Un cratere, un’hydria, un’oinochoe, una lekythos, un askòs… A Venezia soprintendenza e carabinieri del TPC presentano i reperti magnogreci sequestrati in laguna e destinati al museo Archeologico di Vibo Valentia per l’esposizione e la valorizzazione

Dettaglio del “cratere a mascheroni” in ceramica apula a figure rosse, con sovra-dipinture in bianco e in giallo, risalente al IV secolo a. C., sequestrato dai carabinieri del TPC e restituito allo Stato per l’esposizione al museo Archeologico di Vibo Valentia (foto mic)
“Il ritorno a casa: reperti archeologici riconsegnati allo Stato”: mercoledì 17 dicembre 2025, a Venezia, al Salone del Piovego di Palazzo Ducale, sede Sabap, l’incontro dedicato alla consegna di un gruppo di reperti archeologici di eccezionale pregio, recuperati dalla Soprintendenza di Venezia in collaborazione con il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio e la Procura della Repubblica. I dodici beni, provenienti da scavi clandestini, sono stati destinati al museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, dove saranno valorizzati e resi fruibili al pubblico. I reperti sono stati recuperati dai carabinieri in una casa e in un importante palazzo di Venezia e presso un antiquario di Torino. Tra i beni restituiti figura un “cratere a mascheroni” in ceramica apula a figure rosse, con sovra-dipinture in bianco e in giallo, risalente al IV secolo a. C. La raccolta comprende, inoltre, un’hydria a figure rosse, una kylix a figure nere, un’oinochoe a figure rosse, una lekythos a figure nere, una testina fittile, una “tanagrina”, un askòs a forma umana in terracotta e uno in bronzo, una piccola kore in bronzo, uno specchio in osso con decorazione a sbalzo e un balsamario in vetro verde chiaro.

Il castello medievale di Vibo Valentia ospita il museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi” (foto drm-cal)
“La consegna di questi importanti reperti al museo di Vibo”, sottolinea il direttore della direzione regionale Musei nazionali Calabria, Fabrizio Sudano, “è il frutto di una collaborazione virtuosa tra il Nucleo carabinieri Tutela patrimonio culturale di Venezia, la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Venezia, la nostra e altre istituzioni del ministero della Cultura, che desidero ringraziare per la professionalità e la dedizione dimostrate in ogni fase del procedimento. Il lavoro costante del Nucleo Tpc nel recupero dei beni culturali, unito al supporto tecnico-scientifico delle realtà preposte, permette di restituire allo Stato manufatti di straordinario valore storico e identitario, assicurando che tornino a essere patrimonio condiviso della collettività. Tale operazione, tra l’altro, rappresenta l’ulteriore conferma che la tutela diventa davvero efficace quando le istituzioni collaborano in modo continuo e integrato tra loro”. “L’arrivo di questi reperti”, afferma il direttore del “Capialbi”, Michele Mazza, “rappresenta un’ulteriore opportunità per il percorso di valorizzazione che stiamo sviluppando nell’ambito del Grande progetto Beni Culturali, dove sarà possibile prevedere una sala appositamente dedicata ai reperti confiscati e restituiti allo Stato. Si tratterà di uno spazio pensato per raccontare non solo il valore storico e artistico dei manufatti, ma anche l’impegno quotidiano delle istituzioni nella lotta al traffico illecito e nella difesa del patrimonio culturale. L’assegnazione al nostro Museo conferma il ruolo che esso riveste come presidio di tutela, ricerca e memoria”.
Giornata nazionale delle Famiglie al Museo: ecco le proposte della direzione regionale Musei nazionali della Calabria a Cosenza, Vibo Valentia, Mileto, Lametia Terme, Scolacium
Ritorna l’annuale Giornata nazionale delle Famiglie al Museo. La rassegna, giunta alla sua dodicesima edizione, è in programma in tutta Italia domenica 12 ottobre 2025. Al riguardo sono diverse le iniziative proposte dalla direzione regionale Musei nazionali Calabria, guidata da Fabrizio Sudano, in sintonia con gli obiettivi di trasformare i musei in spazi appropriati per i più piccoli e le loro famiglie, attraverso attività di laboratorio e di gioco e percorsi tesi a stimolare la curiosità e la partecipazione attiva. La mission, nello specifico, è di promuovere e facilitare l’incontro tra le famiglie e i luoghi della cultura che arricchiscono il territorio italiano. In questa edizione 2025 sono cinque le realtà afferenti alla DrMn Cal che aderiscono alle F@Mu con eventi mirati: la Galleria nazionale di Cosenza, il museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, il museo nazionale di Mileto, il museo Archeologico Lametino e il museo e parco archeologico nazionale di Scolacium.
Alla Galleria nazionale di Cosenza l’evento “S-passo per il Museo” inizierà alle 11 con la visita guidata “Tutti a bordo! Viaggio tra le meraviglie della GnC”. Dalla stessa ora e fino alle 18 alle famiglie aderenti all’iniziativa sarà proposta l’attività creativa “Lascia il segno!, caratterizzata da un tappeto di carta disteso, pronto ad accogliere colori, tracce e pensieri dei visitatori.
All’Archeologico “Vito Capialbi” di Vibo Valentia le attività prenderanno il via alle 10.30 con “Letture ad alta voce”, laboratori creativi per grandi e piccini a cura delle volontarie della locale sezione dell’associazione Nati per Leggere-Calabria. La giornata F@Mu proseguirà in serata, alle 17.30, con un laboratorio di archeologia che porterà i partecipanti alla scoperta dell’architettura di Hipponion e del territorio locrese, realizzando un viaggio attraverso immagini, video e testi.
Per quanto riguarda il museo nazionale di Mileto, invece, l’appuntamento è con l’attività seminariale “Andar per Castelli”, a cura dell’archeologo Gianluca Sapio e in programma a partire dalle 10.30. Il laboratorio storico-didattico tratterà il tema “Fortificazioni di Mileto e del suo circondario”, ovvero la testimonianza della successione delle diverse strategie di fortificazione nei secoli, uno dei fenomeni più affascinanti e complessi da indagare nelle vicende della Calabria medievale e moderna.
Il museo Archeologico Lametino domenica 12 proporrà, dalle 17 alle 18.30, “Vita dei bambini nell’Antica Grecia”, attività a cura dei servizi educativi della struttura, liberamente ispirata all’omonimo volume di Strathie Chae e Morea Marisa. Si tratterà di una sorta di viaggio nella vita quotidiana dei bambini dell’antica colonia di Terina, teso a scoprire, in modo giocoso e interattivo, le differenze e le somiglianze tra il mondo classico e quello di oggi.
Per quanto riguarda il museo e parco archeologico nazionale di Scolacium, infine, a partire dalle 10 al suo interno sarà organizzato il laboratorio didattico “Scolacium, tra miti e leggende”, racconto animato che si concluderà con un’attività creativa dedicata alle famiglie.
Vibo Valentia. Al museo Archeologico nazionale il convegno internazionale “Visioni dell’Aldilà in Magna Grecia. Riflessioni intorno alla Tomba 19 di Hipponion”, un avvincente viaggio a ritroso nel tempo tra mito, storia e spiritualità. Visite guidate serali
Al museo Archeologico nazionale di Vibo Valentia il convegno internazionale “Visioni dell’Aldilà in Magna Grecia. Riflessioni intorno alla Tomba 19 di Hipponion”, importante incontro sui temi dell’orfismo e delle credenze escatologiche in Magna Grecia in programma il 22 agosto 2025, dalle 16 alle 21, in cui interverranno esperti italiani e stranieri, tra archeologia, poesia e divulgazione, un avvincente viaggio a ritroso nel tempo tra mito, storia e spiritualità. L’incontro sarà incentrato sulla celebre laminetta aurea di Hipponion, una delle testimonianze più significative della spiritualità antica. Interverranno il direttore del “Vito Capialbi”, Michele Mazza, e gli storici Ermanno Alessio Arslan (Accademia nazionale dei Lincei), Attila Egyed (università Eötvös Loránd, Budapest), Ágnes Bencze (università Péter Pázmány, Budapest) e Elvira Pataki (università Péter Pázmány, Budapest). A conclusione dell’incontro il poeta Antonio Malatesta presenterà la sua nuova traduzione della laminetta di Hipponion “Testo sacro a Mnemosyne”. Subito dopo i partecipanti potranno prendere parte a una degustazione di vini offerti dalla cantina Marchisa. In occasione del convegno internazionale sui temi dell’orfismo e delle credenze escatologiche in Magna Grecia il museo Archeologico nazionale Vito Capialbi rimarrà straordinariamente aperto al pubblico fino alle 24, con la possibilità per i presenti di partecipare a visite guidate serali che li condurranno tra le collezioni permanenti e i reperti legati alla storia di Hipponion, esposti tra le mura dell’antico maniero.
Vibo Valentia. Nel castello normanno, sede del museo Archeologico nazionale, la settimana del “Mito tra arte e memoria collettiva” apre col laboratorio “Attualizzare il mito” e continua con lo spettacolo teatrale “ILIOS. La città brucia”, protagonista sempre Angelica Artemisia Pedatella
Per la settimana del “Mito tra arte e memoria collettiva” nel castello normanno di Vibo Valentia, sede del museo Archeologico nazionale, diretto da Michele Mazza, sono due gli appuntamenti culturali programmati nell’arco di pochi giorni, dedicati alla riscoperta dei racconti arcaici e delle loro risonanze nel presente. Si inizia domenica 20 luglio 2025, alle 18, con il Laboratorio esperienziale “Attualizzare il mito” proposto da Angelica Artemisia Pedatella. Un momento di arte e memoria collettiva, aperto al pubblico, in cui parola, gesto e memoria dialogheranno con gli spazi del museo, in un percorso partecipativo e creativo volto a rielaborare i temi fondanti del mito antico alla luce della sensibilità contemporanea. Ingresso libero.
La Settimana del Mito al museo di Vibo Valentia, afferente alla Direzione regionale Musei nazionali Calabria, guidata da Fabrizio Sudano, prosegue venerdì 25 luglio 2025 con lo spettacolo teatrale all’aperto “ILIOS. La città brucia”, in programma alle 21.30. Protagonista, in questo caso, sarà anche Claudio Cavaliere. L’opera, di forte impatto visivo ed emotivo, offrirà una rilettura inedita e contemporanea del celebre poema omerico. Lo spettacolo, scritto e diretto dalla stessa Pedatella, porterà in scena le passioni, i turbamenti interiori e le guerre dell’anima degli eroi e delle donne di Troia. ILIOS non è solo il racconto della guerra, ma l’esplorazione profonda dei sentimenti che animano figure immortali come Achille, Ettore, Priamo, Andromaca, Cassandra e Briseide. Attraverso intensi monologhi e una narrazione serrata, lo spettacolo restituisce al pubblico tutta l’umanità dei personaggi omerici, offrendo uno specchio drammatico e moderno dei dilemmi esistenziali che ancora oggi ci interrogano. Ad arricchire la rappresentazione, la colonna sonora originale di Daniele Fabio, eseguita dal vivo, le coreografie di Giada Guzzo, gli inserti in lingua grecanica di Calabria e un affascinante impianto scenico che prevede anche l’uso del fuoco dal vivo negli spettacoli all’aperto. Anche questo appuntamento è a ingresso libero e fino a esaurimento dei posti. Ulteriori informazioni si potranno richiedere al numero telefonico: 0963 43350 e alla e-mail: drm cal.capialbi@cultura.gov.it.
Vibo Valentia. Al museo Archeologico nazionale incontro con l’archeologo Gianluca Sapio su “Divinità e Territorio”
Dal villaggio alla polis. Le grandi conquiste politiche e sociali di cui furono protagoniste le città greche antiche ebbero origine in primo luogo dalla conquista dello spazio circostante nel nome e sotto la protezione di Dei ed Eroi, attraverso l’istituzione di culti e rituali, attraverso la formazione di miti che raccontano storie ancora oggi alla base della nostra identità culturale. Giovedì 27 marzo 2025, alle 17, al museo Archeologico nazionale di Vibo Valentia “Vito Capalbio”, appuntamento imperdibile con l’archeologo Gianluca Sapio, alla scoperta di “Divinità e Territorio” nel mondo greco e naturalmente a Hipponion, città della Magna Grecia e sede di “Persefone dalla bella corona”.
Locri (RC). Per il secondo incontro di “Un caffè… storicamente corretto”, a cura di Elena Trunfio e Marilisa Morrone, al museo Archeologico nazionale presentazione del libro “Temesa. Il mito e la storia” di Maurizio Cannatà, direttore del museo Archeologico nazionale “V. Capialbi” di Vibo Valentia
Il ciclo di incontri “Un caffè…storicamente corretto” al museo Archeologico nazionale di Locri (RC) è giunto al secondo appuntamento, quello di marzo. Il progetto, curato dalla direttrice del museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri, Elena Trunfio, e dalla presidente del circolo di Studi storici “Le Calabrie”, Marilisa Morrone, oltre che con il patrocinio del Comune di Locri, quest’anno si arricchisce del patrocinio del Comune di Portigliola e della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e vuole, come di consueto, offrire al pubblico diversi spunti di approfondimento su temi ampi legati al mondo della storia, dell’arte e dell’archeologia, con il coinvolgimento di studiosi autorevoli, afferenti tra l’altro ai più importanti atenei italiani. Giovedì 20 marzo 2025, alle 17.30, al museo Archeologico nazionale di Locri, per “Un caffè… storicamente corretto”, presentazione del libro “Temesa. Il mito e la storia” di Maurizio Cannatà, direttore del museo Archeologico nazionale “V. Capialbi” di Vibo Valentia. Introducono Elena Trunfio e Marilisa Morrone.

Copertina del libro “Temesa. Il mito e la storia” di Maurizio Cannatà
Temesa. Il mito e la storia (Rubbettino editore). Con il polionimo Temesa (latino Tempsa) gli antichi hanno identificato un centro ubicato lungo la fascia costiera tirrenica della Calabria, tra Clampetia e Hipponion, dapprima emporion internazionale di scambio di metalli (VIII sec. a.C.), poi centro indigeno posto sotto il controllo delle poleis greche, Sibari prima e Crotone poi (VI-V sec. a.C.), ancora oppidum italico (IV-III sec. a.C.) e colonia civium Romanorum (II-I sec. a.C.), statio lungo la principale viabilità imperiale (I-IV sec. d.C.) e infine una delle più antiche sedi vescovili di tutta l’Italia meridionale (VI-VII sec. d.C.). Vent’anni di studi e ricerche hanno consentito di riconoscere Temesa in un complesso sistema insediativo ubicato tra i corsi terminali dei fiumi Oliva e Savuto, dove sono concentrate numerose testimonianze materiali che coprono, nel loro complesso, l’intera storia del centro antico. Non un unico sito pluristratificato quindi, bensì una pluralità di evidenze, che riassumono quanto noi sappiamo su Temesa da parte delle fonti letterarie. Attraverso la rilettura dei vecchi dati, della cartografia, delle foto aeree, di nuovi scavi e ricognizioni, questo lavoro colma per la prima volta il gap esistente tra l’eccezionale corpus di fonti letterarie relative alla città e i dati archeologici a essa riferibili, fornendo una lettura organica di tutte le fasi di occupazione del suo territorio, dalla protostoria alla tarda antichità.
Reggio Calabria. Il dg musei Massimo Osanna in tour nella Calabria Meridionale tra Il MArRC, Locri Epizefiri e Vibo Valentia: “Collezioni straordinarie che raccontano le origini greche della cultura occidentale e che hanno bisogno di essere presentate al pubblico in maniera sempre più comprensibile ed accessibile”

Il direttore generale Musei Massimo Osanna con il direttore del MArRC Fabrizio Sudano e tutto il personale del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria sulla terrazza sullo Stretto (foto marrc)

Il direttore generale Musei Massimo Osanna nella sala dei Bronzi di Riace con il direttore Fabrizio Sudano e il personale del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto marrc)
Due giorni a tu per tu con le realtà museali della Calabria meridionale. È stato questo l’obiettivo della visita del direttore generale Musei Massimo Osanna agli istituti e ai luoghi della cultura statali della Calabria meridionale il 1° e 2 febbraio 2024. Il tour è iniziato dal MArRC – museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. Ad accompagnare Osanna il neodirettore del Museo Fabrizio Sudano, in carica dal 15 gennaio 2024, che dopo una prima presentazione del personale e degli uffici, ha guidato il direttore generale tra le diverse sale del museo e nei depositi. Un’occasione per discutere anche dei vari progetti di miglioramento dell’accessibilità, del legame con il contesto territoriale e della possibilità di avviare nuove ricerche scientifiche e collaborazioni, sulla base di un programma di gestione e valorizzazione del Museo, condiviso in un’ottica di rilancio dell’immagine dell’istituto e della città. “Abbiamo ascoltato con interesse le proposte del direttore generale sull’allestimento”, dichiara Sudano, “e ne faremo tesoro per la futura programmazione”. Un’ulteriore tappa reggina è stata la visita allo scavo archeologico di Piazza Garibaldi, dove stanno emergendo importanti novità con la scoperta di un tempio su podio di età romana.

Al museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri la direttrice Elena Trunfio, il direttore generale Musei Massimo Osanna, e il direttore regionale Musei Filippo Demma (foto drm-calabria)
Il viaggio è proseguito venerdì 2 febbraio 2024 con il museo e il parco archeologico di Medma-Rosarno, il piccolo polo museale che ruota intorno all’importante sito di Locri Epizefiri: accompagnato dal direttore della direzione regionale Musei Calabria Filippo Demma e dalla direttrice Elena Trunfio ha visitato le tre sedi espositive, il parco archeologico e il teatro. Durante l’incontro sono stati condivisi i progetti in corso e quelli futuri, ricevendo spunti e suggerimenti concreti. Il tour si è chiuso al castello di Vibo Valentia, dove ha sede il museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi”. “La visita del Direttore Generale dei Musei in Calabria”, commenta Demma, “è solo l’ultima di una lunga serie e testimonia l’attenzione delle strutture centrali del Ministero nei confronti dei temi e dei problemi della nostra regione cui si aggiunge il deciso sostegno della Direzione Generale Musei all’azione di tutti gli istituti periferici calabresi. Grazie a questo ed all’impegno corale della nostra squadra sul territorio abbiamo raggiunto in questi anni importanti risultati che, d’accordo con il professor Osanna, concepiamo come un punto di partenza”. E Osanna, a margine del tour, chiude: “I musei della Calabria, in particolare quelli che ho visitato in questi due giorni contengono l’essenza stessa delle nostre radici culturali. Collezioni straordinarie che raccontano le origini greche della cultura occidentale e che hanno bisogno di essere presentate al pubblico in maniera sempre più comprensibile ed accessibile. Il lavoro del Ministero della Cultura in Calabria punta e deve puntare sempre più decisamente in questa direzione”.






















































Al museo Archeologico nazionale di Vibo Valentia è tutto pronto per l’inaugurazione della mostra “I Prati di Kore. Storie di antiche donne vibonesi” che inizierà mercoledì 28 febbraio 2024, alle 11. Introdurrà e coordinerà i lavori Maurizio Cannatà, direttore del museo Archeologico nazionale di Vibo Valentia. Previsti gli interventi di Maria Limardo, sindaco di Vibo Valentia; Paolo Giovanni Grieco, prefetto della Provincia di Vibo Valentia; Rosario Varì, assessore allo Sviluppo economico e Attrattori culturali della Regione Calabria; Cristiano Tatarelli, questore della Provincia di Vibo Valentia; Luca Toti, comandante provinciale Carabinieri Vibo Valentia; Fabrizio Sudano, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria; Michele Mazza, funzionario archeologo soprintendenza Reggio Calabria-Vibo Valentia; Fortunato Cozzupoli, presidente Polo Innovazione Cultura Turismo “Cassiodoro”; Antonio Alvaro, presidente del Flag dello Stretto; Giuseppe Bartucca, unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Vibo Valentia; Silvestro Grillo, ente nazionale Sordi Vibo Valentia. A concludere i lavori sarà Filippo Demma, direttore regionale Musei Calabria. La mostra, che durerà un anno, dal 28 febbraio 2024 al 28 febbraio 2025, è ospitata negli ambienti della torre nord (XIV secolo) del castello medievale della città, sede del museo, ed è curata dal direttore del museo Maurizio Cannatà e dal funzionario della soprintendenza Michele Mazza, racconterà proprio le storie di celebri figure femminili legate al passato dell’antica Hipponion, città della Magna Grecia fondata dai Locresi agli inizi del VI secolo a.C., poi divenuta Vibo Valentia in età romana.

Il programma prevede anche lo svolgimento di un ciclo di conferenze a tema sul coraggio femminile, con ospiti illustri del calibro dell’antropologo Vito Teti e del magistrato Annamaria Frustaci e di incontri con gli allievi delle scuole del territorio, curati dai carabinieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia, dagli agenti della Questura e dai ragazzi dell’associazione “Libera contro le mafie” e una serie di workshop con le scuole. La prima conferenza “Donna. Il coraggio di una scelta”, coordinata da Emanuela Bambara, giornalista, funzionario per la comunicazione, mercoledì 28 febbraio 2024. Al museo Archeologico nazionale di Vibo Valentia, alle 16, il prof. Vito Teti, antropologo dell’università della Calabria, su “Pietre di pane. Un’antropologia del restare”; alle 17, la dott.ssa Annamaria Frustaci, magistrato, sostituto procuratore DDA di Catanzaro, “La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia”.
Giovedì 29 febbraio 2024, il workshop “Semplicemente dee. Storie di donne coraggiose, antiche moderne”, coordinata da Emanuela Bambara, giornalista, funzionario per la comunicazione. Alle 9.30, “Medea. Il coraggio delle idee”: il capitano Veronica Pastori e i carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia dialogano con gli allievi del liceo classico “Michele Morelli” di Vibo Valentia guidati dalla prof.ssa Maria Concetta Preta. Con lettura di brani dalla Medea di Euripide a cura dell’associazione Graecalis APS e musiche del conservatorio “F. Torrefranca” di Vibo Valentia. Alle 11, “Elena. La forza della verità”: Vincenzo Chindamo, Sabrina Garofoli e l’associazione “Libera contro le mafie” dialogano con il liceo classico “Michele Morelli” di Vibo Valentia guidati dalla prof.ssa Maria Concetta Preta. Con lettura di brani dall’Elena di Euripide a cura dell’associazione Graecalis APS e musiche del conservatorio “F. Torrefranca” di Vibo Valentia. Alle 12.30, “Antigone. La legge del cuore”: il vice questore aggiunto Erica Lavecchia e gli agenti della questura di Vibo Valentia dialogano con gli allievi del liceo classico “Michele Morelli” di Vibo Valentia guidati dalla prof.ssa Maria Concetta Preta. Con lettura di brani dall’Antigone di Sofocle a cura dell’associazione Graecalis APS e musiche del conservatorio “F. Torrefranca” di Vibo Valentia.
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