Bologna. Aperture straordinarie tutti i giorni festivi (eccetto Natale) per le festività dei musei civici. E per la prima volta l’intera giornata di Capodanno. Ampia offerta: mostre, visite guidate, conferenze, concerti, laboratori per famiglie e bambini
Porte aperte dei musei civici di Bologna per le festività. E per la prima volta apertura in via straordinaria di tutte le sedi, con esclusione del museo del Patrimonio Industriale, anche nell’intera giornata di Capodanno. Dal 24 dicembre 2022 al 6 gennaio 2023 le sedi dei musei civici si faranno ancora più accoglienti verso cittadini e turisti con aperture straordinarie in tutti i giorni i giorni festivi, ad eccezione di Natale. Ampia e variegata l’offerta tra cui scegliere, con le collezioni permanenti e le mostre temporanee, le visite guidate, le conferenze di approfondimento, i concerti musicali e le attività educational dedicate alle famiglie e ai più piccoli, per trascorrere in modo creativo le vacanze scolastiche e imparare divertendosi. Per regalare o regalarsi a Natale i colori di Pompei, MondoMostre propone una promozione davvero speciale per l’ingresso alla mostra “I pittori di Pompei” in corso al museo civico Archeologico: 10 euro anziché i 16 (oltre i diritti di prevendita) del costo abituale del biglietto “open”, con la possibilità di usufruirne nei giorni e nell’orario preferiti. La promozione è valida fino a sabato 24 dicembre. Per acquistare il biglietto: https://mondomostre.vivaticket.it/it/event/biglietto-open-i-pittori-di-pompei/182795?idt=3079.

Locandina della mostra “I pittori di Pompei” al museo Archeologico nazionale di Bologna dal 23 settembre 2022 al 19 marzo 2023
“Dal 24 dicembre al 6 gennaio i musei civici arricchiscono, attraverso aperture straordinarie, le festività dei residenti e dei turisti con un’offerta che coinvolge tutti i pubblici”, sottolinea Elena Di Gioia, delegata del sindaco alla Cultura di Bologna e Città metropolitana. “Bambine, bambini e famiglie nelle attività creative laboratoriali al Museo del Patrimonio Industriale e al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Per tutti gli altri, visite guidate, attività di mediazione, percorsi che interessano le collezioni permanenti e le numerose mostre temporanee, tra cui “I pittori di Pompei” con un biglietto fortemente scontato. Sono certa che ci sarà una grande risposta a questa offerta nel trend positivo che ha visto il numero di visitatori dei musei civici raggiungere le 40mila unità mensili, uguagliando le presenze pre-Covid. L’offerta dei nostri musei si allarga alla Cina dove la mostra “ETRUSCHI. Signori dell’Italia antica” promossa dal museo civico Archeologico al Wuzhong Museum a Suzhou viene protratta fino al capodanno cinese, a fine gennaio. Nei primi tre mesi i visitatori alla mostra sono già stati 100mila e le visualizzazioni delle attività online oltre 220mila”. Info e orari completi: www.museibologna.it. Si consiglia la prenotazione dei biglietti di ingresso sul sito Mida Ticket: https://www.midaticket.it/eventi/musei-civici-di-bologna.

Statuetta di gatto nella collezione egizia del museo civico Archeologico di Bologna (foto bologna musei)
Ecco alcuni appuntamenti da segnalare. Lunedì 26 dicembre 2022, alle 17, al museo civico Archeologico – via dell’Archiginnasio 2: “Il dono di Dioniso”, visita guidata a cura degli archeologi di ASTER. Prenotazione obbligatoria solo online: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScqFEOWX9l1jAHBUus1bUWqh9GFIdMAZ_HPmJ6mrq9mhjWpGA/viewform. Ingresso: 4 euro + biglietto museo (6 euro intero / 3 euro ridotto). Per i possessori di Card Cultura 3 euro. Info: http://www.museibologna.it/archeologico
Venerdì 6 gennaio 2023, ore 11, al museo civico Medievale – via Manzoni 4: “Il museo che non si vede. Tesori dai depositi del museo civico Medievale”, visita guidata alla mostra a cura di Silvia Primerano e Davide Scabbia. Ingresso: biglietto museo (6 euro intero / 3 euro ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito Info: http://www.museibologna.it/arteantica
Ore 17, al museo civico Archeologico – via dell’Archiginnasio 2: “Sotto il segno di Sekhmet: la magia nell’antico Egitto tra riti e amuleti”, visita guidata a cura degli archeologi di ASTER. Espressione della doppia valenza di molte divinità egizie, la dea leonessa Sekhmet portava malattie e pestilenze ma era anche in grado di porvi termine, se opportunamente placata e venerata dagli uomini: per questo era considerata divinità delle epidemie e della medicina. La grande statua di Sekhmet, in prestito dal Museo Egizio di Torino, ci apre le porte del mondo della magia nell’antico Egitto attraverso un percorso che, tra bronzetti, stele e amuleti, ci racconta di come gli antichi egiziani si proteggessero nella vita quotidiana attraverso oggetti e riti. Prenotazione obbligatoria, a partire dal lunedì precedente, solo online: https://www.museibologna.it/archeologico/eventi/47655/id/107588. Ingresso: 4 euro + biglietto museo (6 euro intero / 3 euro ridotto). Per i possessori di Card Cultura 3 euro Info: www.museibologna.it/archeologico
Domenica 8 gennaio 2023, ore 16.45, al museo civico Archeologico – via dell’Archiginnasio 2: “I pittori di Pompei”. Visita guidata alla mostra a cura di Aster | MondoMostre. Prenotazione obbligatoria allo 0291446110. Ingresso: 19,60 euroi (comprensivo di biglietto della mostra e radioguida) Info: www.museibologna.it/archeologico.

Una sala della mostra “I pittori di Pompei” al museo civico Archeologico di Bologna (foto roberto serra)
Mostre. “I pittori di Pompei”, fino al 19 marzo 2023. Curata da Mario Grimaldi e prodotta da MondoMostre, l’esposizione è resa possibile da un accordo di collaborazione culturale e scientifica tra Comune di Bologna | museo civico Archeologico e museo Archeologico nazionale di Napoli che prevede il prestito eccezionale di oltre 100 opere di epoca romana appartenenti alla collezione del museo partenopeo, in cui è conservata la più grande pinacoteca dell’antichità al mondo. Il progetto espositivo pone al centro le figure dei pictores, ovvero gli artisti e gli artigiani che realizzarono gli apparati decorativi nelle case di Pompei, Ercolano e dell’area vesuviana, per contestualizzarne il ruolo e la condizione economica nella società del tempo, oltre a mettere in luce le tecniche, gli strumenti, i colori e i modelli. L’importantissimo patrimonio di immagini che questi autori ci hanno lasciato – splendidi affreschi dai colori ancora vivaci, spesso di grandi dimensioni – restituisce infatti il riflesso dei gusti e i valori di una committenza variegata e ci consente di comprendere meglio i meccanismi sottesi al sistema di produzione delle botteghe. Sono pochissime le informazioni giunte a noi sugli autori di queste straordinarie opere e quasi nessun nome ci è noto. Grazie alle numerose testimonianze pittoriche conservate dopo l’eruzione avvenuta nel 79 d.C. e portate alla luce dalle grandi campagne di scavi borbonici nel Settecento, le cittadine vesuviane costituiscono un osservatorio privilegiato per comprendere meglio l’organizzazione interna e l’operato delle officine pittoriche. A Bologna, per la prima volta, viene esposto un corpus di straordinari esempi di pittura romana provenienti da quelle domus celebri proprio per la bellezza delle loro decorazioni parietali, dalle quali spesso assumono anche il nome con cui sono conosciute. Capolavori – solo per citarne alcuni – dalle domus del Poeta Tragico, dell’Amore punito, e dalle Ville di Fannio Sinistore a Boscoreale, e dei Papiri a Ercolano. Info: www.museibologna.it/archeologico – www.ipittoridipompei.it.
Bologna. I musei civici sono stati inclusi nell’elenco dei musei accreditati al Sistema museale regionale, primo passo per entrare nel Sistema museale nazionale
I musei civici di Bologna sono stati inclusi nell’elenco dei musei accreditati al Sistema museale regionale del territorio emiliano-romagnolo: museo civico Archeologico, collezioni comunali d’Arte, museo Davia Bargellini, museo civico Medievale, museo internazionale e biblioteca della musica, museo del Patrimonio industriale, MAMbo – museo d’Arte moderna di Bologna, museo Morandi, museo civico del Risorgimento, museo per la Memoria di Ustica. Il riconoscimento costituisce il passaggio necessario per l’inserimento nel Sistema museale nazionale, progetto nato nel 2018 e coordinato dalla Direzione generale Musei del ministero della Cultura che mira a migliorare la fruizione, l’accessibilità e la gestione sostenibile del patrimonio culturale. L’esito positivo, indicato nella Delibera regionale n. 503 del 4/4/2022, è stato conseguito al termine dell’istruttoria svolta dal Servizio Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna, organo preposto alla valutazione, durante la prima finestra di accreditamento aperta dal 23 novembre 2021 al 15 gennaio 2022, alla quale l’Istituzione Bologna Musei ha partecipato su base volontaria.
L’adesione al Sistema museale nazionale rientra nella logica del miglioramento continuo, essendo basata sull’adozione dei Livelli Uniformi di Qualità (LUQ), definiti dal ministero della Cultura con Decreto Ministeriale 113/2018 e recepiti dalla Regione Emilia-Romagna con Delibera di Giunta 1450/2018. Ispirati alle migliori pratiche internazionali sul tema, i LUQ prevedono ben 112 requisiti articolati in tre ambiti principali: Organizzazione, Collezioni e Comunicazione, Rapporti con il territorio. Essi rappresentano un importante parametro di verifica del raggiungimento di standard minimi di qualità e, al tempo stesso, di supporto per la definizione di obiettivi di miglioramento. “Il riconoscimento”, commenta il sindaco di Bologna Matteo Lepore, “dà conto della raggiunta armonizzazione dei musei civici di Bologna sui livelli di qualità e sugli standard di funzionamento, sia per quanto riguarda il profilo organizzativo e gestionale, sia per gli aspetti relativi alla tutela, conservazione e promozione del patrimonio. Allo stesso tempo, tale riconoscimento deve rappresentare per i nostri musei un punto di partenza per un processo in itinere di sviluppo continuo, per un’offerta culturale di qualità accogliente e accessibile a tutti, in grado di generare valore negli impatti sociali e culturali a lungo termine sulle persone e sulle comunità. Sono quindi soddisfatto di questo riconoscimento che riguarda, voglio sottolineare, non solo i musei comunali ma anche molte altre realtà private del territorio oltre al Museo della Civiltà contadina della Città metropolitana”.
Per “Percorsi nel tempo e nello spazio nei musei di Bologna”, al museo civico Medievale “Caccia al reperto con WunderBO” con gli attori di Fantateatro, e al museo civico Archeologico “Caccia grossa! Sulle tracce degli animali dell’antico Egitto” per bambini e “Facce, volti, ritratti al museo civico Archeologico” per tutti

Per “Percorsi nel tempo e nello spazio nei musei di Bologna” i Musei Civici di Bologna, che ogni settimana propongono un ricco calendario di appuntamenti, veri e propri viaggi tematici nelle collezioni, spaziando dalle letture più immediate dei capolavori esposti alla creazione di associazioni inedite tra oggetti appartenenti ai patrimoni delle diverse aree museali fino ad approfondimenti specifici e maggiormente specialistici, appuntamento sabato 26 febbraio 2022, al museo civico Medievale in via Manzoni 4 con “Caccia al reperto con WunderBO”: “WunderBO” è il videogioco del museo civico Medievale e del museo di Palazzo Poggi, che si è arricchito di 20 nuovi reperti da sbloccare dal vivo. Alle 11 e alle 15, si svolgerà una straordinaria caccia al tesoro all’interno dei due musei, con tre guide d’eccezione: il naturalista Ulisse Aldrovandi, il collezionista di meraviglie Ferdinando Cospi e il fondatore dell’Istituto delle Scienze Luigi Ferdinando Marsili, impersonati dagli attori di Fantateatro. I partecipanti diventeranno collezionisti per un giorno e grazie all’app “WunderBO” potranno creare la propria collezione di oggetti, andando alla ricerca di reperti meravigliosi e pieni di 1 mistero, inquadrando il codice, sbloccando l’oggetto e portando a termine il gioco aggiudicandosi un premio. Punto di ritrovo al museo civico Medievale, per ragazzi e ragazze da 8 anni in su (con un adulto accompagnatore). Prenotazione obbligatoria a info@fantateatro.it indicando nella mail: nome e cognome del genitore o di chi accompagna il bambino; indirizzo mail a cui confermare l’iscrizione; numero di cellulare; numero di partecipanti; nome e cognome, età del bambino; in quale orario si desidera partecipare (alle ore 11 o alle ore 15). In alternativa è possibile prenotare telefonicamente allo 051 0395670 dalle 9 alle 16 dal lunedì al venerdì. Per partecipare è necessario essere dotati di smartphone e attivarne la fotocamera (è consigliato di scaricare prima l’app gratuita WunderBO dal sito http://www.wunderbo.it e di provare il gioco a casa). In caso di impossibilità a partecipare è raccomandato disdire in anticipo la prenotazione per permettere ad altri di prendere parte alla visita-gioco. WunderBO è un progetto sperimentale nato nel 2019 per promuovere la città di Bologna e i suoi musei, disponibile gratuitamente come app in italiano e inglese in versione IOS e Android al link http://www.wunderbo.it. WunderBO è stato realizzato da Melazeta, studio di Modena attivo da anni nel settore videogiochi. Ingresso: gratuito Info: www.museibologna.it/arteantica

Sempre sabato 26 febbraio 2022, ma al museo civico Archeologico, due appuntamenti, uno pensato per i bambini e uno per gli adulti. Alle 16, “Caccia grossa! Sulle tracce degli animali dell’antico Egitto”: visita animata per bambini dai 5 ai 7 anni, a cura di ASTER. La grande statua della potente dea leonessa Sekhmet ci apre le porte del museo per una visita animata attraverso la quale avvicinare i più piccoli alla civiltà egiziana, alla ricerca degli animali che sono raffigurati sugli oggetti della collezione e che, per gli antichi Egiziani, oltre ad essere importanti nella vita quotidiana, erano anche strettamente legati ad alcune divinità. Prenotazione obbligatoria a partire da questo link: https://www.astershop.it/shop/it/home/900-bologna-caccia-grossa-sulle-tracce-degli-animalidell-antico-egitto.html. Ingresso: 7 euro a bambino Info: www.museibologna.it/archeologico.

Statua di Neferhotep I nella sezione egizia del museo civico Archeologico di Bologna (foto bologna musei)
Alle 17.30, “Facce, volti, ritratti al museo civico Archeologico”: visita guidata a cura di ASTER. Il mondo antico ci ha restituito moltissimi volti, ma quanti di questi somigliavano veramente alla persona ritratta? Quanto c’è di ideale, e quanto di reale nei ritratti che ci vengono dal mondo antico? Lo scopriremo davanti alle tante immagini di sovrani, dignitari, condottieri, prigionieri, artigiani, uomini e donne del passato. Prenotazione obbligatoria a musarcheoscuole@comune.bologna.it indicando numero di persone e cellulare, entro le 18 del giorno precedente la visita. Ingresso: biglietto museo (6 euro intero / 3 euro ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito Info: www.museibologna.it/archeologico.
Bologna. Musei aperti per ferie: ecco gli orari dei musei civici bolognesi per Ferragosto. Si accede con il Green Pass

Musei aperti per ferie. Anche quest’anno l’Istituzione Bologna Musei offre molteplici proposte, fruibili in sicurezza, per un’estate all’insegna dell’arte e della cultura: le collezioni permanenti, le mostre temporanee, i concerti, le manifestazioni all’aperto e le attività di educazione e mediazione. Ecco le sedi che saranno regolarmente aperte nella giornata di domenica 15 agosto 2021, Ferragosto: museo civico Archeologico (via dell’Archiginnasio 2): 10-19; museo civico Medievale (via Manzoni 4): 10-19; collezioni comunali d’Arte (Palazzo d’Accursio | Piazza Maggiore 6): 10-18.30; museo civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini (Strada Maggiore 44): 10-18.30; MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi (via Don Minzoni 14): 10-21; Casa Morandi (via Fondazza 36): 16-20; museo per la Memoria di Ustica (via di Saliceto 3/22): 17-20; museo internazionale e biblioteca della musica (Strada Maggiore 34): 10-19; museo del Patrimonio Industriale (via della Beverara 123) aperto solo su prenotazione per gruppi di 4 persone; la prenotazione va effettuata via email con almeno 3 giorni di anticipo a museopat@comune.bologna.it. In ottemperanza alle disposizioni governative vigenti, previste per tutti i luoghi di cultura italiani (rif. D.L. 23 luglio 2021, n. 105), ricordiamo che dal 6 agosto 2021 per l’accesso nelle sedi dell’Istituzione Bologna Musei è obbligatorio essere in possesso di certificazione verde Covid-19, il cosiddetto Green Pass. Queste prescrizioni sono valide anche per assistere a manifestazioni culturali, incluse quelle all’aperto. La verifica della certificazione avviene tramite esibizione del Green Pass in formato digitale o cartaceo, unitamente a un documento di riconoscimento valido. A tutela della privacy i dati personali del titolare vengono solo letti, tramite l’app nazionale VerificaC19, ma non registrati. Il Green Pass non è richiesto per le persone escluse per età dalla campagna vaccinale (fino a 12 anni) oppure esenti sulla base di motivazioni mediche certificate. Per poter garantire la miglior tutela dei visitatori ed evitare al massimo il rischio di contagio, restano inoltre valide e in vigore le misure di sicurezza per il contenimento del Covid-19. Tutte le informazioni utili per la visita sono consultabili qui: www.museibologna.it/documenti/102085.
Bologna. Presentati i reperti precolombiani trafugati, sequestrati e donati ai Musei Civici dall’Agenzia Dogane e Monopoli. Arricchiranno le collezioni andine del museo Medievale. Approfondimenti nel ciclo di conferenze online “Cose dell’altro mondo”

Dalla circolazione clandestina come reperti trafugati e destinati al mercato internazionale degli oggetti di arte e di antichità al recupero e alla successiva donazione verso un museo pubblico dove saranno fruibili alla collettività. I Musei Civici d’Arte Antica | Istituzione Bologna Musei acquisiscono un pregevole gruppo di 16 antichi manufatti ceramici di provenienza colombiana grazie a una donazione dell’Agenzia Dogane e Monopoli di Bologna.

Statuetta precolombiana trafugata: sequestrata e donata dall’Agenzia Dogane e Monopoli ai Musei Civici di Bologna (foto Agenzia Dogane Monopoli)
Già oggetto di un sequestro penale per violazione dei divieti all’importazione di beni culturali e di un lungo e complesso iter giudiziario, i reperti, individuati e censiti, sono stati infatti donati dall’Amministrazione dei servizi doganali del capoluogo emiliano ai Musei Civici d’Arte Antica dell’Istituzione Bologna Musei, previa autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria competente. Accurati accertamenti iconografici e stilistici condotti dallo staff del museo in collaborazione con Davide Domenici, professore associato di Discipline demo-etno-antropologiche presso il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’università di Bologna, hanno consentito di ricostruire il contesto di provenienza da una specifica area geografica nonché di stabilirne l’autenticità e la verosimile datazione, attraverso la ricostruzione del processo storico che li ha prodotti.

Bottiglia fischiante ornitomorfa (pappagallo) della Cultura Mochica (Perù, sec. V- VII d. C.) conservata nella collezione andina di Pelagio Palagi al museo Medievale (foto Bologna Musei)
Questa donazione, che consente un prezioso incremento del patrimonio collezionistico precolombiano del museo civico Medievale di Bologna, si propone di sensibilizzare le istituzioni e il pubblico per sottolineare l’importanza, sempre più di maggiore attualità, di una sistematica attività di protezione e difesa dei beni di interesse artistico, storico e culturale nel contrasto delle multiformi aggressioni illecite finalizzate allo sfruttamento del loro valore economico. Restituiti alla fruizione pubblica, i manufatti troveranno entro breve una collocazione all’interno del percorso espositivo del museo e rimarranno a disposizione per consultazioni con finalità di studio e ricerca, per lo sviluppo della conoscenza archeologica e antropologica delle società mesoamericane in epoca pre-ispanica. Una prima occasione di divulgazione dei risultati di nuove ricerche sui materiali americani, sia precolombiani che di età coloniale, conservati nelle collezioni dei musei civici d’Arte Antica di Bologna sarà il ciclo di conferenze on line sulla piattaforma Google Meet dal titolo “Cose dell’altro mondo: oggetti americani nelle collezioni del Museo Civico Medievale”, organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’università di Bologna.

Martedì 10 novembre 2020, nella prima conferenza del ciclo on line “Cose dell’altro mondo”, Antonella Mampieri (Musei Civici d’Arte Antica | Istituzione Bologna Musei) e Davide Domenici (Università di Bologna) hanno presentato la recente donazione al museo civico Medievale di un nuovo gruppo di materiali ceramici di età precoloniale provenienti dal territorio dell’attuale Colombia meridionale, ricordando con l’occasione il nucleo collezionistico di origine andina già esistente nel museo e proveniente dalla collezione dell’artista neoclassico Pelagio Palagi.

Il corpus di oggetti, che testimoniano l’attività di diversi ambiti culturali nord-andini, è costituito da 9 testine fittili Tumaco-La Tolita (ca. 300 a.C. – 200 d.C.), 1 pregevole bottiglia ornitomorfa di cultura Calima (ca. 200 – 800 d.C.) e 6 recipienti e sculture antropomorfe Nariño (ca. 800 – 1500 d. C.). Questi ultimi, provenienti da una regione oggi situata a cavallo del confine tra Colombia meridionale (Nariño) ed Ecuador settentrionale (Carchi), si caratterizzano per la peculiare decorazione “al negativo”, impiegata per realizzare motivi geometrici di grande complessità e raffinatezza. Gli oggetti della collezione bolognese derivano certamente dal saccheggio di contesti funerari d’élite, con ogni probabilità deposti in tombe “a pozzo” dotate di profondi “camini” verticali. Tra le figure antropomorfe Nariño spicca quella di un uomo con la guancia sinistra rigonfia di foglie di coca, pianta fondamentale della vita sociale e religiosa andina. I manufatti colombiani vanno ad arricchire la collezione andina, di notevole valore storico e culturale, già conservata al museo civico Medievale di Bologna che include un notevolissimo bauletto di età coloniale (XVII secolo) con immagini di indigeni e missionari gesuiti realizzate con la resina nota come mopa mopa o “vernice di Pasto”, tradizionalmente impiegata nella stessa regione di Nariño da cui provengono i suddetti manufatti fittili precolombiani.

Il nucleo più rilevante della collezione andina del museo è d’altro canto costituito dalla serie di vasi dall’ampia varietà di forme riunita, per vie ancora tutte da ricostruire, dal celebre artista bolognese Pelagio Palagi (1775 – 1860), la cui ricchissima collezione è alla base delle raccolte civiche cittadine. Oltre a pezzi archeologici provenienti dal bacino del Mediterraneo, oggetti artistici di epoca medievale e rinascimentale e un’ampia raccolta di monete e medaglie, la “collezione di antichità” posseduta da Palagi comprende anche 38 “huacos”, cioè vasi precolombiani cerimoniali legati al culto dei morti riferibili alle civiltà delle coste settentrionali del Perù, di cui ben 33 attribuibili alla cultura Chimù (XI sec – 1465 d.C.), 4 alla civiltà Inca-Chimù (1465 – 1532 d.C.) e 1 alla Lambayeque (900 – 1200 d.C.).

Se si confronta la figura di Palagi con i coevi collezionisti d’Oltralpe si può comprendere come il suo interesse per l’archeologia precolombiana ecceda la dimensione contingente di una raccolta occasionale ma prefiguri un impulso ad ampliare e intensificare la propria documentazione extraeuropea. La sua collezione di “huacos”, pur nella nebulosità della via e del tempo di acquisizione, è sorprendente se considerata nell’epoca in cui venne raccolta: essa ci dimostra che Palagi fu il primo, o tra i primi in Italia, ad essere sensibile a quel movimento culturale volto agli scavi, al collezionismo e agli studi delle civiltà dell’antica America precolombiana. In questo suo essere precursore del collezionismo americanista, egli si configura inoltre come continuatore dell’illustre tradizione bolognese di collezionismo enciclopedico che con le raccolte di naturalia, mirabilia e artificialia del marchese Ferdinando Cospi, circa due secoli prima, aveva dato vita a quello che si può considerare il più antico museo etnografico in Italia, i cui materiali provenienti dalle Americhe Palagi dovette visitare ammirato, prima che la dispersione li trasferisse al museo Preistorico ed Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma.

Il marchese Ferdinando Cospi
Martedì 17 novembre 2020, alle 17, “Buccheri e cacao. Sapori americani nella Bologna della prima età moderna” con Davide Domenici (Università di Bologna). Alcuni manufatti fittili provenienti dalla celebre collezione del marchese Ferdinando Cospi sono stati recentemente riconosciuti come “buccheri delle Indie”, prodotti nell’America coloniale nel corso del XVII secolo e importati in Europa dove erano destinati all’aromatizzazione dell’acqua, a profumare gli ambienti e anche ad essere ingeriti per fini estetici. L’acqua aromatizzata con i buccheri era inoltre impiegata nella produzione di bevande a base di cacao, il cui consumo è testimoniato da diversi manufatti nella collezione del Museo Civico Medievale. Per seguire la conferenza online: meet.google.com/xqb-qibv-yoi

Ulisse Aldrovandi
Martedì 26 novembre 2020, alle 17, “Il ritorno dell’idolum pileatum. Riscoperta di un manufatto messicano della collezione di Ulisse Aldrovandi” con Davide Domenici (Università di Bologna). La recente “riscoperta” nella collezione del museo civico Medievale di Bologna di una scultura mesoamericana in pietra verde appartenuta a Ulisse Aldrovandi – e sino ad oggi ritenuta irrimediabilmente perduta – ha dato l’avvio a una ricerca tesa a ricostruirne la biografia culturale. Ripercorrendo la storia dell’oggetto e del suo alter ego visuale, e cioè l’immagine della scultura stessa pubblicata nel Musaeum Metallicum (1648) di Ulisse Aldrovandi, è possibile esplorare la sensibilità – a cavallo tra studio antiquario e indagine naturalistica – con cui il grande studioso bolognese affrontò l’analisi dei manufatti provenienti dal Nuovo Mondo. Per seguire la conferenza online: meet.google.com/vkg-iioh-buk
“Le Terme di Bologna ti portano al museo”: sabato 26 e domenica 27 settembre Open day nei musei di Bologna. Collezioni, mostre e oltre 50 attività, tra eventi e visite guidate, a ingresso gratuito per tutti, con prenotazione obbligatoria

“Le Terme di Bologna ti portano al museo”: la locandina degli eventi in programma a Bologna il 26 e 27 settembre 2020
“Le Terme di Bologna ti portano al museo”. Nell’ambito di una sponsorship triennale siglata con l’Istituzione Bologna Musei per promuovere la conoscenza del ricco patrimonio storico-artistico della città, sabato 26 e domenica 27 settembre 2020 c’è la prima iniziativa: due giorni di Open Day con percorsi nel tempo e nello spazio. Collezioni, mostre e oltre 50 attività, tra eventi e visite guidate, a ingresso gratuito per tutti, con prenotazione obbligatoria. “La nostra vita è un’opera d’arte – che lo sappiamo o no, che lo vogliamo o no” disse correttamente il sociologo e filosofo polacco Zygmunt Bauman. E non c’è niente di più vero, confermano gli esperti, in quanto fare esperienza dell’arte significa fare esperienza di vita. Non solo, ma l’arte ci offre anche la possibilità di armonizzazione interiore: attraverso l’esperienza estetica, infatti, l’arte mette in azione i nostri sensi e tocca alcune corde interiori, permettendo così di comprendere meglio noi stessi e la realtà che ci circonda. È proprio partendo da queste importanti riflessioni che il Gruppo Monti Salute Più, in occasione del suo 50esimo anniversario di attività, ha deciso di siglare un importante accordo con l’Istituzione Bologna Musei, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio museale pubblico cittadino. Un sodalizio molto importante quello siglato il 22 luglio scorso, specie in questo difficile momento storico segnato dall’emergenza pandemica del Covid-19, volto a garantire la promozione del settore dei beni culturali e la valorizzazione del patrimonio museale civico; il tutto con l’obiettivo di assicurare la più ampia diffusione della conoscenza dello stesso a livello regionale, nazionale ed internazionale.
“Credendo fortemente che l’arte e la cultura”, sottolinea Antonio Monti, direttore scientifico Gruppo Monti Salute Più, “abbiano il potere di renderci più completi, equilibrati e sani, e premesso che il Gruppo Monti rappresenta una realtà profondamente legata alla città di Bologna, in occasione dei 50 anni di attività del nostro Gruppo, abbiamo voluto rafforzare ancora di più questo legame, creando una collaborazione e un sostegno all’attività di un’importante e rappresentativa istituzione pubblica e alla promozione della cultura cittadina. Il Gruppo Monti si è impegnato infatti a collaborare con l’Istituzione Bologna Musei per la valorizzazione della rete delle strutture museali attraverso una serie di azioni ed eventi ideati per promuovere la fruizione dei musei e della cultura a Bologna. Il rapporto del nostro Gruppo con i musei civici di Bologna ha, d’altra parte, un antecedente nella sponsorizzazione da parte nostra dell’importante iniziativa Archeopolis promossa dal museo civico Archeologico qualche anno fa”.
La prima azione concreta derivante dall’accordo sottoscritto – come detto – è l’iniziativa “Le Terme di Bologna ti portano al museo”, grazie alla quale nel weekend di sabato 26 e domenica 27 settembre 2020 il Gruppo Monti Salute Più offrirà a tutti i visitatori l’ingresso gratuito a collezioni permanenti, mostre temporanee nelle sedi dell’Istituzione Bologna Musei. È richiesta la prenotazione obbligatoria online tramite il sito Mida Ticket al link https://www.midaticket.it/eventi/musei-civici-di-bologna. A ingresso gratuito anche le oltre 50 attività, tra visite guidate ed eventi, che, oltre ai musei civici, coinvolgeranno anche Casa Carducci, afferente all’Istituzione Biblioteche Bologna e situata nello stesso edificio del Museo civico del Risorgimento. In questo caso, è richiesta la prenotazione obbligatoria contattando le singole sedi. Tutti i musei resteranno aperti dalle ore 10 alle 18.30, fino alle 20 nel caso del museo civico Archeologico. E Graziano Prantoni, general manager Gruppo Monti Salute Più, aggiunge: “In occasione degli Open Day dei musei cittadini, sabato 26 settembre si svolgerà anche la Notte Bianca del Mare Termale Bolognese, che prevede l’apertura dalle 20 a mezzanotte delle terme cittadine (Terme San Petronio, Terme San Luca, Terme Felsinee), alle quali si potrà accedere a fronte di una piccola offerta, il cui ricavato verrà interamente devoluto in beneficenza, e con fasce orarie da prenotare sul sito web: www.maretermalebolognese.it”. Se da una parte, quindi, il Gruppo Monti Salute Più si impegnerà in azioni di valorizzazione dei tesori delle collezioni permanenti dei musei civici, reciprocamente l’Istituzione assicurerà al Gruppo una visibilità trasversale nelle sue sedi attraverso eventi e promozioni. Tra le forme di collaborazione sottoscritte, di particolare rilievo è il riconoscimento di una scontistica reciproca, valida a partire dal 1° ottobre 2020 e fino al 31 maggio 2021, che prevede accessi a tariffa ridotta ai propri servizi riservati ai rispettivi utenti e visitatori. Più in dettaglio, per quanto riguarda le sedi museali, ai possessori di coupon rilasciato dal Gruppo Monti Salute Più entro i 15 giorni precedenti viene riservato l’ingresso con tariffa ridotta per visitare le collezioni permanenti e le mostre temporanee organizzate dall’Istituzione Bologna Musei. Viceversa il Gruppo Monti Salute Più riconosce uno sconto di 5 euro per un accesso, giornaliero o per fascia oraria, ai propri centri termali e strutture ai possessori di qualsiasi titolo di ingresso ad una delle sedi dell’Istituzione Bologna Musei emesso entro i 15 giorni precedenti. Lo sconto non è cumulabile con altre convenzioni o promozioni e non è rimborsabile. Per l’accesso sia nei musei civici sia nei centri termali e nelle strutture di Gruppo Monti Salute Più la prenotazione è obbligatoria. La promozione non è valida nei giorni festivi e nei ponti lavorativi.
Parole di soddisfazione anche quelle espresse da Roberto Grandi, presidente Istituzione Bologna Musei, alla quale fanno capo 13 sedi espositive – Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo del Patrimonio Industriale, Museo civico del Risorgimento – oltre al complesso monumentale della Certosa di Bologna. “I musei dell’Istituzione Bologna Musei – spiega Grandi – hanno aperto le porte già a metà maggio. La scarsa presenza di turisti stranieri, che costituivano la maggioranza dei visitatori estivi, ha ridotto le presenze pur mostrando una costante ripresa. Questi due giorni di Open Day, offerti con grande generosità dal Gruppo Monti Salute Più nel cinquantenario della propria costituzione, rappresentano, di fatto, l’inaugurazione della nuova stagione post-lockdown. Nel rispetto delle misure di sicurezza i musei civici invitano, in primo luogo le cittadine e i cittadini dell’area metropolitana, a tornare nelle sale dei nostri musei le cui collezioni permanenti, uniche e distintive, costituiscono uno dei più importanti elementi di identità del nostro territorio. Non solo. In questa occasione proponiamo percorsi originali e innovativi nel tempo e nello spazio attraverso narrazioni che partono dagli oggetti contenuti nei diversi musei. Un racconto polifonico che ci porta dalla antichità fino al contemporaneo. Progetti così importanti sono oggi resi possibili quando la proposta pubblica si incontra con la lungimiranza e generosità di strutture private, come nel caso del Gruppo Monti Salute Più”.

Una sala del museo civico Medievale di Bologna (foto di Roberto Serra / Iguana – Istituzione Bologna Musei)
Percorsi nel tempo e nello spazio nei musei di bologna per “Le Terme di Bologna ti portano al museo”. Ecco qualche proposta del ricco programma. Sabato 26 settembre 2020: alle 10, museo civico Medievale “Ridon le carte”: libri miniati per il convento e per lo Studio, max 8 partecipanti; alle 10, museo civico Archeologico “Le terme nella giornata di un antico romano”, max 9 partecipanti; alle 11.30, museo civico Archeologico “Cura del corpo e atletismo in Grecia e in Etruria”, max 9 partecipanti; alle 16, museo civico Medievale “Amato da pochi, odiato da moltissimi, temuto da tutti”: Papa Bonifacio VIII e la sua immagine, max 8 partecipanti. Domenica 27 settembre 2020: alle 10, museo civico Medievale “Amato da pochi, odiato da moltissimi, temuto da tutti”: Papa Bonifacio VIII e la sua immagine, max 8 partecipanti; alle 10, museo civico Archeologico “Cura del corpo e atletismo in Grecia e in Etruria”, max 9 partecipanti; alle 11.30, museo civico Archeologico “Le terme nella giornata di un antico romano”, max 9 partecipanti; alle 16, museo civico Medievale “Ridon le carte”: libri miniati per il convento e per lo Studio, max 8 partecipanti; alle 17.30, museo civico Archeologico “Cura del corpo e atletismo in Grecia e in Etruria”, max 9 partecipanti. Modalità di prenotazione. Per tutte le attività la prenotazione è obbligatoria, secondo le seguenti modalità: museo civico Archeologico, prenotazione on line, sul sito del museo alla pagina eventi (www.museibologna.it/archeologico/eventi), selezionando l’evento desiderato e cliccando su ISCRIVITI QUI; museo civico Medievale, telefonare allo 051 2193916 o allo 051 2193930 (martedì e giovedì, h 10-18) oppure allo 051 2193998 (mercoledì e venerdì, h 10-18).
Ferragosto e dintorni a Bologna: Istituzione Bologna Musei aggiorna e arricchisce la App MuseOn sulle collezioni permanenti del museo Archeologico e del museo Medievale. Da non perdere le mostre “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna” e “Imago splendida. Capolavori di scultura lignea a Bologna dal Romanico al Duecento”
Istituzione Bologna Musei: anche quest’anno i musei civici offrono un’estate ricca di proposte all’insegna di arte e cultura. Per arricchire l’esperienza di visita nelle proprie sedi, l’Istituzione Bologna Musei nei mesi scorsi ha continuato ad implementare la app MuseOn, disponibile in versione iOS e Android, con nuovi percorsi che ad oggi consentono di andare alla scoperta delle collezioni permanenti di numerosi musei tra i quali il museo civico Archeologico e il museo civico Medievale. I contenuti di questa guida multimediale possono costituire una valido supporto sia in preparazione che in approfondimento alla visita stessa. Ogni oggetto è infatti corredato da una didascalia, da un testo descrittivo, da immagini – anche storiche – e da informazioni e curiosità. I contenuti, oltre che letti sui propri dispositivi mobili, possono anche essere ascoltati grazie al sistema di lettura vocale interno al dispositivo stesso. I percorsi sono scaricabili gratuitamente su App Store e Google Play. Non solo collezioni permanenti: ci sono le mostre temporanee che, oltre alle collezioni permanenti, potranno essere visitate dai cittadini e dai turisti che sceglieranno di trascorrere questo periodo di festa/ferie in città.
Il percorso sul museo civico Archeologico, di cui era già presente nella app la collezione egiziana, è stato ampliato con nuovi contenuti relativi al lapidario, alla Sezione preistorica e a quella di Bologna Romana. Del lapidario è possibile scoprire i documenti più significativi, fra i circa 400 che compongono la collezione, fra statue, stele e lastre iscritte. Tra di essi figura anche il celebre torso dell’imperatore Nerone. Per la Sezione preistorica è presente una decina di schede, per tracciare le diverse fasi della storia del territorio bolognese a partire dalle più antiche testimonianze risalenti al Paleolitico Inferiore (800.000 anni fa) cui si riferiscono i semplici manufatti in pietra denominati chopper (ciottoli di selce). Per la sezione dedicata a Bologna romana infine sono presentati oggetti che permettono di ricostruire sia la vita pubblica (come le antefisse della prima basilica civile) che quella privata (come il pavimento a mosaico da via Testoni) degli antichi abitanti di Bononia.

Una sala del museo civico Medievale di Bologna (foto di Roberto Serra / Iguana – Istituzione Bologna Musei)
Il percorso sul museo civico Medievale permette di conoscere molti oggetti di tutte le sezioni della collezione permanente, che si snoda nelle sue 22 sale. Si segnalano l’Arca di Giovanni da Legnano, il celebre e prezioso acquamanile duecentesco appartenuto a Pelagio Palagi, la statua di papa Bonifacio VIII e ancora le sculture del Nettuno e del Mercurio di Giambologna o le fiasche dei Bentivoglio.
Mostra “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna” al museo civico Archeologico. Progetto scientifico a cura di: Laura Bentini, Anna Dore, Paola Giovetti, Federica Guidi, Marinella Marchesi, Laura Minarini (Istituzione Bologna Musei | Museo Civico Archeologico) e Elisabetta Govi, Giuseppe Sassatelli (Cattedra di Etruscologia e Antichità Italiche Alma Mater Studiorum – Università di Bologna). Periodo di apertura: prorogata fino al 29 novembre 2020. Orari di apertura mostra: lunedì, mercoledì, giovedì 10-19; venerdì 14-22; sabato, domenica e festivi 10-20; martedì (non festivi) chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. Ingresso (comprensivo di accesso alla Sezione etrusca del museo): intero 14 euro, ridotto 12 euro, ridotto 7 euro per possessori di Card Cultura, ragazzi dai 6 ai 17 anni compiuti non in gruppo scolastico. Tel. info e prenotazioni 0517168807. “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna” è una mostra promossa e progettata da Istituzione Bologna Musei | Museo Civico Archeologico, in collaborazione con la Cattedra di Etruscologia e Antichità Italiche di Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, realizzata da Electa e posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana. Il progetto di allestimento è a cura di Paolo Capponcelli, PANSTUDIO architetti associati. Sito mostra: www.etruschibologna.it.

Una sala della mostra “Etruschi – Viaggio nelle Terre dei Rasna” organizzata da Electa al Museo di Civico Archeologico di Bologna (foto Roberto Serra / Iguana / Electa)
A distanza di 20 anni dalle grandi mostre di Bologna e Venezia, il museo civico Archeologico di Bologna presenta un ambizioso progetto espositivo dedicato alla civiltà etrusca, in cui sono riuniti circa 1400 oggetti provenienti da 60 musei ed enti italiani e internazionali. “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna” vuole essere un affascinante viaggio tra archeologia e paesaggi sorprendenti nelle terre degli Etruschi, in una mostra che punta sulle novità di scavo e di ricerca e sulla storia di uno dei più importanti popoli dell’Italia antica. La metafora del viaggio dà forma e struttura all’esposizione, divisa in due grandi sezioni. La prima offre un momento di preparazione al viaggio, facendo conoscere al visitatore i lineamenti principali della cultura e della storia del popolo etrusco. Così preparato, il visitatore può affrontare la seconda sezione, dove si compie il viaggio vero e proprio nelle terre dei Rasna, come gli Etruschi chiamavano se stessi. Un itinerario attraverso quei territori e centri di Lazio, Umbria e Toscana che già furono oggetto di attenzione, meraviglia e descrizione da parte dei viaggiatori del passato, come il diplomatico inglese George Dennis, che nel XIX secolo con il suo The Cities and Cemeteries of Etruria (1848) diede conto di cinque anni di viaggi che toccarono i siti archeologici allora conosciuti, in paesaggi profondamente diversi da come sono oggi. Il viaggio continua nei territori etruschi della valle Padana e della Campania, forse meno noti al grande pubblico ma importanti teatri di nuove scoperte archeologiche. La mostra infine dialoga naturalmente con la ricchissima sezione etrusca del museo, che testimonia il ruolo di primo piano di Bologna etrusca.
Mostra “Imago splendida. Capolavori di scultura lignea a Bologna dal Romanico al Duecento” al museo civico Medievale, a cura di Massimo Medica e Luca Mor. Periodo di apertura: prorogata fino al 6 settembre 2020. Orari di apertura estivi: martedì, giovedì, sabato, domenica 10-18.30. Ingresso (comprensivo di accesso alla collezione permanente): intero 6 euro, ridotto 3 euro, ridotto 2 euro per giovani 18-25 anni, gratuito possessori di Card Cultura. La mostra si avvale della sponsorizzazione tecnica di Cineca, Oasi Allestimenti, Radio Sata, SAME architecture. Un ringraziamento speciale a Silvana Editoriale per la sponsorizzazione tecnica del catalogo, composto da un ricco apparato iconografico, le schede delle opere e i contributi critici di Luca Mor, Massimo Medica, Fabio Massaccesi, Silvia Battistini e Manlio Leo Mezzacasa. Telefono: 051 2193916 – 2193930. Sito: www.museibologna.it/arteantica.

Una sala della mostra “Imago splendida” al museo civico Medievale di Bologna (foto Giorgio Bianchi / Comune di Bologna)
Promossa dai musei civici d’Arte Antica | Istituzione Bologna Musei, l’esposizione curata da Massimo Medica e Luca Mor approfondisce l’affascinante e ancora poco studiata produzione scultorea lignea a Bologna tra XII e XIII secolo, restituendone una rilettura aggiornata a distanza di quasi vent’anni dalla grande esposizione Duecento. Forme e colori del Medioevo a Bologna organizzata nell’ambito di “Bologna2000 Città Europea della Cultura”. Grazie alla collaborazione della Curia Arcivescovile di Bologna e della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, e con il patrocinio di Alma Mater Studiorum Università di Bologna – Dipartimento delle Arti, il progetto si configura come esito espositivo di una sedimentata ricerca filologica e documentaria, che consente di fissare una nuova tappa verso la comprensione dei modelli di riferimento nel contesto figurativo della Bologna altomedievale. Il nucleo principale della mostra, allestita nella Sala del Lapidario, si compone delle testimonianze più rappresentative della produzione plastica superstite nella città: tre croci intagliate di proporzioni monumentali appartenenti alla variante iconografica del Christus Triumphans che vince la morte, per la prima volta eccezionalmente riunite insieme. La comparazione ravvicinata dei manufatti offre in visione tangenze e analogie, sul piano della sintassi formale e tecnica, che rendono congetturabile l’ipotesi di un’inedita attribuzione a un’unica bottega, credibilmente di area alpina sudtirolese – il cosiddetto Maestro del Crocefisso Cini – in una fase temporale compresa tra il 1270 e il 1280. Si tratta del Crocefisso conservato nelle Collezioni Comunali d’Arte di Bologna, riallestito nel corso del XIV secolo su una croce duecentesca dipinta da Simone dei Crocifissi, dell’ancora poco conosciuto Crocefisso proveniente dalla basilica di Santa Maria Maggiore a Bologna e, infine, del Crocefisso pervenuto alla raccolta d’arte della Fondazione Giorgio Cini di Venezia. A integrazione esterna della mostra, in un ideale percorso diffuso in città, va inoltre considerata la maestosa Crocefissione scolpita situata nella Cattedrale di San Pietro, di cui in mostra viene elaborata la ricostruzione sull’antico pontile attraverso un video in 3D a cura di Fabio Massaccesi e Cineca, in collaborazione con SAME Architecture. Il percorso espositivo consente inoltre di misurare in dettaglio gli originalissimi effetti della rinascenza gotica sul genere della plastica lignea in rapporto alle arti preziose, che in città conobbero una straordinaria intensità di circolazione. Il dialogo fra le tecniche viene testimoniato dalla presenza di preziosi codici miniati e raffinati oggetti liturgici.
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