Verona. All’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere giornata di studi “Storia della famiglia De’ Stefani tra archeologia, arte e politica” sui ruoli rivestiti e sugli apporti dati dall’archeologo Stefano, il pittore Vincenzo e il ministro Alberto nell’ambito della cultura, della politica e dell’economia
Stefano archeologo e paletnologo, Alberto economista e politico, Vincenzo pittore: è a questi tre veronesi che l’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona dedica la giornata di Studi “Storia della famiglia De’ Stefani tra archeologia, arte e politica”. Appuntamento venerdì 2 febbraio 2024, nella sala degli Accademici, nella sede di Palazzo Erbisti in via Leoncino 6 a Verona. Con l’occasione saranno inaugurate le esposizioni “Vincenzo e Alberto De’ Stefani pittori”, all’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, e “Le carte dell’Archivio privato”, all’Archivio di Stato di Verona, che resteranno aperte con ingresso libero dal 2 al 16 febbraio 2024. La giornata di studi intende essere spazio di indagine e riflessione in merito ai ruoli rivestiti e agli apporti dati dall’archeologo Stefano, il pittore Vincenzo e il ministro Alberto De’ Stefani nell’ambito della cultura, della politica e dell’economia all’interno del panorama italiano e veronese tra i secoli XIX e XX. L’incontro è organizzato dalla famiglia De’ Stefani insieme agli studiosi Elena Casotto, Giovanni Corcioni e Angelica Gabrielli, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Verona, il dipartimento Culture e Civiltà dell’università di Verona, l’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere, l’Archivio di Stato di Verona e i Musei Civici di Verona. Verranno analizzate da vicino queste tre personalità e approfondite la conoscenza degli ambienti locali e nazionali in cui i De’ Stefani si trovarono a operare. A stimati specialisti di archeologia, storia dell’arte e storia contemporanea – i docenti Luciano Salzani, Sergio Marinelli e Renato Camurri – è stato chiesto di illustrare i progressi degli studi paleografici e archeologici, le evoluzioni dell’arte veronese e la situazione politico sociale veneta nella seconda metà del XIX secolo e nei primi decenni del Novecento; mentre il compito di illustrare approfonditamente la vita e l’opera di Stefano, Vincenzo e Alberto De’ Stefani è stato affidato a studiosi che in questi anni si sono specificatamente dedicati a ricostruire e a indagare l’azione di queste tre personaggi.
Il programma. Alle 14, i saluti istituzionali: Claudio Carcereri de Prati, Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere; Marta Ugolini, Comune di Verona; Arnaldo Soldani, università di Verona; Chiara Bianchini, Archivio di Stato di Verona; Federico Melotto, Istituto Veronese per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea; Francesca Rossi, Musei Civici di Verona. I PANEL | L’ARCHEOLOGO. Modera Maria Vittoria Adami. 14.30, Luciano Salzani, soprintendenza Archeologica del Veneto, “Stefano De’ Stefani e la ricerca archeologica veronese alla fine del XIX secolo”; 15, Angelica Gabrielli, università di Verona, “I carteggi dell’Archivio privato De’ Stefani”; 15.30, coffe break. II PANEL | IL PITTORE. Modera Maria Vittoria Adami. 15.45, Sergio Marinelli, università Ca’ Foscari Venezia, “Vincenzo De’ Stefani e la pittura contemporanea a Verona”; 16.15, Elena Casotto, storica dell’arte, “Vincenzo De’ Stefani Il nostro pittore concittadino che vive a Venezia”; 16.45, visita libera alla mostra d’arte. III PANEL | IL MINISTRO. Modera Maria Vittoria Adami. 17, Renato Camurri, università di Verona, “Alberto De’ Stefani e la crisi del liberalismo italiano”; 17.30, Giovanni Corcioni, università di Torino, “Alberto De’ Stefani: un uomo del regime”; 18, LE FONTI DE’ STEFANI NELLE ISTITUZIONI Alessandra Aspes e Nicoletta Martinelli, museo di Storia Naturale; Chiara Contri, Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere; Chiara Bianchini, Archivio di Stato di Verona. 18.30, rinfresco.

Stefano De’ Stefani
Stefano De’ Stefani (1822-1892), archeologo e paletnologo, a seguito di una laurea in chimica farmaceutica ebbe un ruolo di spicco nelle ricerche archeologiche tra gli anni Settanta e Novanta dell’Ottocento. Ricoprì ruoli istituzionali quali, tra gli altri, quello di Ispettore agli scavi, membro della Commissione Consultiva Conservatrice di Belle Arti e Antichità e conservatore dei Musei Civici di Verona per la sezione di archeologia. La sua produzione scientifica, che si concentrò soprattutto sulla Preistoria, e le sue indagini ebbero carattere transnazionale.

Vincenzo De’ Stefani
Vincenzo De’ Stefani (1859-1937), pittore e figlio di Stefano, nell’ultimo ventennio dell’Ottocento è un artista affermato, presente alle maggiori rassegne nazionali e internazionali, dove guadagna i consensi della critica e del pubblico, dimostrando una non comune capacità di leggere e interpretare i diversi linguaggi artistici nazionali e internazionali che incontra nella sua lunga carriera.

Alberto De’ Stefani
Alberto De’ Stefani (1879-1969), economista e politico, dal 1922 al 1925 fu ministro delle Finanze e del Tesoro del governo Mussolini. Dal 1926 fu collaboratore del Corriere della Sera, docente di Economia politica e preside della facoltà di Scienze politiche presso La Sapienza di Roma. Nel 1937 fu consigliere economico in Cina del Generalissimo Chiang Kai-Shek. Nel 1943 aderì all’Ordine del giorno Grandi e, fino al secondo dopoguerra, visse in segregazione, scampando al processo di Verona e scrivendo il romanzo autobiografico Fuga dal tempo. Assolto nel processo per collaborazionismo, riprese l’attività giornalistica, collaborando con Il Tempo e Il Borghese, e la passione giovanile per la pittura.
Elena Casotto ha frequentato l’università di Padova, dove ha conseguito la laurea in Lettere e la specializzazione in Storia dell’Arte; in seguito ha ottenuto il titolo di dottore di ricerca in Storia dell’Arte all’università Ca’ Foscari di Venezia. Si occupa principalmente di pittura veronese dell’Otto e del Novecento e di storia del disegno. Ha collaborato con vari musei e istituti culturali pubblici e privati, tra cui il MART di Rovereto, il museo di Castelvecchio di Verona, la Biblioteca civica di Verona. Attualmente collabora con la soprintendenza di Venezia Metropolitana e per le province di Padova Rovigo e Belluno e con l’università di Verona.
Giovanni Corcioni è docente di Lettere nella scuola secondaria di II grado e dottorando di ricerca in Storia contemporanea all’università di Torino, con interessi di ricerca orientati al Novecento in Italia e, in particolare, alla Prima guerra mondiale e al fascismo. Laureato in Lettere all’università di Verona e in Scienze storiche all’università di Trento. Consigliere dal 2019 dell’IVrR (Istituto Veronese per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea) e commissario dal 2023 della commissione “Didattica e scuola” della SISSCO (Società Italiana per lo Studio della Storia contemporanea).
Angelica Gabrielli è dottoranda di ricerca in Archeologia classica all’università di Verona e in frequenza congiunta con la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici all’università di Padova. Le sue attività di ricerca sono prevalentemente orientate all’epoca romana con focus su tematiche quali storia degli studi, edilizia abitativa, edilizia termale e collegia. Ha preso parte a molteplici campagne di scavo anche in qualità di responsabile di settore nonché della comunicazione. Fa parte del Comitato Redazionale della collana (Con)testi per la casa editrice Quasar. Lavora inoltre in qualità di guida presso il Villaggio Archeologico Parco Valle del Menago e presso la Domus di Piazza di Nogara.
Verona. Al museo civico Archeologico al Teatro romano quattro workshop formativi, una domenica al mese, su “La ruota dell’anno: storie di argilla” nell’ambito della mostra temporanea “Immagini di Terracotta”


Locandina della mostra “Immagini di terracotta” al museo civico Archeologico al Teatro romano di Verona dall’8 novembre 2023 al 6 ottobre 2024
Al museo civico Archeologico al Teatro romano di Verona quattro workshop formativi su storia e immagini di argilla: una domenica al mese, dal 21 gennaio al 21 aprile 2024, dalle 15 alle 17, sul tema “La ruota dell’anno: storie di argilla”, realizzati dai Musei civici veronesi e TerraCrea nell’ambito della mostra temporanea “Immagini di Terracotta”, allestita nella sede museale al Teatro romano fino a ottobre 2024. Si inizia domenica 21 gennaio, alle 15, con “Tra cielo e terra. Un amuleto di terracotta per l’anno nuovo”; quindi domenica 18 febbraio, alle 15, con “Propizia rinascita personale. Un rito di terracotta nel mese della salute”; domenica 24 marzo, alle 15, “Trova la tua dea. Un’offerta di terracotta alla Madre Terra”; domenica 21 aprile, alle 15, “Incontra il tuo aiutante magico. Il bestiario sacro: animali d’aria, di terra, d’acqua e di fuoco”. Durata del laboratorio: 2 ore. Costo: 50 euro ad incontro, comprensivo di biglietto d’ingresso al museo. Prenotazione obbligatoria (posti limitati). Un’opportunità per approfondire le particolarità della ricca collezione di 380 figure di terracotta, conservate negli archivi del Museo e solitamente non esposte al pubblico, attualmente protagoniste di una esposizione ad hoc. Si tratta di immagini provenienti dal territorio veronese e appartenenti a collezioni private poi confluite nei Musei Civici di Verona. In esposizione anche statuine di bambini, o rappresentazioni di singole parti del corpo (braccia, mani, piedi), legate alla sfera del divino quali invocazioni per buona salute, fertilità o protezione per il buon esito di un viaggio. Una sezione viene dedicata inoltre agli animali domestici, fonte di nutrimento e di ricchezza: raffigurazioni di suini, bovini, o di sole parti di animali – come le teste o le zampe – si accompagnano a un gruppo di piccole offerte di animali in bronzo, legati al Nord dell’Etruria, come preghiere agli dei per garantire loro benessere.

Alcune figure in terracotta esposte al museo civico Archeologico al Teatro romano di Verona (foto muv-vr)
La mostra “Immagini di terracotta”. Allestita nella sala dedicata alle esposizioni temporanee, la mostra, curata da Margherita Bolla, è aperta al pubblico fino al 6 ottobre 2024 e svela alcune delle 380 figurine di terracotta conservate presso il Museo Archeologico solitamente non esposte al pubblico. Offerte nei santuari, richieste di grazia agli dei oppure omaggio per una grazia già ricevuta, in mostra vengono esposte teste o mezze teste maschili e femminili, realizzate con molta cura, che, in alcuni casi, conservano ancora traccia del colore con cui erano ricoperta. In mostra anche statuine di bambini, o rappresentazioni di singole parti del corpo (braccia, mani, piedi), legate alla sfera del divino quali invocazioni per buona salute, fertilità o protezione per il buon esito di un viaggio. Una sezione viene dedicata agli animali domestici, fonte di nutrimento e di ricchezza: raffigurazioni di suini, bovini, o di sole parti di animali – come le teste o le zampe – si accompagnano a un gruppo di piccole offerte animali in bronzo, legati al nord dell’Etruria, come preghiere agli dei per garantire loro benessere. Accanto alle parti anatomiche e alle teste, trovano spazio anche statuette a tutto tondo raffiguranti divinità, usate sia nei santuari, sia in ambiente domestico o nei corredi tombali. L’ultima sezione, infine, espone i reperti provenienti dalla fornace di Menà di Castagnaro, in cui la produzione spaziava dai laterizi, ai pesi da telaio decorati, alle tubature e alle antefisse architettoniche. La mostra è collegata al catalogo generale delle terrecotte del Museo, in corso di preparazione, a cura di Margherita Bolla e Roby Stuani.
Verona. Per la rassegna “Visti da vicino, visti con te”, al museo civico di Storia naturale l’incontro “Racconti di ossa” con Irene Dori (università di Firenze) e Massimo Saracino (sezione di Preistoria del museo)
Fino al 14 dicembre 2023 nuove occasioni d’incontro per scoprire particolarità e bellezza dell’ampia proposta museale di Verona con la rassegna “Visti da vicino, visti con te” dei Musei civici di Verona. Si inizia giovedì 30 novembre 2023, alle 17, al museo civico di Storia naturale di Verona, con l’incontro “Racconti di ossa”. Interverranno: Irene Dori, dipartimento di Biologia dell’università di Firenze; Massimo Saracino, sezione di Preistoria del museo di Storia naturale di Verona. La partecipazione è compresa nel biglietto d’ingresso al museo. All’interno della sala espositiva sulla preistoria veronese del museo di Storia naturale, vi è una parte dedicata al mondo dei morti che, tanto in passato quanto nel presente, era in genere ben distinto da quello dei vivi. Durante l’incontro saranno trattate e illustrate alcune tombe a inumazione e a cremazione rinvenute nel territorio veronese cronologicamente afferenti alla pre e protostoria.
Verona. Alla Gran Guardia conferenza dell’egittologo Francesco Tiradritti su “Reali, fantastici, divini. Gli animali nell’antico Egitto”: focus sul particolare rapporto che gli egizi avevano con gli animali, considerati sacri e intoccabili
“Reali, fantastici, divini. Gli animali nell’antico Egitto”: il 10 gennaio 2023 in Gran Guardia a Verona il quarto appuntamento del ciclo di conferenze sul tema dell’arte, organizzate dai Musei Civici di Verona in collaborazione con l’università di Verona e con il sostegno degli Amici dei Civici Musei d’Arte di Verona. L’incontro sarà alle 17.30 nella sala convegni della Gran Guardia. Ospite l’egittologo Francesco Tiradritti. L’accesso è consentito fino ad esaurimento dei posti disponibili (non è necessaria la prenotazione); si prega di arrivare con un breve anticipo per agevolare l’ingresso a tutti i partecipanti. La sala è accessibile con l’ascensore. Agli interessati verrà rilasciato un attestato di frequenza. La partecipazione alla conferenza dovrà essere comprovata dalla firma all’inizio e al termine di ogni incontro.

La splendida raffigurazione in bassorilievo dipinto del cane di Pepiankh il Medio dalla TOMBA D2 di Meir, in Egitto (foto maurizio zulian)
La conferenza si soffermerà a descrivere il particolare rapporto che gli egizi avevano con gli animali, considerati sacri e intoccabili. Già Erodoto nelle sue Storie (II, 65-67) si soffermava a descrivere il particolare rapporto che gli egizi avevano con gli animali. Secondo quanto da lui riferito erano tutti considerati sacri e chi ne uccideva uno poteva anche essere messo a morte. Questa esagerata visione deriva di sicuro dalle numerose iconografie degli dèi a testa ferina, manifestazione terrena delle potenze immortali, una delle caratteristiche della civiltà faraonica che più colpisce anche oggigiorno.

Il dio Thot, scriba divino e cancelliere del tribunale con corpo umano e testa di ibis coronata dal disco solare, registra il risultato della pesatura del cuore: dalla Tomba senza nome e senza numero di El Salamuni, in Egitto (foto maurizio zulian)
Nella maggior parte dei casi è difficile stabilire quale fosse stata la scelta che aveva determinato l’associazione di un particolare animale con un dio, come nel caso di Thot, patrono della scrittura, che poteva incarnarsi sia in un ibis che un babbuino. In altri casi la corrispondenza risulta di immediata comprensione: il falco poteva essere ipostasi del sovrano regnante o il Sole a mezzogiorno perché è l’uccello che nel cielo egiziano vola più in alto. Un caso particolare era invece rappresentato dall’iconografia della figura femminile a testa di leonessa che, pur essendo caratteristica di Sekhmet, poteva essere attribuita anche ad altre divinità femminili rappresentandole nel momento in cui si infuriavano. La pericolosità degli animali nocivi era combattuta, ma era anche utilizzata per contrastare minacce ancora maggiori. Tale atteggiamento era tenuto nei confronti dei serpenti contro i morsi dei quali esistevano numerosi incantamenti e rimedi, ma che nelle figurazioni delle tombe reali compaiono tra i protettori della barca solare nel viaggio notturno attraverso le pericolose regioni dell’Oltretomba. Nelle epoche più tarde, il particolare atteggiamento degli egizi nei confronti degli animali condusse allo sviluppo di una particolare forma di idolatria che fu la causa di una vera e propria ecatombe tra gli animali legati alle divinità. Erano infatti gli stessi sacerdoti a ucciderli e mummificarli per poi venderli come ex-voto ai pellegrini.

L’egittologo Francesco Tiradritti
Francesco Tiradritti è egittologo, giornalista pubblicista, scrittore e dirige dal 1995 la Missione Archeologica Italiana a Luxor operativa dal 2019 anche in Sudan. Ha lavorato presso il museo del Castello Sforzesco dove è conservata la principale collezione egizia di Milano e fatto parte delle commissioni per lo studio del Nuovo Museo di Giza e per il rinnovamento del museo Egizio di Torino. Ha organizzato più di venti mostre a carattere egittologico in Italia, Egitto, Repubblica Ceca, Spagna, Slovenia, Svizzera, Sudan e Ungheria. È stato docente di Egittologia e Archeologia e Storia dell’Arte mussulmana all’università “Kore” di Enna. Nel 2004-2005 ha ottenuto la cattedra di eccellenza in Storia dell’Arte “Dorothy K. Hohenberg” all’università di Memphis (Tennessee) e nel 2013 ha vinto una borsa di ricerca presso il Getty Research Institute di Los Angeles. È autore di monografie tradotte in varie lingue del mondo. Scrive regolarmente per Il Giornale dell’Arte e nel 2022 ha pubblicato il romanzo “Il sangue del falco” per Rizzoli.
Verona. Fino all’Epifania si potranno visitare le collezioni dei Musei civici accompagnati gratuitamente da guide specializzate
Programmate dalla vigilia di Natale 2022 all’Epifania 2023 una serie di visite guidate gratuite ai Musei civici veronesi. Opportunità diverse per ammirare e conoscere il ricco patrimonio artistico attualmente in esposizione ai musei Archeologico, Storia Naturale, Affreschi, Castelvecchio e Galleria d’Arte Moderna. I tour saranno effettuati tutti a partire dalle 11.30. Sabato 24 e 31 dicembre al museo Archeologico al Teatro Romano. Lunedì 26 dicembre e 2 gennaio al museo di Storia Naturale. Martedì 27 dicembre e 3 gennaio al museo degli Affreschi ‘G.B. Cavalcaselle’ alla Tomba di Giulietta. Mercoledì 28 dicembre e 4 gennaio alla Galleria d’Arte moderna “Achille Forti” al Palazzo della Ragione. Giovedì 29 dicembre e 5 gennaio al museo Lapidario Maffeiano. Venerdì 30 dicembre e 6 gennaio al museo di Castelvecchio. La partecipazione è gratuita, con il solo pagamento dell’ingresso ai musei. Tutti i musei, oltre al consueto orario di apertura, effettueranno apertura straordinaria anche nelle giornate del 26 dicembre, del 2 e 6 gennaio. Per le visite alla Casa di Giulietta, ingresso fino all’8 gennaio 2023 dal Teatro Nuovo in piazzetta Navona.

Locandina della mostra “Animali nel mondo antico” al museo Archeologico al Teatro romano di Verona dal 25 ottobre 2022 al 1° ottobre 2023
Principali eventi in programmazione. Museo di Castelvecchio. Fino al 26 marzo 2023, in sala Boggian, la mostra ‘I disegni di Ferruccio Franzoia e la lezione di Carlo Scarpa’ a cura di Ferruccio Franzoia, Ketty Bertolaso, Alba Di Lieto. Nel giardino di Castelvecchio, fino ad ottobre 2023, esposizione dell’opera Remoto di Giorgio Andreotta Calò, a cura di Elena Forin. Galleria d’Arte moderna “Achille Forti”. Fino ad ottobre 2023 la mostra “Contemporaneo Non-Stop. Il respiro della natura – AQUA”, a cura di Patrizia Nuzzo. Nella Cappella dei Notai, fino al 30 settembre 2023, Alba di Giulio Malinverni, l’opera site-specific realizzata dall’artista vincitore dell’edizione 2021 del Premio Level 0 di ArtVerona. Dal 17 dicembre 2022, la mostra “Piero Dorazio – la nuova pittura. OPERE 1963-1968’ a cura di Francesco Tedeschi, in collaborazione con Archivio Piero Dorazio. Esposizione allargata che coinvolge gli spazi della Galleria d’Arte Moderna”!Achille Forti” e della Galleria dello Scudo. Museo Archeologico al Teatro Romano. Fino al 1° ottobre 2023 esposizione “Animali nel mondo antico”, a cura di Margherita Bolla e Brunella Bruno. Museo degli Affreschi “G.B. Cavalcaselle”. Fino al 19 dicembre l’iniziativa ‘Cantiere aperto’ per il restauro del fregio di Palazzo Fiorio della Seta. Le operazioni di restauro, curate dall’Accademia di Belle Arti di Verona, possono essere seguite “dal vivo” dai visitatori del museo quando le restauratrici e i restauratori sono all’opera il martedì.
Verona. Al museo Archeologico nazionale si presenta il documentario “Verona romana” realizzato da Archeoclub d’Italia – Sezione di Verona
Venerdì 8 Luglio 2022 al museo Archeologico nazionale di Verona verrà presentato il documentario “Verona romana” realizzato da Archeoclub d’Italia – Sezione di Verona, con la direzione scientifica della soprintendenza A.B.A.P. di Verona in collaborazione con università di Verona e Musei civici di Verona. Ingresso libero. Info: 3465033652.
Verona. Riapre il Museo Lapidario Maffeiano, dopo la chiusura per il Covid e i danni dal nubifragio 2020: tutte le 600 opere sono ora visibili, in alta definizione, sulla piattaforma Google Arts & Culture. Biglietto cumulativo con l’Arena e il museo di Castelvecchio

Il cortile monumentale del museo Lapidario Maffeiano di Verona (foto comune vr)
Dopo la chiusura dovuta all’emergenza Covid e gli ingenti danni del violento nubifragio dell’agosto 2020, da martedì 17 maggio 2022 riaprirà al pubblico il Museo Lapidario Maffeiano, rinnovato con alcuni importanti interventi manutentivi. Con questa riapertura ora tutti i musei della città saranno fruibili da turisti e veronesi grazie anche a biglietti cumulativi, con scontistiche che danno la possibilità di fare un intero percorso nel patrimonio storico-artistico di Verona. Dopo il ripristino della copertura del Museo, a cura dell’Accademia Filarmonica di Verona proprietaria dell’immobile, la Direzione Musei è intervenuta con un restauro nelle sale interne, autorizzato dalla Soprintendenza e concordato con il Settore Edilizia Monumentale del Comune di Verona. Le sale, in cui sono esposte al pubblico le opere greche etrusche e romane, sono rifinite con intonaci di particolare pregio – non tinteggiati e contenenti terre e mattoni macinati – fatti realizzare dall’architetto Arrigo Rudi in vista dell’apertura del Museo nel 1982. A seguito dei danni causati dal nubifragio presentavano efflorescenze, muffe e distacchi di materiale. L’intervento di recupero, seguito dall’architetto Alba Di Lieto ed effettuato dalla ditta di restauro Piantavigna, ha condotto al ripristino delle pareti del primo e del secondo piano del Museo. Sono stati inoltre sostituiti i serramenti, molto ammalorati, che ora si presentano in armonia con il riallestimento progettato da Arrigo Rudi. Questa sostituzione consentirà di evitare in futuro i danni dovuti all’ingresso dell’acqua, che hanno interessato più volte anche i pavimenti delle sale espositive.

Le epigrafi greche e romane esposte nel cortile del museo Lapidario Maffeiano di Verona (foto comune vr)
Il Museum Veronense di Maffei è un lapidario: lo studioso volle infatti creare un museo di lapidi, perché era convinto che le iscrizioni, più di qualsiasi altro manufatto antico, fossero vere “antichità parlanti”, fonte primaria ed insostituibile di conoscenza della storia, frammenti del passato capaci di narrare direttamente i fatti agli studiosi, senza la mediazione di riproduzioni cartacee o di trascrizioni a stampa. Durante il periodo di chiusura è stato realizzato il progetto per rendere fruibili online le collezioni dei Musei Civici di Verona: tutte le 600 opere del Maffeiano sono ora visibili, in alta definizione, sulla piattaforma Google Arts & Culture, lo spazio online creato per esplorare i tesori, le storie e il patrimonio di conoscenza di oltre 2mila istituzioni culturali di 80 paesi nel mondo. In linea con la missione di Arts & Culture di rendere la cultura mondiale accessibile a chiunque, ovunque. Nella pagina dedicata al Museo Lapidario Maffeiano https://artsandculture.google.com/partner/museo-lapidario-maffeiano sono disponibili le esposizioni virtuali che valorizzano la sua straordinaria storia – è noto per essere tra i più antichi musei pubblici d’Europa – e che approfondiscono le collezioni greca ed etrusca, secondo criteri di aggregazione geografica e cronologica.

Lo studioso Scipione Maffei volle il Museum Veronense nella prima metà del Settecento (foto comune vr)
Offerta agevolata con i biglietti cumulativi. L’offerta per la visita del Museo Lapidario Maffeiano prevede due biglietti cumulativi che permettono di entrare, con un unico biglietto a tariffa agevolata, in due siti: anfiteatro Arena + Museo Lapidario Maffeiano (intero 11 euro – ridotto 8 euro) e Museo di Castelvecchio + Museo Lapidario Maffeiano (intero 7 euro – ridotto 5 euro). L’ingresso invece è gratuito per over 65 residenti nel Comune di Verona, persone con disabilità e loro accompagnatori oppure con VeronaCard. Gli orari di apertura sono da martedì a domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30) chiuso il lunedì. I biglietti cumulativi saranno disponibili online su museiverona.com e presso le biglietterie dell’anfiteatro Arena e del Museo di Castelvecchio. Il servizio biglietteria non sarà disponibile in loco.
Visite guidate e percorsi didattici. Il Museo Maffeiano, voluto nella prima metà del Settecento dal grande studioso Scipione Maffei, costituisce una grande risorsa per l’insegnamento della storia e della sua metodologia, offrendo agli studenti la possibilità di entrare in contatto con importanti originali. Contiene infatti numerosi reperti scritti e figurati di civiltà diverse, materiale documentario utile per la comprensione della nascita e dello sviluppo del fenomeno della scrittura, per la conoscenza dei diversi tipi di fonti a disposizione dello storico, per lo studio di interessanti aspetti socio culturali delle civiltà antiche. È inoltre uno dei pochissimi musei in Italia che conserva ed espone opere greche del periodo classico e successive, e raccoglie, oltre a molte iscrizioni e rilievi di età romana, alcuni materiali egizi, etruschi, arabi, ebraici, medievali. I laboratori sono realizzati all’interno delle sale, immersi nel percorso espositivo. Alcuni percorsi prevedono la visita esclusivamente del cortile, in parte all’aperto, dove sono presenti le epigrafi trattate. Per informazioni o prenotazioni, segreteria didattica dei Musei Civici Cooperativa Le Macchine Celibi dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16 e il sabato dalle 9 alle 13. Tel. 045 8036353 – 045 597140 segreteriadidattica@comune.verona.it
Verona. L’Anfiteatro Arena fa il pieno di turisti nel week end di Ferragosto (4209 ingressi). Bene anche gli altri musei civici. Le misure anti Covid e il Green Pass non hanno inciso sugli ingressi

L’Arena di Verona ha fatto il pieno di visitatori nel week end di Ferragosto 2021. Seguita a ruota dal Cortile di Giulietta. Ma è tutto il sistema Musei di Verona a chiudere bene il week end ferragostano con quasi 11mila i biglietti staccati: un bilancio più che positivo, per una media di circa 3500 ingressi al giorno da venerdì 13 a domenica 15 agosto 2021. Numeri in linea con i principali eventi e festività cittadine, quando si registra la maggior affluenza di turisti e visitatori che, oltre a visitare il centro e le bellezze della città, si recano nei principali musei e nei luoghi di cultura. E che confermano non solo il ritorno, in maniera importante, dei turisti a Verona, ma anche come le nuove misure anti Covid, a cominciare dal Green Pass, non abbiamo inciso sugli ingressi e sulle visite già programmate o organizzate all’ultimo momento. “Numeri davvero positivi, tanto più se contestualizzati al periodo che abbiamo attraversato”, commenta l’assessore alla Cultura Francesca Briani. “Questi numeri fanno tornare Verona ai flussi ante Covid, e le nuove normative di accesso non hanno fermato chi cerca i luoghi di cultura e le città d’arte. L’obbligo di esibire il Green Pass infatti non ha inciso sulle visite ai musei cittadini, che nel weekend di Ferragosto registrano ingressi in linea con i periodi turisticamente più ‘caldi’ dell’anno, come le festività natalizie e i principali eventi. Un segnale del deciso ritorno dei visitatori a Verona, che trovano una città preparata ad accoglierli con numerose proposte culturali e un’organizzazione adeguata per garantire la sicurezza. Il nostro personale è formato per accogliere i turisti secondo le nuove regole di accesso e rendere il più gradevole possibile la loro permanenza in città”.


L’ala dell’Arena di Verona con vista sulla Torre dei Lamberti (foto muv)
Nemmeno il caldo africano di questi giorni ha avuto dunque la meglio sui visitatori, che non hanno rinunciato ad entrare in Arena e nel Cortile di Giulietta. Anfiteatro e Cortile sono infatti i siti più visitati nel fine settimana, il primo con 4209 ingressi registrati da venerdì a domenica, il secondo con 3264. Bene anche il museo di Castelvecchio, che nei tre giorni indicati ha staccato 1258 biglietti, più di 400 al giorno. A seguire la Galleria d’Arte Moderna, con 724 ingressi, il museo degli Affreschi con 583, il museo Archeologico al Teatro Romano con 546 e il museo di Storia Naturale con poco più di 299 ingressi. Dal 6 agosto 2021, come previsto dai provvedimenti del Governo, vi è l’obbligo del Green pass anche per accedere ai musei cittadini e ai luoghi di cultura, tra cui la Casa di Giulietta. Per tali siti, e in particolare per quelli dove è più facile il formarsi di code con persone in attesa, l’Amministrazione ha dato indicazioni affinché ci sia sempre personale preposto a sensibilizzare e informare visitatori e turisti circa le nuove regole di ingresso, al fine di evitare attese inutili magari sotto il sole.
Verona. L’Arena riapre al pubblico il 15 marzo: intanto c’è il tour virtuale dell’anfiteatro. Musei civici gratuiti fino al 26 marzo. Ecco tutte le offerte culturali

Verona: dal mese di marzo, in tutti i musei civici, accesso gratuito e nuovi orari di apertura. E, dal 15 marzo, al termine di un ampio intervento di restauro, riapertura al pubblico dell’Anfiteatro Arena. Sono queste le principali novità dell’ampio programma di iniziative del Comune di Verona che puntano ad accrescere, ad un mese dalla riapertura ufficiale dei musei, dopo tre mesi di chiusura forzata causa Covid, l’offerta culturale e le opportunità di visita in favore di cittadini e turisti. Intanto, Grazie a un progetto nato durante il lockdown 2020 è stato realizzato il tour virtuale a 360 gradi dell’anfiteatro Arena (Tourverona.com – Arena di Verona). Il video è disponibile sul sito tourverona.com, ed è stato prodotto dal Museo della Radio di Verona in collaborazione con lo studio creativo Antracite e il Comune di Verona. Oltre all’Arena, è possibile visitare virtualmente anche altri spazi della città tra cui, a breve, anche il Museo di Castelvecchio.

Dal 4 al 26 marzo 2021 sarà dunque possibile accedere gratuitamente a tutti i musei civici e, con l’occasione, ammirare le numerose proposte espositive in essi realizzate. Inoltre, nella direzione di garantire maggiori opportunità ai visitatori, i musei civici, a partire da oggi, 1° marzo 2021, ampliano il loro orario di apertura, con la possibilità di ingresso fino alle 19. Nello specifico, da lunedì a venerdì, dalle 12 alle 19 (ultimo ingresso alle 18.30), possibilità di visita alla Galleria d’Arte Moderna “Achille Forti” (Gam), al museo di Castelvecchio, al museo di Storia Naturale e al museo degli Affreschi G. B. Cavalcaselle alla Tomba di Giulietta. Quest’ultimo, di nuovo accessibile, al termine dei lavori di sistemazione. La Casa di Giulietta, invece, per consentirne la massima fruibilità possibile, può essere visitata dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19 (ultimo ingresso alle 18.30). Per lavori, restano temporaneamente inaccessibili al pubblico il museo Archeologico al Teatro Romano e il museo Maffeiano. Tutte le regole per una visita in sicurezza dei musei al link https://museodicastelvecchio.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=69827. Fino al 26 marzo 2021 non è più obbligatoria la prenotazione. Come previsto dall’attuale Dpcm, i musei resteranno chiusi durante il weekend, da sabato a domenica. Se poi dal 27 marzo, come per ora solo ipotizzato, i musei saranno aperti anche nel weekend, tornerà obbligatoria la prenotazione obbligatoria on line. E il Comune ha già annunciato che saranno previsti costi di ingresso promozionali.
Le novità sono state illustrate questa mattina dall’assessore alla Cultura Francesca Briani e dalla direttrice dei Musei civici Veronesi Francesca Rossi. “Non ci siamo mai fermati”, ha ricordato l’assessore, “convinti che la cultura dovesse, anche nelle limitazioni imposta a causa del Covid, continuare a vivere e ad essere proposta al pubblico. Ad un mese dalla riapertura, quindi, l’opera di ampliamento dell’offerta espositiva continua. Da oggi, 1° marzo, tutti i musei civici potranno essere visitati fino alle 19. Un’opportunità in più per farvi visita anche a fine lavoro, in attesa di poter riaprire anche nel fine settimana. Inoltre, dal 4 al 26 marzo, l’accesso ai musei sarà completamente gratuito per tutti. Alleggerite anche le operazioni d’ingresso, che non necessitano più della prenotazione. Infine, dal 15 marzo anche l’Anfiteatro Arena, fra i monumenti più visitati della nostra città, sarà di nuovo accessibile al pubblico. In fase di ultimazione, infatti, l’ampio intervento di sistemazione”. “La gratuità degli accessi è una preziosa opportunità per accrescere l’interesse di cittadini e turisti sulle tante proposte offerte dai Musei Civici di Verona”, ha aggiunto la direttrice Rossi. “Durante il lungo periodo di chiusura, infatti, nei nostri musei è stato portato avanti un costante lavoro di ampliamento dei progetti espositivi. Inoltre, si è proceduto ad attuare lavori di sistemazione, come la modifica dell’illuminazione nelle sale adibite alla mostra, per migliorare la funzionalità degli spazi dei musei. Tante attività e servizi che puntano a favorire la visita, agevolando il più possibile l’utenza”.

Esposizioni in programma. Castelvecchio. Dall’8 marzo al 3 ottobre 2021, per i 700 anni dalla morte di Dante, allestimento nella sala Boggian della mostra Dante negli archivi. L’Inferno di Mazur a cura di Francesca Rossi, Daniela Brunelli, Donatella Boni. Al secondo piano della Reggia di Castelvecchio, il Polittico detto di San Luca, capolavoro rinascimentale di intagliatore veronese acquisito nell’estate del 2020 dal ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, ed assegnato ai Musei Civici veronesi per la sua esposizione. E, ancora, il dipinto Cristo benedicente coronato di spine, opera su tavola, databile tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI secolo, donata ai musei veronesi dai fratelli Paolo, Margherita ed Eleonora Mezzelani. Visibile inoltre, il nuovo allestimento della Galleria Dipinti dedicata alla pittura veneta, con opere di Paolo Veronese, Jacopo Tintoretto e Giulio Licinio. Per consentire i lavori di ripristino dei tetti del palazzo, una sezione del Museo è chiusa al pubblico. Il costo del biglietto è pertanto ridotto.

GAM. In una sala inedita, mai aperta al pubblico a Palazzo della Ragione, è visibile fino al 30 settembre 2021, l’esposizione Contemporaneo Non-Stop. Il respiro della natura, in cui vengono presentate al pubblico le opere della collezione contemporanea della GAM. Fino al 31 dicembre 2021 resta visibile la mostra La mano che crea. La galleria pubblica di Ugo Zannoni (1836-1919) scultore, collezionista e mecenate.

Casa di Giulietta. Grazie alla generosità dell’imprenditore veronese Giuseppe Manni, già presidente degli Amici dei Musei Civici, l’opera di Pietro Roi Giulietta è entrata a far parte delle collezioni Civiche e, con la riapertura dei musei, potrà essere finalmente ammirata dal pubblico nella sua esposizione permanente alla Casa di Giulietta.

Museo di Storia Naturale. Con l’iniziativa Laboratorio e deposito visibile delle collezioni sono stati ricreati all’interno del museo un deposito e un laboratorio naturalistico dell’inizio del Novecento. Al suo interno arredi d’epoca e vetrine per la conservazione e l’esposizione delle collezioni studiate, in questo caso dei reperti ornitologici. Un’opportunità per il pubblico di scoprire le tecniche utilizzate in quel periodo e, in particolare, la figura di Vittorio Dal Nero, abile e rinomato tassidermista ed ornitologo, che fu il primo direttore del museo di storia naturale indipendente.
Manca ormai pochissimo al convegno nazionale “La gestione dei Musei di Enti Locali. Criticità, modelli innovativi, prospettive di sviluppo” in programma al Palazzo della Gran Guardia in piazza Bra a Verona il 22 e il 23 novembre 2023: i posti in sala sono ormai esauriti, ma se non vi è registrati si potrà seguire le due giornate in diretta streaming sul canale YouTube dei Musei civici di Verona:
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