Cabras (Or). Al museo “Marongiu” presentazione del libro di Zucca e Paglietti “I Giganti di Mont’e Prama” (Delfino editore)

Copertina del libro “I giganti di Mont’ Prama” di Raimondo Zucca e Giacomo Paglietti (Delfino editore)
Focus su Mont’e Prama. . Sabato 28 gennaio 2023, alle 18, a Cabras (Or), al museo civico “Giovanni Marongiu” la Fondazione Mont’e Prama e Carlo Delfino editore presentano “I Giganti di Mont’e Prama”, la nuova opera di Raimondo Zucca e Giacomo Paglietti, dedicata al complesso scultoreo più celebre del Sinis. L’iniziativa editoriale sarà illustrata da Nadia Canu, direttrice della Fondazione Mont’e Prama. Interviene il presidente Anthony Muroni e saranno presenti i due autori. “I Giganti di Mont’e Prama” racconta la storia delle scoperte delle statue a partire dal 1970. Venne ritrovata, celata per millenni sotto la terra, un’area funeraria riservata a giovani uomini sepolti in tombe singole a pozzetto. Ma Mont’e Prama è anche un luogo della memoria di eroi scolpiti nel candido calcare, accompagnati da modelli di nuraghi e da betili, che rimandano alla “bella età dei nuraghi” delineata da Giovanni Lilliu.
Napoli. Al museo Archeologico nazionale tornano i Giganti di Mont’e Prama: conferenza di Nadia Canu su “Sardegna isola dalle vene d’argento” e vernice della mostra fotografica “I Giganti in mostra”

Il Pugilatore, uno dei Giganti di Mont’e Prama, è il testimonial della mostra “Sardegna isola megalitica” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto valentina cosentino)
I Giganti di Mont’e Prama ritornano al museo Archeologico nazionale di Napoli. Dopo il successo di “Sardegna Isola Megalitica”, la mostra ospitata proprio al Mann, che ha visto la presenza del Gigante “Manneddu” (Pugilatore), al via una mostra fotografica sulle statue del Sinis, e conferenza sui tesori archeologici della Sardegna. A Napoli la Fondazione Mont’e Prama arriva stavolta in compagnia della Dinamo Sassari per la prima tappa italiana della campagna di comunicazione che vede le due società impegnate assieme per promuovere i tesori del Sinis.
Sabato 21 gennaio 2023, alle 11, conferenza dal titolo “Sardegna isola dalle vene d’argento” a cura della direttrice della Fondazione Nadia Canu. “Argyróphleps nésos”, “l’isola dalle vene d’argento”, questo è l’antico nome dato alla Sardegna dai Greci, in quanto l’isola era nota come terra che ha moltissime miniere d’argento. Già i Romani usarono il toponimo Argentiera per indicare una miniera d’argento che si collocava nel nordovest della Sardegna. Famosa in tutto il mondo per il suo mare cristallino e le meravigliose spiagge, destinazione ogni anno di milioni di turisti, la Sardegna è una terra antica, con un ricchissimo patrimonio culturale. Dalla preistoria nuragica, che si distingue per la sua eccezionalità e quantità di risorse, fino al patrimonio architettonico di epoca romanica e l’originalità del tessuto urbano che forma le principali città e cittadine.

L’archeologa Nadia Canu, direttrice della fondazione Mont’e Prama (foto fondazione mont’e prama)
Ne parlerà l’archeologa Nadia Canu, dal 3 ottobre 2022, prima direttrice della Fondazione Mont’e Prama, che per dieci anni si è occupata del patrimonio archeologico della Sardegna come funzionaria archeologa della soprintendenza di Sassari e Nuoro. La nomina ministeriale è stata possibile una volta conclusi gli accordi tra la Fondazione Mont’e Prama, la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari, Oristano e Sud Sardegna e la direzione regionale Musei e il museo Archeologico nazionale di Cagliari per l’effettivo passaggio di consegna dei beni archeologici presenti nel territorio di Cabras: le statue dei Giganti del Museo civico, l’antica città di Tharros, l’ipogeo di San Salvatore e la Torre spagnola di San Giovanni.

Un allestimento della mostra fotografica “I Giganti in mostra” (foto mann)
A seguire, nel Braccio Nuovo del Mann, l’inaugurazione della mostra fotografica “I Giganti in mostra”, un’esposizione didattica e divulgativa sui celebri Giganti: nove pannelli racconteranno al pubblico la fortuna di un mito ancora tutto da scoprire. Intervengono il direttore del Mann, Paolo Giulierini; il presidente della Fondazione, Anthony Muroni; e il chief marketing officer della Dinamo Sassari, Marsilio Balzano. Gli operatori della Cooperativa Penisola del Sinis illustreranno la mostra agli ospiti e ai visitatori.
La mostra, curata dalla Fondazione Mont’e Prama, è composta da pannelli che raccontano la storia della più importante scoperta archeologica degli ultimi duecento anni nel Mediterraneo occidentale. Giganti di Mont’e Prama si tratta dell’unico caso di statuaria monumentale scolpita a tutto tondo tremila anni fa, ritrovata per caso da alcuni contadini nel 1974, nelle campagne di Cabras, paese che sorge nella costa occidentale della Sardegna. Le pietre giacevano sotto la terra nella collina denominata Mont’e Prama (cioè Monte della Palma) per via della vegetazione che allora vi cresceva rigogliosa.

La sala dei Giganti di Mont ‘e Prama nel museo civico di Cabras “Giovanni Marongiu” (foto museo cabras)
Quei massi così grandi e definiti non lasciarono indifferenti i contadini che lavoravano i campi, tantomeno la Soprintendenza che, nel 1975, avviò in quei luoghi una prima campagna di scavo, facendo affiorare dalla terra più di cinquemila frammenti che riuniti tra loro diedero nuovamente vita a ventotto statue maschili, raffiguranti pugilatori, arcieri e guerrieri, oggi custoditi insieme agli ultimi ritrovamenti nel museo di Cabras e in parte al museo Archeologico nazionale di Cagliari.
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