Archivio tag | Parco archeologico di Segesta

Sicilia. Anche i musei e i parchi archeologici regionali partecipano alle Giornate Europee del Patrimonio. Ecco alcune iniziative nelle singole province

sicilia_giornate-europee-del-patrimonio_locandina-mosaicoTornano sabato 24 e domenica 25 settembre le GEP – Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days), la più estesa e partecipata manifestazione culturale d’Europa. Così come avviene nel resto d’Italia per i musei statali, in Sicilia l’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana aderisce all’iniziativa, con un calendario di eventi che, come nelle precedenti edizioni, amplia la normale offerta. In particolare, le due giornate saranno arricchite da un pacchetto di iniziative che prevede per molti siti anche l’apertura serale dei musei e dei luoghi della cultura siciliani al prezzo straordinario di 1 euro. Ecco alcune iniziative per provincia.

sicilia_giornate-europee-del-patrimonio_agrigento-locandinaAgrigento. Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi. Sabato 24 settembre 2022, alle 17, visita gratuita (max 40 persone) all’Ipogeo Giacatello, infrastruttura idrica di epoca greca unica nel suo genere accompagnati dagli archeologi di CoopCulture e dagli speleologi dell’associazione Agrigento Sotterranea. Un mix tra arte natura e sapori dove a seguire vi sarà una degustazione di alcuni prodotti del marchio Diodoros, dopo aver visitato il vicino Agrumeto curato dall’associazione FILI’, vero scrigno di biodiversità all’interno della Valle dei Templi di Agrigento da dove provengono alcune tra le materie prime con le quali vengono realizzati i prodotti del marchio.

gela_archeologico_mostra-ulisse-in-sicilia_locandinaCaltanissetta. Parco archeologico di Gela. Sito archeologico di Bosco Littorio. Mostra “Ulisse in Sicilia. I luoghi del Mito”. Visita della mostra con biglietto al costo di 1 euro (orari di apertura: dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 24). La mostra, allestita in un padiglione in prossimità del Museo del Mare, si snoda in un percorso ideale e immaginario attraverso l’esposizione di manufatti e produzioni artistiche antiche e moderne provenienti da vari musei regionali e nazionali, simboleggiando le varie tappe solcate da Ulisse in Sicilia e come il suo mito sia stato recepito.

piazza-armerina_archeo3ditalia_villa-del-casale_mosaici_foto-mae-mic

Dettaglio dei pavimenti musivi della Villa del Casale a Piazza Armerina (foto mae-mic)

Enna. Villa Romana del Casale e Museo della Città e del Territorio “Palazzo Trigona”. Orario continuato dalle 9 alle 19.30 e dalle 20 alle 23 al prezzo di 1 euro. La Villa Romana del Casale a Piazza Armerina, in Sicilia, è l’esempio supremo di villa di lusso romana tardo-imperiale e simboleggia l’utilizzo del territorio da parte dei Romani in quanto centro della grande proprietà sulla quale si basava l’economia rurale dell’Impero d’Occidente. La Villa del Casale è una delle più lussuose del suo genere ed è famosa per la ricchezza e la qualità dei suoi mosaici (IV secolo d.C.), che vengono riconosciuti come i mosaici romani in situ più belli. Questo tesoro musivo testimonia le abitudini di vita della classe dominante romana e mostra le influenze reciproche tra le culture e gli scambi nel Mediterraneo antico – tra mondo romano e area nordafricana. La villa si sviluppa in 48 ambienti (circa 3500 metri quadri di superficie) ricoperti da mosaici in perfetto stato, forse eseguiti da maestri africani, che permettono di ripercorrere la storia del più grande fra gli Imperi, con le scene di vita quotidiana, le raffigurazioni di eroi e divinità, le scene di caccia e di giochi.

aidone_archeologico_dea-di-morgantina_foto-rdca

La Dea di Morgantina, trafugata in Sicilia nella seconda metà del Novecento e restituita a seguito di una lunga trattativa internazionale dal Paul Getty Museum (foto RDCA)

Museo regionale di Aidone. Apertura con biglietto regolare e orario continuato dalle 9 alle 19.30. Dalle 19.30 alle 23 ingresso al prezzo straordinario di 1 euro. Il Museo, ubicato nel seicentesco convento dei Padri Cappuccini con annessa la chiesa dedicata a San Francesco, illustra la storia del sito archeologico di Morgantina, dall’età del bronzo all’età romano-repubblicana, i cui scavi furono effettuati a partire dagli anni ’50. Le collezioni, esposte in undici sale secondo criteri cronologici e tematici, constano di ceramiche, argenti, acroliti delle dee, elementi architettonici e termali di Morgantina. Tra i reperti più significativi troviamo la Venere di Morgantina, ovvero una statua di scuola fidiaca in calcare con tecnica acrolitica, in cui si ravviserebbe la dea Demetra.

sicilia_Parco-Archeo-Tindari_area-archeologica-di-Halaesa Arconidea_antiquarium_foto-regione-siciliana

L’antiquarium dell’area archeologica di Halaesa Arconidea (foto regione siciliana)

Nel sito archeologico di Halaesa Arconidea (Tusa), all’Antiquarium di Milazzo, alle Terme Romane di Capo d’Orlando e alla Villa Romana di Patti Marina, orario diurno regolare con pagamento del biglietto. Orario serale dalle 20 alle 23 con biglietto di 1 euro. Il Parco territoriale archeologico Valle dell’Halaesa se pur istituito di recente, costituisce già un’attrattiva nota e apprezzata. Al museo Antiquarium di Alesa Arconidea di Tusa sono esposti reperti dell’area archeologica di Alesa, sculture, lapidari. Le terme di Capo d’Orlando quasi certamente erano annesse ad una villa del territorio di Agathirnum. Costituite da otto vani furono colpite da due eventi sismici che colpirono la Sicilia tra il IV e il V sec. d.C. Costruita agli inizi del IV sec. d.C. a seguito della demolizione di un precedente edificio risalente al II-III sec. d.C., a sua volta impiantato su strutture del II-I sec. a.C., la villa di Patti Marina, costituisce un interessante documento dell’assetto del territorio della Sicilia in epoca tardoantica, quando si realizzano, conseguentemente all’affermazione del latifondo, vasti complessi architettonici, che associano la funzione abitativa con quella produttiva.

sicilia_giornate-europee-del-patrimonio_palermo-salinas-locandinaPalermo. Museo archeologico regionale “Antonino Salinas” aperto e visitabile in via straordinaria dalle 20 fino a mezzanotte (ultimo ingresso alle 23. Biglietto al costo di 1 euro). Possibilità di effettuare a pagamento le iniziative organizzate da CoopCulture: alle 19.30 visita gioco e laboratorio didattico per bimbi dai 5 ai 10 anni alla scoperta del museo più antico della Sicilia. Un’opportunità per apprendere in maniera divertente la ricca storia del Salinas e delle sue collezioni. Ore 21:15 e ore 22:15 – Percorso didattico per adulti che affronta il tema dell’importanza delle operazioni di conservazione, restauro, riuso e recupero di materiali.

sicilia_giornate-europee-del-patrimonio_kamarina-locandinaRagusa. Museo Archeologico regionale di Kamarina. Apertura antimeridiana dalle 9 alle 13.30 e dalle 15 alle 18.30 con pagamento del biglietto di ingresso. Apertura serale dalle 19 alle 22 con biglietto ad 1 euro. Il sito archeologico di Kamarina, fra i più importanti della Sicilia, costituisce un prezioso patrimonio di archeologia terrestre e sottomarina. Kamarina, il cui nome secondo Strabone significa “Abitata dopo molta fatica”, fu un’importante colonia di Siracusa, costruita alla foce del fiume Ippari in Provincia di Ragusa.

sicilia_giornate-europee-del-patrimonio_siracusa-locandinaSiracusa. Museo “Paolo Orsi” (24 e 25 apertura dalle 19 alle 22. Biglietto 1 euro). Museo Archeologico di Palazzo Cappellani a Palazzolo Acreide. Apertura dalle 19 alle 22. Alle 19 e alle 20.30 visite guidate ad opera dell’associazione Meraki. Area Archeologica di Akrai. Alle 10.30 visita guidata ad opera dell’Associazione Meraki.

segesta_casa-del-navarca_mosaici_foto-parco-segesta

La Casa del Navarca a Segesta (foto parco segesta)

Trapani. Parco archeologico di Segesta. Apertura diurna del Parco con regolare biglietto di ingresso. “Vivere da Segestani come Eraclio – visita alla casa del Navarca”. Visita dell’area archeologica a piedi, dalla biglietteria fino alla casa del navarca, lussuosa abitazione romana risalente al I sec. a.C. appartenuta al Navarca Eraclio, personaggio storico del quale parla Cicerone nelle Verrine. Ingresso serale al Parco gratuito. Visita alle 10 organizzata da CoopCulture a pagamento. “Segesta sotto le stelle”. 24 e 25 settembre alle 21 e 22.15 visita notturna guidata al Tempio di Segesta con archeologo al prezzo ridotto di 1 euro.

sicilia_giornate-europee-del-patrimonio_tempio-selinunte-di-notte_foto-regione-siciliana

I templi di Selinunte illuminati per le visite serali (foto regione siciliana)

Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria – aderisce il 24 settembre all’apertura straordinaria serale del sito al prezzo simbolico di 1 euro e propone due esperienze didattiche per famiglie e bambini, tra racconti di archeologi e giochi che hanno come tema il rispetto dell’ambiente.

marsala_museo-archeologico_nave-punica

La nave punica esposta al museo Archeologico regionale Lilibeo-Marsala

Parco Archeologico Lilibeo-Marsala. Il museo di Baglio Anselmi e il parco Lilibeo propongono il 24 e 25 visite a cantiere aperto agli scavi condotti dall’università di Ginevra con biglietto di ingresso durante le ore diurne (10-12 e 16-18). Sabato dalle 21 alle 24 apertura serale straordinaria di Baglio Anselmi con biglietto a 1 euro.

Sicilia. Nel week end di Ferragosto oltre 37mila visitatori nei musei e nei parchi archeologici: +7,8% rispetto al 2021

agrigento_valle-dei-templi_visitatori_foto-regione-siciliana

Numerosi visitatori nella Valle dei Templi di Agrigento (foto regione siciliana)

Domenica 14 e lunedì 15 agosto 2022 sono stati 37237 i visitatori che hanno affollato i parchi archeologici e i musei regionali della Sicilia facendo registrare quasi tremila presenze in più, con un incremento del 7,82 per cento rispetto alle stesse giornate del 2021. Lo rende noto l’assessorato regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, in base alla rilevazione degli ingressi in 61 luoghi della cultura siciliani. Nel dettaglio, sono stati 18405 gli ingressi di domenica 14 e 18832 quelli nella giornata di Ferragosto. Il grande afflusso di visitatori è stato reso possibile grazie all’impegno dei lavoratori dei beni culturali che hanno garantito, come sempre, le aperture dei siti. Il luogo più visitato rimane il parco archeologico della Valle dei Templi, ad Agrigento (9953 nelle due giornate, con un incremento di 365 visitatori rispetto al 2021). Debutto quest’anno per la Biblioteca-Museo “Luigi Pirandello” che nei due giorni festivi ha fatto registrare 387 visite. Al secondo posto tra i luoghi della cultura più visitati il teatro antico di Taormina: 6.715 ingressi in due giorni, ben 863 in più rispetto a un anno fa. All’interno del parco archeologico di Naxos e Taormina, bene anche l’Isola Bella con 1190 ingressi, oltre il doppio rispetto al 2021 (+617).

siracusa_parco_orecchio-di-dioniso_foto-regione-siciliana

L’Orecchio di Dioniso del parco archeologico di Siracusa (foto regione siciliana)

Incremento di 206 visitatori anche in un’altra area archeologica di grande richiamo, quella della Neapolis e dell’Orecchio di Dionisio a Siracusa: in totale nelle due giornate di metà agosto sono stati in 4.262 ad avere visitato le meraviglie della Magna Grecia. Bene anche due altri siti archeologici: a Selinunte 2855 ingressi (+506 rispetto al 2021), a Segesta 2258 (+376). A Catania segno positivo per le visite al sito del Teatro romano e dell’Odeon, 1040 in totale nei due giorni (+158 rispetto all’anno scorso). Ingressi più che raddoppiati, inoltre, nell’area archeologica di Tindari: 520 contro i 233 dell’anno scorso. A Gela, infine, nelle due giornate festive sono stati 585 gli ingressi alla mostra “Ulisse in Sicilia. I luoghi del Mito”, inaugurata il mese scorso nel parco archeologico di Bosco Littorio. A Palermo c’è da registrare il balzo in avanti dei visitatori al museo d’Arte moderna e contemporanea Palazzo Riso (295 ingressi, +208 rispetto al 2021).

Al via il Segesta Teatro Festival dove, nella terra del Mito, l’Antico incontra il Contemporaneo nel nome del Teatro: 44 appuntamenti con 26 spettacoli e 7 prime nazionali promosse dal parco archeologico di Segesta con la direzione di Claudio Collovà

segesta_parco-archeologico_teatro.antico_foto-regione-siciliana

Suggestiva immagine del teatro antico di Segesta (foto regione siciliana)

Nella terra del Mito, l’Antico incontra il Contemporaneo nel nome del Teatro. Nel mondo delle tecnocrazie, lo sguardo rivolto al Sacro. Nell’epoca dell’istantaneo, l’esperienza del tempo dilatato, sospeso, circolare. È il “Segesta Teatro Festival”, con la direzione artistica di Claudio Collovà, il programma di arti performative che si svolgerà dal 2 agosto al 4 settembre 2022 in uno dei parchi più affascinanti della Sicilia: 44 gli appuntamenti al parco archeologico di Segesta, in provincia di Trapani, fra il Teatro Antico, il Tempio Afrodite Urania e i comuni limitrofi circondati da vigneti e colline: Calatafimi Segesta, Contessa Entellina, Poggioreale, Salemi e Custonaci. Ben 26 gli spettacoli di cui 7 prime nazionali, per un intenso mese di programmazione multidisciplinare fra teatro, danza, musica, poesia, installazioni, spettacoli all’alba e notti a scrutare la volta celeste, progetti speciali, eventi diffusi e incontri. Da Virgilio Sieni a Salvatore Sciarrino, da Roberto Latini a Mimmo Cuticchio, da Compagnia Zappalà Danza a Mamadou Dioume, da Anna Bonaiuto a Giorgina Pi, passando per i Dervisci Rotanti di Damasco e i Cuncordu e Tenore di Orosei, Massimo Cacciari e Umberto Galimberti. E molto, molto altro. Il programma e tutte le informazioni sul sito https://www.segestateatrofestival.com/

Gaspare-Balsamo-4

L’artista Gaspare Balsamo apre il Segesta Teatro Festival 2022

Si inizia martedì 2 agosto 2022, alle 21.30, al belvedere “F. Vivona” di Calatafimi con Gaspare Balsamo in “Omu a mari. Il cunto delle sirene”, collaborazione e assistenza Paolo Consoli, disegno luci Stefano Barbagallo, produzione Mobilità delle Arti. Omu a mari e Epica fera fanno parte del dittico Horcynus, un progetto che nasce e si sviluppa a partire dalla riscrittura di alcune parti del romanzo di Stefano D’Arrigo, Horcynus Orca. Protagonisti sono sempre i pescatori e gli uomini di mare dello Stretto di Messina, una comunità di uomini e donne raccontata nel loro complesso e plurale mondo di significati e appartenenze. Qui, in Omu a mari, è sviluppato il rapporto di formazione che si viene a creare tra il vecchio raccamatore di reti da pesca e cuntista di sirene e i giovani ragazzi che si accingono a intraprendere la vita di mare. Mare costacosta casacasa regno delle sirene, vere e immaginarie, che contribuiranno alla crescita e alla formazione di questi giovani pescatori pronti a trafficare nuove e vecchie avventure nelle acque dello Scill’e Cariddi fatto e disfatto a ogni colpo di remo, dentro, più dentro, dove il mare è mare.

segesta_teatro-festival_teatro-antico-col-pubblico_foto-regione-siciliana

Il pubblico al tetro antico di Segesta segue gli spettacoli in cartellone (foto regione siciliana)

“Un festival, che vorrei dedicare idealmente a Peter Brook, uno dei massimi esponenti del Teatro del Novecento scomparso nei giorni scorsi”, scrive Alberto Samonà, assessore regionale alla Cultura e all’Identità siciliana. “Ed è un Festival in relazione con le migliori esperienze internazionali nel campo della creazione contemporanea che, nell’ottica della collaborazione fra parchi archeologici della Sicilia e tra istituzioni culturali, si muove insieme al festival Ierofanie di Naxos-Taormina e all’itinerante Festival della Bellezza”. Sono tre gli elementi principali che danno forma al “Segesta Teatro Festival 2022”: la predilezione dei linguaggi innovativi che rendono vivi e attuali i testi classici, uno sguardo panoramico che da Oriente volge verso Ovest e il recupero del Sacro in chiave contemporanea. Il Sacro come via necessaria a trascendere la realtà, a “superare la contingenza e la precarietà” attraverso “spettacoli che abbracciano temi eterni” e ci raccontano la “stratificazione del Mito”. Un modo per vedere ‘altro’ e andare ‘oltre’ attraverso un percorso fatto di emozioni, riflessioni e visioni del reale che, abbandonato il disincanto, magicamente si trova a poggiare su di un tempo immutato e immutabile, privo di orologi scandenti la quotidianità.

Segesta. La missione archeologica nell’𝑎𝑔𝑜𝑟𝑎, condotta dal Laboratorio SAET della Scuola Normale Superiore di Pisa, ha messo in luce la “sala dei giovani efebi”

Segesta: l’ambiente dei giovani efebi, con indicazione della base iscritta e dell’intonaco con i graffiti (foto saet pisa)

Si è chiusa in questi giorni la campagna 2022 della missione archeologica nell’𝑎𝑔𝑜𝑟𝑎 di Segesta, condotta dal Laboratorio SAET della Scuola Normale Superiore di Pisa sotto la direzione di Anna Magnetto, in collaborazione con il parco archeologico di Segesta, diretto da Rossella Giglio fino al 30 aprile 2022 e successivamente da Luigi Biondo. Le attività sul campo sono state dirette da Maria Cecilia Parra; lo studio e l’edizione dei testi epigrafici è curato da Carmine Ampolo. Anche quest’anno sono emersi nuovi risultati archeologici e storici, che accrescono le nostre conoscenze sulla città in età ellenistica e romana. L’ambiente destinato a “sala dei giovani efebi” (𝑒𝑝ℎ𝑒𝑏𝑖𝑘𝑜𝑛, corrispondente all’𝑒𝑝ℎ𝑒𝑏𝑒𝑢𝑚 di Vitruvio) – individuato durante la campagna di Segesta 2021 grazie a un’importante base con iscrizione greca posta in asse con l’ingresso monumentale – è stato messo interamente in luce, per uno sviluppo complessivo di circa 16 metri di lunghezza per 5 di larghezza. Una parte dell’intonaco parietale conserva ancora i graffiti tracciati dai frequentatori, interessante testimonianza della vita e della storia della città in età ellenistica e romana, che con altre si aggiunge a quelle riportate in luce sia in questa che nelle campagne di scavo precedenti.

Segesta. Il parco archeologico sigla quattro convenzioni con atenei americani ed europei per una nuova stagione di scavi: dalla Casa del Navarca alle fortificazioni, dall’abitato arcaico alla Rocca di Entella

Rossella Giglio, al centro, con alcuni studiosi in sopralluogo al parco archeologico di Segesta (foto parco segesta)
entella_rocca_prospezioni-archeologiche_foto-parco-segesta

Prospezioni archeologiche nelle aree di competenza del parco archeologico di Segesta (foto parco segesta)

Quattro nuove convenzioni con atenei americani ed europei aprono una nuova stagione di scavi a Segesta. Rocca di Entella e Salemi. A sottoscriverle la direttrice del parco archeologico di Segesta, Rossella Giglio, nell’ambito delle collaborazioni scientifiche mirate a rafforzare le campagne di scavi su alcuni siti specifici di competenza del Parco. “Dopo avere individuato e attrezzato nuovi magazzini, laboratori e ambienti per lo studio finalmente è giunto il momento di riprendere le ricerche sul campo”, spiega la direttrice del Parco, Rossella Giglio. “Segesta offrirà ai nuovi concessionari non soltanto le aree archeologiche da indagare ma anche gli spazi e gli strumenti utili alla ricerca”. A partire da quest’anno e sino al 2026 a Segesta arriveranno ricercatori e archeologi provenienti dall’università dell’Arizona, da quella della Tuscia (guidati da Salvatore De Vincenzo) e della Freie Universität Berlin (con i docenti Monika Trümper e Chiara Blasetti Fantauzzi) che indagheranno le fortificazioni e le cinte murarie di Segesta, mediante lo sviluppo anche di nuove tecnologie quali la Digital-Archaeology.

La Casa del Navarca a Segesta (foto parco segesta)

A Segesta effettuerà ricerca e scavi anche l’università di Ginevra, diretta da Dominique Jaillard, con la professoressa Alessia Mistretta dell’Unità d’archeologia classica che svolgeranno ricerche attorno alla Casa del Navarca, un edificio abitativo di grande pregio appartenuto al navarca Eraclio, amico di Cicerone, dove il Parco ha promosso un grande progetto di valorizzazione attraverso la realizzazione di un nuovo percorso pedonale sulla sommità della collina e nuovi scavi realizzati fra marzo e luglio 2021. La Convenzione firmata con l’università di Ginevra ha la durata di 3 anni.

Interventi nell’area delle fortificazioni e della cinta muraria di Segesta (foto parco segesta)

Intanto, con l’arrivo della primavera l’università dell’Arizona invierà i propri archeologi per scavare nell’area dell’abitato arcaico di Segesta dove verranno effettuati approfondimenti sulle fasi di vita degli Elimi. La convenzione, della durata di tre anni, è stata sottoscritta da Diane Austin, direttrice della Scuola di Antropologia dell’ateneo di Tucson. Gli ultimi scavi in questo specifico ambito risalgono a metà degli anni 2000, quando la professoressa Emma Blake – che al tempo collaborava con l’università di Stanford e oggi insegna in Arizona – avviò le ricerche sul monte Polizo di Salemi nell’ambito di una campagna autorizzata dalla Soprintendenza di Trapani e condotta insieme al professor Robert Schön con il coordinamento scientifico dell’archeologa Rossella Giglio, oggi direttrice del Parco di Segesta. “Grazie a questa nuova campagna di scavi”, aggiunge la direttrice, “si interverrà con ricerche storico-archeologiche e topografiche nella parte centrale del monte Barbaro dove sono state riscontrate tracce di strutture domestiche relative alla fase arcaica”.

L’area archeologica della Rocca di Entella (foto parco segesta)

Ma si torna a scavare anche in territorio di Salemi, nell’ex Basilica paleocristiana di San Miceli. Qui le ricerche saranno condotte dall’Andrews University-Berrien Springs del Michigan (Usa) con la quale il Parco di Segesta ha firmato una convenzione di 5 anni. L’attività archeologica, coordinata da Randall Younker, consentirà di proseguire gli scavi già iniziati nel 2014 che hanno già portato in luce testimonianze archeologiche di pregio relative a un villaggio. Riconfermata, infine, grazie a Anna Magnetto, Carmine Ampolo e Maria Cecilia Parra la storica collaborazione con il Laboratorio SAET della Scuola Normale Superiore di Pisa con due nuove convenzioni: a Entella, nel territorio di Contessa Entellina, e nell’Agorà di Segesta dove, nel maggio dello scorso anno è stato individuato e riportato in luce un importante ambiente dedicato ai giovani, come si può leggere sull’epigrafe rimessa in luce nella sua posizione originaria, al centro dell’edificio.

Firenze. A Tourisma presentato il nuovo Servizio gestione parchi della Sicilia: in tutto sono 14, diffusi su tutto il territorio regionale organizzati attorno alle grandi realtà archeologiche e siti Unesco. Parello: “Una sfida ambiziosa”

Patrimonio archeologico della Sicilia: in alto, la mappa dei 14 grandi archeologici; sotto, i 14 nuovi parchi archeologici (foto Graziano Tavan)

Vent’anni. Sono passati vent’anni dall’istituzione del sistema regionale dei parchi archeologici con la legge regionale 20/2000 ma finalmente in Sicilia qualcosa si sta muovendo per giungere alla sua applicazione. “In termini anche migliorativi”, assicura Giuseppe Parello intervenuto a Tourisma 2020 nella nuova sezione “A Spasso nel tempo” dedicata alle nuove proposte per la fruizione dei parchi archeologici e ambientali. “Se oggi possiamo parlare di sistema parchi siciliani dobbiamo ringraziare l’opera preziosa di Sebastiano Tusa, scomparso prematuramente nel disastro aereo in Etiopia nel marzo 2019”, spiega Parello, già direttore del parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, ora dirigente del neonato Servizio gestione parchi e siti Unesco della Regione Siciliana. E proprio dalla denominazione dell’ente si capisce la novità e l’evoluzione rispetto al dettato originario della legge 20/2000: l’inclusione dei siti Unesco nel parco archeologico di riferimento. “Complessivamente abbiamo individuato ben 14 parchi regionali, diffusi capillarmente sull’intero territorio dell’isola, una vera sfida per il Servizio gestione parchi che ha il compito di gestione e coordinamento; orientamento e monitoraggio delle attività degli istituti sul territorio; razionalizzazione e ottimizzazione delle proposte e delle risorse; elaborazione di modelli, standard e linee guida in materia di gestione e valorizzazione, nonché di parametri qualitativi e quantitativi diretti a valutare la qualità dei servizi erogati; costruzione di un piano strategico di sviluppo regionale”. Per capire come cambia la gestione del patrimonio archeologico regionale basta guardare la cartina “aggiornata” della Sicilia dove ai 14 punti corrispondenti alle altrettante grandi realtà archeologiche, ora compaiono una serie di punti, aggregati a quei 14 poli e distinti da diversi colori: è il nuovo sistema parchi. “Il vero problema da risolvere”, ammette Parello, “è che il sistema deve funzionare dal punto di vista economico, e al momento sono in pochi a poterlo garantire, cioè Agrigento, Taormina, Piazza Armerina…. E questo fa capire quanto la nostra sia una sfida ambiziosa”. Ecco dunque come sono organizzati i nuovi 14 parchi regionali della Regione Siciliana da cui si capisce la portata della sfida.

Una visione d’insieme della famosa Valle dei Templi ad Agrigento

1. Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi (Agrigento). Il parco comprende il museo Archeologico regionale “Pietro Griffo” di Agrigento; l’area archeologica e il museo di Sant’Angelo Muxaro; la villa Romana di Realmonte; l’area archeologica, l’antiquarium e il teatro di Eraclea Minoa; l’area archeologica di Monte Adranone a Sambuca di Sicilia; l’antiquarium di monte Kronio a Sciacca; la necropoli di Contrada Tranchina a Sciacca; il museo archeologico regionale della Badia a Licata; l’area archeologica di Monte Sant’Angelo a Licata; l’area archeologica di contrada Canale a Naro; l’area archeologica di Monte Saraceno a Ravanusa; il museo archeologico “Lauricella” di Ravanusa; il museo archeologico “Palazzo Panitteri” a Sambuca di Sicilia; l’antiquarium “Di Pisa Guardì” a Castetermini.

Orecchini d’oro conservati al museo archeologico regionale di Gela

2. Parco archeologico di Gela – Mura Timoleontee – Acropoli – Molino a Vento. Il parco comprende il museo archeologico regionale di Gela; l’area archeologica Bagni Greci a Gela; il Bosco Littorio a Gela; il museo archeologico di Marianopoli; il museo interdisciplinare di Caltanissetta.

Le fondamenta del tempio di Atena conservate nel museo archeologico regionale di Camarina (foto Regione Siciliana)

3. Parco archeologico di Kamarina e Cava d’Ispica. Il parco comprende l’area archeologica Caucana di Santa Croce Camerina; il parco Forza a Ispica; il museo regionale e area archeologica di Camarina (Ragusa); il museo archeologico Ibleo a Ragusa; il convento della Croce a Scicli; l’abitato e la necropoli sicula di Castiglione (Ragusa); la villa rustica dei Margi a Giarratana; la necropoli arcaica di contrada Rifriscolaro di Camarina; le miniere di asfalto di Castelluccio di Ragusa; l’abitato e la necropoli sicula di contrada di Monte Casasta a Monterosso Alma.

Veduta dall’alto del parco archeologico della Neapolis a Siracusa, dominato dal teatro greco

4. Parco archeologico di Siracusa, Eloro e Villa del Tellaro. Il parco comprende il ginnasio romano di Siracusa; il castello Eurialo di Siracusa; il museo archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa; il tempio di Giove a Siracusa; l’area archeologica di Akrai e Palazzo Cappellani di Palazzolo Acreide; la villa del Tellaro a Noto.

Il manifesto del museo archeologico di Leontinoi

5. Parco archeologico di Leontinoi. Il parco comprende il museo archeologico di Lentini; area archeologica di monte San Basilio a Lentini; area archeologica di Megara Hyblaea ad Augusta.

Una veduta aerea del centro di Catania: ben visibili le strutture romane antiche

6. Parco archeologico e paesaggistico di Catania e della Valle dell’Aci, teatro antico e Odeon. Il parco comprende l’anfiteatro romano di Catania; le terne della Rotonda a Catania; le terme dell’Indirizzo a Catania; l’ipogeo romano a Catania; la mostra permanente Katane a Catania; l’area archeologica Santa Venera al Pozzo di Acicatena; il museo della Ceramica di Caltagirone; l’area archeologica e il museo di Adrano; il Dongione Normanno di Adrano; le mura dionigiane di Adrano.

Il teatro greco nel sito archeologico di Morgantina (Aidone, Enna)

7. Parco archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale. Il parco comprende il museo archeologico di Aidone; il museo interdisciplinare di Enna; l’area archeologico di Sofiana.

Suggestiva veduta del teatro antico di Taormina (foto parco archeologico Naxos Taormina)

8. Parco archeologico di Naxos e Taormina. Il parco comprende il museo archeologico di Naxos e Giardini Naxos; l’arsenale navale di Naxos a Giardini Naxos; il teatro antico di Taormina; l’Odeon di Taormina; Castel Tauro a Taormina; le Terme di Taormina; l’Isola Bella a Taormina; il monastero e la chiesa basiliana dei SS. Pietro e Paolo d’Agrò a Casalvecchio; l’area archeologica di Francavilla di Sicilia.

L’area archeologica di Tindari (foto Regione Siciliana)

9. Parco archeologico di Tindari. Il parco comprende l’area archeologica Halaesa Arconidea e Antiquarium di Tusa; Antiquarium, casermette ed ex quartieri spagnoli a Milazzo; l’area archeologica di Viale dei Cipressi villaggio preistorico a Milazzo; l’area archeologica di Capo d’Orlando; la villa romana di Patti Marina; la villa romana di San Biagio – 7 Terme di Vigliatore; l’area archeologica Antica Apollonia a San Fratello; la necropoli in contrada Cardusa a Tripi; il sito archeologico di Gioiosa Guardia a Gioiosa Marea; la Grotta San Teodoro ad Acquedolci; l’area archeologica dell’antica Caronia Kalé Akté.

Le acque blu del mare dell’isola di Lipari nell’arcipelago delle Eolie in Sicilia

10. Parco archeologico delle isole Eolie. Il parco comprende il Castello e museo “Luigi Bernabò Brea” di Lipari; area archeologica contrada Diana a Lipari; le Saline di Lingua a Salina; le terme San Calogero a Lipari; il villaggio archeologico Filo Bracco a Filicudi; il villaggio preistorico di Punta Milazzese a Panarea; contrada Barone a Salina; il sito neolitico di Rincedda a Salina; il museo “Luigi Bernabò Brea” a Filicudi; il villaggio preistorico Capo Graziano a Filicudi.

La statua di Zeus conservata al museo archeologico regionale “Antonio Salinas” di Palermo

11. Parco archeologico di Himera, Solunto e Iato. Il parco comprende l’area archeologica di Solunto; l’area archeologica di Monte Iato; l’antiquarium e museo “Pirro Marconi” a Termini Imerese; l’antiquarium di Solunto; l’area archeologica di Monte Maranfusa a Roccamena; l’area archeologica del villaggio dei Faraglioni a Ustica; l’area archeologica Montagnola – museo della Valle dell’Eleuterio al Castello Beccadelli Bologna a Marineo. All’interno del parco c’è poi il museo archeologico regionale “Antonio Salinas” di Palermo che ha una propria autonomia.

Il tempio greco di Segesta

12. Parco archeologico di Segesta. Il parco comprende la grotta Scurati di Custonaci; l’area archeologica di San Miceli a Salemi; l’area archeologica di Mokarta a Salemi; l’area archeologica di Monte Castellazzo a Poggioreale; la Rocca di Entella a Contessa Entellina.

La sala del museo archeologico Baglio Anselmi di Marsala che ospita la nave punica

13. Parco archeologico di Lilibeo-Marsala. Il parco comprende il museo archeologico di Lilibeo “Baglio Anselmi” a Marsala; la grotta del Pozzo a Favignana.

Il cosiddetto Tempio C nel parco archeologico di Selinunte

14. Parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria. Il parco comprende il museo del Satiro nella chiesa di Sant’Egidio a Mazara del Vallo; il castello Grifeo a Partanna; le Cave di Cusa a Campobello di Mazara.