Padova. Ai Musei Eremitani la conferenza “Pigorini e le ‘selci strane’ di Breonio” con Massimo Tarantini (Sabap Firenze), secondo appuntamento del ciclo “Padova per l’archeologia preistorica e protostorica a 100 anni dalla morte di Luigi Pigorini (1925-2025)” a cura di Michele Cupitò e Silvia Paltineri (unipd)
Martedì 6 maggio 2025, alle 17.30, in sala del Romanino, ai Musei Eremitani di Padova, la conferenza “Pigorini e le selci strane di Breonio (Verona). Una storia di falsi nell’archeologia preistorica della fine dell’800” con Massimo Tarantini, archeologo della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e per le province di Prato e Pistoia, secondo appuntamento del ciclo di conferenze “Padova per l’archeologia preistorica e protostorica a 100 anni dalla morte di Luigi Pigorini (1925-2025)”, organizzato dalle cattedre di Preistoria e Protostoria ed Etruscologia e antichità italiche, del dipartimento di Beni culturali dell’università di Padova, in collaborazione con il Comune e i Musei Civici di Padova e con il patrocinio dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria. Tarantini, uno dei principali studiosi italiani di storia della Paletnologia, il cui contributo principale in questo senso è il volume del 2012, “La nascita della paletnologia in Italia (1860-1877)”, edito dall’Insegna del Giglio, parlerà della nascita dell’archeologia preistorica e protostorica in Italia al terzo quarto dell’Ottocento.
“Si trattò di un fenomeno intellettuale di grande rilevanza”, anticipa Tarantini, “che contribuì in modo decisivo a mettere in crisi la visione tradizionale sulle origini e la più antica storia dell’uomo. Non stupisce dunque che questi studi siano stati allora oggetto di accese polemiche e di un’attenzione diffusa. In questo contesto fiorì anche un vero e proprio mercato di oggetti preistorici e, con esso, la produzione di falsi che trassero talora in inganno gli stessi studiosi e suscitarono vivaci controversie. Tra queste, una delle più intense e durature fu quella che interessò le cosiddette ‘selci strane’ rinvenute da Stefano De Stefani sui Monti Lessini, e in particolare a Breonio. La controversia scoppiò nel 1885 e coinvolse due tra i maggiori protagonisti dell’archeologia preistorica europea, il francese Gabriel de Mortillet e il nostro Luigi Pigorini. Ripercorrere questa controversia attraverso gli articoli scientifici e le corrispondenze private offre una prospettiva privilegiata per osservare una disciplina all’epoca ancora in costruzione, illuminando questioni che erano (e spesso sono ancora) al centro della pratica scientifica: la presenza degli archeologi sul campo, il valore dei disegni dei materiali archeologici, la serialità della produzione materiale preistorica, le modalità di discussione e amministrazione delle prove scientifiche, il ruolo del nazionalismo e il valore di classificazioni universali. Discutere di Breonio, in sintesi, significa discutere dei modi in cui l’archeologia preistorica si è definita come scienza”.
Giornata del Paesaggio. A Firenze “Conversazione tra paesaggi e archeologie”
In occasione della Giornata nazionale del Paesaggio indetta dal ministero per i Beni, le Attività culturali e il Turismo la soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Prato e Pistoia (vedi https://archeotoscana.wordpress.com/2017/03/14/conversazione-tra-paesaggi-e-archeologie/) insieme al dipartimento di Architettura (DIDA) dell’università di Firenze ha organizzato un incontro dal titolo “Conversazione tra paesaggi e archeologie: dalla conservazione attiva al progetto“. In occasione dell’evento sono state presentate alcune ipotesi progettuali di sistemazione, con particolare riferimento alle aree archeologiche di via della Nave e dell’Antella a Bagno a Ripoli, e delle Mura di Fiesole. Ha aperto i lavori il soprintendente Andrea Pessina su “Questioni di metodo tra tutela e valorizzazione contesti archeologici”. Quindi Monica Salvini su “Paesaggi e Archeologie sul territorio: Bagno a Ripoli”; Marco De Marco su “Fiesole Archeologia e Paesaggio, restauro e conservazione attiva”; Luigi Marino su “Il restauro per i siti archeologici”; Andrea Ugolini su “Il tempo dello scavo e il tempo della cura, progetto paesaggistico”; Tessa Matteini su “Progettare il paesaggio dei siti archeologici”; Cristina Imbroglini su “Progetti di paesaggio per archeologie invisibili”; discussione finale moderata da Gabriele Nannetti e Claudio Paolini. Conclusioni a cura del soprintendente Andrea Pessina.


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