Bologna. Al museo civico Archeologico per la Giornata della donna Laura Marchesini ripercorre la storia di figure femminili illustrando la vetrina “L’ingegno delle donne nelle medaglie del museo civico Archeologico di Bologna” nell’ambito de “Il Medagliere si rivela”
Il museo civico Archeologico del Settore musei civici Bologna – all’interno della rassegna espositiva “Il Medagliere si rivela”, volta a far conoscere al grande pubblico la ricchissima raccolta numismatica di proprietà del Museo, presenta per il suo sesto appuntamento una vetrina tematica dal titolo “L’ingegno delle donne nelle medaglie del museo civico Archeologico di Bologna”, a cura di Paola Giovetti e Laura Marchesini, dal 5 marzo al 13 ottobre 2025. In occasione della Giornata internazionale della donna, domenica 9 marzo 2025, alle 11, Laura Marchesini, co-curatrice della mostra, incontra il pubblico. La partecipazione è gratuita, fino a esaurimento posti disponibili (20 partecipanti). Attraverso una selezione di ventitré medaglie della collezione numismatica è possibile ripercorrere la storia di figure femminili, che dal Rinascimento all’Ottocento, si sono distinte nell’arte, nella musica, nella letteratura e in vari ambiti della cultura, della finanza e della politica. La narrazione si avvale del particolare codice figurativo della medaglistica che mostra al dritto il ritratto del personaggio femminile ad imperitura memoria, e al rovescio un’immagine emblematica, riferita alle virtù e all’eccezionalità della sua vita. L’esistenza di queste medaglie al femminile molto spesso testimonia il raggiungimento di un riscatto sociale di queste donne che, per prime, si affermarono in ambiti a loro proibiti, superando pregiudizi e arrivando a sfidare le convenzioni. Altre volte si assiste alla celebrazione postuma in medaglia che attesta la fascinazione che queste figure femminili continuarono ad esercitare sui posteri, e che pone in evidenza anche il cambiamento culturale che il loro esempio ha contribuito a realizzare.

Medaglia di Felice Antonio Casoni (Ancona, 1559 – Roma, 1634) per Lavinia Fontana (Bologna, 1552 – Roma, 1612) del 1611 (dritto), in bronzo, conservata nel medagliere del museo civico Archeologico di Bologna (foto musei bologna)

Medaglia di Felice Antonio Casoni (Ancona, 1559 – Roma, 1634) per Lavinia Fontana (Bologna, 1552 – Roma, 1612) del 1611 (rovescio), in bronzo, conservata nel medagliere del museo civico Archeologico di Bologna (foto musei bologna)
Alla pittrice bolognese Lavinia Fontana (Bologna, 1552 – Roma, 1614), una delle più celebri artiste del Rinascimento e considerata nella storia dell’arte occidentale la prima donna ad operare come artista professionista, è dedicata la medaglia realizzata nel 1611 dall’architetto e medaglista Felice Antonio Casoni (Ancona, 1559 – Roma, 1634). Educata alla bottega del padre Prospero, sposò nel 1577 il pittore Giovanni Antonio Zappi, con il quale ebbe undici figli. Questo non le impedì di affermarsi nella pittura, specializzandosi in uno dei pochi ambiti concessi alle donne, il ritratto. Richiestissima dalla nobiltà bolognese, fu la prima donna ad ottenere la commissione per una pala d’altare (Imola); diede un’impronta personale e femminile ai precetti della Controriforma in campo artistico e riuscì a tessere una rete di relazioni che la portarono a trasferirsi a Roma. Il marito amministrava per lei la bottega, facendole da manager, e si era specializzato nel dipingere i merletti delle sue tele. Grande fu il fascino esercitato sui contemporanei dalla sua vita da pittora, mito che lei per prima abilmente coltivò, nel segno delle artiste donne che a Bologna l’avevano preceduta (Santa Caterina de’ Vigri e Properzia de’ Rossi) e attraverso alcuni autoritratti ai quali affidò la sua immagine pubblica. La medaglia, che la ritrae al dritto come ieratica e virtuosa matrona castamente abbigliata, mostra al rovescio l’allegoria della pittura: una donna seduta davanti ad una tela su cavalletto in preda al furore dell’ispirazione che le anima i capelli che volano nell’aria. A terra gli strumenti del mestiere. La legenda PER TE STATO GIOIOSO MI MANTENE (Petrarca) allude al fatto che “rende degni di fama la gioia che si prova nel lavorare alla propria arte”.

Medaglia di Giovanni Francesco Neidinger (attivo a Venezia fra il 1685 e il 1714 ca.) per Elena Lucrezia Corner Piscopia (Venezia, 1646 – Padova, 1684) (diritto) del 1685, in bronzo, conservata nel medagliere del museo civico Archeologico di Bologna (foto musei bologna)

Medaglia di Giovanni Francesco Neidinger (attivo a Venezia fra il 1685 e il 1714 ca.) per Elena Lucrezia Corner Piscopia (Venezia, 1646 – Padova, 1684) (rovescio) del 1685, in bronzo, conservata nel medagliere del museo civico Archeologico di Bologna (foto musei bologna)
Tra le effigi femminili esposte in mostra si incontra anche quella di una donna italiana celebre e ammirata per un altro primato: Elena Lucrezia Corner Piscopia (Venezia, 1646 – Padova, 1684), la prima donna laureata al mondo. Nel 1678 ottenne dall’Università di Padova il titolo di magistra et doctrix in philosophia dopo il diniego, in quanto donna, a laurearla in Teologia, ambito nel quale eccelleva. L’agognato titolo era frutto di un acume eccezionale e di un’educazione accuratissima voluta dal padre, colto esponente di una nobile famiglia veneziana, che le fece studiare matematica, filosofia, teologia, astronomia, geografia, musica, lingue classiche e moderne. Elena fu esaminatrice per una laurea in filosofia, autrice di diversi testi letterari e fece parte di varie Accademie in tutta Europa. Rifiutò sempre il matrimonio, consacrando la sua vita agli studi, divenendo oblata benedettina e continuando a vivere liberamente nella sua casa. A un anno dalla sua scomparsa, nel 1685, il Collegio dei Filosofi e dei Medici decretò l’emissione di una medaglia a ricordo, realizzata in bronzo da Giovanni Francesco Neidinger (attivo a Venezia fra il 1685 e il 1714 ca.). Al dritto Elena Lucrezia è ritratta con il manto di ermellino, a indicare la dignità dottorale, e la corona d’alloro, simbolo del trionfo. Al rovescio l’emblema raffigura un’ostrica aperta che riceve gocce di rugiada, che poi si trasformano in perle, accompagnata dalla legenda NON SINE FŒNORE (non senza frutti). Alcuni studiosi interpretano la scena come simbolo di una vita casta ma generatrice di nuove essenze spirituali.

Medaglia di Giuseppe Broccetti (Firenze, 1684 – ivi, 1733) per Faustina Bordoni (Venezia, 1700 – ivi, 1781) (diritto) del 1723, in bronzo, conservata nel museo civico Archeologico di Bologna (foto musei bologna)

Medaglia di Giuseppe Broccetti (Firenze, 1684 – ivi, 1733) per Faustina Bordoni (Venezia, 1700 – ivi, 1781) (rovescio) del 1723, in bronzo, conservata nel museo civico Archeologico di Bologna (foto musei bologna)
Da segnalare infine la medaglia di Giuseppe Broccetti (Firenze, 1684 – ivi, 1733) per la cantante veneziana Faustina Bordoni (Venezia, 1700 – ivi, 1781), ritratta di profilo con acconciatura all’antica e abito riccamente decorato da gioielli. La medaglia, realizzata a Firenze durante il suo soggiorno, è il simbolo della fama e del riconoscimento pubblico del suo talento. La voce androgina le permetteva di attraversare i confini di genere, portandola a interpretare ruoli maschili, il che la rendeva davvero unica nel panorama musicale del suo tempo e per questo celebrata anche da pittori e disegnatori. Sul rovescio sono raffigurati Ulisse e i suoi compagni sulla prua di una nave: davanti a loro una sirena che emerge dal mare. La dedica di una medaglia ad una cantante suscitò clamore e controversie: se da un lato era ambìta da ammiratori e collezionisti, anche all’estero, dall’altra attirò le critiche feroci dei detrattori delle cantanti, molto spesso paragonate alle meretrici. Si racconta che il marchese G. P. Pepoli di Bologna, per mostrare lo sdegno verso questo omaggio alla Bordoni, fece riprodurre il disegno della medaglia, accompagnato da versi satirici, sopra ad una decina di pitali in ceramica. La storia raccontata da questa medaglia testimonia le tante difficoltà che le donne affrontarono per affermarsi negli ambiti professionali.
Da Torino a Fratta Polesine, da Marzabotto a Firenze, dall’Appia a Ostia, da Baia a Taranto: alcune idee per festeggiare in museo l’8 marzo, Giornata internazionale della Donna
TORINO. Sabato 8 marzo 2025, alle 18, in occasione della Giornata internazionale della Donna, in sala Conferenze del museo Egizio “Dal cuore dell’Iran all’antico Egitto: Pegah Moshir Pour e il ruolo femminile nei millenni”: talk sul ruolo femminile nei millenni con Pegah Moshir Pour. Un racconto sui diritti delle donne, dalle figure femminili dell’antico Egitto alle donne che oggi combattono per i propri diritti. Pegah Moshir Pour analizzerà come Cleopatra, Nefertiti e Hatshepsut abbiano sfidato le convenzioni sociali del loro tempo e come il loro esempio possa ispirare l’attivismo contemporaneo. Una lettura della storia antica e contemporanea guardate con la lente dei diritti. Pegah Moshir Pour dialogherà con la curatrice del museo Egizio Federica Facchetti e l’egittologa Cinzia Soddu. L’evento è a ingresso libero con prenotazione obbligatoria su Eventbrite al link https://www.eventbrite.it/…/dal-cuore-delliran… Live streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del museo Egizio.

MALESCO (VB). Sabato 8 marzo 2025, alle 16.30, alle al museo Archeologico della Pietra Ollare di Malesco (Verbano-Cusio-Ossola), in occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’incontro “La figura femminile nell’antichità. Echi di donne: il mondo muliebre attraverso i reperti archeologici”. Angelo Moro cercherà di raccontare attraverso i reperti archeologici il ruolo della donna nell’antichità, portando le testimonianze più importanti dalla Preistoria all’età romana. Dopo la conferenza ci sarà una visita guidata nella sala archeologica

FRATTA POLESINE (Ro). In occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’8 marzo 2025, alle 15.30, il museo Archeologico nazionale di Fratta Polesine propone l’evento speciale “Un tè in museo. Conversazioni sul femminile nell’Età del Bronzo”: un incontro dedicato alla scoperta della vita delle donne in un’epoca lontana ma ancora profondamente affascinante. Guidati dalla direttrice del museo, Maria Letizia Pulcini, le visitatrici e i visitatori intraprenderanno un viaggio nel tempo alla scoperta del ruolo delle donne nell’Età del Bronzo. Quali erano le attività quotidiane? Quali responsabilità spettavano loro? Come si differenziano le loro vite da quelle delle donne di oggi? Attraverso reperti, studi e ricostruzioni, sarà possibile immergersi in un passato ricco di storie e suggestioni. L’evento si svolgerà in un’atmosfera intima e accogliente, con una tazza di tè caldo tra le mani, favorendo un dialogo aperto e coinvolgente tra la direttrice del museo e i partecipanti. Sarà un’occasione unica per riflettere sulla condizione femminile nel corso della storia e per celebrare insieme la forza e il ruolo delle donne nelle diverse epoche. Attività a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. Tel: 0425668523; drm-ven.museofratta@cultura.gov.it. Per tutto il giorno, inoltre, è previsto l’ingresso gratuito in museo per tutte le donne. Per evitare sprechi, alle partecipanti e ai partecipanti è consigliato di portare con sé la propria tazza!

MARZABOTTO (Bo). Sabato 8 marzo 2025, al museo nazionale Etrusco di Marzabotto una visita tutta speciale; “Tra sacro e profano, i diversi volti del femminile nella città di Kainua”. Una visita tematica, della durata di un’ora circa, dedicata ad alcuni aspetti del mondo femminile etrusco partendo dalle testimonianze emerse dagli scavi della città etrusca di Kainua: dee e aree sacre, devozione, spiritualità, ma anche vita quotidiana, costumi e condizione sociale. La partecipazione alla visita è gratuita con due orari: alle 10.30 e alle 14. Costo di accesso al Museo e area archeologica 3 euro, gratuito per tutte le donne nella giornata dell’08 marzo. È gradita la prenotazione scrivendo a drm-ero.museonazionaletrusco@cultura.gov.it

FIRENZE. Sabato 8 marzo 2025 il museo Archeologico nazionale di Firenze celebra la Giornata Internazionale della Donna con un duplice appuntamento: alle 10, visita guidata del direttore, Daniele Federico Maras, “La donna etrusca, libera e intraprendente, contro le maldicenze degli autori greci”; alle 11.30, visita guidata al giardino del museo a cura dei Servizi Educativi, “Dagli agrumi di Maria Maddalena de’ Medici alle tombe etrusche : storia del giardino del MAF”, su prenotazione obbligatoria scrivendo a claudia.noferi@cultura.gov.it. Nella giornata di sabato 8 marzo l’ingresso al museo sarà gratuito per tutte le donne. In caso di maltempo la visita al giardino sarà sostituita con un percorso all’interno.

APPIA ANTICA (Roma) Sabato 8 marzo 2025, in occasione della Giornata internazionale della Donna, l’ingresso è gratuito per le donne in tutti i musei e i luoghi della cultura statali e nei siti del parco archeologico dell’Appia Antica. Il Mausoleo di Cecilia Metella, Villa dei Quintili, l’Antiquarium di Lucrezia Romana e il Complesso di Capo di Bove vi aspettano dalle 9 alle 18.30 (con ultimo ingresso 60 minuti prima della chiusura a Villa dei Quintili e 30 negli altri siti). Non è necessario prenotare. Villa di Sette Bassi offrirà una visita accompagnata gratuita per tutte le donne alle 15. Posti limitati, si consiglia di munirsi di biglietto in anticipo. SOLD OUT – Il Mausoleo di Cecilia Metella ospiterà, inoltre, la visita guidata gratuita per tutte le donne: “Appiae. Femminile Plurale – L’Appia come luogo d’incontro tra donne di diverse epoche” sul tema: “Guardare l’Appia con uno sguardo rinnovato: dall’epoca romana al Romanticismo, le donne sono sempre state in secondo piano o è la storia contemporanea che le ha volute relegare sullo sfondo?”.

OSTIA ANTICA (Roma). “Storie di donne al Museo Ostiense”: in occasione della Festa della Donna, l’8 marzo 2025 il parco archeologico di Ostia Antica offre una visita guidata al museo Ostiense a cura del direttore Alessandro D’Alessio e di Cristina Genovese, responsabile scientifico del museo Ostiense, dedicata alle figure femminili che popolano il Museo. La visita guidata è gratuita, compresa nel biglietto d’ingresso agli Scavi di Ostia che, sabato 8 marzo, sarà gratuito per tutte le donne. I posti sono limitati. La prenotazione a questa visita è obbligatoria all’indirizzo e-mail pa-oant.comunicazione@cultura.gov.it

ROMA. In occasione della Giornata internazionale della Donna, la soprintendenza speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, aderisce all’iniziativa del ministero della Cultura #8marzoalmuseo offrendo a tutte le donne l’ingresso gratuito nei luoghi della cultura. Sabato 8 marzo 2025, quindi, ingresso gratuito per tutte le donne alle Terme di Caracalla. L’area archeologica è aperta dalle 9 alle 17.30, ultimo ingresso alle 16.30.


BAIA (Na). Sabato 8 marzo 2025, in occasione della Giornata Internazionale della donna, i musei e i parchi archeologici statali saranno aperti gratuitamente per le donne. Al museo Archeologico dei Campi Flegrei e Castello di Baia e al parco archeologico delle Terme di Baia sarà possibile seguire degli approfondimenti ad opera del personale del Parco con al centro proprio la donna. Al Castello di Baia, alle 10.30, “La donna romana nelle collezioni del Museo”; al parco archeologico delle Terme di Baia, alle 10.30 e 12.30, “Baia si racconta: Clodia, storia di una donna indipendente”. Gli approfondimenti saranno inclusi nel biglietto.
TARANTO. 8 marzo 2025: inaugurazione mostra “Penelope”. Nella Giornata internazionale della Donna, il museo Archeologico nazionale inaugura la mostra internazionale dedicata a Penelope. La mostra, visitabile fino al 6 luglio, a cura di Alessandra Sarchi e Claudio Franzoni, con l’organizzazione di Electa, giunge a Taranto dopo l’esposizione al parco archeologico del Colosseo, dedicando tutto il suo racconto a una delle figure femminili più potenti dell’opera omerica. Il telaio e la tela, il gesto e la postura, il mondo del sogno e del talamo, il velo e il pudore, saranno la trama narrativa scelta dai curatori per ripercorrere il mito e la fortuna di Penelope che giunge a noi, dalla remota età in cui affondano i poemi omerici. “Penelope” non si limita a ripercorrere la storia della moglie di Ulisse, ma ne esplora le molteplici sfaccettature attraverso un percorso espositivo che intreccia la tradizione letteraria con la rappresentazione visiva. Nell’esposizione del MArTA dipinti, sculture, rilievi, incunaboli, stampe e testimonianze provenienti da numerosi musei italiani ed esteri e collezioni private, restituiscono gli aspetti salienti della figura di Penelope e della sua fortuna nel tempo. L’esposizione colloquierà con oltre venti reperti del museo tarantino, alcuni provenienti dai depositi, scelti per rappresentare al meglio i nuclei tematici della mostra. All’interno del percorso espositivo anche un omaggio a Maria Lai, artista che ha messo al centro del suo lavoro le materie tessili.
Ercolano. Festa delle donne al parco archeologico. Il direttore Sirano: “Sono tanti i luoghi da visitare e i materiali archeologici da ammirare nell’Antiquarium del Parco che ci mettono in comunicazione con le donne dell’antica Herculaneum”
Sabato 8 marzo 2025, in occasione della Giornata internazionale della Donna, tutte le donne avranno accesso gratuito al parco archeologico di Ercolano come a musei, complessi monumentali, castelli, ville e giardini storici, nonché ad altri luoghi della cultura statali, grazie all’iniziativa voluta dal ministero della Cultura. Un’opportunità speciale per celebrare e riflettere sull’importanza culturale e sociale di questa giornata, che ogni anno rappresenta un momento fondamentale per sensibilizzare su temi di uguaglianza, empowerment e diritti delle donne. “La giornata dell’8 marzo è un’occasione unica per sensibilizzare tutti, e in particolare le donne, sull’importanza della cultura come mezzo di consapevolezza dell’importanza della partecipazione di tutti e di ciascuno nelle comunità tanto odierne quanto antiche”, dichiara Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano. “Offrire alle donne l’ingresso gratuito ai luoghi della nostra storia e della nostra cultura è un piccolo gesto per invitarle a scoprire il nostro patrimonio. Molti documenti figurativi dell’antica Ercolano ci parlano delle donne: dalle divinità femminili, alle protagoniste dei miti, dai nomi che troviamo graffiti sui muri a figure più connotate storicamente come Calatoria Themis e Petronia Justa che conosciamo dalle tavolette cerate ritrovate nella casa del Bicentenario che riportano atti relativi al processo che le vide opporsi l’una all’altra anche davanti al Pretore urbano a Roma. Ma sono tanti i luoghi da visitare e i materiali archeologici da ammirare nell’Antiquarium del Parco che ci mettono in comunicazione con le donne dell’antica Ercolano: basti pensare alle terme femminili, al santuario di Venere, ai vasi e agli strumenti per la cura personale o anche alla anonima Signora degli anelli, una delle vittime dell’eruzione del 79 d.C. che attese invano la salvezza via mare completamente abbigliata con tutti i segni del suo alto rango sociale, compresi orecchini, anelli e bracciali d’oro”.
8 marzo ai parchi archeologici di Paestum e Velia (Sa): ecco il programma. Ingresso gratuito per tutte le donne
I parchi archeologici di Paestum e Velia celebrano l’universo femminile con una giornata dedicata all’arte, alla cultura e alla musica. L’8 marzo 2025, in occasione della Giornata internazionale della donna, nei suggestivi scenari dei due parchi archeologici, il passato incontra il presente attraverso il cinema e le sonorità del jazz. Per l’intera giornata, su iniziativa del ministero della Cultura, è previsto l’ingresso gratuito per tutte le donne. Gli eventi sono inclusi nel biglietto di ingresso ai Parchi, gratuito per tutte le donne, e nell’abbonamento Paestum&Velia. Appuntamento presso le biglietterie dei Parchi.
A Velia, alle 11, i Parchi archeologici in collaborazione con l’associazione HerArts APS, organizzano “Donne di Velia”. Si tratta di un evento speciale dedicato alla celebrazione del ruolo delle donne nella cultura e nel cinema con la proiezione del cortometraggio “Misure” della regista campana Marta Capossela, che ha partecipato alla sesta edizione di HerArts Film Lab, il laboratorio di cinema dedicato alle donne che si tiene a Paestum due volte l’anno. Dopo la proiezione, seguirà un dibattito con la regista Capossela e con la direttrice artistica e cofondatrice di HerArts Film Lab, Eliza Subotowicz (regista e sceneggiatrice). L’obiettivo della giornata è quello di sensibilizzare le coscienze sullo stato attuale della condizione della donna nella contemporaneità attraverso il cinema e di creare un’esperienza coinvolgente per il pubblico.
A Paestum, alle 17, nella sala Spazio pubblico del museo Archeologico nazionale di Paestum, il jazz diventa protagonista con “The Music is Woman”, un quartetto composto da Fortunata Monzo alla voce, Giuseppe Plaitano al sax tenore, Domenico Basile alla chitarra e Tommaso Scannapieco al contrabbasso. L’ensemble propone, attraverso l’estro musicale dei musicisti e della voce femminile, un repertorio internazionale che coinvolgerà il pubblico con atmosfere particolarmente emozionanti.
Torre Annunziata (Na). Per la Giornata della Donna alla villa di Poppea di Oplontis itinerari guidati gratuiti “Ubi tu Gaius, ibi ego Gaia” con un approfondimento sulla cerimonia nuziale nell’antica Roma
L’8 marzo 2025, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, alla Villa di Poppea ad Oplontis di Torre Annunziata, saranno proposti gli itinerari guidati gratuiti “Ubi tu Gaius, ibi ego Gaia”, alle 10, 11 e 12, con un approfondimento sulla cerimonia nuziale nell’antica Roma, organizzati dall’Archeoclub d’Italia APS sede di Torre Annunziata “Mario Prosperi” e dal Gruppo storico oplontino e prevede l’accoglienza dei visitatori a cura di ArevOd, associazione di ospitalità diffusa per un turismo di qualità. Sarà possibile assistere alla rievocazione di un matrimonio così come si svolgeva nell’antica Roma. L’evento sarà suddiviso in quattro scene. Prenotazione ai numeri: 0818612704 – 3914737154 o alla mail: torrearcheoclub@gmail.com. Nell’ambito della Giornata Internazionale della donna, ingresso gratuito per tutte le donne.
8 marzo al parco di Pompei: le donne entrano gratis. E in vista della mostra “Essere donna nell’antica Pompei” (da aprile alla Palestra grande) si possono scoprire nel sito i racconti di 8 donne dell’antica Pompei
Appuntamento centrale sarà la mostra “Essere donna nell’antica Pompei” che sarà inaugurata il 16 aprile 2025 alla Palestra Grande di Pompei e attorno alla quale ruoteranno eventi correlati e/o ispirati al tema: un anno di iniziative dedicate al composito mondo femminile della Pompei romana e alle sue numerose sfaccettature. Si comincia l’8 marzo 2025, “Giornata internazionale della donna”, quando non solo l’ingresso sarà gratuito per le donne nei siti del parco archeologico di Pompei, si potranno scoprire i racconti di 8 delle donne che avranno spazio in mostra, attraverso i pannelli presenti in diversi luoghi del sito e approfondire ulteriormente sull’app MyPompeii (si può scaricare la mappa clicca qui).

Sarà possibile incontrare Eumachia presso la tomba a Porta Nocera e presso l’edificio nel Foro; Mamia, Nevoleia Tyche e Flavia Agatea presso le tombe a Porta Ercolano; Asellina al Termopolio di Asellina; Giulia Felice nei Praedia di Giulia Felice; Eutychis nel quartiere servile della Casa dei Vettii; Amaryllis presso la Casa di Marco Terenzio Eudosso. Sarà inoltre visibile la ricostruzione di un telaio verticale, legato ad una delle attività femminili per eccellenza, nella Casa della Venere in Conchiglia.
Essere donna nell’antica Pompei, mostra a cura di Francesca Ghedini e Monica Salvadori; progettazione scientifica di Alfonso Amendola, Monica Baggio, Patrizia Basso, Silvia Martina Bertesago, Maria Stella Busana, Rachele Cava, Anna Civale, Giovanni De Benedictis, Anna Favero, Sophie Hay, Mauro Menichetti, Tiziana Rocco, Giuseppe Scarpati. Cosa significava essere una donna a Pompei? La città campana e il suo straordinario stato di conservazione si pongono ancora una volta come osservatorio privilegiato per conoscere aspetti della vita quotidiana delle donne e della posizione che esse occupavano nella casa e nella società romana. Affreschi, ritratti privati e funerari, graffiti, iscrizioni ed oggetti d’uso ci offrono informazioni preziose sulla vita e le attività di un universo femminile fondamentale per il buon funzionamento della comunità. Tutte le categorie femminili vi sono documentate: matrone, liberte, schiave; tutti i ruoli familiari: mogli, figlie, concubine; tutte le fasi della vita: nascita, infanzia, matrimonio, maternità, morte. A questo mondo femminile composito e ricco di sfaccettature è dedicata la nuova mostra “Essere donna nell’antica Pompei”, che sarà inaugurata alla Palestra Grande di Pompei il 16 aprile 2025. In occasione della giornata della donna sono già disponibili i primi contenuti dedicati ad alcune delle donne che verranno raccontate in mostra.
Aquileia. Al museo Archeologico nazionale nella giornata della donna “Corrispondenze. Antico contemporaneo”: dialogo tra pubblico, una storica dell’arte e un’archeologa
In occasione della Festa internazionale della donna, venerdì 8 marzo 2024, archeologia e arte contemporanea si incontrano al museo Archeologico nazionale di Aquileia in un dialogo che coinvolge il pubblico, una storica dell’arte e un’archeologa. Appuntamento alle 17.15 con una nuova edizione di “Corrispondenze. Antico contemporaneo”. Si parlerà di arte, colori, storia, stile e, naturalmente, di donne: come sono state rappresentate e cosa hanno rappresentato. Ingresso gratuito per le donne, prenotazione consigliata (mail. museoaquileiaeventi@cultura.gov.it / tel. 0431 91016). Il percorso – dialogo è curato da Giulia Guaran, storica dell’arte: l’obiettivo è quello di ricucire connessioni e indagare differenze tra opere distanti secoli, mettendo a confronto arte e avanguardie del Novecento con le tecniche e i significati del mondo antico.
Adria (Ro). Al museo Archeologico nazionale, in occasione della Festa della Donna, dialogo letterario a due voci: Sandra Bedetti dialoga con Paolo Biondi, autore del romanzo storico “Zenobia, Anastasia, Costanza, Elena. Storie di templi e di regine”
Venerdì 8 marzo 2024, al museo Archeologico nazionale di Adria (Ro), in occasione della Festa della Donna, ingresso gratuito per le donne e, alle 17, dialogo letterario a due voci: Sandra Bedetti dialoga con Paolo Biondi, autore del romanzo storico “Zenobia, Anastasia, Costanza, Elena. Storie di templi e di regine”. Info e prenotazioni (obbligatorie) allo 0426 21612, drm-ven.museoadria@cultura.gov.it. Il libro. Quattro biografie di donne: Zenobia (regina di Palmira nella Roma di Aureliano), Anastasia (sorellastra di Costantino), Costanza (figlia di Costantino) ed Elena (madre di Costantino). Il romanzo non solo racconta la vita di quattro figure altolocate delle corti imperiali tardoantiche, descrive anche i monumenti a cui le protagoniste sono legate: ciascuna abbinata a un tempio sacro, tutti diversi per architettura e dimensioni, ma copiando o riutilizzando strutture preesistenti. La storia di quattro regine del proprio tempo, per capire come è cambiata la città eterna negli anni di Costantino il Grande.

Il giornalista e scrittore Paolo Biondi
Paolo Biondi (1955) è nato a Rimini, sposato, un figlio. Giornalista e scrittore, vive e lavora a Roma. È stato capo della redazione romana dell’agenzia Reuters e analista di politica italiana. Ha scritto una trilogia sull’età di Augusto: “Livia, una biografia ritrovata” (2015), “I misteri dell’Ara Pacis” (2017), “Giulia. Passione, poesia, potere” (2019); e “Il Testimone” (2021), storia romanzata dell’obelisco di piazza San Pietro. Libri tutti pubblicati dalle Edizioni di Pagina. Ha ricevuto in Campidoglio a Roma per la sua attività letteraria il premio Lucio Colletti 2021.
Taranto. Al museo Archeologico nazionale doppio evento per la giornata internazionale dei diritti delle donne: laboratorio sulle storie di bambini nell’antichità, e incontro sul ruolo della donna dall’antichità ai giorni nostri
Al museo Archeologico nazionale di Taranto doppio evento per la giornata internazionale dei diritti delle donne. Entrambe le attività saranno gratuite. Per l’occasione è previsto l’ingresso gratuito per le donne, mentre per gli altri visitatori il biglietto sarà a pagamento, al costo di 10 euro, salvo le gratuità o le riduzioni previste dalla legge e dalle convenzioni.
Alle 16.30, “Quando nasceva una bambina… Storie di infanzia e pubertà nell’antichità”: visita tematica in cui si parlerà di come vivevano le bambine (e i bambini) dell’antichità e quali erano i riti e le tradizioni relativi all’infanzia e al passaggio all’età adulta. Durante il percorso i giovani visitatori scopriranno attraverso i giocattoli dell’antichità, come le bambole in terracotta, e gli oggetti legati alla cosmesi e all’arte di adornarsi, che al di là delle diverse epoche storiche, alcune discriminazioni di genere fanno ancora parte della società moderna. Seguirà un laboratorio creativo in cui si realizzeranno bracciali, coroncine, collane, ventagli ispirati ai reperti in esposizione al MArTA. L’esperienza, dalla durata di circa un’ora e mezza, è riservata ai bambini dai 6 ai 12 anni (accompagnati da un adulto), fino ad un massimo di 15 partecipanti.
Alle 17, “Quando l’arte incontra il diritto: la condizione femminile nei reperti archeologici del MArTA”. Nel corso dell’incontro e successiva visita tematica si esplorerà il ruolo della donna dall’antichità ai giorni nostri attraverso un’analisi dell’influenza dei valori della società sull’arte e sul diritto penale. Mediante una lettura dei reperti archeologici del MArTA in chiave penalistica, si metterà in luce la condizione femminile nel contesto giuridico e sociale. Si discuterà l’importanza dell’arte nel fornire prospettive sulla società e sulla posizione delle donne, evidenziando la necessità di una riflessione critica sulle norme culturali che influenzano il trattamento delle donne nella società contemporanea. Durata due ore, sino ad un massimo di 25 persone.
Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale per la giornata della donna la visita tematica “A proposito di Arianna”, e la conferenza “La donna nel teatro greco”
In occasione della Giornata della Donna venerdì 8 marzo 2024, su proposta del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, è stato istituito l’ingresso gratuito per le donne in musei, parchi archeologici, complessi monumentali, castelli, ville e giardini storici e altri luoghi della cultura statali. Al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, diversi gli appuntamenti per celebrare la Giornata Internazionale dei diritti delle donne.
Alle 16, Coopculture, concessionario dei servizi aggiuntivi del MArRC, propone l’attività gratuita “A Proposito di Arianna”. Una visita tematica della durata di circa 75 minuti con partenza alle 16 dalla piazza Paolo Orsi. Arianna, personaggio del mito, donna forte ma anche cedevole, eroina capace con la sua astuzia e con un semplice filo, di salvare Teseo dal Minotauro e vittima della indifferenza di quest’ultimo, sarà il filo conduttore, una sorta di spirito guida interprete del coraggio ma anche della fragilità delle donne. L’itinerario partirà dal livello B, per giungere alle sale dedicate a Reggio ed al Santuario Griso-Laboccetta, dove era celebrato il culto di Demetra e Kore: ancora due donne vittime della prevaricazione e che riescono dalla loro condizione a trarre risorsa. Lungo il percorso i visitatori troveranno spezzoni di filo che al termine uniranno per collegarsi in un cerchio (dividendo i visitatori in due gruppi ciascuno massimo di 10 persone) ed imitare, accennandolo, il movimento intrecciato rappresentato nella lastra del Santuario. Il momento di condivisione ed empatia, prodotti in questa interazione, renderà indelebile il messaggio di solidarietà e di unione che deve comporsi intorno alle donne.
Alle 17, il Centro internazionale Scrittori della Calabria e il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, nella sala conferenze del MArRC promuovono la conferenza “La donna nel teatro greco: né autrice, né attrice, né (forse) spettatrice, ma protagonista”. Introducono la manifestazione il direttore del museo Fabrizio Sudano, e Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis della Calabria. Relaziona Paola Radici Colace, già professore ordinario di Filologia Classica, dipartimento di Civiltà antiche e moderne, università di Messina, presidente onorario, direttore scientifico del Cis della Calabria. Le donne del V secolo a. C. vivevano in una condizione di rinuncia e privazione quotidiana. Educate all’inferiorità, esse avevano fatto della sottomissione un’abitudine e un’attitudine. Nei testi letterari, invece, i personaggi femminili rivestono un’enorme importanza, infatti, donne come Elena, Antigone, Medea scatenavano guerre, si mettevano contro i sovrani e si ribellavano ai mariti. Al quesito “quali erano le intenzioni degli autori del teatro a scegliere e proporre prevalentemente storie di donne”? attraverso una serie di analisi lo dimostrerà la relatrice prof. Paola Radici Colace.
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