziano tavan)
Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Area archeologica di Pompei 18.356; Pantheon – Basilica di Santa Maria ad Martyres 14.759; Colosseo 14.576; Foro Romano e Palatino 8.342; museo Archeologico nazionale di Napoli 3.600; museo e area archeologica di Paestum 2.569; Villa Adriana 2.468; Terme di Caracalla 2.157; parco archeologico di Ercolano 1.837; museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 1.755; Grotte di Catullo e museo Archeologico di Sirmione 1.750; area archeologica di Ostia antica 1.465; museo nazionale romano – Palazzo Massimo 1.074; Museo nazionale romano – Terme di Diocleziano 1.044; necropoli dei Monterozzi e museo Archeologico nazionale di Tarquinia 977; museo nazionale Etrusco di Villa Giulia 928; museo nazionale romano – Palazzo Altemps 881; musei nazionali di Cagliari 841; parco archeologico nazionale dei Massi di Cemmo 800; museo Archeologico nazionale di Taranto 709; museo delle Civiltà 683; museo di Palazzo Grimani 611; necropoli della Banditaccia e museo nazionale Archeologico Cerite a Cerveteri 392; museo Archeologico nazionale di Ravenna 352; museo Archeologico nazionale di Firenze 344.
#domenicalmuseo compie dieci anni: 2014-2024. Il ministro Sangiuliano: “Un’intuizione felice che in questi anni è diventata un appuntamento irrinunciabile molto apprezzato dai cittadini italiani e dai turisti che giungono qui da tutto il mondo”. Il Colosseo è il sito più visitato nella domenica a ingresso gratuito di luglio, seguito da Pompei e Pantheon
Anche per la prima domenica di luglio 2024 a ingresso gratuito il Colosseo si conferma – nella classifica assoluta – il sito più visitato (20.986 ingressi), seguito da Pompei (18.409) e dal Pantheon (11.821). Ma il 7 luglio 2024 rappresenta anche un anniversario importante: l’iniziativa #domenicalmuseo compie 10 anni. È stata infatti Istituita con il decreto n. 94 del 27 giugno 2014, prevedendo l’ingresso gratuito nei musei, nei parchi archeologici e in tutti i luoghi della cultura statali. “Si tratta di un’intuizione felice che in questi anni è diventata un appuntamento irrinunciabile molto apprezzato dai cittadini italiani e dai turisti che giungono qui da tutto il mondo”, dichiara il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano commentando i primi dati disponibili relativi alla #domenicalmuseo di luglio. “Alle 12 giornate gratuite previste in origine, ho fortemente voluto aggiungere altre tre date iconiche della storia italiana: il 25 aprile, il 2 giugno e il 4 novembre. In queste 15 giornate gratuite, come quella che s’è appena conclusa, molte centinaia di migliaia di visitatori hanno deciso di trascorrere alcune ore immersi nella bellezza e nell’arte del patrimonio culturale della Nazione. Numeri che confermano lo straordinario successo dei musei italiani, come dimostrano i dati degli ingressi che abbiamo presentato questa settimana che hanno fatto segnare, per il 2023, la cifra di 57.730.502 visitatori, mai registrato nelle serie storiche (vedi Sistema museale nazionale. Bilancio della App Musei Italiani a un anno dal lancio: oltre 400 musei presenti, 150 già con l’e-ticketing. E nel 2023 record di 57.730.502 visitatori (+23% sul 2022). Sul podio sempre il Colosseo con oltre 12 milioni di ingressi, ma tutti i musei e parchi hanno registrato incrementi significativi | archeologiavocidalpassato). I musei italiani hanno un immenso valore storico e identitario, a questo stiamo aggiungendo la qualità dei servizi tra cui la nuova app, uno strumento innovativo e moderno di accesso alle strutture museali che rappresenta una ulteriore tappa verso la modernizzazione e la valorizzazione nel solco di quanto previsto dall’art. 9 della Costituzione”.

Visitatori sull’antica spiaggia di Ercolano, da poco aperta al pubblico (foto paerco)
Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Colosseo 20.986; area archeologica di Pompei 18.409; Pantheon 11.821; Foro Romano e Palatino 6.153; museo Archeologico nazionale di Napoli 3.381; Terme di Caracalla 2.821; museo e area archeologica di Paestum 2.435; parco archeologico di Ercolano 1.828; Villa Adriana 1.609; Grotte di Catullo e museo Archeologico di Sirmione 1.302; museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 1.088; museo nazionale Romano – Palazzo Massimo 1.032; museo nazionale Romano – Terme di Diocleziano 991; Villa Romana e Antiquarium di Desenzano 980; necropoli dei Monterozzi e museo Archeologico nazionale di Tarquinia 903; museo nazionale Romano – Palazzo Altemps 853; musei nazionali di Cagliari 792; museo Archeologico nazionale di Taranto 600; mausoleo di Cecilia Metella e chiesa di San Nicola 430; museo delle Civiltà 429; necropoli della Banditaccia e museo nazionale Archeologico Cerite a Cerveteri 411; mausoleo di Teodorico 382; museo Archeologico nazionale di Firenze 363; anfiteatro campano, museo Archeologico dell’antica Capua e mitreo di Santa Maria Capua Vetere 318; abbazia di Pomposa e museo Pomposiano 308; Battistero degli Ariani 302.
Festa della Repubblica e #domenicaalmuseo. L’area archeologica di Pompei è il sito più visitato seguito dal Pantheon: il Colosseo aperto solo nel pomeriggio per la parata del 2 giugno. Il ministro Sangiuliano: “Questa è una giornata di festa in cui anche il patrimonio culturale è giusto sia protagonista”

Il Pantheon a Roma è stato il secondo sito più visitato nel giorno della Festa della Repubblica del 2 giugno 2024 (foto mic)
Nella Festa della Repubblica del 2 giugno 2024, che quest’anno è coincisa con la #domenicalmuseo del mese, con l’ingresso gratuito nei musei e nei parchi archeologici statali, nella classifica generale, Pompei con 27.250 visitatori è stato il sito più visitato d’Italia seguito dal Pantheon (11.957) e dalla Reggia di Caserta (11.399). Questa volta non figura sul podio il Colosseo ma non perché il pubblico lo abbia snobbato, ma perché, per le celebrazioni del 2 giugno su via dei Fori imperiali, il monumento (come il Foro romano e il Palatino) sono stati aperti solo nel pomeriggio. “Quella di oggi, 2 giugno, è stata una giornata di festa per la nostra Repubblica, in cui abbiamo onorato i valori di coesione nazionale2, commenta il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “Ho voluto fortemente che in una ricorrenza identitaria come questa anche il patrimonio culturale fosse protagonista. Dallo scorso anno, infatti, oltre alle prime domeniche del mese in cui è previsto l’ingresso gratuito nei musei e nei parchi archeologici, ho voluto aggiungere altre tre date altamente simboliche della nostra storia: il 25 aprile, il 2 giugno e il 4 novembre. Secondo i primi numeri sull’affluenza dei visitatori, sono stati tantissimi a voler festeggiare la Repubblica visitando i luoghi della cultura statali. Una scelta che testimonia la centralità del nostro patrimonio artistico e architettonico nonché dei nostri musei sempre più vissuti come luoghi cardini della geografia identitaria italiana”.

Al parco archeologico di Ercolano quasi 3mila visitatori nel giorno della Festa della Repubblica del 2 giugno 2024 (foto paerco)
Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici: area archeologica di Pompei 27.250; Pantheon 11.957; Colosseo 7.096 (il Parco è stato aperto dalle 14.15 per la parata del 2 giugno); museo e area archeologica di Paestum 5.430; 5.150; Foro Romano e Palatino 3.644 (il Parco è stato aperto dalle 14.15 per la parata del 2 giugno); parco archeologico di Ercolano 2.976; Terme di Caracalla 2.204; Museo nazionale romano – Palazzo Massimo 1.681; Villa Adriana 1.671; museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 1.598; Museo nazionale romano – Terme di Diocleziano 1.365; Museo nazionale romano – Palazzo Altemps 1.284; museo Archeologico nazionale di Taranto 1.186; Grotte di Catullo e museo Archeologico di Sirmione 1.130; Museo delle Civiltà 934; museo nazionale Etrusco di Villa Giulia 838; museo Archeologico nazionale di Sperlonga e area archeologica 662; Villa di Poppea-Oplontis 606; necropoli dei Monterozzi e museo Archeologico nazionale di Tarquinia 560; museo Archeologico nazionale della Lomellina 477; necropoli della Banditaccia e museo nazionale Archeologico Cerite a Cerveteri 474; museo Archeologico nazionale di Firenze 472; mausoleo di Cecilia Metella e chiesa di San Nicola 365; museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia 340; antiquarium di Boscoreale 313; parco archeologico di Cuma 308.
#domenicalmuseo: per domenica 1° dicembre 2024, l’ultima dell’anno a ingresso gratuito, l’iniziativa del ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali, Pompei esce dal podio dei primi tre posti della classifica assoluta dei siti visitati: sul primo gradino torna il Colosseo con 13.691 ingressi, seguito dal Pantheon (12.564) e dalla Reggia di Caserta (11.675).
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