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Nasce il museo Navigante: ben 58 musei del Mare e della Marineria d’Italia fanno rete. E ora salpa con la goletta Oloferne alla scoperta del patrimonio culturale marittimo italiano. Molti sono i musei archeologici: conosciamoli meglio

Il logo del museo Navigante nato nel dicembre 2017 mettendo in rete 58 musei italiani del Mare e della Marineria

Maria Paola Profumo, presidente dell’AMMM, Associazione Musei marittimi del Mediterraneo

Nasce la rete dei musei del Mare e della Marineria d’Italia. Cinquantotto musei del mare e della marineria insieme in un comune progetto per valorizzare il patrimonio culturale marittimo italiano. È nato così il museo Navigante – una iniziativa promossa dal Mu.MA-Galata di Genova, il museo della Marineria di Cesenatico, l’associazione La Nave di Carta della Spezia e l’AMMM-Associazione Musei marittimi del Mediterraneo – che ha riunito musei, pubblici e privati. E il 9 gennaio 2018, con l’inizio dell’Anno del patrimonio culturale Europeo, il museo Navigante salpa, a bordo della goletta Oloferne, per far rotta dall’Adriatico al Tirreno, con tappe in tutte le regioni costiere, e arrivare infine a Sète (Francia) in occasione della manifestazione Escale à Sète in rappresentanza dei musei italiani. “Finalmente abbiamo un primo censimento dei musei del Mare e della Marineria italiani, privati e pubblici, ad arricchire la rete dei musei Marittimi del Mediterraneo e le reti regionali che si stanno costituendo, dalla Catalana alla Ligure, dal Golfo del Leone alla Campania”, interviene Maria Paola Profumo, presidente dell’AMMM di cui il Galata è capofila. “Sono stati catalogati per quattro grandi categorie: storico-navale, archeologico, naturalistico ed etnografico. Ne è emerso un panorama molto ricco, diversificato e molto attivo. Il nostro obiettivo è far scoprire e promuovere il patrimonio marinaro, materiale e immateriale: barche, reperti, cimeli ma anche, e soprattutto, memorie di lavoro, di migrazioni, di comunità che di mare hanno vissuto e vivono”.

La goletta Oloferne dell’associazione La Nave di Carta della Spezia (foto Paolo Maccione)

La goletta Oloferne dell’associazione La Nave di Carta della Spezia, una sorta di museo vivente e galleggiante, è una imbarcazione a due alberi che diventa così un prolungamento del museo del Navigante e collegherà tutte le realtà italiane. La goletta – come si diceva – prenderà il mare il 9 gennaio, salpando da Cesenatico, facendo prima rotta su Trieste per poi discendere tutto l’Adriatico e risalire il Tirreno, facendo tappi nei porti dei musei per approdare poi a marzo a Genova, al Galata, che della rete è capofila. “Quello che vogliamo evidenziare con il museo Navigante”, spiega Davide Gnola, direttore del museo della Marineria di Cesenatico, premiato nel 2017 tra i migliori musei italiani (Premio ICOM-Italia), “è che i musei marittimi sono fattori di sviluppo nei territori. Se vogliamo migliorare la nostra offerta di turismo culturale, in un Paese che ha 8mila chilometri di coste e una tradizione marittima secolare, non possiamo trascurare i nostri musei e le nostre barche storiche”. Passato, presente e futuro si fondono nel museo Navigante che, in attesa di mollare gli ormeggi, è anche sui social network: su FB, su Twitter, su Instagram e su Youtube. @museonavigante.it

L’ex chiesa di San Francesco a Chioggia ospita il museo della Laguna Sud

Dei 58 musei entrati in rete con il museo Navigante, che verranno toccati dalla goletta Oloferne, molti sono archeologici o comunque espongono preziosi reperti archeologici. Scopriamoli un po’ meglio, seguendo idealmente la rotta della goletta dal Nord Adriatico, allo Ionio, al Tirreno, per finire nel canale di Sicilia. Il primo che incontriamo, il museo nazionale di Archeologia Subacquea a Grado (Gorizia), in realtà è ancora un cantiere: progettato nel 1987 dopo il ritrovamento del relitto di una nave romana del III secolo d. C. naufragata  con il suo carico di  anfore per il trasporto di olio, vino e pesce, il museo aprirà quest’anno, 2018. Al piano terra è previsto l’alloggio per il relitto della nave, al primo piano la mostra permanente dei reperti del carico. Tra i pezzi più importanti la statua di Poseidone e il contrappeso della stadera con Minerva. Anche più a sud, a Caorle (Venezia), il museo nazionale dell’Archeologia del mare, è ancora in allestimento e aprirà nei primi mesi del 2018. Nelle quattro sale espositive per complessivi 560 mq saranno raccolti reperti archeologici rinvenuti al largo di Caorle, tra i quali il relitto di una nave romana, anfore, vasellame e frammenti di ancora in piombo. Il primo museo aperto lo troviamo a Chioggia (Venezia). Nell’ex convento di San Francesco fuori le mura (XIV sec.) è allestito il museo della Laguna Sud. Inaugurato nel maggio 1997, si sviluppa su tre piani. Anfore, vasellame e monete testimoniano i commerci in età preromana; mentre una riproduzione della mappa del Sabbadino, ingegnere della Serenissima, riproduce gli squeri, ossia gli antichi cantieri navali chioggiotti, e le saline medievali dove si raccoglieva il prezioso sal Clugiae.

Il museo del Mare a San Benedetto del Tronto

Il museo della Regina, a Cattolica (Rimini), è stato istituito nel 2000 in un antico Hospitale per pellegrini. Composto da due sezioni, una archeologica dove sono esposti reperti recuperati durante gli scavi della Nuova Darsena e una di marineria organizzata per percorsi tematici: imbarcazioni e la loro costruzione, modi e forme del navigare, aspetti etno-antropologici della tradizione marinaresca della città. Ci sono modelli di grandi dimensioni dei principali tipi di barche della marineria tradizionale adriatica, che nei cantieri cattolichini raggiunse alcune delle sue vette più alte. Il museo del Mare di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) raccoglie in un unico polo cinque musei, nati in decenni diversi, a partire dal 1956. Quattro delle cinque sezioni trovano ospitalità nel complesso del Mercato Ittico all’ingrosso, risalente al 1935, alla radice del molo nord mentre la pinacoteca del mare con  quadri, dipinti, fotografie della civiltà marinara è ospitata a Palazzo Piacentini. L’antiquarium Truentinum (il museo archeologico) racconta lo sviluppo del territorio sambenedettese dal neolitico al fenomeno dell’incastellamento. Nel museo delle Anfore sono esposti per tipologia e in ordine cronologico gli antichi “contenitori” recuperati lungo tutto il Mediterraneo dalle reti della marineria locale.

Il museo del Mare Antico a Nardò, nel Salento

Il museo del Mare Antico di Nardò (Lecce) nasce dopo il ritrovamento, nel 1982, in località Santa Caterina, a pochi metri di profondità, del relitto di una nave oneraria romana datata, in base al carico di anfore, al II sec. a.C., affondata contro la scogliera di Punta dell’Aspide, a 300 metri dalla costa. Il museo ha una sezione di archeologia subacquea, incentrato proprio sul relitto di S. Caterina, con settori che mettono in evidenza i rapporti commerciali marittimi e terrestri dell’antica Neretum in età ellenistica. Sempre a Nardò, ma nella frazione di Santa Maria al Bagno, nei locali di un ex asilo, è stato istituito nel 2015 il museo Acquario del Salento, che apre una finestra sulle profondità della costa salentina, sia dal punto naturalistico sia archeologico. Ben 17 vasche di acqua marina organizzate in quattro ambienti tematici: la grotta sommersa; la sala della costa; la sala del mare aperto con il relitto di una nave oneraria di epoca romana; la sala del mare profondo con relitti di due navi e un aereo della Seconda guerra mondiale.

Il museo Archeologico nazionale di Capo Colonna (Crotone)

Al museo Archeologico nazionale di Capo Colonna (Crotone) c’è anche una sezione di archeologia subacquea. Realizzato a seguito delle campagne di scavo effettuate dalla soprintendenza Archeologia negli anni 1999-2001 che hanno messo in luce i resti di età romana e le fondamenta del tempio greco di età classica dedicato al culto di Hera Lacinia, il museo espone contesti archeologici relativi al grande santuario che si sviluppò sul promontorio di Capo Colonna tra VII secolo a.C. e VI secolo d.C. Il santuario si trovava sul lembo estremo del promontorio dagli antichi greci denominato Lacinio, posto in uno dei tratti più frastagliati e frequentati della costa jonica calabrese. Numerosi relitti (databili tra il VI sec. a.C. e il III sec.d.C.) sono presentanti all’interno di una sezione appositamente dedicata all’archeologia subacquea con esposizione open space di circa 200 mq. Qui si trova   una parte del carico di marmi trasportati dalla nave naufragata presso Punta Scifo e databile al III sec. d.C., oltre ad altre suppellettili rinvenute durante lo scavo del relitto e oggetti prelevati da altri contesti sottomarini. Anche il museo Archeologico dell’antica Kaulon a  Monasterace (Reggio Calabria) ha una ricca sezione dedicata all’archeologia subacquea. Nel percorso espositivo la storia della colonia magno-greca di Kaulonia è illustrata dall’età di fondazione  fino ad età ellenistico-romana. Numerosi i reperti subacquei tra cui, ancore e resti di colonne lavorate da aree limitrofe all’odierno museo situato a poca distanza dalla costa nei pressi di Punta Stilo dove c’è il faro.

Il suggestivo Castello Santa Severa ospita il nuovissimo museo del Mare e della navigazione antica

Risalendo il Tirreno, sulle coste laziali, si incontra il museo della Navi romane di Fiumicino (Roma) al momento purtroppo chiuso. Dovrebbe riaprire nel 2019 per ospitare cinque relitti di imbarcazioni di età romana, rinvenuti durante i lavori di costruzione dell’aeroporto Leonardo da Vinci, fra il 1958 e il 1965, oltre a una serie di materiali relativi alle tecniche di costruzioni navali, le rotte, i porti, la vita di bordo e a tutta la rete commerciale del Mediterraneo. Un po’ più a nord, a Castello di Santa Severa (Roma), c’è il nuovissimo museo del Mare e della navigazione antica, che nel 2017 ha rinnovato negli spazi e nell’allestimento l’antiquarium Navale, istituito 23 anni prima. Ben sette nuove sale ospitano oltre cento reperti distribuiti lungo un percorso espositivo e didattico che introduce il visitatore al tema dell’archeologia subacquea e della navigazione antica illustrando i diversi aspetti della “vita sul mare e per il mare”. Il museo è destinato a conservare e valorizzare le testimonianze archeologiche provenienti dai fondali del litorale cerite compreso tra Alsium e Centumcellae, con particolare riferimento al porto di Pyrgi. La prima sala, “Dal fondo del mare la storia degli uomini”, con una ricca collezione di anfore romane introduce, tramite diorami, alla vita antica sul mare e per il mare. La seconda sala, “Gli antichi sugli oceani”, è dedicata alle esplorazioni e alle scoperte geografiche degli antichi uomini del Mediterraneo. La terza, “Le navi e le navigazioni più antiche” introduce alla marineria etrusca, fenicia e greca illustrando i principali relitti del Mediterraneo e le tecniche costruttive delle imbarcazioni. “Idraulica e navigazione” è il tema della quarta sala che ospita gli apparati di sentina delle navi romane con specifico riferimento alle pompe idrauliche. Vi si trova la ricostruzione di una pompa di sentina del tipo a bindolo funzionante. Nella quinta sala si affronta il tema “Nel porto e sulle navi a vela” con approfondimenti sulle manovre e sulle andature delle navi “a vela quadra” in funzione dei venti e delle correnti. La vita a bordo della navi romane è l’argomento della sesta sala (“La vita sul mare e per il mare”) che ospita una ricca collezione di ceppi di ancora originali provenienti dai fondali del litorale cerite e dal porto di Pyrgi. Di grande qualità ed interesse la ricostruzione in scala al vero della stiva di una nave oneraria del I secolo a.C., di medio tonnellaggio, con carico di anfore e vasellame. Nell’ultima sala, “Pyrgi sommersa”, sono illustrate le ricerche in corso sul fondale pyrgense e il progetto “Pyrgi Sommersa” curato dal museo civico in collaborazione con la soprintendenza e il centro studi Marittimi del gruppo archeologico del Territorio Cerite.

Una delle navi restaurate ed esposte nella Sala V del museo delle Navi antiche di Pisa

Una delle scoperte più importanti dell’ultimo scorcio del Novecento, le antiche navi di Pisa, costituiscono il cuore del museo delle Navi agli Arsenali medicei di Pisa. Il museo che ospiterà 30 navi romane con il loro carico di anfore, ceramiche, vetri, metalli, strumenti di bordo, scavate e restaurate in oltre 16 anni di lavori, è ancora in allestimento, ma il cantiere dal dicembre 2016 è visitabile su prenotazione. Era infatti il 1998 quando, poco fuori l’antica cerchia delle mura di Pisa, verso il mare, le Ferrovie iniziarono lavori di scavo a fianco della stazione di Pisa San Rossore. Immediatamente emersero oggetti di legno di cui gli archeologi compresero l’eccezionale importanza. Il Mibact, in accordo con la Rete Ferroviaria Italiana, iniziò subito una indagine archeologica nell’area. A circa tre metri di profondità emerse un’impressionante serie di relitti di navi. Nel 1999 RFI decise, necessariamente, di spostare altrove l’edificio. Si aprì quindi un grande cantiere di scavo, concluso nel 2016, che ha restituito circa trenta imbarcazioni di epoca romana e con esse importantissime testimonianze sui commerci, sulle tecniche di navigazione antica.

Ancora esposta al museo del Mare di Licata

La nave punica esposta al museo Archeologico regionale Lilibeo-Marsala

Il nostro viaggio virtuale a bordo della goletta Oloferne si chiude sulle coste siciliane. A Licata (Agrigento) c’è il museo del Mare, nato per iniziativa del locale gruppo archeologico Finziade che, dal 2012, si è dotato di un nucleo subacqueo. I lavori di recupero, condotti sotto la supervisione della soprintendenza del Mare, presso il sito dell’isolotto San Nicola e della Secca Poliscia (tuttora in corso) hanno riportato a galla reperti archeologici databili tra il periodo protostorico e l’età medievale che ora sono musealizzati nei locali comunali del chiostro di Sant’Angelo. La collezione più importante  è quella delle ancore:  due ancore a gravità a un foro, tre a gravità a tre fori, due ceppi litici, sei ceppi in piombo e una contrammarra plumbea. Tra le ancore in ferro, una di epoca romana del tipo a freccia, una bizantina, un’ancora Trotman (XIX secolo) e un ammiragliato (XX secolo). Tra gli oggetti restituiti dal mare una delicata gemma in pasta vitrea con incisa una figura umana sdraiata. Seguendo la costa, verso Ovest, c’è Sciacca (Agrigento) che dall’aprile 2017 ospita un nuovo museo del Mare in cui si incrociano storie di legalità ripristinata, archeologia subacquea, ricerca storica. Il museo di Sciacca, che ancora non è stato intitolato, è un esempio di allestimento lineare ed elegante che valorizza le collezioni che provengono in parte da reperti recuperati dalla Guardia di Finanza e, in parte, dalle ricerche subacquee coordinate dalla soprintendenza del Mare. Il pezzo più antico è una rarissima tazza in terracotta del II millennio a. C., scoperta nel mare di Sciacca. Nella prima delle due sale (sala delle anfore) le testimonianze della vivacità dei traffici marittimi dell’antichità: anfore puniche, tardo repubblicane e imperiali, olearie africane grandi, vinarie greco-italiche, romane dell’adriatico e bizantine. Nella seconda sala otto cannoni in bronzo e ferro della seconda metà del XVI sec., oltre a diverse parti strutturali della nave, stoviglie, strumenti di bordo. Prima di doppiare capo Boeo, si getta l’ancora a Marsala (Trapani), che fu potente colonia fenicia chiamata Lilibeo. In un edificio storico, il Baglio Anselmi, stabilimento vinicolo del XIX secolo, è allestito il museo Archeologico regionale di Lilibeo – Marsala (Trapani) che si trova all’interno del Parco archeologico di Lilibeo. I locali furono acquisiti al Demanio regionale e adibiti a museo nel 1986 per esporre il relitto della Nave punica (III sec. a.C) e illustrare la storia della città antica. Nel marzo del 2017 è stato inaugurato il nuovo percorso espositivo, completamente rimodulato e arricchito di reperti provenienti da recenti scavi e del relitto della nave tardo-romana di Marausa (IV sec. d. C). Il percorso  dedicato alle collezioni subacquee comprende la saletta Porti di Lilibeo, sala Nave Punica, sala Nave di Marausa. Terra e mare si fondono in queste sale che custodiscono oggetti del passato strappati al mare come  la statua di guerriero, di epoca romano-imperiale, e un tesoretto aureo recuperati dal mare di capo Boeo, le anfore dal porto o gli elmi in bronzo, dal mare di capo San Vito. L’ultimo tratto di navigazione ci porta a Favignana, nelle isole Egadi, dove nell’ex stabilimento Florio, costruito nella seconda metà dell’Ottocento per iniziativa del senatore Ignazio Florio, all’epoca il più importante e moderno stabilimento industriale per la lavorazione del tonno, oggi è il museo del Mare più grande d’Italia con una superficie di quasi 20mila mq e 18 sale espositive. Alcune sale conservano le antiche imbarcazioni usate per la pesca del tonno, altre  reperti archeologici, altre ancora testimonianze della famiglia Florio. Nell’Antiquarium reperti archeologici provenienti dalle acquee delle Egadi, due sale dedicate a testimonianze della Battaglia delle Egadi del 241 a.C, con rostri romani ed elmi di tipo Montefortino.

Calabria. Aperta al museo Archeologico dell’antica Kaulon la nuova sezione numismatica. Esposte le monete magno-greche restaurate tra cui i famosi stateri in argento

Il museo Archeologico nazionale dell’Antica Kaulon a Monasterace (Reggio Calabria)

A due anni e mezzo dall’inaugurazione, il museo Archeologico nazionale dell’antica Kaulon, nel Comune di Monasterace, in provincia di Reggio Calabria, ha ampliato la propria offerta culturale: dalla fine di agosto c’è un nuovo spazio espositivo dedicato alle testimonianze numismatiche.  “Il museo Archeologico dell’antica Kaulon”, ricorda il direttore Rossella Agostino, “integra e approfondisce la visita del parco archeologico dell’antica città. Allestito come mostra permanente, custodisce e conserva i reperti rinvenuti nelle varie campagne di scavo effettuate nel territorio dell’antica colonia achea di Kaulon: da quelle di inizio ’900 di Paolo Orsi fino a quelle più recenti avviate dagli anni ’80 nell’abitato e nelle aree sacre e tuttora in corso”.

Moneta in argento della zecca di Kaulonia del VI sec. a.C.

La nuova sezione numismatica, il cui allestimento è stato curato da Giorgia Gargano, vuole raccontare la “storia” della circolazione monetale cauloniate con le testimonianze numismatiche che il sito ed il territorio del centro magno-greco di Kaulonia nei decenni di ricerche ha restituito. Durante gli scavi a Kaulon sono state infatti trovate numerose monete in bronzo, successivamente raccolte nella collezione numismatica di Rodolfo Cimino: 181 reperti fittili e metallici e di 238 monete di età greca, romana e medievale, materiali che vennero raccolti a partire dal 1942 da Rocco Giordano, ex conservatore onorario dell’area archeologica di Kaulon. Famosi sono gli stateri d’argento di Kaulonia, con un dio su un lato e un cervo sull’altro. Le monete sono state restaurate da Villalba Mazzà.

Locride. Tre serate-evento in agosto al museo e parco Archeologico dell’antica Kaulon (Monasterace) con apertura serale, mostre e incontri

Il museo Archeologico nazionale dell’antica Kaulon annesso al parco Archeologico nel territorio di Monasterace (RC)

Estate 2017 speciale al museo Archeologico e parco Archeologico dell’antica Kaulon – Monasterace (Reggio Calabria) con aperture serali ed eventi. “Anche il museo dell’antica Kaulon, ricadente nel comune di Monasterace (Reggio Calabria)”, spiega Rossella Agostino, direttore del museo Archeologico e parco Archeologico dell’antica Kaulon, che ha disposto alcune prestigiose iniziative, “aderisce al piano di valorizzazione programmato dal MiBACT finalizzato ad un prolungamento di apertura serale dei musei statali non autonomi che fanno riferimento ai Poli museali. Un’iniziativa che permette orari prolungati per le visite a musei e luoghi di cultura in un periodo, quello estivo appunto,  maggiormente frequentato dai turisti”. Si inizia il 10  agosto 2017 con il prolungamento dell’apertura serale dalle 20 alle 23, e la mostra “Il castello di Monasterace. Dal Restauro la Storia” in collaborazione con  il dipartimento PAU, Università Mediterranea di Reggio Calabria, il Comune di Monasterace e la cooperativa ViviKaulon- Servizi aggiuntivi museo di Kaulon. Una settimana dopo, il 18 agosto 2017, prolungamento apertura serale dalle 20 alle 23, con la mostra “La Moda ha una storia da raccontare” a cura di  Digi. Art e  cooperativa ViviKaulon – Servizi aggiuntivi museo di Kaulon. Infine il 22 agosto 2017, con il prolungamento dell’apertura serale dalle 20 alle 23, il museo di Kaulon allestisce un nuovo spazio per le testimonianze numismatiche con conversazione a cura di Giorgia Gargano, Ispettore onorario ai beni numismatici della Calabria.

“Alla scoperta del patrimonio calabrese: musei e parchi archeologici”, ciclo di incontri a Capo Colonna

Il parco archeologico di Capo Colonna a Crotone

Gregorio Aversa, direttore del museo e parco Archeologico nazionale di Capo Colonna

Agosto dedicato alla scoperta dei musei e dei parchi archeologici calabresi. Dal 1° al 22 agosto 2017 al museo e parco Archeologico nazionale di Capo Colonna (Crotone), diretto da Gregorio Aversa, che per l’occasione rimarrà aperto al pubblico fino alle 23, si terrà il ciclo di incontri “Alla scoperta del patrimonio calabrese: musei e parchi archeologici”, promossi dal museo e parco Archeologico nazionale di Capo Colonna in collaborazione con il comune di Crotone. L’iniziativa nasce dalla volontà di presentare e valorizzare alcuni tra i vari presidi archeologici della Calabria che conservano resti di grande valore forse non ancora abbastanza conosciuti. Parteciperanno a questa importante proposta mirata alla conoscenza e alla promozione dei tanti tesori che contraddistinguono la Calabria alcuni esperti del settore. Ecco il ricco programma. 1° agosto 2017, ore 18.30: incontro con Adele Bonofiglio, direttore del museo nazionale Archeologico della Sibaritide, del museo Archeologico nazionale di Amendolara e del museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi”di Vibo Valentia. 8 agosto 2017, ore 18.30: incontro con Maria Cerzoso, direttore del museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza. 18 agosto 2017, ore 18.30: incontro con Fabrizio Mollo, curatore scientifico e allestimento del museo di Blanda di Tortora e curatore allestimento del museo dei Brettii e del Mare di Cetraro. 22 agosto 2017, ore 18.30: incontro con Rossella Agostino, direttore del Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri, del  Museo Archeologico e Parco Archeologico dell’antica Kaulon, del museo e parco Archeologico “Archeoderi” di Bova Marina e del museo Archeologico di Metauros di Gioia Tauro.

Festa dei Musei. Il Polo Museale della Calabria propone “Musei in Contes(x)t: raccontare l’indicibile

Il logo dell’iniziativa del Polo museale della Calabria per la Festa dei Musei

Il Polo Museale della Calabria, diretto da Angela Acordon, aderisce alla Festa dei Musei con una ricca programmazione che coinvolge le sedi presenti nel territorio calabrese. Le iniziative, promosse di concerto dal direttore del Polo e dai direttori dei musei, si terranno sabato 20 e domenica 21 maggio 2017 e verteranno sul tema Musei in Contes[x]t: raccontare l’indicibile. Ecco il programma.

La sede del museo Archeologico nazionale di Vibo Valentia

Museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia  (Vibo Valentia): Festa e notte dei Musei 2017. Sabato 20 maggio 2017, alle 19, al Castello Normanno Svevo concerto del conservatorio di musica “F.Torrefranca” di Vibo Valentia: diretti dal maestro Antonio La Torre si esibiscono il Quartetto hermoso composto da Domenica Franzè (violino); Lorenzo Albanese (fisarmonica); Matteo Milanese (contrabbasso); Gianluca Cusaco (percussioni); e il Quintetto di fisarmoniche costituito da Luca Colantonio (1 fisarmonica); Lorenzo Albanese (2 fisarmonica); Gianni Gagliardi (3 fisarmonica); Antonio Saulo (4 fisarmonica); Giuseppe Gualtieri (5 fisarmonica) con la partecipazione in qualità di solisti del soprano Angela Romeo e del tenore Saverio Alessio diretti. Sabato 20 e domenica 21 maggio 2017, l’associazione artistico-culturale “Nove Art”  di Vibo Valentia partecipa all’evento della festa dei Musei con una Mostra Collettiva d’arte, per valorizzare l’arte in tutte le sue forme e, allo stesso tempo, promuovere  gli artisti locali, in una versione culturale strategica che vuole l’arte al servizio del territorio. Arte e territorio, per stimolare la partecipazione e contribuire allo sviluppo culturale della città. Espongono: Amalia Alia, Giuseppe Barillaro,  Francesca Buffone, Italo Cosenza,  Saverio Di Francia, Tonino Denami, Loredana Elia, Lena Emanuele, Celeste Fortuna, Domenico Garrì, Antonino Gaudioso, Antonio Giannini, Beniamino Giannini, Giuseppe Giannini, Paola Ecoart Siciliano, Patrizia Tamburro, Antonio Tambuscio, Grazia Varone.

Museo e parco Archeologico nazionale di Scolacium (Roccelletta di Borgia, Catanzaro): domenica 21 maggio 2017, alle 17.30, conferenza/incontro su “Lievito Madre – Il fermento del pane” da un reportage di Andrea Imbrauglio. Partecipano: Gregorio Aversa: direttore Parco Archeologico Scolacium; Andrea Imbrauglio, autore del progetto.

Museo nazionale Archeologico della Sibaritide (Cassano all’Ionio, Cosenza): sabato 20 maggio 2017, visite guidate con apertura straordinaria dalle 20 alle 23. Domenica 21 maggio 2017, visite guidate. Alle 17.30, al museo Archeologico, concerto del conservatorio di musica “F.Torrefranca” di Vibo Valentia diretto dal maestro Antonio La Torre con il Quartetto hermoso composto da Domenica Franzè (violino); Lorenzo Albanese (fisarmonica); Matteo Milanese (contrabbasso); Gianluca Cusaco (percussioni); e con il Quintetto di fisarmoniche costituito da Luca Colantonio (1 fisarmonica); Lorenzo Albanese (2 fisarmonica); Gianni Gagliardi (3 fisarmonica); Antonio Saulo (4 fisarmonica); Giuseppe Gualtieri (5 fisarmonica) con la partecipazione in qualità di solisti del soprano Angela Romeo e del tenore Saverio Alessio diretti. Alle 17, al parco archeologico, Caccia al tesoro di Smindiride di Sibari.

Il museo Archeologico nazionale dell’antica Kaulon a Monasterace

Museo Archeologico e parco archeologico dell’antica Kaulon (Monasterace, Reggio Calabria): sabato 20 maggio 2017, dalle 9 alle 12, “Didattica al museo: il reperto archeologico dal positivo al negativo” a cura dei Servizi educativi del museo Archeologico di Kaulon; dalle 20 alle 23, visite guidate al museo Archeologico.

Museo Archeologico nazionale di Crotone (Crotone): sabato 20 maggio 2017, dalle 9.30 alle 13, laboratori e didattica per bambini; dalle 17 alle 20, incontro col direttore del museo Gregorio Aversa e visite guidate. Domenica 21 maggio 2017, dalle 9 alle 19.30, apertura ordinaria.

Museo e parco Archeologico nazionale di Capo Colonna (Crotone): sabato 20 maggio 2017, dalle 9 alle 20, apertura ordinaria; dalle 20 alle 23, apertura straordinaria serale. Domenica 21 maggio 2017, dalle 9 alle 19, apertura ordinaria.

Museo Archeologico Lametino (Lamezia Terme, Catanzaro): sabato 20 maggio 2017, dalle 9 alle 13, apertura ordinaria; dalle 19 alle 23, apertura straordinaria.

I parchi archeologici e i musei del Polo della Calabria, da Sibari a Capo Colonna, da Scolacium a Kaulonia, da Locri a Vibo Valentia, protagonisti con uno stand e un incontro a Tourisma 2017

Lo stand del Polo museale della Calabria a Tourisma 2017

Lo stand del Polo museale della Calabria a Tourisma 2017

Il parco archeologico di Scolacium

Il parco archeologico di Scolacium

Portale della chiesa di san Francesco a Gerace

Portale della chiesa di san Francesco a Gerace

I parchi archeologici raccontano la vita di centri coloniali quali Sibari, Capo Colonna di Crotone, Scolacium, Kaulonìa, Locri, i cui resti conservati dall’azione del tempo o portati alla luce con le indagini di scavo sono da sempre protagonisti nei  manuali di archeologia dalla protostoria ad età greca e poi romana. O ancora, il parco Archeoderi di Bova Marina che documenta significativamente anche la presenza ebraica nel versante ionico meridionale calabrese.  Senza dimenticare il museo “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, il museo della Sibaritide, il museo di Crotone, il museo di Scolacium, il museo di Locri e quello dell’antica Kaulonìa che completano la narrazione dei parchi attraverso i percorsi espositivi allestiti nelle sale che illustrano la quotidianità della vita di colonie magno-greche e municipia romani. Questa è la Calabria archeologica che è stata una star a TourismA 2017 con il Polo museale della Calabria presente con uno stand e promotore dell’incontro “Parliamo di Calabria” curato da Angela Acordon, direttore del Polo museale, con gli interventi di Rossella Agostino, direttore dei musei Archeologici nazionali di Locri e di Kaulon; Gregorio Aversa, direttore dei musei Archeologici nazionali di Crotone, Capo Colonna, e Scolacium; e Adele Bonofiglio, direttore dei musei Archeologici nazionali della Sibaritide e di Vibo Valentia: i quali hanno evidenziato il rilevante patrimonio storico, artistico, monumentale e archeologico con un’attenta disamina delle peculiarità delle strutture ricadenti nel Polo. Attenzione anche per i musei Archeologici più piccoli, ma altrettanto ricchi di manufatti e di storia: Amendolara, Lamezia, Gioia Tauro. E se il museo di Mileto presenta al visitatore testimonianze di età medievale-normanna, edifici di culto quale, la Cattolica di Stilo e la chiesa di San Francesco di Gerace sono architettonicamente e storicamente significative testimonianze per l’età bizantina e tardo-medievale. La fortezza di Le Castella a Isola Capo Rizzuto documenta la presenza del controllo costiero dall’antichità all’età moderna. “Infine – conclude Acordon – la Galleria Nazionale di Cosenza, sede centrale del Polo, che ospita testimonianze pittoriche di vari periodi tra i quali, dipinti sei-settecenteschi di scuola napoletana e pittori, anche calabresi, che frequentavano la corte borbonica mantenendo rapporti con ambienti culturali di respiro europeo”.

Giornate Europee del Patrimonio 2016. Le proposte del Polo museale della Calabria da Locri a Vibo Valentia, dalla Sibaritide a Kaulon a Crotone

giornate-europee-patrimonioAnche il Polo Museale della Calabria, guidato dal direttore delegato Nella Mari, partecipa alle Giornate Europee del Patrimonio, promosse dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea e condivise dal MiBACT, con interessanti iniziative che si terranno sabato 24 e domenica 25 settembre 2016. Vediamole insieme.

locri-locandina-gep-2016Museo e Parco Archeologico di Locri. Mostra “Forme e colori nel Parco Archeologico”, esposizione delle opere di Luca Dall’Olio. Nel dettaglio: sabato 24 settembre 2016. Alle 11 incontro del maestro Luca Dall’Olio con gli allievi del Liceo Artistico “Oliveti – Panetta” di Locri e del Liceo Artistico “Pitagora” di Siderno. Inaugurazione della mostra, alle 20.30, nel complesso museale “Casino Macrì”, Forme e colori nel Parco archeologico, che evidenzia quanto sia variegato e sfaccettato l’orizzonte del patrimonio culturale nazionale. Forme: architettura, scultura, coroplastica, produzioni vascolari, pitture, opere musive. Colori: caratteri identitari di un artista oltre le mode ed il tempo, colori “dalla terra” sin dalle prime manifestazioni dell’uomo preistorico ai giorni nostri. Intervengono: Rossella Agostino, direttore del museo; Leonardo Arone, funzionario restauratore e curatore dell’evento e Maria Macrì, storico dell’arte. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 24 ottobre 2016. Apertura straordinaria serale dalle 20 alle 23 al prezzo simbolico di 1 euro.

L'eccezionale lyra trovata da Paolo Orsi nella necropoli di località Lucifero a Locri

L’eccezionale lyra trovata da Paolo Orsi nella necropoli di località Lucifero a Locri

Museo Archeologico nazionale “V. Capialbi” di Vibo Valentia. Due mostre: “ReSONAnT” e “Il paesaggio archeologico attraverso le collezioni del Museo Archeologico di Vibo Valentia”. Nel dettaglio: sabato 24 settembre 2016. Visite guidate alle 20.15 e alle 22.15 alla mostra ReSONAnT: “Ritmi e Suoni: l’arte ritrovata” (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2016/07/13/la-musica-antica-rinasce-a-vibo-valentia-con-la-mostra-resonant-ritmi-e-suoni-larte-ritrovata-dallo-scavo-archeologico-alle-fonti-letterarie-e-iconografiche-fino-agli-stru/). Dalle 21 alle 22, performance di musicisti del conservatorio “Fausto Torrefranca” di Vibo Valentia. Apertura straordinaria serale dalle 20 alle 23 al prezzo simbolico di 1 euro. Domenica 25 settembre 2016. Inaugurazione, alle 11, della mostra Il paesaggio archeologico attraverso le collezioni del Museo Archeologico di Vibo Valentia, a cura di Adele Bonofiglio, direttore del museo. Visite guidate alle 17.15 e alle 18.30. Orari e costi ordinari.

Museo nazionale Archeologico della Sibaritide. La mostra “Grotte archeologiche e siti rupestri dalla Sibaritide al Pollino e ai monti dell’Orsomarso” e presentazione del libro “La Tomba di Erodoto” di Domenico Marino e dibattito sul futuro della ricerca archeologica a Sibari. Nel dettaglio: sabato 24 settembre 2016. Alle 18, inaugurazione della mostra Grotte archeologiche e siti rupestri dalla Sibaritide al Pollino e ai Monti dell’Orsomarso, a cura di Felice Larocca del Centro di Ricerca speleo-archeologica “Enzo dei Medici”. Partecipano Adele Bonofiglio, direttore del museo, e Domenico Pappaterra, presidente dell’Ente Parco Nazionale del Pollino. Apertura straordinaria serale dalle 20 alle 23 al prezzo simbolico di 1 euro. Domenica 25 settembre 2016. Dalle 18, “Dove si trova la tomba di Erodoto?”: presentazione del volume “La Tomba di Erodoto” di Domenico Marino. Segue dibattito sul futuro della ricerca archeologica a Sibari. Intervengono: Adele Bonofiglio, direttore del museo; Mario Pagano, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone; Domenico Marino, curatore del volume La Tomba di Erodoto; Gino Mirocle Crisci, rettore UNICAL; il prof. Pier Giovanni Guzzo; Giuseppe Roma, docente UNICAL; Enrico Marchianò, presidente Club Unesco Cosenza “B. Telesio” e Gianni Papasso, sindaco di Cassano allo Ionio. Le visite guidate e i laboratori didattici saranno curati dall’associazione “Itineraria Bruttii”. Orari e costi ordinari.

Museo e Parco Archeologico dell’antica Kaulon – Monasterace (Reggio Calabria). Conversazione su “Templi d’identità” domenica 25 settembre 2016 alle 17.30: la conversazione “Templi d’identità” prende spunto dalla ristampa del volume di P. Orsi sull’antica Caulonia e offre l’occasione per una serie di riflessioni sulla valorizzazione e conoscenza del patrimonio culturale regionale. Partecipano, fra gli altri, il responsabile del territorio per la soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Reggio Calabria e Vibo Valentia, Alfredo Ruga, e la direttrice del museo dei Brettii e degli Enotri, Marilena Cerzoso. L’iniziativa è a cura del museo Archeologico di Kaulon e dell’associazione Alia Nova-Stignano.

crotone-e-capo-colonna-locandina-gep-2016Museo Archeologico nazionale di Crotone. Conferenza “Beni Culturali e società civile: esperienze dall’Oriente” sabato 24 settembre 2016, alle 10.30, al museo Archeologico nazionale di Crotone, con Costanza De Simone. Attiva da anni in Medio Oriente e in Egitto per diverse istituzioni e in particolare per conto dell’Unesco e del CNR, la studiosa parlerà della propria esperienza di tecnico del settore nel contribuire alla salvaguardia del patrimonio di una delle zone più a rischio al mondo. Apertura straordinaria dalle 20 alle 23 al prezzo simbolico di 1 euro.

Museo e Parco Archeologico di Capo Colonna (Crotone). Domenica 25 settembre 2016, dalle 15, è stata organizzata una passeggiata archeo-ecologica che permetterà di visitare l’oasi, il promontorio e il museo archeologico. Con l’occasione il museo Archeologico di Capo Colonna sarà aperto con orario continuato dalle 9 sino alle 23, sempre ad ingresso gratuito.

Notte Europea dei Musei 2016. Le proposte del Polo museale della Calabria: da Vibo Valentia alla Sibaritide, dall’’antica Kaulon a Locri

21 maggio 2016: è la notte europea dei musei

21 maggio 2016: è la notte europea dei musei

Il Polo Museale della Calabria, guidato da Angela Tecce, partecipa alla Notte dei Musei 2016, indetta dal MiBACT, con numerose iniziative che coinvolgono le sue sedi di competenza. Vediamole in breve.

La locandina della Notte dei Musei all''Archeologico di Vibo Valentia

La locandina della Notte dei Musei all”Archeologico di Vibo Valentia

Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” – Vibo Valentia

Dalle 20 alle 20.45 visita al museo e alle sue collezioni. Alle 21 l’ensemble di fiati del Conservatorio di Musica “Torrefranca” di Vibo Valentia, diretto dal Maestro Luca Lucchetta, presenta Aulos in musica: fiati al Castello. Dalle 22.15 alle 23 si potranno ammirare Le Necropoli, nuovo spazio espositivo dedicato a reperti provenienti dalla necropoli greca di Hipponion.

Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide – Cassano all’Ionio (Cosenza)

Il museo della Sibaritide promuove, in collaborazione con l’associazione socio culturale no-profit Streata Majstra di Cassano all’Ionio (Cosenza), un progetto per la valorizzazione del patrimonio storico, culturale, paesaggistico ed enogastronomico. Il programma prevede visite guidate a partire dalle 20; mostra fotografica Immagini senza tempo sulle tradizioni, la gastronomia e il dialetto cassanesi. Dalle 22, nell’area antistante la struttura museale, Vini che passione, uno spazio appositamente dedicato alla degustazione di prodotti tipici locali e di vini provenienti da diversi vitigni locali.

Museo e Parco Archeologico dell’antica Kaulon – Monasterace (Reggio Calabria)

La serata sarà dedicata alla presentazione di Work in Progress: il racconto dell’allestimento del Museo Archeologico dell’Antica Kaulon, proiezione del video che narra le fasi dell’allestimento del museo e dei restauri di alcuni significativi reperti realizzati nel laboratorio dello stesso museo.

La locandina della Notte dei Musei all'archeologico di Locri

La locandina della Notte dei Musei all’archeologico di Locri

Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri – Locri (Reggio Calabria)

L’iniziativa prevede, in collaborazione con l’associazione Italiana Sommelier (AIS), una serata dedicata alla cultura dell’olio e del vino. Si terranno, infatti, il convegno I contenitori dell’olio e del vino e la mostra Olio e vino: una tradizione secolare, allestita nei locali del museo archeologico e aperta al pubblico fino a tutto il mese di luglio. La serata si concluderà con il concerto Loccisano Duo – Special Guest Francesco Sicari. Sarà possibile, altresì, visitare il Parco e il Complesso museale Casino Macrì.

Museo Archeologico Nazionale di Crotone – Crotone

Il sito sarà aperto al pubblico dalle 20 alle 23 per consentirne una maggiore fruizione.

Museo e Parco Archeologico Nazionale di Capo Colonna – Crotone

Il sito sarà aperto al pubblico dalle 20 alle 23 per consentirne una maggiore fruizione.

Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium – Roccelletta di Borgia (Catanzaro)

Il sito sarà aperto al pubblico dalle 20 alle 23 per consentirne una maggiore fruizione.

Pasqua e Pasquetta in Calabria: full-immersion archeologica. Ecco gli orari dei siti aperti

Il manifesto del museo archeologico di Vibo Valentia per le aperture di Pasqua e Pasquetta

Il manifesto del museo archeologico di Vibo Valentia per le aperture di Pasqua e Pasquetta

Siti e musei archeologici aperti in Calabria per le festività pasquali 2016, cioè Pasqua e Lunedì dell’Angelo. Lo comunica il Polo museale della Calabria insieme agli orari di apertura dei luoghi statali di sua competenza. Chiesa di San Francesco d’Assisi, Gerace (Reggio Calabria): 9.30-12.30; 15.30-17.30. Galleria Nazionale di Cosenza: 10-18. La Cattolica, Stilo (Reggio Calabria): 8-18. Le Castella, Isola Capo Rizzuto (Crotone): 10-13; 15-17 (Pasqua); 10-17 (Lunedì dell’Angelo). Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi”, Vibo Valentia: 9-20. Museo Archeologico Nazionale di Crotone: 9-19.30. Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, Cassano all’Ionio (Cosenza): 9-19.30. Museo Archeologico e Parco Archeologico dell’antica Kaulon, Monasterace (Reggio Calabria): il museo è chiuso per lavori di ristrutturazione; il parco è visitabile dalle 9 fino alle 18. Museo e Parco Archeologico Nazionale di Capo Colonna (Crotone): museo, 9-13; 15-19; l’area archeologica è visitabile dalle 8.30 fino a 1 ora prima del tramonto. Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri (Reggio Calabria): museo, 9-19.30; il parco archeologico è visitabile dalle 9 fino a 1 ora prima del tramonto. Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium, Roccelletta di Borgia (Catanzaro): museo, 9-13; il parco è visitabile dalle 8.30 fino a 1 ora prima del tramonto. Museo Statale di Mileto, Vibo Valentia: chiuso sia a Pasqua che il Lunedì dell’Angelo.