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Locri (RC). Al via la seconda edizione di “Locri Epizefiri tra Parco e Musei. Dallo scavo alla collezione”, ciclo di incontri con visita guidata ideato e curato dalla direttrice Elena Trunfio

locri-epizefiri_archeologico_tra-parco-e-musei_dallo-scavo-alla-collezione_2023_locandinaA Locri (RC) torna l’iniziativa “Dallo scavo alla collezione”. Visto il successo dello scorso anno, torna “Locri Epizefiri tra Parco e Musei. Dallo scavo alla collezione” il ciclo di incontri con visita guidata ideato e curato dalla direttrice Elena Trunfio. L’iniziativa ha lo scopo di avvicinare al pubblico alle collezioni museali, ricucendo il rapporto tra il reperto e il luogo di rinvenimento. “La presenza del parco archeologico”, spiega la direttrice Trunfio, “ci dà l’opportunità di mostrare ai visitatori il viaggio completo che compie un reperto, dalla sua scoperta alla musealizzazione, riconducendo entro un percorso di visita organico e maggiormente comprensibile le sedi museali e le aree archeologiche”. Appuntamento il 23 giugno, 14 luglio e 24 agosto 2023: per questi ultimi due è preferibile dotarsi di un cappello e di una bottiglietta di acqua. Gli incontri si svolgono al solo costo del biglietto di ingresso, se previsto. Non è necessaria la prenotazione. Per info: drm-cal.locri@cultura.gov.it – cell. 334.6126386 – tel. 0964.390023. Dopo il focus sulla città greca condotto lo scorso anno, nell’edizione 2023 si compirà un viaggio dalla preistoria al medioevo, puntando l’attenzione sulle tre sedi espositive locresi. Ogni appuntamento prevede una prima fase seminariale e successivamente la visita guidata ai musei e al Parco, con il coinvolgimento di esperti. “La qualità e competenza degli esperti coinvolti”, conclude Trunfio, “rappresenta un valore aggiunto per tutta la rassegna e mi auguro che ci sia lo stesso gradito riscontro dello scorso anno. Il Parco archeologico è un sito complesso che necessità di una guida per poterne cogliere gli aspetti peculiari. Con questa iniziativa vogliamo accompagnare per mano i nostri visitatori alla scoperta della storia millenaria della città”.

locri-epizefiri_archeologico_tra-parco-e-musei_dallo-scavo-alla-collezione_2023_incontro-23-giugno_locandinaSi parte il 23 giugno 2023, alle 17.30, al museo del Territorio e la biblioteca comunale di Palazzo Nieddu: introduce la direttrice Elena Trunfio su “La Chora locrese”, con un approfondimento sulla protostoria della Locride condotto dal prof. Massimo Cardosa, dell’Accademia di Belle Arti di Brera, dal titolo “Locri prima di Locri”, che illustrerà le peculiarità e le caratteristiche culturali delle popolazioni indigene del territorio, stanziate prima dell’arrivo dei greci. Al seminario, che si svolgerà in Biblioteca comunale grazie al supporto del sindaco Giuseppe Fontana e dell’assessore Domenica Bumbaca, seguirà la visita guidata alla collezione museale.

locri-epizefiri_archeologico_tra-parco-e-musei_dallo-scavo-alla-collezione_2023_incontro-14-luglio_locandinaLa polis greca sarà illustrata invece il 14 luglio 2023, a partire dalle 17.30 al museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri. Introdurrà Elena Trunfio su “La polis di Locri Epizefiri”. Allo scopo, insieme ai professori Diego Elia e Valeria Meirano del dipartimento di Studi storici dell’università di Torino, i visitatori potranno scoprire la città di Locri Epizefiri fondata “Presso il colle Zefirio dalla bianca cima”; l’intervento si avvarrà della collaborazione di tutti i partecipanti alla missione archeologica universitaria, in partenza il 26 giugno 2023. Anche in questo caso, dopo una prima parte seminariale, i professori condurranno i visitatori in una visita guidata alla collezione museale e alle aree archeologiche del Parco.

locri-epizefiri_archeologico_tra-parco-e-musei_dallo-scavo-alla-collezione_2023_incontro-24-agosto_locandinaLa fase del Municipium romano sarà illustrata infine il 24 agosto 2023, dalle 17.30 al Complesso Museale del Casino Macrì. Introduce la direttrice Elena Trunfio su “Il Municipium”. Grazie alla presenza dell’archeologa Eleonora Grillo, tra gli scopritori della celebre statua del Togato di Petrara, che condurrà i visitatori alla scoperta della fase romana e tardo antica della città di Locri, nell’incontro su “Locri romana: spazi ed edifici pubblici tra il Casino Macrì e la contrada Petrara”. Segue la visita guidata.

Locri. “Una notte a Locri Epizefiri”: visita guidata notturna nel parco al chiaro di luna, e apertura serale del museo Archeologico nazionale per la Notte dei Musei nel primo anniversario della sua riapertura

locri_parco_una-notte-a-locri-epizefiri_locandinaPer Locri Epizefiri questa del 13 maggio 2023 sarà una Notte europea dei Musei speciale. E non solo per l’apertura straordinaria in orario serale, con ingresso agevolato al costo di 1 euro. Per l’occasione, il museo e parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri ha organizzato un’iniziativa che si prospetta di grande suggestione. Con “Una notte a Locri Epizefiri”, infatti, i visitatori saranno condotti in una visita guidata molto particolare: Tommaso Misiano, guida professionista, accompagnerà i partecipanti dapprima al museo, allestito con luci soffuse ed un’atmosfera intima, per poi condurre il gruppo al parco archeologico, per una visita notturna al chiarore di luna e delle torce elettriche che ogni partecipante avrà con sé. Si porrà particolare attenzione nel racconto dei miti legati all’antica città di Zaleuco e si darà ai visitatori una opportunità inedita di fruire le aree archeologiche. “È la prima volta che organizziamo una visita guidata notturna con queste modalità”, spiega la direttrice Elena Trunfio. “Vogliamo infatti offrire ai visitatori un’occasione inedita per apprezzare la bellezza di Locri Epizefiri anche di notte, quando mostra con ancora più potenza la sua carica suggestiva. Grazie alla visita notturna e all’utilizzo delle torce ricreeremo l’atmosfera antica della città, una volta illuminata esclusivamente da lucerne e torce, e siamo certi che anche i visitatori che hanno già visitato il Parco rimarranno piacevolmente colpiti dal nuovo volto con cui si mostrerà di notte”. La visita notturna guidata prevede invece un contributo onnicomprensivo di 5 euro per i visitatori maggiori di 12 anni, che dovranno essere dotati di una torcia elettrica. La prenotazione è obbligatoria e i posti sono limitati. Per info e prenotazioni: drm-cal.locri@cultura.gov.it – Tel. +39 334.6126386 – 0964.390023.

locri_archeologico_notte dei musei 2023_locandinaIl 13 maggio 2023 sarà anche l’occasione per festeggiare il primo anniversario dalla riapertura del museo Archeologico nazionale: “Proprio durante la Notte dei Musei 2022 abbiamo inaugurato il nuovo Museo e quest’anno ci tenevamo particolarmente a festeggiare questo primo “compleanno” con un evento evocativo e coinvolgente dal punto di vista emotivo”, prosegue la direttrice. “Il bilancio di questo primo anno di nuova vita del Museo è certamente positivo. Con un lavoro condiviso e uno sforzo comune abbiamo lavorato per assicurare a questo luogo un’attività di promozione e valorizzazione adeguata e costante. La risposta della comunità e dei visitatori è arrivata fin da subito e, a distanza di un anno, possiamo affermare che intorno al museo si è creata un’affezione e un interesse che ci rende orgogliosi del lavoro svolto finora. Naturalmente sappiamo che dobbiamo ancora migliorare ma siamo in cammino e siamo certi che ulteriori risultati non tarderanno ad arrivare”. Appuntamento dunque a Locri Epizefiri il 13 maggio 2023 con l’apertura straordinaria del museo Archeologico, dalle 20 alle 23, con ingresso a 1 euro.

Locri. “Persefone il ritorno – incanto di primavera”: al museo Archeologico nazionale rivive il mito legato all’equinozio di Primavera

locri-epizefiri_archeologico_persefone-il-ritorno_incanto-di-primavera_locandinaPersefone “ritorna” al parco archeologico nazionale di Locri. Nel giorno dell’equinozio di primavera, il 20 marzo, la tradizione mitologica greca sancisce l’ascesa nel mondo dei vivi di Persefone, sposa del Re degli Inferi Ade, tra le divinità più significative della vita religiosa locrese. Il ritorno della dea, figlia di Demetra, coincide con l’inizio della bella stagione e rappresenta un momento di rinascita e prosperità. La cultura locrese ha uno stretto legame con questa divinità e il suo santuario sul colle Mannella, già dall’antichità, ha un’importanza centrale in tutto il mondo magnogreco, testimoniata dai pinakes, tra i reperti più evocativi rinvenuti a Locri Epizefiri. Non è un caso quindi che proprio al museo Archeologico nazionale di Locri, venerdì 24 marzo 2023, dalle 17.45, vada in scena la performance/reading “Persefone il ritorno – incanto di primavera” di e con Katia Colica, musiche di Antonio Aprile, promossa dall’associazione culturale Adexo nell’ambito del “Balenando in burrasca festival” sostenuto dalla Regione Calabria, la città metropolitana di RC e il Comune di Reggio Calabria. “Per noi è importante celebrare ogni anno il ritorno della Dea sulla terra”, commenta la direttrice del parco, Elena Trunfio, “per mantenere viva una tradizione culturale e mitologica millenaria e per dare l’opportunità ai visitatori di connettersi con il mondo della spiritualità degli antichi locresi”. Persefone è una creatura senza età, in bilico tra la fanciulla che è stata – e che dovrà essere ciclicamente in eterno – e il suo ruolo di regina del Regno dei morti. Sull’orlo dell’Ade, appena prima di uscire, si rivolge allo sposo che stenta a lasciarla andare. Così lo spettacolo ripercorre le sue memorie senza mai dimenticare di essere attesa dalla madre Demetra e dal mondo intero per permettere l’inizio di una nuova primavera: una vita a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, in bilico tra la rinascita e la privazione, l’abbondanza e la carestia. La scena è arricchita da un contributo video Luca Granata, i costumi di Domenica Stelitano, i video di Gianluca Del Gaiso e le foto di Marco Costantino. Ingresso libero, posti limitati (non è necessaria la prenotazione).

locri-epizefiri_archeologico_bentornata-persefone_pinakes-dal-santuario-di-persefone_locandinaL’iniziativa apre la stagione primaverile che sarà ricca di appuntamenti mirati, con particolare attenzione al pubblico scolare. “Dall’inizio del 2023”, interviene Trunfio, “stiamo offrendo un programma serrato di laboratori per ragazzi e visite guidate dedicate alle scuole che stanno avendo un buon riscontro e sulle quali continueremo a puntare nei prossimi mesi, ritenendo il coinvolgimento dei ragazzi centrale nella strategia di promozione del Parco e nella creazione del senso di appartenenza e di affezione nei confronti dei luoghi della cultura”.

Locri. Al museo Archeologico nazionale apre la mostra “Nostos. Tesori locresi tornano a casa”: due opere dal museo Archeologico nazionale di Napoli

locri_archeologico_mostra-nostos-tesori-locresi-tornano-a-casa_locandinaQuasi un anno fa, all’inaugurazione del museo Archeologico nazionale di Locri, il direttore della direzione regionale Musei della Calabria, Filippo Demma, annunciava l’avvio dell’iter per il rientro di alcuni reperti locresi, diffusi nelle collezioni dei musei italiani. La promessa è mantenuta. Il primo passo venerdì 10 febbraio 2023, alle 17.30, si inaugura la mostra “Nostos. Tesori locresi tornano a casa” che rimarrà aperta al museo Archeologico nazionale di Locri fino al 10 aprile 2023. Dopo i saluti di Filippo Demma, direttore ad interim della direzione regionale Musei Calabria, interverranno i curatori Elena Trunfio, direttrice del museo e parco archeologico di Locri, e Maurizio Cannatà, direttore del museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia. Quindi l’archeologa Daniela Costanzo, del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, parlerà di “Tante sublimi cose che ritrovai a Locri: studi e scoperte prima dell’Unità”. Posti limitati. La mostra riaccende la memoria sulla stagione di ricerche nell’Italia preunitaria con la formazione del Real Museo Borbonico di Napoli, nel quale confluivano le principali scoperte archeologiche di tutto il Meridione. Grazie alla sinergia attuata tra la direzione regionale Musei Calabria e il museo Archeologico nazionale di Napoli, erede del museo borbonico, nell’ambito della mostra “Bizantini. Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario”, due tesori locresi appartenenti alla collezione “Magna Grecia” del museo partenopeo potranno essere visti nello stesso luogo in cui furono rinvenuti. “È una grande gioia annunciare questa esposizione, piccola ma molto significativa per Locri Epizefiri”, scrive la direttrice Elena Trunfio. “Grazie al direttore Filippo Demma per avere avviato l’iter che ci porterà a rivedere a Locri reperti che sono custoditi nei depositi di altri musei italiani. Grazie a Maurizio Cannatà per avere contribuito in maniera determinante al ritorno a Locri dei pezzi che vi presenteremo venerdì e per la co-curatela dell’esposizione. Grazie a Daniela Costanzo per avere accettato il nostro invito a raccontarci di un’interessante stagione dell’archeologia dell’Italia preunitaria e di Locri Epizefiri. Grazie sempre a tutti i miei super colleghi del museo e parco archeologico nazionale di Locri”.

Locri Epizefiri. Al teatro greco romano va in scena “Sette contro Tebe” di Eschilo nell’adattamento di Aurelio Pes a cura del Centro Teatrale Meridionale

locri_teatro-greco-romano_sette-contro-tebe_locandinaLa grande tragedia classica rivive nel luogo della sua nascita, il Teatro Greco Romano di Locri Epizefiri. Appuntamento lunedì 22 agosto 2022, alle 21.30, quando al teatro antico di Locri va in scena “Sette contro Tebe” di Eschilo, adattamento di Aurelio Pes, a cura del Centro Teatrale Meridionale: con Lorenzo Parrotto (Eteocle), Roberta Azzarone (Antigone), Giovanni Carta (Creonte/Tiresia/coro) e (in o.a.) Anna Lisa Amodio (corifea/coro), Giuseppe Benvegna (terzo messaggero/coro), Camillo Marcello Ciorciaro (settimo messaggero/coro), Giovanni Di Lonardo (carnefice/coro), Nicolò Giacalone (quarto messaggero/coro), Monica Guazzini (corifea/coro), Alessandro Marmorini (sesto messaggero/coro), Giacomo Mattia (secondo e ottavo messaggero/coro), Mimma Mercurio (corifea/coro), Marco Valerio Montesano (quinto messaggero/coro), Matteo Munari (primo e nono messaggero/coro); e la partecipazione di Domenico Pantano (Ermocrate/coro); a cura di Nicasio Anzelmo.

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Il teatro greco romano di Locri Epizefiri nel parco archeologico nazionale di Locri (foto drm-calabria)

Il Teatro Greco Romano, sito entro il parco archeologico nazionale di Locri, si trova in contrada Dromo, Portigliola. Dopo il successo della serata di avvio, il 7 luglio 2022, il parco archeologico di Locri ospita nuovamente un’iniziativa di elevata qualità, nell’ambito delle celebrazioni per il 50° ritrovamento dei Bronzi di Riace, promosse dalla Città metropolitana di Reggio Calabria, in collaborazione con la Direzione regionale Musei Calabria e il Comune di Locri. Ingresso gratuito (fino ad esaurimento posti) senza prenotazione. Per info: 342.9533222.

centro-teatrale-meridionale_sette-contro-tebe_logo“Sette contro Tebe”. La messa in scena è una riproposizione del testo elaborato con interventi e all’adattamento di Aurelio Pes, lo scrittore, drammaturgo e critico musicale palermitano scomparso nel 2020 che ha saputo cristallizzare, con potenza evocativa, il male intrinseco alla vita dell’uomo e la caducità dell’essere umano di fronte al fato. “Sette contro Tebe” è la seconda più antica tragedia di Eschilo giunta a noi per intero, rappresentata per la prima volta ad Atene alle Grandi Dionisie del 467 a.C. centro-teatrale-meridionale_logoÈ la tragedia dell’orrore della guerra, del compimento della terribile maledizione del ghenos di Edipo: la sua stirpe infatti è segnata da antiche colpe che, in una perversa concatenazione di eventi, si riproducono e moltiplicano. Le colpe dei padri, così come i loro meriti, ricadono sempre sui figli. Nei “Sette contro Tebe” eschilei, in cui è protagonista il re Eteocle, si accenna di continuo al tema della spartizione dell’eredità e della successione ereditaria. In base alla versione a noi più nota della saga dei Labdacidi, alla morte di Edipo i suoi due figli, Eteocle e Polinice, decidono di regnare ad anni alterni, l’uno durante l’esilio dell’altro; Eteocle, primo a sedere sul trono di Tebe, calpesta l’accordo, ostinandosi a non cedere il trono al fratello allo scadere del suo anno di regno. Polinice, cacciato in esilio, giunge ad Argo, dove ottiene l’appoggio del re Adrasto che gli promette aiuto nel fare ritorno in patria. Polinice, insieme ad altri sei condottieri, muove così guerra alla sua patria. Capo contro capo, fratello contro fratello, nemico contro nemico sono le parole di Eteocle prima dello scontro.

centro-teatrale-meridionale_il-gruppo-in-scenaAccanto a questa, tuttavia, esisteva una differente variante della storia che riporta di un accordo tra i due fratelli, in base al quale Polinice, invitato da Eteocle a decidere se tenere per sé il regno oppure abbandonare la patria con una parte delle sostanze paterne, lascia il trono al fratello, scegliendo di andarsene ad Argo con il chitone e la collana che Cadmo, antico fondatore della città di Tebe, regalò alla dea Armonia: oggetti dal forte potere simbolico, poiché divini. Polinice poi li donò alla moglie dell’indovino Anfiarao, perché lo accompagnasse nella guerra contro il fratello a Tebe. Quale che sia la versione del mito, ci troviamo di fronte alla città sotto assedio. Eteocle ascolta il resoconto di sette messaggeri che, insieme al coro, si stringono intorno al loro capo, mentre raccontano con dovizia di particolari quali guerrieri argivi si schierano di fronte alle sette porte, quali armi indossano e quale furia li muove. Il re sa che deve combattere e si prepara ad affrontare il destino che gli pone di fronte proprio il fratello. Ma sopra ogni cosa Eteocle sa che Non è dato sfuggire a un male, quando il dio lo manda. L’attacco termina con la morte dei due fratelli che, nello scontro diretto, si danno vicendevolmente la morte. Il loro destino è compiuto.

Calabria. Al via “Fuori Campo. Il cinema abbraccia la storia”: cinque appuntamenti in altrettanti siti archeologici significativi con proiezioni, incontri con esperti di archeologia, workshop con professionisti del cinema e visite guidate. Si inizia da Locri

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Capo Colonna: il parco archeologico è una delle sedi scelte per la terza edizione di “Fuori campo” (foto drm-calabria)

Ritorna “Fuori Campo. Il cinema abbraccia la storia”. Un modo per parlare di Cinema ma anche del valore della Storia, due mondi che spesso s’incrociano nello sviluppo della narrazione di un’opera audiovisiva. La terza edizione della rassegna cinematografica è in programma dal 16 luglio all’11 settembre 2022 nei musei e parchi archeologici della Calabria. “Fuori Campo 3: Il Cinema abbraccia la Storia” è realizzato da Rete Cinema Calabria, con il contributo di Fondazione Calabria Film Commission e la collaborazione del ministero della Cultura – Direzione regionale Musei Calabria, RAM Film Festival, Calabria Movie International Short Film Festival e le Direzioni dei Musei e Parchi coinvolti. La terza edizione dedicata alla produzione cinematografica e audiovisiva nazionale indipendente e d’autore, con un’attenzione particolare rivolta all’analisi e alla rappresentazione del territorio calabrese, prevede cinque appuntamenti in alcuni significativi siti archeologici della Calabria, luoghi ricchi di storia e civiltà che dialogano quindi con e attraverso il mondo del cinema: Locri, Scolacium, Sibari, Capo Colonna, Kaulon. In programma anche incontri con esperti di archeologia, workshop con professionisti del cinema e visite guidate per conoscere meglio la storia e il pensiero di antiche civiltà fondamentali per leggere il nostro contemporaneo.

calabria_parchi-archeologici_fuori-campo_rassegna-cinema_locandinaIL PROGRAMMA. Si inizia sabato 16 luglio 2022, al museo e parco nazionale di Locri (Rc) con “Locri Epizefiri: archeologia del Sacro e cultualità femminile”; quindi domenica 24 luglio 2022, al museo e parco archeologico nazionale di Scolacium (Roccelletta di Borgia, Cz) con “L’eco degli Eroi e le tracce degli Imperatori”; sabato 6 agosto 2022, al museo e parco archeologico nazionale di Sibari (Cassano allo Ionio, Cs) con “Siubarys, Thurii, Copiae. Storie di distruzioni e rinascite”; sabato 20 agosto 2022, al museo e parco archeologico nazionale di Capo Colonna (Kr) con “Heraion Lakinion. Il Mare, il Sacro e il Mito”; chiude domenica 11 settembre 2022, al museo e parco archeologico dell’Antica Kaulon (Monasterace, RC) con “Kaulon, la Casa del Drago. Devozione e culto”. I workshop e i dibattiti della rassegna, come per la seconda edizione dello scorso anno, saranno fruibili gratuitamente anche in modalità streaming sulle maggiori piattaforme web.

calabria_parchi-archeologici_fuori-campo_prima-tappa-locri_locandinaPrima tappa, Locri: sabato 16 luglio 2022, negli spazi del tempio di Masarà, parco nazionale di Locri (Rc) con “Locri Epizefiri: archeologia del Sacro e cultualità femminile”. Modera Ernesto Orrico. Alle 15, visita al parco archeologico con Roberta Eliodoro; alle 16, video racconto sul parco archeologico di Locri a cura di Ivana Russo e Fabrizio Nucci (Rete Cinema Calabria); alle 16.15, saluti di Elena Trunfio, direttrice del museo e parco di Locri; alle 16.30, “Donne e dee a Locri Epizefiri”: conversazione sull’archeologia con Margherita Milanesio; alle 17, il corto “Eggshell” di Ryan William Harris (UK, 2020; 14’) a cura di Calabria Movie Short Film Festival; alle 17.15, “I Bronzi di Riace: appunti sul lavoro di realizzazione di un film documentario”: workshop a cura del regista Fabio Mollo; alle 18.15, il  documentario “The Young Pope – A Tale of filmmaking” di Fabio Mollo (Italia, 2016; 57’).

Locri (Rc). Musica, archeologia, teatro, cinema, laboratori: ecco il ricco programma di luglio al museo e parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri

locri_archeologico_eventi-luglio_locandina“Musica, archeologia, teatro, cinema, laboratori…ed è solo il programma di luglio… Vi avevamo assicurato che sarebbe stata un’estate calda e intensa, eccone la dimostrazione. Non avete che l’imbarazzo della scelta!”. È la stessa direttrice del museo e parco archeologico nazionale di Locri (Rc), Elena Trunfio, ad annunciare il ricco programma degli eventi per il mese di luglio 2022. Si inizia giovedì 7 luglio, alle 21, col concerto jazz “Pat Metheny e la scala musicale locrese”, evento gratuito promosso dalla città metropolitana di Reggio Calabria nell’ambito delle celebrazioni per il 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace. Mercoledì 13 luglio, alle 17.30, “Abitare e produrre a Locri: l’area di Centocamere”, conversazione a ingresso gratuito con la prof.ssa Valeria Meirano (UniTO), nell’ambito del ciclo di incontri “Locri Epizefiri tra Parco e Museo. Dallo scavo alla collezione”, seguita dalla visita guidata all’area archeologica (raccomandato l’uso del cappello e di portare con sé una bottiglietta d’acqua). Sabato 16 luglio, alle 15, “Fuori campo. Il cinema abbraccia la storia” a cura di Rete Cinema Calabria: incontri e proiezioni tra cinema e archeologia (evento al solo costo del biglietto di ingresso). Martedì 26 luglio, alle 21.30, al teatro greco-romano, spettacolo teatrale a pagamento “Stand up Omero” con Paolo Rossi, a cura del Gal Terre Locridee. Mercoledì 27 luglio, alle 17.30, “Il viaggio del reperto”, laboratorio gratuito per bambini da 9 a 12 anni a cura di Laura Delfino e Antonella Ursino. Prenotazione obbligatoria al numero 3346126366, fino ad esaurimento dei posti disponibili. Infine giovedì 28 luglio, alle 17.30, “Passeggiata archeologica nell’area greca del Parco” con l’Archeoclub di Locri.

Locri (Rc). Dopo un lungo e complesso intervento di adeguamento sismico riapre il museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri: tre giorni di eventi. Inaugurazione a invito con diretta Facebook

locri-epizefiri_archeologico_riapre-il-museo_locandina“L’attesa è finita! Dopo un lungo e complesso intervento di adeguamento sismico, siamo lieti di annunciare la riapertura del museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri con una tre giorni di eventi”: lo fa sapere visibilmente emozionata la direttrice Elena Trunfio. “Per limitare gli assembramenti e per dare a tutti la possibilità di visitare il Museo in sicurezza, abbiamo previsto una serie di momenti diversi”. Venerdì 13 maggio 2022, alle 17, inaugurazione istituzionale (solo su invito, ma la giornata sarà trasmessa integralmente sulla pagina Facebook del museo). Introduce e coordina Elena Trunfio. Dopo il taglio del nastro con la benedizione di don Pietro Romeo, i saluti istituzionali di Salvatore Patamia, segretario regionale Mic per la Calabria; Fabrizio Sudano, soprintendente ABaP per Rc e Vv; Giuseppina Princi, vicepresidente Regione Calabria; Carmelo Versace, sindaco della città metropolitana di Reggio Calabria; ten. Giacomo Geloso, comandante nucleo Tutela Carabinieri; Giovanni Calabrese, sindaco di Locri; Rocco Luglio, sindaco di Portigliola. Intervengono: Giancarlo del Sole, responsabile unico del procedimento; Giuseppina Vitetta, coordinatrice alla progettazione; Rossella Agostino e Maria Maddalena Sica, responsabili scientifici dell’allestimento. Conclude Filippo Demma, direttore ad interim Direzione regionale Musei della Calabria. Seguirà la visita guidata alle sale espositive. Sabato 14 maggio 2022, alle 10, 12, 16 e 18, narrazione guidata dell’allestimento. Alle 15.30, “Il Museo incontra la comunità”: la direttrice Elena Trunfio incontra le associazioni del territorio. Alle 20.30, Notte dei Musei: performance reading “Morgana e i miti dello Stretto” (preferibile la prenotazione). Domenica 15 maggio 2022, alle 10, 12, 16 e 18, narrazione guidata dell’allestimento. Ingresso senza green pass, è fortemente consigliato l’uso della mascherina. “Ricordiamo a tutti – conclude la direttrice – che il Museo sarà liberamente visitabile (senza invito, quindi) nei giorni del 14 e del 15 maggio. Non è obbligatoria la prenotazione delle visite guidate ma se ci avvisate è meglio!  La prenotazione è invece necessaria per la notte dei musei: i posti per il reading sono limitati! Per prenotazioni e info, chiamateci al 3346126386”.

Il museo Archeologico nazionale di Locri documenta le produzioni degli artigiani locresi con manufatti significativi come i pinakes (quadretti votivi), le offerte alle divinità in terracotta, gli specchi bronzei e le tavolette dell’Archivio di Zeus Olimpio. Sono esposte anche produzioni ceramiche provenienti da diverse aree del mondo greco e insulare, testimonianza degli intensi scambi commerciali di Locri. Completano l’esposizione elementi architettonici recuperati dagli edifici della città. I pinakes. Agli inizi del Novecento, in località Mannella, immediatamente al di fuori della cinta muraria della città, Paolo Orsi identificò il Persephoneion, santuario dedicato alla dea Persefone, già ricordato dallo storico Livio. Da questa area provengono i pinakes, quadretti votivi in terracotta policromi offerti dai fedeli, che raffigurano scene legate al mito della dea. I pinakes venivano prodotti dagli artigiani locresi nella prima metà del V secolo a.C., con l’utilizzo di matrici (ne sono state distinte 81), e decorati con una vivace policromia. Gli archeologi ne hanno recuperati e classificati migliaia, distinguendoli in dieci gruppi a seconda della scena raffigurata.

Giornate europee del Patrimonio 2021: visite guidate, spettacoli ed eventi speciali nei musei e parchi archeologici della direzione regionale Musei della Calabria

Filippo Demma

Filippo Demma, direttore regionale dei Musei della Calabria

Sabato 25 e domenica 26 settembre 2021, dopo l’anno di sospensione dovuto alla pandemia da Covid-19, ritornano le Giornate del Patrimonio, nate per volontà del Consiglio d’Europa e della Commissione Europea al fine di potenziare e favorire il dialogo e lo scambio culturale tra le nazioni. Nell’occasione, la Direzione regionale Musei della Calabria guidata da Filippo Demma propone una serie di interessanti iniziative. Nell’occasione vengono proposte visite guidate, spettacoli ed eventi speciali. Sabato 25 settembre, inoltre, sono previste aperture straordinarie serali con biglietto di ingresso al costo simbolico di 1 euro, fermo restando le gratuità attualmente in vigore.

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La sede del museo Archeologico nazionale di Vibo Valentia “Vito Capialbi”

Museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia. Apertura straordinaria ed evento digitale trasmesso nelle sale del Museo e pubblicato sulla pagina Facebook al link: https://www.facebook.com/museoarcheologicovv/. Attraverso un video verrà proposto un exursus cronologico di storia e leggenda, patrimonio culturale immateriale di una lunga vicenda storica che nel Museo, ubicato all’interno del castello trova il suo custode naturale. Le leggende presentate saranno illustrate con opere del maestro Antonio La Gamba. Nell’occasione il museo “Vito Capialbi” rimarrà aperto al pubblico, sabato 25 dalle 20 alle 23 e domenica 26 dalle 9 alle 13.

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Una sala espositiva del museo Archeologico Lametino di Lamezia Terme (foto pm-cal)

Museo Archeologico Lametino. In collaborazione con l’associazione di promozione sociale “Ambrosia” sabato 25 settembre sarà presentato l’evento “Il diadema del Tesoro di Terina: dal 3D al tattile”. Programma: 17-17.30: visita guidata a misura di bambino (max 15 bambini età 6-8 anni) a cura della diagnosta e tecnico di restauro Felicia Villella; 17.30-18.30: laboratorio di diagnostica junior: “Com’è fatto il diadema?” (max 15 bambini età 6-8 anni) a cura di Felicia Villella; 19.30-21: seminario, che dopo l’introduzione della direttrice Simona Bruni prevede gli interventi di: Francesco La Trofa su “Il tema dell’inclusività nel settore dei Beni Culturali”, Felicia Villella su “L’importanza della comunicazione nel patrimonio culturale” e Gabriele Simonetta su “Dal 3D al tattile, il caso studio del diadema del Tesoro di Terina”. Dalle 17.30 e alle 18.30, previa prenotazione obbligatoria, sarà possibile prendere parte a due visite guidate a cura dell’archeologo Antonio Vescio. Prenotazioni al numero telefonico: 3207984594 o alla e-mail: drm-cal.lametino@beniculturali.it.

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La sede del museo Archeologico nazionale di Locri

Parco archeologico nazionale di Locri – Complesso museale del Casino Macrì. Sabato 25 settembre: 17, “Inclusione è partecipazione!”, con introduzione della direttrice del Parco Elena Trunfio e narrazione guidata a cura dell’archeologa Margherita Milanesio; 18.30, performance reading “Le voci delle donne di Omero”, di e con Katia Colica (testi e voce) e Antonio Aprile (basso elettrico e synth). L’evento viene realizzato nell’ambito della terza edizione del “Balenando in burrasca reading festival”, promosso dall’Associazione Adexo con il patrocinio del Comune di Reggio Calabria e della Città metropolitana di Reggio Calabria.

Museo del territorio di Palazzo Nieddu. Apertura straordinaria: 20-23. Agli eventi delle 17 e delle 18.30 si potrà accedere previa prenotazione telefonica al numero 334.6126386 e al solo costo del biglietto di ingresso.

Museo Archeologico nazionale di Crotone. Sabato 25 settembre: apertura straordinaria, 20-23. Domenica 26 settembre: 10-13, attività didattiche per bambini e famiglie.

Museo Archeologico nazionale di Capocolonna. Sabato 25 settembre: 19.30-22.30, apertura straordinaria con visita alla mostra fotografica temporanea “Navigando nella storia”.

I musei archeologici del Polo museale della Calabria celebrano il Dantedì presentando i collegamenti che ci sono tra alcuni reperti delle collezioni e la Divina Commedia

Che c’azzecca Dante con i musei e i parchi archeologici? La risposta viene dal Polo museale della Calabria che in occasione del Dantedì, giornata celebrativa dedicata al sommo poeta Dante Alighieri, istituita per il 25 marzo 2020 dal Consiglio dei Ministri, su proposta del ministero per i Beni e le Attività culturali e il Turismo. “Molte sedi della cultura statali, afferenti al Polo museale della Calabria, guidato da Antonella Cucciniello”, spiegano, “hanno richiami, similitudini con il mondo dantesco”. Ecco qualche esempio.

Il soggetto della sirena in alcuni reperti conservati al museo archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia (foto pm-cal)

All’interno del museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, diretto da Adele Bonofiglio, sono custoditi alcuni reperti che rappresentano delle sirene, figure mitologiche dal corpo metà uccello e metà donna. Le Sirene compaiono nel XII libro dell’Odissea, nel quale si racconta di Ulisse che dopo aver lasciato la maga Circe riprende il suo viaggio. Giunto presso un gruppo di scogli a Sud della penisola di Sorrento, al largo delle isole Sirenuse, incontra le Sirene che con il loro canto cercano di trattenere i naviganti. Le sirene sono note per il loro canto ammaliatore, affascinante ma molto pericoloso per i naviganti, che promette di svelare tutto ciò che accade o è accaduto sulla terra. Il loro canto dunque si mostra come una promessa: se Ulisse si fermerà presso di loro, se ne andrà sapendo più cose; ma cedere alla tentazione della conoscenza porta a rompere i legami famigliari e a morire. Ulisse però, grazie ai consigli di Circe, riesce ad oltrepassare il pericolo. Ulisse e Dante. L’Ulisse dantesco è simile a quello classico, dotato di insaziabile curiosità e abilità di linguaggio e compare nel XXVI canto dell’Inferno, sottoforma di fiamma. Egli racconta le peripezie del suo viaggio di ritorno da Troia e come, spinto dalla sete di conoscenza, cerca di convincere i suoi compagni a proseguire il viaggio pronunciando la famosissima frase: “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. Sete di conoscenza che lo porterà alla rovina.

La sede del museo Archeologico nazionale di Locri

Il museo Archeologico nazionale di Locri, diretto da Rossella Agostino, in sintonia con il museo di Vibo Valentia che per il Dantedì ricorda Ulisse, il canto delle Sirene, e il suo incontro con Dante, con l’intento di creare un fil rouge tra i musei calabresi e il loro ricco e sfaccettato patrimonio, vuole testimoniare la presenza di manufatti raffiguranti le Sirene esposti lungo il suo percorso espositivo. Una produzione degli artigiani locresi che lavoravano ed abitavano nel quartiere di Centocamere, oggi visitabile nell’area del parco archeologico di Locri: balsamari in terracotta di diverse dimensioni, conformati a sirena caratterizzata da una lunga capigliatura a trecce e orecchini discoidali con funzione di ex voto dedicati a Persefone regina degli Inferi, agli specchi in bronzo il cui manico riproduce le fattezze di questa suggestiva figura che con il suo canto irretiva gli uomini. Produzioni che tra VI e V secolo a.C. costituiscono una delle espressioni più caratteristiche dell’artigianato locrese.

Una sala espositiva del museo Archeologico Lametino di Lamezia Terme (foto pm-cal)

Il museo archeologico Lametino di Lamezia Terme, diretto da Gregorio Aversa, sposta in rete tutte le iniziative organizzate per il primo “Dantedì”, giornata celebrativa dedicata dal MiBACT al sommo poeta Dante Alighieri, prevista per il 25 marzo, data che gli studiosi individuano come inizio del viaggio ultraterreno della “Divina Commedia”. Sulla pagina FB (https://www.facebook.com/museoarcheologicolametino/) del museo l’appuntamento si raddoppia. Si inizia martedì 24 marzo 2020 con il pre-evento “Aspettando il #Dantedì”, durante il quale Laura Montuoro, socio della “Società Dante Alighieri – Comitato locale Soverato”, citando alcune terzine del XV Canto del “Paradiso”, invita i follower a partecipare attivamente alle celebrazioni. Per l’appuntamento nazionale fissato dal MiBACT per le 12 di mercoledì 25, il Museo ha, invece, organizzato l’iniziativa “#IoleggoDante, ma in calabrese”. È prevista una lettura in streaming a cura di Domenico Benedetto D’Agostino, curatore del Progetto “PoesiaInCostruzione, di alcune terzine del XXVI Canto dell’“Inferno” tratte da “‘U Mpiernu, ‘U Prigatoriu, ‘U Paravisu” di Salvatore Scervini (Acri 1847-1925). Si tratta della trasposizione in calabrese dell’opera dantesca, seconda traduzione integrale in Italia e prima nel Meridione, considerata una delle versioni più riuscite per completezza, qualità letteraria, lingua e stile. Completeranno il programma numerosi post con approfondimenti e curiosità, tra cui: un’esposizione inedita sulla nostra bacheca virtuale di un’edizione unica al mondo della “Divina Commedia” (ed. Manzani, Firenze 1595), messa a disposizione da Giovanna Adamo, presidente dell’associazione artistico-culturale “Arte & Antichità Passato Prossimo” di Lamezia Terme; un omaggio da parte dell’illustratrice lametina Felicia Villella; la partecipazione al flash mob della “Società Dante Alighieri” previsto per le 18 del 25 marzo con l’intervento di Samuele Anastasio, speaker di Radio Soveria, che aprendo la finestra della sua casa declamerà, come richiesto, le due terzine del canto dantesco in cui Paolo e Francesca dimostrano che l’amore vince tutto. L’iniziativa è a cura di Rosanna Calabrese, funzionario archeologo del Polo museale della Calabria.

All’interno del museo Archeologico nazionale di Mètauros a Gioia Tauro, diretto da Simona Bruni, sono custoditi moltissimi reperti provenienti dai corredi tombali della necropoli ritrovata in contrada Due Pompe – fase magnogreca della città. I corredi tombali esposti a Mètauros rappresentano le suggestioni legate alla cultura dell’oltretomba e agli usi della deposizione che attraverso il corredo dava forma all’immateriale legame tra la vita terrena del deposto e la sua vita nell’aldilà. Collegamento culturale diviene Caronte e la sua figura di traghettatore delle anime nel loro percorso di vita ultraterrena attraverso la presentazione di due litografie di Gustave Dorè, Divina Commedia illustrata dell’Ottocento (Gustave Dorè, Divina Commedia Illustrata 1861) che rappresentano l’incontro di Dante e Virgilio nell’oltretomba con Caronte; correlazione con le collezioni esposte nel Museo – i corredi funebri – legati alla cultura della deposizione e dell’oltretomba. Inoltre grazie alla collaborazione dell’architetto e scenografo Lorenzo Pio Massimo Martino sarà pubblicato il video “L’incontro infernale tra il Sommo e il traghettatore delle anime perdute” (Commedia narrata a cura di Lorenzo Pio Massimo Martino). Seguirà nel pomeriggio per #ioleggoDante un tag sul fumetto di Mètauros realizzato da Federico Manzone (nato nell’ambito dell’iniziativa Fumetti nei Musei 2020) reso visibile on-line per la giornata del 25 marzo su issuu.com/coconinopress. Lo storyboard realizzato dal nostro fumettista riprende le figure mitologiche e legate all’oltretomba in virtù delle collezioni che denotano il museo come “museo delle necropoli”.

La basilica normanna conservata all’interno del parco archeologico di Scolacium

Il museo e parco archeologico nazionale di Scolacium, diretto da Elisa Nisticò, celebra Dante Alighieri nella giornata a lui dedicata con un contributo sui suoi canali social basato sul pensiero trinitario di Gioacchino da Fiore nella Divina Commedia, con radici lontane in Cassiodoro, nativo di Scolacium. La Commedia ha uno schema triadico, secondo le tre età del padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Anche Cassiodoro trova nei Salmi la dottrina della Trinità. Troviamo dunque una linea di pensiero che attraversa i secoli e supera le distanze spaziali.