Aquileia (Ud). Nei nuovi depositi del museo Archeologico nazionale il suggestivo allestimento della mostra “Gli Dei ritornano. I Bronzi di San Casciano” con gli straordinari ritrovamenti effettuati nel santuario termale di San Casciano dei Bagni, quinta tappa (con qualche anteprima della campagna 2024) verso il realizzando museo Archeologico nazionale di San Casciano. Gli interventi di La Rocca, Osanna, Carletti, Montanari, Tabolli

4 dicembre 2025: taglio delnastro della mostra “Gli Dei ritornano. I Bronzi di San Casciano” al Museo archeologico nazionale di Aquileia: da sinistra, Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia; Marta Novello, direttore Man-Aquileia; Massimo Osanna, dg Musei; Jacopo Tabolli, curatore e direttore scien. scavo; Marianna Bressan, direttore musei archeologici Venezia e laguna; Agnese Carletti, sindaco San Casciano dei Bagni (foto mic)
La mostra “Gli Dei ritornano. I Bronzi di San Casciano” arriva al Museo archeologico nazionale di Aquileia dopo le edizioni allestite nelle prestigiose sedi del Palazzo del Quirinale, del Museo archeologico nazionale di Napoli, del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria e della James-Simon-Galerie di Berlino. Dal 4 dicembre 2025 all’8 marzo 2026, al pubblico del museo Archeologico nazionale di Aquileia vengono presentati gli straordinari ritrovamenti effettuati nel santuario termale di San Casciano dei Bagni: il più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romana mai scoperto in Italia. L’esposizione, a cura di Massimo Osanna e Jacopo Tabolli, permette di ammirare un nucleo di più di trecento reperti, frutto delle campagne di scavo condotte tra 2022 e 2024 nel sito archeologico del Bagno Grande dall’università per Stranieri di Siena, in collaborazione con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Siena Grosseto e Arezzo e il Comune di San Casciano dei Bagni. La mostra è stata promossa dal ministero della Cultura e realizzata dalla direzione generale Musei del MiC con il museo storico e parco del Castello di Miramare-direzione regionale Musei nazionali Friuli Venezia Giulia / museo Archeologico nazionale di Aquileia. Alla Fondazione Aquileia si deve la proiezione in videomapping che illuminerà la facciata del museo per tutto il periodo natalizio. Hanno inoltre contributo alla realizzazione della mostra il Comune di Aquileia, la Fondazione Friuli e Promoturismo FVG.

Allestimento della mostra “Gli dei ritornano. I brionzi di San Casciano” nei depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia (foto massmedia di Stefano Bergomas)
Il suggestivo allestimento all’interno dei nuovi depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia arricchisce il percorso espositivo con le novità delle ultime campagne di scavo, esposte per la prima volta in Italia. Gli straordinari reperti raccontano secoli di devozione e di preghiere in un luogo caratterizzato dalla presenza di acque calde, che ha significativamente mantenuto nel nome la memoria della vocazione termale di questo territorio: donne e uomini, adulti e bambini, di culture e lingue diverse, hanno frequentato e condiviso lo stesso santuario, la cui sacralità era strettamente legata alla presenza di acque termali dalle spiccate qualità terapeutiche. Proprio il tema del contatto, dello scambio e delle contaminazioni tra culture è la chiave di lettura della edizione aquileiese della mostra, che si inserisce nel quadro delle iniziative programmate nell’ambito delle celebrazioni di GO!2025 – Nova Gorica-Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025, arricchendo il palinsesto degli eventi grazie all’alto profilo scientifico del progetto curatoriale e allo straordinario valore documentario dei reperti.

Il capo dipartimento per la Tutela del Patrimonio culturale, Luigi La Rocca, a Berlino (foto agnese sbaffi / mic)

Il Palazzo dell’Arcipretura a San Casciano dei Bagni (Si) futura sede del museo dei bronzi di San Casciano (foto mic)

Campagna 2024: panoramica dell’area di scavo del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni (foto SABAP-SI Comune di San Casciano dei Bagni Unistrasi)
Il capo dipartimento per la Tutela del Patrimonio culturale del Mic, Luigi La Rocca, sottolinea come “il rinvenimento dello straordinario contesto di Bagno Grande è il risultato di un lungo e altalenante percorso che affonda le sue radici nel Rinascimento, quando alcuni importanti rinvenimenti archeologici sono menzionati in occasione dei primi studi sulle proprietà terapeutiche e salutari delle abbondanti acque minerali che scaturiscono dal sottosuolo di San Casciano dei Bagni. Il rinnovato interesse per il sito si deve però alla attività di tutela e conoscenza condotta tra il 2016 e il 2017 dalla Soprintendenza che, sulla base di attente ricognizioni nell’area di Bagno Grande e della mappatura delle evidenze, allora quasi completamente nascoste dalla vegetazione, sollecitò più estese indagini affidandone poi la conduzione all’università per Stranieri di Siena. Così, dal 2019 un team coordinato dal prof. Jacopo Tabolli sta portando alla luce un contesto straordinario in cui ogni oggetto rinvenuto, di bronzo, di terracotta o di marmo, documenta la complessità delle pratiche rituali e votive legate alla guarigione e alla salute che si svolgevano nel santuario dedicato alla fonte calda, il “Flere Havens”, personificazione della sorgente termale, oggetto di venerazione e devozione accanto ad altre divinità, Esculapio, Igea, Apollo, Iside e Fortuna. Le scoperte del santuario del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni hanno già trovato spazio in mostre prestigiose in Italia e all’estero; quella di Aquileia rappresenta un’ulteriore tappa di un percorso di diffusione della conoscenza di questa straordinaria avventura, con l’obiettivo di condividere con il pubblico l’eccezionalità dei reperti e del contesto archeologico, in attesa del completamento del museo Archeologico nazionale di San Casciano, che avrà sede nel Palazzo dell’Arcipretura acquistato dal ministero della Cultura, e del parco archeologico Termale nell’area dello scavo”.
“L’arrivo ad Aquileia dei bronzi di San Casciano”, commenta il direttore generale Musei Massimo Osanna, “segna una nuova tappa in un percorso di ricerca e di valorizzazione che ha portato questa straordinaria scoperta a dialogare con alcuni dei più importanti musei e istituzioni italiane e internazionali: dal Quirinale ai musei nazionali di Napoli e Reggio Calabria, fino all’ultima tappa alla James-Simon-Galerie di Berlino. La nuova mostra permette ora di presentare al pubblico le acquisizioni più recenti delle campagne di scavo, mettendo in relazione il santuario del Bagno Grande con un territorio – quello di Aquileia – che condivide una lunga storia di incontri, scambi e connessioni culturali. Ciò che emerge da questo percorso non è soltanto l’eccezionalità del deposito votivo: è la capacità del patrimonio di generare conoscenza, di aprire prospettive, di costruire un racconto condiviso e partecipato. Ed è in questa direzione che si articola l’azione del Sistema Museale Nazionale, che fa della collaborazione tra i luoghi della cultura, in un’ottica di rete, uno strumento essenziale di valorizzazione. Mentre proseguono le attività per realizzare il nuovo museo a San Casciano dei Bagni per dare ai bronzi la loro casa, continuiamo così a promuovere e a condividere una scoperta che parla a tutti, rafforzando il ruolo dei musei come luoghi vivi: laboratori di ricerca e di partecipazione, capaci di interpretare le complessità del nostro passato e di renderle accessibili ai pubblici di oggi”.

Mostra “Gli dei ritornano. I bronzi di San Casciano”: da sinistra, Agnse Carletti, Massino Osanna e Jacopo Tabolli alla presentazione ad Aquileia (foto mic)
“I nostri Bronzi cominciano il loro ritorno verso San Casciano dei Bagni”, afferma il sindaco di San Casciano dei Bagni, Agnese Carletti, “facendo tappa ad Aquileia e accompagnarli in un luogo così importante per l’archeologia italiana e di tutto il mondo è un grande onore. Come sempre la mia presenza sta a rappresentare quella di una comunità intera, la comunità di San Casciano dei Bagni che ha fortemente voluto lo scavo del Santuario Ritrovato investendo il suo futuro in un progetto che mette al centro il suo passato. Mi piace ricordare come questo viaggio abbia trovato la sua prima tappa in mostra al Palazzo del Quirinale, fortemente voluta dal Presidente Mattarella, negli stessi giorni in cui il ministero della Cultura acquistava il palazzo destinato ad ospitare il museo di San Casciano. Siamo dunque felici ed onorati di essere oggi in questo luogo iconico che arricchisce il nostro progetto con un’occasione di valorizzazione straordinaria, ma sempre più impazienti di vedere i Bronzi tornare a casa”.

Allestimento della mostra “Gli dei ritornano. I brionzi di San Casciano” nei depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia (foto massmedia di Stefano Bergomas)
Il rettore dell’università per Stranieri di Siena, Tomaso Montanari, dichiara: “Il Bagno Grande con le sue acque calde ed accoglienti, dove si osservano tracce materiali di coesistenza tra Etruschi e Romani, è ormai entrato nell’immaginario internazionale e nazionale e anche nella quotidianità della comunità accademica dell’università per Stranieri di Siena, come un luogo caro, e familiare. Questa mostra ad Aquileia è prima di tutto il frutto di un lungo percorso di ricerca, vissuto da archeologhe e archeologi in ricerca assieme alla stessa comunità civica di San Casciano dei Bagni. La mediazione culturale tanto cara alla nostra piccola università non è, in questo caso, tra culture diverse di oggi, ma tra le comunità che ieri vivevano in quella terra e la comunità viva ai nostri giorni, che muove verso una profonda presa di coscienza della sua storia, e dunque di se stessa”.

Ad Aquileia esposta la straordinaria statua di infante con palla, che reca per la prima volta inciso nel bronzo il nome della città (e forse del dio) di Chiusi, scoperta a San Casciano nel 2024 (foto massmedia di Stefano Bergomas)
“Quest’ultima edizione della mostra”, sottolinea il direttore del CADMO dell’università per Stranieri di Siena Jacopo Tabolli, coordinatore scientifico dello scavo e co-curatore della mostra, “aggiunge un tassello fondamentale alla conoscenza del santuario del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni e soprattutto al suo carattere eccezionale di spazio millenario di multiculturalismo e plurilinguismo. Per la prima volta, ad Aquileia, si presentano in Italia i reperti delle ultime campagne, recuperati nel 2024 nella stratificazione più profonda della vasca: tre nuovi nuclei di offerte votive, deposti insieme a numerose uova direttamente nel fango, tra cui un raro torso maschile in bronzo con dedica votiva in latino alla Fonte Calda, una figura femminile di offerente e la straordinaria statua di infante con palla, che reca per la prima volta inciso nel bronzo il nome della città (e forse del dio) di Chiusi. Quasi sul fondo del deposito votivo sono emersi anche cinque serpenti in bronzo, che potrebbero alludere allo spirito della sorgente o rimandare a rituali che presso gli Etruschi e i Romani erano connessi alla pratica della divinazione”.

Ad Aquilreia esposto il raro torso maschile in bronzo con dedica votiva in latino alla Fonte Calda, scoperto a San Casciano nella campagna 2024 (foto massmedia di Stefano Bergomas)
Il progetto di allestimento è di Chiara Bonanni e Guglielmo Malizia, Decima Casa – studio di architettura, che ha reinterpretato gli spazi dei depositi museali recentemente rinnovati per inserirvi una mostra archeologica di respiro internazionale. I reperti della collezione aquileiese accolgono gli straordinari ritrovamenti di San Casciano dei Bagni entro un contesto di grande suggestione e potere evocativo, ideato per mettere il pubblico a stretto contatto con l’attività di ricerca che sta alla base di ogni esposizione museale. Il progetto della mostra inserisce il deposito votivo del Bagno Grande all’interno di un ampio contesto storico e territoriale: lungo il percorso il visitatore scopre una moltitudine di luoghi sacri che aiutano a comprendere la complessità di un vasto territorio collocato tra Toscana, Umbria e Lazio, spaziando dell’età del Bronzo Recente (fine del XIV secolo a.C.) al periodo tardoantico (IV sec. d.C.). Decine di statue e statuette raffiguranti le divinità venerate nel luogo sacro o i fedeli dedicanti, centinaia di monete in bronzo e gli ex-voto anatomici scoperti all’interno della vasca sacra, databili soprattutto tra il II e il I secolo a.C., narrano storie di devozione e di riti svolti per chiedere alle divinità la salute o per ringraziare di una guarigione. Di particolare interesse sono le lunghe iscrizioni in etrusco e latino presenti sulle statue, che restituiscono nuovi dati sul rapporto tra Etruschi e Romani, sui culti presso le sorgenti termali e sulle divinità qui venerate, in un periodo storico di grandi trasformazioni che vide la definitiva romanizzazione delle potenti città etrusche.
Carrara. Al Ridotto del Teatro degli Animosi la conferenza “Da Carrara a San Casciano dei Bagni. La storia di un Apollo (e della sua lucertola)”, copia romana in marmo di Carrara da un originale di Prassitele. Interviene il prof. Jacopo Tabolli, direttore scientifico dello scavo del santuario etrusco-romano al Bagno Grande di San Casciano dei Bagni
Giovedì 6 novembre 2025, alle 17.30, al Ridotto del Teatro degli Animosi di Carrara, la conferenza “Da Carrara a San Casciano dei Bagni. La storia di un Apollo (e della sua lucertola)” col prof Jacopo Tabolli, direttore scientifico dello scavo del santuario etrusco-romano al Bagno Grande di San Casciano dei Bagni (Si), terrà un intervento dedicato alla statua dell’Apollo Sauroctono, copia romana in marmo di Carrara da un originale di Prassitele, rinvenuta a San Casciano nel 2023. L’opera e la sua storia saranno al centro di un incontro nel quale storia dell’arte e archeologia si intrecciano alle vicende millenarie delle cave del territorio di Carrara. Per informazioni è possibile contattare i numeri 0585641317 (Teatro degli Animosi) o 3334924393 (Area archeologica di Fossacava) oppure scrivere all’indirizzo fossacava@comune.carrara.ms.it

I frammenti della statua di Apollo scoperti a San Casciano dei Bagni nella campagna 2023 (foto unistrasi)
Apollo Sauroctono. Lo scavo all’interno del tempio ha portato al rinvenimento, sul bordo della vasca sacra, di parti spezzate di una meravigliosa statua in marmo, quasi integralmente ricomponibile, pertinenti ad un Apollo Sauroctonos (Apollo con la lucertola). La statua fu spezzata al momento della chiusura del santuario agli inizi del V secolo d.C. Questo è il tempo infatti in cui tutto il luogo di culto fu chiuso ritualmente, probabilmente per effetto della cristianizzazione diffusa del territorio. Mentre il deposito votivo fu protetto con la deposizione delle grandi colonne di travertino che ornavano il portico del tempio, la statua di culto di Apollo fu spezzata, frammentata e i pezzi quasi sparpagliati e poi coperti dalle massicciate di abbandono del sito. In parallelo con quanto sappiamo e osserviamo ancora oggi – la “contestazione della statua” coincide con un momento di profonda trasformazione e di grandi interrogativi politici e sociali.
Siena. All’università per Stranieri il workshop “Stranieri in Archeologia”, in presenza e in diretta YouTube, una giornata interamente dedicata ai progetti di ricerca archeologica promossi dall’Ateneo
Lunedì 27 ottobre 2025, alle 14, all’università pe Stranieri di Siena, il workshop “Stranieri in Archeologia”, una giornata interamente dedicata ai progetti di ricerca archeologica promossi dall’Ateneo. Le ricercatrici e i ricercatori del Centro CADMO – Centro di Archeologia per le Diversità e le Mobilità preromane presenteranno i primi risultati e gli sviluppi in corso di alcuni importanti progetti, tra cui il PRIN 2022 BECAUSE, il progetto FOE_CADMO, il progetto ResMaLand e l’edizione del medagliere Piccolomini, realizzata in collaborazione con la Fondazione Monte dei Paschi di Siena. L’incontro sarà aperto dal rettore Tomaso Montanari e sarà trasmesso anche in streaming sul canale YouTube di Unistrasi: https://www.youtube.com/live/b3imBvqzM00?si=znT0nExS9dOEMsDH.
Programma. Alle 14, Tommaso Montanari, saluti istituzionali e introduzione al progetto CADMO; 14.20, Jacopo Tabolli, “Scavando lungo le rotte e gli approdi di CADMO”; 14.40, Mauro Puddu, “Umano, postumano e disumano. Un’archeologia dell’identità romana tra la Sardegna e la Gaza di oggi”; 15, Mauro Pacifici, “A nord e a sud sui confini di Arezzo e di Chiusi: i progetti di Pieve a Socana e dei Fines Clusinorum”; 15.20, Fulvio Cozza, “Archeologia è tanto altro. Una ricerca etnografica a San Casciano dei Bagni”; 15.40, Helga Maiorana, “Paesaggi marginali. Il sistema dei palmenti nel territorio di Giglio Porto all’isola del Giglio”; 16, coffee break; 16.30, Agnese Fusaro, “Oltre i confini: il contributo di una Straniera alle ricerche archeologiche in Asia centrale e meridionale”; 16.50, Maria Laura Gavazzi, “Le monete della collezione Piccolomini Clementini nel monetiere della Banca Monte dei Paschi di Siena: un primo bilancio”; 17.10, Emanuele Mariotti, “2023-2025: lo scavo archeologico a San Casciano dei Bagni e un nuovo progetto nell’Italia preromana nel sito di Castiglione di Paludi”; 17.30, Chiara Fermo, “Dal fango al laboratorio nel progetto PRIN 2022 BECAUSE: trattamento conservativo, catalogazione e prospettiva di ricerca dei reperti di San Casciano dei Bagni”; 17.50, Edoardo Vanni, Federico Saccoccio, “Scontri ed incontri nei paesaggi montani: il caso dei Monti Aurunci”; 18.10, Mattia Bischeri, “Percepire la cura, costruire la memoria, vedere l’invisibile. Tre temi di archeologia chiusina”; 18.30, discussione conclusiva.
Firenze. All’auditorium Paolucci (Gallerie degli Uffizi) la conferenza “La fine degli Etruschi” con Jacopo Tabolli (università per Stranieri di Siena), quindicesimo e ultimo appuntamento del ciclo “Gli Etruschi: nuove ricerche, nuove scoperte, nuove storie”
Mercoledì 8 ottobre 2025, alle 17, all’auditorium Paolucci delle Gallerie degli Uffizi a Firenze, la conferenza “La fine degli Etruschi” con Jacopo Tabolli (università per Stranieri di Siena), quindicesimo e ultimo appuntamento del ciclo “Gli Etruschi: nuove ricerche, nuove scoperte, nuove storie”, 15 incontri dall’11 giugno all’8 ottobre 2025 con alcuni tra i massimi esperti del settore a ingresso gratuito. Nel ciclo vengono affrontate le principali novità della storia e dell’archeologia degli Etruschi. Dal dibattutissimo problema delle origini, a quello altrettanto caldo della loro lingua, a quelli delle città e della loro organizzazione interna, dei luoghi di sepoltura (le grandi necropoli d’Etruria), dei culti e della religione, delle manifestazioni artistiche, della struttura politica e delle cariche magistratuali, della loro presenza territoriale nell’Italia antica, dal Po al Sele, del loro ruolo di navigatori e commercianti nel Mediterraneo, dei rapporti e delle relazioni culturali con i Greci e con gli altri popoli dell’Italia Antica, e della loro fine nell’impatto con la Roma.
San Casciano dei Bagni (Si). Per la Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori, “Dallo scavo alla mostra. Andata-ritorno. Da San Casciano dei Bagni a Berlino”: collegamento on line dallo scavo del Bagno grande alla mostra in James Simon Galerie
“Dallo scavo alla mostra. Andata-ritorno. Da San Casciano dei Bagni a Berlino”: dopo il grande successo di Roma, Napoli e Reggio Calabria, i bronzi di San Casciano dei Bagni sono ora esposti alla James Simon Galerie di Berlino, dove resteranno in mostra fino al 12 ottobre 2025. Il 25 settembre 2025, alle 17, in occasione della Bright-Night Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori, verrà creato un ponte digitale tra il santuario di San Casciano e la James Simon Galerie, portando lo scavo in diretta all’interno del museo berlinese. Un’esperienza che permetterà di vivere, anche a distanza, l’atmosfera e l’emozione dello scavo, accompagnati da Jacopo Tabolli, direttore scientifico del progetto, da Emanuele Mariotti, direttore dello scavo, e dal loro team di ricerca internazionale. L’evento è in diretta su YouTube: https://youtube.com/live/6VYapQRypuM?feature=share. A seguire il pubblico sarà accompagnato in una visita guidata dell’area del Bagno Grande. Frutto degli scavi condotti tra il 2022 e il 2025, il rinvenimento è uno dei più significativi degli ultimi decenni: statue e teste in bronzo, accompagnate da migliaia di monete, ex voto anatomici e iscrizioni in etrusco e latino e bilingui, restituiscono un vivido spaccato della religiosità e delle pratiche votive in un luogo sacro dell’antichità.
San Casciano dei Bagni (Si). In piazza Matteotti presentazione del libro “Il Santuario Ritrovato 3. Oltre il bronzo. Rapporto preliminare di scavo (2023-2024) al Bagno Grande di San Casciano dei Bagni”, a cura di Emanuele Mariotti, Ada Salvi e Jacopo Tabolli (Sillabe editore). E anteprima dei risultati della campagna di scavo 2025 al Bagno Grande
Domenica 3 agosto 2025, alle 21.30, in piazza Matteotti a San Casciano dei Bagni (Si) presentazione alla comunità del terzo volume della collana “Il Santuario Ritrovato 3. Oltre il bronzo”, saranno presenti gli autori e la casa editrice Sillabe Editore. E anteprima dei risultati della campagna di scavo 2025 al Bagno Grande di San Casciano dei Bagni con le archeologhe e gli archeologi che hanno scavato in questi primi mesi di lavoro. Intervengono Agnese Carletti, sindaco di San Casciano dei Bagni; Jacopo Tabolli, dell’università per Stranieri di Siena; Ada Salvi, soprintendenza Abap per le province di Siena Grosseto e Arezzo; Emanuele Mariotti, università per Stranieri di Siena e Comune di San Casciano dei Bagni. “Sarà anche l’occasione – anticipa il sindaco Carletti -per fare il punto sul progetto e come sta andando il giro per il mondo che i nostri Bronzi e i nostri studiosi stanno compiendo per raccontare San Casciano”.

Copertina del libro “Il Santuario Ritrovato 3. Oltre il bronzo. Rapporto preliminare di scavo (2023-2024) al Bagno Grande di San Casciano dei Bagni”, di Emanuele Mariotti, Ada Salvi e Jacopo Tabolli (Sillabe editore)
“Il Santuario Ritrovato 3. Oltre il bronzo. Rapporto preliminare di scavo (2023-2024) al Bagno Grande di San Casciano dei Bagni”, a cura di Emanuele Mariotti, Ada Salvi e Jacopo Tabolli (Sillabe editore). La pubblicazione – 552 pagine con 445 foto e grafici – offre una panoramica sulle scoperte del Santuario ritrovato di San Casciano dei Bagni. Il percorso scientifico si articola in 41 contributi di oltre 70 autori internazionali e presenta un viaggio dal contesto allo scavo, ai rinvenimenti in bronzo e agli studi oltre il bronzo. Centinaia di reperti e migliaia di frammenti si ritrovano nel libro insieme alla ricostruzione stratigrafica di uno straordinario sito termale, con evidenze di riti e culti dal V secolo a.C. al V secolo d.C. e poi ancora dal tardo Medioevo alla comunità attuale di San Casciano.
Aquileia (Ud). Al via la XVI edizione dell’Aquileia Film Festival organizzata dalla Fondazione Aquileia con Archeologia Viva e Firenze Archeofilm: sei serate con cinema, archeologia, esperti. Ecco il ricco programma. Tutti i film sottotitolati per le persone sorde e audiodescritti per ciechi e ipovedenti
Con la proiezione del film “Sulle Tracce del Patrimonio. Le Ragioni dell’Archeologia” di Eugenio Farioli Vecchioli martedì 29 luglio 2025, alle 21, in piazza Capitolo ad Aquileia (Ud), apre la XVI edizione dell’Aquileia Film Festival: cinema, archeologia, esperti si alterneranno per sei serate (29-30-31 luglio e 1-4-5 agosto 2025). Il tema scelto per quest’anno è “Strati di memoria”, un fil rouge che attraversa il Festival esplorando il patrimonio culturale e archeologico attraverso lo sguardo di autori, studiosi e testimoni che ne restituiscono la ricchezza e la fragilità. La rassegna internazionale di cinema archeologico è organizzata dalla Fondazione Aquileia con Archeologia Viva e Firenze Archeofilm; in collaborazione con ministero della Cultura, Comune di Aquileia, Regione Friuli Venezia Giulia, Basilica di Aquileia; con il sostegno di PromoTurismoFVG e Cassa Rurale FVG. L’ingresso è gratuito su prenotazione obbligatoria al link Eventi di Fondazione Aquileia – 6 attività e biglietti futuri | Eventbrite. Come di consueto, il pubblico sarà chiamato a votare il vincitore del Premio Aquileia, un mosaico realizzato dalla Scuola Mosaicisti del Friuli che verrà consegnato la sera di venerdì 1° agosto 2025: i film in concorso sono scelti tra il meglio della produzione cinematografica internazionale.
“Ogni civiltà lascia dietro di sé tracce, impronte sedimentate nel tempo, capaci di raccontare ciò che siamo stati e, in parte, ciò che siamo. In ogni film riaffiora un patrimonio che appartiene a tutti noi, e che abbiamo il dovere di proteggere, condividere e tramandare”, sottolinea il presidente della Fondazione Aquileia Roberto Corciulo. “È fondamentale che questa memoria, custodita nei luoghi e nei reperti del passato, sia restituita in forme comprensibili, inclusive e partecipate. Rendere la cultura accessibile a tutti significa aprire spazi di conoscenza condivisa, in cui ogni persona può riconoscersi e trovare strumenti per comprendere il presente attraverso il passato. Per questo motivo – annuncia Corciulo – l’Aquileia Film Festival da quest’anno sarà interamente accessibile grazie alla collaborazione con Sub-T”. Spiega Federico Spoletti, ceo di Sub-Ti Access “tutti i film in programma saranno sottotitolati per le persone sorde e ipoacusiche e audiodescritti per le persone cieche e ipovedenti, mentre le conversazioni con gli ospiti avranno la trascrizione in tempo per renderle fruibili anche dalle persone con disabilità uditive. L’Aquileia Film Festival si conferma quest’anno un esempio autentico di inclusione. Sono davvero felice che l’edizione 2025 sia accessibile anche alle persone con disabilità sensoriale – continua Spoletti – È uno dei primi festival cinematografici al mondo a rendere l’intero programma accessibile a tutti. La Fondazione Aquileia dà così un segnale concreto e importante di apertura e partecipazione culturale”. Aggiunge Piero Pruneti direttore di Archeologia Viva: “L’Aquileia Film Festival, dopo ben sedici anni ininterrotti di programmazione, si conferma un fiore all’occhiello del Friuli Venezia Giulia e come uno degli eventi culturali più importanti e partecipati d’Italia. Credo che tutto questo si debba alla capacità degli organizzatori di attualizzare le trascorse vicende dell’umanità facendone uno strumento di dibattito per la comprensione della realtà storica che stiamo vivendo. Anche quest’anno lo dimostrano i film in calendario e gli ospiti di assoluto rilievo che interverranno ogni sera”. “Come ogni anno, la rassegna rappresenta inoltre”, aggiunge il direttore della Fondazione Aquileia Cristiano Tiussi, “un’utilissima occasione di confronto, anche dietro le quinte, con gli ospiti, rappresentanti di prestigiosi enti e istituzioni italiane e non, con i quali di discute sulle prospettive di valorizzazione e i sistemi di gestione dei siti archeologici”.

Frame del film “Sulle Tracce del Patrimonio. Le Ragioni dell’Archeologia” di Eugenio Farioli Vecchioli
PROGRAMMA DI MARTEDÌ 29 LUGLIO 2025. Serata di apertura. Alle 21, apre il film “Sulle Tracce del Patrimonio. Le Ragioni dell’Archeologia” di Eugenio Farioli Vecchioli (Italia 2021, 60’). Archeologia, industria, agricoltura, lottizzazione edilizia. A partire dagli anni ’60 del secolo scorso le ragioni del patrimonio archeologico sono spesso entrate in conflitto con quelle dello sviluppo industriale, agricolo e urbanistico del nostro Paese. Dalle aree archeologiche della Basilicata allo scavo dell’antica città di Sibari. Dai templi di Paestum alla straordinaria scoperta del santuario-emporio di Gravisca. Il film ripercorre le storie esemplari dei conflitti, delle scoperte, e della salvaguardia del nostro patrimonio archeologico.
Segue la conversazione con Francesca Cenerini, professoressa ordinaria di Storia romana all’università di Bologna. A cura di Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. Chiude la serata il film “Luigi de Gregori. Salvare la creatura / Luigi De Gregori. Save the creature” di Tommaso Sestito, Lorenzo Chechi (Italia 2024, 18’). Roma, 1936. La Seconda Guerra Mondiale è all’orizzonte. Il governo italiano decide di attuare un piano di protezione antiaerea per salvaguardare il patrimonio artistico e culturale nazionale. La difesa dei materiali librari più preziosi della Capitale è affidata a Luigi De Gregori, bibliotecario di fama internazionale e punto di riferimento per i direttori di biblioteche di tutta Italia. Inizia così la ricerca di nascondigli sicuri.

Frame del film “Il mondo perduto dei Giardini Pensili / Lost world of the Hanging Gardens” di Duncan Bulling
PROGRAMMA DI MERCOLEDÌ 30 LUGLIO 2025. Alle 21, apre il film “Il mondo perduto dei Giardini Pensili / Lost world of the Hanging Gardens” di Duncan Bulling (Regno Unito 2024, 54’). Per tre anni lo Stato islamico ha terrorizzato Mosul, l’antica capitale degli Assiri, Ninive, e distrutto inestimabili reperti. Ora gli archeologi stanno portando alla luce nuove testimonianze, risolvendo alcuni enigmi di questa civiltà: come è stato forgiato il primo impero dell’umanità? Quali progressi hanno permesso loro di costruire una città di oltre 100.000 abitanti? Ninive potrebbe essere la sede di una delle sette meraviglie del mondo ovvero i Giardini Pensili di Babilonia?
Segue la conversazione con Luca Peyronel, professore ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente Antico all’università di Milano “La Statale”. È direttore della Missione Archeologica Italiana nella Piana di Erbil (Kurdistan iracheno) e del Progetto Archeologico Italiano a Kültepe, Turchia. A cura di Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. Chiude il film “Libano segreto: i tesori di Byblos / Secret Lebanon: the treasures of Byblos” di Philippe Aractingi (Francia 2024, 52’). Sulla costa del Libano si trova una delle città più antiche del mondo: Byblos. Durante l’antichità, fu un importante centro di scambi commerciali e culturali con Egitto e Mesopotamia. Si credeva che le ricerche archeologiche, andate avanti per oltre un secolo, avessero rivelato tutti i suoi segreti… Ora, recenti scoperte svelano inediti e sorprendenti aspetti dell’antica Byblos.

San Casciano dei Bagni, scavi 2024: vasca sacra, recupero del serpente agatodemone in bronzo (foto ludovico salerno / SABAP-SI – Comune San Casciano – Unistrasi)
PROGRAMMA di GIOVEDÌ 31 LUGLIO 2025. Alle 21, apre il film “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni” di Eugenio Farioli Vecchioli, Brigida Gullo (Italia 2024, 56’). Il documentario racconta l’ultima campagna di scavo presso il sito archeologico del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni (Si), terminata a ottobre 2024, che ha rivelato scoperte eccezionali. L’aspirazione più alta per uno studioso quella di produrre conoscenza: ovvero interrogare i reperti e restituire al pubblico la loro storia.
Segue la conversazione con Jacopo Tabolli, docente di Civiltà dell’Italia Preromana ed Etruscologia all’università per Stranieri di Siena e direttore scientifico dello scavo di San Casciano dei Bagni. A cura di Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. Chiude il film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo (Italia 2025, 52’). Un affascinante viaggio che svela i segreti e le sfide dietro il restauro di uno dei più straordinari tesori dell’arte antica: il leggendario mosaico di Alessandro e Dario raffigurante il volto di Alessandro Magno custodito al MANN. Il capolavoro, il mosaico più importante mai ritrovato a Pompei, costituisce una delle fonti più anomale, ma anche attendibili, per immaginare le vere sembianze del grande condottiero macedone. L’intervento di restauro, che combina tecnologie diagnostiche all’avanguardia e metodologie innovative, ha lo scopo di preservare un’opera importantissima, essenziale per la comprensione della cultura ellenistica. Parallelamente, il documentario dedica spazio significativo alla ricerca del volto “umano” di Alessandro mediante l’intelligenza artificiale.
PROGRAMMA DI VENERDÌ 1° AGOSTO 2025. Alle 21, apre il film fuori concorso “Regina Viarum. Via Appia nella storia” di Agostino Pozzi (Italia 2023, 47’). Uno speciale realizzato da Rai Cultura, in collaborazione con il Ministero della Cultura, racconta la storia della più antica via pubblica del nostro Paese, inserita nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO nel 2024. Segue la conversazione con Corrado Augias, giornalista, scrittore e conduttore televisivo. A cura di Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. Chiude la serata e il festival l’attribuzione del “Premio Aquileia” 2025 al film più votato dal pubblico.

Eros Cisilino e William Cisilino, presidente e direttore dell’ARLeF; Claudio Zorzenon, di Arte Video; Marco Fabbro, regista (foto fondazione aquileia)
FUORI FESTIVAL. LUNEDÌ 4 AGOSTO. Alle 21, il film “Marcho. L’ultima bandiera” di Marco Fabbro (Italia 2024, 60’). Il film documentario ricostruisce le vicende del nobile Marcho, signore di Moruzzo, l’ultimo alfiere del Patriarcato di Aquileia che si oppone alla Repubblica di Venezia. La storia si snoda tra il 1335 quando il patriarca Bertrando consegna il vessillo del Patriarcato a Federico, nonno di Marcho e il 1421 quando il doge di Venezia fa assediare il castello di Moruzzo, e in poco tempo sconfigge gli assediati e fa arrestare Marcho. Prima di essere catturato Marcho riesce a far fuggire il figlio Pileo che porta con sé il vessillo del Patriarcato. Di lui non si saprà più nulla e il vessillo non sarà mai ritrovato. Segue la conversazione con Eros Cisilino e William Cisilino, presidente e direttore dell’ARLeF – Agenzia regionale per la lingua friulana; Claudio Zorzenon, di Arte Video srl; Marco Fabbro, regista. A cura di Alessandra Salvatori, direttrice di Telefriuli.
FUORI FESTIVAL. MARTEDÌ 5 AGOSTO 2025. Alle 21, “Omaggio ad Altan”, in occasione dei 50 anni della Pimpa. Conversazione con Francesco Tullio Altan, fumettista, vignettista e autore satirico, e Paolo Rumiz, giornalista, scrittore, viaggiatore. A cura di Elena Commessatti, giornalista e scrittrice. Segue il film “Mi chiamo Altan e faccio vignette” di Stefano Consiglio (Italia 2019, 75’). Un film sul grande disegnatore Francesco Tullio Altan. Un racconto sulla sua vita e sulla sua carriera attraverso i suoi personaggi, fra tutti Pimpa e Cipputi, e con l’aiuto dei suoi amici e colleghi, come per esempio Paolo Rumiz, Michele Serra, Vauro, Sergio Staino e Zerocalcare. Partendo da Aquileia, dove vive e lavora, si giunge nella «sua» Torino, dove c’è la fabbrica per antonomasia: la Fiat di Cipputi. Un documentario con Altan e sul Paese che ha raccontato e che sta continuando a raccontare da oltre quarant’anni, con tutte le sue aspirazioni, le sue evoluzioni e involuzioni.
Berlino. All’Isola dei Musei approdano “I Bronzi di San Casciano”, in mostra per la prima volta fuori dall’Italia: esposti bronzi anche della campagna di scavo 2024. Un viaggio tra passato e presente, tra scavi Ottocenteschi e i contesti attuali. Le reazioni del ministro Giuli, i dg Osanna e La Rocca, il direttore scientifico Tabolli, il sindaco Agnese Carletti

Il grande manifesto che alla James-Simon Galerie di Berlino annuncia la mostra “I Bronzi di San Casciano” (foto agnese sbaffi / mic)

La delegazione italiana in posa davanti all’Altare di Pergamo a Berlino: al centro, il ministro Alessandro Giuli, il sindaco Agnese Carletti e Martin Maischberger, il neo-direttore dell’Antikensammlung – Staatliche Museen zu Berlin (foto mic)

Il direttore scientifico di San Casciano Jacopo Tabolli, il sindaco Agnese Tabolli e il ministro Alessandro Giuli a Berlino (foto mic)
Dal cuore della Toscana all’Isola dei Musei di Berlino: dopo il successo al Palazzo del Quirinale, e le due tappe al museo Archeologico nazionale di Napoli (Mann) e al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, i Bronzi di San Casciano approdano per la prima volta fuori dall’Italia, alla James-Simon-Galerie di Berlino, dal 5 luglio al 12 ottobre 2025. La mostra “I Bronzi di San Casciano” di Berlino, a cura del ministero della Cultura italiano e dell’Antikensammlung – Staatliche Museen zu Berlin, è stata realizzata nell’ambito delle attività di scavo, ricerca e valorizzazione dei rinvenimenti archeologici di San Casciano dei Bagni, coordinate dal ministero della Cultura italiano, attraverso la direzione generale Musei, la direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio, la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le Province di Siena Grosseto e Arezzo, con l’università per Stranieri di Siena e il Comune di San Casciano dei Bagni. La mostra sarà accompagnata da un ampio programma di mediazione culturale, visite guidate, laboratori e da una pubblicazione bilingue (tedesco-inglese) edita da Schnell & Steiner. Il progetto è sostenuto dal Kuratorium Preußischer Kulturbesitz, con il supporto della società per eventi dei Musei Statali di Berlino “Museum & Location” e dell’associazione “Freunde der Antike auf der Museumsinsel Berlin e.V.”
Frutto degli scavi condotti tra il 2022 e il 2024 nel santuario termale del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni (SI), il rinvenimento è stato definito dagli esperti come uno dei più significativi degli ultimi decenni. Statue e teste in bronzo di eccezionale stato di conservazione, accompagnate da migliaia di monete, ex voto anatomici e iscrizioni in etrusco e latino e bilingui, restituiscono un vivido spaccato della religiosità e delle pratiche votive in un luogo sacro dell’Antichità, che è rimasto attivo per dieci secoli, e che ha avuto un suo ruolo particolarmente significativo nel periodo di passaggio fra la cultura etrusca e quella romana. In un paesaggio collinare caratterizzato dalla presenza dell’acqua, e in cui ancora oggi sono presenti sorgenti termali, il culto si intrecciava alla medicina, e la devozione si esprimeva attraverso il dono, il gesto, la materia. Qui le statue rappresentanti divinità, offerenti e supplici, venivano deposte all’interno delle acque calde come offerte propiziatorie o votive.

Campagna di scavo 2025 al Santuario ritrovato di San Casciano dei Bagni: gruppo di lavoro con al centro Tabollli e Mariotti (foto unistrasi)
Le ricerche archeologiche condotte a San Casciano dei Bagni dall’università per Stranieri di Siena, in collaborazione con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Siena Arezzo e Grosseto hanno consentito di comprendere la storia e il funzionamento di un santuario termale tra IV secolo a.C. e V secolo d.C., anche grazie alla straordinaria presenza delle iscrizioni bilingui e di reperti sempre nuovi e di particolare rilevanza.

In mostra a Berlino Statua in bronzo di infante che tiene nella mano sinistra una palla (scavi 2024). La palla è un attributo che in ambito funebre e sacro veniva donato come segno di transizione verso un differente periodo della vita. Sulla coscia destra un’iscrizione in etrusco con il nome della città di Cleusi (Chiusi). II secolo a.C. (foto mic)
Fra i bronzi in mostra, rinvenuti nel corso della campagna del 2024, è possibile ammirare una statua di bambina con sfera in mano, un torso maschile, una testa maschile, una statua femminile di orante, una trachea e anche un serpente lungo 90 cm, oltre a gemme e gioielli, fra cui una tenia in oro, testimonianze tangibili della fede e delle speranze dei pellegrini. Inoltre, sono esposte per la prima volta in assoluto anche due teste maschili in bronzo provenienti dallo scavo del 2022. Il percorso espositivo è completato con opere della collezione di antichità classiche dei Musei di Berlino e con votivi moderni provenienti dal Museum Europäischer Kulturen di Dahlem, a creare un dialogo tra antico e contemporaneo. Fra questi oggetti, si distinguono i votivi metallici otto- novecenteschi provenienti dalla Baviera, dall’Austria e dall’Alsazia: essi illustrano che il fenomeno di chiedere guarigione a divinità, oppure di offrire piccoli doni per “grazia ricevuta”, si è perpetuato, in alcune confessioni religiose, dall’antichità fino ai giorni nostri.

All’inagurazione della mostra “I Bronzi di San Casciano”, da sinistra, il sindaco Agnese Carletti, il capo dipartimento Luigi La Rocca, il porf. Jacopo Tabolli e il ministro Alessandro Giuli (foto mic)
Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli: “Portare i Bronzi di San Casciano dei Bagni a Berlino rappresenta un grande orgoglio per il nostro Paese e un’opportunità per condividere con il mondo uno dei più rilevanti ritrovamenti archeologici degli ultimi decenni. Straordinariamente conservati, questi reperti testimoniano l’incontro tra civiltà etrusca e romana e raccontano storie di fede, cura e comunità. Sono patrimonio culturale non soltanto italiano, ma dell’umanità intera, e questa mostra ne è la dimostrazione plastica: Berlino è la prima tappa di una serie di esposizioni internazionali. Oggi omaggiamo la grande scuola archeologica tedesca, con cui l’Italia condivide una lunga tradizione di studio e tutela. Insieme offriamo un modello di cooperazione anche nella lotta al traffico illecito e nelle politiche di restituzione. Abbiamo la responsabilità di proteggere e valorizzare lo straordinario patrimonio culturale che condividiamo, fondamento della nostra identità di cittadini europei, ricordando che ogni investimento nella cultura non è mai fine a se stesso. È un investimento strategico per rafforzare il senso di identità plurale dei popoli, per educare i giovani, per creare sviluppo e progresso civile.”
Per il ministro di Stato per la Cultura e i Media tedesco, Wolfram Weimer, “i Bronzi di San Casciano dei Bagni testimoniano l’elevata capacità artistica di un’epoca di cui ci sono rimasti ben pochi reperti. Il loro ritrovamento costituisce un inestimabile arricchimento del patrimonio culturale italiano e pertanto del nostro patrimonio europeo comune. A tutti gli appassionati di arte in Italia che curano e tutelano questo tesoro spetta perciò la nostra massima gratitudine, come anche ai curatori della mostra alla James-Simon-Galerie che con la loro dedizione dimostrano ancora una volta: che arte e cultura, pur avendo una loro particolare origine, appartengono in fondo a tutti gli esseri umani, nello spirito e nel cuore”.

Il capo dipartimento per la Tutela del Patrimonio culturale, Luigi La Rocca, a Berlino (foto agnese sbaffi / mic)
“Esibire a Berlino, in questo magnifico edificio progettato da David Chipperfield e intitolato a James Simon (1851-1932), all’interno di un complesso di musei in cui si conservano alcune delle collezioni di antichità più importanti al mondo i bronzi di San Casciano, un piccolo paese adagiato su un colle alle pendici del Monte Cetona, in Toscana, è motivo di grande orgoglio perché esalta, laddove ce ne fosse bisogno, la profondità della storia delle radici storiche dell’Italia, la ricchezza e la diffusione capillare del nostro patrimonio archeologico e la capacità delle strutture tecniche del Ministero della cultura di orientare la ricerca e quindi di tutelare non solo i singoli siti, ma il patrimonio culturale e paesaggistico di interi, ampi, comparti territoriali. Io credo”, dichiara il capo dipartimento per la Tutela del Patrimonio culturale, Luigi La Rocca, “che esporre i reperti rinvenuti del Bagno Grande di San Casciano, in seguito agli scavi condotti dall’università per Stranieri di Siena in collaborazione con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Siena Arezzo e Grosseto, grazie agli interventi conservativi eseguiti dall’Istituto Centrale per il Restauro e con il contributo del Comune di San Casciano dei Bagni, in mostre temporanee quasi in corso d’opera, oltre che offrire al pubblico la possibilità di ammirare oggetti straordinari e sempre nuovi sia anche un modo per rendere conto dei risultati della ricerca, un work in progress di cui ringrazio tutti coloro che con il loro lavoro lo rendono possibile”.
“Questa mostra”, dichiara il direttore generale Musei, Massimo Osanna, “rappresenta una tappa significativa nel percorso di valorizzazione dei bronzi di San Casciano, uno dei ritrovamenti archeologici più straordinari degli ultimi decenni. Fin dall’inizio, l’obiettivo del ministero della Cultura è stato quello di trasformare questa scoperta in un progetto culturale ampio, capace di restituire ai pubblici la bellezza dei bronzi e la complessità delle storie, delle relazioni e dei significati che essi portano con sé. Dopo le tappe in Italia, questa nuova esposizione, arricchita da ritrovamenti eccezionali dell’ultima campagna di scavo, mette in dialogo i reperti rinvenuti a San Casciano con quelli conservati nei Musei di Berlino e con testimonianze votive di epoche diverse, generando una narrazione che attraversa il tempo e i luoghi. Iniziative come questa sono fondamentali per accompagnare idealmente la progettazione del futuro Museo Archeologico Nazionale di San Casciano dei Bagni: un luogo aperto e coinvolgente, in cui il patrimonio si intreccia con i temi della cura, della memoria e dell’esperienza rituale, in dialogo con le comunità e il territorio”.
“Accompagnare i Bronzi di San Casciano in mostra è sempre una grande emozione”, afferma il sindaco del Comune di San Casciano dei Bagni e presidente della Provincia di Siena, Agnese Carletti. “Per la prima volta fuori dall’Italia ancora di più. Con loro portiamo a Berlino San Casciano dei Bagni e tutto il territorio della provincia di Siena. Questa mostra sarà infatti innanzitutto una immensa occasione di valorizzazione del nostro scavo archeologico, ma anche un’opportunità di visibilità grazie in particolare al lavoro congiunto con Toscana Promozione, che ha predisposto campagne promozionali mirate. In attesa che possano avere la loro casa a San Casciano quindi, spero prima possibile, siamo felici che anche una capitale europea conosca il nostro progetto e io sarò lì presente a raccontarlo e ad invitare tutti a visitare il Santuario Ritrovato”.
Per il coordinatore scientifico dello scavo, Jacopo Tabolli, “la mostra alla James-Simon Galerie di Berlino aggiunge un tassello fondamentale per la comprensione del potenziale archeologico di un santuario termale in età etrusca e romana. ‘Dietro le quinte’ della mostra si è mosso in questi mesi un team multidisciplinare di ricerca. I restauri sono stati occasione di entrare all’interno della ‘materia’ dei bronzi, con risultati eccezionali ed innovativi, che aprono la strada a nuove frontiere nelle scienze dell’antichità. La mostra è concepita così come un viaggio tra passato e presente: per la prima volta si ricuciono la traccia di scavi ottocenteschi a San Casciano dei Bagni, testimoniati da uno splendido cippo conservato proprio a Berlino, con i contesti provenienti dallo scavo del 2024. E mentre si inaugura questo percorso espositivo, studenti e studentesse di università da tutto il mondo, con il coordinamento del centro CADMO dell’università per Stranieri di Siena, stanno proseguendo nello scavo, che si amplia sempre di più, rivelando anche in questi minuti sorprese eccezionali. Saperi antichi, nuove tecnologie, formazione di giovani archeologhe e archeologi si confondono in un’esperienza unica di educazione al patrimonio culturale internazionale”.
San Casciano dei Bagni (Si). Iniziata la 10.ma campagna di scavo al Santuario etrusco-romano: partecipano in quattro turni di 3 settimane ciascuno ragazzi e ragazze dall’Italia e dall’Europa. Il sindaco Agnese Carletti: “Benvenuti a tutti e tutte, San Casciano è felice di accogliervi e vi ringrazia per quello che potrete fare nei prossimi mesi”
Erano i primi di maggio 2025 quando si aprivano le candidature a partecipare alla decima campagna di scavo al Santuario Ritrovato di San Casciano dei Bagni (Si) (vedi San Casciano dei Bagni (Si). Annunciata la 10.ma campagna di scavo al Santuario etrusco-romano: sarà in quattro turni di 3 settimane ciascuno. Aperte le iscrizioni | archeologiavocidalpassato). Ora ci siamo. Il 23 giugno 2025: Pronti, partenza, via! Come si legge sulla tavoletta da scavo. La campagna 2025 è suddivisa in 4 turni di 3 settimane ciascuno: 1° turno: 23 giugno – 12 luglio, 2° turno: 14 luglio – 2 agosto, 3° turno: 25 agosto – 13 settembre, 4° turno: 15 settembre – 4 ottobre. Gli scavi sono in concessione al Comune di San Casciano dei Bagni dalla direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio del ministero della Cultura con la tutela della soprintendenza ABAP per le Province di Siena Grosseto e Arezzo. La direzione scientifica è del prof. Jacopo Tabolli, università per Stranieri di Siena, CADMO. La direzione sul campo è di Emanuele Mariotti.

Campagna di scavo 2025 al Santuario ritrovato di San Casciano dei Bagni: gruppo di lavoro con al centro Tabollli e Mariotti (foto unistrasi)
“Una nuova campagna di scavo, la decima e di nuovo tanti ragazzi e ragazze pronti a mettersi al lavoro per riportare alla luce un pezzo di storia che giorno dopo giorno diventa più affascinante e importante per il nostro futuro”, scrive il sindaco Agnese Carletti. “Arrivano dalle università di Firenze, Milano, Padova, Pisa, Torino, Trinity, Leiden, Istanbul, Sapienza e Sorbona, guidati come sempre dal direttore scientifico Jacopo Tabolli dell’università per Stranieri di Siena, dal direttore di scavo Emanuele Mariotti e dalla funzionaria della soprintendenza Ada Salvi. Benvenuti a tutti e tutte loro – continua il sindaco -, a chi è già qui e a chi arriverà nelle prossime settimane, San Casciano è felice di accogliervi e vi ringrazia per quello che potrete fare nei prossimi mesi. Come sempre racconteremo a tutti cosa accadrà sullo scavo, il primo momento di restituzione alla comunità è già fissato per il 3 agosto 2025, alle 21.30”.
Firenze. Etruschi protagonisti agli Uffizi con la rassegna “Gli Etruschi: nuove ricerche nuove scoperte nuove storie”, 15 incontri di approfondimento il mercoledì da giugno a ottobre. Apre Sassatelli con “Gli Etruschi tra luoghi comuni e realtà storiche”. Ecco tutto il programma
Mercoledì 11 giugno 2025, alle 17, all’auditorium Paolucci delle Gallerie degli Uffizi a Firenze con la conferenza “Gli Etruschi tra luoghi comuni e realtà storiche”, Giuseppe Sassatelli, presidente Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici, apre la rassegna “Gli Etruschi: nuove ricerche, nuove scoperte, nuove storie”. A 40 anni dall’“Anno degli Etruschi”, il 1985, iniziativa della Regione Toscana alla quale hanno partecipato Università, Soprintendenze, Musei e, con un ruolo di coordinamento culturale, anche l’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici, con importanti mostre a Firenze, Arezzo, Siena, Volterra, Orbetello Cortona e Perugia nelle quali furono presentati e illustrati al pubblico monumenti e materiali degli Etruschi e della loro civiltà, sono moltissime le novità dovute a scavi e ricerche. Ecco dunque “Gli Etruschi: nuove ricerche, nuove scoperte, nuove storie”, rassegna di 15 incontri di approfondimento, con al centro gli Etruschi, i loro misteri, le loro origini e la loro storia, organizzata dalle Gallerie degli Uffizi e dall’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici con sede a Firenze in collaborazione con la Regione Toscana. Le conferenze, ospitate nell’auditorium Paolucci delle Gallerie degli Uffizi, si svolgeranno di mercoledì dall’11 giugno all’8 ottobre 2025 (con inizio alle 17). A parlare saranno docenti universitari, specialisti ed esperti della misteriosa civiltà mediterranea. La partecipazione sarà a ingresso libero.
L’obiettivo del ciclo di incontri agli Uffizi è affrontare in modo organico e coerente tutte le principali novità sui più rilevanti aspetti della storia e dell’archeologia degli Etruschi, per offrire al pubblico interessato un quadro completo e aggiornato su questa civiltà, affrontandone e illustrandone i temi di maggiore importanza. Dal dibattutissimo problema delle origini, si passerà a quello altrettanto caldo della lingua, a quello delle città e della loro organizzazione interna, ai luoghi di sepoltura (le grandi necropoli d’Etruria), ai culti e alla religione, alle manifestazioni artistiche (scultura, pittura, bronzistica), alla struttura politica e alle cariche magistratuali, alla loro presenza territoriale nell’Italia antica, dal Po al Sele, con una ampiezza maggiore rispetto a quanto solitamente si credeva, al loro ruolo di navigatori e commercianti nel Mediterraneo, ai rapporti e alle relazioni culturali con i Greci e con gli altri popoli dell’Italia Antica, e alla loro fine nell’impatto con Roma.
CALENDARIO CONFERENZE, il mercoledì alle 17, all’auditorium Paolucci, piazzale degli Uffizi 6, a Firenze: 11 giugno, “Gli Etruschi tra luoghi comuni e realtà storiche” (Giuseppe Sassatelli, presidente Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici); 18 giugno, “La lingua: dal “mistero” alla conoscenza: nuovi testi, nuove letture” (Enrico Benelli, università di Roma Tre); 25 giugno, “L’architettura: Case e palazzi” (Simonetta Stopponi, università di Perugia); 2 luglio, “L’architettura: Le tombe” (Alessandro Naso, università di Napoli Federico II); 9 luglio, “Politica e istituzioni: i magistrati e le città” (Daniele Federico Maras, direttore museo Archeologico nazionale di Firenze); 16 luglio, “La pittura: nuovi documenti e nuove interpretazioni” (Daniele Federico Maras, direttore museo Archeologico nazionale di Firenze); 23 luglio, “La religione: santuari, divinità e culti” (Laura Michetti, università di Roma La Sapienza); 30 luglio, “Le arti: botteghe “locali” e artigiani “venuti da fuori” (Stefano Bruni, università di Ferrara); 6 agosto, “…Ancora sull’origine degli Etruschi” (Vincenzo Bellelli, direttore parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia); 3 settembre, “Gli Etruschi e il Mediterraneo orientale” (Maurizio Sannibale, Musei Vaticani); 10 settembre, “Etruschi e Greci” (Maurizio Harari, università di Pavia); 17 settembre, “Gli Etruschi a Pompei e in Campania” (Luca Cerchiai, università di Salerno); 24 settembre, “Etruschi e Italici” (Gianluca Tagliamonte, università di Lecce); 1° ottobre, “Gli Etruschi nella valle del Po” (Elisabetta Govi, università di Bologna); 8 ottobre, “La fine degli Etruschi” (Jacopo Tabolli, università per Stranieri di Siena).





















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