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Novità editoriali. Presentato a Capri il libro “Amedeo Maiuri: l’archeologia e il paesaggio storico del Golfo di Napoli” a cura di Luca Di Franco e Rosaria Perrella (Edizioni Quasar), che raccoglie gli Atti della Giornata di Studi a 90 anni dallo scavo di Villa Jovis (28 ottobre 2022)

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Copertina del libro “Amedeo Maiuri: l’archeologia e il paesaggio storico del Golfo di Napoli” a cura di Luca Di Franco e Rosaria Perrella (Edizioni Quasar)

Il libro è stato presentato in aprile 2024 sull’isola di Capri dal soprintendente Mariano Nuzzo, che del libro ha scritto la presentazione, e dall’architetto Cherubino Gambardella, professore all’università “Federico II” di Napoli. Si tratta del libro “Amedeo Maiuri: l’archeologia e il paesaggio storico del Golfo di Napoli” a cura di Luca Di Franco e Rosaria Perrella (Edizioni Quasar), che raccoglie gli Atti della Giornata di Studi a 90 anni dallo scavo di Villa Jovis, tenutasi a Capri il 28 ottobre 2022. Come si legge nella Premessa, “Amedeo Maiuri è stato uno dei protagonisti dell’archeologia campana prima e subito dopo la Seconda Guerra Mondiale. Lo studio della sua figura e della sua intensa attività hanno portato nel corso degli ultimi decenni a comprendere meglio alcuni dei contesti archeologici ancora in corso di scavo, di restauro o di valorizzazione. A 90 anni dall’inizio degli scavi del sito più iconico di Capri, la residenza tiberiana di Villa Jovis, e in occasione dell’anno del paesaggio promosso a Capri in occasione del centenario della legge Croce e del “Convegno del Paesaggio” organizzato da Edwin Cerio proprio sull’isola nel 1922, il convegno “Amedeo Maiuri: l’archeologia e il paesaggio storico del Golfo di Napoli” ha tentato di indagare lo stretto rapporto che lega l’attività della Soprintendenza alle Antichità di Napoli, diretta da Maiuri, con le trasformazioni in corso nei luoghi e nella cultura del Novecento. Le scoperte archeologiche segnarono in questo periodo in modo determinante il paesaggio di un territorio quale il Golfo di Napoli: le intense stagioni di scavo di Baia, Cuma, Pompei, Ercolano e Capri si accompagnano a importanti progetti di valorizzazione, tramite la realizzazione di musei, antiquarium e soprattutto parchi archeologici, parallelamente a sempre più impattanti attività edilizie e infrastrutturali. In questo volume, che ne costituisce gli atti, si raccontano quindi le principali attività di Amedeo Maiuri nel Golfo di Napoli, con una sezione specifica legata a Capri, i cui siti archeologici furono per la prima volta scavati e studiati in modo sistematico e dove risiederà in una villetta da lui stesso progettata”.

Napoli. Al museo Archeologico nazionale per “Lo scaffale del Mann” presentazione dei libri “Archeologie barbariche. La ricerca sull’antico a Capri e nelle province di Napoli e Terra di Lavoro” e “La ricerca archeologica a Capri in epoca borbonica”

napoli_mann_scaffale_archeologie-borboniche_locandinaNuovo appuntamento al museo Archeologico nazionale di Napoli con “Lo scaffale del Mann”: mercoledì 23 novembre 2022, alle 16.30, presentazione dei libri sulle Archeologie borboniche e la ricerca archeologica a Capri. Dopo i saluti del direttore del Mann, Paolo Giulierini, introducono Teresa Elena Cinquantaquattro segretario regionale MiC per la Calabria e il prof. Carlo Rescigno dell’università della Campania “L. Vanvitelli”. Intervengono Francesca Longobardo e Massimo Visone.

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La copertina del libro “Archeologie barbariche. La ricerca sull’antico a Capri e nelle province di Napoli e Terra di Lavoro”

“Archeologie barbariche. La ricerca sull’antico a Capri e nelle province di Napoli e Terra di Lavoro” di Raffaella Bosso, Luca Di Franco, Giancarlo Di Martino, Simone Foresta e Rosaria Perrella. Nell’ambito del progetto “Masgaba. Una carta archeologica per l’isola di Capri”, promosso e finanziato dai Comuni di Capri e Anacapri, sotto la direzione scientifica della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, curato dall’associazione Apragopolis e dal CNR ISPC è stato organizzato il convegno “Archeologie borboniche. La ricerca sull’antico a Capri e nelle province di Napoli e Terra di Lavoro”. L’interesse comunemente e costantemente rivolto alle città vesuviane di Pompei, Ercolano e Stabia, scaturito dalle nuove scoperte a partire dal 1738 nel sottosuolo di campagna dei piccoli paesi vesuviani, ha comportato una minore attenzione verso siti di grande valore storico quali appunto in primis Capri, la cui “scoperta” archeologica, segnata dallo scritto di Giuseppe Maria Secondo, era una conseguenza diretta del boom che questa materia stava subendo. Eppure Capri, sede imperiale per oltre un decennio del turbolento Tiberio e ancor prima luogo di diletto del più mite Augusto, fu oggetto di scavi sempre più intensi ma praticamente sconosciuti. Allo stesso modo la città di Napoli, capitale del regno, o Pozzuoli svelavano le loro antichità.

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Copertina del libro “La ricerca archeologica a Capri in epoca borbonica”

“La ricerca archeologica a Capri in epoca borbonica” di Luca Di Franco. Questo volume nasce e si struttura a seguito degli studi intrapresi da anni sul territorio di Capri, indagato di volta in volta sotto i vari aspetti che ne hanno costituito la storia archeologica. Le fondamenta di tali studi hanno poi trovato, dal 2019, il supporto istituzionale rappresentato dal progetto “Masgaba. Una carta archeologica per l’isola di Capri”, condotto sotto la direzione scientifica della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli.