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Pompei. Dal 19 luglio riaprono la Villa dei Misteri e il Lupanare. Si amplia l’offerta di visita con l’apertura di ulteriori edifici: ecco tutte le opportunità

Il triclinio della Villa dei Misteri a Pompei con il ciclo di affreschi sui riti misterici in onore di Dioniso (foto Pier Paolo Metelli / parco archeologico di Pompei)

Dal 19 luglio 2021 a Pompei riaprono al pubblico la Villa dei Misteri e il Lupanare. E dal 26 luglio nuove domus disponibili nel percorso di visita. “Pompei è un grande museo a cielo aperto. Tra edifici pubblici, case, botteghe, strade è possibile vivere l’atmosfera della vita quotidiana dell’epoca romana visitando luoghi unici”, ricordano al parco archeologico di Pompei. “Per questo, al fine di migliorare l’esperienza di visita al sito, dal 19 luglio il Parco apre ulteriori monumenti con ampliamento del percorso di visita”.

Le megalografie nel triclinio della Villa dei Misteri con il ciclo di affreschi sui riti misterici in onore di Dioniso (foto Pier Paolo Metelli / parco archeologico di Pompei)

In particolare, dal 19 luglio 2021, al seguito di interventi di manutenzione riaprono la Villa dei Misteri e il Lupanare, entrambi edifici noti di Pompei, tra i più richiesti dai visitatori. Lo straordinario complesso suburbano della Villa dei Misteri, un tempo con affaccio panoramico sul mare,  prende il nome dal famoso salone degli affreschi (megalografie), raffiguranti riti misterici in onore di  Dioniso – al centro della parete centrale assieme alla sua sposa Arianna – che saranno illustrati, nelle figure salienti, anche da una nuova pannellistica. Il complesso che comprendeva un quartiere destinato alla produzione del vino, risale al II secolo a.C., ma trovò la sua forma attuale negli anni 80-70 a.C., periodo al quale risale anche il fregio dei misteri. Per arrivare alla villa si potrà percorrere la via Consolare e la via dei Sepolcri che attraversa la Necropoli di Porta Ercolano. L’accesso all’edificio prevede l’uscita obbligata dalla Villa.

Uno scorcio dell’interno del Lupanare di Pompei (foto parco archeologico di pompei

Riapre anche il Lupanare, un edificio a due piani destinato all’esercizio della prostituzione, pratica attestata in città anche in alcuni ambienti di domus o osterie. Caratteristica la carrellata di immagini con scene erotiche che decora i corridoi del piano terra, che illustravano come in un catalogo le prestazioni. 

Gli antichi granai del Foro di Pompei oggi sono il più grande deposito archeologico della città (foto parco archeologico di Pompei)

Le proposte di visita al sito, oltre al tradizionale itinerario nei luoghi simbolo di Pompei, a partire dal Foro con i suoi templi e gli edifici pubblici, proseguendo lungo la via dell’Abbondanza con domus e botteghe, o con ingresso dal lato dell’Anfiteatro, con la vicina Palestra grande e le bellissime domus con giardino – i Praedia di Giulia Felice,  la casa di Octavio Quartio e la casa del Menandro – prevede alcune aperture straordinarie. Tra di esse la visita ai depositi/granai, normalmente non aperti al pubblico, possibile ogni mercoledì dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16 o durante le aperture serali di Pompei, consultabili su www.pompeiisites.org. Inoltre dall’ingresso di Piazza Esedra è consigliato l’accesso all’Antiquarium, di recente apertura.

L’altro lato del bancone del termopolio scoperto nella Regio V di Pompei con decorazione di anatre, un gallo e un cane da guardia al guinzaglio (foto Luigi Spina)

Dal 26 luglio 2021 rientrano tra le domus visitabili anche la casa dell’Efebo e la casa di Sirico. Mentre per agosto è in programma l’apertura del thermopolium nella Regio V, l’area dei nuovi scavi. Permane la doppia fascia tariffaria: ingresso giornaliero a 16 euro o biglietto ridotto al costo di 10 euro a partire dalle 15.30. Nel pomeriggio, oltre all’itinerario del Foro e ai principali edifici pubblici (templi, teatri, anfiteatro, palestra, le terme centrali) e alla passeggiata lungo le strade di Pompei sarà possibile visitare diverse domus: la Villa dei Misteri, la casa del Menandro, la domus Cornelia, la casa del Fauno, e dal 26 luglio 2021 la casa dell’Efebo e di Sirico e l’edificio del Lupanare. La mappa con gli edifici visitabili è scaricabile dal sito www.pompeiisites.org nella sezione informazioni per la visita.

La pianta degli scavi di Pompei con indicati i percorsi e i monumenti visitabili (foto parco archeologico di pompei)

Inoltre per approfondire l’esperienza del sito è possibile acquistare la tessera di abbonamento annuale MyPompeii card al costo di 35 euro (8 euro per gli under 25) valida anche per tutti i siti del Parco archeologico (Pompei, Villa di Poppea/Oplontis, Antiquarium di Boscoreale e Villa Regina, Ville di Stabia e museo Archeologico di Stabia Libero D’Orsi/Reggia di Quisisana). Un nuovo modo di vivere Pompei e i siti del parco archeologico, a un prezzo accessibile a tutti e con la possibilità di partecipare ed essere informati sulle iniziative in corso.

Pompei riapre il 27 aprile: dal martedì alla domenica fino al 7 giugno, poi tutti i giorni. Entrate contingentate, percorsi in sicurezza. Ecco le modalità di visita, e cosa si può visitare

Si torna a visitare gli scavi di Pompei in sicurezza (foto parco archeologico di Pompei)
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Alcune indicazioni per visitare in sicurezza l’area archeologica di Pompei in tempi di coronavirus

Il sito archeologico di Pompei riaprirà martedì 27 aprile 2021, dopo l’ultima chiusura di questi mesi, nelle modalità già attuate nelle precedenti aperture. Per gli altri siti del parco archeologico di Pompei saranno fornite successive comunicazioni in merito alle riaperture. L’accesso al sito di Pompei sarà possibile dal martedì alla domenica nei consueti orari estivi (Pompei 9 – 19, con ultimo ingresso 17.30), con giorno di chiusura il lunedì fino al 7 giugno 2021. Dal 7 giugno 2021 per tutto il periodo estivo e fino a nuova comunicazione il sito resterà aperto tutti i giorni. Il sabato e la domenica la prenotazione per l’ingresso sarà possibile esclusivamente con acquisto on line sul sito www.ticketone.it, da effettuarsi il giorno precedente. L’accesso e l’uscita per l’area archeologica di Pompei saranno possibili dal varco di Piazza Anfiteatro e di Piazza Esedra. La visita si svilupperà lungo un percorso consigliato da apposita segnaletica all’interno del sito e sull’app di supporto My Pompeii, allo scopo di assicurare una visita in sicurezza e nel pieno rispetto delle disposizioni sanitarie anti Covid. I visitatori saranno sottoposti, all’arrivo, a misurazione della temperatura mediante termoscanner. Resta obbligatorio l’utilizzo della mascherina nei luoghi chiusi e aperti a prescindere dalla distanza interpersonale. Tutte le informazioni relative alle misure di sicurezza del contenimento del contagio da SARS-COV 2 e alle modalità di visita saranno fornite ai visitatori attraverso i monitor presenti agli ingressi e la cartellonistica. La visita avverrà nel pieno rispetto delle misure di distanziamento previste dal Comitato Tecnico Scientifico, anche con il supporto di segnaletica direzionale appositamente installata dal Parco. Saranno garantiti dispenser di gel igienizzante all’ingresso e presso i servizi igienici a disposizione dei visitatori.

Il dromos di ingresso all’anfiteatro di Pompei (foto parco archeologico di Pompei)
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La locandina della mostra “VENUSTAS. Grazia e bellezza a Pompei” alla Palestra Grande di Pompei dal 31 luglio 2020 al 31 gennaio 2021: prorogata

Sarà possibile passeggiare all’interno dell’Anfiteatro, accedere alla Palestra grande e alla mostra “Venustas. Grazia e Bellezza a Pompei”.  Si potranno visitare i Praedia di Giulia Felice e spostarsi su Via dell’Abbondanza con accesso alle principali domus, ma anche attraversare la necropoli di Porta Nocera, l’Orto dei fuggiaschi, arrivare al quartiere dei teatri e al Foro triangolare. Da Via dell’Abbondanza, inoltre, si potrà raggiungere il Foro con tutti i suoi edifici pubblici e religiosi, visitare lo spazio esterno delle Terme Stabiane o risalire Via Stabiana fino a Via del Vesuvio dove ammirare la casa di Leda e il cigno. L’ingresso di Piazza Esedra è consigliato per chi volesse accedere immediatamente all’Antiquarium di Pompei, di recente inaugurato nel suo nuovo allestimento. L’elenco completo degli edifici visitabili è consultabile sul sito www.pompeiisites.org.

Danilo Ragona e Luca Paiardi sulla loro carrozzina attraversano una strada di Pompei sui passaggi pedonali sopraelevati (foto parco archeologico di Pompei)
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L’abbonamento POMPEI 365 consente di entrare nel sito archeologico tutte le volte che si vuole per un anno intero

Il biglietto di ingresso al sito sarà acquistabile sul sito  www.ticketone.it, unico rivenditore online autorizzato o presso le biglietterie di Piazza Anfiteatro e di Piazza Esedra e consentirà l’ingresso al sito sia da Piazza Anfiteatro sia dal varco di Piazza Esedra. Il sabato e la domenica il biglietto potrà essere acquistato esclusivamente on line sul sito www.ticketone.it, con acquisto il giorno precedente come da DPCM del 2 marzo 2021 art.14. Dal martedì al venerdì l’acquisto sul sito è possibile anche nella stessa giornata fino a esaurimento disponibilità. Costo del biglietto: Pompei: intero 16 euro, ridotto 2 euro, gratuità e riduzioni come da normativa. Al momento dell’acquisto on-line il visitatore potrà scegliere la fascia oraria di ingresso, prevista ogni 15 minuti per un massimo di 500 persone ogni 15 minuti, fino alle 13. Dopo le 13, l’ingresso consentito è per un massimo 300 persone per turno. Il biglietto dovrà essere mostrato all’ingresso, direttamente su smartphone/tablet (QRcode) o già stampato a casa su carta e poi conservato per registrarlo sul tornello in uscita. È tollerato un ritardo di 10 minuti massimo rispetto all’orario della fascia oraria indicata, tanto per i visitatori quanto per le guide. Per i possessori della card Pompei365, la validità dell’abbonamento sarà prorogata per il numero di giorni, corrispondenti a quelli di chiusura imposti dall’emergenza sanitaria. Da Piazza Anfiteatro è possibile, inoltre, usufruire del percorso “Pompei per tutti”, senza barriere architettoniche, con possibilità di ritorno in uscita a Piazza Anfiteatro o eventualmente da Piazza Esedra, utilizzando l’ascensore dell’Antiquarium. Presso l’ingresso di Piazza Anfiteatro e Piazza Esedra sarà possibile richiedere un servizio visite guidate, dalle 9 alle 13. I gruppi potranno accedere secondo le seguenti indicazioni: gruppi di visitatori autonomi, massimo 5 persone; gruppi accompagnati da guide turistiche, massimo 10 persone (max 25 persone se il gruppo è dotato di auricolari/whisper usa e getta).

Mibact. Gabriel Zuchtriegel è il nuovo direttore del parco archeologico di Pompei, subentra a Massimo Osanna: scelto tra 44 candidati. L’annuncio del ministro Franceschini. Il bilancio dei 7 anni di Osanna a Pompei e dei 6 anni di Zuchtriegel a Paestum

Gabriel Zuchtriegel è il nuovo direttore del parco archeologico di Pompei (foto Mibact)

Da Paestum a Pompei, dalla Magna Grecia alla piena romanità: è un viaggio non solo nella topografia e nell’archeologia dell’Italia antica ma anche nella gestione del patrimonio culturale nazionale quello che si accinge a intraprendere Gabriel Zuchtriegel, 40 anni, archeologo classico, che il 20 febbraio 2021 è stato nominato dal ministro per i Beni e le Attività culturali, Dario Franceschini, nuovo direttore del parco archeologico di Pompei. Nato nel 1981 a Weingarten, città della Repubblica Federale Tedesca, è stato il più giovane dei direttori nominati con la prima procedura pubblica internazionale per la selezione dei musei autonomi nel 2015, quando fu selezionato per guidare il parco archeologico di Paestum e Velia. Zuchtriegel ha studiato archeologia classica, preistoria e filologia greca a Berlino, Roma e Bonn, dove nel 2010 ha concluso un dottorato di ricerca sul sito laziale di Gabii nei pressi di Roma. È stato borsista dell’Istituto Archeologico Germanico e della Fondazione Alexander von Humboldt, che nel 2012 l’ha portato all’università della Basilicata (Matera) per un progetto di ricerca triennale sulla colonizzazione greca lungo la costa Ionica.

paestum_Conferimento cittadinanza italiana al direttore Zuchtriegel

Cittadino italiano: Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Paestum e Velia, giura davanti al sindaco di Matera Raffaello De Ruggeri

Ha insegnato presso gli atenei di Bonn, Matera, Napoli “Federico II” e Salerno ed è autore di numerosi articoli e monografie, tra cui “Colonization and Subalternity in Classical Greece”, Cambridge University Press 2018.  Nel 2019, gli è stato riconosciuto il premio di Ravenna Festival. Nel 2015, ha collaborato nel “Grande Progetto Pompei” quale membro della Segreteria tecnica di progettazione. Da novembre 2015 dirige il parco archeologico di Paestum, al quale nel 2020 si è aggiunto il sito di Velia, ambedue iscritti nella lista del patrimonio Unesco. Zuchtriegel, che è sposato e ha due figli, è di origine tedesca; dal 2020 è anche cittadino italiano.

“Pompei è una storia di rinascita e riscatto”, ha dichiarato il ministro Franceschini, “un modello per tutta Europa nella gestione dei fondi comunitari. Un luogo in cui si è tornati a fare ricerca e nuovi scavi archeologici grazie al lavoro lungo e silenzioso delle tante professionalità dei beni culturali che hanno contribuito ai risultati straordinari e che sono motivo di orgoglio per l’Italia. Nel ringraziare il professor Osanna per il grande lavoro svolto in questi anni a Pompei faccio i più profondi auguri di buon lavoro a Gabriel Zuchtriegel che lascia un’esperienza estremamente positiva a Paestum per un lavoro entusiasmante: il più bel lavoro al mondo per un archeologo”.

L’uscente Massimo Osanna, l’entrante Gabriel Zuchtriegel e il ministro Dario Franceschini alla presentazione del nuovo direttore del parco archeologico di Pompei (foto Mibact)

Massimo Osanna, direttore uscente e attualmente direttore generale dei Musei Statali, che ha guidato con successo l’investimento dei fondi europei del Grande Progetto Pompei e riaperto la stagione degli scavi nel sito con numerosi e straordinari rinvenimenti: “Con emozione saluto oggi il mio successore, augurandogli un lavoro proficuo e appassionante. Lascio un luogo straordinario che è stato il mio mondo degli ultimi sette anni, a cui ho dedicato energie passione e impegno: sono felice di poterlo affidare nelle mani del nuovo direttore, nella consapevolezza che lascio Pompei in uno stato ben diverso da quello in cui l’ho trovata. Molto orgoglio, ma anche gratitudine per quanti hanno operato per la salvezza di uno dei siti archeologici più importanti del mondo, dal ministro Franceschini ai direttori generali del Grande Progetto Pompei a tutti i funzionari e il personale che mi ha accompagnato in questa grande sfida”.

Il neodirettore Gabriel Zuchtriegel, che lascia un’eredità positiva nella gestione del parco archeologico di Paestum e Velia, al momento della nomina commenta: “Pompei è speciale non solo per il suo patrimonio archeologico inestimabile, ma anche per la squadra di professionisti e operatori che lavorano nel sito con grande impegno e competenza e che sono felice di poter guidare per garantire la tutela e la fruizione di un luogo unico al mondo”.

Il Vesuvio domina l’orizzonte dal foro di Pompei (foto Cesare Abbate / Ansa)

La procedura di selezione. Il nuovo direttore è stato scelto tra i 44 candidati, di cui 10 di origine straniera, che si sono sottoposti al vaglio della commissione presieduta da Marta Cartabia, presidente emerita della Corte costituzionale e attualmente ministro della Giustizia, e composta da: Luigi Curatoli, già generale dell’Arma dei Carabinieri e direttore del Grande Progetto Pompei; Carlo Rescigno, accademico dei Lincei e professore ordinario di Archeologia classica all’università della Campania “L. Vanvitelli”; Andreina Ricci, già professoressa ordinaria di Metodologia e tecnica della ricerca archeologica all’università di Roma “Tor Vergata”; Catherine Virlouvet, già direttrice della École française di Roma e professoressa emerita all’università d’Aix-Marseille. Al termine della selezione, conclusa con i colloqui dei dieci candidati della short list, tenutisi il 10 e 11 febbraio 2021, la commissione ha individuato la terna dei candidati da sottoporre al Ministro, tra i quali è stato nominato il nuovo direttore che prenderà prossimamente servizio. Oltre a Gabriel Zuchtriegel la terna era composta da Renata Picone, professoressa ordinaria di restauro nell’Università degli studi Federico II di Napoli, e Francesco Sirano direttore del parco archeologico di Ercolano dal 2017.

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Nuovi scavi 2018 a Pompei: Massimo Osanna scopre un affresco con il ritratto di donna in tondo dalla Casa del Giardino (foto Mibact)

Il parco archeologico di Pompei dal 2014 al 2021. Negli ultimi sette anni, sotto la guida del professor Massimo Osanna, il parco archeologico di Pompei è tornato a nuova vita: archeologi, architetti, restauratori, ingegneri e uno staff di professionisti specializzati (geologo, vulcanologo, antropologo, archeobotanico, archeozoologo) e comunicatori hanno lavorato quotidianamente ottenendo straordinari risultati e hanno speso in modo efficiente le risorse europee rendendo il Parco un modello di spesa virtuoso a livello internazionale. Una forte attenzione è stata anche posta alle misure per migliorare l’accessibilità e la fruizione di quello che, con circa 4 milioni di visitatori all’anno, è il secondo sito più visitato d’Italia: 4 km di itinerario facilitato per persone con difficoltà motoria, un’offerta diversificata di visita con domus riaperte dopo il restauro e/o aperte per la prima volta, itinerari del verde con giardini storici ricostruiti, progetto di museo diffuso, uso delle tecnologie digitali e riallestimento di nuovi spazi espositivi. Dopo decenni si è tornati inoltre e a scavare in quella parte della città mai indagata finora.. Le indagini hanno restituito dati significativi per la conoscenza della città antica, oltre a eccezionali scoperte. Numerose sono state, in questi anni, le collaborazioni con le Università e i principali istituti di ricerca internazionali per indagini e ricerche archeologiche.

Il grande complesso dei Praedia di Giulia Felice a Pompei (foto parco archeologico di Pompei)
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Il Grande Progetto Pompei, quinquennale, è stato avviato nel 2014

Il Grande Progetto Pompei. Il Progetto per la tutela e la valorizzazione dell’area archeologica di Pompei (Grande Progetto Pompei) è stato finanziato dalla Commissione Europea quale Grande Progetto Comunitario. Importo complessivo: 105 milioni di euro. Cofinanziamento UE: 75%, quota nazionale: 25%. Interventi finanziati: 76. In 5 anni sono stati eseguiti 76 interventi relativi ai 5 piani di intervento, di cui: 51 per il piano delle opere (interventi su strutture archeologiche); 8 per il piano della conoscenza; 2 per il piano della sicurezza; 7 per il piano della capacity building; 8 per la fruizione e comunicazione. Sono 74 gli interventi conclusi, di cui su 2 cantieri sono in corso le fasi di collaudo. Dall’inizio del GPP, grazie agli interventi di messa in sicurezza e restauro, sono stati consegnati alla fruizione pubblica 46 edifici, tra i quali i Praedia di Giulia Felice, la Casa del Criptoportico, la Casa di Leda e il Cigno, quella del Frutteto, la Casa degli Amanti e l’emblematica Villa dei Misteri. I nuovi scavi hanno restituito al mondo affreschi meravigliosi, mosaici unici e una nuova possibile ipotesi sulla datazione dell’eruzione del Vesuvio. Inoltre, grazie alle ultime tecnologie applicate alla ricerca (come per esempio i calchi di Fiorelli), è stato possibile acquisire nuovi e importanti dati di conoscenza sulla vita quotidiana e i costumi della città di Pompei.

L’installazione dei sensori sul tempio di Nettuno a Paestum (foto pa-paeve)
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Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco e del museo di Paestum e Velia

Parco Archeologico di Paestum e Velia dal 2015 al 2021. Negli ultimi sei anni, sotto la guida dell’archeologo tedesco Gabriel Zuchtriegel, il parco archeologico di Paestum ha raggiunto numerosi e importanti risultati soprattutto in termini di tutela e ricerca, fruizione, valorizzazione e comunicazione, anche grazie all’autonomia gestionale e finanziaria di cui lo ha dotato la riforma Franceschini del 2014. Al centro della direzione Zuchtriegel sono stati gli interventi di messa in sicurezza, manutenzione straordinaria e ordinaria e restauro, per i quali sono stati investiti oltre 9 milioni di euro. Tra questi: un sistema di monitoraggio sismico sul Tempio di Nettuno con tecnologie avanzate, sviluppato insieme all’università di Salerno e finanziato con il mecenatismo privato attraverso ArtBonus; il Sistema Hera, il catalogo online fruibile anche dagli utenti esterni, che connette dati geografici (GIS), collezioni e archivi e raccoglie 2.653 schede di monumenti e 17914 reperti; gli scavi archeologici promossi nell’ambito di progetti di tutela e valorizzazione, che hanno portato alla luce nuovi dati, tra cui un tempio dorico del V sec. a.C. precedentemente sconosciuto e che ha dato nuova luce alla storia dell’architettura pestana e magno-greca; le collaborazioni con università, CNR e società private che hanno portato a nuove scoperte anche grazie all’uso di tecnologie innovative come la geofisica e la fotografia multispettrale.

Veduta aerea del Santuario Meridionale a Paestum con il tempio di Nettuno e la Basilica (foto pa-paeve)

Fruizione, accessibilità, comunicazione. Esemplare, in termini di accessibilità così come di fruttuosa cooperazione tra pubblico e privato, è l’intervento sul tempio arcaico noto come “Basilica” che, dal 2016, è accessibile senza più barriere architettoniche grazie al finanziamento costituito dai proventi di una mostra in collaborazione con il concessionario. Attualmente, è l’unico tempio greco ancora in piedi pienamente agibile/praticabile in tutto il Mediterraneo. Nuovi percorsi, tra cui un parco giochi a tema archeologico, hanno aumentato allargato il pubblico e ampliato l’offerta, con particolare attenzione ai più piccoli. La comunicazione digitale, con strategie social diverse e coinvolgenti, hanno portato il Parco a raggiungere i 150 mila follower, aumentando così visibilità e interazione con gli utenti diffondendo la conoscenza del patrimonio in rete. Dal 2015 al 2019, durante la gestione Zuchtriegel, il pubblico del parco archeologico è cresciuto del 48% (2015: 279.078; 2019: 443.743) e nel 2020, a causa della pandemia, ha subito un forte calo pari a oltre il 70% in media con quanto accaduto a tutti i luoghi del Sistema Museale Nazionale. Con l’introduzione di un abbonamento annuale a partire dal 2016, è aumentato in modo significativo il coinvolgimento del territorio, con anche la nascita dell’associazione “Amici di Paestum” nel 2017. È proprio in collaborazione con le associazioni del territorio che si svolgono lavoratori inclusivi per scuole e famiglie, con una particolare attenzione allo spettro autistico.

Napoli. “Aperti per voi. Racconti dalle Collezioni”: il Mann, chiuso sabato e domenica, propone un tour virtuale alla scoperta di dieci reperti (meno noti) per altrettante collezioni del museo Archeologico nazionale

Affresco dai Praedia di Giulia Felice a Pompei con elementi del mondo dionisiaco, conservato nella Sala Affreschi del Mann (foto Giorgio Albano)

Meno noti, ma per questo non meno importanti: sono i reperti scelti dal museo Archeologico nazionale di Napoli per la campagna social “Aperti per voi. Racconti dalle Collezioni”, dieci reperti per altrettante collezioni del Mann, chiuso nel fine settimana secondo le disposizioni anti Covid. Sabato 10 e domenica 31 gennaio 2021 vengono presentati in un tour virtuale da compiere, fotografia dopo fotografia, sulle pagine Facebook e sul canale Instagram dell’Archeologico. Volutamente in ordine sparso, senza assecondare la dislocazione fisica delle collezioni perché il viaggio digitale permette di spaziare con la fantasia da una sala all’altra, i fan e follower delle piattaforme social potranno ammirare, grazie alle tecnologie digitali, alcuni capolavori dell’Istituto.

Uno dei due dioscuri proveniente dal Tempio di Venere a Baia, e conservato al Mann (foto Giorgio Albano)

Si parte sabato 30 gennaio alle 8.30 con post su una delle sculture dei Dioscuri (metà del II sec. d.C.), proveniente dal cosiddetto Tempio di Venere a Baia ed ospitata nell’Atrio del Mann. Tra i mosaici, scelto lo splendido corteo di Nettuno e Anfitrite (I sec. a.C., da Pompei, casa del Granduca di Toscana), mentre il candido marmo del busto di Claudio (presumibilmente da Roma, I sec. d. C.) “rappresenterà” online, per questo fine settimana, la statuaria Farnese. 

Il busto femminile, forse la regina Berenice o la dea Artemide, conservato nella sala della Villa dei Papiri al Mann (foto Luigi Spina)

Per la Villa dei Papiri, comunicherà fascino e mistero, anche in rete, il busto femminile identificato prima con la regina tolemaica Berenice, poi con la dea Artemide. 

La statuetta di Iside/Fortuna nella rinnovata sezione della vita quotidiana nelle città vesuviane al Mann (foto Giorgio Albano)

Tra gli allestimenti di recente rinnovati, una statuetta di Iside/Fortuna, vero e proprio gioiello di artigianato artistico in epoca romana, sarà “condivisa” su Facebook per raccontare il pregio delle suppellettili nella Collezione degli oggetti della vita quotidiana nelle città vesuviane.

Terracotta di recumbente da Taranto conservata nella collezione Magna Grecia del Mann (foto Luigi Spina)

Pur non potendo passeggiare fisicamente (e rigorosamente con i copri-scarpe) sui pavimenti musivi della Collezione Magna Grecia, gli internauti troveranno, nella terracotta di recumbente da Taranto, l’eco di culti e tradizioni nell’Italia Meridionale dell’ultimo quarto del VI sec. a.C. 

Elmo bronzeo da Locri (V sec. a.C.) conservato nella sezione Epigrafica del Mann (foto Salvatore Granata)

Un reperto “inaspettato” narrerà la Sezione Epigrafica: si tratta di un elmo bronzeo (da Locri, primo quarto del V sec. a. C.), su cui figura un’iscrizione dedicata alla dea Persefone dal soldato Xenainetos. ​Passando nelle vicine sale dedicate alla civiltà egizia, un dettaglio della stele funeraria dello scriba Hui rappresenterà, anche nell’oltretomba, il legame tra il defunto, il padre Pah e la madre Sattie. 

Coppa in ceramica d’impasto da Capua conservata nella sezione Preistoria e Protostoria del Mann (foto Giorgio Albano)

In un apparente gioco di contrasti, concluderanno questo itinerario online due splendidi reperti, che sintetizzano, nella loro diversità, la ricchezza e la varietà del patrimonio del Mann: per la Sezione Preistoria e Protostoria, una coppa di ceramica di impasto dell’età del Ferro da Capua. Per le rinnovate Sale degli Affreschi, ultimo e colorato post della campagna con un frammento ritrovato nei Praedia di Iulia Felix. In questa pittura pompeiana, su una piccola gradinata sono esposti una serie di elementi che rimandano al mondo di Dioniso, dio dell’ebrezza e della vitalità. 

Campania “gialla”. Così lunedì 18 gennaio riaprono il sito di Pompei e il museo di Stabia “Libero d’Orsi” dal lunedì al venerdì. Visita lungo un percorso segnalato nel rispetto delle norme anti Covid: ecco cosa si può vedere

L’home page del sito del parco archeologico di Pompei annuncia la riapertura del sito di Pompei e del museo “Libero Orsi”
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Una sala del nuovo museo Archeologico di Stabiae “Libero d’Orsi” (foto parco archeologico di Pompei)

Era la notizia che si attendeva da settimane: i musei possono riaprire nelle Regioni “gialle”, cioè con moderato rischio di contagio. La Campania da domenica 17 gennaio 2021 sarà “gialla”. E il parco archeologico di Pompei non ha perso tempo. Il sito archeologico di Pompei e il museo Archeologico di Stabia “Libero D’Orsi” nella Reggia di Quisisana lunedì 18 gennaio 2021 riaprono al pubblico dopo la chiusura di questi mesi. In ottemperanza alle indicazioni ministeriali e fino al ulteriore comunicazione i  siti saranno aperti dal lunedì al venerdì nei consueti orari (Pompei 9 – 17, con ultimo ingresso alle 15.30; museo “Libero D’Orsi” 9 -17, con ultimo ingresso alle 16), con chiusura il sabato e la domenica. In questa fase di graduale riapertura l’accesso e l’uscita per l’area archeologica di Pompei saranno possibili dal varco di piazza Anfiteatro. La visita si svilupperà lungo un percorso segnalato all’interno del sito e sull’app di supporto My Pompeii allo scopo di assicurare una visita in sicurezza del sito e nel pieno rispetto delle disposizioni sanitarie anti Covid.

La palestra grande e l’anfiteatro di Pompei (foto di Pier Paolo Metelli)
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Le colonne nel foro di Pompei (foto parco archeologico di Pompei)

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L’allestimento della mostra “VENUSTAS. Grazia e bellezza a Pompei” alla Palestra Grande di Pompei (foto parco archeologico di Pompei)

Sarà possibile passeggiare all’interno dell’Anfiteatro, accedere alla Palestra grande e alla mostra “Venustas. Grazia e Bellezza a Pompei”.  Si potranno visitare i Praedia di Giulia Felice e spostarsi su via dell’Abbondanza con accesso alle principali domus, ma anche attraversare la necropoli di Porta Nocera, l’Orto dei fuggiaschi, arrivare al quartiere dei teatri e al Foro triangolare. Da via dell’abbondanza, inoltre, si potrà raggiungere il Foro con tutti i suoi edifici pubblici e religiosi, visitare lo spazio esterno delle Terme Stabiane o risalire via Stabiana fino a via del Vesuvio dove ammirare la casa di Leda e il cigno. L’elenco completo degli edifici visitabili è consultabile sul sito www.pompeiisites.org. Il biglietto di ingresso ai due siti è  acquistabile esclusivamente on-line sul sito www.ticketone.it, unico rivenditore ufficiale autorizzato. Tariffe: Pompei intero: € 14.50 (+ € 1.50 su prevendita online), ridotto: € 2 (+ € 1.50 su prevendita online); Quisisana € 6 (+ € 1.50 su prevendita online), ridotto: € 2 (+ € 1.50 su prevendita online). Gratuità e riduzioni come da normativa.

L’affresco con Leda e il Cigno, rinvenuto negli scavi della Regio V alla fine del 2018, è una delle più importanti scoperte recenti a Pompei (foto parco archeologico Pompei)

Al momento dell’acquisto on-line il visitatore potrà scegliere la fascia oraria di ingresso, prevista ogni 15 minuti per un massimo di 500 persone ogni 15 minuti, fino alle 13. Dopo le 13 l’ingresso consentito è per un massimo 300 persone per turno. Il biglietto dovrà essere mostrato all’ingresso, direttamente su smartphone/tablet (QRcode) o già stampato a casa su carta e poi conservato per registrarlo sul tornello in uscita. È tollerato un ritardo di 10 minuti massimo rispetto all’orario della fascia oraria indicata, tanto per i visitatori quanto per le guide. La prenotazione sarà possibile anche nella stessa giornata fino a esaurimento disponibilità.

Dal 1° gennaio 2020 arriva l’abbonamento POMPEI 365 per entrare nel sito archeologico tutte le volte che si vuole per un anno intero

Per i possessori della card Pompei365, la validità dell’abbonamento sarà prorogata per il numero di giorni, corrispondenti a quelli di chiusura imposti dall’emergenza sanitaria. È inoltre  in corso la promozione al 50% sull’acquisto dell’abbonamento fino al 28 febbraio. Solo per gli abbonamenti in proroga,  l’acquisto in promozione entro il 28 febbraio, avrà validità annuale dalla data del primo utilizzo. Il biglietto gratuito per l’accesso singolo, di volta in volta, dovrà essere richiesto sul sito www.ticketone.it. I visitatori saranno sottoposti, all’arrivo, a misurazione della temperatura mediante termoscanner. Resta obbligatorio l’utilizzo della mascherina nei luoghi chiusi e aperti, a prescindere dalla distanza interpersonale. Tutte le informazioni relative alle misure di sicurezza del contenimento del contagio da SARS-COV 2 e alle modalità di visita saranno fornite ai visitatori attraverso i monitor presenti agli ingressi e la cartellonistica.

Alcune indicazioni per visitare in sicurezza l’area archeologica di Pompei in tempi di coronavirus

La visita avverrà nel pieno rispetto delle misure di distanziamento previste dal Comitato Tecnico Scientifico, anche con il supporto di segnaletica direzionale appositamente installata dal Parco. Saranno garantiti dispenser di gel igienizzante all’ingresso e presso i servizi igienici a disposizione dei visitatori. I visitatori con difficoltà motoria potranno seguire da piazza Anfiteatro il percorso facilitato “Pompei per tutti”, con ritorno in uscita a piazza Anfiteatro o eventualmente usufruire dell’uscita di piazza Esedra¸  utilizzando l’ascensore dell’Antiquarium. Presso l’ingresso di piazza Anfiteatro (fino a nuova comunicazione) sarà possibile richiedere un servizio visite guidate, dalle 9 alle 13. I gruppi potranno accedere secondo le seguenti indicazioni: gruppi di visitatori autonomi, massimo 5 persone; gruppi accompagnati da guide turistiche, massimo 10 persone (max 25 persone se il gruppo è dotato di auricolari/whisper usa e getta).

Pompei. L’allerta meteo fa saltare le visite serali del sabato a Pompei, Oplontis e Boscoreale previste per le Giornate europee del Patrimonio. Confermato il programma di domenica

La locandina della mostra “VENUSTAS. Grazia e bellezza a Pompei” alla Palestra Grande di Pompei dal 31 luglio 2020 al 31 gennaio 2021

L’allerta maltempo fa saltare le aperture serali di sabato 26 settembre 2020 nei siti di Pompei, Oplontis e Villa Regina a Boscoreale nell’ambito del programma delle Giornate europee del Patrimonio. L’apertura serale sarà riproposta in data da definirsi, che sarà appositamente comunicata sul sito www.pompeiisites.org. Sono comunque confermate le iniziative diurne di domenica 27 settembre 2020. Il tema delle Giornate Europee del Patrimonio del 2020 è “Imparare per la vita” e prende spunto da quello proposto dal Consiglio d’Europa “Heritage and Education – Learning for Life”, per richiamare i benefici che derivano dall’esperienza culturale e dalla trasmissione delle conoscenze nella moderna società. L’intento è quello di riflettere sul ruolo che la formazione ha avuto, e continua ad avere, nel passaggio di informazioni, conoscenze e competenze alle nuove generazioni, e sul valore che il sapere tradizionale può assumere in rapporto alle inedite sfide del presente e al crescente peso della moderna tecnologia. Programma eventi diurni. Orari e costi di accesso consueti. Pompei: apertura a Pompei con visite guidate dei funzionari del Parco e di alcuni professori o studenti delle missioni Universitarie impegnati in ricerche e missioni di scavo. Le università illustreranno le loro ricerche nei seguenti edifici: Praedia di Giulia Felice – università di Pisa (domenica mattina; domenica pomeriggio); Foro Triangolare – università di Napoli Federico II (domenica pomeriggio); Tempio di Apollo – università della Campania “Luigi Vanvitelli” (domenica mattina); i funzionari illustreranno alcuni interventi di restauro di edifici o giardini nelle seguenti aree: vigneto della Casa della Nave Europa (domenica pomeriggio); Casa dei Mosaici Geometrici (domenica mattina); Venustas (domenica pomeriggio). Per le modalità d’accesso delle persone con difficoltà motoria si invita a consultare il sito istituzionale del parco: www.pompeiisites.org. Stabia: visita guidata da parte della missione di scavo attualmente operativa sul sito. Villa San Marco (domenica mattina) – università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Oplontis: visita guidata domenica mattina. Ingresso per persone con difficoltà motoria, con accompagnatore. Boscoreale: Villa Regina: accoglienza alla visita, ingresso per persone con difficoltà motoria, con accompagnatore. L’acquisto dei biglietti e le misure di contingentamento come da ordinaria apertura. Info su www.pompeiisites.org.

Giornate europee del Patrimonio. Al parco archeologico di Pompei visite guidate con archeologi del parco e delle università con tappe nella città antica e nei siti esterni. Percorsi serali a 1 euro a Pompei, Villa di Poppea e Villa Regina

Il parco archeologico di Pompei partecipa anche quest’anno alle Giornate europee del Patrimonio 2020, indette sabato 26 e domenica 27 settembre 2020, in tutti i luoghi statali della cultura dal ministero per i Beni e le Attività culturali, con approfondimenti su campagne di scavo e interventi di restauro a Pompei, visite guidate a Stabia, Oplontis e a Villa Regina e percorsi serali illuminati al costo simbolico di 1 euro. Il tema delle Giornate europee del Patrimonio del 2020 è “Imparare per la vita” e prende spunto da quello proposto dal Consiglio d’Europa “Heritage and Education – Learning for Life”, per richiamare i benefici che derivano dall’esperienza culturale e dalla trasmissione delle conoscenze nella moderna società. L’intento è quello di riflettere sul ruolo che la formazione ha avuto, e continua ad avere, nel passaggio di informazioni, conoscenze e competenze alle nuove generazioni, e sul valore che il sapere tradizionale può assumere in rapporto alle inedite sfide del presente e al crescente peso della moderna tecnologia.

Il grande complesso dei Praedia di Giulia Felice a Pompei (foto parco archeologico di Pompei)

Nelle giornate di sabato 26 e domenica 27 settembre 2020 il parco archeologico di Pompei propone un itinerario con tappe nella città antica e nei siti esterni, incentrato sull’importanza della ricerca scientifica e della trasmissione di saperi, teorici e pratici, indispensabili per garantire la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale. Alcune università illustreranno i progetti di ricerca in corso: ai Praedia di Giulia Felice – università di Pisa (sabato e domenica intera giornata); al Foro Triangolare – università degli Studi di Napoli Federico II (domenica pomeriggio); al Tempio di Apollo – università della Campania “Luigi Vanvitelli” (sabato mattina e domenica mattina). Mentre i professionisti del Parco presenteranno alcuni significativi interventi di restauro che hanno consentito il recupero di antichi complessi, restituendo gli originari contesti alla pubblica fruizione: vigneto della Casa della Nave Europa (domenica pomeriggio), giardino della Casa degli Amanti (sabato pomeriggio), Terme Centrali (sabato mattina), Casa dei Mosaici Geometrici (domenica mattina), Venustas (sabato mattina, domenica pomeriggio). Sabato 26 settembre 2020 inoltre, dalle 20 alle 23, con ultimo ingresso alle 22 e al costo simbolico di 1 euro, sono in programma passeggiate notturne a Pompei, con il percorso di suoni e luci Enel Sole che consentirà di ammirare l’area monumentale del Foro con i suoi principali edifici, e visite guidate alla Villa di Poppea a Oplontis (Torre Annunziata) e a Villa Regina a Boscoreale. Gli ingressi sono scaglionati ogni mezz’ora con i seguenti turni: 20; 20.30; 21; 21.30; 22. A Pompei sarà consentito ingresso per massimo 300 persone per turno. Nei siti esterni si seguono i contingentamenti già previsti durante le fasce diurne.

Il rigoglioso giardino della Domus della Nave Europa, tra le novità della riapertura (foto parco archeologico di Pompei)

PROGRAMMA EVENTI DIURNI. Orari e costi di accesso consueti. Pompei: apertura a Pompei con visite guidate dei funzionari del Parco e di alcuni professori o studenti delle missioni Universitarie impegnati in ricerche e missioni di scavo. Le università illustreranno le loro ricerche nei seguenti edifici: Praedia di Giulia Felice – università di Pisa (sabato mattina, sabato pomeriggio; domenica mattina; domenica pomeriggio); Foro Triangolare – università di Napoli Federico II (domenica pomeriggio); Tempio di Apollo – università della Campania “Luigi Vanvitelli” (sabato mattina e domenica mattina); i funzionari illustreranno alcuni interventi di restauro di edifici o giardini nelle seguenti aree: vigneto della Casa della Nave Europa (domenica pomeriggio); giardino della Casa degli Amanti (sabato pomeriggio); Terme Centrali (sabato mattina); Casa dei Mosaici Geometrici (domenica mattina); Venustas (sabato mattina, domenica pomeriggio). Per le modalità d’accesso delle persone con difficoltà motoria si invita a consultare il sito istituzionale del parco: www.pompeiisites.org. Stabia: visita guidata da parte della missione di scavo attualmente operativa sul sito. Villa San Marco (sabato mattina e domenica mattina) – università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Oplontis: visita guidata sabato mattina e domenica mattina. Ingresso per persone con difficoltà motoria, con accompagnatore. Boscoreale: Villa Regina: accoglienza alla visita, ingresso per persone con difficoltà motoria, con accompagnatore. L’acquisto dei biglietti e le misure di contingentamento come da ordinaria apertura. Info su www.pompeiisites.org.

La suggestiva visione notturna dell’area monumentale del foto di Pompei (foto parco archeologico di Pompei)

PROGRAMMA EVENTI SERALI. Costo 1 euro. Dalle 20 alle 23 (ultimo ingresso alle 22). Pompei: apertura serale dalle 20 alle 23 a Pompei con percorso Enel Sole. Ingresso da Porta Marina Superiore, uscita da piazza Esedra; acquisto biglietti: on-line su www.ticketone.it e presso la biglietteria di Porta Marina Superiore. Ingresso e uscita per persone con difficoltà motoria, garantiti con ascensore dell’Antiquarium. Oplontis: apertura serale dalla 20 alle 23 con visita guidata. Acquisto biglietti on-line su www.ticketone.it e presso la biglietteria di Oplontis. Ingresso per persone con difficoltà motoria, con accompagnatore. Boscoreale: Villa Regina: apertura serale dalle 20 alle 23 con accoglienza alla visita. Acquisto biglietti: on-line su www.ticketone.it  o biglietto acquistabile presso la biglietteria di Oplontis. Ingresso per persone con difficoltà motoria, con accompagnatore. Tariffe e prenotazioni: aosto biglietti 1 euro; ingressi scaglionati ogni mezz’ora con i seguenti turni: 20; 20.30; 21; 21.30; 22. Ultimo ingresso alle 22. A Pompei sarà consentito un ingresso a massimo 300 persone a turno. Nei siti esterni si seguono i contingentamenti già previsti durante le fasce diurne.

Dal 9 giugno Pompei amplia l’offerta di visita in sicurezza con due nuovi itinerari, aperture inedite e doppia fascia tariffaria. E dal 10 giugno riapre Villa Regina con fasce orarie e ingresso a 2 euro

Il giardino della Domus della Nave Europa, tra le novità della riapertura (foto parco archeologico di Pompei)

A due settimane di distanza dalla riapertura, il sito di Pompei si prepara ad accogliere i visitatori con un’offerta di visita più ampia, novità nei percorsi, sempre più verdi e due fasce tariffarie. Nel pieno rispetto di tutte le prescrizioni sanitarie imposte del ministero della Salute, dal 9 giugno 2020 sarà possibile accedere dai due ingressi di Porta Marina e Piazza Anfiteatro, con itinerari unidirezionali differenziati e uscita dai 3 varchi (Porta Marina, Piazza Anfiteatro e Piazza Esedra). I due itinerari appositamente segnalati, secondo sensi obbligati, permetteranno al visitatore di scegliere da quale punto della città iniziare la visita, con un’ampia possibilità di scelta e accesso non solo agli edifici pubblici ma anche a diverse domus.

Le Terme Suburbane di Pompei vicino all’ingresso di Porta Marina (foto parco archeologico di Pompei)

La domus degli Amorini Dorati a Pompei (foto parco archeologico Pompei)

Tra le novità di questa seconda fase, si ripropone all’ingresso di Porta Marina la visita alle suggestive Terme Suburbane, che riaprono dopo gli interventi di manutenzione. Le terme, un tempo in posizione panoramica sul mare, sono note per gli affreschi erotici dell’Apodyterium (spogliatoio), che curiosamente contrassegnavano le casette poggia vestiti. Risalendo verso il Foro, con tutti i suoi monumenti pubblici e religiosi, ci si potrà spostare a nord verso la Casa del Fauno e verso via del Vesuvio, per visitare la Domus degli Amorini Dorati o ammirare l’affresco di Leda e il cigno dall’omonima casa. Riscendere da via Stabiana, visitare le Terme centrali e la casa di Marco Lucrezio fino al quartiere dei Teatri, passando per la casa del Criptoportico e del Menandro.

Il rigoglioso vigneto della domus della Nave Europa (foto parco archeologico di Pompei)

Il grande complesso dei Praedia di Giulia Felice a Pompei (foto parco archeologico di Pompei)

Un itinerario all’insegna del verde si sviluppa invece dall’ingresso Piazza Anfiteatro, che aggiunge alla passeggiata già percorribile, alcune novità. Passando per il giardino della Palestra Grande o nell’Anfiteatro e attraversando i Praedia di Giulia Felice tra alberi di melograni e il giardino fiorito su cui affaccia il bel portico della villa, si potrà visitare la Casa di Octavio Quartio, al cui centro dello spazio verde spicca il canale con le vasche, un tempo animato da giochi d’acqua, che riapre dopo due anni a seguito di interventi di messa in sicurezza. E da qui raggiungere la Domus della Nave Europa, che per la prima volta apre alla visita il rigoglioso vigneto sul retro, un tempo utilizzato dai proprietari della dimora per la produzione e il commercio del vino e ripristinato in epoca moderna sulla base di fonti storiche e indagini di botanica della studiosa Jashemski. È restituito al suo splendore anche il giardino interno, grazie al recente progetto di ricostruzione storica, con l’impianto della vite maritata, una tecnica che prevede la coltivazione della vite su altro albero che funge da sostegno, utilizzata fin dai tempi antichi e fino a tutto l’800 nel territorio vesuviano.

Il Cisium, tipico carro urbano per trasporto merci, nella Casa del Menandro (foto parco archeologico di Pompei)

Altra novità del percorso è il carro per il trasporto delle merci, conservato negli ambienti servili della casa del Menandro. Il Cisium, il tipico carro utilizzato per consentire di spostarsi nelle vie della città, oltrepassando facilmente gli alti passaggi pedonali grazie alle grandi ruote, presenta parti originali che sono state oggetto di un apposito restauro e che grazie alla ricostruzione della struttura circostante, proposta negli anni ’30 da Amedeo Maiuri, restituisce un’idea precisa della sua forma. Dall’Anfiteatro è possibile anche attraversare la necropoli di Porta Nocera e visitare l’orto dei Fuggiaschi con il suo vigneto. E lungo via dell’Abbondanza visitare la Domus di Cornelio Rufo con il bel peristilio (giardino colonnato), riaperta di recente.

Il cortile della Casa del Menandro a Pompei (foto parco archeologico di Pompei)

Massimo Osanna, direttore generale del parco archeologico di Pompei (foto parco archeologico Pompei)

“Queste due settimane ci hanno consentito di monitorare l’impatto dei visitatori e il rispetto delle misure sanitarie, registrando un positivo riscontro”, dichiara il direttore generale Massimo Osanna. “Anche gli accessi al sito, benché limitati ai visitatori campani, sono progressivamente cresciuti con alcune giornate di sold out, come il 2 giugno, a conferma della grande voglia di tornare a godere di questi luoghi. Con l’apertura dei confini regionali ci aspettiamo un ulteriore incremento dei flussi. In questa nuova fase si aggiungono alcune novità ai percorsi, rese possibili grazie agli interventi di manutenzione e restauro portati avanti durante il lockdown, Abbiamo approfittato per intervenire anche sul decoro degli ingressi, in particolare a Porta Marina e Piazza Esedra, che sono stati oggetto di alcuni interventi di sistemazione. In particolare si è provveduto alla riqualificazione pavimentale del viale delle Ginestre, per migliorare il percorso di accesso al quartiere dei teatri. E sono proseguiti gli interventi sul verde, che in tutta la città antica è oggetto di monitoraggio da parte degli esperti dei giardini del Parco. Se in alcuni casi è stato inevitabile l’abbattimento di alcuni alberi, a tutela delle strutture archeologiche e dell’incolumità dei visitatori, a seguito di indagini fitostatiche, deputate alla verifica della stabilità e delle condizioni di vita delle piante – come nel caso del pino posto all’ingresso del quadriportico, che non è stato in nessun modo possibile recuperare – contestualmente si sta portando avanti il piano di ripristino dei giardini delle domus, con la ricostruzione storica e l’ integrazione delle diverse specie vegetali”.

Villa Regina a Boscoreale (foto parco archeologico di Pompei)

Villa Regina a Boscoreale. Anche i siti minori riapriranno in maniera scaglionata nelle prossime settimane. Si riparte con Villa Regina a Boscoreale che dal 10 giugno 2020 accoglierà i visitatori dalle 9 alle 19 (ultimo ingresso 17.30). Il numero di visitatori per fascia oraria è di massimo 15 persone, ogni 30 minuti al costo di 2 euro (più prevendita on-line 1 euro). L’Antiquarium sarà accessibile in un secondo momento. Il sito resterà chiuso il martedì.

Mappa del sito di Pompei con ingresso e percorso dell’Itinerario n° 1 dal 9 giugno 2020

Mappa del sito di Pompei con ingresso e percorso dell’Itinerario n° 2 dal 9 giugno 2020

Info per l’accesso a Pompei. Gli orari di visita al sito si confermano dalle 9 alle 19 (ultimo ingresso alle 17.30), con chiusura settimanale, il lunedì. Il biglietto sarà acquistabile esclusivamente on-line sul sito http://www.ticketone.it, con possibilità di prenotazione nella stessa giornata, fino a esaurimento disponibilità. Saranno previste due fasce tariffarie: la prima al costo di 14,50 euro (più prevendita on-line 1,50 euro) per gli ingressi dalle 9 alle 16.45; la seconda al costo di 10 euro (più prevendita on-line 1,50 euro) dalle 16.45 alle 17.30. Permangono le gratuità e riduzioni come da normativa. Contestualmente è esteso il numero massimo di accessi al sito fino a 150 persone ogni 15 minuti. Al momento dell’acquisto on-line il visitatore potrà scegliere la fascia oraria e l’itinerario di preferenza. Il biglietto dovrà essere mostrato all’ingresso, direttamente su smartphone/tablet (QRcode) o già stampato a casa su carta. I visitatori saranno sottoposti, all’arrivo, a misurazione della temperatura mediante termoscanner e dovranno indossare la mascherina obbligatoriamente anche durante tutta la presenza nel sito, oltre rispettare la distanza fisica di 1 m all’aperto e 1,50 al chiuso, nel sito e al suo esterno. Tutte le informazioni relative alle misure di sicurezza del contenimento del contagio da COVID-19 e alle modalità di visita saranno fornite ai visitatori attraverso i monitor presenti agli ingressi e la cartellonistica. La visita avverrà nel pieno rispetto delle misure di distanziamento previste dal Comitato Tecnico Scientifico, anche con il supporto di segnaletica direzionale appositamente installata dal Parco. Saranno garantiti dispenser di gel igienizzante all’ingresso e presso i servizi igienici a disposizione dei visitatori. Presso l’’ingresso di Piazza Anfiteatro sarà possibile richiedere un servizio visite guidate, dalle 9 alle 13. I visitatori con difficoltà motoria potranno, entrando dall’ingresso di piazza Anfiteatro, seguire il percorso facilitato “Pompei per tutti”. L’uscita prevede il ritorno lungo il percorso, rispettando le distanze e le precedenze di visita, verso il varco di piazza Anfiteatro.

Pompei. Il parco archeologico riapre il 26 maggio con un percorso prestabilito in sicurezza. Ecco quello che si può vedere con alcune novità in anteprima

Riapre il parco archeologico di Pompei con percorsi in sicurezza (foto parco archeologico di Pompei)

L’annuncio “generico” qualche settimana fa: Pompei pronta alla riapertura. Ora c’è la data. Si parte il 26 maggio 2020 con una prima fase di due settimane che consentirà una passeggiata lungo le strade della città antica, per tornare ad ammirare i luoghi più rappresentativi del sito e godere delle loro atmosfere uniche, secondo un percorso prestabilito, su fasce orarie, e con le necessarie misure di distanziamento previste dal Ministero della Salute. Già in questa prima fase sarà possibile accedere ad alcune case dotate di ampi spazi, e scoprire alcune novità in anteprima, come la Domus di Cornelio Rufo dal bel peristilio (giardino colonnato) che ingloba il florido giardino, di recente restaurata. Dal 9 giugno 2020 seguirà una seconda fase, con due itinerari accessibili dagli ingressi di Porta Marina e Piazza Anfiteatro, con l’apertura di ulteriori spazi inediti e domus, dotate di ingresso e uscita separate, e con il supporto della tecnologia per organizzare e monitorare i flussi.

Il peristilio con florido giardino della domus di Cornelio Rufo a Pompei (foro parco archeologico di Pompei)

La casa degli Amorini Dorati a Pompei (foto parco archeologico di Pompei)

“Siamo lieti di annunciare finalmente la riapertura di Pompei”, dichiara il direttore generale Massimo Osanna, “e di consentire il riavvio delle attività turistiche, che daranno respiro a tante categorie che di cultura e turismo vivono. Le attività di manutenzione, grazie al lavoro dei tanti restauratori, operai e tecnici del Parco, non si sono mai fermate in questo periodo, al fine di garantire la tutela e la salvaguardia del sito ed essere pronti alla ripartenza. Riapriamo nel pieno rispetto della normativa, ma anche con novità che arricchiranno gli itinerari, trasformando le limitazioni di una visita con percorsi contingentati e obbligati, in un’opportunità di approfondimento. Sarà una Pompei da godere senza fretta e con maggiore tranquillità. Inoltre, già nella prima fase sarà possibile attraversare tutta la città, dall’Anfiteatro al Foro, anche con possibilità di seguire un itinerario del verde dei giardini pompeiani. Dai Praedia di Giulia Felice, agli Amorini dorati, alla Casa di Cornelio Rufo, riaperta dopo lungo tempo, ai giardini della Palestra grande e alla stessa necropoli di Porta Nocera o al vigneto dell’orto dei fuggiaschi. La prima fase sarà occasione, soprattutto, per le comunità dell’area vesuviana di tornare in un luogo, Pompei, che più di ogni altro rappresenta l’identità di un territorio e che si trasforma in un vero Parco urbano. Dalla seconda fase speriamo di poter accogliere visitatori da più parti di Italia e riprendere le numerose iniziative in programma, dalle mostre alle riaperture di ulteriori domus restaurate, ma anche di proseguire in maniera spedita con i vari cantieri in corso e avviare i nuovi progetti di scavo”.

La pianta dell’area archeologica di Pompei con i percorsi in sicurezza alla riapertura dopo il lockdown

La palestra grande di Pompei (foto di Pier Paolo Metelli)

Il biglietto di ingresso in questa prima fase, avrà un prezzo agevolato di 5 euro (fino all’8 giugno) e sarà acquistabile esclusivamente on-line sul sito http://www.ticketone.it ( gratuità e riduzioni come da normativa). Gli orari di visita saranno i seguenti: 9-19 (ultimo ingresso alle 17.30), con un giorno di chiusura settimanale, il lunedì. La prenotazione sarà possibile anche nella stessa giornata, fino a esaurimento disponibilità. Al momento dell’acquisto on-line il visitatore potrà scegliere la fascia oraria di ingresso, prevista ogni 15 minuti per un massimo di 40 persone per turno. Il biglietto dovrà essere mostrato all’ingresso, direttamente su smartphone/tablet (QRcode) o già stampato a casa su carta. L’abbonamento Pompei365 sarà prorogato per il numero di giorni, corrispondenti a quelli di chiusura connessi all’emergenza sanitaria. Il biglietto gratuito per l’accesso singolo dovrà essere richiesto sul sito http://www.ticketone.it I visitatori saranno sottoposti, all’arrivo, a misurazione della temperatura mediante termoscanner e dovranno indossare la mascherina obbligatoriamente anche durante tutta la presenza nel sito, oltre rispettare la distanza fisica di 1 m all’aperto e 1,50 al chiuso, nel sito e al suo esterno.

La palestra grande e l’anfiteatro di Pompei (foto di Pier Paolo Metelli)

Tutte le informazioni relative alle misure di sicurezza del contenimento del contagio da COVID-19 e alle modalità di visita saranno fornite ai visitatori attraverso i monitor presenti agli ingressi e la cartellonistica. La visita avverrà nel pieno rispetto delle misure di distanziamento previste dal Comitato Tecnico Scientifico, anche con il supporto di segnaletica direzionale appositamente installata dal Parco. Saranno garantiti dispenser di gel igienizzante all’ingresso e presso i servizi igienici a disposizione dei visitatori. L’ingresso unico sarà quello di Piazza Anfiteatro, con possibilità di uscita, attraverso il tempio di Venere, da Piazza Esedra o da Porta Marina. La visita si svilupperà lungo un percorso a senso unico, segnalato all’interno del sito. Sarà possibile passeggiare all’interno dell’Anfiteatro, nel giardino della Palestra grande e nei Praedia di Giulia Felice, ma anche attraversare la necropoli di Porta Nocera, l’Orto dei fuggiaschi, arrivare al quartiere dei teatri e al Foro triangolare. Da via dell’abbondanza, inoltre, si potrà raggiungere il Foro con tutti i suoi edifici pubblici e religiosi, visitare lo spazio esterno delle Terme Stabiane o risalire via Stabiana fino a via del Vesuvio dove ammirare la casa di Leda e il cigno, la domus gli Amorini Dorati e le Terme centrali. Presso l’ingresso di Piazza Anfiteatro sarà possibile richiedere un servizio visite guidate, dalle 9 alle 13, a cura delle guide della Regione Campania e nazionali. I visitatori con difficoltà motoria potranno, entrando dall’ingresso di piazza Anfiteatro, seguire il percorso facilitato “Pompei per tutti”. In questa fase, è previsto il ritorno, rispettando le distanze e le precedenze di visita, verso il varco di piazza Anfiteatro, unica uscita in questa fase.

Parco archeologico di Pompei. Al ministro Franceschini in visita presentato il bilancio del Grande Progetto Pompei: conclusa la messa in sicurezza delle Regiones I, II e III. Risultati raggiunti e scoperte in cifre

Il ministro ai Beni culturali Dario Franceschini con il direttore generale Massimo Osanna a Pompei (foto parco archeologico Pompei)

Pompei, obiettivo raggiunto: si è conclusa con la messa in sicurezza delle Regiones I, II e III il piano straordinario di salvaguardia delle strutture archeologiche della città antica, avviato nel 2014 con il Grande Progetto Pompei. In cinque anni sono stati eseguiti 76 interventi relativi ai 5 piani di intervento previsti dal Grande Progetto Pompei, di cui 51 per il piano delle opere (interventi su strutture archeologiche), 8 per il piano della conoscenza, 2 per il piano della sicurezza, 7 per il piano della capacity building, 8 per la fruizione e comunicazione. 75 sono gli interventi conclusi, di cui su 5 cantieri sono in corso le fasi di collaudo. Resta in via di conclusione il cantiere “di intervento di messa in sicurezza dei fronti di scavo” (GPPM), ovvero dei 3km di perimetro che costeggia l’area non scavata di Pompei. Di questo grande cantiere è stato già portato a termine l’intervento sui fronti di via del Vesuvio, di recente restituita alla fruizione con l’apertura della casa di Leda e il cigno, e nell’area del cosiddetto “cuneo”, dove sono venute in luce due domus di pregio con suggestivi affreschi, mosaici e reperti e il vicolo dei balconi, che ha ricongiunto il vicolo delle Nozze d’argento con l’arteria principale di via di Nola. Il totale della spesa al 30 gennaio 2020 è di 92 milioni di euro. “Pompei è una storia di rinascita e riscatto, un modello per tutta Europa nella gestione dei fondi comunitari”, commenta Dario Franceschini, ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, in visita ufficiale nell’area degli scavi. “Un luogo in cui si è tornati a fare ricerca e nuovi scavi archeologici grazie al lavoro lungo e silenzioso delle tante professionalità dei beni culturali che hanno contribuito ai risultati straordinari che sono sotto gli occhi di tutti e che sono motivo di orgoglio per l’Italia“. E il direttore generale Massimo Osanna: “A Pompei non è più il tempo delle emergenze. Abbiamo davanti a noi nuove e importanti sfide per la tutela, la conoscenza e la valorizzazione degli scavi e del territorio”.

Il grande cantiere di via dell’Abbondanza a Pompei dove si affacciano le sei domus restaurate (foto parco archeologico Pompei)

Messa in sicurezza nelle Regiones I, II e III. Il cantiere diretto da un team di architetti, archeologi, ingegneri e restauratori si è concluso dopo quindici mesi di lavoro, interessando una vasta area – le Regiones I e II nel quadrante sud orientale della città e la Regio III, solo parzialmente scavata, che si sviluppa tra via dell’Abbondanza a Sud e via di Nola a Nord, comprendente le botteghe e i numerosi thermopolia lungo la via Stabiana, le domus poste tra via dell’Abbondanza e via di Castricio, le grandi dimore urbane di Octavio Quartio e Giulia Felice, la casa del Triclinio all’aperto e il Foro Boario con gli annessi vigneti fino all’Anfiteatro. I lavori hanno attuato interventi specifici di restauro strutturale delle murature, messa in sicurezza degli apparati decorativi e rifacimento delle coperture, oltre che nella messa in opera controllata di presidii per salvaguardare situazioni specifiche di instabilità delle strutture murarie. In particolare, l’utilizzo di presidii statici sempre più snelli e sofisticati ha consentito di liberare le strade e le antiche strutture da ingombranti puntelli. Il rifacimento dei battuti dei pavimenti ha poi migliorato il livello di fruizione delle aree. Resta in via di completamento il grande intervento di consolidamento dei fronti di scavo, con i 3 chilometri di perimetro che costeggia l’area non scavata di Pompei con il cosiddetto cuneo nella Regio V. Già alla fine del 2018, lungo via del Vesuvio, la restituzione alla fruizione della strada ha permesso di rendere visibile per la prima volta al pubblico la domus di Leda e il cigno, uno dei ritrovamenti più recenti e suggestivi dei nuovi scavi della Regio V.

Il Grande Progetto Pompei doveva essere ultimato entro il dicembre 2019

Pompei in cifre. Ecco alcuni dati che danno un’idea dell’impegno e della misura degli interventi nel cuore del parco archeologico di Pompei che, in questi anni, ha visto crescere progressivamente il numero di visitatori, dai 2.668.178 del 2014 ai 3.937.468 del 2019, pari a un +47,5%. Il Grande Progetto Pompei ha contato su un importo complessivo di 105 milioni, il 75% del quale coperto da un cofinanziamento Ue e il 25% da una quota nazionale, con il quale sono stati finanziati 76 interventi. La messa in sicurezza del sito archeologico ha interessato 50 km di colmi murari, con 30mila mc di murature e 10mila mq di intonaci. E la messa in sicurezza ha interessato 2,7 chilometri di fronti di scavo, con l’indagine archeologica di oltre 2mila mq, noti come il “cuneo”. Per il GPP sono state coinvolte 781 imprese. E oggi, nell’ambito del progetto “Percorso Pompei per tutti”, sono disponibili 4 chilometri di itinerario facilitato per persone con difficoltà motoria.

Massimo Osanna, direttore generale del parco archeologico di Pompei, illustra gli scavi nell’area mai indagata della Regio V (foto parco archeologico Pompei)

Mappa dell’area mai indagata della Regio V di Pompei: è il cosiddetto cuneo

Scoperte nella Regio V. È stata portata in luce un’ulteriore parte della città antica, con vicoli e domus, rivelando apparati decorativi (affreschi, mosaici) di grande pregio oltre a numerosi reperti (tra cui diversi oggetti di uso quotidiano) e a ritrovamenti di vittime dell’eruzione. Nell’area del cosiddetto cuneo, posto tra la casa delle Nozze d’argento e il vicolo di Marco Lucrezio frontone sono emerse 2 domus e “il vicolo dei balconi”, che ha permesso di ricongiungere la grande arteria di via di Nola, già alla luce e visitabile dai turisti, con il vicolo delle Nozze d’argento, finora non interamente riportato in luce. Durante l’intervento sono stati rimossi 30mila mc di materiale di scavo (lapilli, cenere e terreno), con la scoperta di 1167 cassette e 168 colli di reperti archeologici (tra frammenti di intonaci, marmi, gocciolatoi, vasi in vetro, oggetti in bronzo e altro ), 73 anfore di cui 52 integre, 7 ricomponibili e 14 tagliate e riutilizzate per altri scopi. Nelle ricerche sono stati coinvolti archeologi, architetti, restauratori, ingegneri, geologo, vulcanologo, antropologo, paleobotanico, zooarcheologo. E nei cantieri di scavo sono state utilizzate tecniche di rilievo (Drone, asta telescopica, laser scanner, georadar); Indagini di conoscenza delle strutture e tecniche murarie (endoscopia, prove soniche, prelievo di campioni di malte nella fase immediatamente successiva allo scavo); indagini sui reperti durante le attività di scavo (indagini paleobotaniche sui reperti rinvenuti nei giardini, analisi morfologiche e chimico fisico per la determinazione dei materiali utilizzati, analisi palinologiche); analisi antropologiche.