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Roma. Al Mausoleo di Sant’Elena – Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro presentazione del libro “L’arte che parla. Radio e podcast per la valorizzazione dei beni culturali” a cura di Cinzia Dal Maso e Patrizia Dragoni per la rassegna “Letture al Mausoleo”

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Il mausoleo di Sant’Elena a Roma (foto ssabap roma)

“Letture al Mausoleo” torna come evento extra “Il Maggio dei libri”. Appuntamento al Mausoleo di Sant’Elena – Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro mercoledì 12 giugno 2024, alle 17.30, promosso dalla soprintendenza speciale di Roma. Audioguide narrative, radio, podcast, playlist, installazioni sonore: parole e suono sono sempre più in connessione con le pratiche museali. È questo il tema affrontato dal libro “L’arte che parla. Radio e podcast per la valorizzazione dei beni culturali” a cura di Cinzia Dal Maso e Patrizia Dragoni. Ne parleranno la curatrice Cinzia Dal Maso, gli autori Silvia Andreozzi, Federico Longo, Maria Onori con Barbara Rossi responsabile del Servizio educativo della Soprintendenza Speciale. Introduzione a cura di Rocco Bochicchio.

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Copertina del libro “L’arte che parla. Radio e podcast per la valorizzazione dei beni culturali” (Edipuglia)

L’arte che parla (Edipuglia). “Far vedere” l’arte con suoni e parole. Oggi lo facciamo sempre più, con radio e podcast ma anche audioguide narrative, ambientazioni sonore, LogoSound. Inventiamo modalità sempre diverse e nuove perché sappiamo che il suono emoziona, è immersivo, crea intimità e fiducia. Finalmente anche i professionisti dell’arte e dei musei sono stati travolti da quell’universo in evoluzione vorticosa che scommette sempre più nella comunicazione audio, e dove oramai nessuno può fare a meno di un’identità sonora, oltre a quella grafica. Oggi anche arte e musei devono avere la propria voce. In L’arte che parla grandi professionisti del sonoro indagano i molti modi in cui oggi si modulano suoni e voci per raccontare l’arte e i luoghi d’arte. Presentano progetti consolidati ed esperimenti arditi. Riflettono su ostacoli e potenzialità. Si parte dalla tradizionale radio per capire quanto la sua capacità di raggiungere tutti in ogni momento della giornata sia di aiuto alla comunicazione dell’arte. Si passa poi al fenomeno podcast cercando di cogliere le peculiarità del suo recente successo anche nel mondo dell’arte. E di capire come e quanto questo figlio ibrido dell’ancestrale racconto orale, della potenza del mezzo radiofonico e della fruibilità del contenuto digitale on demand, sappia ‘dare voce’ all’arte e promuovere le istituzioni culturali al loro esterno. Così da espandere l’esperienza di visita potenzialmente all’infinito, e renderla memorabile. Si racconta quindi il making of di alcune audioguide originali e innovative, nella convinzione che questi strumenti ‘tradizionali’ siano ancora oggi ideali per accompagnare la visita a un museo o monumento, purché non siano concepiti in modo didascalico ma narrativo, così da creare coinvolgimento e un rapporto intimo tra voce narrante e ascoltatore. L’udito è però anche un alleato potente per ciechi e ipovedenti, se la narrazione è sufficientemente chiara ed esaustiva da trasmettere la realtà dell’arte e l’emozione che suscita. Non a caso Slash Radio, la radio dell’Unione italiana ciechi, propone da anni una trasmissione sull’arte, e cominciano a diffondersi le proposte audio per le visite ai musei. La conclusione è affidata al Sound Design, cioè alla musica per l’arte. Musica che dà vita ad ambientazioni sonore capaci di creare l’immersione perfetta nel mondo delle opere e dei luoghi d’arte. Ma anche a LogoSound, cioè a quelle successioni di suoni in armonia tra loro che esprimono, al pari di un logo grafico, l’identità e i valori di un luogo d’arte: strumenti di branding di cui presto nessun museo potrà fare a meno. In un mondo finalmente consapevole che l’esperienza artistica va vissuta con tutti i cinque sensi, L’arte che parla valuta il ruolo e l’importanza dell’udito e ne analizza le potenzialità. È un libro necessario che avvia una riflessione sul metodo in un campo finora poco coltivato dai professionisti dei musei. Un sasso gettato negli stagni sonori del futuro.

Roma. Al Tempio di Minerva Medica sull’Esquilino al via “Un refolo di primavera” ciclo di eventi tra arte e condivisione promosso dalla soprintendenza speciale

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Il cielo dal Tempio di Minerva Medica a un passo dalla Stazione Termini a Roma (foto ssabap-roma)

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Il Tempio di Minerva Medica, sull’Esquilino, a Roma (foto ssabap-roma)

È tra i monumenti più rappresentativi del rione Esquilino, nel mondo antico era la terza cupola più grande di Roma, dopo il Pantheon e le Terme di Caracalla, e ora sarà la sede di “Un refolo di primavera”, ciclo di eventi tra arte e condivisione: parliamo del Tempio di Minerva Medica, in via Giolitti a Roma. La Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, accoglie, nel Tempio di Minerva Medica, associazioni, adulti, ragazze e ragazzi che animano da tempo la vita culturale del Rione Esquilino e della città. Un esperimento di valorizzazione e di rigenerazione dei luoghi dell’archeologia in spazi di comunità. Introducono gli incontri l’archeologa Simona Morretta e l’architetto Alessandra Centroni responsabili del sito. Tutti gli incontri sono della durata di circa un’ora e ad ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Promuove l’iniziativa La Soprintendenza Speciale di Roma in collaborazione con DMO ES CO; Piazza Vittorio APS; le Associazioni Esquiline: Ass. Abitanti via Giolitti, Esquilino Vivo, Comitato Piazza Vittorio Partecipata; Parolincontro-Odv; MaTeMù-Cies.

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Il programma. Giovedì 30 maggio 2024, alle 17, “Dal classico al jazz”, esibizione del Piccolo coro e del Coro di Piazza Vittorio. Dirige il maestro Giuseppe Puopolo. Giovedì 6 giugno 2024, alle 17, “Matemusic crew”, live show dei ragazzi/e del laboratorio rap di MaTeMù. Mercoledì 12 giugno 2024, alle 17, reading “Donne d’autore”, monologhi tratti dalla letteratura moderna e contemporanea (Molière, O. Wilde, D. Fabbri…) a cura dell’attrice Mariateresa Pascale, accompagnamento musicale di Carlo Mura e canoro di Doriana Bandinelli.

Roma. Dopo 1800 anni l’acqua è tornata alle Terme di Caracalla con lo Specchio d’acqua inaugurato con la prima di “Rhapsody in blue” di Gershwin con Ccn AterBalletto. Il direttore Mirella Serlorenzi: “Il progetto vuole restituire la percezione, la comprensione, la fruizione del monumento come era in antico ponendo al centro i bisogni di arricchimento culturale dei visitatori”

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Riflessi nello Specchio d’acqua alle Terme di Caracalla a Roma (foto ssabap-roma)

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Lo Specchio d’acqua alle Terme di Caracalla by night a Roma (foto ssabap-roma)

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AterBalletto alle Terme di Caracalla a Roma (foto ssabap-roma)

Dopo oltre mille anni l’acqua, elemento fondativo e vitale di tutti gli impianti termali, torna alle Terme di Caracalla con lo Specchio d’acqua: un intervento di architettura contemporanea promosso dalla Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro. Il progetto nato dalla collaborazione di Mirella Serlorenzi, direttore del sito, con l’architetto Hannes Peer, rende le suggestioni degli ambienti termali con nebulizzazioni, zampilli e giochi di luce che avranno la funzione di evocare le antiche Terme. Lo specchio è stato realizzato dall’impresa Angeloni Angelo, con Daniele Romani e Alessandro Maiocchetti. Cui si aggiunge l’elemento del riflesso delle architetture archeologiche nello Specchio d’acqua. La Soprintendenza Speciale di Roma, sabato 13 aprile 2024, ha voluto festeggiare con la Capitale il ritorno dell’acqua alle Terme Antoniniane regalando ai cittadini un pomeriggio di spettacolo, cultura e bellezza con Aterballetto che ha portato in scena per la prima volta a Roma “Rhapsody in Blue”, una nuova coreografia creata da Iratxe Ansa e Igor Bacovich per il centenario della più famosa partitura di George Gershwin composta nel 1924.

Danzare su uno specchio d’acqua tra le maestose architetture delle Terme di Caracalla sulle musiche di “Rhapsody in blue” di George Gershwin. “Rhapsody in blue”, spiegano I coreografi Iratxe Ansa e Igor Bacovich, “è di per sé un giocattolo fantastico per un coreografo, per un creativo. Essendo così potente, così allegra, così frizzante, è percorsa da varianti di forma costanti, e sembra di attraversare una foresta incantata: nel giro di pochi passi, di pochi minuti, incontri un essere magico, un cielo irreale che cambia di colore sopra di te… ci si muove in questo mondo fantastico, dove la rapsodia regala uno spazio sonoro dove tutto è possibile, dove da ogni angolo fanno capolino elementi sempre nuovi e tu sei continuamente sorpreso. I corpi reagiscono ad input concitati e sempre diversi. Abbiamo giocato con tutto questo, chiudendo gli occhi e sognando nuovi mondi ogni volta che entravamo in contatto con un nuovo tema”.

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“Rhapsody in blue” con AterBalletto alle Terme di Caracalla a Roma (foto ssabap-roma)

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Zampilli nello Specchio d’acqua alle Terme di Caracalla a Roma (foto ssabap-roma)

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Giochi d’acqua nello Specchio alle Terme di Caracalla a Roma (foto ssabap-roma)

Anelli di una storia comune che si riallacciano l’uno all’altro creando una partitura di meraviglia. Le Terme di Caracalla tornano a essere il fulcro di un progetto culturale di ampio respiro che è iniziato sulle note di “Rhapsody in Blue” di George Gershwin. Una magia a passo di danza che si riflette nello Specchio. Lo Specchio è solo l’inizio di una rivoluzione alle Terme di Caracalla che ha l’ambizione di diventare un sito archeologico riprogettato in chiave contemporanea, all’insegna delle migliori pratiche di conservazione, restauro e valorizzazione per rendere il complesso monumentale all’avanguardia nella fruizione culturale della Capitale. Il Soprintendente Daniela Porro ha presentato il progetto insieme al direttore del monumento Mirella Serlorenzi in uno scenario di emozioni evocate dal ritorno dell’acqua alle Terme Antoniniane. Come ha spiegato Serlorenzi il progetto nasce da “un principio inderogabile: restituire la percezione, la comprensione, la fruizione del monumento come era in antico ponendo al centro i bisogni di arricchimento culturale dei visitatori, da qualsiasi parte del mondo essi provengano”. Sulle note di “Rhapsody in blue” diventata geniale coreografia ad opera di Iratxe Ansa e Igor Bacovich e interpretata da Ccn Aterballetto lo Specchio alle Terme di Caracalla svela, come ha aggiunto Serlorenzi: “Una visione ampia e generale che superi il concetto romantico della rovina per restituire agli imponenti resti archeologici il potenziale storico di cui sono portatori mettendo a punto progetti di studio e ricerca di ampio respiro e soprattutto la riconnessione urbanistica con la città”. L’opera è frutto di connessioni e collaborazioni uniche, a cominciare da Cristiano Leone, curatore artistico, Hannes Peer, architetto dello Specchio, Maurizio Pinotti, responsabile tecnico delle Terme, gli architetti Paolo Bornello, Andrea Grandi e Carmelo Garazzo, al paesaggista Beppe Provasi, il tutto con la collaborazione dello staff di Caracalla con Leandro Lentini, Barbara Ciarrocchi e Alba Casaramona e con il contributo di Electa, Rosanna Cappelli, Anna Grandi, Gabriella Gatto, di Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro dell’Opera, Stefano Rossi per l’aiuto nell’allestimento del palco e a Francesco Arena del Teatro dell’Opera per i consigli pratici, dell’Ufficio amministrativo della Soprintendenza con Ebe Pulcini, Daphne Iacopetti e Veronica Pepe, Luca Del Fra e Valentina Catalucci dell’Ufficio stampa e Silvia Agostinetto e Paola Caramadre dell’Ufficio comunicazione.

Roma. Al Complesso del San Michele la giornata di studi “Il Geoportale Nazionale per l’Archeologia. Primo bilancio e prospettive”, in presenza e on line, a sei mesi dall’accessibilità del GNA realizzato dall’Istituto Centrale per l’Archeologia

roma_ica_il-geo-portale-nazionale-per-l-archelogia_primo-bilancio_locandinaSi avvicina l’appuntamento con “Il Geoportale Nazionale per l’Archeologia. Primo bilancio e prospettive”, venerdì 26 gennaio 2024, dalle 9.30 alle 16.30, nella sala conferenze della Biblioteca delle Arti nel Complesso del San Michele a Roma, la giornata dedicata a presentarvi l’impatto di questi primi sei mesi di vita del portale e a condividerne, grazie agli interventi dei principali attori che lo hanno reso possibile e che lo stanno implementando, le prospettive future. L’ingresso sarà consentito fino all’esaurimento dei posti, ma sarà fruibile in diretta anche online sul canale YouTube dell’Istituto centrale per l’archeologia (https://www.youtube.com/@istitutocentraleperlarcheo6112). Il Geoportale segna una tappa importante all’interno di un lungo percorso di studio e di progettazione svolto dall’Istituto centrale per l’archeologia in sinergia con importanti istituzioni di ricerca e tutela del patrimonio culturale. La piattaforma è stata realizzata grazie alla collaborazione delle soprintendenze del ministero della Cultura e al contributo di altri enti di ricerca e degli archeologi che hanno partecipato alla sperimentazione.

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Una schermata del Geoportale nazionale per l’Archeologia (foto ica)

Il Geoportale nazionale per l’Archeologia, realizzato dall’Istituto Centrale per l’Archeologia come punto di raccolta e condivisione dei dati esito delle indagini archeologiche condotte sul territorio italiano, è online dal 10 luglio 2023, accessibile a tutti all’indirizzo https://gna.cultura.gov.it. A sei mesi dalla pubblicazione, è parso opportuno compiere una prima riflessione “a consuntivo”, dando voce all’ICA ma soprattutto agli altri attori e testimoni del percorso, in una giornata di studio e confronto anche sulle prospettive. Nell’occasione, si presenterà un’ulteriore novità: finalmente, tutti gli interventi archeologici sul territorio saranno inseriti direttamente da coloro che hanno condotto le indagini sul campo e saranno pubblicati in tempo reale nel Geoportale, permettendo di condividere subito i nuovi dati con tutti gli utenti. Il portale, nato con l’obiettivo di offrire una carta archeologica dinamica, implementabile nel tempo, di accesso libero e di facile consultazione, aperta al riuso e all’integrazione da parte di tutti gli utenti, rappresenta un nuovo strumento che censisce e pubblica in modo uniforme tutte le indagini archeologiche (archeologia preventiva; interventi di tutela; progetti di ricerca archeologica in Italia; progetti di ricerca italiani all’estero).

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Una schermata del sistema ArcheoDb dell’Emilia – Romagna (foto mic-er=

Il programma. I lavori sono articolati in tre sessioni. Ore 9.30-10: INTRODUZIONE AI LAVORI. Intervengono Luigi La Rocca, direttore generale Archeologia Belle arti e Paesaggio – DG ABAP; Carlo Birrozzi, direttore dell’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione – ICCD; Simonetta Buttò, già direttore Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane – ICCU; Elena Calandra, direttore dell’Istituto centrale per l’archeologia – ICA. Ore 10-11.15: STRATEGIE, STRUMENTI E FUNZIONALITÀ. Modera Laura Moro, dirigente del Servizio II della DG ABAP. Intervengono Elena Calandra, “Il GNA: un ambiente collaborativo”; Valeria Boi, ICA, e Ada Gabucci, Francesco Marucci, sviluppatori GNA, “Strumenti per una carta archeologica sostenibile: gli interventi di tutela”; Annalisa Falcone, ICA, e Francesco Mangiacrapa, Pasquale Pagano, CNR-ISTI, “Strumenti per una carta archeologica sostenibile: le indagini di ricerca”; Valeria Acconcia, Domenico Marino, Miriam Taviani, Chiara Travaglini, ICA, “Aspetti editoriali e formazione”. Ore 11.15-11.30: pausa. Ore 11.30-12.30: UNO SGUARDO AL FUTURO. Modera Simonetta Buttò. Intervengono Laura Moro, “Prospettive di integrazione dei dati geografici dei beni culturali”; Paolo Carafa, Sapienza università di Roma, “Lazio Antico. Atlante del Lazio meridionale”; Renata Cantilena, Giacomo Pardini, Federico Carbone, università di Salerno, “Il progetto Coin Finds Hub”; Emanuele Papi, direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene, “Il Geoportale Nazionale per l’Archeologia: il caso di Gortyna”; Ore 12.30-13.30: Discussione e presentazione della sessione poster. Ore 13.30-14.30: pausa. Ore 14.30-16: LA COSTRUZIONE DI UN LINGUAGGIO COMUNE. Modera Carlo Birrozzi. Intervengono Matteo Frassine, soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno Padova e Treviso, e Stefania De Francesco, SABAP per le province di Bergamo e Brescia, “Il progetto RAPTOR”; Mirella Serlorenzi, soprintendenza speciale ABAP di Roma, “Il progetto SITAR”; Ilaria Di Cocco, segretariato regionale MiC per l’Emilia-Romagna, “Il Webgis dei Beni Culturali dell’Emilia-Romagna e ArcheodB”; Maria Luisa Marchi, università di Foggia, “Il progetto Censimento”; Gabriele Gattiglia, Francesca Anichini, università di Pisa, “Il progetto Mappa”. Ore 16–16.30: conclusioni e discussione con Carlo Birrozzi, Simonetta Buttò, Elena Calandra, Laura Moro.

Roma. Due appuntamenti al Drugstore Museum: presentazione del libro “Roma. Villa di Livia a Prima Porta. Dieci anni di indagini (2002-2012)” e visita di tre ipogei sepolcrali “privati”

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Ambienti della Necropoli Portuense al Drugstore Museum a Roma (foto ssabap-roma)

Il Drugstore Museum di via Portuense 317 sta per riaprire le porte con una nuova stagione di iniziative all’insegna della cultura e della condivisione. In cantiere una nuova grande mostra che prosegue il percorso inaugurato con l’arte contemporanea del Virus Group, con l’archeologia con Tre Storie dalla via Campana e che proseguirà in autunno con un progetto legato alla Poesia come Patrimonio immateriale. In attesa della riapertura ufficiale del Drugstore Museum, si terranno venerdì 15 e sabato 16 settembre 2023 due eventi da non perdere. Tutti gli appuntamenti sono come sempre gratuiti a ingresso libero fino ad esaurimento posti. Per contribuire alle attività del Circuito Necropoli Portuense – Drugstore Museum è possibile fare una donazione liberale tramite Art Bonus https://bit.ly/33Tac4N.

libro_roma-villa-di-livia-a-prima-porta_dieci-anni-di-indagini_copertina-locandinaVenerdì 15 settembre 2023, alle 17.30, appuntamento con la presentazione del volume di Matilde Carrara, “Roma. Villa di Livia a Prima Porta. Dieci anni di indagini (2002-2012)” che raccoglie i contributi di Alessandro Bozzetti, Allan Klynne, Ivan Di Stefano Manzella, Gemma Jansen, Hubertus Manderscheid, Alberto Mazzoleni, Cristiano Russo e con la prefazione di Adriano La Regina. Il volume affronta le ricerche archeologiche nella Villa di Livia a Prima Porta condotte dalla soprintendenza speciale di Roma tra il 2000 e il 2012 e ne parleranno insieme all’autrice Margherita Corrado e Angelina De Laurenzi.

roma_drugstore-museum_roma-sotterranea_ipogei-sepolcrali_locandinaSabato 16 settembre 2023, alle 11, tornano gli appuntamenti con Roma sotterranea a cura di Carlo Pavia che condurrà il pubblico alla scoperta degli ipogei sepolcrali. La Roma sotterranea è ricchissima di ambienti sepolcrali praticamente sconosciuti. Si tratta di perle artistiche rarissime ma il loro accesso può andare da un tombino su marciapiede a una botola su strada se non addirittura una porticina in cantina. Stavolta Carlo Pavia porterà alla scoperta di tre ipogei privati straordinari.

Roma. Sotto Palazzo della Rovere o dei Penitenzieri, a un passo da San Pietro, scoperto il Teatro di Nerone, noto dalle fonti antiche ma mai ritrovato, dove l’imperatore provava le sue esibizioni artistiche. Dopo gli studi sarà reinterrato

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I resti del Teatro di Nerone scoperti sotto Palazzo della Rovere a Roma (foto fabio caricchia)

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I resti del Teatro di Nerone scoperti sotto Palazzo della Rovere a Roma (foto fabio caricchia)

A Roma, nel cortile di Palazzo della Rovere o dei Penitenzieri, in via della Conciliazione, a un passo dalla basilica di San Pietro, qui dove duemila anni fa c’erano gli Horti di Agrippina, sono venute alla luce le strutture identificabili con il Teatro di Nerone: la ricerca sul campo condotta dalla soprintendenza speciale di Roma, dopo oltre due anni di indagini archeologiche, ha restituito una articolata stratigrafia, che dalla tarda età repubblicana arriva fino al XV secolo. Lo scavo si è svolto inizialmente sotto la direzione scientifica prima dell’archeologo Renato Sebastiani e poi dell’archeologo Alessio De Cristofaro, ed è stato condotto sul campo dall’archeologa Marzia Di Mento. Il Palazzo dei Penitenzieri, di proprietà dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, in parte è stato ceduto alla società Four Season di Bill Gates per la realizzazione di una struttura ricettiva di lusso. Per la loto posizione, i resti archeologici, dopo gli studi necessari, saranno reinterrati per garantire la loro conservazione. I reperti mobili, statue, colonne, elementi architettonici saranno valorizzati all’interno di Palazzo della Rovere.

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I resti del Teatro di Nerone scoperti sotto Palazzo della Rovere a Roma (foto fabio caricchia)

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I resti del Teatro di Nerone scoperti sotto Palazzo della Rovere a Roma (foto fabio caricchia)

“Si tratta di una scoperta di eccezionale importanza”, spiega Daniela Porro soprintendente speciale di Roma, “che testimonierebbe uno straordinario edificio di età giulio claudia, il teatro dove Nerone provava le sue esibizioni poetiche e canore, noto dalle fonti antiche ma mai ritrovato. Di grande interesse anche i rinvenimenti medioevali e moderni, che arricchiscono le conoscenze storiche e topografiche sulla evoluzione di una importante area della città. Ottimi risultati scientifici conseguiti grazie alla proficua collaborazione con l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme”.

Roma. Visite guidate gratuite alle Tomba di Fadilla e alla Tomba dei Nasoni sulla via Flaminia con gli archeologi della soprintendenza speciale. Prenotazione obbligatoria

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L’interno della tomba di Fadilla in via Casali Molinario a Roma (foto ssabap-roma)

Due tombe a uso familiare situate all’ottavo chilometro della via Flaminia rappresentano una rara e importante testimonianza della Roma di età antoniniana (II secolo d.C.), il momento di maggiore espansione dell’impero. Sono le Tombe di Fadilla e dei Nasoni che saranno aperte giovedì 18 maggio 2023 con visite guidate gratuite a cura della Soprintendenza Speciale di Roma. Turni di visita (max 15 partecipanti per gruppo): ore 9.30 (appuntamento via Casali Molinario, Tomba di Fadilla); ore 10.30 (appuntamento via Flaminia 961, Tomba dei Nasoni). Ogni visita comprende l’accesso alla Tomba di Fadilla e alla Tomba dei Nasoni, è sufficiente una sola prenotazione per visitare entrambi i siti. Sono ammesse prenotazioni singole, è necessario ripetere l’operazione di prenotazione per ogni partecipante. Si consiglia di raggiungere il luogo dell’appuntamento qualche minuto prima dell’inizio della visita. Per prenotarsi compilare il modulo https://forms.gle/vWuWsft5LqKVKAvD6. In caso di disdetta si prega di inviare una email all’indirizzo ss-abap-rm.urp@cultura.gov.it. L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti.

Roma. Per “Il Maggio dei Libri” al via “Letture al Mausoleo”: quattro incontri al mausoleo di Sant’Elena a Tor Pignattara. Ingresso libero

roma_s-elena_letture-al-mausoleo_locandinaQuattro incontri, quattro autori, un monumento unico che caratterizza una periferia storica della città di Roma. In occasione della rassegna “Il Maggio dei Libri”, la soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, presieduta da monsignor Pasquale Iacobone, promuovono la rassegna “Letture al Mausoleo” dal 16 al 26 maggio 2023 al mausoleo di Sant’Elena a Tor Pignattara. L’iniziativa giunta alla seconda edizione amplia l’offerta culturale del sito archeologico coinvolgendo autori e studiosi di grande spessore. Si inizia martedì 16 maggio 2023, alle 18, con Igiaba Scego, finalista al Premio Strega 2023, che presenterà il romanzo “Cassandra a Mogadiscio” edito da Bompiani. Il secondo appuntamento sarà incentrato su “Roma. Il racconto di due città” del professor Daniele Manacorda, edito da Carocci Editore, e si terrà venerdì 19 maggio 2023, alle 17.30. Il percorso culturale prosegue martedì 23 maggio 2023 con il romanzo “Vita degli Anfibi” di Piero Balzoni, proposto al Premio Strega 2023 da Paolo Di Paolo, edito da Alter Ego. L’ultimo incontro si terrà venerdì 26 maggio 2023, alle 17.30, con l’archeologo Enrico Giannichedda che ci condurrà dentro un’archeo inchiesta, ovvero “Il tesoro di Dorak” edito da Edipuglia. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

Roma Capitale. Per il 2776° Natale di Roma ingresso gratuito ai musei civici e appuntamenti speciali, mostre, incontri, visite guidate e spettacoli che coinvolgono diversi spazi della città. Ecco il ricco programma

roma_NATALE-DI-ROMA-2023_logoLa città celebra il 2776˚   compleanno di Roma in calendario venerdì 21 aprile 2023. Un programma con appuntamenti speciali, mostre, incontri, visite guidate e spettacoli che coinvolgeranno diversi spazi della città in una grande festa collettiva dedicata a un pubblico di tutte le età. Per il Natale di Roma, l’accesso ai Musei civici di Roma Capitale e all’area archeologica del Circo Massimo sarà gratuito per tutti i visitatori, comprese le visite alle mostre in corso. Le iniziative per il 2776˚   Natale di Roma sono promosse da Roma Capitale, assessorato alla Cultura, sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali, azienda speciale Palaexpo, Teatro dell’Opera di Roma e Teatro di Roma – Teatro Nazionale, in collaborazione con la soprintendenza speciale di Roma Archeologia Belle arti e Paesaggio e con il Gruppo Storico Romano. Comunicazione a cura di Zètema Progetto Cultura.

APPUNTAMENTI SPECIALI.  Apre il 21 aprile la deposizione da parte del sindaco Roberto Gualtieri di una corona di alloro all’Altare della Patria, cui seguirà una messa che il cardinale Angelo De Donatis celebrerà nella Cappella del Palazzo dei Conservatori.

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Vetro dorato con la personificazione della città di Roma, rinvenuto nel corso degli scavi per la realizzazione della stazione della Metro C a Porta Metronia (foto sovrintendenza capitolina)

All’interno della mostra VRBS ROMA, poi, verrà esposto per la prima volta il vetro dorato con la personificazione della città di Roma, rinvenuto nel corso degli scavi per la realizzazione della stazione della Metro C a Porta Metronia. L’immagine, databile intorno al IV secolo, quindi in piena età imperiale, è riprodotta su foglia d’oro e rappresenta l’Urbs, la città, secondo l’iconografia diffusa, con l’elmo e la lancia. Si tratta di un unicum, in quanto non sono attualmente attestati altri reperti in vetro decorati con la stessa raffigurazione. L’esposizione, realizzata da Roma Capitale, assessorato alla Cultura, sovrintendenza Capitolina in collaborazione con la soprintendenza Speciale di Roma Archeologia Belle arti e Paesaggio, sarà l’occasione per poter ammirare fino al 1° ottobre 2023 un reperto di grande rilievo dal punto di vista storico-artistico, oltre che di evidente valore simbolico per la città.

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Medaglia commemorativa Natale di Roma 2023 (foto roma capitale)

Proprio in considerazione dell’alto significato rappresentativo di questa scoperta, l’immagine sarà utilizzata come effigie della tradizionale medaglia commemorativa, coniata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per conto di Roma Capitale in occasione dell’anniversario della fondazione della città. La medaglia, in bronzo e con diametro di 50mm, è stata presentata in occasione della cerimonia celebrativa del 2776˚   Natale di Roma, il 21 aprile 2023 alle ore 10.30 nell’Aula di Giulio Cesare in Campidoglio. Sul rovescio, riproduce l’immagine di Palazzo Senatorio in Campidoglio.

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Particolare della Fontana della dea Roma in Campidoglio (foto sovrintendenza capitolina)

A seguire, sarà restituita alla città la Fontana della dea Roma in Campidoglio, tra le più belle e rappresentative della Capitale, dopo l’importante intervento di restauro i cui lavori sono stati diretti dalla sovrintendenza Capitolina e resi possibili grazie all’atto di mecenatismo della maison di moda Laura Biagiotti con Intesa Sanpaolo. L’intervento di restauro della fontana, inserita nella facciata di Palazzo Senatorio in piazza del Campidoglio, alla base dello scalone di accesso alla sala consiliare, progettato da Michelangelo, ha riguardato il basamento e la statua di epoca romana della dea Roma, le superfici in travertino del prospetto architettonico e quelle marmoree delle vasche con il ripristino della loro impermeabilizzazione. È stata anche sistemata la pavimentazione in sampietrini a ridosso della vasca e revisionato l’impianto idrico, rifunzionalizzando il sistema di scarico della fontana.

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Ai musei Capitolini la mostra “La Roma della Repubblica. Il racconto dell’archeologia” (foto foto Monkeys Video Lab)

LE MOSTRE IN CORSO. Nel Sistema Musei di Roma Capitale, per il compleanno della città, accesso gratuito sia alle collezioni permanenti che alle mostre temporanee. Ai Musei Capitolini, è in corso “La Roma della Repubblica. Il racconto dell’archeologia” che si è recentemente arricchita di una nuova videoproiezione immersiva. Disponibili, poi, il progetto espositivo multimediale “Cursus honorum. Il governo di Roma prima di Cesare”, in cui sono rievocate le magistrature di età repubblicana, e “L’eredità di Cesare e la conquista del tempo” in cui si narra la storia di Roma dalle origini fino agli albori dell’età imperiale. È possibile ammirare, inoltre, “I Colori dell’Antico. Marmi Santarelli ai Musei Capitolini”. Ancora, prosegue alla Centrale Montemartini la mostra “Colori dei Romani. I mosaici dalle Collezioni Capitoline”, recentemente ampliata con ulteriori 16 opere. Il programma espositivo di arte italiana contemporanea Quotidiana al Museo di Roma a Palazzo Braschi presenta: per la sezione Paesaggio, la mostra dei gemelli Carlo e Fabio Ingrassia; mentre, per la sezione Portfolio, il lavoro della giovane artista Marta Naturale. Sono tre le mostre in corso al Museo di Roma in Trastevere: “Armando Trovajoli. Una leggenda in musica” che ripercorre l’intera carriera del maestro nel decennale dalla sua scomparsa, “La movida. Spagna 1980-1990” del fotografo e artista Miguel Trillo e “I Romanisti. Cenacoli e vita artistica da Trastevere al Tridente (1929 – 1940)” che delinea, in 100 opere, la vita e la cultura a Roma tra la fine degli anni Venti e il 1940. Alla Galleria d’Arte Moderna, la mostra “Pasolini pittore” mette a fuoco le capacità pittoriche di Pier Paolo Pasolini mentre “Visual Diary. Mostra di Liana Miuccio” è il percorso visivo costruito attraverso le foto e il video di Liana Miuccio in dialogo con la parola scritta di Jhumpa Lahiri. Al Casino dei Principi di Villa Torlonia da non perdere la mostra dedicata all’artista Primarosa Cesarini Sforza che ripercorre i cinquanta anni della sua attività illustrandone le tappe fondamentali. Al Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese è in corso “Pericle Fazzini, lo scultore del vento”, esposizione che ripercorre l’intera vita creativa del maestro marchigiano. Appuntamento al Museo delle Mura per la mostra “Bōchōtei. Vite all’ombra del muro. Enrico Graziani”, esposizione fotografica che esplora le conseguenze della costruzione dei muri di protezione da tsunami in Giappone.

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Al MACRO di Roma la mostra di Leonard Koren “What why WET” (foto Melania Dalle Grave – DSL Studio)

L’Azienda Speciale Palaexpo, inoltre, in occasione delle celebrazioni per il Natale di Roma, prolungherà l’orario di apertura al pubblico del MACRO in via Nizza dalle 20 alle 22, con ultimo ingresso alle 21.30. Queste le mostre visitabili gratuitamente: Retrofuturo. Appunti per una collezione: con opere di Federico Antonini, Riccardo Benassi, Mania Ben Hamouda, Ruth Beraha, Carola Bonfili, Costanza Candeloro, Ludovica Carbotta, Beatrice Celli, Giulia Cenci, Alessandro Cicoria, Gianluca Concialdi, Giulia Crispiani, Giorgio Di Noto, Roberto Fassone, Irene Fenara, Giorgia Garzilli, Diego Gualandris, Lorenza Longhi, Eleonora Luccarini, Beatrice Marchi, Diego Marcon, Jim C. Nedd, Francis Offman, Real Madrid, SAGG NAPOLI, Parasite 2.0, Francesco Pedraglio, Margherita Raso, Davide Stucchi e llaria Vinci; After The Light di Jochen Klein, curata da Luca Lo Pinta e Wolfgang Tillmans; Hervé Guibert, This and More, a cura di Antony Huberman; Rome is still falling di Robert Smithson; Tempus Fugit di Studio Temp; What why WET? di Leonard Koren; Beethoven Was a Lesbian di Pauline Oliveros.

LE VISITE GUIDATE E GLI INCONTRI. Le celebrazioni per il compleanno di Roma saranno l’occasione per scoprire la storia e i segreti della città attraverso l’osservazione e il racconto di opere, monumenti, testimonianze artistiche e culturali diffusi sul territorio. Di seguito il programma dal 21 al 23 aprile a cura della sovrintendenza Capitolina. Per le visite e gli incontri è obbligatoria la prenotazione allo 060608 (tutti i giorni ore 9 – 19).

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Pannello in opus sectile modulo quadrato con motivi complessi, IV sec. d.C. esposto alla mostra “Colori dei Romani. I mosaici dalle Collezioni Capitoline” (foto zetema)

Venerdì 21 aprile 2023 si parte alle 10.30 al Museo dell’Ara Pacis con la passeggiata per grandi e piccoli La mia prima volta all’Ara Pacis a cura di Lucia Spagnuolo (max 10 adulti con bambini dai 0 ai 3 anni); alle 11 nel Parco di Castel Fusano Marina Marcelli e Cristina Carta condurranno la visita “Sul lido di Enea” alla cosiddetta Villa di Plinio (appuntamento al cancello d’ingresso della Villa; max 30 persone – disponibile la traduzione in Lingua Italiana dei Segni – LIS); alle 11.30 ci si sposta al Museo della Repubblica romana e della memoria garibaldina per la visita guidata “L’antichità di Roma e la Repubblica Romana del 1849” a cura di Mara Minasi e dei volontari del Servizio Civile Universale (max 15 persone); alle 12, appuntamento al Museo di Roma in Trastevere per Un menù “Romanista”, incontro  a cura di Roberta Perfetti e Silvia Telmon sulle ricette della tradizione romana con gli studenti dell’ I.P.S.E.O.A. “Vincenzo Gioberti” di Roma; all’Area archeologica dei Fori Imperiali c’è “I Fori imperiali” in due puntate: alle 12, Parte I – I Fori in epoca imperiale a cura di Antonella Corsaro, alle 15, Parte II – I Fori dal Medioevo a oggi a cura di Nicoletta Bernacchio (ingresso area archeologica, piazza Madonna di Loreto; max 20 persone). Sempre alle 15, Antoniarita Arconti accompagnerà il pubblico alla scoperta del Museo della Scuola Romana di Villa Torlonia in Roma, una comunità di artisti tra le due Guerre (max 15 persone); alla stessa ora, inoltre, alla Centrale Montemartini visita guidata alla mostra “Colori dei Romani” a cura di Serena Guglielmi (max 25 persone). Per questi ultimi due appuntamenti sarà disponibile la traduzione in Lingua dei segni italiana – LIS. Alle 15.15 ci si sposta al Sepolcro degli Scipioni (via di Porta San Sebastiano 9) per la visita guidata “Gli Scipioni e l’Appia: unità d’intenti politici e culturali” a cura di Carla Termini (max 12 persone); alle 16 si prosegue al Museo Napoleonico con “Roma: una questione di famiglia”, viaggio visivo e narrativo a cura di Laura Panarese (disponibile traduzione in Lingua dei segni italiana – LIS; max 20 persone); alla stessa ora, alla Galleria d’Arte Moderna, Daniela Vasta e Giada Cristiano guideranno i piccoli visitatori alla scoperta de “Il mestiere dell’artista. Tecniche, materiali, storie” (max 8 bambini dai 6 ai 10 anni). Alle 17, infine, alla Casa Museo Alberto Moravia, appuntamento con Lo sguardo sulla città: Contro Roma 1975- Contro Roma 2018 a cura di Carola Susani dell’Associazione Fondo Alberto Moravia (max 25 persone).

Sabato 22 e domenica 23 aprile 2023, dalle 10 alle 18, alla Villa di Massenzio c’è “Ab Urbe condita”: un’immersione nella storia, attraverso l’esperienza storico-ricostruttiva della vita pubblica e privata in età romana nei suoi molteplici aspetti a cura di Ersilia Maria Loreti (Ass. Culturale Civiltà Romana).

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Il Teatro dell’Opera di Roma (foto Yasuko Kageyama-Teatro dell’Opera)

Anche le istituzioni culturali capitoline prendono parte alle celebrazioni del Natale di Roma. Questi gli appuntamenti del 21 aprile: il Teatro dell’Opera apre le porte e offre al pubblico la possibilità di visitare con una guida esperta i principali ambienti del Lirico capitolino, edificato nel 1880 da Domenico Costanzi. Nel corso della visita, il pubblico ascolterà la storia del teatro dal punto di vista artistico e architettonico. Non mancheranno aneddoti e curiosità su compositori, impresari e cantanti che negli anni hanno frequentato questo luogo così ricco di storia, arte e cultura (I turno ore 12, II turno ore 14.30; accesso gratuito con prenotazione obbligatoria alla mail promozione.pubblico@operaroma.it a partire da venerdì 14 aprile, indicando il numero di persone e una preferenza oraria);

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Al Mattatoio di Roma “Terra Animata” Giardino ideale project (2016-2022) (foto di Filippo Maria Nicoletti – Courtesy Fondazione Merz)

alle 16, l’azienda speciale Palaexpo propone al Mattatoio l’incontro “Agro romano e infrastrutture – transumanze, acquedotti e rotaie lungo la direttrice della via Latina” nel coso del quale Cristiano Tancredi (geografo – Comitato scientifico dell’Ecomuseo della via Latina) e Marco Vigliotti (urbanista e paesaggista – responsabile scientifico dell’Ecomuseo della via Latina) parleranno del ruolo dello spazio extraurbano nel sinecismo fondativo di Roma.

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Francesco Giordano porta al Teatro India “A Roma nu je frega” (foto zetema)

GLI EVENTI. Il 21 aprile 2023, in occasione del compleanno della città, il Teatro di Roma – Teatro Nazionale propone al Teatro India alle 17.30 “A Roma nu je frega”, mise en éspace con e a cura di Francesco Giordano, Lorenzo Parrotto, Riccardo Parravicini e Roberta Azzarone che portano in scena le poesie e i racconti più rappresentativi della raccolta “Metroromantici” dei Poeti der Trullo, uno dei gruppi più rappresentativi della poesia contemporanea romana. Graphic designer e video, Chiara Di Iasio Lo spettacolo è rivolto a tutti e in particolare ai ragazzi dagli 11 anni in su. Ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili. Info: www.teatrodiroma.net; 06.684000311-314-346.

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Il Gruppo Storico Romano celebra il compleanno di Roma

Dal 20 al 23 aprile dalle 9 alle 21 nell’area del Circo Massimo, caratterizzata dall’allestimento del Castrum imperiale e repubblicano, il Gruppo Storico Romano celebra il compleanno di Roma con un ricco programma di rappresentazioni di antichi riti e feste, spettacoli gladiatori e rievocazioni storiche, affiancati da incontri con autori, musica, mostre fotografiche e laboratori didattici per bambini. Domenica 23 aprile è previsto il corteo storico, composto da circa 2.500 rievocatori in costume, che partirà alle ore 11 dal Circo Massimo per concludersi alle ore 14. Il programma completo è disponibile su www.gruppostoricoromano.it.

Roma. Al museo Ninfeo giornata di studi, in presenza e on line, “Dallo scavo all’edizione: il museo Ninfeo a confronto” per ripercorrere il lungo percorso di ricerca e valorizzazione del museo Ninfeo di piazza Vittorio Emanuele II nel quartiere Esquilino

roma_ninfeo_dallo-scavo-all-edizione_giornata-di-studio_locandinaMartedì 18 aprile 2023, dalle 9.30 alle 17.30, al museo Ninfeo di Roma, giornata di studio “Dallo scavo all’edizione: il museo Ninfeo a confronto” dedicata a ripercorrere il lungo percorso di ricerca e valorizzazione del museo Ninfeo di piazza Vittorio Emanuele II a Roma nel quartiere Esquilino. La narrazione di questa esperienza sarà l’occasione per una riflessione e un confronto con altri interventi di scavo in luoghi chiave della Capitale quali la Villa dell’Auditorium e le pendici settentrionali del Palatino. L’evento, organizzato dall’Istituto centrale per l’archeologia (ICA) in collaborazione con la soprintendenza speciale di Roma e con il dipartimento di Scienze dell’Antichità – Sapienza università di Roma, sarà ospitato all’interno della sala conferenze dell’ENPAM, incastonata all’interno dell’area archeologica del museo Ninfeo. I lavori saranno presieduti da Elena Calandra, direttore dell’Istituto centrale per l’archeologia, Maria Teresa D’Alessio, professore ordinario di Metodologie della ricerca archeologica della Sapienza Università di Roma e da Mirella Serlorenzi, archeologa della soprintendenza speciale ABAP di Roma, che ha diretto gli scavi e il successivo studio sul Ninfeo di piazza Vittorio Emanuele II. La giornata sarà tramessa in streaming su questa pagina Facebook dell’Istituto centrale per l’Archeologia.

Il programma. Alle 9.30 saluti: Daniela Porro, soprintendenza speciale Archeologia Belle arti e Paesaggio di Roma; Luigi La Rocca, direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio. “Le ragioni della giornata”: introducono Mirella Serlorenzi, soprintendenza speciale Archeologia Belle arti e Paesaggio di Roma; Maria Teresa D’Alessio, Sapienza Università di Roma; Elena Calandra, Istituto centrale per l’archeologia. SESSIONE 1- “Le modalità della ricerca archeologica”, modera: Valeria Boi, Istituto centrale per l’archeologia. Alle 10, Mirella Serlorenzi, SS ABAP di Roma, su “L’esperienza dello scavo di Piazza Vittorio. Storia “critica” dello scavo”; 10.30, Maria Teresa D’Alessio, Sapienza Università di Roma, su “Esperienze a confronto: Lo scavo e le scelte del Museo dell’Auditorium”; 11, discussione; 11.30, pausa. SESSIONE 2 – “Dalle stratigrafie ai contesti: l’elaborazione dei dati di scavo”, modera: Giorgia Leoni, soprintendenza speciale Archeologia Belle arti e Paesaggio di Roma. Alle 11.45, Mirella Serlorenzi, SS ABAP di Roma, Giacomo de Cola, parco archeologico del Colosseo, Luca Giovannetti, Laura Pugliesi, Nicoletta Saviane, archeologi liberi professionisti, su “La stratigrafia e la messa in fase del Museo-Ninfeo”; 12.05, Antonio Ferrandes, Sapienza Università di Roma, et alii, su “I materiali del Museo-Ninfeo: le scelte e le loro ragioni”; 12.30, discussione; 13, pausa pranzo. Pomeriggio: alle 14, Paolo Carafa, Sapienza Università di Roma, su “Esperienze a confronto: Le stratigrafie del Palatino, pendice settentrionale”. SESSIONE 3 – “Restituzione al pubblico, musealizzazione e comunicazione”, modera: Elena Calandra, Istituto centrale per l’archeologia. Alle 14.30, Giorgia Leoni, SSABAP Roma e Simone Boni, INKLINK, su “Il Museo-Ninfeo: la comunicazione”; 15, Simona Salvo, Sapienza Università di Roma, “Esquilino Chiama Roma”, su “La ricerca-azione della convenzione “Esquilino chiama Roma” e il contesto attuale del Rione”; 15.30, discussione; 16, tavola rotonda e discussione finale.