Locri (Rc). Dopo un lungo e complesso intervento di adeguamento sismico riapre il museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri: tre giorni di eventi. Inaugurazione a invito con diretta Facebook
“L’attesa è finita! Dopo un lungo e complesso intervento di adeguamento sismico, siamo lieti di annunciare la riapertura del museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri con una tre giorni di eventi”: lo fa sapere visibilmente emozionata la direttrice Elena Trunfio. “Per limitare gli assembramenti e per dare a tutti la possibilità di visitare il Museo in sicurezza, abbiamo previsto una serie di momenti diversi”. Venerdì 13 maggio 2022, alle 17, inaugurazione istituzionale (solo su invito, ma la giornata sarà trasmessa integralmente sulla pagina Facebook del museo). Introduce e coordina Elena Trunfio. Dopo il taglio del nastro con la benedizione di don Pietro Romeo, i saluti istituzionali di Salvatore Patamia, segretario regionale Mic per la Calabria; Fabrizio Sudano, soprintendente ABaP per Rc e Vv; Giuseppina Princi, vicepresidente Regione Calabria; Carmelo Versace, sindaco della città metropolitana di Reggio Calabria; ten. Giacomo Geloso, comandante nucleo Tutela Carabinieri; Giovanni Calabrese, sindaco di Locri; Rocco Luglio, sindaco di Portigliola. Intervengono: Giancarlo del Sole, responsabile unico del procedimento; Giuseppina Vitetta, coordinatrice alla progettazione; Rossella Agostino e Maria Maddalena Sica, responsabili scientifici dell’allestimento. Conclude Filippo Demma, direttore ad interim Direzione regionale Musei della Calabria. Seguirà la visita guidata alle sale espositive. Sabato 14 maggio 2022, alle 10, 12, 16 e 18, narrazione guidata dell’allestimento. Alle 15.30, “Il Museo incontra la comunità”: la direttrice Elena Trunfio incontra le associazioni del territorio. Alle 20.30, Notte dei Musei: performance reading “Morgana e i miti dello Stretto” (preferibile la prenotazione). Domenica 15 maggio 2022, alle 10, 12, 16 e 18, narrazione guidata dell’allestimento. Ingresso senza green pass, è fortemente consigliato l’uso della mascherina. “Ricordiamo a tutti – conclude la direttrice – che il Museo sarà liberamente visitabile (senza invito, quindi) nei giorni del 14 e del 15 maggio. Non è obbligatoria la prenotazione delle visite guidate ma se ci avvisate è meglio! La prenotazione è invece necessaria per la notte dei musei: i posti per il reading sono limitati! Per prenotazioni e info, chiamateci al 3346126386”.
Il museo Archeologico nazionale di Locri documenta le produzioni degli artigiani locresi con manufatti significativi come i pinakes (quadretti votivi), le offerte alle divinità in terracotta, gli specchi bronzei e le tavolette dell’Archivio di Zeus Olimpio. Sono esposte anche produzioni ceramiche provenienti da diverse aree del mondo greco e insulare, testimonianza degli intensi scambi commerciali di Locri. Completano l’esposizione elementi architettonici recuperati dagli edifici della città. I pinakes. Agli inizi del Novecento, in località Mannella, immediatamente al di fuori della cinta muraria della città, Paolo Orsi identificò il Persephoneion, santuario dedicato alla dea Persefone, già ricordato dallo storico Livio. Da questa area provengono i pinakes, quadretti votivi in terracotta policromi offerti dai fedeli, che raffigurano scene legate al mito della dea. I pinakes venivano prodotti dagli artigiani locresi nella prima metà del V secolo a.C., con l’utilizzo di matrici (ne sono state distinte 81), e decorati con una vivace policromia. Gli archeologi ne hanno recuperati e classificati migliaia, distinguendoli in dieci gruppi a seconda della scena raffigurata.
Reggio Calabria. Per il tredicesimo incontro di “Notti d’Estate al MArRC” il museo Archeologico nazionale ospita, in collaborazione con il Touring Club Italiano, l’archeologa Rossella Agostino che presenta il libro “Locri”, occasione importante per conoscere la storia di una delle colonie più importanti della Magna Grecia. Accesso al museo col Green Pass


Copertina del libro “Locri” di Rossella Agostino

L’archeologa Rossella Agostino
L’archeologa Rossella Agostino sarà la protagonista del tredicesimo appuntamento con “Notti d’estate del MArRC”, la fortunata serie di eventi svolti dopo il tramonto al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. Il suggestivo scenario dello Stretto di Messina dalla terrazza panoramica del museo sarà lo sfondo, giovedì 9 settembre 2021, alla presentazione di “Locri”, il nuovo libro di Rossella Agostino. Alla serata, organizzata in sinergia con il Touring Club Italiano, insieme al console del Club di Territorio Francesco Zuccarello Cimino, interverranno Anna Lia Paravati, Mario Bozzo, Mimmo Nunnari e Florindo Rubbettino. Un’occasione importante per conoscere la storia di una delle colonie più importanti della Magna Grecia. “Sarà un momento di significativa riflessione sulla polis magnogreca, con il contributo di una studiosa che ha valorizzato, non solo attraverso la ricerca scientifica, la storia e le testimonianze archeologiche locresi”, commenta il direttore Carmelo Malacrino. “Il MArRC, in questi anni, ha sviluppato progetti che potessero promuovere tutti i contesti archeologici presenti nel percorso espositivo del Museo, a partire dalla mostra “Medma. Una colonia locrese sul Tirreno”, che ho avuto il piacere di curare qualche anno fa insieme all’archeologo Maurizio Cannatà. Parlare di Locri nel luogo nel quale sono esposti capolavori quali il Cavaliere Marafioti o i Dioscuri del tempio di Marasà – conclude Malacrino – non può che avvicinare sempre più i luoghi della cultura della Calabria, nell’ottica di una valorizzazione sempre più sinergica ed efficace”. Rossella Agostino, già responsabile dell’area locrese prima per la soprintendenza e poi per la direzione regionale Musei della Calabria, così presenta l’iniziativa: “L’idea del volume su Locri è nata dal voler raccontare il patrimonio storico-archeologico del centro coloniale locrese attraverso scatti fotografici artistici che ne esaltassero la bellezza e la raffinatezza, che si distaccassero dalla tradizionale presentazione di taglio strettamente scientifico-didascalica. E credo gli scatti di Biagio Tassone abbiano colto pienamente questo mio obbiettivo. Ringrazio la fondazione Carical – aggiunge – per avere condiviso l’idea e sostenuto il progetto, cosi come ringrazio Anna Lia Paravati-FAI Calabria e Florindo Rubbettino, miei compagni di viaggio fin dall’inizio”. Ancora per tutto il mese il Museo sarà aperto ogni giovedì e sabato fino alle 23 (ultimo ingresso 22.30) e a partire dalle 20 il costo del biglietto sarà di soli 3 euro. Con l’ingresso serale sarà possibile visitare i quattro livelli della collezione permanente, con i magnifici Bronzi di Riace e di Porticello, nonché la mostra “Salvati dall’Oblio. Tesori d’archeologia recuperati dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale”. I protocolli di sicurezza impongono ai visitatori il distanziamento e l’uso del gel disinfettante e della mascherina negli spazi chiusi. Per accedere è necessario il Green Pass come da indicazioni ministeriali.
Locri. Natale con le favole di Esopo al museo Archeologico nazionale di Palazzo Nieddu Del Rio

La locandina della mostra “Le favole di Esopo” al museo Archeologico nazionale di Palazzo Nieddu del Rio di Locri
Natale con le favole di Esopo al museo. È stata inaugurata il 18 dicembre 2019 al museo Archeologico nazionale di Palazzo Nieddu Del Rio di Locri la mostra “Le favole di Esopo” con gli interventi di Rossella Agostino, direttore Musei e Parco Archeologico Nazionale di Locri; Catena G. Moschella, dirigente scolastico Liceo Artistico Preti – Frangipane; Francesca Paolino, già professore associato storia dell’architettura – UNIRC; Gaetano Imbesi e Salvatore Palmeri, docenti discipline pittoriche. In mostra oltre 40 bellissime tavole realizzate da allievi dell’indirizzo figurativo dell’Istituto “A. Frangipane-M. Preti” di Reggio Calabria seguiti dal docente Imbesi. “Tavole policrome che colgono di ogni favola il significato morale che Esopo nel VI sec. a. C. volle dare a questa raccolta”, interviene Rossella Agostino. “Sarà per il museo un’occasione di incontro tra forme diverse d’arte, un richiamo al mondo antico che coinvolgerà, grazie alle iniziative collaterali programmate per il periodo di durata della mostra, anche giovani scolaresche”. Il museo Archeologico nazionale di Palazzo Nieddu Del Rio ospita al piano terra e al primo piano manufatti dal territorio locrese frutto di recenti campagne di scavo dai risultati scientificamente interessanti e manufatti dal sito prostorico di Canale – Janchina. È stata così completata la narrazione della storia e della archeologia locrese. I tre musei locresi, quindi, – due al Parco archeologico dedicati l’uno al periodo greco e l’altro alle testimonianze di età romana – e il Palazzo Nieddu, dedicato al periodo anteriore alla fondazione della colonia e alle scoperte dal territorio, offrono al pubblico una visione completa della Locride tra IX a.C. fino ad età tardo antica.
“Aspettando il Natale … al Museo”: iniziativa al museo Archeologico e parco Archeologico dell’antica Kaulon con mostra di lavori artistici dei ragazzi e tombolata

Il mosaico del drago marino, uno dei capolavori conservati al museo dell’Antica Kaulon (foto polo museale Calabria)
“Aspettando il Natale … al Museo” è l’idea in vista delle festività del museo Archeologico e parco Archeologico dell’antica Kaulon. Sabato 14 dicembre 2019, dalle 16.30 alle 19, a Monasterace, caratteristico centro del reggino, il museo Archeologico dell’antica Kaulon, diretto da Rossella Agostino, propone “Aspettando il Natale … al Museo”. L’iniziativa, di grande valenza formativa, a cura dei Servizi Educativi, prevede un’accattivante esposizione di lavori artistici realizzati con la tecnica del mosaico dagli alunni di alcune classi dell’istituto comprensivo di Monasterace – Riace – Stilo – Bivongi e la più classica e amata tradizione ludica legata al Santo Natale: una tombolata indirizzata a ogni tipologia di pubblico. Nel museo dell’antica Kaulonia del Polo museale della Calabria, sono esposti i reperti rinvenuti nelle campagne di scavo effettuate da Paolo Orsi all’inizio del XX secolo e in occasione delle più recenti indagini, avviate dagli anni ’80, nell’abitato e nelle aree sacre. Una sezione è dedicata ai reperti subacquei, elementi architettonici quali, rocchi di colonne e contenitori di pece (Kadoi) rinvenuti nel tratto di mare prospiciente l’antica Kaulonia. Il parco archeologico, che si estende parallelamente alla linea di costa, nei pressi del museo, comprende un ampio settore dell’abitato antico e l’area santuariale con il tempio dorico di Punta Stilo. Visibili tra gli altri, i resti di una delle case più lussuose dell’antica Kaulonia, la Casa del Drago, dal nome del mostro marino raffigurato nel mosaico pavimentale policromo di età ellenistica, oggi esposto al Museo e dell’edificio termale con vasche fittili da cui proviene il mosaico pavimentale con delfini.
Alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico c’è la Magna Grecia con tre incontri del Polo museale della Calabria su archeologia e paesaggio, sistemi multisensoriali al museo di Locri e al parco Archeoderi, e sulla nuova guida “Kroton e Scolacium”

La XXII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo archeologico si tiene a Paestum dal 14 al 17 novembre 2019
Tre occasioni per conoscere il patrimonio archeologico della Magna Grecia: li propone il Polo museale della Calabria, guidato da Antonella Cucciniello, alla XXII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico: Giovedì 14 e venerdì 15, sono, infatti, previste nella prestigiosa rassegna iniziative che vedranno relatori, fra gli altri, Rossella Agostino, Gregorio Aversa e Laura Delfino, direttori di importanti Sedi afferenti al Polo museale della Calabria.
Giovedì 14 novembre 2019, dalle 17.10 alle 18.40, “Lungo le coste della Calabria. Templi, fari e torri costiere tra archeologia e paesaggio”. Intervengono Rossella Agostino, direttore del museo e parco archeologico nazionale dell’antica Kaulon; Gregorio Aversa, direttore del museo e parco archeologico nazionale di Capo Colonna; Ivan Comi, autore fotobook e docufilm. L’incontro si propone di illustrare la singolare presenza di fari, realizzati nella seconda metà dell’Ottocento sui promontori di Punta Stilo e di Capo Colonna, entrambi oggi parte di parchi archeologici: quello di Capo Colonna e quello dell’antica Kaulon. Realtà di estremo interesse nel panorama archeologico della Magna Grecia, il primo custodisce i ruderi del santuario della dea greca Hera Lacinia, uno fra i principali del Sud Italia, mentre al secondo appartengono le vestigia di una insigne città appartenente al novero delle poleis di origine achea. Il tema è trattato all’interno di un’opera curata da un fotografo professionista che, su concessione della Marina Militare, racconta tutti i fari presenti in Calabria attraverso un book fotografico ed un docufilm.
Venerdì 15 novembre 2019, dalle 17 alle 17.20, “Abbattimento barriere sensoriali. Un percorso archeologico tra area magno-greca e area grecanica”. Intervengono Rossella Agostino, direttore dei musei e parco archeologico nazionale di Locri e dell’antica Kaulon; Laura Delfino, direttore del museo e parco archeologico nazionale Archeoderi di Bova marina; Rosanna Pesce, responsabile DigiArt. L’incontro presenterà i progetti dei musei archeologici di Locri “Museo del Territorio” e del parco archeologico “Archeoderi” di Bova Marina, che si sono dotati di supporti multimediali quali Videoguida Lis e pianta Braille per rendere accessibile il percorso espositivo di entrambi ai non vedenti e ai sordi. Tali progetti hanno visto la collaborazione della società Digi Art di Reggio Calabria con la quale si è elaborato un percorso illustrativo anche di taglio didattico/ludico per i visitatori in età scolare.

La guida “Kroton e Scolacium. Musei e parchi archeologici: da giacimento culturale a patrimonio da valorizzare”
Venerdì 15 novembre 2019, dalle 17.30 alle 18.30, “Kroton e Scolacium. Musei e parchi archeologici: da giacimento culturale a patrimonio da valorizzare”. Intervengono Maurizio Paoletti, professore di Archeologia classica all’università della Calabria; Gregorio Aversa, direttore del museo Archeologico nazionale di Crotone e museo e parco archeologico nazionale di Capo Colonna. L’ultimo incontro vedrà la presentazione della guida “Kroton e Scolacium”. L’agile volume sintetizza le problematiche storiche e fornisce brevi approfondimenti per la visita del museo Archeologico nazionale di Crotone e dei musei e parchi archeologici di Capo Colonna e Scolacium, che costituiscono tre realtà storicamente interrelate tra loro: dall’antica polis di Kroton, famosa per i suoi atleti e medici oltre che per la presenza della scuola pitagorica, alla città romana erede della colonia crotoniate di Skylletion, da sempre centro nodale di collegamento tra le sponde del mar Jonio e del mar Tirreno.
Locri Epizefiri. Il museo Archeologico nazionale è temporaneamente chiuso per restauri, ma ora il museo Archeologico nazionale di Palazzo Nieddu Del Rio apre le sale dedicate alla colonia di Locri
Le sale del museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri, all’interno del parco archeologico, sono attualmente chiuse per restauro, legato al progetto di adeguamento sismico dell’edificio. Ma dal 10 agosto 2019 al museo Archeologico nazionale di Palazzo Nieddu Del Rio (Museo del Territorio), sempre a Locri, sono visitabili anche le sale espositive il cui allestimento è dedicato alla colonia di Locri. Il museo Archeologico nazionale di Palazzo Nieddu Del Rio racconta ai visitatori la storia del territorio della Locride partendo dalle testimonianze precedenti all’arrivo dei greci fino all’età ellenistica. Il piano terra ospita le testimonianze collegate alla vita dei popoli indigeni che abitarono in questa area prima dei Greci: in particolare, i corredi funerari da alcune delle necropoli più importanti quale, tra le altre quella di località Canale Ianchina scavata da Paolo Orsi agli inizi del ‘900. Il primo piano ospita una sezione dedicata alle collezioni e una seconda più ampia, ai risultati delle numerose scoperte effettuate in occasione della realizzazione della nuova SS 106 tra la fiumara del Torbido e quella del Condoianni partendo dal II millennio a.C. fino al II secolo a.C. Viene così completata la narrazione della storia e della archeologia locrese, come spiega il direttore Rossella Agostino: “I tre musei locresi, quindi, – due al Parco archeologico dedicati l’uno al periodo greco e l’altro alle testimonianze di età romana – e il Palazzo Nieddu, dedicato al periodo anteriore alla fondazione della colonia e alle scoperte dal territorio, offriranno al pubblico una visione completa della Locride tra IX a.C. fino ad età tardo antica”. Ovviamente anche se il museo Archeologico nazionale di Locri è temporaneamente chiuso, sono regolarmente aperti sia il parco archeologico sia il complesso museale Casino Macrì, dal martedì alla domenica dalle 9 alle 20 con ultimo ingresso alle 19.
Antica Kaulon (Monasterace, Rc). Opportunità speciale per ammirare, anche con visite guidate, il Mosaico ellenistico dei draghi e dei delfini, tra i più grandi mai scoperti nella Magna Grecia, nelle terme del parco archeologico
È un mare popolato di draghi, delfini e ippocampi quello che lambiva l’Antica Kaulon, splendida città magnogreca, la cui fondazione risale all’VIII secolo a.C., identificato dall’archeologo Paolo Orsi agli inizi del Novecento e localizzato nell’odierna cittadina di Monasterace Marina (Reggio Calabria). Lo testimonia uno straordinario mosaico scoperto nel 2012 in uno dei rari edifici termali greci rinvenuti nel Sud Italia: i leggendari animali sono raffigurati in uno splendido mosaico policromo, risalente alla fine del IV secolo a.C., quindi il più antico mosaico della Calabria e tra le più grandi opere musive dell’epoca ellenistica, che fa parte di un quadro più ampio, che misura venticinque metri quadrati. Dopo la scoperta, a cura della soprintendenza Archeologica della Calabria il mosaico ad oggi ricordato come uno dei più importanti e dei più antichi ritrovati in Magna Grecia, è stato ricoperto per una sua opportuna tutela e conservazione, dopo un intervento di restauro conservativo finalizzato alla messa in sicurezza delle parti più deteriorate. Ma in questa settimana, per pochi giorni, lo si può ammirare in tutta la sua bellezza.

La locandina dell’esposizione temporanea del Mosaico dei draghi e dei delfini nel parco archeologico dell’Antica Kaulon
Mosaico dei draghi e dei delfini. Fino al 16 agosto 2019 appuntamento al parco archeologico di Kaulonia, centro coloniale acheo, odierna Monasterace Marina, per l’esposizione temporanea del Mosaico dei draghi, delfini e ippocampi: “Il manufatto, pertinente a uno ambiente termale di un complesso monumentale pubblico di IV secolo a.C. abbandonato nel corso del II secolo a.C.”, interviene Rossella Agostino, direttore del museo e parco archeologico dell’Antica Kaulon, afferente al Polo museale della Calabria, guidato da Antonella Cucciniello, “è infatti un formidabile “attrattore” del sito archeologico cauloniate e grazie alla collaborazione di sponsor interessati fattivamente alla valorizzazione del sito – Ditta Falcomar s.r.l., Lions Club Monasterace – Kaulon, Cooperativa Vivikaulon e Restauro Opere d’Arte Giuseppe Mantella – si è programmata la sua apertura nel periodo che solitamente vede una maggiore una maggiore affluenza di turisti in questo bel tratto di litorale ionico meridionale”.

Dettaglio del grande mosaico dei draghi e dei delfini del complesso termale al parco archeologico dell’Antica Kaulon
Il mosaico, di circa 30 mq e databile tra fine IV- inizio III secolo a C., costituisce il piano pavimentale centrale di un lungo vano con piscina per il bagno caldo di un edificio termale, eretto su un edificio pubblico già esistente, munito di ambienti di rappresentanza e di servizio. Colpisce la particolare ricchezza dei motivi e dei soggetti decorativi scelti – delfini, draghi, ippocampi – e la loro composizione armoniosa con particolari tecnici quali l’uso di lamine in piombo per delineare i profili dei delfini. Lo schema compositivo del mosaico – realizzato con tessere policrome in pietra naturale, ceramica e terracotta di varie forme e dimensioni – pone al centro sei medaglioni con motivi floreali, delimitati da più listelli colorati, la cui particolare composizione dà luogo a una visione prospettica, mentre sul lato occidentale e meridionale sono disposti stretti e lunghi pannelli con figure di animali marini (draghi, delfini e ippocampo) affrontati per coppie. Un particolare decorativo è costituito inoltre, in prossimità dell’accesso alla sala, da una rosetta circolare a 12 petali.

La locandina del programma delle visite guidate al mosaico dei draghi e dei delfini dell’Antica Kaulon
Non solo visite guidate. In occasione dell’esposizione temporanea del mosaico dei draghi e dei delfini, che vede la presenza anche della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera e dell’Arma dei Carabinieri, sono previste visite guidate a cura dei Servizi aggiuntivi, Vivikaulon, nei giorni 4, 9, 11, 14, 16 agosto 2019, organizzate in tre turni, rispettivamente alle ore 16, 17 e 18. Costo di 4 euro a persona per l’ingresso a museo e parco (il biglietto va acquistato obbligatoriamente al bookshop del museo), costo di 3 euro a persona per la visita guidata (gratuita fino ai 10 anni). Consigliata la prenotazione: 340.0742442, 328.7378995, email: vivikaulon@gmail.com). Il punto di incontro al museo dove è opportuno presentarsi 30 minuti prima dell’inizio della visita. Infine giovedì 8 agosto 2019, incontro serale nel giardino del museo archeologico a cura dei Lions Club Monasterace-Kaulon.
“Notte delle Muse” a Locri: al complesso Casino Macrì arriva da Civita Castellana il Sarcofago delle Muse che dialogherà con i sarcofagi romani da Saletta e Salice. Occasione per un incontro tra due diverse civiltà: i Falisci e i Locresi
Sarà la “Notte delle Muse” per la presentazione del cosiddetto Sarcofago delle Muse che approda in Calabria nell’ambito di uno scambio di reperti tra il Polo museale della Calabria e quello del Lazio. Giovedì 25 luglio 2019, alle 21, a Locri (Reggio Calabria), al complesso museale Casino Macrì del parco archeologico nazionale di Locri sarà presentato da Sara De Angelis, direttore del museo archeologico dell’Agro Falisco-Forte Sangallo, il Sarcofago delle Muse. Artefice dell’iniziativa Rossella Agostino, direttore dei musei di Locri. Il sarcofago, di età romana, sarà esposto da luglio a settembre a Locri nell’ambito di uno scambio tra Polo museale del Lazio, diretto da Edith Gabrielli e il Polo museale della Calabria, diretto da Antonella Cucciniello che ha dato in prestito temporaneo, in occasione della mostra “Lessico italiano, volti e storie del nostro paese” allestita al Complesso del Vittoriano a Roma, la Statua del Togato, opera marmorea di valenza artistica databile tra fine I sec. a.C.- inizi I sec. d.C. La scelta di avere in prestito il sarcofago, tra le opere messe a disposizione dal Polo museale del Lazio, è legata alla volontà di ricordare al pubblico che anche nel territorio della Locride, tra le scoperte di età romana, sono stati rinvenuti due sarcofagi in marmo entrambi esposti nel parco archeologico di Locri: il sarcofago da contrada Saletta di Locri, di Caius Octavianus Crescens di II-II secolo d.C., dedicato dalla moglie al marito defunto e il sarcofago da contrada Salice di Ardore del III secolo d.C. con busto panneggiato maschile centrale e figurina di pastore accosciato alle cui spalle si vede un ariete, opera probabilmente importata da Roma su commissione. In occasione della presentazione del Sarcofago delle Muse è in programma la conversazione Rossella Agostino e Sara De Angelis, direttore del museo Archeologico dell’Agro Falisco di Civita Castellana (Vt), una bella occasione d’incontro tra due realtà archeologiche ricche e interessanti, espressioni di due diverse civiltà ugualmente affascinanti: i Falisci la cui capitale era Falerii, odierna Civita Castellana, e la cui storia è narrata dal percorso espositivo del museo di Civita Castellana e i Locresi, significativa testimonianza della cultura magno-greca.
Commenti recenti