Rovigo. Al museo dei Grandi Fiumi al via “Padusa incontri” promossi dal CPSSAE su “Le vie d’Acqua. Archeologia, viaggi e scambi nell’antico Polesine”. Ecco il programma
Quattro conferenze dedicate a “Le vie d’Acqua. Archeologia, viaggi e scambi nell’antico Polesine”: sono il programma di “PADUSA INCONTRI”, ciclo di conferenze per la valorizzazione del patrimonio dei beni archeologici, storici ed etnografici polesani, proposto dal CPSSAE per l’anno 2025. Appuntamento in Sala Flumina del museo dei Grandi Fiumi di Rovigo, alle 16, sabato 4 ottobre, sabato 18 ottbre, sabato 15 novembre e venerdì 21 novembre 2025. Il tema di quest’anno sono dunque i fiumi e le vie d’acqua, visti come vettori e connettori attraverso i quali le comunità entravano in relazione con persone, beni materiali e idee anche di provenienze estremamente lontane. Gli incontri, realizzati in collaborazione con il Comune di Rovigo – Museo dei Grandi Fiumi, l’Accademia dei Concordi di Rovigo, e Aqua. Ambiente Cultura Turismo, saranno introdotti e moderati dai soci del CPSSAE Paolo Bellintani, Sandra Bedetti, Alessandra Marcante e dalla direttrice del museo Archeologico nazionale di Adria, Alberta Facchi.
Primo appuntamento sabato 4 ottobre 2025: “Acque e terre emerse nel Polesine medievale” con Raffaele Peretto, già direttore del museo dei Grandi Fiumi, e Giorgio Osti, sociologo UniPD. Dal passato più prossimo e da Rovigo, dove sembra essersi persa la memoria del rapporto città/fiume che invece caratterizzò l’origine del capoluogo polesano.
Secondo appuntamento sabato 18 ottobre 2025: “Un fiume di soldi. Monete e traffici in età antica lungo il Po” con Andrea Stella (numismatico – UniPD) e da Raffaele Peretto (CPSSAE). Lungo vie d’acqua viaggiarono soldi (e soldati) in età romana. La monetazione è una fonte documentaria che ci parla non solo di scambi commerciali ma anche della mobilità delle persone da un capo all’altro dell’impero.
Terzo appuntamento sabato 15 novembre 2025: “Dal Nilo al Po: le origini del vetro in Europa” con Paolo Bellintani (archeologo – CPSSAE) e Ivana Angelini (archeometrista – UniPD). in occasione del Festival “Sulle vie dell’ambra 2025 – ambra e vetro trasparenze erranti”, sposteranno l’attenzione sulla tematica del vetro: dall’Egitto, una delle regioni originarie di questa piro-tecnologia, all’antico delta del Po, in particolare a Frattesina, dove ebbe avvio la prima manifattura vetraria d’Europa.
A conclusione del ciclo, venerdì 21 novembre 2025: “Insediamenti navigazione e portualità lungo l’arco alto Adriatico prima della romanizzazione” con Silvia Paltineri (archeologa – UniPD) e Giovanna Gambacurta (archeologa – UniVE) parleranno di navigabilità e delta padano al tempo di Adria etrusca.
Belluno. A Palazzo Fulcis giornata di studi e apertura della mostra “Dolomiti e Pianura. Vita e culture a confronto 3.000 anni fa”: un focus sulla Circolazione di materie prime (rame) e trasmissione di idee tra le comunità a Nord e a Sud delle Alpi. Ecco il ricco programma

Locandina della mostra “Dolomiti e pianura. Vita e culture a confronto 3.000 anni fa” a Palazzo Fulcis di Belluno dal 14 dicembre al 30 marzo 2025
L’attesa è finita. Sabato 14 dicembre 2024 per iniziativa della Fondazione Giovanni Angelini in collaborazione con il museo civico di Belluno apre a Palazzo Fulcis di Belluno la mostra “Dolomiti e Pianura. Vita e culture a confronto 3.000 anni fa”, con un lunghissimo sottotitolo “Circolazione di materie prime e trasmissione di idee tra le comunità a Nord e a Sud delle Alpi, tra la fine dell’Età del Bronzo e la prima Età del Ferro”, e la giornata di studi. Data la capienza ridotta del salone nobile di Palazzo Fulcis, per partecipare alla giornata di studi si raccomanda la prenotazione al numero del Museo 0437 913323 o via email prenotazionimuseo@comune.belluno.it.La mostra sarà visitabile con il biglietto d’ingresso al museo dal 14 dicembre 2024 al 30 marzo 2025.

Un pannello didattico della mostra “Dolomiti e Pianura. Vita e culture a confronto 3.000 anni fa” a Palazzo Fulcis di Belluno (foto fondazione angelini / sabap-ve)
Le caratteristiche apparentemente ostili dell’ambiente montano hanno fortemente condizionato sin dall’epoca antica l’antropizzazione di valli e terrazzi alpini. Questa complessità ha portato l’uomo ad escogitare strategie di adattamento di cui è ricca la storia delle Dolomiti, non solo tra preistoria e protostoria ma anche in fasi ben più recenti. Ne sono testimonianza saperi e tecniche legati alle attività di sussistenza, che per questo ambiente sono anzitutto pastorizia e alpeggio, con forme integrate di agricoltura. Alla circolazione delle conoscenze tra le comunità a nord e a sud dei versanti montani, si unisce la trasmissione di materie prime e beni di pregio: in epoca protostorica il collegamento e il flusso di beni materiali tra opposti versanti sono stati accompagnati dalla trasmissione di modelli e idee, di cui abbiamo documentazione nei resti di cultura materiale, che hanno permesso di ricostruire la vita in territori montani tra loro confinanti. Il Bellunese rientra nel più ampio quadro del popolamento delle Dolomiti e dei contatti con l’area circumalpina e l’area padana nella fase conclusiva dell’età del Bronzo.

Allestimento della mostra “Dolomiti e Pianura. Vita e culture a confronto 3.000 anni fa” a Palazzo Fulcis di Belluno (foto fondazione angelini / sabap-ve)
La mostra pone l’attenzione proprio sulla connessione continua tra queste tre regioni, le Dolomiti bellunesi, la fascia confinante tra Trentino orientale e Alto Adige / Sudtirol meridionale e la pianura padana centrale, attraverso aspetti della cultura materiale che consentono di apprezzare la fitta rete di scambi avvenuti tra II e I millennio a.C. Proprio nell’ambito di questi rapporti culturali e commerciali, di centrale importanza è il tema della circolazione metallurgica e dell’estrazione del rame, risorsa fondamentale per la comprensione delle dinamiche di popolamento del mondo dolomitico e alpino dell’età del Bronzo e delle complesse relazioni commerciali che lo avvicinano al mondo padano e, tramite il collegamento delle principali vie fluviali, al Mediterraneo.
Programma della giornata di studi. MATTINO Alle 10, saluti delle autorità: Vincenzo Tinè, soprintendente Archeologica Belle arti e Paesaggio Venezia Padova Treviso e Belluno; Giovanni Leonardi, senior full professor università di Padova; Andrea Cardarelli, presidente istituto italiano di Preistoria e Protostoria. CHAIR: Monica Miari; 10.30, Franco Marzatico: “ll Trentino e le aree limitrofe: uno sguardo sulla circolazione della produzione metallurgica”; 10.50, Umberto Tecchiati: “Dall’età del Bronzo all’età del Ferro in Alto Adige/ Südtirol. Aggiornamenti e nuove prospettive”; 11.10, Gerhard Tomedi: “Riflessioni sulla genesi della cultura Fritzens-Sanzeno nel Tirolo settentrionale/Reflections on the Genesis of the Fritzens-Sanzeno Culture in North Tyrol”; 11.30, coffee break; 11.50, Andrea Cardarelli: “Dalle Alpi alla grande pianura: rapporti fra le comunità delle terramare e mondo alpino tra Bronzo medio e recente”; 12.10, Michele Cupitò: “Spunti di riflessione sui rapporti tra l’area alpina e la pianura veneta sud-occidentale tra la fine dell’età del Bronzo e l’inizio della prima età del Ferro”; 12.30, Elena Silvestri: “Nuovi dati sulla tarda età del Bronzo e l’età del Ferro in Trentino dall’abitato di Lavis località Bristol”; 12.50, discussione sui lavori della mattinata; 13.10, buffet in Museo.
POMERIGGIO CHAIR: Umberto Tecchiati; 14.30, Gilberto Artioli, Ivana Angelini: “Dati d’insieme dalla ricerca di Alpine archeo copper project”; 14.50, Giovanni Tasca, David Vicenzutto: “Circolazione dei tipi metallici tra Alpi orientali e pianura veneto-friulana. Un focus sulle asce della tarda età del bronzo”; 15.10, Anna Angelini, Valentina Donadel: “Dal museo civico di Belluno agli scavi stratigrafici: circolazione di metalli e sistemi insediativi nelle Dolomiti bellunesi tra tarda età del Bronzo e età del Ferro”; 15.30, coffee break; 15.50, Mara Migliavacca, Valentina Donadel, Alberto Balasso, Silvia Bandera, Giuseppe Maltese: “Il sito fortificato di Monte Palazzo: un nodo strategico di scambi nelle Prealpi venete”; 16.10, Carlo Mondini, Aldo Villabruna: “L’età del Bronzo alla luce di quarant’anni di ricerche del gruppo Amici del Museo di Belluno”; 16.30, conclusione dei lavori e discussione.
Segue visita libera all’esposizione “Dolomiti e pianura. Vita e culture a confronto 3000 anni fa” nel lapidarium del Museo.
Fratta Polesine (Ro). Ecco gli Open Day allo scavo di Frattesina: “Progetto prima Europa. La protostoria del Polesine. Scavi aperti a Frattesina 2024”. Visita guidata all’Archeologico nazionale; approfondimenti su reperti da vecchi e nuovi scavi; visita allo scavo
A tu per tu con gli archeologi. È passato poco più di una settimana (2 settembre 2024) dalla ripresa degli scavi archeologici nel sito di Frattesina di Fratta Polesine ed è già tempo di Open Day 2024 che permettono al grande pubblico di incontrare gli archeologi impegnati nelle ricerche nell’insediamento che, tra la fine dell’età del Bronzo e l’inizio dell’età del Ferro, costituiva un importante centro di produzione e scambio in Europa e in tutto il Mediterraneo. Mercoledì 11 settembre e mercoledì 2 ottobre 2024 sono organizzati infatti due eventi di archeologia pubblica dal titolo “Progetto prima Europa. La protostoria del Polesine. Scavi aperti a Frattesina 2024” per vedere da vicino le attività di scavo e conoscere le ultime novità e le prospettive future direttamente dai responsabili dello scavo.

Campagna 2023 a Frattesina: la fornacetta alla fine dello scavo (foto graziano tavan)
La campagna archeologica di quest’anno è dedicata in particolar modo allo scavo della fornacetta individuata nel 2023, probabilmente dedicata alla produzione di vetro, oltre ad indagare alcuni aspetti rimasti ancora da chiarire sul villaggio e sulle sue attività. Gli scavi sono condotti dal dipartimento di Scienze dell’Antichità della Sapienza università di Roma e il CPSSAE Rovigo, nell’ambito del progetto “Prima Europa. La protostoria del Polesine” finanziato dalla Fondazione Cariparo e coordinato dalla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Verona Rovigo e Vicenza in sinergia con il museo Archeologico nazionale di Fratta Polesine e il Comune di Fratta Polesine.

Open day 2023 sullo scavo di Frattesina di Fratta Polesine (foto drm-veneto)
Il programma delle giornate prevede: ore 15.30-16.30, visita guidata al museo Archeologico nazionale di Fratta Polesine con la direttrice del museo, Maria Letizia Pulcini, Andrea Cardarelli (Sapienza università di Roma) e Paolo Bellintani (Cpssae Rovigo) responsabili dello scavo di Frattesina. Ore 16.30-17.30, “Alla scoperta dei reperti dai vecchi e nuovi scavi” con Costanza Paniccia e Alessia Bovio, Sapienza università di Roma, e Ivana Angelini, università di Padova. Ore 17.30-18.30, visita allo scavo di Frattesina con Andrea Cardarelli e Paolo Bellintani. All’evento sarà, infine, presente anche un rappresentante della Fondazione Cariparo. Ritrovo alle 15.30, al museo Archeologico nazionale di Fratta Polesine, barchessa nord di Villa Badoer, via Giovanni Tasso 1. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti (MAX 35 PERSONE). Info e prenotazioni allo 0425668523 o via e-mail drm.ven-museofratta@cultura-gov-it. Biglietto d’ingresso al museo Archeologico nazionale a 2 euro. I partecipanti dovranno provvedere allo spostamento con mezzi propri.
Fratta Polesine (Ro). Al museo Archeologico nazionale la conferenza “Prima Europa. La protostoria del Polesine. Risultati del secondo anno di indagini” promosso da soprintendenza, università di Padova e Roma, e CPSSAE nell’ambito del progetto “Prima Europa” finanziato dalla Fondazione Cariparo. Parleranno tutti i protagonisti delle ricerche. Per i bambini un laboratorio speciale

Non sono passati neppure due mesi dalla chiusura della campagna 2023 a Frattesina e Villamarzana, in Polesine, nell’ambito del progetto finanziato dalla Fondazione Cariparo “Prima Europa. La protostoria del Polesine”, ed è tempo di “rendere conto” agli abitanti di questi territori, prima ancora che agli studiosi, quanto emerso dalle ultime ricerche e quali prospettive ci sono per il futuro. Così, In linea con la mission del progetto, che mira a integrare l’aspetto della ricerca sullo straordinario patrimonio protostorico del Medio Polesine con quello della sua valorizzazione, la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio di Verona Rovigo e Vicenza, il dipartimento dei Beni culturali dell’università di Padova, il dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’università di Roma La Sapienza e il CPSSAE in sinergia con il museo Archeologico nazionale di Fratta Polesine (Ro) e le amministrazioni comunali di Fratta Polesine e Villamarzana, organizzano per sabato 18 novembre 2023, alle 16.15, al museo Archeologico nazionale di Fratta Polesine, la conferenza “Prima Europa. La protostoria del Polesine. Risultati del secondo anno di indagini”, con l’obiettivo di presentare alle comunità locali i risultati raggiunti nel corso delle campagne di scavo condotte nell’estate 2023. Evento gratuito con prenotazione obbligatoria. Info e prenotazioni: drm-ven.museofratta@cultura.gov.it, 0425668523. Per i bambini, nella stessa giornata, alle 15.30, sarà organizzato sempre al museo Archeologico nazionale di Fratta Polesine, un laboratorio didattico gratuito a cura della cooperativa sociale Scatola Cultura, dedicato allo scavo archeologico. Info e prenotazioni: visitmuseofrattapolesine@scatolacultura.it, 3891208491

Il professor Andrea Cardarelli (Sapienza università Roma) dirige gli scavi nel sito del villaggio protostorico di Frattesina (Ro) (foto graziano tavan)
Proprio grazie ai finanziamenti di fondazione Cariparo, Soprintendenza, Università di Padova e Roma, e CPSSAE hanno potuto riprendere gli studi sui grandi insediamenti della fine dell’età del bronzo e dell’inizio dell’età del ferro (XII-X secolo a.C.) di Frattesina di Fratta Polesine e di Villamarzana che, in quel periodo storico, rappresentavano uno snodo di importanza fondamentale nelle relazioni tra Europa, Italia peninsulare e Mediterraneo. In tal senso, il progetto “Prima Europa” prevede, oltre allo studio e alle analisi dei reperti provenienti da indagini pregresse, anche e soprattutto la ripresa delle ricerche sul campo, al fine di fornire un’immagine più precisa possibile delle caratteristiche dei due abitati e più in generale dell’organizzazione territoriale del Polesine.

Il prof. Michele Cupitò dell’università di Padova, direttore dello scavo del sito protostorico di Villamarzana, mostra alcune stratigrafie (foto graziano tavan)
Apriranno l’incontro i saluti istituzionali di Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cariparo; Enrico Ferrarese, presidente della Provincia di Rovigo; Paolo Carafa, prorettore del Patrimonio archeologico della Sapienza-Università di Roma; Monica Salvadori, prorettrice con delega al Patrimonio artistico, storico e culturale e delega al sistema bibliotecario di Ateneo dell’università di Padova; Elena Biasin, consigliere del Comune di Rovigo per il museo dei Grandi Fiumi; Cinzia Mantovani, assessore alla Cultura del Comune di Fratta Polesine; Daniele Menon, sindaco di Villamarzana; e Adriano Azzi, presidente dell’associazione “Il Manegium”.

L’archeologo Paolo Bellintani del CPSSAE segue gli scavi nel sito del villaggio protostorico di Frattesina (Ro) (foto graziano tavan)
Seguiranno gli interventi dedicati ai risultati degli scavi archeologici tenuti da Andrea Cardarelli (uniroma), Paolo Bellintani (cpssae), Nicola Cappellozza (sap) e Ivana Angelini (unipd) per lo scavo di Frattesina (“Le indagini 2023 a Frattesina di Fratta Polesine: primi risultati e prospettive future”) e da Michele Cupitò (unipd) e Paola Salzani (sabap-vr) per lo scavo di Villamarzana (“Le indagini 2023 nel sito di Villamarzana: primi risultati e prospettive di ricerca”). Un contributo sarà infine dedicato alle attività di comunicazione e archeologia pubblica realizzate nell’ambito del progetto dal museo Archeologico nazionale di Fratta Polesine con Maria Letizia Pulcini e Andrea Gardina (drm-veneto) su “Raccontare l’Archeologia. Attività di comunicazione e valorizzazione delle indagini 2023 a Frattesina e Villamarzana”.






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