Napoli-Afragola. Presentati da Gruppo FS e Sabap i ritrovamenti archeologici rinvenuti lungo la linea AV/AC Napoli-Bari nelle province di Napoli, Caserta e Benevento: villaggio dell’età del Rame, tratto della via Appia, santuario ellenistico-romano, sepolture campane, villa romana

Veduta aerea della villa romana scoperta nel comune di Solopaca (Bn) durante i lavori della linea AV/AC Napoli -Bari (foto gruppo fs / sabap)

Un villaggio dell’età del Rame in località Gaudello; un tratto di basolato dell’antica via Appia nel comune di Maddaloni; un santuario di epoca ellenistico-romana, ricco di materiale votivo, a Ponte. Sono solo alcuni dei ritrovamenti archeologici, presentati martedì 4 febbraio 2025 nella sala Claudia Sottile della stazione di Napoli Afragola, rinvenuti durante i lavori effettuati lungo le tratte Napoli-Cancello, Cancello-Frasso e Telese-Vitulano, tra le province di Napoli, Caserta e Benevento. Tra gli altri reperti portati alla luce durante la realizzazione della nuova linea AV/AC Napoli-Bari e presentati nel corso di una conferenza stampa organizzata da Rfi, alla presenza di rappresentanti del Gruppo FS e della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli e della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento, anche una villa romana esposta nella sua interezza riemersa nel comune di Solopaca e numerose sepolture di cultura campana con ricchi corredi funerari, oltre a monete, oggetti in terracotta e statuine in bronzo.

I relatori del Grupp Fs e delle soprintendenze di Napoli, Casreta e Benevento intervenuti alla stazione di Napoli-Afragola alla presentazione dei reperti archeologici rinvenuti nel cantiere della linea AV/AC Napoli-Bari (foto gruppo fs / sabap)
Al tavolo dei lavori hanno preso la parola Mariano Di Maio, responsabile Ambiente e Territorio RFI; Mariano Nuzzo, soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli e dirigente delegato per la soprintendenza Abap per le province di Caserta e Benevento per il capo del Dipartimento avocante Luigi La Rocca; il responsabile dell’area funzionale Patrimonio archeologico della soprintendenza Abap per l’area metropolitana di Napoli Luca Di Franco; il responsabile dell’area funzionale Patrimonio archeologico della soprintendenza Abap per le province di Caserta e Benevento Andrea Martelli; la funzionaria archeologa Antonella Tomeo, che per oltre un decennio ha seguito gli scavi per conto della Sabap di Caserta e Benevento; Massimo Comedini, responsabile Ambiente Architettura e Territorio Italferr.

Olla cilindrica dell’età del Bronzo antico (II millennio a.C.) proveniente dal sito in località Gaudello nel comune di Acerra (Na) scoperto durante i lavori del cantiere della linea AV/AC Napoli-Bari (foto gruppo fs / sabap)

Il soprintendente Mariano Nuzzo alla conferenza del Gruppo FS alla stazione di Napoli-SAfragola (foto gruppo fs / sabap)
“Un momento significativo quello di oggi”, sottolinea il soprintendente Mariano Nuzzo, “in cui valorizziamo e divulghiamo le nuove conoscenze, emerse dalle indagini archeologiche nelle province di Napoli, di Caserta e di Benevento lungo la nuova linea AV/AC Napoli-Bari; luoghi che rappresentano un patrimonio unico, testimoni della storia, dell’arte e della cultura di un territorio da preservare e tramandare. La realizzazione delle infrastrutture ci ha consentito di far emergere tasselli concreti della nostra identità storica, ereditata dal passato per essere proiettata verso il futuro. Gli eccezionali rinvenimenti hanno colmato in alcuni casi un grande vuoto cronologico e culturale, noto in Campania per le varie fasi di occupazione territoriale e hanno aperto continui spunti di riflessione e ricerca”.

Villaggio dell’età del Rame (fotopiano) in località Gaudello nel comune di Acerra (Na) scoperto durante i lavori del cantiere della linea AV/AC Napoli-Bari (foto gruppo fs / sabap)

Altorilievo di guerriero (IV-III sec. a.C.) proveniente dal santuario di epoca ellenistico-romana scoperto nel comune di Ponte (Bn) durante i lavori del cantiere della linea AV/AC Napoli-Bari (foto gruppo fs / sabap)
Di grande interesse le tracce degli abitati e delle necropoli, databili tra la fine dell’età del Rame e le prime fasi del Bronzo Antico, in località Gaudello ad Acerra, con capanne e arredi perfettamente conservati e sepolture; una porzione integra dell’antica Via Appia, che attraversava il suburbio della città di Calatia (attuale Maddaloni), in direzione della Statio ad Novas (S. Maria a Vico), con tombe a fossa semplice o copertura a cappuccina, che testimoniano pratiche funerarie come la cremazione e l’inumazione; la villa romana a Solopaca, messa in luce durante le indagini archeologiche preventive, ricadente nel suburbio dell’antica città di Telesia, circondata da terreni coltivati per la produzione di vino e olio; i resti di un santuario dedicato a diverse divinità a Ponte con numerosi e diversificati oggetti votivi. I nostri suoli sono ricchi di storie da raccontare ed è stato il lavoro di squadra e la dedizione dei funzionari che hanno lavorato nel corso degli anni, Paola Aurino, Antonella Tomeo, Luca Di Franco e Andrea Martelli, che ringrazio sentitamente, che ci spinge con entusiasmo a valorizzare e a restituire queste cruciali tracce storiche, attraverso una serie di allestimenti. Il primo alla fine del mese di febbraio al nostro Centro Operativo di Benevento, perché è necessario ripensare il nostro modo di rendere accessibile il patrimonio “diffuso” per guardare al futuro con responsabilità.

Monete antiche rinvenute durante i lavori del cantiere della linea AV/AC Napoli-Bari (foto gruppo fs / sabap)

Ilaria Maggioratti, presidente Archeolog, alla conferenza del Gruppo FS alla stazione di Napoli-SAfragola (foto gruppo fs / sabap)
Con la realizzazione della nuova linea AV/AC Napoli-Bari, il Gruppo FS restituisce alla cittadinanza un patrimonio culturale inedito, dove sviluppo infrastrutturale e archeologia convivono in armonia. Si tratta della prima tappa di un percorso che proseguirà sul territorio nazionale, con l’obiettivo di mostrare come i cantieri delle grandi opere infrastrutturali ferroviarie possano trasformarsi in una finestra sul passato, unendo progresso e radici storiche. Attraverso un approccio proattivo e collaborativo, il Gruppo FS è costantemente impegnato nella promozione dell’archeologia preventiva per garantire che la realizzazione di nuove linee ferroviarie avvenga in modo sostenibile, senza compromettere la ricchezza storica dei territori attraversati. Le azioni di tutela prevedono un iter di approfondimento dei contesti archeologici, con la realizzazione di studi territoriali, indagini e scavi in estensione, fino ad arrivare alla valorizzazione attraverso ricostruzioni virtuali, pubblicazioni, convegni e musealizzazioni. Ma l’impegno del Gruppo FS e delle sue Società non si ferma qui. Rete Ferroviaria Italiana, Italferr e Anas, infatti, fanno parte di Archeolog, Ente del Terzo settore del Gruppo che, in sinergia con le Soprintendenze del ministero della Cultura, ha lo scopo di contribuire al restauro, alla conservazione e alla valorizzazione dei preziosi reperti archeologici venuti alla luce durante la realizzazione e la manutenzione delle infrastrutture stradali e ferroviarie italiane.

Statuetta maschile stante proveniente dal santuario di epoca ellenistico-romana scoperto nel comune di Ponte (Bn) durante i lavori del cantiere della linea AV/AC Napoli-Bari (foto gruppo fs / sabap)

L’interno della stazione Fs Napoli-Afragola (foto gruppo fs / sabap)
La nuova linea AV/AC Napoli-Bari. Il progetto prevede il potenziamento e la velocizzazione dell’itinerario Napoli-Bari, che consentirà di integrare l’infrastruttura ferroviaria del Sud del Paese con il Core Corridor “Scandinavia – Mediterraneo”. L’opera strategica migliorerà l’accessibilità nelle aree attraversate per servizi nazionali, per quelli di lunga percorrenza e per il servizio regionale e merci. Al termine dei lavori, il collegamento Napoli-Bari sarà percorso in 2 ore, contro le circa 4 attuali, mentre quello fra Roma e Bari in 3 ore, con un risparmio di circa due ore rispetto ad oggi. L’opera, dal costo complessivo di oltre 6 miliardi di euro, rappresenta anche un volano per la creazione di posti di lavoro: nel progetto sono impegnate oltre 7.000 persone tra ingegneri, tecnici e operai.
In treno a Pompei direttamente da Roma col Frecciarossa. Sangiuliano: “Il 16 luglio 2023 parte il primo treno Roma – Pompei, realizzato con le Ferrovie dello Stato”

Pieno di visitatori al parco archeologico di Pompei (foto emanuele minerva / mic)
Una giornata a Pompei in treno direttamente da Roma. Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, lo aveva anticipato ad aprile 2023 e lo ha confermato ufficialmente qualche giorno fa, dalla Puglia, ospite di Bruno Vespa al Forum in Masseria: “Il 16 luglio 2023 parte il primo treno Roma – Pompei, realizzato con le Ferrovie dello Stato: porterà i visitatori direttamente alla stazione ma anche agli scavi di Pompei”. Partenza il 16 luglio 2023 alle 8.53 da Roma Termini col treno Frecciarossa 9693. Fermata a Napoli Afragola alle 9.48, e a Napoli Centrale alle 10.03; e arrivo a Pompei alle 10.40. Durata del viaggio 1 ora e 47 minuti, costo (in Supereconomy standard) 29.90 euro. Ritorno 8 ore dopo: partenza dalla stazione di Pompei alle 18.40 col Frecciarossa 9568. Fermata Napoli Centrale alle 19.23, e a Napoli Afragola alle 19.56; e arrivo a Roma Termini alle 20.55 dopo 2 ore e 15’. Costo (in Supereconomy standard) 29.90 euro. All’interno dei convogli, i passeggeri potranno guardare un video che introduce alla storia di Pompei e dei suoi grandi scavi, iniziati al tempo del regno di Borbone. Già a bordo, i passeggeri avranno la possibilità di acquistare i biglietti di ingresso agli scavi. Il collegamento è stato reso possibile grazie ai lavori per la nuova stazione di Pompei, che hanno previsto il collegamento tra i binari della Circumvesuviana di Napoli e Rete Ferroviaria Italiana, con treni ad Alta Velocità per collegare Roma.
San Martino Buon Albergo (Vr). Soprintendenza tecnici e archeologi illustrano i ritrovamenti della necropoli romana rinvenuta durante i lavori per l’alta velocità Verona-Padova

Diciannove tombe, resti umani, vasi, piccole anfore e monili risalenti al III secolo d.C. Sono state rinvenute casualmente lo scorso agosto a San Martino Buon Albergo (Vr) durante i lavori del cantiere Webuild della linea ferroviaria AV/AC Verona-Padova, che permetterà il rafforzamento della mobilità sostenibile del Nord Italia, riducendo di 298mila tonnellate le emissioni di C02 e del 50% i tempi di percorrenza sul tracciato complessivo. Commissionata da RFI Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), la nuova linea Verona-Padova è realizzata dal Consorzio Iricav Due, il General Contractor guidato da Webuild a cui è affidata la progettazione e la realizzazione della tratta. Martedì 3 maggio 2022, alle 20.30, all’auditorium “Carlo Urbani” dell’istituto comprensivo statale di San Martino Buon Albergo, in via Bentegodi 2, i funzionari della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio di Verona, i tecnici e gli archeologi impegnati nel cantiere per l’Alta Velocità incontrano i cittadini per illustrare i ritrovamenti della necropoli romana rinvenuta durante i lavori per l’alta velocità nel Comune di San Martino Buon Albergo. L’incontro con la cittadinanza, nel rispetto delle norme anti Covid vigenti, segue l’iniziativa di ottobre 2021 con la visita didattica al cantiere, organizzata da Webuild con l’amministrazione comunale di San Martino Buon Albergo e la soprintendenza di Verona, di 200 studenti delle scuole secondarie di primo grado del comune.



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