Napoli. Al via al museo Archeologico nazionale “Incontri di Archeologia”, in presenza e in streaming, su progetti di ricerca, nuovi allestimenti, koinè culturale del territorio: apre il direttore Sirano che racconta “I preziosi arredi lignei dalla Villa dei Papiri”. Ecco il programma della XXXI edizione
I progetti di ricerca, i nuovi allestimenti, la koinè culturale del territorio: sono questi i temi su cui si sviluppa la trentunesima edizione degli “Incontri di Archeologia”, al via al museo Archeologico nazionale di Napoli dal 30 ottobre 2025 (in auditorium alle 17 e in diretta streaming e in differita sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del MANN) con ben 22 appuntamenti in programma fino al 28 maggio 2026. Gli Incontri di Archeologia sono progettati e organizzati da Giovanni Vastano (responsabile Servizi Educativi del Mann) con Annamaria Di Noia, Elisa Napolitano e Angela Rita Vocciante. Ingresso libero e gratuito sino a esaurimento posti. “Gli Incontri di Archeologia rappresentano un caposaldo del palinsesto culturale del nostro Museo, una preziosa agorà per appassionati di arte antica e non solo: con un format ben riconoscibile dal pubblico, tra divulgazione e dibattito, ogni conferenza si configura come narrazione originale offerta alla condivisione del pubblico. I sentieri scientifici multidisciplinari, aperti dagli Incontri, mostrano quanto l’archeologia sia una disciplina non solo al passo con il presente, ma soprattutto protesa verso il futuro”, commenta il direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli, Francesco Sirano.

Gamba di tripode in legno modanato con impiallacciatura in avorio dalla Villa dei Papiri: parte superiore della gamba decorata con scena di Amorino abbigliato come Attis che raccoglie pigne presso un pino (foto luigi spina / archivio mann)
Come da tradizione, è la conferenza del direttore a inaugurare gli Incontri di Archeologia: per avviare l’edizione 2025/2026, Francesco Sirano ha scelto di raccontare “I preziosi arredi lignei dalla Villa dei Papiri”, ricostruendone le caratteristiche e il contesto. In previsione del nuovo allestimento della Sezione, altri due incontri saranno dedicati alla Villa dei Papiri: in prospettiva museografica, ne parleranno Marialucia Giacco e Marco Magni (giovedì 18 dicembre 2025), mentre Floriana Miele, Stella Pisapia e Grete Stefani si soffermeranno sui pavimenti, capaci di svelare le tante storie legate alla Villa (16 aprile 2026).

Allestimento della sezione “Domus. Gli arredi di Pompei” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto valentina cosentino / mann)
Il Mann che arricchisce la propria offerta culturale, tra nuovi progetti espositivi, permanenti e temporanei: sarà questo il fil rouge delle conferenze di Andrea Milanese e Ruggero Ferrajoli, che illustreranno il progetto scientifico del nuovo allestimento degli arredi di Pompei (6 novembre 2025); ancora Raffaella Bosso e Bianca De Divitiis (11 dicembre 2025) seguiranno la lunga scia culturale tracciata dalla Sirena Parthenope, protagonista della mostra in programma al Mann;
Amanda Piezzo ed Emanuela Santaniello evocheranno suggestive “memorie dal sottosuolo” emerse nel corso dei lavori negli ambienti seminterrati (26 gennaio 2026); anche in relazione alla prossima apertura della sezione numismatica, Massimiliano Clemenza, Stefano Nisi ed Emanuela Spagnoli presenteranno uno studio archeometrico sugli argenti dei denari di Ercolano e sul piombo dei sigilli medievali (26 febbraio 2026); infine, Amanda Piezzo, Mariateresa Operetto e Manuela Valentini ripercorreranno con il pubblico le fasi del complesso restauro e del nuovo allestimento del Mosaico di Alessandro (28 maggio 2026). Non solo grandi esposizioni archeologiche, ma anche percorsi che presentano al pubblico itinerari scientifici meno noti: Andrea Milanese, Ruggiero Ferrajoli e Domenico Pino parleranno delle collezioni grafiche e fotografiche del Mann, i cui documenti hanno permesso di ricostruire la fortuna delle città vesuviane sin dalle prima campagne di scavo nel cuore del XVIII secolo (19 febbraio 2026).
Come ogni anno, un incontro è incentrato sul patrimonio della Biblioteca del Mann: ne parlerà Vittoria Minniti, con un focus sulla storia della famiglia Carafa di Maddaloni (12 marzo 2026). Tante le conferenze riservate ai progetti di ricerca che partono dal ricco patrimonio archeologico della Campania: Giovanni Di Brino e Carlo Rescigno parleranno del museo Archeologico “George Vallet” di Piano di Sorrento (5 febbraio 2026); Carlo Rescigno illustrerà i nuovi studi che legano Cuma e Crotone (9 aprile 2026); nella lettura di Rita Cioffi, il santuario alla foce del Garigliano si configurerà come occasione per riscoprire il trait d’union tra Minturno e il Mann, all’ombra della dea Marica (5 marzo 2026); il santuario della dea Iside a Benevento sarà raccontato da Rosanna Pirelli, partendo dalle ricerche di Champollion sino agli studi più recenti (26 marzo 2026); ancora, la storia della più antica colonia romana della Campania, Calvi Risorta, sarà ripercorsa da Luana Toniolo per descrivere il progetto del nuovo museo di Cales (7 maggio 2026); una nuova carta archeologica per scoprire l’isola di Capri sarà illustrata da Luca Di Franco, Cecilia Giorgi e Maria Rosaria Perrella; infine, Paolo Baronio, Carmela Capaldi, Luca Cerchiai, Giulia Morpurgo, Carlo Rescigno e Antonella Tomeo parleranno dei nuovi percorsi espositivi per valorizzare il museo di Santa Maria Capua Vetere (21 maggio 2026).

Collezione Santangelo: didrammo della zecca di Parthenope con il tipo della Sirena sul retro (foto mann)
Non mancheranno, infine, gli appuntamenti dedicati a uno specifico tema di ricerca: la classica incursione teatrale di Giovanni Greco, con una performance sul celebre incontro fra il mito di Medea e la scrittura di Pier Paolo Pasolini (20 novembre 2025); per ricordare la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il focus di Mariarosaria Barbera e Paola Miniero su quanto il fenomeno fosse radicato nell’antichità; l’influsso della cultura napoletana in Jean-François Champollion grazie alla ricostruzione di Rita di Maria (4 dicembre 2025); la nuova declinazione di archeologia musicale nella lettura di Alessandra D’Eugenio (15 gennaio 2026); il mito nelle monete dell’antica Neapolis con Renata Cantilena (22 gennaio 2026).
Napoli. Restaurate le fontane del Giardino orientale del museo Archeologico nazionale: un nuovo passo verso un museo sempre più accogliente e sostenibile

Una delle fontane restaurate nel giardino orientale del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)
Nel cuore verde del museo Archeologico nazionale di Napoli le tre fontane sono tornate a funzionare. Non si tratta soltanto di un intervento tecnico, ma di un progetto che riflette una visione rinnovata del museo come luogo di benessere, accoglienza e relazione. Con la conclusione dell’intervento di restauro delle fontane storiche del Giardino orientale, il museo Archeologico nazionale di Napoli restituisce alla città un altro dei suoi spazi evocativi, dove collezioni e architetture verdi si intrecciano in un dialogo armonico. Un intervento reso possibile grazie a un’erogazione liberale di Acqua Campania SpA (Nepta – Gruppo Italgas), attraverso lo strumento dell’Art Bonus. Un giardino che torna a vivere nel segno della cura e dell’accessibilità. Un passo ulteriore verso un museo sempre più aperto, sostenibile e partecipato.

Una delle fontane restaurate nel giardino orientale del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)
Le operazioni di pulitura hanno rimosso i rifacimenti cementizi, le patine biologiche e le croste calcaree che alteravano la leggibilità delle superfici, restituendo coerenza alle strutture. In particolare, una delle tre fontane – frutto della commistione tra elementi di epoca romana e integrazioni moderne – ha restituito una scoperta significativa, che sarà oggetto di futuri approfondimenti: sulla piccola colonna centrale del bacino superiore, realizzata in marmo bianco di Paros, è emerso un fiore scolpito con foglie aggettanti e decorazioni naturalistiche a rilievo di estrema finezza. Grande attenzione è stata riservata anche alla sostenibilità ambientale. Tutti gli interventi sono stati eseguiti con materiali a basso impatto e prodotti atossici: per il trattamento biocida, ad esempio, si è scelto di non ricorrere a soluzioni chimiche convenzionali –efficaci ma potenzialmente dannose – optando invece per un’essenza naturale derivata dalla pianta di origano, pienamente compatibile con la flora del giardino. Il restauro, progettato dal laboratorio di restauro del Mann (responsabile Mariateresa Operetto, con Manuela Valentini), insieme all’architetto e paesaggista Silvia Neri e al RUP arch. Amanda Piezzo, è stato eseguito da Pantone Restauri srl, e rappresenta, grazie al sostegno di Acqua Campania, un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato.

Mirella Barracco e Marco Lombardi all’inaugurazione delle fontane restaurate dek museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)
“Anche i giardini fanno pienamente parte della nostra idea di museo”, commenta il direttore generale musei, Massimo Osanna. “Sono spazi di incontro e di sosta, capaci di offrire un tempo diverso, più intimo, in dialogo con la bellezza. Questo restauro restituisce non solo la funzionalità delle fontane, ma anche il senso profondo di un luogo pensato per essere vissuto. Ringrazio Acqua Campania, l’Advisory Board e tutti i professionisti del Museo che hanno reso possibile questo intervento”. E la presidente dell’advisory board del Mann, Mirella Barracco: “La donazione di Acqua Campania è frutto del lavoro dell’Advisory Board, che presiedo da anni con l’obiettivo di tutelare e valorizzare il patrimonio del Museo. Ringrazio l’allora direttore Paolo Giulierini, che ha dato avvio al progetto, e l’attuale direttore Massimo Osanna, con cui i lavori sono stati conclusi. Promuovere la cultura del verde e della sostenibilità è uno degli obiettivi che anche le istituzioni museali devono proporsi”. “Siamo orgogliosi di aver contribuito alla valorizzazione di un luogo simbolico come il Giardino orientale del Mann”, dichiara Marco Lombardi, amministratore delegato di Acqua Campania. “Come società del territorio, Acqua Campania è fortemente impegnata nella creazione di valore per le comunità, non solo attraverso la gestione efficiente della risorsa idrica, ma anche mediante iniziative che permettano di coniugare responsabilità sociale e tutela del patrimonio storico-culturale. In questo senso, restituire funzionalità alle fontane storiche significa non solo preservarne la memoria, ma anche restituire bellezza e quindi benessere alle comunità”.
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CHI SIAMO
Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de Il Gazzettino di Venezia, per il quale ho curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ho collaborato e/o collaboro con riviste specializzate come Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Curo l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (con testi in italiano)




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