Archivio tag | Massimo Sericola

Roma. Entrati in ruolo i vincitori del corso – concorso per dirigente tecnico del ministero della Cultura: ecco l’elenco dei nuovi direttori di musei e luoghi della cultura sul territorio o di uffici centrali della direzione generale Musei

ministero_nuovi-direttori_maggio-2024_gruppo-con-sangiuliano_foto-mic

Il ministro Gennaro Sangiuliano ha dato il benvenuto ai 49 nuovi dirigenti tecnici immessi nei ruoli del ministero della Cultura (foto mic)

Il 6 maggio 2024 il ministro Gennaro Sangiuliano ha dato il benvenuto ai 49 nuovi dirigenti tecnici immessi nei ruoli del ministero della Cultura, selezionati attraverso un corso-concorso. E qualche giorno dopo 17 di loro sono stati nominati nuovi direttori di altrettanti musei e luoghi della cultura sul territorio o di uffici centrali della direzione generale Musei. Ecco l’elenco ufficiale.

Direzione generale Musei

Servizio II. Sistema museale nazionale e valorizzazione del patrimonio culturale:
Roberto Vannata

Servizio III. Fruizione e comunicazione del patrimonio culturale:
Luca Mercuri

Abruzzo
Musei archeologici nazionali di Chieti – Direzione regionale Musei nazionali Abruzzo:
Massimo Sericola

Basilicata
Musei e parchi archeologici di Melfi e Venosa:
Tommaso Serafini

Emilia Romagna
Musei nazionali di Ravenna:
Andrea Quintino Sardo

Lazio
Direzione regionale Musei nazionali Lazio:
Elisabetta Scungio

Museo nazionale etrusco di Villa Giulia:
Luana Toniolo

Musei e parchi archeologici di Praeneste e Gabii:
Martina Almonte

Lombardia
Direzione regionale Musei nazionali Lombardia:
Rosario Maria Anzalone

Museo nazionale dell’Arte digitale:
Maria Paola Borgarino

Piemonte
Residenze reali sabaude – Direzione regionale Musei nazionali Piemonte:
Filippo Masino

Sardegna
Direzione regionale Musei nazionali Sardegna:
Valentina Uras

Toscana
Museo archeologico nazionale di Firenze:
Daniele Federico Maras

Ville e residenze monumentali fiorentine:
Federica Bergamini

Musei nazionali di Pisa:
Massimo Dadà

Parchi archeologici della Maremma:
Leonardo Bochicchio

Veneto
Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna:
Marianna Bressan

Bologna. L’università presenta “ArcheoDB – il progetto di mappatura dei dati archeologici attivo in Emilia-Romagna”: incontro in presenza e in streaming. Ecco il programma

bologna_unibo_presentazione-progetto-archeodb_locandinaArcheoDB si presenta. Giovedì 2 marzo 2023, nell’aula Prodi del Complesso monumentale di San Giovanni in Monte, della Scuola di specializzazione in Beni archeologici del Dipartimento Storia Culture Civiltà – Alma Mater Studiorum università di Bologna viene presentato “ArcheoDB – il progetto di mappatura dei dati archeologici attivo in Emilia-Romagna”. Sarà possibile partecipare sia in presenza che in streaming cliccando su questo link. Non è richiesta prenotazione. Il progetto, portato avanti dal Segretariato Regionale e dalle Soprintendenze, coinvolge direttamente anche tutti i professionisti che operano sul campo. Questi possono richiedere le credenziali necessarie sia per utilizzare le informazioni relative ai siti archeologici già censiti, sia per aggiornare o aggiungere quelle mancanti. Diventa così possibile inserire ogni informazione georeferenziata in una mappa che si aggiorna costantemente, evitando duplicazioni degli sforzi e mettendo immediatamente a disposizione della comunità tecnica e scientifica le acquisizioni, in un’ottica di trasparenza e continuo miglioramento. Tutti i dati per la consultazione sono infatti a disposizione di cittadini e tecnici sul portale www.patrimonioculturale-er.it. Il programma prevede al mattino una prima sessione in cui si illustreranno gli scopi e l’avanzamento del progetto e l’integrazione del database regionale con il Geoportale Nazionale per l’Archeologia, mentre nel pomeriggio si entrerà nello specifico della formazione alla compilazione, con una sessione aperta al confronto con i professionisti che operano e opereranno sul sistema.

bologna_unibo_sala-prodi_foto-raffaele-scatasta-archivio-unibo

L’aula Prodi dell’università di Bologna dove si tiene la presentazione del progetto ArcheoDB (foto raffaele scatasta / archivio unibo)

PROGRAMMA. Alle 9.30, saluti istituzionali: Elisabetta Govi, direttrice della Scuola di specializzazione in Beni archeologici – università di Bologna; Elena Calandra, direttrice dell’Istituto Centrale per l’Archeologia – Direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio; Corrado Azzollini, segretario regionale del MiC per l’Emilia-Romagna; 9.45-13, PRIMA SESSIONE: presentazione del geodatabase degli interventi archeologici. Presiede: Monica Miari, soprintendenza Archeologia Belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena Reggio Emilia e Ferrara; 9.45, Valeria Boi, Istituto centrale per l’Archeologia, Direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio, Ada Gabucci, archeologa libera professionista, su “ArcheoDB e il Geoportale nazionale per l’Archeologia: un modello virtuoso di collaborazione per la raccolta e la condivisione di dati archeologici aperti”; 10.15, Ilaria Di Cocco, segretariato regionale del MiC per l’Emilia-Romagna, su “Come nasce e funziona ArcheoDB: un nuovo strumento di conoscenza e tutela all’interno del WebGIS del patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna”; dopo la pausa caffè, alle 11.15, Marco Podini – Cecilia Moine, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza, su “La nascita del progetto: dalla ricerca alla tutela, dall’archivio al WebGIS”; 11.45, Massimo Sericola, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Ravenna Forlì-Cesena e Rimini, e Giovanna Montevecchi, archeologa libera professionista, su “Dai dati editi delle prime sperimentazioni al recupero dei dati d’archivio: risultati dell’approfondimento e criticità”; 12.15, Valentina Manzelli – Valentina Di Stefano – Rossana Gabusi – Vanessa Poli, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena Reggio Emilia e Ferrara, su “ArcheoDB quale strumento di conoscenza e supporto alla pianificazione: casi di applicazione a Bologna e nei PUG del territorio bolognese”; 12.45, Paolo Severi, Regione Emilia-Romagna – Area Geologia suoli e sismica, su “I dati archeologici derivati da ArcheoDB al servizio del progetto CARG”; 13, discussione. 15-17, SECONDA SESSIONE: modalità di utilizzo ed esempi. Alle 15, Ilaria Di Cocco, segretariato regionale del MiC per l’Emilia-Romagna, e Gabriele Boi, segretariato regionale MiC per l’Emilia-Romagna – Supporto Ales SpA, su “Quando si usa ArcheoDB: valutazioni di impatto archeologico, consegna della documentazione di scavo, piani urbanistici, ricognizioni d’archivio. Procedure di accredito e documentazione disponibile sul sito”; 15.20, Cecilia Moine, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza, su “Usare ArcheoDB: un plugIn per la gestione del dato archeologico”; 15.50, Gianluca Bottazzi, archeologo libero professionista, e Maria Maffi, archeologa libera professionista, su “Esempi nel territorio piacentino: dalla prassi all’approfondimento scientifico”.

A Cervia si presenta il libro di Chiara Guarnieri “La salina romana e il territorio di Cervia” scoperta nel 2015, uno dei pochissimi impianti documentati archeologicamente nel bacino del Mediterraneo

Le famose saline di Cervia

È il 2015 quando, in occasione della realizzazione di una rotatoria stradale, viene scoperta la salina di Cervia. Lo scavo ha confermato che la coltivazione del sale a Cervia si può fare risalire all’età romana, retrodatandone quindi l’esistenza visto che il primo documento che ne fa menzione risale al 965. L’indagine archeologica ha portato in luce una serie di canali, vasche e strutture in legno dotate di paratie, oltre ad alcuni piani pavimentali in battuto. Lo scavo è stato affiancato da analisi geopedologiche, paleozoologiche e paleobotaniche (pollini, macroresti, taxa) che hanno consentito di determinare le caratteristiche naturali dell’area e di meglio inquadrarne l’evoluzione nel tempo.

L’impianto della salina romana scoperta nel 2015 a Cervia

Venerdì 22 novembre, alle 17.30, alle Officine del Sale di Cervia, viene presentato il libro “La salina romana e il territorio di Cervia. Aspetti ambientali e infrastrutture storiche” per iniziativa di Comune di Cervia, MUSA museo del Sale, soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Alla presentazione del volume interverranno Massimo Medri, sindaco di Cervia; Michele Fiumi, assessore alla Cultura del Comune di Cervia; Annalisa Canali, direttore di MUSA, museo del Sale di Cervia; Giorgio Cozzolino, soprintendente della SABAP per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini; Massimo Sericola, funzionario archeologo della SABAP per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini; Chiara Guarnieri, funzionario archeologo della SABAP per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara.

Il volume curato da Chiara Guarnieri, archeologa della soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, presenta la recente scoperta di un impianto per l’estrazione del sale databile all’età romana, uno dei pochissimi documentati archeologicamente nel bacino del Mediterraneo. Si tratta in particolare di strutture realizzate in legno, dotate di paratie che permettevano all’acqua salata di fluire entro i bacini di essicazione. L’analisi geomorfologica del sito, unitamente allo studio ambientale (pollini, resti botanici e zoologici) ha permesso di ricostruire l’ambiente della salina e quello circostante. Il libro illustra inoltre alcuni importanti reperti rinvenuti nel territorio cervese, ora esposti nella sezione archeologica del museo del Sale (MUSA) della cittadina, tra cui i resti di una nave bizantina. Di notevole interesse l’esistenza di molti frammenti di legno reimpiegato nelle strutture, provenienti per la maggior parte da imbarcazioni, sia del tipo a mortase e tenoni sia del tipo “cucito”. Su una parte di legni, resti animali e suoli si sono compiute analisi del carbonio 14 che, accanto a considerazioni di tipo stratigrafico, hanno consentito di inquadrare la vita della salina tra la fine del III sec. a.C. e la metà del I d.C. In seguito l’area è stata occupata da alcune sepolture.