Aquileia (Ud). Nei nuovi depositi del museo Archeologico nazionale il suggestivo allestimento della mostra “Gli Dei ritornano. I Bronzi di San Casciano” con gli straordinari ritrovamenti effettuati nel santuario termale di San Casciano dei Bagni, quinta tappa (con qualche anteprima della campagna 2024) verso il realizzando museo Archeologico nazionale di San Casciano. Gli interventi di La Rocca, Osanna, Carletti, Montanari, Tabolli

4 dicembre 2025: taglio delnastro della mostra “Gli Dei ritornano. I Bronzi di San Casciano” al Museo archeologico nazionale di Aquileia: da sinistra, Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia; Marta Novello, direttore Man-Aquileia; Massimo Osanna, dg Musei; Jacopo Tabolli, curatore e direttore scien. scavo; Marianna Bressan, direttore musei archeologici Venezia e laguna; Agnese Carletti, sindaco San Casciano dei Bagni (foto mic)
La mostra “Gli Dei ritornano. I Bronzi di San Casciano” arriva al Museo archeologico nazionale di Aquileia dopo le edizioni allestite nelle prestigiose sedi del Palazzo del Quirinale, del Museo archeologico nazionale di Napoli, del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria e della James-Simon-Galerie di Berlino. Dal 4 dicembre 2025 all’8 marzo 2026, al pubblico del museo Archeologico nazionale di Aquileia vengono presentati gli straordinari ritrovamenti effettuati nel santuario termale di San Casciano dei Bagni: il più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romana mai scoperto in Italia. L’esposizione, a cura di Massimo Osanna e Jacopo Tabolli, permette di ammirare un nucleo di più di trecento reperti, frutto delle campagne di scavo condotte tra 2022 e 2024 nel sito archeologico del Bagno Grande dall’università per Stranieri di Siena, in collaborazione con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Siena Grosseto e Arezzo e il Comune di San Casciano dei Bagni. La mostra è stata promossa dal ministero della Cultura e realizzata dalla direzione generale Musei del MiC con il museo storico e parco del Castello di Miramare-direzione regionale Musei nazionali Friuli Venezia Giulia / museo Archeologico nazionale di Aquileia. Alla Fondazione Aquileia si deve la proiezione in videomapping che illuminerà la facciata del museo per tutto il periodo natalizio. Hanno inoltre contributo alla realizzazione della mostra il Comune di Aquileia, la Fondazione Friuli e Promoturismo FVG.

Allestimento della mostra “Gli dei ritornano. I brionzi di San Casciano” nei depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia (foto massmedia di Stefano Bergomas)
Il suggestivo allestimento all’interno dei nuovi depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia arricchisce il percorso espositivo con le novità delle ultime campagne di scavo, esposte per la prima volta in Italia. Gli straordinari reperti raccontano secoli di devozione e di preghiere in un luogo caratterizzato dalla presenza di acque calde, che ha significativamente mantenuto nel nome la memoria della vocazione termale di questo territorio: donne e uomini, adulti e bambini, di culture e lingue diverse, hanno frequentato e condiviso lo stesso santuario, la cui sacralità era strettamente legata alla presenza di acque termali dalle spiccate qualità terapeutiche. Proprio il tema del contatto, dello scambio e delle contaminazioni tra culture è la chiave di lettura della edizione aquileiese della mostra, che si inserisce nel quadro delle iniziative programmate nell’ambito delle celebrazioni di GO!2025 – Nova Gorica-Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025, arricchendo il palinsesto degli eventi grazie all’alto profilo scientifico del progetto curatoriale e allo straordinario valore documentario dei reperti.

Il capo dipartimento per la Tutela del Patrimonio culturale, Luigi La Rocca, a Berlino (foto agnese sbaffi / mic)

Il Palazzo dell’Arcipretura a San Casciano dei Bagni (Si) futura sede del museo dei bronzi di San Casciano (foto mic)

Campagna 2024: panoramica dell’area di scavo del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni (foto SABAP-SI Comune di San Casciano dei Bagni Unistrasi)
Il capo dipartimento per la Tutela del Patrimonio culturale del Mic, Luigi La Rocca, sottolinea come “il rinvenimento dello straordinario contesto di Bagno Grande è il risultato di un lungo e altalenante percorso che affonda le sue radici nel Rinascimento, quando alcuni importanti rinvenimenti archeologici sono menzionati in occasione dei primi studi sulle proprietà terapeutiche e salutari delle abbondanti acque minerali che scaturiscono dal sottosuolo di San Casciano dei Bagni. Il rinnovato interesse per il sito si deve però alla attività di tutela e conoscenza condotta tra il 2016 e il 2017 dalla Soprintendenza che, sulla base di attente ricognizioni nell’area di Bagno Grande e della mappatura delle evidenze, allora quasi completamente nascoste dalla vegetazione, sollecitò più estese indagini affidandone poi la conduzione all’università per Stranieri di Siena. Così, dal 2019 un team coordinato dal prof. Jacopo Tabolli sta portando alla luce un contesto straordinario in cui ogni oggetto rinvenuto, di bronzo, di terracotta o di marmo, documenta la complessità delle pratiche rituali e votive legate alla guarigione e alla salute che si svolgevano nel santuario dedicato alla fonte calda, il “Flere Havens”, personificazione della sorgente termale, oggetto di venerazione e devozione accanto ad altre divinità, Esculapio, Igea, Apollo, Iside e Fortuna. Le scoperte del santuario del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni hanno già trovato spazio in mostre prestigiose in Italia e all’estero; quella di Aquileia rappresenta un’ulteriore tappa di un percorso di diffusione della conoscenza di questa straordinaria avventura, con l’obiettivo di condividere con il pubblico l’eccezionalità dei reperti e del contesto archeologico, in attesa del completamento del museo Archeologico nazionale di San Casciano, che avrà sede nel Palazzo dell’Arcipretura acquistato dal ministero della Cultura, e del parco archeologico Termale nell’area dello scavo”.
“L’arrivo ad Aquileia dei bronzi di San Casciano”, commenta il direttore generale Musei Massimo Osanna, “segna una nuova tappa in un percorso di ricerca e di valorizzazione che ha portato questa straordinaria scoperta a dialogare con alcuni dei più importanti musei e istituzioni italiane e internazionali: dal Quirinale ai musei nazionali di Napoli e Reggio Calabria, fino all’ultima tappa alla James-Simon-Galerie di Berlino. La nuova mostra permette ora di presentare al pubblico le acquisizioni più recenti delle campagne di scavo, mettendo in relazione il santuario del Bagno Grande con un territorio – quello di Aquileia – che condivide una lunga storia di incontri, scambi e connessioni culturali. Ciò che emerge da questo percorso non è soltanto l’eccezionalità del deposito votivo: è la capacità del patrimonio di generare conoscenza, di aprire prospettive, di costruire un racconto condiviso e partecipato. Ed è in questa direzione che si articola l’azione del Sistema Museale Nazionale, che fa della collaborazione tra i luoghi della cultura, in un’ottica di rete, uno strumento essenziale di valorizzazione. Mentre proseguono le attività per realizzare il nuovo museo a San Casciano dei Bagni per dare ai bronzi la loro casa, continuiamo così a promuovere e a condividere una scoperta che parla a tutti, rafforzando il ruolo dei musei come luoghi vivi: laboratori di ricerca e di partecipazione, capaci di interpretare le complessità del nostro passato e di renderle accessibili ai pubblici di oggi”.

Mostra “Gli dei ritornano. I bronzi di San Casciano”: da sinistra, Agnse Carletti, Massino Osanna e Jacopo Tabolli alla presentazione ad Aquileia (foto mic)
“I nostri Bronzi cominciano il loro ritorno verso San Casciano dei Bagni”, afferma il sindaco di San Casciano dei Bagni, Agnese Carletti, “facendo tappa ad Aquileia e accompagnarli in un luogo così importante per l’archeologia italiana e di tutto il mondo è un grande onore. Come sempre la mia presenza sta a rappresentare quella di una comunità intera, la comunità di San Casciano dei Bagni che ha fortemente voluto lo scavo del Santuario Ritrovato investendo il suo futuro in un progetto che mette al centro il suo passato. Mi piace ricordare come questo viaggio abbia trovato la sua prima tappa in mostra al Palazzo del Quirinale, fortemente voluta dal Presidente Mattarella, negli stessi giorni in cui il ministero della Cultura acquistava il palazzo destinato ad ospitare il museo di San Casciano. Siamo dunque felici ed onorati di essere oggi in questo luogo iconico che arricchisce il nostro progetto con un’occasione di valorizzazione straordinaria, ma sempre più impazienti di vedere i Bronzi tornare a casa”.

Allestimento della mostra “Gli dei ritornano. I brionzi di San Casciano” nei depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia (foto massmedia di Stefano Bergomas)
Il rettore dell’università per Stranieri di Siena, Tomaso Montanari, dichiara: “Il Bagno Grande con le sue acque calde ed accoglienti, dove si osservano tracce materiali di coesistenza tra Etruschi e Romani, è ormai entrato nell’immaginario internazionale e nazionale e anche nella quotidianità della comunità accademica dell’università per Stranieri di Siena, come un luogo caro, e familiare. Questa mostra ad Aquileia è prima di tutto il frutto di un lungo percorso di ricerca, vissuto da archeologhe e archeologi in ricerca assieme alla stessa comunità civica di San Casciano dei Bagni. La mediazione culturale tanto cara alla nostra piccola università non è, in questo caso, tra culture diverse di oggi, ma tra le comunità che ieri vivevano in quella terra e la comunità viva ai nostri giorni, che muove verso una profonda presa di coscienza della sua storia, e dunque di se stessa”.

Ad Aquileia esposta la straordinaria statua di infante con palla, che reca per la prima volta inciso nel bronzo il nome della città (e forse del dio) di Chiusi, scoperta a San Casciano nel 2024 (foto massmedia di Stefano Bergomas)
“Quest’ultima edizione della mostra”, sottolinea il direttore del CADMO dell’università per Stranieri di Siena Jacopo Tabolli, coordinatore scientifico dello scavo e co-curatore della mostra, “aggiunge un tassello fondamentale alla conoscenza del santuario del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni e soprattutto al suo carattere eccezionale di spazio millenario di multiculturalismo e plurilinguismo. Per la prima volta, ad Aquileia, si presentano in Italia i reperti delle ultime campagne, recuperati nel 2024 nella stratificazione più profonda della vasca: tre nuovi nuclei di offerte votive, deposti insieme a numerose uova direttamente nel fango, tra cui un raro torso maschile in bronzo con dedica votiva in latino alla Fonte Calda, una figura femminile di offerente e la straordinaria statua di infante con palla, che reca per la prima volta inciso nel bronzo il nome della città (e forse del dio) di Chiusi. Quasi sul fondo del deposito votivo sono emersi anche cinque serpenti in bronzo, che potrebbero alludere allo spirito della sorgente o rimandare a rituali che presso gli Etruschi e i Romani erano connessi alla pratica della divinazione”.

Ad Aquilreia esposto il raro torso maschile in bronzo con dedica votiva in latino alla Fonte Calda, scoperto a San Casciano nella campagna 2024 (foto massmedia di Stefano Bergomas)
Il progetto di allestimento è di Chiara Bonanni e Guglielmo Malizia, Decima Casa – studio di architettura, che ha reinterpretato gli spazi dei depositi museali recentemente rinnovati per inserirvi una mostra archeologica di respiro internazionale. I reperti della collezione aquileiese accolgono gli straordinari ritrovamenti di San Casciano dei Bagni entro un contesto di grande suggestione e potere evocativo, ideato per mettere il pubblico a stretto contatto con l’attività di ricerca che sta alla base di ogni esposizione museale. Il progetto della mostra inserisce il deposito votivo del Bagno Grande all’interno di un ampio contesto storico e territoriale: lungo il percorso il visitatore scopre una moltitudine di luoghi sacri che aiutano a comprendere la complessità di un vasto territorio collocato tra Toscana, Umbria e Lazio, spaziando dell’età del Bronzo Recente (fine del XIV secolo a.C.) al periodo tardoantico (IV sec. d.C.). Decine di statue e statuette raffiguranti le divinità venerate nel luogo sacro o i fedeli dedicanti, centinaia di monete in bronzo e gli ex-voto anatomici scoperti all’interno della vasca sacra, databili soprattutto tra il II e il I secolo a.C., narrano storie di devozione e di riti svolti per chiedere alle divinità la salute o per ringraziare di una guarigione. Di particolare interesse sono le lunghe iscrizioni in etrusco e latino presenti sulle statue, che restituiscono nuovi dati sul rapporto tra Etruschi e Romani, sui culti presso le sorgenti termali e sulle divinità qui venerate, in un periodo storico di grandi trasformazioni che vide la definitiva romanizzazione delle potenti città etrusche.
Aquileia (Ud). A Palazzo Brunner-Segrè “La storia romana transfrontaliera: un’opportunità concreta di sviluppo del territorio”, il 4° workshop formativo del progetto RIMROM. Ecco il programma
Martedì 18 novembre 2025, dalle 9 alle 13, si terrà ad Aquileia (Ud) “La storia romana transfrontaliera: un’opportunità concreta di sviluppo del territorio”, il 4° workshop formativo del progetto RIMROM, volto ad identificare, grazie alla collaborazione proattiva tra i partecipanti, le potenziali opportunità, idee manageriali, nuovi prodotti e servizi turistici derivanti dalla valorizzazione della storia romana di Aquileia e transfrontaliera, relativa alla Tarda Antichità. Con le precedenti sessioni formative è stato approfondito il contesto storico che lega l’antica Aquileia a Castra (odierna Ajdovščina), le aree archeologiche e i luoghi più significativi per la storia di IV secolo e si sono potute vivere in prima persona le appassionanti didattiche proposte dai gruppi di rievocazione storica durante l’evento “Aquileia Splendida Civitas”. In quest’ultima sessione i partecipanti potranno cimentarsi nello sviluppo di proposte concrete per la promozione del patrimonio romano transfrontaliero, attraverso un processo di progettazione partecipata. L’attività pratica sarà anticipata da un’introduzione sui trend di settore, sui touchpoints (ossia i punti di contatto) tra turista, destinazioni e operatori e sul concetto di esperienza. La partecipazione è gratuita su prenotazione online obbligatoria (i posti sono limitati). Per riservare il tuo posto clicca qui https://forms.gle/LKffkYMfbY7aWTJz9.
Programma. Alle 9, ritrovo e registrazione dei partecipanti a Palazzo Brunner-Segrè, in via Roma 20 ad Aquileia (nuova sede operativa di Fondazione Aquileia); 9.15, “Benvenuti!”, breve presentazione dell’attività: il progetto RIMROM e gli obiettivi del workshop, a cura di Fondazione Aquileia; 9.30, Sessione teorica: Il turista al centro della costruzione di esperienze. I bisogni e i comportamenti dei turisti sono in continua evoluzione, così come i trend di settore e la crescente attenzione alla sostenibilità e all’autenticità dell’esperienza. In questa sessione approfondiremo le tendenze del mercato, i touchpoints (ossia i punti di contatto) tra turista, destinazioni e operatori. L’obiettivo è quello di fornire informazioni utili e pratiche per proseguire con la successiva sessione di carattere operativo. A cura di Giovanna Tosetto, Destination Development Specialist | Sustainable Tourism Strategist & Green-Certification Advisor; 11.30, pausa; 11.45, Sessione operativa: Dalla Battaglia del Frigido allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi turistici transfrontalieri. Attività pratica dedicata alla progettazione partecipata e generazione di proposte concrete, attraverso cui poter potenzialmente differenziare l’offerta del territorio e creare valore per i visitatori. Le proposte saranno ispirate alle vicende storiche che hanno contraddistinto Aquileia ed Ajdovščina (Aidussina, Slovenia) nella Tarda Antichità, incentivando il dialogo e la collaborazione tra i partecipanti. A cura di Giovanna Tosetto, Destination Development Specialist | Sustainable Tourism Strategist & Green-Certification Advisor.
Aquileia (Ud). In Basilica Patriarcale, e on line, la conferenza “Lo stato patriarcale aquileiese” con Franco Cardini e Angelo Floramo promossa dal Teatri Stabil Furlan con Comune di Aquileia e Fondazione Aquileia
Il 18 settembre 2025, alle 20.30, all’interno della Basilica Patriarcale di Aquileia (Ud) il professore Franco Cardini dialoga con il professore Angelo Floramo nella conferenza “Lo stato patriarcale aquileiese” voluta e proposta dal Teatri Stabil Furlan al Comune di Aquileia e alla Fondazione Aquileia come momento preparatorio a Lenghis – Festival del teatro delle lingue minoritarie, che si terrà il prossimo mese a Gorizia nell’ambito di GO!2025. Il tema della conferenza tenuta dal prof. Franco Cardini, in dialogo con Angelo Floramo, si inserisce pienamente nel percorso del Festival, poiché mette in luce le radici storiche e culturali dell’identità friulana, una delle principali lingue minoritarie protagoniste della rassegna. Ingresso libero. sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming dai canali social di Basilica Patriarcale di Aquileia.
L’atto ufficiale di nascita dello Stato Patriarcale Aquileiese è datato 3 aprile 1077, con la concessione da parte dell’Imperatore Enrico IV al suo fedelissimo Patriarca di Aquileia Sigeardo della giurisdizione con prerogative ducali su tutto il territorio friulano. Per circa 3 secoli e mezzo tale realtà comprendente il Friuli storico dalla Livenza al Timavo e saltuariamente il Cadore, la Slovenia e l’Istria, fu al centro delle più importanti vicende storiche in Europa a volte condizionandole non poco. Si trattava di una realtà simile ai grandi principati della Germania che seppe però sviluppare al suo interno nuove istituzioni che aprirono la via a una maggiore partecipazione nella gestione delle decisioni pubbliche. In particolare merita ricordare il Parlamento della Patria del Friuli la più antica assemblea legislativa d’Europa 1228 -1805 che continuò a operare anche dopo la fine dello Stato Patriarcale con la conquista del Friuli da parte della Repubblica di Venezia nel 1420. Questa straordinaria istituzione comprendeva le classi del Clero, dei Nobili e dei Comuni ed ebbe poteri sempre più importanti, la sua attività produsse nel tempo un insieme di leggi che formarono le Costituzioni della Patrie del Friuli. Alla morte dello Stato Patriarcale sopravvisse nel popolo la cultura che si era ormai formata durante quei secoli dando vita a una inconfondibile identità: quella friulana.
Aquileia (Ud). “Archeologia al tramonto”: passeggiata con il direttore Cristiano Tiussi lungo il decumano di Aratria Galla. Prenotazione obbligatoria

Passeggiata serale con il direttore Cristiano Tiussi lungo il decumano di Aratria Galla ad Aquileia (foto fondazione aquileia)
“Archeologia al tramonto” ad Aquileia (Ud). Venerdì 29 agosto 2025, alle 20.30, con ritrovo di fronte all’ingresso dell’area archeologica del Decumano di Aratria Galla, in via Giulia Augusta, ad Aquileia, passeggiata con una guida unica, il direttore di Fondazione Aquileia, Cristiano Tiussi, lungo il decumano di Aratria Galla, l’antica strada che collegava, in senso est-ovest, il porto fluviale con il foro e il teatro e che era affiancata dalle mura bizantine. La partecipazione è su prenotazione obbligatoria: online (su www.turismofvg.it); contattando l’InfoPoint PromoTurismoFVG: info.aquileia@promoturismo.fvg.it, +39 0431 919491. Il costo del biglietto è di 10 euro. La partecipazione è gratuita per i possessori di FVGCard e FVGCardAquileia.
Aquileia (Ud). “4.600 spettatori in piazza e 23.223 utenti unici da 13 Paesi in diretta streaming”: il presidente di Fondazione Aquileia dà i numeri della XVI edizione dell’Aquileia Film Festival. “L’AFF si conferma uno degli appuntamenti più attesi della programmazione culturale di Aquileia e dell’intero Friuli Venezia Giulia”

Aquileia Film Festival: suggestiva panoramica di piazza Capitolo gremita vista da drone (foto n.oleotto / fondazione aquileia)
Con la serata che ha visto protagonista Altan e con uno straordinario successo di pubblico in piazza e in streaming la XVI edizione dell’Aquileia Film Festival, “Strati di memoria”, la rassegna di cinema arte e archeologia, che ha animato Aquileia per 6 serate, con 9 film e 12 ospiti delle conversazioni, organizzata dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con Archeologia Viva, Firenze Archeofilm con il sostegno di PromoTurismoFvg e di Cassa Rurale Fvg. E a dare i numeri che danno la misura di questo successo è lo stesso presidente della Fondazione Aquileia, Roberto Corciulo.

Roberto Corciulo, presidente della Fondazione Aquileia, con Francesco Tullio Altan (foto n. oleotto / fondazione aquileia)
“La splendida piazza Capitolo con la Basilica dei Patriarchi illuminata scenograficamente per l’occasione sono state il palcoscenico naturale di un’edizione che ha visto una straordinaria partecipazione”, sottolinea Corciulo, “quasi tutti esauriti, spesso già in fase di prenotazione, ogni sera gli 800 posti a sedere in piazza per un totale di 4600 persone in presenza e 23.223 utenti unici collegati in diretta streaming dall’Italia e dall’estero (Italia, Francia, Belgio, Croazia, Inghilterra, Stati Uniti, Svizzera, Austria, Germania, Canada, Sud Africa, Thailandia, Argentina). Il 15% del pubblico in piazza appartiene alla fascia d’età 35-54, il 58% circa è over 55. Circa il 73% proviene dal Friuli Venezia Giulia, di cui poco meno della metà dalla provincia di Udine. Altre presenze dal Veneto, Lombardia e Lazio. L’Aquileia Film festival si conferma – continua Corciulo – uno degli appuntamenti più attesi della programmazione culturale di Aquileia e dell’intero Friuli Venezia Giulia. Un evento che unisce cinema, conoscenza e comunità e che ogni anno diventa occasione per riflettere sul valore della memoria come ponte tra passato e presente. Questa edizione è stata pensata per essere accessibile a tutti grazie a film sottotitolati, audiodescrizioni e trascrizioni in tempo reale delle conversazioni, permettendo a un pubblico sempre più ampio di partecipare e sentirsi coinvolto”.
Anche sul web e sui social il festival è stato molto seguito: il sito internet della Fondazione Aquileia ha avuto un incremento di utenti del 21.7% nell’ultimo trimestre con 21.2% di nuovi utenti concentrati prevalentemente a cavallo di luglio e agosto nelle giornate del Festival. Sui social il pubblico risulta essere al 60% circa declinato al femminile con 77.000 utenti raggiunti nell’ultimo mese su Facebook, un incremento del 33% delle visite alla pagina. “La prossima edizione – annuncia Roberto Corciulo, presidente della Fondazione Aquileia – si terrà dal 28 luglio al 4 agosto 2026”.


















































Commenti recenti