Roma. Dal 1° marzo riapre al pubblico, dopo un lungo restauro, il Mausoleo di Augusto, il più grande sepolcro circolare del mondo antico. La sindaca Raggi: “Restituiamo al mondo un gioiello del patrimonio storico dell’umanità dopo anni di chiusura”. La visita sarà arricchita da contenuti digitali, in realtà virtuale e aumentata, realizzati dalla Fondazione TIM

Stavolta è quella buona: da oggi 1° marzo 2021 riapre al pubblico il Mausoleo di Augusto, il più grande sepolcro circolare del mondo antico, emblema della magnificenza architettonica della romanità. Finalmente il monumento torna accessibile a tutti: ingresso gratuito fino al 21 aprile 2021 (Natale di Roma), ma già sold out. Il Mausoleo era stato chiuso dal 2007 per la partenza delle indagini archeologiche preliminari alla realizzazione del grande progetto di recupero e restauro eseguito da Roma Capitale. L’obiettivo era arrivare “in forma” per il bimillenario della morte di Augusto, nell’agosto del 2014. Ma un “ostacolo” aveva fatto slittare ora a data da destinarsi dell’avvio dei lavori, mancando clamorosamente – nonostante le promesse – l’appuntamento con le celebrazioni del bimillenario. Per il sepolcro del primo imperatore gli anni del degrado e dell’abbandono, insomma, sembravano non avere fine. E si parlò addirittura di “maledizione” quando il 19 agosto 2014, proprio nel giorno del bimillenario e delle visite guidate straordinarie al Mausoleo che ne avrebbero dovuto ricordare i fasti, una conduttura dell’acqua si ruppe e allagò il fossato intorno al monumento, portando tristemente a galla, davanti agli occhi del mondo, erbacce e rifiuti. Sembrava fatta a ottobre 2015 quando, dopo anni di annunci, si era aperta la gara per la prima tranche di lavori al Mausoleo di Augusto. Forte dei 6 milioni di euro messi a disposizione dalla Fondazione Telecom – in aggiunta ai 4,2 milioni di fondi comunali e statali già stanziati -, il Campidoglio aveva annunciato l’inizio del cantiere per “gennaio 2016” e l’apertura al pubblico “nel marzo 2017” (vedi Il Mausoleo dell’imperatore Augusto a Roma aperto eccezionalmente al pubblico nei sabati di giugno. Poi finalmente inizierà il restauro nell’ottantesimo anno della sua chiusura | archeologiavocidalpassato).

Ora ogni polemica è alle spalle. Dopo la prima fase di restauro conservativo terminata nel 2019 e realizzata mediante un finanziamento pubblico di 4.275.000 euro (di cui 2 milioni versati dal Mibact e 2.275.000 da Roma Capitale), è attualmente in corso la fase di valorizzazione del monumento grazie allo stanziamento fornito dalla Fondazione TIM. Grazie agli interventi di restauro del Mausoleo realizzati finora, con la sistemazione di numerose concamerazioni interne e l’avvio dell’allestimento del percorso museale, è stato possibile anticipare a marzo 2021 la fruizione del monumento rispetto ai termini previsti per il completamento delle opere di musealizzazione. Anche con il cantiere in corso, il pubblico potrà quindi effettuare una visita dell’area centrale e accedere agli spazi in sicurezza. Contestualmente ai lavori di completamento del percorso museale e di riqualificazione della piazza, diretti Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, l’area di piazza Augusto imperatore è stata resa fin d’ora più vivibile dallo spostamento dei capolinea dei bus e dall’eliminazione dei parcheggi, con un conseguente guadagno di spazi a tutto vantaggio dei cittadini e della fruibilità dell’area.

La prima giornata ufficiale di visita al Mausoleo di Augusto è stata tenuta a battesimo questa mattina dalla sindaca Virginia Raggi, che ha voluto condividerla con le rappresentanze delle categorie di cittadini particolarmente colpite dalle conseguenze della pandemia: commercianti e commessi, baristi, ristoratori, operai, lavoratori in cassa integrazione, medici, infermieri, volontari della Protezione Civile e sacerdoti, sempre in prima linea per dare supporto durante l’emergenza, e infine studenti e professori dei Centri di Formazione Professionale capitolini, che con grande impegno e sacrificio hanno portato avanti l’anno scolastico superando tutte le difficoltà. Presenti all’apertura delle visite al pubblico anche il presidente della Fondazione TIM Salvatore Rossi, l’assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro Andrea Coia, l’assessora alla Crescita culturale di Roma Capitale Lorenza Fruci, la soprintendente speciale di Roma Daniela Porro, la sovrintendente Capitolina Maria Vittoria Marini Clarelli, il direttore dell’Edilizia monumentale Antonello Fatello e il direttore Musei Capitolini Claudio Parisi Presicce.

“Finalmente riapre il Mausoleo di Augusto, un gioiello del patrimonio storico dell’umanità che restituiamo al mondo intero dopo tanti anni di chiusura”, dichiara la sindaca Virginia Raggi. “Abbiamo lavorato a questo traguardo con impegno e tenacia, sostenuti dal mecenatismo della Fondazione TIM, che ci ha permesso di fare un bellissimo regalo ai cittadini, con la generosità di un’imprenditoria illuminata, sensibile al valore incommensurabile del nostro patrimonio storico, artistico e culturale. Questa prima giornata di visita è il simbolo importante di una ripartenza per la città e per il Paese. Per questo, abbiamo voluto dedicarla alle persone messe a dura prova dall’emergenza sanitaria: Roma valorizza il suo passato, per guardare al futuro insieme ai cittadini”. E Salvatore Rossi, presidente Fondazione TIM: “Siamo orgogliosi di aver lavorato insieme con Roma Capitale per il recupero di uno dei luoghi più importanti dell’archeologia mondiale. Fondazione TIM ha aderito da subito al progetto di restauro e valorizzazione del Mausoleo di Augusto, impegnando complessivamente 8 milioni di euro, per ridare vita a quello che pensiamo sarà uno dei siti più visitati al mondo. È importante che anche mecenati privati collaborino a conservare e promuovere il patrimonio storico e culturale del Paese; è uno degli obiettivi della Fondazione TIM. Lo stiamo facendo mettendo a disposizione non solo denaro ma anche tecnologia: daremo a cittadini e turisti la possibilità di vivere una innovativa esperienza multimediale, che renderà ancora più affascinante e spettacolare la visita del Mausoleo”.

Il Mausoleo potrà essere visitato gratuitamente da tutti fino al 21 aprile, giorno in cui si celebra il “Natale” di Roma. Le prenotazioni, come detto già sold out, saranno nuovamente possibili dal 1° marzo 2021 – per il periodo dal 22 aprile al 30 giugno 2021 –sul sito http://www.mausoleodiaugusto.it, dove si potrà anche pre-acquistare il biglietto d’ingresso. Dal 22 aprile prossimo, e per tutto il 2021, l’accesso resterà sempre gratuito per i residenti a Roma, mentre sarà a pagamento per i non residenti, secondo le tariffe previste per l’anno in corso (4 euro intero; 3 euro ridotto, + 1 euro di prevendita). Le visite, della durata di circa 50 minuti, si svolgeranno dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 16 (ultimo ingresso alle 15), in ottemperanza alle indicazioni del DPCM vigente che prevede la chiusura dei luoghi della cultura nel fine settimana. Coloro che hanno prenotato il sabato e domenica saranno contattati e ricollocati in altre date. A partire dal 22 aprile 2021, inoltre, la visita al Mausoleo sarà arricchita da contenuti digitali, in realtà virtuale e aumentata, realizzati dalla Fondazione TIM. I servizi museali saranno gestiti da Zètema Progetto Cultura.
Capodanno speciale a Roma: fori senza confini. Aperti gratuitamente i fori imperiali (del Comune) e il foro romano (dello Stato) in un’unica passeggiata grazie a un accordo tra sovrintendenza capitolina e soprintendenza ministeriale. Prova generale per il futuro?

Panoramica dell’area archeologica dei fori di Roma: il 1° gennaio aperti gratis per una passeggiata “senza confini”
È solo un piccolo cancello, ma riesce a dividere due mondi: di qua il Comune di Roma, di là lo Stato italiano; di qua la soprintendenza capitolina, di là la soprintendenza speciale; di qua i fori imperiali, di là il foro romano-palatino. Sì, avete letto bene: la più grande area archeologica del mondo nel cuore di Roma è divisa in due. Cioè due padroni, due gestioni, due biglietti. Ma non il 1° gennaio 2017: per la prima volta si potranno visitare i fori “senza confini”, con un percorso unico che collega il Foro Romano e i Fori Imperiali. E gratis. L’Area Archeologica Centrale aprirà dunque le sue porte per un unico grande percorso all’insegna dell’abbattimento di ogni tipo di cancello in grado di limitare e interrompere la continuità del racconto storico, in un percorso attrezzato senza barriere architettoniche. A presentare l’iniziativa, veramente “storica”, il vicesindaco e assessore alla Cultura di Roma Luca Bergamo, il sovrintendente capitolino ai Beni culturali Claudio Parisi Presicce e il soprintendente per il Colosseo e l’area archeologica centrale Francesco Prosperetti, che si sono ritrovati proprio al famoso cancelletto.

Prosperetti, Parisi Presicce e Bergamo al cancelletto che divide il foro romano (Stato italiano) dai fori imperiali (Comune di Roma)
“Tutti coloro che trascorreranno il Capodanno a Roma avranno l’occasione unica di attraversare 25 secoli di storia”, interviene soddisfatto Parisi Presicce. “È un fatto storico vedere finalmente il Foro Romano e i Fori Imperiali senza soluzione di continuità e senza preoccuparsi di divisioni di competenze tra Stato e Comune. Le normative esistono ed esiste lo strumento che consente una gestione unificata tra Roma Capitale e lo Stato e il risultato è sotto gli occhi di tutti: siamo davanti a un complesso monumentale che tutti ci invidiano, credo che la giornata del primo gennaio sarà ricordata da tutti coloro, turisti e romani, che saranno a Roma quel giorno. È anche una sorta di promessa alla città: un piccolo passo per l’archeologia di Roma ma anche una grande idea che rappresenta il progetto per il futuro di quest’area archeologica centrale”. E Bergamo: “C’è un accordo di valorizzazione tra Roma e lo Stato che ha subito rallentamenti ed è stato messo in discussione, ma fin dal nostro insediamento sono state riprese le fila di questo discorso e lo possono vedere tutti: siamo probabilmente in uno di posti più belli del mondo, un posto che a causa di una certa interpretazione burocratica dell’organizzazione dello Stato italiano non è ancora oggi possibile vivere come un corpo unitario. Il primo gennaio facciamo un passo importante, un passo che non risolve il problema ma penso e auspico che faccia capire a tutti il valore aggiunto della cooperazione istituzionale che rende visitabile quest’area a chiunque voglia vederla. Con questo atto mettiamo un tassello che costituisce una pedina importante in un progetto di proiezione di questa città nel mondo e nel futuro. Non solo si rompe una barriera ma la si rompe per ricostruire una crescita culturale di un patrimonio unico al mondo”.
Addio dunque a barriere e cancelli. Un esperimento che durerà solo per il primo giorno dell’anno ma che amministrazione capitolina e soprintendenza speciale contano di poter continuare a realizzare. Dai Fori Imperiali al Foro Romano e Palatino: si potrà passare liberamente e gratuitamente da un sito a un altro. L’accesso ai siti sarà consentito dalle 10 alle 16, con ultimo ingresso alle 15. Il percorso che attraversa l’area archeologica dei Fori potrà essere compiuto indifferentemente partendo dall’area di competenza capitolina, da piazza Santa Maria di Loreto, presso la Colonna Traiana, o da uno degli ingressi della soprintendenza di Stato, a largo Corrado Ricci, all’Arco di Tito, o a via di San Gregorio, per una passeggiata archeologica unica. Partendo dalla Colonna Traiana seguendo la passerella presente nel sito, la visita toccherà una parte del Foro di Traiano, passerà sotto via dei Fori Imperiali percorrendo le cantine delle antiche abitazioni del Quartiere Alessandrino, attraverserà il Foro di Cesare e del Foro di Nerva per proseguire nell’area statale, senza la barriera divisoria che obbligava a uscire dai Fori imperiali per rientrare al Foro Romano. Il passaggio dall’area comunale a quella statale avverrà dietro la Curia Julia, antica sede del Senato romano, e permetterà di accedere nel fulcro della piazza del Foro, all’altezza della Basilica Æmilia, sulla Sacra Via. Di qui si articolano percorsi in diverse direzioni: Basilica Julia, Tempio del Divo Giulio, Casa delle Vestali, Lacus Iuturnæ, Tempio di Antonino e Faustina, per arrivare all’Arco di Tito e fino ai palazzi imperiali sul Palatino, dove per l’occasione resterà aperto il Museo.
“È un evento storico dal forte valore simbolico”, conferma Prosperetti. “Con questa iniziativa riusciamo a cogliere la possibilità di dare corpo a un progetto che avevamo in testa da anni, accompagnato da un accordo con il ministero ma che stentava a trovare attuazione: i Fori senza barriere architettoniche, visive ed economiche. Si apre il “confine” di Stato che separa il Foro Romano dai Fori Imperiali. Un risultato tangibile di una politica culturale portata avanti insieme verso l’obiettivo, che è di tutti noi romani, di ridare il senso di centro della città a questo luogo rimasto troppi anni separato e visto più dai turisti che dai romani, e che deve ritrovare la sua centralità rispetto alla città di Roma”. E nel 2017 quali sono le prospettive per il cuore antico di Roma? “Da luglio 2016 è in corso una situazione del tutto inedita che ci consente di intervenire sul patrimonio monumentale, almeno per le competenze di manutenzione, restauro e tutela che ricadono sullo Stato, su un patrimonio monumentale di Roma con risorse che questa città non ha mai più avuto dai tempi del grande Giubileo del 2000. Io quando ho preso in luglio la soprintendenza ai monumenti di Roma ho trovato le casse vuote, il programma di lavori azzerato e ritengo sia stato un mio preciso dovere di dare corso a una programmazione nuova per cui nel 2017 porto 10 milioni di euro sui monumenti di Roma, cosa che la città non aveva mai avuto negli ultimi 15 anni, e lo faccio grazie alle risorse della soprintendenza autonoma speciale del Colosseo e dell’area centrale di Roma. Mi auguro che questa possibilità mi sia confermata dalla riforma che ci sarà, perché sarebbe esiziale per la nostra città ritornare a una situazione come la precedente in cui i monumenti avevano risorse zero”.
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