Due francobolli dedicati ad altrettante scoperte archeologiche italiane: la statua ritratto in veste di Ercole dal parco archeologico dell’Appia Antica, e la statua di Apollo arciere da San Casciano dei Bagni: ecco le due presentazioni ufficiali

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy emette il 9 maggio 2025 due francobolli celebrativi di Europa 2025 dedicati ad altrettante scoperte archeologiche: la statua ritratto in veste di Ercole dal parco archeologico dell’Appia Antica, e la statua di Apollo arciere da San Casciano dei Bagni. Le vignette riproducono rispettivamente: la statua-ritratto di un personaggio raffigurato come Ercole, opera in marmo di epoca romano-imperiale e di dimensioni appena maggiori del vero, ritrovata a Roma nel parco archeologico dell’Appia Antica nel gennaio del 2023; la statua di Apollo Arciere, statua in bronzo databile intorno al 100 a.C. che raffigura il dio in una posa particolare, in leggera torsione, quasi in un passo di danza, nell’atto di scoccare la freccia, tipologia che risulta estremamente rara se non unica nella statuaria antica. Completano i francobolli le legende “STATUA RITRATTO IN VESTE DI ERCOLE”, “PARCO ARCHEOLOGICO DELL’APPIA ANTICA”, “APOLLO ARCIERE”, “SAN CASCIANO DEI BAGNI”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B ZONA 1”. I due francobolli saranno presentati ufficialmente venerdì 9 maggio 2025 al Complesso di Capo di Bove (parco archeologico dell’Appia Antica) e al teatro dei Georgofili Accalorati di San Casciano dei Bagni (Si).

Statua ritratto in veste di Ercole scoperta nell’area del parco Ardeatino (foto parco archeologico appia antica)
PARCO ARCHEOLOGICO DELL’APPIA ANTICA. Venerdì 9 maggio 2025, alle 17, il Complesso di Capo di Bove ospita, con il ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e Poste Italiane Spa, la cerimonia di presentazione e annullo filatelico del francobollo appartenente alla serie tematica dedicata alle scoperte archeologiche nazionali che raffigura la statua-ritratto in veste di Ercole. L’evento è l’occasione per presentare al pubblico, insieme all’Istituto Centrale per l’Archeologia che ne ha curato l’edizione, la monografia dedicata alla pubblicazione integrale dello straordinario rinvenimento, edita nel Bollettino di archeologia online, Anno XV, 2024/1. In particolare verrà evidenziato il contributo che il Bollettino può offrire, al fianco di soprintendenze, parchi archeologici e musei, attraverso un’edizione tempestiva, attenta al rigore scientifico, e autorevole delle più recenti scoperte archeologiche nazionali. Alla presentazione del Bollettino interverranno: Irma Della Giovampaola, direttore dell’Istituto Centrale per l’Archeologia; Elena Calandra, docente di Archeologia classica all’università di Pavia; Francesca Romana Paolillo, soprintendente nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo; Annarena Ambrogi, docente di Archeologia classica all’università di Roma Tor Vergata. La straordinaria statua-ritratto, riportata alla luce nel corso di complessi lavori di riparazione di un impianto fognario che hanno previsto uno scavo in grande profondità nell’area del Parco Ardeatino, ritrae un personaggio raffigurato come Ercole, rappresentato nella sua nudità eroica e accompagnato dai caratteristici attributi cioè la clava, la pelle di leone che copre testa e le spalle, la faretra. Il suo rinvenimento ha suscitato l’interesse della comunità scientifica internazionale e dei media di tutto il mondo. L’opera è attualmente esposta all’interno del Casale di Santa Maria Nova, in via Appia antica 251. Presso il desk allestito da Poste Italiane all’interno del Complesso di Capo di Bove sanno disponibili, con annullo del primo giorno di emissione, il francobollo e tutti i prodotti filatelici correlati, compresa la cartella filatelica completa a tre ante. L’evento è gratuito senza necessità di prenotazione.

Dettaglio della statua in bronzo di Apollo Arciere scoperta nel Bagno grande di San Casciano dei Bagni (foto mic)
SAN CASCIANO DEI BAGNI. Venerdì 9 maggio 2025, alle 11, il teatro dei Georgofili Accalorati di San Casciano dei Bagni (Si) ospiterà la cerimonia di presentazione e annullo filatelico del francobollo appartenente alla serie tematica dedicata alle scoperte archeologiche nazionali ritraente la statua in bronzo di Apollo Arciere. Il francobollo è emesso dal ministero delle Imprese e del Made in Italy e stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato in collaborazione con Poste Italiane. Alla cerimonia interverranno rappresentanti del MIMIT, dell’IPZS e di Poste Italiane. A seguire sarà presentata la monografia edita da Archeo dedicata a San Casciano dei Bagni “Sette anni a San Casciano dei Bagni”, a cura di Emanuele Mariotti, Ada Salvi e Jacopo Tabolli. Al desk allestito da Poste Italiane all’ingresso del Comune di San Casciano dei Bagni sanno disponibili, con annullo del primo giorno di emissione, il francobollo e tutti i prodotti filatelici correlati, compresa la cartella filatelica completa a tre ante.
Palermo. A Palazzetto Mirto “Soprintendenza del Mare 2004-2024: 20 anni dopo”, una giornata per ripercorrere i primi vent’anni di attività della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Ecco il programma

Una giornata per ripercorrere i primi vent’anni di attività della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Appuntamento mercoledì 16 ottobre 2024, Palazzetto Mirto, sede della Soprintendenza del Mare, in via Lungarini 9 a Palermo, con “Soprintendenza del Mare 2004-2024: 20 anni dopo” per una giornata di celebrazioni e studi. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.
PROGRAMMA. Alle 9, saluti istituzionali: Francesco Paolo Scarpinato, assessore regionale per i Beni culturali e l’Identità siciliana; Mario La Rocca, dirigente generale del dipartimento regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana; contrammiraglio (CP) Raffaele Macauda, comandante Direzione marittima della Sicilia Occidentale; colonnello Alessandro Bucci, comandante Reparto operativo Aeronavale (ROAN) Sicilia Guardia di Finanza; tenente colonnello Gianluigi Marmora, comando carabinieri Tutela Patrimonio Culturale – Nucleo di Palermo. Quindi gli interventi, presiede Ferdinando Maurici, soprintendente del Mare della Regione Siciliana. Alle 10, Roberto La Rocca, archeologo subacqueo, funzionario soprintendenza del Mare, “Vent’anni di ricerche e scavi nei mari della Sicilia”; 10.20, pausa caffè; 10.40, Salvo Emma, fotografo e operatore subacqueo, Soprintendenza del Mare, “Gli itinerari culturali subacquei”; 11, Fabrizio Sgroi, archeologo, Soprintendenza del Mare, “Le collaborazioni scientifiche con Università e Fondazioni”; 11.20, “L’attività di Catalogazione della Soprintendenza del Mare” a cura del personale di catalogazione della Soprintendenza del Mare; 11.40, Valeria Li Vigni Tusa, presidente Fondazione Sebastiano Tusa, “Ricordo di Sebastiano Tusa”; 12, Salvo Emma, fotografo e operatore subacqueo, Soprintendenza del Mare, “Le missioni all’estero della Soprintendenza del Mare e le produzioni video editoriali”; 12.20, discussione; 13, pausa pranzo, Sessione Pomeridiana: “Uno sguardo sopra e sotto il Mediterraneo”, presiede Roberto la Rocca, Soprintendenza del Mare. Alle 15, Gianni Eugenio Viola, italianista, “Ma il mare bagna la Sicilia?”; 15.20, Francesca Romana Paolillo, soprintendente nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo, “La Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo”; 15.40, Darío Bernal Casasola, niversidad de Cadiz, “Archeologia Marittima nello Stretto di Gibilterra: progetti e sfide”; 16, Tim Gambin, University of Malta, “L’archeologia subacquea a Malta”; 16.20, Mario Arena, The Society for the Documentation of Submerged Sites (SDSS), “L’attività della SDSS in Sicilia”; 16.40, pausa caffè; 17, José António Bettencourt, direttore del Centro Nacional de Arqueologia Náutica e Subaquática, Portugal, “A arqueologia Náutica e Subaquática em Portugal (con traduzione dal Portoghese)”; 17.20, A. Goold, RPM Nautical Fountation (USA), “The RPM in Sicily”; 17.40, discussione; 18.30, Ferdinando Maurici, conclusioni.
Archeologia subacquea: indagini di Ca’ Foscari (Ve) su tre relitti di età romana nelle acque profonde del Tirreno. Tra i reperti recuperati anfore dal IV al I secolo a.C. e poi coppi e tegole

Un dolium e anfore Dressel 1 parte del carico del relitto Dae 27 a oltre 600 metri di profondità nelle acque tra l’Elba e Pianosa (foto unive)
Anfore dal IV al I secolo a.C. e poi coppi e tegole sono alcuni dei reperti recuperati nella nuova breve campagna di indagini su tre relitti di età romana affondati negli alti fondali del mar Tirreno dell’università Ca’ Foscari di Venezia. Ne dà notizia Federica Ferrarin sul numero della rivista on line CfNews del 20 agosto 2024. A fine luglio 2024, infatti, il dipartimento di Studi umanistici dell’università Ca’ Foscari Venezia, a seguito di decreto di concessione di ricerche del ministero della Cultura, ha portato a termine una nuova breve campagna di indagini su relitti di età romana affondati negli alti fondali del Mar Tirreno. Il progetto è condotto dal prof. Carlo Beltrame e dalla dott.ssa Elisa Costa, in collaborazione con Fondazione Azionemare, ing. Guido Gay, e sotto la sorveglianza della soprintendenza nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo e della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno, dott.ssa Lorella Alderighi. Quest’anno, la sinergia tra le tecnologie avanzate della Fondazione e le competenze scientifiche del DSU ha permesso di documentare e studiare ben tre relitti profondi di età antica, individuati in precedenza da Azionemare.

Uno dei veicoli filoguidati usati per l’esplorazione e il recupero dei materiali nelle acque profinde del mar Tirreno nella missione archoelogica dell’università Ca’ Foscari (foto unive)
I ROV abissali Multi Pluto e Pluto Palla (sorta di veicoli filoguidati dotati di telecamera e braccio per recuperi), movimentati dal catamarano Daedalus, hanno consentito di esplorare il relitto Dae 27, un carico di tegole e coppi e anfore posto a oltre 600 metri di profondità nelle acque tra l’Elba e Pianosa, recuperando dei campioni di materiale trasportato; in particolare sono stati portati alla luce dalle profondità una tegola, un coppo, un’anfora Dressel 1 e una brocca monoansata. Questo materiale, che verrà presto studiato dalla prof.ssa Gloria Olcese, dell’università Statale di Milano, e dalla dottoranda Caterina Tomizza, permette una prima datazione del naufragio tra II e I secolo a.C.

Anfore greco-arcaiche parte del carico del relitto Dae 7 che come il Dae 39 sono nelle acque profonde tra l’isola della Gorgona e Capo Corso (foto unive)
Sono quindi iniziate due nuove indagini sui relitti Dae 7 e Dae 39, entrambi posti nelle acque profonde tra l’isola della Gorgona e Capo Corso. Il primo è un interessante carico di centinaia di anfore greco-italiche datate al IV e III secolo a.C. che giace a oltre 400 metri di profondità e dal quale è stata recuperata un’anfora.

La dott.ssa Elisa Costa e l’ing. Guido Gay con alcuni reperti recuperati dai relitti romani nelle acque profinde del mar Tirreno (foto unive)
Purtroppo rispetto ai primi video realizzati da Azionemare nel 2010, al momento della scoperta, il sito giace ora in condizioni peggiori, con un alto numero di anfore frammentate; il dato non sorprende considerando che le batimetrie fino a circa 400 metri sono molto più soggette alla pesca a strascico. Il secondo contesto invece, trovandosi molto al largo e a quasi 600 metri di profondità, è stato intaccato solo marginalmente dalle reti e risulta ben conservato. Il carico è composto da centinaia di anfore Dressel 1B, databili al I secolo a.C., una delle quali è stata recuperata in questa campagna assieme a una brocca monoansata. Tutti i reperti sono oggetto di deposito temporaneo per studio. Sui relitti è stato realizzato un rilievo digitale attraverso la tecnica fotogrammetrica che permette di ottenere un modello tridimensionale scalato e misurabile del carico, peraltro molto realistico, utile allo studio, in laboratorio, del volume e della portata di queste imbarcazioni. La collaborazione tra istituzioni impegnate nel campo di beni culturali sommersi e una Fondazione specializzata nel settore della ricerca in acque profonde sta dimostrando come, unendo le forze, sia possibile, da un lato, fare ricerca per conoscere meglio vari aspetti della circolazione dei beni e della navigazione attraverso il Tirreno in età romana, dall’altro, fare tutela monitorando un patrimonio archeologico raggiungibile solo attraverso tecnologie avanzate.
Archeologia preventiva a Taranto. Durante i lavori di posa delle condotte elettriche in rione Montegranaro sono emerse testimonianze del periodo magno-greco: in particolare, alcune testimonianze che comprendono frammenti di ceramica, materiale votivo e tre tombe a fossa, una con corredo

Due delle tre tombe a fossa scoperte in via Dante, a Taranto, all’interno del cortile dell’istituto professionale Cabrini: prima e dopo lo scavo (foto patrimonio subacqueo)
Archeologia preventiva: a Taranto è riaffiorata la Magna Grecia. Durante i lavori di posa delle condotte elettriche di E-Distribuzione nel rione Montegranaro a Taranto, svolti con sorveglianza archeologica da parte della soprintendenza nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo, sono state rinvenute evidenze riferibili al periodo greco in via D’Alò Alfieri e in via Dante, all’interno del cortile dell’istituto professionale Cabrini a Taranto. Durante i lavori sono emerse, in particolare, alcune testimonianze che comprendono frammenti di ceramica, materiale votivo e tre tombe. “Come accade sempre in questo tipo di situazioni”, spiegano a E-Distribuzione, “abbiamo collaborato e stiamo collaborando con gli archeologi e le istituzioni coinvolte, nello specifico, tra gli altri, con la soprintendenza nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo di Taranto, che aveva prescritto il controllo dei lavori ad opera di archeologi proprio allo scopo di evitare danneggiamenti a stratigrafie o strutture antiche eventualmente ancora conservate nel sottosuolo”. Con la disponibilità di E-Distribuzione SpA, hanno avuto così inizio gli interventi di scavo archeologico di emergenza, richiesti dalla soprintendenza nazionale per il Patrimonio subacqueo nelle due aree individuate e condotti dagli archeologi di ETHRA Archeologia e Turismo, sotto la direzione scientifica di Annalisa Biffino della Soprintendenza e con la partecipazione dell’Impresa SOIGEA Srl.

La grande fossa di scarico quadrangolare scoperta in via D’Alò Alfieri, a Taranto (foto
Gli esperti hanno portato alla luce, in via D’Alò Alfieri, una grande fossa di scarico quadrangolare, larga un metro e mezzo circa e profonda circa sessanta centimetri, contenente frammenti diversi di ceramica (a vernice nera, sovra dipinta, da fuoco e acroma), materiale votivo, e persino una antefissa (elemento di copertura dei tetti) con la figura mitologica di Gorgone: non è ancora possibile datare con precisione l’epoca di realizzazione della fossa, tuttavia da una prima analisi i resti sembrano coprire un arco di tempo compreso tra la fine del VI e il III sec. a.C. Al termine delle attività di scavo e di documentazione l’evidenza è stata opportunatamente protetta e rinterrata per consentire la prosecuzione dei lavori di posa delle condotte elettriche.

Parte del corredo trovato all’interno della Tomba 2, scoperta in via Dante, a Taranto, all’interno del cortile dell’istituto professionale Cabrini (foto patrimonio subacqueo)
Parallelamente, in via Dante, all’interno del cortile dell’istituto professionale Cabrini, sono state ritrovate tre tombe a fossa scavate nel banco roccioso: una scoperta di valore e che continua a consegnare pezzi della civiltà che ha vissuto nella Città dei due mari. La Tomba 1 non presentava copertura e al suo interno era completamente vuota. La tomba 2, con copertura a doppia lastra lapidea, ha restituito lo scheletro di un individuo (probabilmente femminile) inumato in posizione supina con un corredo costituito una coppetta biansata, un’oinochoe e una lekythos, tutti in ceramica a vernice nera, e da un anellino in bronzo. Gli elementi del corredo, molto diffusi nelle tombe tarantine di età ellenistica, sono inquadrabili nei decenni finali del IV sec. a.C. La tomba 3, di dimensioni molto più ridotte, presentava una copertura a unica lastra sempre in carparo e conservava al suo interno un individuo di età giovanile privo di corredo.

L’area dove sono state scoperte le tombe a fossa in via Dante, a Taranto, all’interno del cortile dell’istituto professionale Cabrini (foto patrimonio subacqueo)
Le operazioni di scavo all’interno del cortile del I.P. Cabrini, hanno suscitato negli studenti curiosità tale che i docenti hanno portato le classi a visitare lo scavo, nel rispetto delle norme di sicurezza, con la spiegazione delle attività da parte degli archeologi. Al momento, non è ancora stata presa una decisione sulle modalità di prosecuzione dei lavori nell’area delle tombe, che saranno salvaguardate con gli opportuni accorgimenti tecnici. Questi interventi di scavo descritti, cui farà seguito l’attività di studio ed analisi delle evidenze, offrono un esempio di corretta interazione tra la Soprintendenza, ente gestore di pubblico servizio e ditta esecutrice nell’ambito della realizzazione di lavori pubblici, che ha portato alla salvaguardia di significative testimonianze archeologiche.
Taranto. La soprintendenza nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo inaugura il catamarano Amphitrite, la prima imbarcazione per la ricerca archeologica subacquea battente bandiera italiana
Dopo quarantasette anni, finalmente una imbarcazione per la ricerca archeologica subacquea, battente bandiera italiana, torna a solcare i mari. Giovedì 11 gennaio 2024, alle 11, al Castello aragonese di Taranto, grazie all’ospitalità della Marina Militare, la soprintendenza nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo inaugura il catamarano Amphitrite che sarà laboratorio scientifico e base appoggio per le attività di tutela, monitoraggio, studio e ricerca archeologica in mare. Parteciperanno i rappresentanti delle istituzioni civili, militari e religiose per la benedizione. Madrina di Amphitrite sarà la dirigente dell’UNESCO Krista Pikkat, director Culture and Emergencies and secretary of the 1954, 1970 and 2001 Conventions – Culture Sector UNESCO. Gli invitati, inoltre, potranno fare l’esperienza immersiva sul commercio marittimo del marmo grazie ai contenuti in 3D a 360 gradi visibili con l’uso di oculus (durata di 8 minuti circa).

Il catamarano Amphitrite della soprintendenza nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo destinata alla ricerca subacquea (foto patrimonio subacqueo)
La soprintendenza nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo, con sede a Taranto, si è dotata di un catamarano battezzato Amphitrite che sarà utilizzato come laboratorio scientifico e base appoggio per le attività di tutela, monitoraggio, studio e ricerca archeologica in mare. Il catamarano Amphitrite è stato acquistato con i fondi dell’omonimo progetto “Amphitrite. Archeologia Subacquea per tutti nei Parchi Marini digitali. Monitoraggio, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale sommerso delle Aree marine protette di Portofino, Capo Testa – Punta Falcone, Parco sommerso di Baia, delle Isole Tremiti, Capo Rizzuto”, finanziato dal ministero della Cultura. Motto dell’imbarcazione è Profunda speculamur aequora, che, tradotto in italiano significa Esploriamo le profondità del mare.
Per l’occasione, con l’autorizzazione della Regione Lazio proprietaria dell’Opera, sarà proiettato il docufilm “Mare Nostrum. Storie dal mare di Roma” regia di Guido Fuganti, soggetto e sceneggiatura di Roberto Petriaggi, prodotto da Syremont SpA e Agorasophia Edutainment SpA, con fondi del FESR POR 2014-2020. Il docufilm, dopo la presentazione in prima nazionale a Roma, il 4 febbraio 2020 ai Mercati Traianei, fu ritirato quasi subito, per il divampare dell’epidemia di Covid 19. Sarà la prima volta che viene reso nuovamente fruibile, dopo la fine dell’emergenza. Della durata di circa 20 minuti, presenta il mondo della marineria romana, con particolare riguardo al commercio dei beni alimentari (grano, olio, vino ecc.) e generi di lusso, tra i quali spicca il marmo impiegato per le costruzioni, attraverso l’interazione tra attori, interpreti di una storia ambientata a Roma al tempo di Traiano, e il narratore della stessa, impersonato dall’archeologo subacqueo Michele Stefanile. L’opera ha partecipato alla Rassegna del documentario e della comunicazione archeologica di Licodia Eubea e alla XXIX Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto del 2020, dove è stata selezionata dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per essere proiettata negli Istituti italiani di Cultura nel mondo.















Per la rassegna “Archeologia… un mare di emozioni”. Venerdì 24 maggio 2024, alle 18.30, secondo appuntamento all’ex Convento di Sant’Antonio a Taranto, sede della soprintendenza nazionale del Patrimonio culturale subacqueo. Ospite il professor Luciano Canfora, storico del mondo antico e filologo italiano, professore emerito di Filologia greca e latina all’università “Aldo Moro” di Bari, che, introdotto da Francesca Poretti, presidente della delegazione tarantina dell’associazione italiana di Cultura classica, tratterà la tematica “I Greci e gli altri”: partendo dal celebre intervento di Arnaldo Momigliano “I Greci non traducevano”. Si discuterà di questa tesi paradossale mettendola a raffronto con i dati letterari e con la mappa della colonizzazione esplorando alla maniera di Canfora ciò che collega i greci, e gli altri, a noi. La serata all’interno del chiostro del convento di Sant’Antonio avrà anche una colonna sonora, affidata per l’occasione al soprano Angela Massafra accompagnata al pianoforte da Angela Corbelli. La proposta musicale è curata dall’associazione Guitar Artium. L’ingresso è libero e gratuito fino ad esaurimento posti.
CERVETERI / TARQUINIA. In occasione della “Giornata Nazionale del Paesaggio”, il parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia organizza delle esclusive visite guidate gratuite. A Cerveteri nella necropoli della Banditaccia: alle 10 e alle 15, “Passeggiata tra la cura del verde e la tutela archeologica”, durata 1 h-1,30 ca. La visita permetterà di scoprire le aree in cui sono stati fatti interventi migliorativi e quelli in cui si prevede la manutenzione ordinaria e straordinaria, il difficile equilibrio della gestione del verde e la conservazione del patrimonio archeologico alla scoperta di scorci e paesaggi suggestivi della necropoli. A Tarquinia nella necropoli dei Monterozzi: alle 10 e 15, “Paesaggi dipinti: la necropoli dei Monterozzi”, durata 1 h-1,30 ca. Visita guidata alla scoperta delle famose tombe dipinte della necropoli.



TARANTO / MARTA. Il museo Archeologico nazionale di Taranto si prepara a stupire i suoi visitatori con il suo programma di attività per la Giornata del Paesaggio. Il 14 marzo 2023, il MArTA aprirà le sue porte per far conoscere a grandi e piccini il paesaggio tipico della città di Taranto: quello caratterizzato dai suoi due mari. Dalle 17 alle 19 i bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni potranno partecipare al laboratorio didattico “Gli abitanti del Mare”. Una visita guidata a misura di bambini e anche un laboratorio di riciclo creativo attraverso cui realizzare sagome della fauna che contraddistingue il paesaggio marino e le sue profondità:
TARANTO / PATRIMONIO SUBACQUEO. In occasione della Giornata nazionale del Paesaggio martedì 14 marzo 2023, la soprintendenza nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo organizza una conferenza sul tema “Paesaggio U-Mano. La mano dell’uomo: conoscenza e progetto del paesaggio”, alle 15.30, nella sede dell’ex-convento di Sant’Antonio in via Viola 12 a Taranto. Intervengono: Cosma Chirico, già archivista di Stato, su “Il paesaggio e le sue rappresentazioni nella cartografia storica”; Nicola Martinelli, del Politecnico di Bari, su “Fari e paesaggi costieri italiani”; Vito Crisanti, dottore forestale, su “Interventi di ricostruzione paesaggistica e naturalistica a scala territoriale in provincia di Taranto”; Serena Piroddu, architetto paesaggista, su “L’ultimo paesaggio a sud-est di Taranto fra trasformazioni e valorizzazioni”. Intervento conclusivo: Barbara Davidde, soprintendente Patrimonio subacqueo, su “La progettazione dello spazio marittimo e il patrimonio culturale”.
SIBARI. Martedì 14 marzo 2023 al museo nazionale Archeologico della Sibaritide si celebra la Giornata nazionale del Paesaggio con due appuntamenti. Alle 10.30, tornerà a trovarci l’ArcheoCamper che ci proporrà il percorso a tema “Kore e le stagioni”, pensato dalla cooperativa sociale CSC per le scolaresche, gli ospiti dei progetti CAS/SAI, oltre che per quanti vorranno partecipare. La visita delle collezioni sarà arricchita dai racconti dei miti antichi e da attività di laboratorio. Nel pomeriggio alle 17.30 vi aspettiamo numerosi a “Il paesaggio nel Museo”, visita tematica curata dall’archeologa Donatella Novellis, responsabile dei Servizi educativi del Parco. Scopriremo come il Museo racconta il paesaggio antico e contemporaneo attraverso i reperti dei siti archeologici della Sibaritide, l’archeobotanica ed i resti vegetali antichi da poco esposti nelle sale, la lettura che l’artista Anna Corcione fornisce del paesaggio della Sibaritide nella mostra “Naturalia et Mirabilia”. Per ArcheoCamper:
VIBO VALENTIA. Martedì 14 marzo 2023 per contribuire alla promozione di questo evento la soprintendenza ABAP per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia partecipa ad una serie di eventi e manifestazioni. L’ iniziativa “Il paesaggio come strumento e oggetto di cura” propone un percorso attraverso il “Parco Diffuso della Conoscenza e del Benessere” di Reggio Calabria, tra i progetti premiati nell’edizione del 2021 del “Premio Nazionale del paesaggio”. Il percorso inizia alle 10 al “Polo sanitario di prossimità di Arghillà” per poi continuare dalle 12.30 alle 14.30 al “Centro di Medicina Solidale di Pellaro” con collegamenti con lo “Studio Medico nell’Università Mediterranea” e un momento convivale con prodotti Km 0. Dalle 15 alle 18 si prosegue nel paesaggio del “Feudo San Filippo di Pellaro” dove si svolgeranno performance artistiche, passeggiate tematiche e conversazioni en plein aire, programmate e improvvisate, con i componenti della Comunità ACE. Nella tarda mattinata verrà illustrato il restauro del dipinto su tela raffigurante la Visitazione, non ancora attribuito, ma risalente probabilmente al XVIII sec. e ritrovato dopo molti decenni dalla sua scomparsa all’interno della chiesa dei SS. Pietro e Paolo dell’antico borgo di Pentedattilo, frazione di Melito Porto Salvo (RC). Il paese sorge alle pendici del Monte Calvario, una parete rocciosa che, come racconta il nome greco, ricorda un’enorme mano aperta. Immerso nell’area grecanica, in passato fu un importante punto di accesso per l’Aspromonte, mentre oggi è un paese fantasma, tra i più affascinanti della costa calabrese, colpito da terremoti e alluvioni. Gli abitanti costretti ad abbandonarlo e a trasferirsi a valle per ragioni di sicurezza non hanno però mai interrotto il legame con questo luogo. Ѐ proprio l’interesse della comunità ha portato al recupero dell’opera, il cui restauro è avvenuto in situ nella forma del “cantiere aperto”, come tentativo di rimettere in circolo l’esperienza del bello facendo dialogare immagini e luoghi, risignificando gli spazi e ricucendo i tempi. Il dipinto ritrovato all’interno di un paese abbandonato proprio nella giornata nazionale del paesaggio ci interroga sul sensibile problema della tutela e su come salvaguardare quella caratteristica che rende unico al mondo il nostro patrimonio storico e artistico: il valore artistico dei beni culturali in un insieme indissolubile con il loro contesto ambientale. Nel pomeriggio è programmata la conferenza “Paesaggi in Pinacoteca. Percorso tra le opere esposte” che sarà tenuta da Daniela Vinci, funzionario storico dell’arte della Sabap RC -VV, nell’ambito dell’iniziativa “Arte in Città”. L’incontro avrà luogo nella pinacoteca civica di Reggio Calabria alle 16.30 e sarà l’occasione per riflettere sul concetto di paesaggio e per sviluppare un percorso tematico tra le opere pittoriche in cui il paesaggio si sviluppa in varie forme. Infine, dalle 17.30, si terrà a Gallico, nella sede dell’Associazione Tre Quartieri, l’incontro dal tema “Tutela e valorizzazione del patrimonio storico-culturale di Gallico”. Nel corso dell’evento, promosso dall’assessorato alla Cultura della Città di Reggio Calabria, si affronterà il tema della tutela e valorizzazione dei numerosi beni culturali che caratterizzano il paesaggio di Gallico.
REGGIO CALABRIA. Il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria per la Giornata nazionale del Paesaggio, nell’ambito del ciclo di incontri “Officina al MArRC” promosso dall’associazione “Pietre di Scarto”, propone, alle 17, nella sala Conferenza, “Il paesaggio. Vie di terra, vie di mare: la lunga strada per la formazione di una comunità”. Con un testo letterario, un’opera artistica, musicale, video o fotografica, ci si confronta sulle suggestioni che tali opere suscitano in ciascuno. La partecipazione all’evento è gratuita, fino a disponibilità dei posti. Interverranno gli studenti del corso per adulti dell’Istituto professionale Boccioni-Fermi di Reggio Calabria, indirizzo Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale. “Il paesaggio rappresenta la nostra identità poiché deriva dall’azione di fattori naturali e umani, esprimendo un intreccio tra cultura, storia e natura”, commenta la presidente dell’associazione, Rosa Puntillo. “L’obiettivo dell’Officina sarà quello di contribuire a promuovere la cultura del paesaggio in tutte le sue forme, per imparare a riconoscere, salvaguardare e, laddove necessario, recuperare i valori culturali che esso esprime. Volgeremo il nostro sguardo innanzitutto ai paesaggi dell’antichità attraverso alcuni preziosi reperti archeologici custoditi al MArRC, che saranno lo spunto da cui cominciare la riflessione. Parlare poi del nostro paesaggio ci aiuterà a conoscere meglio non solo le varie comunità, ma anche noi stessi”.
CAGLIARI. Nell’ambito della Giornata nazionale del Paesaggio la soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e sud Sardegna, organizza in collaborazione con il Comando Marittimo Autonomo Ovest una giornata di riflessione pubblica e confronto sulle tematiche connesse al rapporto tra la città ed il mare con particolare riferimento ai paesaggi che questo rapporto costruisce anche in una prospettiva di profondità temporale storica e futura. L’obiettivo di contribuire a “promuovere la cultura del paesaggio in tutte le sue forme e a sensibilizzare i cittadini sui temi ad essa legati, attraverso specifiche attività da compiersi sull’intero territorio nazionale mediante il concorso e la collaborazione delle Amministrazioni e delle Istituzioni, pubbliche e private”. L’intenzione è quella di dare voce e accogliere, in una costruttiva riflessione, i punti di vista dei soggetti che a diverso titolo, per le proprie prerogative e competenze, entrano in relazione con i temi connessi al territorio costiero e al mare. Nella sala Cinema del Comando Marittimo Autonomo Ovest, a Cagliari, alle 9, introduce ai lavori la soprintendente APAB-Ca Monica Stochino; dopo i saluti delle autorità, alle 10.30 la prima sezione “Programmi e strategie per un rapporto in costante evoluzione”; 11.30, “Progetti e strumenti di tutela dei paesaggi”. Nel pomeriggio, dalle 15, è prevista una visita guidata alla Base di Luna Rossa Prada Pirelli team. Sempre nella sede dell’Ammiragliato, sarà allestita una piccola mostra dei materiali recuperati nel corso di operazioni di archeologia subacquea e saranno messi in mostra i lavori dei laboratori didattici che hanno già visto il coinvolgimento di alcune classi della scuola dell’infanzia e primaria.
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