Bacoli (Na). Al museo Archeologico dei Campi Flegrei – Castello di Baia presentazione del libro “Verso Cuma” di Marcello Gigante e Valeria Lanzara con foto di Pasquale Vassallo: antologia interamente dedicata alla letteratura dell’antichità, nel 40mo dell’associazione Aliseo

Mercoledì 17 dicembre 2025, alle 17, nella sala conferenze del museo Archeologico dei Campi Flegrei e Castello di Baia, a Bacoli (Na), presentazione del libro “Verso Cuma” di Marcello Gigante e Valeria Lanzara con le foto di Pasquale Vassallo (Edizione l’Aliseo). Interverranno Fabio Pagano (direttore del parco archeologico dei Campi Flegrei), Stefano De Caro (già soprintendente per i Beni archeologici di Napoli e Caserta e direttore generale per i Beni archeologici del ministero dei Beni culturali), Enrico Gallocchio (archeologo subacqueo e docente universitario), Cristina Canoro (socia co-fondatrice Centro Sub Campi Flegrei) e Vittorio Palumbo (editore e presidente dell’associazione Aliseo). Incontro moderato da Ciro Biondi, giornalista. Protagonisti della pubblicazione sono i poeti e gli storici che nel corso dei millenni hanno lasciato traccia nei Campi Flegrei. Si tratta di un’antologia interamente dedicata alla letteratura dell’antichità. Si parte da Virgilio – il cui segno è caratterizzato dagli inferi – ad autori come Catullo, Properzio, Ovidio, Orazio, Cicerone, Tacito e tanti altri. Il volume, in formato 32 per 32, è stampato su carta pregiata. Completano le foto che misurano 16 per 16 in carta patinata e incollate sulle pagine. La prima edizione di “Verso Cuma” fu pubblicata nel 1991 e conteneva le fotografie di Mimmo Jodice. In quella occasione l’Aliseo “adottò” l’archeologia marina dei Campi Flegrei. Con questa pubblicazione l’associazione Aliseo celebra i suoi primi quarant’anni di attività. Si tratta di un modo per raccontare l’archeologia sommersa e lo sforzo sostenuto per far conoscere l’importante patrimonio dei Campi Flegrei. Da qualche anno Aliseo ha una nuova sede in Cilento.
Bacoli (Na). Al Castello aragonese di Baia (museo Archeologico dei Campi Flegrei) il fotografo Luigi Spina incontra il pubblico e illustra la sua mostra in corso “Campi Flegrei, la terra ardente”

Castello di Baia: mostra di Luigi Spina “Campi Flegrei, terra ardente”: l’anfiteatro flavio di Pozzuoli (foto luigi spina)

Castello di Baia: mostra di Luigi Spina “Campi Flegrei, terra ardente”: il teatro di capo Miseno (foto luigi spina)
C’è tempo fino al 31 gennaio 2026 per visitare la mostra “Campi Flegrei, la terra ardente”, aperta il 20 novembre 2025 al museo Archeologico dei Campi Flegrei e Castello di Baia a Bacoli (Na), in cui il fotografo Luigi Spina racconta e interpreta il paesaggio unico dei Campi Flegrei per questo progetto espositivo promosso dal parco archeologico dei Campi Flegrei. Ma domenica 14 dicembre 2025, alle 10.30, c’è la possibilità di incontrare proprio l’autore Luigi Spina al castello aragonese insieme ai soci di Flegrea Photo associazione. “Parlerò dell’indagine fotografica”, anticipa Spina. “I motivi ispiratori, lo scopo di una ricerca di questo tipo, i risvolti sociali e culturali a cui la fotografia può contribuire. Come è stato concepito il libro edito da 5 Continents Editions”. Nelle fotografie di Spina, una sequenza continua di armonie e dissonanze esalta la bellezza dei Campi Flegrei, indiscussa non perché esibita o ostentata, ma proprio per la nota contraddittoria che l’artista non cerca di nascondere, instaurando un processo analitico in cui la ricerca del “bello” lascia spazio a quella del “senso”.

Castello di Baia: mostra di Luigi Spina “Campi Flegrei, terra ardente”: il Tempio di Venere (foto luigi spina)

Castello di Baia: mostra di Luigi Spina “Campi Flegrei, terra ardente”: la Grotta della Dragonara (foto luigi spina)
Attraverso le 25 fotografie selezionate per la mostra, risultato di una ricerca iniziata nel 2020 nei Campi Flegrei, Luigi Spina approfondisce la geografia complessa e stratificata del luogo, nel tentativo di esplorare il precario equilibrio in cui elementi naturali, antiche rovine e occupazione urbana coesistono, tra mimetismo e contraddizione. Ciò che emerge è il racconto di un ambiente aspro e insieme incantevole, in cui le percezioni visive si trasfigurano in sensazioni, nella continua contrapposizione tra la caducità umana e la potenza incontrollabile della natura. Gli scatti ritraggono luoghi quali la Grotta della Dragonara, la Piscina Mirabilis, il Teatro di Miseno, l’Anfiteatro Flavio a Pozzuoli, il Tempio di Apollo sulle rive del Lago Averno e i Templi di Venere e Diana, tutti posti che Spina indaga mentre vaga per le colline sopra Baia, dirigendosi verso Cuma, la prima colonia greca del Mediterraneo occidentale. In questo paesaggio senza uguali per caratteristiche geologiche e vulcaniche, interessato dal fenomeno del bradisismo che lo rende instabile e mai uguale a sé stesso – sempre interessati da attività sismica -, l’archeologia convive con il contemporaneo e svela come, nel corso dei secoli, l’uomo abbia accolto la sfida di provare a domare una terra in continua trasformazione.

Castello di Baia: mostra di Luigi Spina “Campi Flegrei, terra ardente”: veduta del mare verso Procida e Ischia (foto luigi spina)
“L’antico nei Campi Flegrei è contemporaneo per destino”, afferma Fabio Pagano, direttore del parco archeologico dei Campi Flegrei, “perché in questo luogo, sempre vissuto, le “rovine” sono gli accenti che scandiscono il ritmo della vita delle persone. Se il paesaggio dei Campi Flegrei fosse musica sarebbe sicuramente jazz. Una straordinaria sequenza di armoniche dissonanze, scandite da un ritmo sincopato e da un andamento marcatamente swing. La strada da percorrere è quella della ricerca del senso di una terra dalla quale è facile rimanere impressionati. Nella sua ricerca Luigi Spina fa questo senza limitare l’inquadratura per evitare l’inevitabile segno di quella nota (apparentemente) stonata. In questo modo una sequenza di foto può diventare una partitura, una traccia per interpretare una terra, una musica per immagini”.

Castello di Baia: mostra di Luigi Spina “Campi Flegrei, terra ardente”: veduta del golfo di Pozzuoli da via Raimondo Annecchino (foto luigi spina)

Castello di Baia: mostra di Luigi Spina “Campi Flegrei, terra ardente”: il lago d’Averno (foto luigi spina)
“I Campi Flegrei, vicino a Napoli, sono un paesaggio che attrae, stimola e sfida”, afferma Luigi Spina. “La mattina presto o il tardo pomeriggio, in cinque anni, ho percorso vie diverse per avvicinarmi e allontanarmi da questa terra. Le rovine archeologiche, lungo la via da Bacoli verso Pozzuoli, si inframezzano con edifici industriali abbandonati, con infrastrutture che, in alcuni casi, hanno avuto brevi esistenze. Lungo la strada domina il litorale marino contaminato da questo hardware tecnologico ormai spento. La nostra prospettiva, la nostra via di fuga, verso il cosiddetto progresso ha generato nuovi ruderi che si inframezzano con il passato. Una nuova mappa del territorio che bisogna imparare a conoscere per capirla e fotografarla”.
Tra Bacoli, Napoli e San Sebastiano al Vesuvio, la V edizione de “Le memorie del comandante” dal titolo “Plinio, il bello e il curioso nell’arte antica”, il convegno annuale dedicato a Plinio il Vecchio: quattro giorni di conferenze, visite guidate presentazioni di libri e rievocazioni storiche. Ecco il programma
Dal 12 al 15 dicembre 2025, tra Bacoli, Napoli e San Sebastiano al Vesuvio, la V edizione de “Le memorie del comandante”, il convegno annuale dedicato a Plinio il Vecchio: quattro giorni, ad ingresso gratuito, ci sarà un ciclo di conferenze, visite guidate presentazioni di libri e rievocazioni storiche. Gli interventi, partendo dalla lettura della Naturalis Historia, spazieranno dall’archeologia al mondo delle scienze naturali, fino a proporre riflessioni sul mondo contemporaneo. Il tema scelto quest’anno dal Comitato scientifico è legato all’arte antica: “Plinio, il bello e il curioso nell’arte antica”. Comandante in capo della flotta imperiale di stanza a Miseno, celebre naturalista, autore della più antica enciclopedia conosciuta (la Naturalis Historia), storico, retore, grammatico, uomo di pensiero e d’azione perito durante la disastrosa eruzione vesuviana del 79 d.C. nel tentativo di soccorrere gli abitanti delle zone colpite, Plinio il Vecchio è oggi considerato, oltre che antesignano della Protezione civile (Flavio Russo) e “protomartire delle scienza sperimentale” (Italo Calvino), un vero e proprio storico dell’arte antica (Silvio Ferri). L’edizione 2025 è curata dall’archeologo e scrittore Alessandro Luciano, accoglierà importanti studiosi di Plinio. Il convegno, i cui Atti sono pubblicati nella Rivista di Studi Pliniani, si articola in 4 Sessioni: I (12 dicembre, Bacoli) – L’ameno golfo di Baia. Ricerche in area flegrea; II (13, Napoli) – Studi storico-archeologici per la comprensione dell’arte antica; 14 – Visita guidata alla villa di Poppea ad Oplontis; III (15 mattina, Napoli) – Arte e natura. Un approccio scientifico tra tutela e valorizzazione; IV (15 pomeriggio, S. Sebastiano al Vesuvio) – Il vulcanesimo vesuviano tra iconografia e rischi presenti.
PROGRAMMA 12 DICEMBRE 2025. Alle 15, incontro al pozzo cd. di Sant’Anna, in via Sant’Anna 1 a Bacoli (Na). Introduzione al tema del Bello e alla sua trasversalità: “L’antico tempo ci osserva!”, rievocazione del Gruppo Storico Militum Schola. Quindi nella chiesa di Sant’Anna a Bacoli in via Sant’Anna 77: alle 15.15: introduzione e lettura di un brano della Naturalis Historia attraverso la voce di Don Alfonso; ascolto di un brano del Cantico delle creature di San Francesco dalla voce della cantante lirica Agnese Scamardella; 15.45, passeggiata lungo via Ambrogio Greco per raggiungere la sede del Convegno, con descrizione dell’antico percorso viario di Simona Formola. Al Pio Monte della Misericordia, in via Campi Elisi 1 a Bacoli: alle 16.20, saluti di Josi Gerardo Della Ragione, sindaco di Bacoli; Mauro Cucco, vicesindaco di Bacoli; Alessandro Luciano, curatore del Convegno. SESSIONE I – L’ameno golfo di Baia. Ricerche in area flegrea. Coordinano Filomena Lucci, Mariano Scotto Di Vetta. Alle 16.30, Gea Palumbo, “Plinio. Storia della storia dell’arte”, 16.50, Simona Formola, “Recenti ritrovamenti scultorei in ambito subacqueo”; 17.10, Filomena Lucci, Gabriele Gomez de Ayala, “Il Progetto Aquarius per una carta archeologica di Bacoli sommersa”. Condivisione a termine della prima fase di lavoro e presentazione della seconda fase. Alle 17.30, Enrico Gallocchio, “È davvero la villa di Cicerone? Una ricerca tra dati e fonti, partendo dalle parole di Plinio”; 17.50, Anna Abbate, “Il tema del viaggio in Virgilio. Iconografia di un poeta”. Rievocazioni storiche della Militum Schola.
PROGRAMMA 13 DICEMBRE 2025. Sala del Lazzaretto, ex Ospedale di S. Maria della Pace, in via dei Tribunali 227 a Napoli. Alle 15, saluti di Gennaro Rispoli, direttore del Museo; Giuseppe Serroni, presidente de I Sedili di Napoli. SESSIONE II – Studi storico-archeologici per la comprensione dell’arte antica. Coordinano Carmela Caccioppoli, vicesegretario generale Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria, e Alessandro Luciano. Alle 15.10, Gennaro Rispoli, Federica Vanacore, “Il termalismo flegreo in epoca romana. Benefici medici”; 15.30, Giuseppe Serroni, “Echi delle antichità greco-romane nell’arte presepiale napoletana”; 15.50, Alessandro Luciano, “Aneddoti e curiosità nei libri 33-36. Plinio e il senso dell’humor”; 16.10, Maria Lucia Siragusa, “L’iconografia nelle edizioni della Naturalis Historia”; 16.30, Tsao Cevoli, “La fama e la fortuna artistica di Prassitele nella Naturalis Historia”; 16.50, Lidia Vignola, “Plinio e il ritratto realistico”; 17.10, Michele Di Gerio, “Opere d’arte e fauna nella Naturalis Historia”; 17.30, Ivan La Cioppa, “L’arte scultorea sulle steli dei soldati romani”; 17.50, Elvira Passaro, “Arte al femminile. Le donne ricordate da Plinio”; 18.10, Adele D’Avino, “Nel “Wunderkammer” pliniano: l’interesse per le anomalie scheletriche nella Roma imperiale attraverso il Liber VII. Le evidenze artistiche e archeologiche”; 18.30, Alessandra Vuoso, “La flora nel mondo antico. Iconografia e notazioni pliniane”. Rievocazioni del Gruppo Storico Oplontino: banchetti didattici e teatralizzazione con l’imprenditore Gaio Sergio Orata, l’imperatore Nerone e il medico Gaio Stertinio Senofonte; Vincenzo Amorosi (Associazioni Opus Est) interpreta Plinio il Vecchio; Esperienza olfattiva con profumi antichi, a cura di Marco Falco. Alle 19, visita al Presepio nella chiesa di San Nicola a Pistaso, in via San Biagio dei Librai 82, a cura di Giuseppe Serroni (I Sedili di Napoli).
PROGRAMMA 14 DICEMBRE 2025. Alle 10.30, visita guidata alla villa di Poppea ad Oplontis (in via dei Sepolcri, Torre Annunziata), con intermezzi dedicati alla musica e alla danza antica, a cura di Gruppo Storico Oplontino, Gruppo Archeologico Nuceria e Archeoclub di Torre Annunziata “Mario Prosperi”.
PROGRAMMA 15 DICEMBRE 2025 (mattina). Centro Musei delle Scienze naturali e fisiche – università Federico II, in via Mezzocannone 8 a Napoli. Alle 9.45, saluti di Piergiulio Cappelletti, direttore del Centro Musei; Massimiliano Mondelli, presidente Accademia Pliniana; Fabio M. Guarino, vicepresidente della Società dei Naturalisti; Alessandro Luciano, curatore del Convegno. SESSIONE III – Arte e natura. Un approccio scientifico tra tutela e valorizzazione. Coordina Lucia Borrelli, direttore del museo di Antropologia. Alle 10, Laura Caso, “La Naturalis Historia e il cimento degli artisti nell’imitazione fedele della natura”; 10.20, Lucia Borrelli, “Alle origini dell’arte. Testimonianze dalle collezioni del Museo di Antropologia”; 10.40, Cristina Canoro, “Tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale dei Campi Flegrei”; 11, Giuseppe Rolandi, “La forma del Vesuvio dalla Preistoria ad oggi”. Presentazione di libri: alle 11.20, Carlo Avvisati, “Pompei. Guida turistica di un viaggiatore di duemila anni fa”; 11.40, Cap. Massimiliano Croce, Arma dei Carabinieri, “I falsi d’arte. Aspetti storico-artistici, criminologici e normativi. Il caso Modigliani”; 12, visita guidata al Centro Musei, a cura di Piergiulio Cappelletti e Lucia Borrelli.
PROGRAMMA 15 DICEMBRE 2025 (pomeriggio). Sala Consiliare di San Sebastiano al Vesuvio, in piazza Raffaele Capasso 1. Alle 17.30, saluti di Giuseppe Panico, sindaco di San Sebastiano al Vesuvio; Assia Filosa, assessore alla Cultura di San Sebastiano al Vesuvio; Alessandro Luciano, curatore del Convegno. Alle 17.40, istanze dalle nuove generazioni: Giusy Sica, “Founder Re-generation Youth think tank – Istituzioni europee e politiche giovanili”; Vincenzo Capasso, presidente Let’s do it Italy, “Temi ambientali e rispetto della natura”; Pasquale D’Anna, ceo Passione Astronomia, “Ricerca astronomica per un futuro migliore. Immagini dal cielo stellato”. SESSIONE IV – Il vulcanesimo vesuviano tra iconografia e rischi presenti. Modera Peppe Di Leva. Alle 18.10, Mauro Antonio Di Vito, “Il Vesuvio ieri e oggi. Immagini e pericoli”; 18.40, Vittoria Minniti, “Vesuvius, la montagna di fuoco nella Biblioteca del MANN: storia ed editoria tra XVI e XIX secolo”; 19, Andrea Paduano, “Ricostruzioni virtuali delle ville stabiane al momento dell’eruzione”. Rievocazioni dell’Archeoclub Pompei Legio I Adiutrix, con vestizione di un classiario della flotta romana del I secolo d.C.
Bacoli (Na). Al museo Archeologico dei Campi Flegrei e Castello di Baia “Il Castello dei destini incrociati”: nuovo percorso museale negli spazi del Padiglione Cavaliere; apertura di “In_Pausa Culture Concept Store”, spazio caffè e hub culturale; mostra fotografica “Campi Flegrei, la terra ardente” di Luigi Spina
Giornata speciale quella di giovedì 20 novembre 2025 per il parco archeologico dei Campi Flegrei (Na): alle 11, al museo Archeologico dei Campi Flegrei e Castello di Baia c’è “Il Castello dei destini incrociati” che racchiude tre eventi. Nel cuore del Castello, nella sua parte più alta, nobile e antica, si incroceranno infatti i destini di tre progetti che arrivano finalmente a destinazione: l’inaugurazione del nuovo percorso museale negli spazi del Padiglione Cavaliere, a conclusione di importanti interventi di restauro e valorizzazione; l’apertura di “In_Pausa Culture Concept Store”, uno spazio caffè e un hub dedicato alla scoperta del territorio; e l’inaugurazione della mostra fotografica “Campi Flegrei, la terra ardente” di Luigi Spina.
“Il Castello di Baia e il museo Archeologico dei Campi Flegrei sono già la storia di un destino incrociato. La vicenda di un meraviglioso contenitore monumentale che è stato chiamato a svolgere una nuova funzione museale per restituire e raccontare, dal cuore del territorio flegreo, la complessità culturale di una terra centrale per la storia del Mediterraneo antico”, dichiara il direttore del parco archeologico dei Campi Flegrei Fabio Pagano. “Negli ultimi anni il Parco ha riversato straordinarie energie nel perseguimento di importanti obiettivi: cantieri, progetti di ricerca, innovazioni gestionali e nuovi paradigmi interpretativi. Alcuni di questi percorsi giungono a conclusione e si incontrano nel cuore del Parco, nel suo luogo più simbolico. Il Castello dei destini incrociati è il momento in cui le traiettorie intraprese vanno a congiungersi, la giusta finalizzazione di progetti convergenti, un punto di arrivo ma anche un punto di partenza verso nuovi importanti obiettivi che ambiscono a ritagliare al Castello di Baia, e all’intero Parco archeologico dei Campi Flegrei, un rinnovato ruolo all’interno dell’offerta culturale e turistica della Campania”.

La rampa di accesso al Padiglione Cavaliere nel museo Archeologico dei Campi Flegrei al Castello di Baia (foto pafleg)
Inaugurazione del nuovo percorso museale del Padiglione Cavaliere. Il percorso di visita all’interno del museo Archeologico dei Campi Flegrei e Castello di Baia si amplia, con l’apertura al pubblico di ambienti e terrazze del Padiglione Cavaliere, il maschio della fortezza, interessato negli ultimi anni da un complesso progetto di restauro e valorizzazione. Gli interventi hanno riguardato il restauro delle superfici, l’abbattimento delle barriere architettoniche mediante la realizzazione di percorsi e servizi dedicati, il consolidamento e restauro strutturale e la rifunzionalizzazione degli ambienti del padiglione comprensiva dell’adeguamento impiantistico.

Gli ambienti esterni del Padiglione Cavaliere nel museo Archeologico dei Campi Flegrei al Castello di Baia, dopo i restauri (foto pafleg)
I lavori, finanziati con fondi PON Cultura e Sviluppo, consolidano il percorso di restauro del Castello aragonese di Baia e di nuovo allestimento del museo Archeologico dei Campi Flegrei, restituiscono alla pubblica fruizione spazi espositivi e monumentali chiusi da anni. Il progetto, frutto del lavoro di progettazione del parco archeologico dei Campi Flegrei con il raggruppamento di professionisti guidato dallo studio CORVINO+MULTARI, è stato articolato in diverse azioni che hanno previsto il restauro dei paramenti murari del Padiglione Cavaliere e la messa in sicurezza dei percorsi, la ricostruzione del V Ponte Levatoio e del volume che si affaccia sul piazzale Nervesa, la ricostruzione del IV Ponte Levatoio e la sistemazione dell’atrio di ingresso al Padiglione, il restauro dei piazzali di copertura, dei camminamenti e dei merli con la demolizione della cisterna, il restauro e adeguamento funzionale delle rampe interne ed esterne della Torre Tenaglia, il restauro degli ambienti romani nella c.d. Torre Mediana, il restauro degli ambienti medioevali nella c.d. Torre Mediana, il restauro della Rampa Pasubio che dal V Ponte Levatoio sale al Padiglione Cavaliere.

La Sala 51 nel Padiglione Cavaliere del museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia con la sezione dedicata a Baia (foto pafleg)
l nuovo itinerario offrirà al pubblico la possibilità di visitare i resti del livello superiore della villa di epoca romana inglobata all’interno del Castello e inaugura la riapertura delle prime sale della sezione museale dedicata a Baia (sale 51-54). Risparmiati dalla costruzione del Castello, a circa 85 metri sul livello del mare, sul punto più alto che la natura offriva direttamente a picco sul golfo di Baia, si conservano i resti di una villa tardo-repubblicana, ristrutturata e ampliata in età giulio-claudia. Il complesso costituisce un esempio delle gloriose residenze baiane ed è forse legata alla figura di Caio Giulio Cesare. Messi in luce in occasione dei primi lavori di restauro della fortezza eseguiti tra la fine degli anni Novanta e gli inizi del Duemila, gli ambienti superiori della villa, che presentano una decorazione pavimentale eccezionalmente conservata, diventano uno spazio espositivo privilegiato per raccontare l’antica Baia. Nell’allestimento rinnovato, è esposta una selezione significativa di reperti provenienti dal mare: storie recuperate, nelle forme di antiche statue o decorazioni architettoniche trasfigurate dal prolungato “letargo” marino, tornano a toccare terra.
Apertura di “In_Pausa Culture Concept Store”. Incastonato tra i bastioni e le rampe del Castello, In-Pausa è un luogo accogliente e luminoso, pensato come spazio di sosta, incontro e scoperta. L’iniziativa si inserisce tra le azioni di valorizzazione previste dal progetto “Insieme. L’archeologia Flegrea unisce” nell’ambito di un Partenariato Speciale Pubblico-Privato (PSPP) in collaborazione con CoopCulture. In_Pausa è un hub dedicato alla scoperta del territorio: uno spazio dove degustare e acquistare prodotti enogastronomici locali, pubblicazioni tematiche e merchandising di qualità, ma anche un punto informativo dove conoscere la storia del Castello, delle sue prigioni e degli altri luoghi di interesse del territorio. In questo spazio sarà, inoltre, possibile acquistare i servizi di accompagnamento all’ingresso di Piscina Mirabilis e Cento Camerelle, insieme alle visite guidate alle prigioni del Castello, creando un legame diretto tra accoglienza, conoscenza e scoperta. In_Pausa mette a valore le risorse culturali, artistiche ed enogastronomiche dell’area flegrea — e non solo — favorendo nuove sinergie nel territorio. L’obiettivo di In_Pausa è offrire al visitatore del Castello un’esperienza esclusiva, capace al tempo stesso di diventare motore di coesione sociale e di rivitalizzazione del territorio. In-pausa ospiterà – inoltre – incontri culturali, mostre ed eventi, sarà un laboratorio aperto e permanente che promuove la partecipazione attiva e l’innovazione sociale.
Inaugurazione della mostra fotografica “Campi Flegrei, la terra ardente. Di Luigi Spina”. Allestita nella Polveriera e in alcuni ambienti del Padiglione Cavaliere recuperati durante il recente restauro per essere destinati a spazi espositivi temporanei, la mostra fotografica di Luigi Spina attraverso 25 scatti racconta e interpreta il paesaggio unico dei Campi Flegrei. Luigi Spina approfondisce la geografia complessa e stratificata del luogo, nel tentativo di esplorare il precario equilibrio in cui elementi naturali, antiche rovine e occupazione urbana coesistono, tra mimetismo e contraddizione. Ciò che emerge è il racconto di un ambiente aspro e insieme incantevole, in cui le percezioni visive si trasfigurano in sensazioni, nella continua contrapposizione tra la caducità umana e la potenza incontrollabile della natura. Ad accompagnare la mostra, aperta al pubblico fino al 31 gennaio 2026, il volume edito da 5 Continents Edition completo di tutti gli scatti realizzati da Spina nella sua ricerca dedicata ai Campi Flegrei.
Pozzuoli (Na). All’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli (Na) per l’approfondimento tematico “Puteoli, il porto che univa il mondo” promosso dal parco archeologico dei Campi Flegrei
Sabato 8 novembre 2025, alle 11.30 appuntamento all’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli (Na) per l’approfondimento tematico “Puteoli, il porto che univa il mondo” promosso dal parco archeologico dei Campi Flegrei. L’attività gratuita è compresa nel costo del biglietto. “Piccola Delo” e crocevia di genti e tradizioni che plasmarono l’identità dell’Impero. Chi era lo “straniero” per Roma e quali culture portava con sé? È possibile che Pozzuoli fosse un antico porto, e al tempo stesso una città globale? I partecipanti lo scopriranno in questo viaggio nella storia di uno dei più importanti centri multiculturali del Mediterraneo.
#domenicalmuseo. Nella prima domenica di novembre si conferma la classifica assoluta di ottobre: al primo posto il Colosseo (16.445 ingressi), seguito da Pompei (13.750 ingressi), e dal Foro romano e Palatino (13.173 ingressi)
Sono stati oltre 250mila gli ingressi domenica 2 novembre 2025, giornata di apertura gratuita in occasione della #domenicalmuseo di agosto, l’iniziativa del ministero della Cultura che prevede l’accesso libero nei luoghi della cultura statali nella prima domenica del mese. La classifica assoluta vede la conferma del podio registrato nel mese di ottobre 2025: al primo posto il Colosseo (16.445 ingressi), seguito da Pompei (13.750 ingressi), seguito da Foro romano e Palatino (13.173 ingressi).

Visitatori in coda al museo Archeologico nazionale di Napoli per la #domenicalmuseo (foto sergio siano / mann)
Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Colosseo – Anfiteatro Flavio 16.445 ingressi; area archeologica di Pompei 13.750; Foro Romano e Palatino 13.173; Pantheon – Basilica di Santa Maria ad Martyres 12.736; museo Archeologico nazionale di Napoli 4.300; Terme di Diocleziano 4.097; Terme di Caracalla 3.730; museo e area archeologica di Paestum 3.115; parco archeologico di Ercolano 2.808; Villa Adriana 2.542; museo nazionale Etrusco di Villa Giulia 2.503; Palazzo Massimo 2.212; museo Archeologico nazionale del Melfese Massimo Pallottino e Castello svevo di Melfi 1.915; Palazzo Altemps 1.826; museo Archeologico nazionale “Mario Torelli” e parco archeologico di Venosa 1.780; museo Archeologico di Venezia 1.775; anfiteatro campano – Santa Maria Capua Vetere 1.344; museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 1.044; museo Archeologico nazionale di Taranto 953; necropoli dei Monterozzi e museo Archeologico nazionale di Tarquinia 802; Appia antica – Mausoleo di Cecilia Metella e chiesa di San Nicola 662; museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia 565; museo Archeologico nazionale di Aquileia 433; Appia antica – Villa dei Quintili e Santa Maria Nova 432; Anfiteatro Flavio di Pozzuoli 391; parco archeologico di Cuma 366.
Pozzuoli (Na). Riapre il percorso archeologico del Rione Terra, un viaggio nella colonia romana di Puteoli tra le antiche botteghe, i cardi e i decumani. Sul fenomeno del bradisismo e sulle azioni intraprese interviene Fabio Pagano, direttore del parco archeologico dei Campi Flegrei
A Pozzuoli riapre il percorso archeologico del Rione Terra. Lo comunica il parco archeologico dei Campi Flegrei. Tutti i weekend di ottobre 2025 sarà possibile visitare l’antica città di Puteoli situata sotto la rocca che svetta sul mare del Golfo di Pozzuoli (Na). Un’occasione da non perdere per camminare tra le antiche botteghe romane percorrendo i cardi e decumani dell’antico insediamento. L’ingresso è gratuito e non c’è bisogno di prenotazione. Orari sabato: dalle 16.15 alle 20, ultimo ingresso 19.30. Orari domenica: dalle 10.15 alle 14, ultimo ingresso 13.30.
Il percorso archeologico sotterraneo del Rione Terra è un viaggio nell’antica colonia romana, Puteoli, fondata nel 194 avanti Cristo e divenuta presto porto commerciale di Roma. Il percorso è situato sotto la rocca di tufo che domina il golfo di Pozzuoli, tra Nisida e Baia, e si sviluppa lungo gli assi principali della città romana, cardini e decumani. Il visitatore, passeggiando lungo le strade dell’antica Puteoli, viene affascinato dall’architettura dei numerosi edifici, dai depositi di grano, dal forno per la lavorazione e la cottura del pane (pistrinum) con le macine quasi intatte, dai criptoportici, dalle botteghe e dai magazzini.
Il bradisismo ha causato nel Rione Terra un’elevazione del suolo di circa 1,5 metri tra il 2000 e il 2023, con conseguente sommersione e impatto sulla morfologia del promontorio. Nonostante i rischi, l’area è un esempio di convivenza tra la comunità e i fenomeni vulcanici e bradisismici, con testimonianze storiche e archeologiche che testimoniano secoli di interazione con il suolo instabile. Del fenomeno bradisismo e delle azioni messe in campo dal parco archeologico dei Campi Flegrei ha parlato ad archeologiavocidalpassato il direttore Fabio Pagano, incontrato al RAM film festival di Rovereto.
“Il Parco archeologico dei Campi Flegrei – spiega Pagano ad archeologiavocidalpassato – sta cercando di convivere con un fenomeno che si è acuito negli ultimi anni, quello del bradisismo e quello delle sollecitazioni, e quindi dei terremoti. Cosa stiamo facendo? Stiamo applicando ormai da anni un modello di monitoraggio costante, fatto di sensori ma anche di attività umana e di controllo, palmo per palmo, dei nostri luoghi, che si ripete ogni volta che c’è un sisma di grande intensità, di intensità importante. Questo ci consente di avere la sicurezza di poter ospitare le persone e accoglierle dopo le verifiche che vengono fatte dopo un sisma, appunto, che potrebbe aver arrecato danni. E questo – conclude – ci ha consentito con molti cantieri di restauro e messa in sicurezza, per ora e speriamo sia così anche a lungo, di non avere grossi problemi strutturali, ma semplicemente lesioni che stiamo controllando e monitorando”.
Augusta (Sr). Al Nuovo circolo Tennis “Baia. Il parco sommerso”, terzo e ultimo incontro del ciclo “Parole e pietre. Rassegna di libri e cultura classica”, promosso dall’Archeoclub di Augusta
Sabato 26 luglio 2025, alle 19.30, al Nuovo circolo Tennis di Augusta (Sr), in contrada Balate, “Baia. Il parco sommerso”, terzo e ultimo incontro del ciclo “Parole e pietre. Rassegna di libri e cultura classica”, giunta alla IV edizione, quest’anno dedicato a “Parchi archeologici di terra e di mare poco conosciuti o poco raccontati”, promosso dall’Archeoclub d’Italia sede di Augusta. Questa volta riflettori puntati su una delle cinque meraviglie sommerse in Italia, il Parco sommerso di Baia, Campi Flegrei, Napoli. Antiche rovine sommerse; “immergersi” e visitare un museo straordinario dove la vita marina e i resti storici si fondono in un’esperienza totalmente differente da uno spazio espositivo a terra. Introduce Mariada Pansera, presidente dell’Archeoclub d’Italia sede di Augusta. Intervengono Fabio Pagano, direttore del parco archeologico dei Campi Flegrei, e Massimo Cultraro, archeologo del Cnr-Ispc di Catania.






































































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